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La violenza, i media, la cultura, la società


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770 replies to this topic

#1 Joey

    Classic Rocker

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Inviato 12 novembre 2006 - 12:53

link:
http://www.repubblic...video-down.html

E' solo l'ennesimo rivoltante caso in cui, alla gratuità della violenza contro i più deboli, si unisce un fenomeno sempre più preoccupante: la perversione di parte del popolo del web, che è in parte la perversione della nostra società. Vorrei quindi prendere spunto da questo e altri incresciosi episodi (ormai purtroppo all'ordine del giorno), per sottoporvi alcune riflessioni più generali:

Mi sembra che la nostra sia una società che vive su una contraddizione enorme: da un lato, si dichiara contraria alla guerra e alla pena di morte, ha inventato i diritti dell'uomo, e la sua giurisdizione punisce persino la violenza verbale. Dall'altro lato, come rovescio della medaglia, quello che si scaccia dalla porta rientra dalla finestra in modo forse peggiore: i film, i documentari, i videogiochi, il web, certa musica, certa arte. Tutto è improntato ad un'esaltazione e una spettacolarizzazione della violenza gratuita, e sempre più spesso questa assuefazione porta alle vie di fatto (basti pensare a certo tifo negli stadi). La giustificazione che si dà la nostra società si può riassumere spesso così: "il film è finzione". In realtà, quando si guarda un film, lo si fruisce anche come "realtà". Se mentre lo si guarda si pensasse che è finzione, non attirerebbe. Il fenomeno che porta al "piacere" in un film di violenza è in parte frutto di una vera e propria perversione insita in tutti noi. Allo stesso modo, chi guarda un filmato "vero" su internet lo fruisce in buona parte con il modello della "fiction" (quindi come realtà-finzione). Del resto, siamo nell'epoca in cui non è più possibile distinguere la fiction dalla realtà: i film sono più veri della realtà, e la realtà è così paradossale da sembrare una fiction. Spesso (in programmi tipo "real tv" o anche sul web) non sappiamo nemmeno se un filmato sia vero o no. Anche i documentari sono spesso in una zona ambigua tra realtà e finzione. Non è quindi la differenza tra realtà e finzione (spesso impossibile da fare), a tracciare il confine tra l'interesse informativo (o il piacere estetico) e la vera e propria perversione. La perversione di chi guarda un filmato come quello di oggi, a conti fatti, non è poi troppo diversa da quella di chi guarda un film di violenza. Pensiamo anche al filmato di ieri, quello del pestaggio della polizia americana: anche quello contiene, per chi lo guarda, una qualche perversione; in quel caso, si giustifica a fini di "informazione". Ma, nella sostanza, è sempre una forma di piacere nel guardare la violenza...

Insomma, il paradosso della nostra epoca è che possibilmente amiamo la violenza più di un uomo antico, ma non ne rendiamo conto: da un lato, ci teniamo la coscienza pulita con il pacifismo e la non-violenza; dall'altro lato, nascondiamo il nostro "bisogno" di violenza dietro la bandiere dell'arte o dell'informazione: esaltiamo e diffondiamo la violenza spacciandola persino per "cultura". Vorrei quindi concludere con questa provocazione: se tutto questo è il prezzo da pagare per una società che condanna la guerra e la pena di morte, allora preferirei una società che esaltasse la guerra e la pena di morte. Forse, a conti fatti, sarebbe una società più sana.
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#2 sud afternoon

    Si legge sud afternùn.

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Inviato 12 novembre 2006 - 14:54

Mi sembra che la nostra sia una società che vive su una contraddizione enorme: da un lato, si dichiara contraria alla guerra e alla pena di morte, ha inventato i diritti dell'uomo, e la sua giurisdizione punisce persino la violenza verbale. Dall'altro lato,  come rovescio della medaglia, quello che si scaccia dalla porta rientra dalla finestra in modo forse peggiore: i film, i documentari, i videogiochi, il web, certa musica, certa arte.


Non voglio negare l'eventuale perversione intrinseca nei comportamenti di cui parli, non avrei neanche gli strumenti culturali per discuterne, ma quel che mi rende indigesto il tuo post è quanto sopra evidenziato. Perché mai "in modo forse peggiore"? Guardare un film di Brian de Palma, giocare a Metal Slug, ascoltare Foetus è"forse peggio" che andare per strada a pestare i passanti?
Se la pensi così devi dare ragione a chi ha recentemente sopresso la messa in scena di Mozart: se paghiamo per vedere finti mori decapitati, sublimiamo il nostro desiderio di vedere i mussulmani morti, tra l'altro macchiandoci di qualcosa di "forse peggiore". Ho capito bene?

La giustificazione che si dà la nostra società si può riassumere spesso così: "il film è finzione". In realtà, quando si guarda un film, lo si fruisce anche come "realtà". Se mentre lo si guarda si pensasse che è finzione, non attirerebbe.


Esatto, anche come realtà oltre che come finzione, più propriamente, evitando ossimori, come una finzione che in certi aspetti va fruita come realtà, ma non come una realtà in toto. Il tuo discorso avrebbe senso se la gente reagisse in ugual modo sia ad una scena di morte in un film (sapendo che è un film) sia davanti ad un filmato di un vero assassinio (sapendo che è vero). E una cosa del genere non è certo documentata.

Insomma, il paradosso della nostra epoca è che possibilmente amiamo la violenza più di un uomo antico, ma non ne rendiamo conto: da un lato, ci teniamo la coscienza pulita con il pacifismo e la non-violenza; dall'altro lato, nascondiamo il nostro "bisogno" di violenza dietro la bandiere dell'arte o dell'informazione: esaltiamo e diffondiamo la violenza spacciandola persino per "cultura".


