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Il Topic Definitivo: Revival Anni '90, Adolescenza Sangue E Lacrime! I Migliori Album E Anche I Peggiori Riascoltati Per Noi Da Tom, Consulente Jap


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1262 replies to this topic

#1251 diegopunk

    Groupie

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Inviato 09 marzo 2022 - 02:35

Comprai Stìgma degli EMF appena uscito nel 1992 e ogni tanto me lo riascolto tutto dall'inizio alla fine. Indie pop che all'epoca mi pareva d'avanguardia e che regge bene il peso degli anni, secondo me,

Però son pochissimo ricordati.

 

 

Grande gruppo colpevolmente sottovalutato

3 album ed un EP veramente notevoli

IMG20220308232150.jpg

 

Tra l'altro si sono appena rimessi insieme ed a breve uscirà un nuovo album


  • 2

#1252 Il Duca Bianco

    pivello

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Inviato 16 marzo 2022 - 21:10

Oh, vedo che avrei dovuto fornire un po' di contesto. Sono ancora convinto di quello che ho scritto ma credo di essere stato frainteso. In un topic più consono posso rielaborare meglio.


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And we kissed, as though nothing could fall


#1253 Garp Buzzy Power

    Inelegantly Wasted In Papa's Penthouse Pad In Belgravia

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Inviato 21 aprile 2022 - 10:19

Scozia

1994

Teenage Fanclub ed affini

:wub:

 

 


  • 1
"Garp sei un pochino troppo monotematico coi gusti secondo me."
 
"Io sono tutto ciò che vale. Non sono uno come Garp che ascolta solo un genere."
 
"Che imabarazzante battuta e due cretini ti hanno dato pure i più riparatori. Sei sempre fortunato, prima o poi ti arriverà una mazzata in testa riparatrice spero."
 
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."
 
"Coglione"
 
"Ma basta sto tipo di musica da sfattone finto dai"
 
"vabbeh garp te oltre alla barriera linguistica c'hai pure la barriera monogenere"
 

 


#1254 Tom

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Inviato 21 aprile 2022 - 10:27

Scozia

1994

 

Alle stesse identiche coordinate, clamorosa dimenticanza quando mi sono fatto la mia restrospettiva 90s, sono settimane che mi dico che devo riascoltarmi Gorgeous George di Edwyn Collins.


  • 0

#1255 cool as kim deal

    Utente contro le bonus track

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Inviato 21 aprile 2022 - 10:39

ben-folds-five-whatever-and-ever-amen-Co

 

Bello fresco, tardo adolescenziale, ma ben suonato e ben pensato, un bel disco pop vecchio stampo (piano e no chitarre) calato nella realtà giovanile da telefilm americano.


  • 0
Adescatore equino dal 2005

#1256 Garp Buzzy Power

    Inelegantly Wasted In Papa's Penthouse Pad In Belgravia

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Inviato 21 aprile 2022 - 12:55

 

Scozia

1994

 

Alle stesse identiche coordinate, clamorosa dimenticanza quando mi sono fatto la mia restrospettiva 90s, sono settimane che mi dico che devo riascoltarmi Gorgeous George di Edwyn Collins.

 

 

In scia in quel periodo/zona geografica c'erano anche loro ma sicuro saranno già stati citati (lui ex membro dei Vaselines)

 


  • 0
"Garp sei un pochino troppo monotematico coi gusti secondo me."
 
"Io sono tutto ciò che vale. Non sono uno come Garp che ascolta solo un genere."
 
"Che imabarazzante battuta e due cretini ti hanno dato pure i più riparatori. Sei sempre fortunato, prima o poi ti arriverà una mazzata in testa riparatrice spero."
 
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."
 
"Coglione"
 
"Ma basta sto tipo di musica da sfattone finto dai"
 
"vabbeh garp te oltre alla barriera linguistica c'hai pure la barriera monogenere"
 

 


#1257 Tom

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Inviato 25 novembre 2022 - 11:47

lush-press-picture.jpg

 

Le Lush, chissa' perche' mi e' venuto da rispolverare proprio loro in questo autunno.

