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Distopie & Affini


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96 replies to this topic

#1 ---

    Classic Rocker

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Inviato 01 maggio 2012 - 22:25

Ovvero di quei romanzi che trattano di futuri apocalittici in cui, in seguito a determinati eventi storici, la repressione ed il controllo della società hanno preso il sopravvento (spesso a causa di totalitarismi, ma ovviamente non è una regola).

Ovviamente esempi classici sono 1984 di George Orwell e Brave New World di Aldous Huxley. Altrettanto ovviamente si tratta solo dei "capostipiti" di un genere che, quasi sempre legato alla fantascienza, ha avuto parecchio successo.

L'"Affini" del titolo sta poi per tutti quei romanzi che trattano di passati/presenti/futuri alternativi (non necessariamente descritti in modo negativo, basta che poi non saltino fuori delle utopie!), come le ucronie, non luoghi et similia, la discussione è ovviamente anche aperta a questi ultimi.


In realtà ho aperto il topic per chiedere suggerimenti, perché oltre a due citati sopra ho letto ben poco altro e il genere desta il mio interesse ;D


Ultimamente ho letto Il racconto dell'ancella di Margaret Atwood (1985): in un nordamerica in cui ha avuto il sopravvento una teocrazia totalitaria dopo un attacco terroristico, le donne sono segregate in varie caste. Una di queste, le Ancelle, suppliscono alla sterilità diffusa fra le mogli dei dirigenti. Il romanzo è il disperato tentativo di una Ancella di narrare una esistenza che ha perso ogni significato e di non dimenticare, nella ripetizione di giornate tutte simili, un passato doloroso perché libero.
È il primo esempio di distopia "religiosa" che mi capita di leggere ed è inoltre non "fantascientifico" in senso stretto, oltre ad essere ben scritto.

Ma ora lascio a voi la parola! Contribuite numerosi :cool:



IL LISTONE (distopie, ucronie, non luoghi & affini citati nel topic)

Asimov, Isaac - La fine dell'eternità http://forum.ondaroc...i/#entry1245275

Atwood, Margaret - Il racconto dell'ancella

Ballard, James G. - Condominium http://forum.ondaroc...i/#entry1245266
Ballard, James G. - Il Paradiso del diavolo http://forum.ondaroc...i/#entry1245266
Ballard, James G. - L'isola di cemento http://forum.ondaroc...i/#entry1245266
Ballard, James G. - La foresta di cristallo http://forum.ondaroc...i/#entry1245266
Ballard, James G. - Ultime notizie dall'america http://forum.ondaroc...i/#entry1245384
Ballard, James G. - Vento dal nulla http://forum.ondaroc...i/#entry1245728
Ballard, James G. - Mondo sommerso http://forum.ondaroc...i/#entry1245728
Ballard, James G. - Terra bruciata http://forum.ondaroc...i/#entry1245728

Bradbury, Ray - Fahrenheit 451 http://forum.ondaroc...60#entry1247617

Burdekin, Katharine - La notte della svastica http://forum.ondaroc...i/#entry1245728

Burgess, Anthony - Arancia meccanica http://forum.ondaroc...40#entry1247355
Burgess, Anthony - Il seme inquieto http://forum.ondaroc...40#entry1247384

Dick, Philip K. - La svastica sul sole http://forum.ondaroc...i/#entry1245266
Dick, Philip K. - Scorrete lacrime, disse il poliziotto http://forum.ondaroc...60#entry1247635
Dick, Philip K. - Redenzione immorale http://forum.ondaroc...60#entry1247635
Dick, Philip K. - Un oscuro scrutatore http://forum.ondaroc...60#entry1247635
Dick, Philip K. - I giocatori di Titano http://forum.ondaroc...60#entry1247635

Harris, Robert - Fatherland http://forum.ondaroc...i/#entry1245275

Huxley, Aldous - L'isola http://forum.ondaroc...i/#entry1245266
Huxley, Aldous - The Return http://forum.ondaroc...i/#entry1245266
Huxley, Aldous - Brave New World

Kadaré, Ismail - Il palazzo dei sogni http://forum.ondaroc...40#entry1246599
Kadaré, Ismail - Il successore http://forum.ondaroc...40#entry1246599
Kadaré, Ismail - L'aquila http://forum.ondaroc...40#entry1246599

Kafka, Franz - America http://forum.ondaroc...i/#entry1245266
Kafka, Franz - Nella colonia penale http://forum.ondaroc...60#entry1247617

Le Guin, Ursula K. - I reietti dell'altro pianeta http://forum.ondaroc...60#entry1247617

Leiber, Fritz - Il grande tempo http://forum.ondaroc...60#entry1247617

Maalouf, Amin - Il primo secolo dopo Beatrice http://forum.ondaroc...80#entry1248007

Morselli, Guido - Contropassato prossimo http://forum.ondaroc...i/#entry1245266
Morselli, Guido - Roma senza papa http://forum.ondaroc...i/#entry1245279

Orwell, George - La fattoria degli animali http://forum.ondaroc...i/#entry1245266
Orwell, George - 1984

Saramago, José - La caverna http://forum.ondaroc...40#entry1247355
Saramago, José - Cecità http://forum.ondaroc...40#entry1247441
Saramago, José - Saggio sulla lucidità http://forum.ondaroc...60#entry1247507


Guest star: Calò, Piero - L'occhio di porco ;D


Il corsivo è per i titoli al limite con il genere.
I link riportano ai post in cui le opere sono state citate la prima volta che non sempre corrisponde a dove sono state riassunte/recensite, ora non ho voglia di linkare anche questo; ma basta spulciare un po' il thread per trovare tutte le info.

Messaggio modificato da Faeris il 09 maggio 2012 - 12:23

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#2 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 01 maggio 2012 - 22:49

La svastica sul sole di K.Dick (SE la germania avesse vinto la II guera mondiale, insieme a italia e Giapu)
Trapassato remoto di Morselli (SE la Austria Imperiale avesse vinto la I guera mondiale)

Il film "The Village" di Shimalayan (vabbè, non faccio spoiler ma il film è davvero caruccio)
Il giorno della marmotta

Le distopie di Ballard: il condominio, la foresta di cristallo, il paradiso degli orchi, l'isola di cemento
Le distopie di Huxley: L'isola, Brave new world e The Return
Le distopie di Orwell: La fattoria degli animali e 1984

La dominante ballardiana è di tipo sociale; quella di Orwell e Huxley politica; la direzione della distopia politica do Orwell è autoritaria; quella di Huxley è paternalistica.