Finché non appoggi la guerra e non pratichi direttamente la violenza HAI la coscienza pulita, indipendentemente dai film o filmati di vita reale che guardi, a meno che questo tuo fruire filmati di violenza non favorisca in modo più o meno diretto la diffusione della violenza (come ad esempio nel caso di chi guarda foto di pornografia infantile, finendo per aumentarne la richiesta e quindi favorire lo sviluppo della pedofilia).
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#3 sheikyerbouti

    anti-intellettuale, coerente, obiettivo, ironico, arguto, spacca

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Inviato 12 novembre 2006 - 15:30

http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/cronaca/video-down/video-down/video-down.html

la cosa più rivoltante sarà leggere le dichiarazione dei genitori dei giovani aguzzini:

- sono ragazzi...
- è stata solo una ragazzata...
- la colpa è della scuola che non protegge i down...
- in altre parti d'italia i ragazzi uccidono...
- qualche schiaffo... e che sarà mai...
- quel ragazzo non sapeva stare allo scherzo...

... e via vomitando.

saluti a tutte/i.
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#4 Joey

    Classic Rocker

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Inviato 12 novembre 2006 - 15:33

Non voglio negare l'eventuale perversione intrinseca nei comportamenti di cui parli, non avrei neanche gli strumenti culturali per discuterne, ma quel che mi rende indigesto il tuo post è quanto sopra evidenziato. Perché mai "in modo forse peggiore"? Guardare un film di Brian de Palma, giocare a Metal Slug, ascoltare Foetus è"forse peggio" che andare per strada a pestare i passanti?


Perchè, per come la vedo, sono pressapoco due facce della stessa medaglia: nella misura in cui siamo immersi in una società violenta, e che appoggia una cultura della violenza, questo favorisce tanto più anche la violenza gratuita. Sono due fenomeni paralleli, e ognuno può in parte spiegare l'altro (un pò come dire che un film di Tarantino è uno "specchio" della società: è vero, ma anche nel senso che fa parte di quella stessa società che in esso si rispecchia). Giocare a 'Metal Slug' non è sul piano pratico la stessa cosa che pestare i passanti, ma sul piano culturale possono esserci molte affinità: la noia, la frustrazione, il bisogno psico-fisico di violenza che non trova altro sfogo. Di sicuro, un secolo fa si era tutti meno moralisti e si viveva peggio; ma almeno non c'era gente che passava il tempo gettando i sassi dal cavalcavia. O giocando ad uccidere nei videogiochi (in cui sempre più si tende ad un'identificazione proiettiva e in cui la tecnologia tende sempre più ad un simulacro della realtà). 

Se la pensi così devi dare ragione a chi ha recentemente sopresso la messa in scena di Mozart: se paghiamo per vedere finti mori decapitati, sublimiamo il nostro desiderio di vedere i mussulmani morti, tra l'altro macchiandoci di qualcosa di "forse peggiore". Ho capito bene?


Onestamente, non ho una precisa opinione in merito. Bisognerebbe vedere come è messa in scena l'opera, considerando anche il fatto che probabilmente quella violenza non è fruita come "gratuita" ma comprensibile anche in un quadro storico (così come l'opera stessa è storica).

La giustificazione che si dà la nostra società si può riassumere spesso così: "il film è finzione". In realtà, quando si guarda un film, lo si fruisce anche come "realtà". Se mentre lo si guarda si pensasse che è finzione, non attirerebbe.


Esatto, anche come realtà oltre che come finzione, più propriamente, evitando ossimori, come una finzione che in certi aspetti va fruita come realtà, ma non come una realtà in toto. Il tuo discorso avrebbe senso se la gente reagisse in ugual modo sia ad una scena di morte in un film (sapendo che è un film) sia davanti ad un filmato di un vero assassinio (sapendo che è vero). E una cosa del genere non è certo documentata.



Il punto è che, in nessuno dei due casi, si è completamente consapevoli nè della finzione nè della realtà. Ripeto che in molti casi guardiamo qualcosa nell'ignoranza delle due cose. Persino le immagini dell'11 Settembre sembravano un film (e c'è chi sostiene che non sia caduto nessun aereo sul Pentagono). Paradossalmente, nascondiamo la nostra impassibiltà di fronte alla violenza attraverso una falsa "compassione" che ci porta a guardare per tenerci "informati"; ma che nasconde invece il desiderio di vedere la stessa violenza per puro piacere (piacere che, nel caso di un film, è spacciata invece per "esperienza estetica").

Finché non appoggi la guerra e non pratichi direttamente la violenza HAI la coscienza pulita, indipendentemente dai film o filmati di vita reale che guardi, a meno che questo tuo fruire filmati di violenza non favorisca in modo più o meno diretto la diffusione della violenza (come ad esempio nel caso di chi guarda foto di pornografia infantile, finendo per aumentarne la richiesta e quindi favorire lo sviluppo della pedofilia).


Ecco, qui non sono d'accordo. Se si promuove una società che diffonde in vari modi il culto della violenza, e che la spaccia persino per cultura, allora si è indirettamente responsabili anche di quelli che pestano il disabile; di fatto, si fa parte dello stesso pubblico che guarda quel filmato (in cui, del resto, la violenza è stata fatta proprio per essere vista; ed è proprio qui l'aspetto più perverso: si tratta di una violenza gratuita, il cui unico fine è l'essere ripresa per esser vista da qualcun altro. Il "qualcun'altro", potenzialmente, siamo tutti noi; quindi, siamo indirettamente responsabili anche della stessa violenza). 
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#5 Guest_galway_*

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Inviato 12 novembre 2006 - 16:57