Miki Berenyi uscita da un manga, la cotta perfetta 90s, Emma Anderson la compagna di classe timida e creativa. E dietro il batterista che impiccandosi segnera' la drammatica fine di un gruppo che non aveva nulla di drammatico. Proprio perche' questo adorabile gruppo di streghette psichedeliche non e' mai stato di primo piano allora, ed e' rimasto un segreto fin troppo ben custodito in seguito, oggi incapsula un'aria di quei tempi con effiacia quasi dolorosa per chi l'aveva almeno vagamente annusata in diretta. Un tizio inglese su youtube sotto uno dei loro video dice cose forse un po' retoriche ma in cui mi riconosco, anche se non credo affatto che i primi 90 fossero 'sto gran paradiso di bellezza e opportunita':

 

C'è qualcosa nelle Lush che mi fa male. Penso abbia a che fare con l'avere più o meno la loro stessa età e la sensazione che nei primi anni 90 il mondo fosse pieno di opportunità. La musica alternativa, la nostra musica, stava diventando LA musica. L'idea di avere una piccola band, suonare e farsi conoscere, essere trasmessi per radio con la gente che compra i tuoi album e i tuoi singoli. Ma è tutto finito. Questa band è scomparsa dopo che il loro batterista si è suicidato. Una band che era davvero una delle mie preferite in un periodo di buona musica ovunque. Chi conosce le Lush ora? Fondamentalmente solo le persone che le ascoltavano allora. Immagino sia solo la sensazione che tutto sia degradabile. Tutto ciò che esiste un giorno non esisterà più.

 

OC02-NTI4-Lmpw-ZWc.jpg

 

"Gala" del 1990, raccolta di singoli e brani usciti su ep. Infilata di piccoli incantesimi da fatine punk, per me il trionfo di quell'atmosfera da primissimi anni 90 di musica suonata nel profondo di boschi illuminati da luci sintetiche per procurarsi dolci epilessie.  

 

LTI5-NTguan-Bl-Zw.jpg

 

Gran riscoperta "Spooky" del 1992, che avevo sempre sottovalutato. Un clima piu' livido e meno sognante, in linea col titolo dopotutto, fatto di glam introverso pien di tappezzerie macchiate, tendaggi vintage e showgirl autoriali (chi capishie capishie) in strade autunnali.

 

LmpwZWc.jpg

 

In "Split", dell'anno cardine 1994, alzavano gli occhi "dalle scarpe" e uscivano dalla notte dei boschi alle luci giallognole dei giorni dell'alternative music che arrivava alle masse infelici (per renderle ancora piu' infelici). Il loro piccolo grande classico.
  

LmpwZWc.jpg

 

Il conclusivo "Lovelife" del 1996. La conversione al brit pop di un gruppo di timidi moderatamente impasticcati forse un po' fuori luogo in quel mondo di sboronaggine cocainomane. Un coloratissimo album d'inglesita' quasi da cartone animato, anzi da anime di quelli belli. Fin dal titolo un amarissimo contrasto con quel che sarebbe accaduto da li' a poco.


  • 6

#1258 Tom

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Inviato 05 giugno 2023 - 14:48

LmpwZWc.jpg
 
1993 Heidi Berry
Misconosciuto, almeno in questi lidi, capolavoro di grazia e poesia targato 1993. Scoperto grazie a un commento sotto un video di Lisa Germano, dove un utente scriveva degli errori di gestione della 4AD (pur in altri casi meritevole) che secondo lui causarono i naufragi commerciali sia della Germano che della ancora piu' sfortunata Berry - per dire i suoi livelli di sconoscitudine: cercando il suo nome dopo pochi link google mi corregge la ricerca e mostra risultati su Halle Berry. Continuando la tradizione "dream" dell'etichetta negli anni 80, la Berry e' una autrice iper-classica dai suoni cameristi e con una vibrante voce di miele. L'omonimo e' il terzo dei suoi solo quattro album incisi. C'ho dato un ascolto e anche gli altri tre album e sono buoni, ma senza la lucidita' melodica, la varieta' e la verve di questo. Cantautorato di adultita' d'altri tempi, malinconico ma luminoso, di un'americana affascinata dal folk irlandese e piu' in generale dalle atmosfere europee. No, scusa Heidi, stupendi tutti e quattro.
 