Il circo di "America" di Kafka è probabilmente la più fulminante delle distopie poichè evocata fin dalla prima riga e resa manifesta all'ultimissimo.

Devo dormire ma ci torno; aspetto anche vostre
  • 1

#3 Michael Jimmy Bill

    Ghost in the A-Shell

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Inviato 01 maggio 2012 - 23:21

La lista che si trova sull'omonimo articolo di Wikipedia non è male, non foss'altro per ampliare la definizione del genere.

Scorrendo la lista al solito vado in crisi perchè ci sono tanti libri che ho letto e di cui a distanza di anni ricordo poco.

Ne trovo alcuni che non mi sarebbero mai venuti in mente e invece ci stanno bene. Elianto di Benni, per dirne uno. Poi c'è anche La neve se ne frega di Ligabue... bene, continuiamo cosi, facciamoci del male! asd No, non lo conosco, magari è bellissimo, l'ironia è per partito preso.

Del filone storia alternativa o ucronico (così ce la tiriamo un po'), segnalo anche Fatherland di Harris oltre al succitato La svastica sul sole di Dick. C'è anche un film con Rutger Hauer basato sullo stesso libro.

Vedo inoltre per ben due volte il grandissimo Asimov con romanzi del ciclo dei robot. Premesso che questo ciclo andrebbe letto a prescindere, data la richiesta io avrei segnalato piuttosto La fine dell'eternità. Ecco facciamo che il mio consiglio è proprio questo (qui il libro presentato decisamente meglio e senza spoiler).

Viaggi nel tempo e paradossi, riflessioni filosofiche sulla storia dell'uomo, sull'uomo stesso e sul libero arbitrio, il tutto condito da mistero, colpi di scena e una volta tanto anche una splendida storia d'amore. Direi che non manca niente. ;)
  • 0

#4 Siberia

    Radical Schick

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Inviato 01 maggio 2012 - 23:26

Trapassato remoto di Morselli (SE la Austria Imperiale avesse vinto la I guera mondiale)

"Contro-passato prossimo".

Dello stesso Morselli, anche "Roma senza papa" potrebbe essere considerato un romanzo ucronico. Scritto negli anni '60, è ambientato nella capitale (sì, senza papa perché la residenza papale è stata spostata a Zagarolo) negli ultimi anni del ventesimo secolo. Meno di 200 pagine, se non ricordo male, ma equiparabili a una mattonata sulle palle.
  • 0

#5 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 02 maggio 2012 - 00:05


Trapassato remoto di Morselli (SE la Austria Imperiale avesse vinto la I guera mondiale)

"Contro-passato prossimo".

Dello stesso Morselli, anche "Roma senza papa" potrebbe essere considerato un romanzo ucronico. Scritto negli anni '60, è ambientato nella capitale (sì, senza papa perché la residenza papale è stata spostata a Zagarolo) negli ultimi anni del ventesimo secolo. Meno di 200 pagine, se non ricordo male, ma equiparabili a una mattonata sulle palle.

:facepalm:
Approfitto per dire che fu consigliato da Cork.
Ricopio tre brevi rece di Morselli e Il condominio di Ballard che ho meso su Anobii


Roma senza Papa (E. Morselli)

·Giudizio sospeso

A tratti notevole a tratti molto meno; mi riservo il giudizio anche se questo romanzo breve ha un soggetto fatto apposta per piacermi. Troppi nodi, secondo me; una bella rilettura non avrebbe guastato così come rivedere la convinzione che a leggere, in quegli anni, fossero solo i laureati. Forse, dopo l'averlo snobbato e mai pubblicato, il peccato più grosso nei suoi confronti è di non averlo mai consigliato. I suoi sono errori da solitudine...



Contropassato prossimo - Morselli
La visione di Guido Morselli è più che suggestiva: e se la Guerra, la Prima Mondiale, la vera guerra di cui la seconda fu solo una, dolorosissima, appendice, fosse stata combattuta da Mozart prima e da Kant poi?
Cosa sarebbe successo?
Di guerra si parlerebbe ancora in guisa d’arte, le cui strategie militari, cioè l’intelligenza e l’audacia, avrebbero ricacciato nei bassifondi i deliri delle tattiche e il populismo delle logistiche e i loro corollari, guerra di posizione, carne da cannone, coinvolgimento dei civili fino ai giorni nostri in cui agli attacchi indiscriminati dal cielo rispondono con la stessa ferocia i kamikaze da terra.
Così, il giovane Walter, brillante ufficiale dell’Impero Asburgico, trova una mappa e intuisce che può essere la chiave di volta per sbloccare lo stallo del fronte italiano attraverso un piano semplice e geniale che deve, però, innanzitutto rivoluzionare il “modo” in uso di guerreggiare, dalla mobilitazione logistica alla strategia fulminante, un blitz veloce e annichilente e che non richiede un alto tributo di sangue, come un’opera di Mozart.
La guerra però non finisce qui e l’Impero Asburgico, che si stava avviando dolcemente verso la morte naturale, affida il testimone al genio organizzativo di Rommel (che così non “diventerà” nazista) e alla visione internazionalista di Rathenau, cioè alla pace tra i popoli come la intendeva Immanuel Kant.
Romanzo lucido e visionario, in perfetta sintonia con la stoica consapevolezza degli eroi della letteratura mitteleuropea, dei Pasenow e Hugenau di Broch fino all’Ulrich di Musil.
Romanzo a tesi in cui, sottotraccia, si muove un sottilissimo rivolo d’angoscia, la stessa che si può rintracciare in due operazioni letterarie simili, “La possibilitè d’une ile” di Michel Houellebecq, proiettato nel futuro, e “La svastica sul sole” di Philip K. Dick, focalizzato sul post seconda guerra mondiale.
Il dottor Freud, infine, che sia vincitore o che sia sconfitto, che stia svernando in esilio o ricevere in casa sua, ci convincerà comunque a sdraiarci sul suo lettino per spiegarci, paziente, che la Patria è la madre e il re nostro padre ed ecco che l’Edipo fa capolino: “E perché no, dopotutto? Può darsi. Può darsi anche questo”.