Joey, hai fatto benissimo ad aprire questo topic. Questi avvenimenti davvero scatenano la mia parte piu' intollerante, se io fossi genitore di questi teppistelli altro che "sono solo ragazzi". Ma tanto non si puo', perche' oggi siamo nell'epoca in cui ci arroghiamo solo diritti, e nessuno si assume responsabilita' e doveri. Quando facevo le elementari ricordo il timore nei confronti della maestra che non lesinava l'uso della bacchetta. Oggi non sia mai, faccio lezione per gli studenti del primo anno di universita' e noto una maleducazione ed arroganza che prima non c'erano. Ma cosa si puo' fare? Niente, tutto in nome della rincorsa alla liberta', perche' poi si corre il rischio di passare per fascisti, o come va di moda ora per filoislamici. E il comportamento dei media in tutto cio' e' disgustoso, a partire dalla stessa "Repubblica" sempre pronta a metterci in prima pagina il pestaggio da parte degli sbirri, il video porno di Britney Spears e via vomitando, come direbbe lo sceicco. Poi c'e' pure qualcuno che ha il coraggio di difendere questa testata  degenerata e ormai allineata a cio' che lo zeitgeist impone, e che mi dice si ma cosa c'entra il sito?
E quante migliaia di miliardi sono stati spesi per l'acquisizione di Youtube? Poi hanno la faccia da culo di fare gli ipocriti e censurare i video che ormai sono passati di pc in pc. Finche' le nostre schifose perversioni saranno una fonte per la corsa alla ricchezza andra' tutto bene. Ogni tanto qualche voce si levera' scandalizzata dal coro, ma presto verra' riassorbita e via col prossimo spettacolo. The show must go on.
A volte vorrei tanto essere nato 100 anni fa.
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#6 sud afternoon

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Inviato 12 novembre 2006 - 17:09

A volte vorrei tanto essere nato 100 anni fa.


Ma così non avresti avuto Youtube o La Repubblica da incolpare per la maleducazione altrui!
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#7 Guest_galway_*

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Inviato 12 novembre 2006 - 17:13



Ma così non avresti avuto Youtube o La Repubblica da incolpare per la maleducazione altrui!



News: Chiediti se quello che hai da dire sia meglio del silenzio, prima di cliccare su "rispondi".


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#8 sud afternoon

    Si legge sud afternùn.

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Inviato 12 novembre 2006 - 17:19

Eddai Galway, non insistere, fatti riassorbire.
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#9 Guest_galway_*

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Inviato 12 novembre 2006 - 17:27

Beh intanto per la tua di maleducazione, non ho certo bisogno di incolpare altri se non il diretto responsabile.
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#10 sud afternoon

    Si legge sud afternùn.

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Inviato 12 novembre 2006 - 17:42

Ma io veramente ho cercato il modo più sintetico e gentile per dirti che, a mio avviso, il tuo post procede un po', diciamo, per voli pindarici, almeno nel passaggio tra un'immagine e l'altra (nell'ordine: un down picchiato, la maestra che ti bacchettava mentre tu devi subire la maleducazione delle matricole universitarie per non passare da fascista, la repubblica che parla del video porno di britney spears, la gente che guadagna soldi con un sito come youtube, per concludere con un retoricissimo "Ogni tanto qualche voce si levera' scandalizzata dal coro, ma presto verra' riassorbita e via col prossimo spettacolo. The show must go on."). Però se ti sono sembrato stato maleducato chiedo scusa. Tra l'altro ora che ci penso può essere che il mio modo di esprimermi sia dovuto a La Repubblica, o ad u na maestra che non usava la bacchetta, o alla fretta che ho nel postare (sto cercando il video porno di Britney Spears su Youtube).
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#11 Kim Il-sung

    Enciclopedista

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Inviato 12 novembre 2006 - 17:55

E si stava meglio quando si stava peggio.
E una volta i genitori potevano almeno tirarlo una schiaffo ai figli.
E una volta gli educatori erano rispettati.
E una volta non si tiravano i sassi dai cavalcavia.
Ecc. Ecc. Ecc. Ecc.

Sarebbe proprio una manna una bella ventata di censura mirata. Anestetizziamo le menti (già semi-addormentate) di questi ragazzi.

Brrr.
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#12 Guest_Lukas_*

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Inviato 12 novembre 2006 - 23:43

http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/cronaca/video-down/video-down/video-down.html

la cosa più rivoltante sarà leggere le dichiarazione dei genitori dei giovani aguzzini:

- sono ragazzi...
- è stata solo una ragazzata...
- la colpa è della scuola che non protegge i down...
- in altre parti d'italia i ragazzi uccidono...
- qualche schiaffo... e che sarà mai...
- quel ragazzo non sapeva stare allo scherzo...

... e via vomitando.

saluti a tutte/i.


Pestatemi anche ma i schiaffi certe volte (e ultimamente spesso) servono eccome se servono. Prima ai genitori e poi ai loro figli. Nessuno accetta le proprie responsabilità e quando saranno degli immaturi a crescere i propri figli queste cose si verificheranno sempre.
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#13 Guest_Lukas_*

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Inviato 13 novembre 2006 - 00:07

Rientrando in topic, non mi pare che film e videogiochi siano la causa scatenate di tanta violenza. E' come dire che i ragazzi della strage di Littleton negli USA (vi riordate? Gus Van Sant ci ha fatto anche un film) hanno agito giudati dalla musica di Marilyn Manson, Ozzy Osbourne e Alice Cooper e proprio questo è stato detto all'epoca. Invece di andare a scavare nella vita di questi ragazzi, analizzare il loro ambiente e la loro famiglia l'opinione pubblica ha ripiegato sul banale, sull'effimero, cercando di allontanare dalla società americana il problema (tutti contenti ovviamente, ognuno ha fatto sua la lezione di Pilato) colpevolizzando chi era il prodotto del "disagio" di questi ragazzi e non la causa. Allora per la strage degli ebrei nella seconda guerra mondiale dobbiamo colpevolizzare Wagner e non Hitler? Perchè quest'ultimo apprezzava il suddetto musicista? Ma che marea di stronzate che si vanno farneticando.