Era anche una donnina molto bellina e aggraziata, con un tipo viso che mi pare tirasse molto ai tempi (il brano rappresenta poco l'album, scelto come singolo probabilmente perche' l'unico ritmato).
 


  • 3

#1259 Cliff

    allievo del peggior Guzzanti heavy metal

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  • LocationRoma

Inviato 29 luglio 2023 - 15:17

Ho la percezione che gli Acid Bath siano poco filati (nessuna menzione per esempio in questo thread) se non addirittura sconosciuti ai più, in effetti anche io non che li conosca da chissà quanto tempo. Non me li ricordo assolutamente in tempo reale e per me è una delle tante realtà conosciute nel webbe. Due disconi al loro attivo (When the Kite String Pops del 94 e Paegan Terrorism Tactics del 96). Il fatto che siano inseriti nel filone "sludge metal" secondo me potrebbe aver scoraggiato alcuni potenziali estimatori. Le loro influenze risiedono si nei Melvins ma più quelli grunge di Houdini ma anche lo stoner e l'alternative metal in generale, l'hardcore ecc... Il cantato di Dax Riggs potrebbe essere respingente nelle parti in scream, mentre per il resto è uno stile vocale assolutamente melodico (un linkino per farvi capire e anche un altro). 

 

Dato che io invece non ho problemi di scream (anzi) vi sgancio anche sta bomba 

 

 

Ed anche una ballatona acustica per non farci manca niente.

 

 

Grazie e arrivederci.


  • 2
Ha detto bene il presidente del coni, che il mondo dei dilettanti...chapeau. On duà parler français monsieur, mettenan nous parlon français, tout suit, ma la question n’est parer, n’est pas, comme ça [Carlo Tavecchio]


Caro Sig.'Cliff' di Roma le confesso che non capito..


non vorrei sembrare pedante


#1260 Tom

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Inviato 08 agosto 2023 - 14:45

Vari ed eventuali appunti di ascolti e riascolti britpoppari da parecchi mesetti (forse anche annetti) a questa parte.

SUPERGRASS
2008 Diamond Hoo Ha
Finalmente recuperato l'ultimo capitolo della band. Fanalino di coda della loro discografia un po' in tutti i sensi, laddove i loro altri 00s (Life on Other Planets del 2002 e Road to Rouen del 2005) erano, se non all'altezza dei fasti dei 90s, dei degni sequel. Comunque un disco intelligente e molto divertente, come sempre i loro, forse il loro piu' normale, "americano" e diretto, in curioso contrasto con gli arzigogolii arty della carriera solista di Coombes da li' a venire.

OCEAN COLOUR SCENE
1992 Ocean Colour Scene
2001 Mechanical Wonder
Personale riscopertona l'esordio in quell'esoterico 1992. L'avevo sempre considerato acerbo e invece no, con quella sua voglia di brit pop prima del brit pop, un album pieno di urgenze beat/lennon-iane, tra legni norvegesi, giorni nella vita, attraversamenti universali e altre belle cosette psico-quotidiane: forse era il caso di dire "anche meno" per un esordio, ma erano gia' dalla parte giusta dell'umanita'. Una nuova scopertona invece il mai ascolto album del 2001, tramontana westcostiana e post-hippie, partecipe sia del crepuscolo brit pop celebrato dai Coldplay e Travis, sia delle nuove morbidezze acustiche di Jack Johnson e i King of Convenience, ma soprattutto precorritrice delle retro-meraviglie di Jonathan Wilson.