Il condominio (J.G.Ballard)
Il punto più alto dell'entomologia di J. G. Ballard.
Una comunità di persone, aggregate in maniera casuale che condividono uno spazio "estraneo" che fisisce per caratterizzarle più di quanto ognuno avesse potuto immaginare.
Con "Il condominio" Ballard perfeziona la sociologia delle ènclaves, la personalissima osservazione che coinvolge isole ("Il paradiso del diavolo"), spazi automobilistici ("L'isola di cemento") e poi intere città ("Supercannes") o quartieri, a Londra ("Regno a venire").
Sempre combattuto tra narrazione e filosofia (c'è un intero settore della sociologia che si occupa di spazi alieni, le "eterotopie" di Michel Foucalt), tra surrealismo e psicanalisi, il condominio di Ballard è un ulteriore tassello nel viaggio verso il nulla dell'animale uomo, mentre a fuoco lento si arrovella uno splendido pastore tedesco e ci si chiede quanto debba essere speziato per ottenerne un buon sapore.
  • 2

#6 Çorkan

    Utente onicofago con ghiri in culo

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Inviato 02 maggio 2012 - 00:15



Trapassato remoto di Morselli (SE la Austria Imperiale avesse vinto la I guera mondiale)

"Contro-passato prossimo".

Dello stesso Morselli, anche "Roma senza papa" potrebbe essere considerato un romanzo ucronico. Scritto negli anni '60, è ambientato nella capitale (sì, senza papa perché la residenza papale è stata spostata a Zagarolo) negli ultimi anni del ventesimo secolo. Meno di 200 pagine, se non ricordo male, ma equiparabili a una mattonata sulle palle.

:facepalm:
Approfitto per dire che fu consigliato da Cork.


A cui fu consigliato da YbV.
Di Morselli credo sia una distopia anche Dissipatio H.G che però ancora non ho letto.
  • 0
"La legge non dovrebbe imitare la natura, dovrebbe correggerla"

Dekalog 5

#7 Duck

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Inviato 02 maggio 2012 - 08:33

Le distopie di Ballard: , il paradiso degli orchi,


E' questo?

Immagine inserita

Perchè se no me lo devo recuperare... ?_?
  • 0

«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico. 

consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto

Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.


#8 Siberia

    Radical Schick

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Inviato 02 maggio 2012 - 08:51

Fermate Piersa che sta sbagliando tutti i titoli.
  • 0

#9 Reynard

    No OGM

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Inviato 02 maggio 2012 - 09:06

Di Morselli credo sia una distopia anche Dissipatio H.G che però ancora non ho letto.

No, Dissipatio H.G. e' di tema apocalittico - 'ultimo uomo sulla terra'.

In realta' sono un po' in dubbio sul considerare i romanzi di Morselli delle 'distopie', dato che una caratteristica di queste dovrebbe essere l'immagine negativa del 'mondo alternativo' - e, almeno, Contropassato prossimo non ce l'ha.

Al momento mi vengono in mente distopie cinematografiche - la mia preferita, Brazil, e poi i vari V per Vendetta, Watchmen etc. - e' permessa l'interdisciplinarieta'?

Mi e' venuta in mente una distopia scritta da Jules Verne, Parigi nel XX secolo. Un po' ingenua ma e' interessante vedere come Verne abbia anticipato pure questo filone.
  • 0
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#10 Infinite dest

    dolente o nolente

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Inviato 02 maggio 2012 - 09:30

http://it.wikipedia.org/wiki/Il_complotto_contro_l'America

http://it.wikipedia....ie_dall'America

Ciao.
  • 0

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#11 Nijinsky

    Señorito en escasez

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Inviato 02 maggio 2012 - 09:38

non ricordo bene chi(qua?) mi ha consigliato Eva Futura di Villiers De L'isle-Adam che dovrebbe essere distopico. ora, l'avete letto? è semiintrovabile ma se mi dite che è bello mi metto all'opera. sul resto ho poco da dire = letto solo 1984. poi per abbassare un po' la discussione consiglio l'ultima puntata(3) di Black Mirror(serie TV).bellissima(c'è da dire che gioca con cose che mi stanno a cuore). tanto l'avrete già vista tutti.
  • 0

Siamo vittime di una trovata retorica.


#12 geeno

    Pussy Malanga

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Inviato 02 maggio 2012 - 09:39

Vabbé, praticamente il 90% degli Urania.
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#13 debaser

    utente stocazzo

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Inviato 02 maggio 2012 - 09:39




Le distopie di Ballard: , il paradiso degli orchi,


E' questo?

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Perchè se no me lo devo recuperare... ?_?


sì, il paradiso degli orchi è di Pennac. Piersa aveva bevuto ieri, o forse è così di normale

comunque il paradiso del diavolo è brutto, e pure l'isola di cemento.
  • 0

Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#14 debaser

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Inviato 02 maggio 2012 - 09:41

non ricordo bene chi(qua?) mi ha consigliato Eva Futura di Villiers De L'isle-Adam che dovrebbe essere distopico. ora, l'avete letto? è semiintrovabile ma se mi dite che è bello mi metto all'opera. sul resto ho poco da dire = letto solo 1984. poi per abbassare un po' la discussione consiglio l'ultima puntata(3) di Black Mirror(serie TV).bellissima(c'è da dire che gioca con cose che mi stanno a cuore). tanto l'avrete già vista tutti.


la puntata più "distopica" direi che era la 2, non la 3, o sbaglio?
  • 0

Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#15 Nijinsky

    Señorito en escasez

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Inviato 02 maggio 2012 - 09:44

sì, ma è quella che mi è piaciuta meno.
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#16 Siberia

    Radical Schick

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Inviato 02 maggio 2012 - 10:18

In realta' sono un po' in dubbio sul considerare i romanzi di Morselli delle 'distopie', dato che una caratteristica di queste dovrebbe essere l'immagine negativa del 'mondo alternativo' - e, almeno, Contropassato prossimo non ce l'ha.


Infatti sono delle ucronie (almeno Contro-passato prossimo e Roma senza papa). Lo avevamo già detto, "lei è una donna piuttosto distratta".
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#17 ---

    Classic Rocker

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Inviato 02 maggio 2012 - 10:25

La lista che si trova sull'omonimo articolo di Wikipedia non è male, non foss'altro per ampliare la definizione del genere.

Scorrendo la lista al solito vado in crisi perchè ci sono tanti libri che ho letto e di cui a distanza di anni ricordo poco.

Ne trovo alcuni che non mi sarebbero mai venuti in mente e invece ci stanno bene. Elianto di Benni, per dirne uno. Poi c'è anche La neve se ne frega di Ligabue... bene, continuiamo cosi, facciamoci del male!

Dopo che ho visto quella lista mi è preso male, non avrei mai voluto vederci un libro di Ligabue dentro! Lasciando perdere l'ironia, ce ne saranno pure di libri più "rappresentativi" :facepalm:

Comunque grazie a tutti per i suggerimenti :)

Oltretutto questo rafforza i miei intenti di leggere "La svastica sul sole" di Dick e qualche altro romanzo di Ballard.