Sinceramente io tutta questa enfasi riguardo la violenza io non ce la vedo. Sono secoli che l'uomo spettacolarizza la morte e la violenza. I romani facevano combattere i gladiatori nelle arene assieme ad animali feroci, in inghilterra e in francia le esecuzioni erano pubbliche. I padri di famiglia schiaffeggiavano i loro bambini dopo l'esecuzione per dirgli che mai e poi mai si sarebbero macchiati di un crimine. Oggi sono mutate solo le tecnlogie, i terroristi che filmano le esecuzioni, amatoriali che filmano tutto ma non è cambiato assolutamente nulla. I bambini, ancora oggi, giocano alla GUERRA. siete stati bambini anche voi no? E da piccoli come giocavate? Prima si faceva con i soldatini oggi con i videogiochi. Fanno crashare le micro machines, inventano tra di loro dei giochi dove la violenza è di base. Il discorso sulla violenza non è una novità, è un argomento antropologico e sociale che non può limitarsi ad un thread.

Il cinema, la musica, i libri sono un prodotto della realtà, sono un fine e non un mezzo. Tarantino e Marilyn Manson non hanno mai ucciso nessuno. Mi sembra inutile dirlo e inutile starci a discutere. E qui nessuno a voglia di creare una novella santa inquisizione.
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#14 Joey

    Classic Rocker

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Inviato 13 novembre 2006 - 00:35

Rientrando in topic, non mi pare che film e videogiochi siano la causa scatenate di tanta violenza.



E' riduttivo parlare in termini di causa-effetto. Si tratta di fenomeni paralleli, e che si influenzano a vicenda. Si tratta di un humus culturale.

Allora per la strage degli ebrei nella seconda guerra mondiale dobbiamo colpevolizzare Wagner e non Hitler?


Wagner ha una sua responsabilità nel dilagare dell'ansiemitismo, a cui contribuì in modo convinto (e questo causò anche l'allontanamento di Nietzsche). Per molti versi, le sue opere sono espressione dello stesso humus culturale in cui è nato il nazismo.

Sinceramente io tutta questa enfasi riguardo la violenza io non ce la vedo. Sono secoli che l'uomo spettacolarizza la morte e la violenza. I romani facevano combattere i gladiatori nelle arene assieme ad animali feroci


Questo semmai dimostra proprio il contrario. Nella società romana, la spettacolarizzazione della violenza coincise proprio con l'inizio della crisi dell'impero (la differenza tra l'antico teatro greco-romano e il teatro del tardo impero è proprio che quest'ultimo porta in scena la violenza, mentre nel primo la violenza era solo narrata e non messa in scena). Così come la società romana tardo-imperiale, anche la nostra è una società in piena crisi.

Tarantino e Marilyn Manson non hanno mai ucciso nessuno.


Sono l'espressione (e possibilmente la giustificazione) della stessa società che portano in scena. Di sicuro, non forniscono alcun modello o valore alternativo. Sono l'espressione di un' "arte della crisi" di una società in crisi.
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#15 sheikyerbouti

    anti-intellettuale, coerente, obiettivo, ironico, arguto, spacca

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Inviato 13 novembre 2006 - 08:11

E si stava meglio quando si stava peggio.
E una volta i genitori potevano almeno tirarlo una schiaffo ai figli.
E una volta gli educatori erano rispettati.
E una volta non si tiravano i sassi dai cavalcavia.
Ecc. Ecc. Ecc. Ecc.

Sarebbe proprio una manna una bella ventata di censura mirata. Anestetizziamo le menti (già semi-addormentate) di questi ragazzi.

Brrr.

tra prendere a calci in culo il proprio compagno di classe down e dispensare bacchettate a chi possiede una brutta calligrafia (esperienza personale) mi sembra che ci sia una tale gamma di scelta da soddisfare anche chi pensa che tutto possa essere solo bianco o nero...

ciao.
  • 0

#16 Notker

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Inviato 13 novembre 2006 - 08:43

è un episodio di cronaca incredibile, non c'è che dire...
ma la cosa che più mi lascia sconcertato non è tanto l'episodio in sè (da aborrire, comunque) nè tanto il fatto che sia stato uploadato su Google ma soprattutto il fatto che il filmato sia finito al 29° posto come numero di download su un motore di ricerca di livello planetario e sotto la voce "filmati divertenti"! :o
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#17 Kim Il-sung

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Inviato 13 novembre 2006 - 09:31


E si stava meglio quando si stava peggio.
E una volta i genitori potevano almeno tirarlo una schiaffo ai figli.
E una volta gli educatori erano rispettati.
E una volta non si tiravano i sassi dai cavalcavia.
Ecc. Ecc. Ecc. Ecc.

Sarebbe proprio una manna una bella ventata di censura mirata. Anestetizziamo le menti (già semi-addormentate) di questi ragazzi.

Brrr.

tra prendere a calci in culo il proprio compagno di classe down e dispensare bacchettate a chi possiede una brutta calligrafia (esperienza personale) mi sembra che ci sia una tale gamma di scelta da soddisfare anche chi pensa che tutto possa essere solo bianco o nero...

ciao.

Evidentemente anche io sono per una condanna netta di episodi come quello ispiratore del topic (i ragazzini in questione li manderei almeno un anno a fare servizio di volontariato per bambini down).
Da qui ad imbastire un discorso pieno di retoriche trite e ritrite ce ne passa parecchio. Gettare colpe sul mondo dell'arte e dello spettacolo sarebbe un modo populista per affrontare il problema.
Questi problemi sono legati a forme di disagio sociale e non alla fruizione di un certo tipo di cultura (inoltre sono convinto che sia la cultura a fotografare il mondo e non il contrario). Viviamo in un epoca in cui si tenta in più modi di anestetizzare i propri figli: i bambini sono vissuti come un problema. Non sono i giochi violenti della playstation a creare una realtà parallela e distorta nella mente di un ragazzino ma il fatto che questi vengano lasciati interi pomeriggi davanti ad essa; l'importante è che non rivinino le tende con il pallone o non scendano in strada a farsi mettere sotto da un motorino.