SPACE
1996 Spiders
1998 Tin Planet
Dittico del "famolo strano" britpopparo. Gli Space erano dalle parti dei Blur o dei Super Furry Animals piu' devianti, e per quanto mi riguarda i piu' convincenti nel filone di decadenza lounge/glam tipico di fine anni 90. Piu' camp e belalugosiano "Spiders" colonna sonora per freak party in una trasposizione di Glamorama diretta da Tim Burton: un tripudio di colori in bianco e nero. Piu' pulp e Frank/Nancy-sinatroso "Tin Planet", remake di un musicarello hawaiiano di Elvis in chiave noir diretto dai Coen, con quell'aria da festa stanca molto fine 90s. Su entrambi i titoli aleggia, sinistro, il binomio Beatles/Manson Family.

 

SUPER FURRY ANIMALS
1996 Fuzzy Logic
1997 Radiator
Band esemplare di quel bizzarro cambiamento di prospettiva che si verifico' con l'esplosione del brit pop a meta' anni 90. Dopo che per trent'anni la tendenza generale aveva deciso che fare rock significava spargere i semi del male caduti dall'albero di Jagger / Richards, improvvisamente tutti volevano fare gli amorevoli fiorai di canzoni come da modello Premiata Ditta Lennon & McCartney. I due primi album degli Animali Super Pelosi sono infatti un fantastico flusso di vibrazioni tardo-beatlsiane, un ipotetico album bianco molto poco bianco, ma anzi staripante di colori. Naturalmente i modelli non sono solo quei due, alla gran festa della cretivita' sono invitati anche i fratellini Kinks (altri immancabili riferimenti in quell'epoca) o i cugini americani Beach Boys, piu' tanti altri, non per forza strettamente vintage, tipo i coevi Blur o Weezer. Il tratto caratteristico di casa SFA era quella di mettere su quel dolce flusso di good vibration 60s per poi contaminarlo col cinismo 90s, "smontando" le canzoni, facendole inceppare, disturbandole con rumori e rumorini, creando un clima di collage surreale un po' matto. A proposito di altri animali pelosi e molto 60s, prima di internet Lo Show dei Banana Splits per me e per tanti della mia genereazione era un ricordo quasi onirico, qualcosa che tutti avevamo visto, ma che nessuno poteva dire di ricordare davvero: ecco, un gruppo come i Super Furry Animals mi pareva in qualche modo evocasse e mettesse a frutto piccoli grandi misteri come quelli.

I DICKENS DEL BRIT POP: THE AUTEURS
1993 New Wave
Un fantasmagorico e un po' funereo Old Curiosity Shop fatto di ombre, strade e atmosfere di oniricita' britannica.
1994 Now I'm a Cowboy
Affresco d'autunno di sotterraneita' '94, che sposa crepuscolarita' kinksiana e pelvicita' pentecostale.
1996 After Murder Park
I rami spogli e la decadenza in bianconero di un cantautorato invernale molto "1996"
1998 [Black Box Recorder] England Made Me
La voce di Sarah Nixey porta i sogni in forma di canzone di Haines in un cosmo di delicatezza.
1999 How I Learned to Love the Bootboys
Alla fine di tutto un sognante e satirico bigino dello Spirito dei Natali (Rock (Ormai)) Passati.

INSPIRAL CARPETS
1990 Life
Esordio capolavoroso, con una ripresa un po' seria e po' parodica di cerimoniosita' jimmorrisoniana. Un esaltante garage horror. Una tregenda da fumetto. Un festino di stramboidi. Un psych-folk piratesco. 92 minuti di applausi.

1991 The Beast Inside
Il portale da cui sono usciti gli spettri 60s che hanno infestato molti anni 90. Da garagisti dionisiaci si trasformano in magici sonnambuli folk rock, evocatori di arcane psichedelie. Colonna sonora di More se fosse stato diretto dal Tim Burton edwardiano. Gran classico dei 90.
1992 Revenge Of The Goldfish
Partono solari, neanche fossero i cugini posati degli Stairs o gli Yardbirds di Blow Up al toga party di Animal House, poi l'atmosfera diventa piu' esoterica, tra visioni apocalittiche, deliqui doorsiani, ombre hard rock e persino un finale voodoo. Bello.
1994 Devil Hopping
In citta' esplode la festa del brit pop, ma loro chiudono le danze con un party privato tra garage blues scartavetrati e ritrovate morbidezze folk rock, con quel di autunnale che il rovistare nei bauli dei tempi andati si porta dietro.