La dominante ballardiana è di tipo sociale; quella di Orwell e Huxley politica; la direzione della distopia politica do Orwell è autoritaria; quella di Huxley è paternalistica.


Mi è piaciuta la distinzione in tipologie che ha fatto Piersa (su questa base potrei dire che "Il racconto dell'Ancella" di cui ho parlato in apertura sia una distopia in cui la componente dominante è sia religiosa che politica).
Questo mi porta a chiedervi: qual è il quid che vi fa apprezzare il genere? Forse è così per tutti ma in particolare mi attrae la capacità degli autori di mettere a nudo meccanismi sociali e politici che nella realtà sono nascosti o perlomeno più difficili da comprendere. La capacità insomma di arrivare all'osso dell'umanità, che spesso si rivela alquanto disumana.



In realta' sono un po' in dubbio sul considerare i romanzi di Morselli delle 'distopie', dato che una caratteristica di queste dovrebbe essere l'immagine negativa del 'mondo alternativo' - e, almeno, Contropassato prossimo non ce l'ha.


Infatti sono delle ucronie (almeno Contro-passato prossimo e Roma senza papa).

Siccome il thread è Distopie & Affini io penso si possa parlare anche di ucronie, essendo poco esperta del genere non l'ho scritto ma mi piacerebbe lasciare il campo abbastanza aperto, basta scrivere di cosa si tratta :)
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#18 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 02 maggio 2012 - 11:24



Le distopie di Ballard: , il paradiso degli orchi,


E' questo?

Immagine inserita

Perchè se no me lo devo recuperare... ?_?


sì, il paradiso degli orchi è di Pennac. Piersa aveva bevuto ieri, o forse è così di normale

comunque il paradiso del diavolo è brutto, e pure l'isola di cemento.

Sì, pardon, ho confuso con Pennac. L'isola di cemento è molto bello, il paradiso del diavolo no
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#19 combatrock

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Inviato 02 maggio 2012 - 13:19

comunque il paradiso del diavolo è brutto, e pure l'isola di cemento.


Ma nooo ! Questa è diffamazione pura, te la prendi con J.G.B. solo perché se n'è andato !

le donne sono segregate in varie caste. Una di queste, le Ancelle, suppliscono alla sterilità diffusa fra le mogli dei dirigenti. Il romanzo è il disperato tentativo di una Ancella di narrare una esistenza che ha perso ogni significato e di non dimenticare, nella ripetizione di giornate tutte simili, un passato doloroso perché libero.


Oltretutto questo rafforza i miei intenti di leggere "La svastica sul sole" di Dick


Complimenti per avere aperto il topic, sapevo che sarebbe decollato rapidamente !
Per mettere insieme il libro che stai leggendo ora, e quello che ti riproponi per il futuro... ti consiglio:

Katharine Burdekin - "La notte della svastica"

Romanzo originale sul nazismo... anche perché fu scritto ben prima di sapere come il nazismo sarebbe andato a finire. Di fatto le donne vengono segregate, perché ovviamente non corrispondono ai valori di virilità proclamati dal regime, e messe in baracche dove servono soltanto al "sollazzo" maschile e alla riproduzione (salvo separare ben presto le madri dai figli maschi). Ma non c'è solo questo.
Per un commento più ampio del mio (scusa ma sono di frettissima), ti rimando a questa pagina che ho trovato in giro per la rete.

http://www.libri10.i...arine-1460.html
  • 0

Rodotà beato te che sei morto


A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.


Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 


#20 piersa

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Inviato 02 maggio 2012 - 13:24

Beh, effettivamente Il paradiso del diavolo non è bellissimo, però L'isola di cemento è un capolavoro: il mio sogno proibito è girare un documentario tipo Geo&Geo ambientato nei sottopassaggi, una cosa tipo "Flora e Fauna dei sottopassaggi urbani" :wub:
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#21 debaser

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Inviato 02 maggio 2012 - 13:25

Ok, ritiro; il paradiso all'improvviso non mi piacque proprio, invece "L'isola di cemento" mi è piaciuto a metà. L'idea è favolosa, e pure certe intuizioni, ma non mi ha del tutto convinto. Poteva venire fuori qualcosa di molto meglio.
  • 0

Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#22 combatrock

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Inviato 02 maggio 2012 - 13:31

Ok, ritiro; il paradiso all'improvviso non mi piacque proprio, invece "L'isola di cemento" mi è piaciuto a metà. L'idea è favolosa, e pure certe intuizioni, ma non mi ha del tutto convinto. Poteva venire fuori qualcosa di molto meglio.


Come al solito: quando si parla di Ballard, non riesco ad essere distaccato. Però ti posso concedere che "il paradiso del diavolo" avrebbe potuto essere migliore: sicuramente più breve, e con qualche cliché in meno su animalismo-antianimalismo, e magari pure altro che ora non mi viene in mente. Però l' "Isola di cemento" per me rimane uno dei migliori libri di Ballard, con alcune immagini che mi sono rimaste impresse a fuoco. Di certo però non è una "distopia" in senso stretto ("il paradiso" forse, per certi versi...)
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Rodotà beato te che sei morto


A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.


Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 


#23 piersa

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Inviato 02 maggio 2012 - 13:37

Ah, dimenticavo: "L'occhio di porco" di Piero Calò

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#24 Infinite dest

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Inviato 02 maggio 2012 - 13:41

Piero ma se voglio leggere il tuo libro lo devo comprare?
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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#25 combatrock

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Inviato 02 maggio 2012 - 13:45

Ah, dimenticavo: "L'occhio di porco" di Piero Calò


Ma dai ! Non sapevo che avessi scritto un libro, scusa per l'ignoranza. Dove trovo qualche informazione ? Grazie mille.
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Rodotà beato te che sei morto


A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.


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#26 piersa

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Inviato 02 maggio 2012 - 13:51


Ah, dimenticavo: "L'occhio di porco" di Piero Calò


Ma dai ! Non sapevo che avessi scritto un libro, scusa per l'ignoranza. Dove trovo qualche informazione ? Grazie mille.


In libreria puoi trovare addirittura il libro intero :firuli:

qui c'è l'incipiti:

http://www.instarlib...mid=243&lang=it

Piero ma se voglio leggere il tuo libro lo devo comprare?