P.s.: su questo forum è presente un grosso campione di persone che si nutrono di musica, letteratura e cinema spesso ricchi di immagini piene di nichilismo, violenza ecc., eppure penso che nessuno si sognerebbe di mancare di rispetto ad un ragazzo down solo perchè diverso nell'aspetto: la differenza è, forse, nel fatto che qualcuno ci ha insegnato a tenere sempre acceso il cervello.
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#18 sheikyerbouti

    anti-intellettuale, coerente, obiettivo, ironico, arguto, spacca

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Inviato 13 novembre 2006 - 10:09

giusto per rimanere in tema, una piccola riflessione circa un??esperienza personale.

nel 1973 non ero ancora maggiorenne e nelle sale cinematografiche uscì ??arancia meccanica?.
il desiderio di vedere quel film, già divenuto una leggenda, era veramente incontenibile e, aiutato anche dalla fluente barba che allora portavo, riuscii ad entrare al cinema senza alcun problema.
la visione del film fu quasi traumatica, la scena del barbone massacrato sotto il ponte me la sognai, con enorme disagio, per un gran pezzo di tempo.

nel 1989 ??arancia meccanica? fu pubblicato in videocassetta e mi capitò di vederlo a casa di amici. non mi fece né caldo né freddo, anzi lo trovai superato, invecchiato male.

la cosa mi fece riflettere sul livello di tolleranza alla violenza che in me si era molto alzato. gli ultimi anni non erano stati facili, per usare un pallido eufemismo, e le immagini della violenza, quella vera, si erano imposte dagli schermi della tv. i vagoni squarciati dell??italicus, i rottami galleggianti del dc9 itavia al largo di ustica, il cadavere di aldo moro nel bagagliaio della r4, i morti di mafia riversi sui marciapiedi, etc. etc. erano cose vere, autentiche; che impressione poteva ormai suscitare il pestaggio di un attore che interpreta un homeless?

ecco forse una delle cause che portano episodi come quello del video del ragazzo down umiliato dai propri compagni di classe ad essere semi-ignorati è proprio il fatto che i nostri occhi sono ormai talmente abituati, anzi assuefatti, a corpi feriti, sanguinanti, dilaniati, mutilati che un fatto del genere passa quasi inosservato.

non si tratterebbe di censurare i fatti o la realtà ma di preservare menti sempre più facilmente influenzabili da immagini che possono risultare pericolose.

guardando, però, il problema da un??altra prospettiva mi chiedo: i fabbricanti di whisky devono essere ritenuti responsabili della cirrosi epatica di chi ne beve troppo?

il problema sollevato da ??joey? è molto più importante di quanto a prima vista possa sembrare e, a mio modesto e sommesso parere, di quasi impossibile soluzione.

come in molti altri casi credo che si sia superato il punto di non ritorno.

saluti a tutte/i.

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#19 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 13 novembre 2006 - 10:28

come in molti altri casi credo che si sia superato il punto di non ritorno.


la caratteristica tipica dell'essere umano di "fare l'abitudine" a tutto (o quasi) si riscontra un po' in tutte le epoche.
non sono mai riuscito a capire sino in fondo l'espressione che hai utilizzato e che ho sentito pronunciare miliardi di volte, quando si parla di argomenti del genere.
più precisamente, come si fa a individuare questo "punto di non ritorno"? ???
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#20 overnuke

    Roadie

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Inviato 13 novembre 2006 - 10:28

Sinceramente non capisco molto il senso di questa frase grassettata (da me) che estrapolo dall'articolo:

Possibile che si tratti di una finzione, di uno scherzo? Difficile, e comunque non cambierebbe molto. Chi ha cliccato centinaia di volte non lo sapeva.


Cosa c'entra che non sapesse fosse finzione o scherzo? Questa frase presuppone che chi ha cliccato sul filmato fosse necessariamente d'accordo con una cosa del genere, come se non ci fosse la possibilità di inorridire alla sua visione. Insomma, chi ha cliccato è colpevole a prescindere, ma allora a questo punto lo è anche l'autore dell'articolo, che si è "permesso" di cliccarci sopra.

Qua gli unici colpevoli sono gli autori e chi ha permesso la sua diffusione, non scherziamo.
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#21 sheikyerbouti

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Inviato 13 novembre 2006 - 10:42


come in molti altri casi credo che si sia superato il punto di non ritorno.

la caratteristica tipica dell'essere umano di "fare l'abitudine" a tutto (o quasi) si riscontra un po' in tutte le epoche.
non sono mai riuscito a capire sino in fondo l'espressione che hai utilizzato e che ho sentito pronunciare miliardi di volte, quando si parla di argomenti del genere.
più precisamente, come si fa a individuare questo "punto di non ritorno"? ???

mi sembra che la risposta te la sia già data da solo: nel momento in cui si "fa l'abitudine" ad un certo livello di violenza ecco che il livello precedente è stato superato e da quello raggiunto non si può tornare indietro.

ciao.
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#22 Merlo

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Inviato 13 novembre 2006 - 12:04

il problema sollevato da ??joey? è molto più importante di quanto a prima vista possa sembrare e, a mio modesto e sommesso parere, di quasi impossibile soluzione.