2014 Inspiral Carpets

Vent'anni dopo, alla Dumas, rimettono insieme LaBBanda (ma col cantante originale pre-debutto) e vanno in missione per conto dello Psych Garage, divertendosi e divertendo. Disco drittissimo e spiccio, che sarebbe potuto uscire due anni dopo l'ultimo come due anni prima dell'esordio. 


  • 7

#1261 Garp Buzzy Power

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Inviato 09 agosto 2023 - 21:22

OCEAN COLOUR SCENE
1992 Ocean Colour Scene
2001 Mechanical Wonder
Personale riscopertona l'esordio in quell'esoterico 1992. L'avevo sempre considerato acerbo e invece no, con quella sua voglia di brit pop prima del brit pop, un album pieno di urgenze beat/lennon-iane, tra legni norvegesi, giorni nella vita, attraversamenti universali e altre belle cosette psico-quotidiane: forse era il caso di dire "anche meno" per un esordio, ma erano gia' dalla parte giusta dell'umanita'. Una nuova scopertona invece il mai ascolto album del 2001, tramontana westcostiana e post-hippie, partecipe sia del crepuscolo brit pop celebrato dai Coldplay e Travis, sia delle nuove morbidezze acustiche di Jack Johnson e i King of Convenience, ma soprattutto precorritrice delle retro-meraviglie di Jonathan Wilson.

 

"One From the Modern" lo hai ascoltato? Il più welleriano degli OCS.
 


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"Garp sei un pochino troppo monotematico coi gusti secondo me."
 
"Io sono tutto ciò che vale. Non sono uno come Garp che ascolta solo un genere."
 
"Che imabarazzante battuta e due cretini ti hanno dato pure i più riparatori. Sei sempre fortunato, prima o poi ti arriverà una mazzata in testa riparatrice spero."
 
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."
 
"Coglione"
 
"Ma basta sto tipo di musica da sfattone finto dai"
 
"vabbeh garp te oltre alla barriera linguistica c'hai pure la barriera monogenere"
 

 


#1262 Tom

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Inviato 10 agosto 2023 - 11:56

"One From the Modern" lo hai ascoltato? Il più welleriano degli OCS.


Si', certo. L'avevo gia' ascoltato ai tempi della riscoperta dei due capi "Marchin' Already" e "Moseley Shoals", trovandolo quasi allo stesso livello.


  • 0

#1263 Tom

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Inviato 13 agosto 2023 - 12:21

travis.jpg
*
TRAVIS
1997 Good Feeling
Avevo sempre malcagato l'esordio di una band che almeno nei due dischi successivi si sarebbe distinta per sobrieta' e finezza, ma qui invece marpioneggiava senza freni, schitarrando gallagherianamente da una parte e melodrammatizzando con tanto di violini dall'altra. Ascoltandolo tenendolo distinto da quelle atmosfere da commedie sofisticate e malinconiche emerge invece un album-parodia molto intrigante, se non del tutto convincente. Quasi che prima di diventare uno dei simboli del post-brit pop, il gruppo avesse voluto dar prova di saper padroneggiare quei meccanismi, fino alla loro presa in giro. Del resto non che ci volesse quale intuito, titolo e video (*con video-ragazza di primordine) della traccia d'apertura, All I Want to Do Is Rock, parlavano chiaro. Constatando che a livello compositivo erano gia' nello stato di grazia dei gia' citati colpi da maestro successivi, l'approccio esageratone e' alla fine congeniale alla prima parte di inni rock'n'roll, un po' meno alla seconda quasi tutta di ballatone dal comunque gran fascino melodico.

 

stereo.jpg

Per restare sull'argomento, il video di Have A Nice Day stabilisce un probabile primato di gratuita' senza senso di gnocca in esposizione. Non che me ne lamenti.  