Sì Dest così mi guadagmi il mio eurino; se proprio stai schiattando dalla voglia c'ho un pdf
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#27 piersa

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Inviato 02 maggio 2012 - 13:54


Ok, ritiro; il paradiso all'improvviso non mi piacque proprio, invece "L'isola di cemento" mi è piaciuto a metà. L'idea è favolosa, e pure certe intuizioni, ma non mi ha del tutto convinto. Poteva venire fuori qualcosa di molto meglio.


Come al solito: quando si parla di Ballard, non riesco ad essere distaccato. Però ti posso concedere che "il paradiso del diavolo" avrebbe potuto essere migliore: sicuramente più breve, e con qualche cliché in meno su animalismo-antianimalismo, e magari pure altro che ora non mi viene in mente. Però l' "Isola di cemento" per me rimane uno dei migliori libri di Ballard, con alcune immagini che mi sono rimaste impresse a fuoco. Di certo però non è una "distopia" in senso stretto ("il paradiso" forse, per certi versi...)

Come ci ha suggerito Faeris, utilizziamo un significato largo: il condominio, l'isola di cemento... sono raggruppabili nella categoria "non luoghi" che sono una declinazione specifica della distopia...
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#28 Infinite dest

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Inviato 02 maggio 2012 - 14:00



Ah, dimenticavo: "L'occhio di porco" di Piero Calò


Ma dai ! Non sapevo che avessi scritto un libro, scusa per l'ignoranza. Dove trovo qualche informazione ? Grazie mille.


In libreria puoi trovare addirittura il libro intero :firuli:

qui c'è l'incipiti:

http://www.instarlib...mid=243&lang=it

Piero ma se voglio leggere il tuo libro lo devo comprare?


Sì Dest così mi guadagmi il mio eurino; se proprio stai schiattando dalla voglia c'ho un pdf

Io non leggo in PDF, sono normale
Cercherollo
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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#29 ---

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Inviato 02 maggio 2012 - 14:09

Come ci ha suggerito Faeris, utilizziamo un significato largo: il condominio, l'isola di cemento... sono raggruppabili nella categoria "non luoghi" che sono una declinazione specifica della distopia...

Non l'ho letto tutto, quindi ditemi se sbaglio: Il signore delle mosche potrebbe far parte della categoria "non luoghi"?
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#30 piersa

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Inviato 02 maggio 2012 - 14:17


Come ci ha suggerito Faeris, utilizziamo un significato largo: il condominio, l'isola di cemento... sono raggruppabili nella categoria "non luoghi" che sono una declinazione specifica della distopia...

Non l'ho letto tutto, quindi ditemi se sbaglio: Il signore delle mosche potrebbe far parte della categoria "non luoghi"?

Uhm, direi di no. Si tratta di un'isola, quindi di un luogo "sospetto" ma non ci sono elementi nè caratterizzazioni tali da poter immaginare una sua specificità (come per esempio fece Lost che da questo romanzo ha attinto a mani basse e l'isola di Lost è sì un non-luogo).
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#31 ---

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Inviato 02 maggio 2012 - 14:22

Per mettere insieme il libro che stai leggendo ora, e quello che ti riproponi per il futuro... ti consiglio:

Katharine Burdekin - "La notte della svastica"

Romanzo originale sul nazismo... anche perché fu scritto ben prima di sapere come il nazismo sarebbe andato a finire. Di fatto le donne vengono segregate, perché ovviamente non corrispondono ai valori di virilità proclamati dal regime, e messe in baracche dove servono soltanto al "sollazzo" maschile e alla riproduzione (salvo separare ben presto le madri dai figli maschi). Ma non c'è solo questo.
Per un commento più ampio del mio (scusa ma sono di frettissima), ti rimando a questa pagina che ho trovato in giro per la rete.

http://www.libri10.i...arine-1460.html

Grazie del consiglio, mi segno anche questo :)


E, sempre che vi vada di discuterne, ripropongo la domanda (prima era un po' nascosta):

Questo mi porta a chiedervi: qual è il quid che vi fa apprezzare il genere? Forse è così per tutti ma in particolare mi attrae la capacità degli autori di mettere a nudo meccanismi sociali e politici che nella realtà sono nascosti o perlomeno più difficili da comprendere. La capacità insomma di arrivare all'osso dell'umanità, che spesso si rivela alquanto disumana.


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#32 Infinite dest

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Inviato 02 maggio 2012 - 14:35



Come ci ha suggerito Faeris, utilizziamo un significato largo: il condominio, l'isola di cemento... sono raggruppabili nella categoria "non luoghi" che sono una declinazione specifica della distopia...

Non l'ho letto tutto, quindi ditemi se sbaglio: Il signore delle mosche potrebbe far parte della categoria "non luoghi"?

Uhm, direi di no. Si tratta di un'isola, quindi di un luogo "sospetto" ma non ci sono elementi nè caratterizzazioni tali da poter immaginare una sua specificità (come per esempio fece Lost che da questo romanzo ha attinto a mani basse e l'isola di Lost è sì un non-luogo).

Nell'elenco di Wiki - per quello che vale - però c'è.
Non sono un appassionato del genere, però Ballard mi piace anche se secondo me i suoi fini (letterari) sono altri: in questo senso, anche L'impero del sole è riconducibile ai suoi romanzi più apocalittici
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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

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#33 combatrock

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Inviato 02 maggio 2012 - 15:06

In libreria puoi trovare addirittura il libro intero :firuli:


Ma certo, mica ti chiedevo una copia a scrocco ! Volevo soltanto una sinossi, qualche commento, che ne so... Poi me lo compro.

Come ci ha suggerito Faeris, utilizziamo un significato largo: il condominio, l'isola di cemento... sono raggruppabili nella categoria "non luoghi" che sono una declinazione specifica della distopia...




Come ci ha suggerito Faeris, utilizziamo un significato largo: il condominio, l'isola di cemento... sono raggruppabili nella categoria "non luoghi" che sono una declinazione specifica della distopia...

Non l'ho letto tutto, quindi ditemi se sbaglio: Il signore delle mosche potrebbe far parte della categoria "non luoghi"?

Uhm, direi di no. Si tratta di un'isola, quindi di un luogo "sospetto" ma non ci sono elementi nè caratterizzazioni tali da poter immaginare una sua specificità (come per esempio fece Lost che da questo romanzo ha attinto a mani basse e l'isola di Lost è sì un non-luogo).


Beh, scusa però: non è la stessa cosa del "Paradiso del diavolo" ? Comunque mi sta benissimo una definizione del genere più ampia possibile.