Fondamentalmente la penso così anch'io.
Viviamo in un'epoca di decandenza e non vedo alternative possibili se non subirne il decadimento, sperando che ciò che verrà dopo sia meglio.
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"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace"


#23 Kim Il-sung

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Inviato 13 novembre 2006 - 12:35

la cosa mi fece riflettere sul livello di tolleranza alla violenza che in me si era molto alzato. gli ultimi anni non erano stati facili, per usare un pallido eufemismo, e le immagini della violenza, quella vera, si erano imposte dagli schermi della tv. i vagoni squarciati dell??italicus, i rottami galleggianti del dc9 itavia al largo di ustica, il cadavere di aldo moro nel bagagliaio della r4, i morti di mafia riversi sui marciapiedi, etc. etc. erano cose vere, autentiche; che impressione poteva ormai suscitare il pestaggio di un attore che interpreta un homeless?

ecco forse una delle cause che portano episodi come quello del video del ragazzo down umiliato dai propri compagni di classe ad essere semi-ignorati è proprio il fatto che i nostri occhi sono ormai talmente abituati, anzi assuefatti, a corpi feriti, sanguinanti, dilaniati, mutilati che un fatto del genere passa quasi inosservato.

non si tratterebbe di censurare i fatti o la realtà ma di preservare menti sempre più facilmente influenzabili da immagini che possono risultare pericolose.

guardando, però, il problema da un??altra prospettiva mi chiedo: i fabbricanti di whisky devono essere ritenuti responsabili della cirrosi epatica di chi ne beve troppo?

La tua assuefazione penso sia dovuta all'eperienza. Il cervello reagisce agli shock cercando di minimizzare il loro efetto quando la situazione si presenta di nuovo; anche la fica, dopo varie applicazioni, non provoca più l'assoluto sconvolgimento delle prime volte  ;).
Tornando seri, penso che questi sono i prevedibili effetti dell'esplosione delle comunicazioni, avvenuta negli ultimi 50 anni. Nel 1800 non esistevano i fotoreporter e tante scene non si vedevano, di conseguenza la popolazione era meno abituata a vedere certe cose.
Io sono dell'idea che non si debbano preservare le menti da immagini pericolose, si devono preparare queste menti a ricevere tali immagini, i ragazzini vanno resi consapevoli e capaci di ragionare con il proprio cervello. A me non mettono paura le scene di violenza che si vedono in tv ma i modelli di vita proposti che risultano totalmente vuoti (vedi reality): se il cervello diviene accessorio è poi normale riscontrare pericolose influenze. Non prendiamocela con il mondo dell'arte e dell'informazione però (anche se certa pseudo-informazione la castrerei volentieri).



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#24 Notker

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Inviato 13 novembre 2006 - 12:39



come in molti altri casi credo che si sia superato il punto di non ritorno.

la caratteristica tipica dell'essere umano di "fare l'abitudine" a tutto (o quasi) si riscontra un po' in tutte le epoche.
non sono mai riuscito a capire sino in fondo l'espressione che hai utilizzato e che ho sentito pronunciare miliardi di volte, quando si parla di argomenti del genere.
più precisamente, come si fa a individuare questo "punto di non ritorno"? ???

mi sembra che la risposta te la sia già data da solo: nel momento in cui si "fa l'abitudine" ad un certo livello di violenza ecco che il livello precedente è stato superato e da quello raggiunto non si può tornare indietro.

ciao.


eh, ma allora esistono più punti di non ritorno... :)
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#25 sheikyerbouti

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Inviato 13 novembre 2006 - 13:23




come in molti altri casi credo che si sia superato il punto di non ritorno.

la caratteristica tipica dell'essere umano di "fare l'abitudine" a tutto (o quasi) si riscontra un po' in tutte le epoche.
non sono mai riuscito a capire sino in fondo l'espressione che hai utilizzato e che ho sentito pronunciare miliardi di volte, quando si parla di argomenti del genere.
più precisamente, come si fa a individuare questo "punto di non ritorno"? ???

mi sembra che la risposta te la sia già data da solo: nel momento in cui si "fa l'abitudine" ad un certo livello di violenza ecco che il livello precedente è stato superato e da quello raggiunto non si può tornare indietro.

ciao.

eh, ma allora esistono più punti di non ritorno... :)

nel momento in cui un livello, o punto, viene raggiunto, viene automaticamente inglobato in tutto il pregresso storico e dell'esperienza... quindi non esiste più.

il punto di non ritorno è sempre l'ultimo...
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#26 Notker

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Inviato 13 novembre 2006 - 13:28





come in molti altri casi credo che si sia superato il punto di non ritorno.

la caratteristica tipica dell'essere umano di "fare l'abitudine" a tutto (o quasi) si riscontra un po' in tutte le epoche.
non sono mai riuscito a capire sino in fondo l'espressione che hai utilizzato e che ho sentito pronunciare miliardi di volte, quando si parla di argomenti del genere.
più precisamente, come si fa a individuare questo "punto di non ritorno"? ???

mi sembra che la risposta te la sia già data da solo: nel momento in cui si "fa l'abitudine" ad un certo livello di violenza ecco che il livello precedente è stato superato e da quello raggiunto non si può tornare indietro.

ciao.

eh, ma allora esistono più punti di non ritorno... :)

nel momento in cui un livello, o punto, viene raggiunto, viene automaticamente inglobato in tutto il pregresso storico e dell'esperienza... quindi non esiste più.

il punto di non ritorno è sempre l'ultimo...


allora, secondo te, sitamo parlando di un processo assolutamente divergente o, invece, sarà possibile addivenire alla definizione di un punto oltre il quale non è pensabile più risolvere il problema, cioè a un punto di convergenza che sarà definito come "punto assoluto di non ritorno", che potrebbe essere l'uccisione volontaria e ingiustificata di un essere umano mandata in prima serata e magari presentata dal Bruno Vespa di turno?
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molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#27 sheikyerbouti

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Inviato 13 novembre 2006 - 13:37

la cosa mi fece riflettere sul livello di tolleranza alla violenza che in me si era molto alzato. gli ultimi anni non erano stati facili, per usare un pallido eufemismo, e le immagini della violenza, quella vera, si erano imposte dagli schermi della tv. i vagoni squarciati dell??italicus, i rottami galleggianti del dc9 itavia al largo di ustica, il cadavere di aldo moro nel bagagliaio della r4, i morti di mafia riversi sui marciapiedi, etc. etc. erano cose vere, autentiche; che impressione poteva ormai suscitare il pestaggio di un attore che interpreta un homeless?

ecco forse una delle cause che portano episodi come quello del video del ragazzo down umiliato dai propri compagni di classe ad essere semi-ignorati è proprio il fatto che i nostri occhi sono ormai talmente abituati, anzi assuefatti, a corpi feriti, sanguinanti, dilaniati, mutilati che un fatto del genere passa quasi inosservato.

non si tratterebbe di censurare i fatti o la realtà ma di preservare menti sempre più facilmente influenzabili da immagini che possono risultare pericolose.

guardando, però, il problema da un??altra prospettiva mi chiedo: i fabbricanti di whisky devono essere ritenuti responsabili della cirrosi epatica di chi ne beve troppo?