 

STEREOPHONICS
1997 Word Gets Around
Mentre il mondo si divideva tra i guelfi di OK Computer e i ghibellini di The Bends, loro erano i dolciniani che volevano rifare Pablo Honey. La formula e' quella di un pop rock di strascicata malinconia sotto l'euforia dei chitarroni. La voce rauca da blues-rocker d'altri tempi di Kelly Jones rendeva il tutto piu' classico e aggiungeva una nota di sensualita' nel panorama un po' assessuato del brit pop. Album nitido e rinfrescante, da corse nei prati e rimuginazioni in riva ai canali, ma per nulla acerbo, anzi Jones & Co erano gia' un'oliata macchina sforna ganci melodici acchiappa-tutto.

1999 Performance and Cocktails
Gia' ne scrissi pagine addietro. Aggiungo che il riscoprire i video che omaggiavano Apocalypse Now, MASH e Easy Rider (ne giravano di soldi per i video ai tempi!) ai miei occhi non puo' che far guadagnare ulteriori punti a quello che resta il loro classicone di ferro. Digeriti e risputati i Radiohead a loro modo, qui sfidavano anche gli Oasis sul loro territorio e se ne uscivano col perfetto disco da stadio / pub / autoradio / cameretta, per certi versi quello che il troppo "stoned" Be Here Now non era riuscito ad essere. Ora mi pento del modo distratto con cui li vidi in concerto proprio allora.

2001 Just Enough Education to Perform
A cavallo del cambio di millennio c'era stata un po' questa tendenza West Coast generale, tanto nella variante da spiaggia con le pinne, il fucile e gli occhiali, che in quella crepuscolare di litorali sotto la pioggia e stanze di motel nella penombra. Questo appartiene decisamente alla seconda variante, con un clima languido e inquieto di fascino neilyunghiano. Nel momento in cui "ovvizzo" che Have A Nice Day per motivi pubblicitari e' la loro piu' famosa solo in Italia, scopro anche che e' l'unica canzone solare (ma neanche piu' di tanto a sentirla bene) in un album introverso e acustico.

2003 You Gotta Go There to Come Back
Il languore del precedente diventa forse malumore e sfornano un bel bignami di rock decadente, da Hotel California sperduti su stradaccie sterrate. Maybe Tomorrow diventa il tormentone che tutti conosciamo, ma a sentirla senza "infingimenti" la si scopre in linea col clima dell'album come ballata fatalista, dove l'ottimismo del testo e' smorzato dal tono. Un disco lungo di canzoni lunghe, ma avvolgente e financo appassionante per chi e' (ehm) appassionato di quei territori sonori. Qualche affinita' con "Gold" di Ryan Adams di un paio d'anni prima, altra mini-enciclopedia rock.

2005 Language. Sex. Violence. Other?
Proprio nel momento in cui danno il ben servito al batterista storico troppo dedito al secondo step del trittico sesso, droga e rock'n'roll, se ne escono con un disco glam, tutto chitarroni erotici, atmosfere sudaticcie e tematiche sensualone, dove il vocione sigarettoso di Jones sprigiona definitivamente il suo superpotere bagna-mutandine. Dakota e' la loro ultima mega-hit che porta al successo un album divertente e "sexi", coerentemente da lingua in bocca, ma di una lingua che fortunatamente sa essere anche biforcuta e velenosa, secondo tradizione rettiliana dei 70s.

Language. Sex. Violence. Other? esce guarda caso una settimana prima del similarmente "pulp" Lullabies to Paralyze dei Queens Of The Stone Age. Per quanto mi riguarda il canto del cigno creativo di entrambe le band. (Forse anche di un certo tipo di lascivia rock old school, dopo mi vengono in mente solo le eccezioni Baby 81 dei Black Rebel Motorcycle Club e soprattutto AM degli Arctic Monkeys.) Il seguito della carriera degli Stereofonici dara' i suoi buoni frutti commerciali e qualche singolo carino, ma il tutto ammorbato da innocuita' bryanadams-iana; pericolo sempre corso, ancorche' fino ad allora sempre evitato, viste le affinita' vocali.


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