E, sempre che vi vada di discuterne, ripropongo la domanda (prima era un po' nascosta):


Questo mi porta a chiedervi: qual è il quid che vi fa apprezzare il genere? Forse è così per tutti ma in particolare mi attrae la capacità degli autori di mettere a nudo meccanismi sociali e politici che nella realtà sono nascosti o perlomeno più difficili da comprendere. La capacità insomma di arrivare all'osso dell'umanità, che spesso si rivela alquanto disumana.


Allora: ti do una mia personalissima risposta. Non c'è UNA sola ragione, ma molteplici; però se proprio devo sottolineare l'aspetto che mi ha fatto appassionare del "genere", ammesso che sia un "genere", è il suo rapporto con la storia. Le forme del pensiero, i topoi letterari, ma anche le mappe mentali degli autori, sono influenzati dalla realtà storica e sociale che essi vivevano.Detto altrimenti: non solo le condizioni di vita, ma anche i "sogni" e gli "incubi" mutano a seconda delle epoche storiche, e da queste sono influenzate. Gli incubi di uno scrittore che pubblica immediatamente dopo la guerra (Orwell) non sono gli stessi di chi scrive in un'età di opulenza (Ballard), né di chi è ancora in mezzo a una rivoluzione epocale di cui già intravede rischi ed aporie (Zamjatin). Insomma: potrà sembrarti strano, ma di queste opere di mera fantasia a me interessa proprio...il loro legame con la realtà storica in cui sono nate, ovviamente attraverso la lente e la penna dei loro autori (che certo ci hanno messo parecchio di personale: guarda il caso che ho citato della Burdekin, a cui evidentemente l'aspetto dei rapporti di genere sta più a cuore di qualunque altro).
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A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.


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#34 totem

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Inviato 02 maggio 2012 - 15:16

Quell'elenco wiki mi pare leggermente fuorviante, non sempre il filone post-apocalittico coincide con la distopia, lì invece li hanno mischiati
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#35 debaser

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Inviato 02 maggio 2012 - 15:26

Figurati, quel tipo di cosa su wiki è assolutamente impreciso, funziona che uno legge un libro, gli piace e zac lo aggiunge alla lista.
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Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
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#36 piersa

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Inviato 02 maggio 2012 - 15:50

@Combat:
Nel "paradiso del diavolo" succede qualcosa sull'isola; nel signopre delle mosche l'isola è solo la padrona di casa; da questo pdv il romanzo di ballard è più vicino all'idea di Lost, la location è protagonista "attiva".

Ballard/Orwell:
occhio però: sì, orwell ha scritto nel periodo bellico ma Ballard si è fatto la adolescenza in un campo di concentarmento giapu in Cina (il romanzo L'impero del sole)...

Wikipedia: dovrebbe funzionare come la patente: è utile solo quando già sai molto sull'argomento e ti sfugge solo un particolare, un nome, una data; se ci si affida in toto si assimilano info arbitrarie, quando non completament errate.

ps: Calvino ha scritto distopie??? E' un autore che mi manca completamente, non mi ispira...
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#37 piersa

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Inviato 02 maggio 2012 - 15:55

E, sempre che vi vada di discuterne, ripropongo la domanda (prima era un po' nascosta):


Questo mi porta a chiedervi: qual è il quid che vi fa apprezzare il genere? Forse è così per tutti ma in particolare mi attrae la capacità degli autori di mettere a nudo meccanismi sociali e politici che nella realtà sono nascosti o perlomeno più difficili da comprendere. La capacità insomma di arrivare all'osso dell'umanità, che spesso si rivela alquanto disumana.


Allora: ti do una mia personalissima risposta. Non c'è UNA sola ragione, ma molteplici; però se proprio devo sottolineare l'aspetto che mi ha fatto appassionare del "genere", ammesso che sia un "genere", è il suo rapporto con la storia. Le forme del pensiero, i topoi letterari, ma anche le mappe mentali degli autori, sono influenzati dalla realtà storica e sociale che essi vivevano.Detto altrimenti: non solo le condizioni di vita, ma anche i "sogni" e gli "incubi" mutano a seconda delle epoche storiche, e da queste sono influenzate. Gli incubi di uno scrittore che pubblica immediatamente dopo la guerra (Orwell) non sono gli stessi di chi scrive in un'età di opulenza (Ballard), né di chi è ancora in mezzo a una rivoluzione epocale di cui già intravede rischi ed aporie (Zamjatin). Insomma: potrà sembrarti strano, ma di queste opere di mera fantasia a me interessa proprio...il loro legame con la realtà storica in cui sono nate, ovviamente attraverso la lente e la penna dei loro autori (che certo ci hanno messo parecchio di personale: guarda il caso che ho citato della Burdekin, a cui evidentemente l'aspetto dei rapporti di genere sta più a cuore di qualunque altro).


cuotissimo la parte in grassetto, dissento profondamente l'aggettivo a seguire; diciamo che nella frase per intero ci sono le identità e differenze tra me e te.
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#38 ---

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Inviato 02 maggio 2012 - 16:14

Quell'elenco wiki mi pare leggermente fuorviante, non sempre il filone post-apocalittico coincide con la distopia, lì invece li hanno mischiati

Figurati, quel tipo di cosa su wiki è assolutamente impreciso, funziona che uno legge un libro, gli piace e zac lo aggiunge alla lista.

Ma ci sono delle robe oscene che non avevo visto! I reietti dell'altro pianeta e La salvezza di Aka della Le Guin faccio un po' fatica a trovarli distopici, sono fantascienza purissima (li ho letti anni fa, magari ricordo male però non si può fare un calderone di tutto, sennò la distopia coincide con la fantascienza!); per non parlare poi di Flatlandia che non c'entra proprio un'acca. È una lista inutile, Ligabue o non Ligabue.
È molto migliore la pagina in inglese corrispondente.


Allora: ti do una mia personalissima risposta. Non c'è UNA sola ragione, ma molteplici; però se proprio devo sottolineare l'aspetto che mi ha fatto appassionare del "genere", ammesso che sia un "genere", è il suo rapporto con la storia. Le forme del pensiero, i topoi letterari, ma anche le mappe mentali degli autori, sono influenzati dalla realtà storica e sociale che essi vivevano.Detto altrimenti: non solo le condizioni di vita, ma anche i "sogni" e gli "incubi" mutano a seconda delle epoche storiche, e da queste sono influenzate. Gli incubi di uno scrittore che pubblica immediatamente dopo la guerra (Orwell) non sono gli stessi di chi scrive in un'età di opulenza (Ballard), né di chi è ancora in mezzo a una rivoluzione epocale di cui già intravede rischi ed aporie (Zamjatin). Insomma: potrà sembrarti strano, ma di queste opere di mera fantasia a me interessa proprio...il loro legame con la realtà storica in cui sono nate, ovviamente attraverso la lente e la penna dei loro autori (che certo ci hanno messo parecchio di personale: guarda il caso che ho citato della Burdekin, a cui evidentemente l'aspetto dei rapporti di genere sta più a cuore di qualunque altro).