La tua assuefazione penso sia dovuta all'eperienza. Il cervello reagisce agli shock cercando di minimizzare il loro efetto quando la situazione si presenta di nuovo; anche la fica, dopo varie applicazioni, non provoca più l'assoluto sconvolgimento delle prime volte  ;).
Tornando seri, penso che questi sono i prevedibili effetti dell'esplosione delle comunicazioni, avvenuta negli ultimi 50 anni. Nel 1800 non esistevano i fotoreporter e tante scene non si vedevano, di conseguenza la popolazione era meno abituata a vedere certe cose.
Io sono dell'idea che non si debbano preservare le menti da immagini pericolose, si devono preparare queste menti a ricevere tali immagini, i ragazzini vanno resi consapevoli e capaci di ragionare con il proprio cervello. A me non mettono paura le scene di violenza che si vedono in tv ma i modelli di vita proposti che risultano totalmente vuoti (vedi reality): se il cervello diviene accessorio è poi normale riscontrare pericolose influenze. Non prendiamocela con il mondo dell'arte e dell'informazione però (anche se certa pseudo-informazione la castrerei volentieri).

il problema non è mio, che ho quasi cinquant'anni, ma dei bambini esposti a livelli di violenza molto più alti di quelli ai quali sono stato esposto io alla loro età.
sono "attrezzati" per reggerli?

il discorso sui modelli di vita è ancora un altro discorso; forse ancora più pericoloso perchè questi "nuovi modelli di vita" sono indotti subdolamente ed in malafede.
i "gggiovani" sono solo visti come vacche da mungere, limoni da spremere... e se gli si obnubila la mente solo con pensieri "bassi" e stimoli basici si otteranno docili greggi pronte a tutto...

ciao e buona giornata

p.s.: fortunatamente le donne continuano ad avere su di me il fascino che avevano alle mie prime esperienze. ma è solo l'eccezione che conferma la regola... ;)
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#28 Guest_galway_*

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Inviato 13 novembre 2006 - 13:41


Io sono dell'idea che non si debbano preservare le menti da immagini pericolose, si devono preparare queste menti a ricevere tali immagini, i ragazzini vanno resi consapevoli e capaci di ragionare con il proprio cervello. A me non mettono paura le scene di violenza che si vedono in tv ma i modelli di vita proposti che risultano totalmente vuoti (vedi reality)


Beh sono due facce di una stessa medaglia, non trovi?

Mi auguro comunque che i responsabili vengano seriamente puniti.
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#29 sheikyerbouti

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Inviato 13 novembre 2006 - 13:42






come in molti altri casi credo che si sia superato il punto di non ritorno.

la caratteristica tipica dell'essere umano di "fare l'abitudine" a tutto (o quasi) si riscontra un po' in tutte le epoche.
non sono mai riuscito a capire sino in fondo l'espressione che hai utilizzato e che ho sentito pronunciare miliardi di volte, quando si parla di argomenti del genere.
più precisamente, come si fa a individuare questo "punto di non ritorno"? ???

mi sembra che la risposta te la sia già data da solo: nel momento in cui si "fa l'abitudine" ad un certo livello di violenza ecco che il livello precedente è stato superato e da quello raggiunto non si può tornare indietro.

ciao.

eh, ma allora esistono più punti di non ritorno... :)

nel momento in cui un livello, o punto, viene raggiunto, viene automaticamente inglobato in tutto il pregresso storico e dell'esperienza... quindi non esiste più.

il punto di non ritorno è sempre l'ultimo...

allora, secondo te, sitamo parlando di un processo assolutamente divergente o, invece, sarà possibile addivenire alla definizione di un punto oltre il quale non è pensabile più risolvere il problema, cioè a un punto di convergenza che sarà definito come "punto assoluto di non ritorno", che potrebbe essere l'uccisione volontaria e ingiustificata di un essere umano mandata in prima serata e magari presentata dal Bruno Vespa di turno?

ritengo che sia impossibile ipotizzare quale sarà il prossimo "punto di non ritorno"; quindi potrebbe essere benissimo anche quello ipotizzato da te ma non pensare che sarebbe il "punto di non ritorno finale"...
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#30 Disposable Hero

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Inviato 13 novembre 2006 - 14:05

La questione è interessante, ma se si scava a fondo, cercando nell'animo umano le motivazioni che spingono a guardare scene che il senso comune ritiene "raccapriccianti". Altrimenti, si rischia di cadere in discorsi banali, bigotti, che evito come la peste.
Nel passato, la gente si ammassava attorno al patibolo. Insultava il condannato a morte. E quanto a moralismo, non mi sembra proprio che si fosse più aperti di vedute nel periodo dei roghi rispetto ad ora. La banale affermazione che "Il mondo non è più quello di una volta" affonda le sue radici nella scarsa stima dei nostri avi, che prima di secoli di oscurantismo ecclesiastico, avevano già valutato che la terra fosse rotonda; ed anche con ottima approssimazione sulle dimensioni. Il Leonardo da Vinci stupido del film "Non ci resta che piangere" è divertente, ma falso. Archimede, Leonardo, Bernoulli, al giorno d'oggi avrebbero potuto rivoluzionare ancora la scienza come fecero ai loro tempi.