Interessante. Questo è un punto di vista che, per quanto mi riguarda, in genere assumo a posteriori, dopo aver finito di leggere un romanzo: riflettendoci sopra mi rendo conto quali circostanze storiche hanno influenzato lo scrittore. A priori invece, come dicevo, altre caratteristiche mi spingono a prendere dallo scaffale i romanzi di questo genere. In parte anche il fascino di prospettive diverse con il grosso punto interrogativo del "sarebbe potuto accadere", che preferisco talvolta al futuro remoto di molta fantascienza.

ps: Calvino ha scritto distopie??? E' un autore che mi manca completamente, non mi ispira...

O_o
Ma non mi pare che ne abbia scritte (a me Calvino piace molto, ma non ho letto proprio tutto-tutto)...
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#39 combatrock

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Inviato 02 maggio 2012 - 17:06

Ballard/Orwell:
occhio però: sì, orwell ha scritto nel periodo bellico ma Ballard si è fatto la adolescenza in un campo di concentarmento giapu in Cina (il romanzo L'impero del sole)...


D'accordo, d'accordo... Però non puoi negare che la guerra in Ballard è una reminescenza lontana (L'impero del sole escluso). La guerra è UNA possibilità, ma non ricordo un suo libro in cui i protagonisti siano immersi in vicende belliche (sempre con la solita eccezione). In generale, molti suoi libri mostrano una società opulenta che a un certo punto si inceppa, spesso perché tornano a galla vizi e istinti ancestrali, e parecchio altro della natura umana che progresso e agiatezza non riescono a contenere. Penso ai paradisi artificiali e infernali di Supercannes, di "Cocaine Nights" e di "un gioco da ragazzi", al condominio ipermoderno, alla rivolta della borghesia intellettuale di "millennium people", fino al sinistro centro commerciale di "Regno a venire".

Orwell invece parla di una guerra che è appena finita, e di una stranissima che sta iniziando, una guerra che non è del tutto guerra, ma neanche una vera pace... Non a caso, è lui l'inventore dell'espressione "Guerra fredda", un merito che pochi gli riconoscono perché poi l'espressione è stata usata in un senso molto diverso. Comunque in 1984 ci sono i razionamenti di cibo ed energia, le code, le pressanti richieste dello sforzo bellico. Insomma, una guerra che non è mai finita e che anzi è utilissima al regime per la sua perpetuazione.
In più, per Ballard gli uomini alla fine si ribellano (in modo costruttivo o distruttivo) alla programmazione in termini economici e sociali; e lui ha scritto la maggior parte dei suoi romanzi quando quella programmazione era una realtà a casa sua, in Gran Bretagna. Orwell, che invece vive l'epoca del primo governo laburista del dopoguerra, assiste ai primi esperimenti di una concreta opera di nazionalizzazione/programmazione e ne segnala le potenziali distorsioni... che però finirebbero per garantire la perpetuazione del regime che le ha messe in atto. Almeno queste sono le mie impressioni.

queste opere di mera fantasia a me interessa proprio...il loro legame con la realtà storica


cuotissimo la parte in grassetto, dissento profondamente l'aggettivo a seguire; diciamo che nella frase per intero ci sono le identità e differenze tra me e te.


No no no, fermo, non te la cavi così a buon mercato: spiegami e spiegati meglio ! :)
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#40 Duck

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Inviato 02 maggio 2012 - 18:43


Ballard/Orwell:
occhio però: sì, orwell ha scritto nel periodo bellico ma Ballard si è fatto la adolescenza in un campo di concentarmento giapu in Cina (il romanzo L'impero del sole)...


D'accordo, d'accordo... Però non puoi negare che la guerra in Ballard è una reminescenza lontana (L'impero del sole escluso). La guerra è UNA possibilità, ma non ricordo un suo libro in cui i protagonisti siano immersi in vicende belliche (sempre con la solita eccezione). In generale, molti suoi libri mostrano una società opulenta che a un certo punto si inceppa, spesso perché tornano a galla vizi e istinti ancestrali...


Nei romanzi, effettivamente, è un tema che si vede poco, ma racconti di guerra ce ne sono parecchi (spesso anche per il legame con l'anatomia, la fisicità del corpo, dei morti...).
Sono comunque d'accordo che sia un tema abbastanza marginale, anche nell'Impero del sole è decisamente sullo sfondo (e per me è la forza del romanzo, gli episodi cruenti sono pochissimi, o forse uno solo, sommersi più da un'analisi del campo di prigionia e dei suoi effetti su di lui e sugli altri).
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«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico. 

consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto

Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.


#41 combatrock

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Inviato 02 maggio 2012 - 18:46

Sono comunque d'accordo che sia un tema abbastanza marginale, anche nell'Impero del sole è decisamente sullo sfondo (e per me è la forma del romanzo, gli episodi cruenti sono pochissimi, o forse uno solo, sommersi più da un'analisi del campo di prigionia e dei suoi effetti su di lui e sugli altri).


Se hai letto il suo ultimo libro autobiografico, e tutte le considerazioni che fa sia sulla sua infanzia che sulla prigionia, ti rendi conto dello "straniamento" con cui visse quella fase della sua vita. Come se la guerra fosse cosa di altri... Mentre invece guarda quanto è forte l'influenza della Gran Bretagna che trovò tornando in patria, e quello che dice sulla rigidità delle classi sociali inglesi. Insomma, secondo me quel libro offre parecchie chiavi di lettura per la sua opera di fiction. Non dico definitive, ma sicuramente stimolanti.
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#42 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 02 maggio 2012 - 19:47

Beh, lui la guerra l'ha vissuta così: resistenza del ciclo biologico; prima di consegnarsi ai giapu fa un ultima scorpacciata di patatine; nel frattempo è stato separato dai suoi genitori con i quali si rivede anni dopo "senza alcun pathos, quasi nell'indifferenza". Come scrive Duck i rimandi alla "sua" guerra sono molteplici e "laterali", laddove Orwell fu testimone e giornalista fin dal 1936 (Franco).

@Combat:
reputo Ballard un estrapolatore di realtà attraverso un setaccio molto fitto e di suo brevetto; la Storia invece non lo ha aiutato per niente se intendiamo "Storia" la descrizione della realtà (o magari il suo velo di Maya)
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#43 100000

    Enciclopedista

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Inviato 02 maggio 2012 - 20:37

Comunque di Ballard avete citato di tutto, ma i libri che rientrano di più nel topic (secondo me) sono quelli della quadrilogia iniziale: Vento dal nulla, Mondo sommerso, Terra bruciata, Foresta di cristallo.
Comunque la caratteristica principale di Ballard è che nelle sue visioni apocalittiche è che alla fine sociale e genetica dell'uomo si associa una fine individuale e psicologica del singolo. Questo rende le sue opere molto interessanti e distanti da quelle più politiche di Orwell ad esempio.
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#44 combatrock

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Inviato 02 maggio 2012 - 20:46

Comunque di Ballard avete citato di tutto, ma i libri che rientrano di più nel topic (secondo me) sono quelli della quadrilogia iniziale: Vento dal nulla, Mondo sommerso, Terra bruciata, Foresta di cristallo.
Comunque la caratteristica principale di Ballard è che nelle sue visioni apocalittiche è che alla fine sociale e genetica dell'uomo si associa una fine individuale e psicologica del singolo. Questo rende le sue opere molto interessanti e distanti da quelle più politiche di Orwell ad esempio.


Come ha detto qualcuno, Ballard è l'autore che ha declinato in letteratura la catastrofe al rallentatore. Sia essa nella mente umana, nella società, o nella natura. E siccome era un genio, nelle migliori prove i tre piani si fondono, generando una sensazione di spiazzamento nel lettore. Una sorta di distopia nelle distopie, se mi passate la licenza.
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#45 ---

    Classic Rocker

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Inviato 02 maggio 2012 - 21:08

Di Ballard ho letto solo Crash ma ho già capito che devo leggere tutto asd
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#46 combatrock

    utente antifrastico-apotropaico

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Inviato 02 maggio 2012 - 21:10

Di Ballard ho letto solo Crash ma ho già capito che devo leggere tutto


Ho paura che tu ti sia imbattuta in almeno tre (per quello che conto io) fan patologici di Ballard. Me compreso, ovviamente asd
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#47 Duck

    Professionista della malafede

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Inviato 02 maggio 2012 - 21:46

Comunque di Ballard avete citato di tutto, ma i libri che rientrano di più nel topic (secondo me) sono quelli della quadrilogia iniziale: Vento dal nulla, Mondo sommerso, Terra bruciata, Foresta di cristallo.
Comunque la caratteristica principale di Ballard è che nelle sue visioni apocalittiche è che alla fine sociale e genetica dell'uomo si associa una fine individuale e psicologica del singolo. Questo rende le sue opere molto interessanti e distanti da quelle più politiche di Orwell ad esempio.


Vento dal nulla e Terra bruciata non li ho mai letti (averli trovati :( ). Su Mondo sommerso (romanzo mediocre, per me) parlare di distopia penso sia errato, nel senso che si tratta di un mondo post-catastrofe, in cui la matrice sociale è praticamente nulla.
Diverso il discorso di Foresta di cristallo (che è molto più interessante), con questa forma di catastrofe che sta piano piano crescendo, con le reazioni più disparate (i cristalli sul mercato nero!). La scena con il protagonista che tenta di "salvare" un cristallizzato, procurandogli invece solo una atroce sofferenza è qualcosa che va oltre la solita visione di mondo post-apocalittico.

L'autobiografia, ma soprattutto La gentilezza delle donne, per combat, sono comunque molto interessanti per capire com'è nata la letteratura di Ballard e il suo immaginario. Le immagini di questo casalingo, con i 3 bambini, capace di creare cose tipo Il condominio, Un gioco da bambini, con una fantasia e un cinismo del genere fanno parecchio contrasto.

Sì, sono un altro dei fan di Ballard asd
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«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico. 

consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto

Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.


#48 100000

    Enciclopedista

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Inviato 02 maggio 2012 - 22:51

A me Mondo sommerso è piaciuto, anche se non è fra le sue vette, i primi due mancano anche a me. Comunque concordo che effettivamente si tratta di romanzi più catastrofici (si dice così?) che distopici. Infatti, attenzione che Mondo sommerso non è post-catastrofe, ma va verso l'annientamento totale dell'essere umano (annientamento esteriore e interiore), filo conduttore dei quattro romanzi citati.
Vabbè, il post in apertura dava ampio spazio e spesso questa specie di quadrilogia è citata nel genere.
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#49 combatrock

    utente antifrastico-apotropaico

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Inviato 02 maggio 2012 - 23:11

Vento dal nulla e Terra bruciata non li ho mai letti (averli trovati :( ). Su Mondo sommerso (romanzo mediocre, per me) parlare di distopia penso sia errato, nel senso che si tratta di un mondo post-catastrofe, in cui la matrice sociale è praticamente nulla.
Diverso il discorso di Foresta di cristallo (che è molto più interessante), con questa forma di catastrofe che sta piano piano crescendo, con le reazioni più disparate (i cristalli sul mercato nero!). La scena con il protagonista che tenta di "salvare" un cristallizzato, procurandogli invece solo una atroce sofferenza è qualcosa che va oltre la solita visione di mondo post-apocalittico.

L'autobiografia, ma soprattutto La gentilezza delle donne, per combat, sono comunque molto interessanti per capire com'è nata la letteratura di Ballard e il suo immaginario. Le immagini di questo casalingo, con i 3 bambini, capace di creare cose tipo Il condominio, Un gioco da bambini, con una fantasia e un cinismo del genere fanno parecchio contrasto.


Mi sono costati qualcosina (non uno sproposito, a dire il vero), ma ho i due urania originali :) Se vi interessano, date uno sguardo a ebay, a volte si trovano.

Non sono d'accordo su "Il mondo sommerso": la trama non è un granché, lo accetto, ma alcune immagini che emergono durante il libro valgono tantissimo: la quasi morte sott'acqua nel teatro che "sembra un utero", i sogni primordiali ricorrenti, la passeggiata allucinata nel quartiere riportato fuori dalle acque... Insomma, non lo boccerei. Confesso che "La gentilezza delle donne" ancora mi manca, ma per il resto sono d'accordo con te: l'autobiografia quasi commovente di questo vedovo sedentario che sgobba per tirare avanti da solo 3 figli... scrivendo "Crash" e "Condominio" è veramente spiazzante. asd
Ora però non monopolizziamo il topic con Ballard !
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Rodotà beato te che sei morto


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#50 debaser

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Inviato 02 maggio 2012 - 23:37

che ballard
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Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia





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