Tornando In Topic:
? evidente che adesso, grazie alle telecomunicazioni, si ha accesso ad un maggior quantitativo di materiale e questo porta al fenomeno già descritto dallo Sceicco, dell'assuefazione. Tutti noi abbiamo visto centinaia di cadaveri: crivellati dai proiettili, bruciati, sgozzati; e tutto questo grazie al telegiornale delle 20. Se poi ci mettiamo anche le scene viste nei film, nei fumetti, il numero dei morti e delle scene violente, aumenta esponenzialmente.

Internet è solo un mezzo con molto materiale disponibile ed il vantaggio della privacy, ma non è un mezzo di comunicazione "più perverso" della TV. Semplicemente Internet non ti vincola al palinsesto; hai una RealTV tutte le volte che ti va. Vorrei sottolineare che l'assuefazione si ha in tutti i campi, non solo riguardo a temi che fanno storcere il naso. ? vero che le scene "violente" dei film di dieci anni fa adesso fanno ridere (eccezion fatta per alcune pellicole Gore); è vero che il cinema porno adesso offre una varietà di immagini che prima, quando quasi cent'anni fa nacque la pornografia nel cinema, non si sarebbero mai neanche immaginate; ma è altrettanto vero che ormai, abbiamo l'assuefazione alle "spettacolari" eruzioni dell'etna, ai tramonti "da favola" su paesaggi tropicali, alle cucciolate di animali "coccolosissimi" ecc. ecc.

Sì, l'umanità si è spinta sempre oltre nella ricerca della violenza in video, ma ciò non significa che sia diventata perversa. Lo era, ma prima per soddisfare questi pruriti bastava molto meno, perchè un cadavere era cosa che pochi avevano visto, come nel film Stand by me - Ricordo di un'estate di Bob Reiner (che poi è tratto da un racconto di King).

La morte di Scoglio in diretta. Le decapitazioni degli ostaggi. La frase ad effetto di Quattrocchi prima di essere ucciso. Tutto materiale saccheggiato da curiosi che troppo in fretta vengono bollati come "malati". Ma la diretta dei funerali di Lady D, le ricostruzioni del delitto di Cogne, la salma del Papa, non sono la stessa cosa?

Adesso, permettetemi un po' di provocazione, per favore:

Non si può equiparare chi guarda a chi compie il gesto, perchè il gesto in sè non è sbagliato. Lo è solo in base ai codici che vengono posti dallo Stato, dalla Chiesa o dalla FIGC. Anche picchiare un Down o bruciare un gatto non è un crimine se non perchè infrange determinate regole dello Stato. La gente che guarda un video del genere sta solo soddisfacendo una necessità fisiologica, senza violare nessuna legge né statale, né umana.


Personalmente, non ho mai avuto il coraggio di vedere il video della decapitazione di Eugene Armstrong, ma non ci vedo nulla di strano se qualcuno invece l'ha fatto.

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#31 Joey

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Inviato 13 novembre 2006 - 14:48

Sinceramente non capisco molto il senso di questa frase grassettata (da me) che estrapolo dall'articolo:

Possibile che si tratti di una finzione, di uno scherzo? Difficile, e comunque non cambierebbe molto. Chi ha cliccato centinaia di volte non lo sapeva.


Cosa c'entra che non sapesse fosse finzione o scherzo? Questa frase presuppone che chi ha cliccato sul filmato fosse necessariamente d'accordo con una cosa del genere, come se non ci fosse la possibilità di inorridire alla sua visione. Insomma, chi ha cliccato è colpevole a prescindere, ma allora a questo punto lo è anche l'autore dell'articolo, che si è "permesso" di cliccarci sopra.

Qua gli unici colpevoli sono gli autori e chi ha permesso la sua diffusione, non scherziamo.


Ma il punto è che potrebbe essere uno "scherzo" ma "vero" nello stesso tempo. Immaginiamo che quei delinquenti abbiano messo su una specie di "set" improvvisato con un mini-copione per poter realizzare quel filmato. A meno che il ragazzo down non sia anch'egli un "attore", consapevole del suo ruolo, la sostanza non cambia: è uno scherzo reale. Insomma, ammesso che sia configurabile come "scherzo", come "finzione", questo non esclude l'umiliazione di quel ragazzo, che è in ogni caso ne è la vittima inconsapevole.

Secondo me, chi più chi meno, siamo tutti colpevoli come società. In fondo, la maggior parte di noi (me compreso) ha cliccato sul video del pestaggio della polizia americana di tre giorni fa. Non ci vedo molta differenza, se non fosse che in quel caso ci si nasconde dietro la giustificazione di voler "informarsi". Ma dato che l'episodio del ragazzo down adesso fa parecchio notizia, sono certo che se il video fosse messo on-line lo guarderemmo tutti (con più o meno sdegno, ma la sostanza non cambia). Con la scusa dell' "informazione".
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#32 sheikyerbouti

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Inviato 13 novembre 2006 - 15:01

In fondo, la maggior parte di noi (me compreso) ha cliccato sul video del pestaggio della polizia americana di tre giorni fa. Non ci vedo molta differenza, se non fosse che in quel caso ci si nasconde dietro la giustificazione di voler "informarsi". Ma dato che l'episodio del ragazzo down adesso fa parecchio notizia, sono certo che se il video fosse messo on-line lo guarderemmo tutti (con più o meno sdegno, ma la sostanza non cambia). Con la scusa dell' "informazione".

non ho guardato il filmato dell'ultimo pestaggio della polizia americana nè guarderei l'umiliazione dello studente down.

la violenza gratuita mi disturba a tal punto che quando facevano vedere le immagini del pestaggio di rodney king durante la rivolta di l.a. cambiavo canale...

ciao e complimenti per la scelta dell'argomento.
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#33 Joey

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Inviato 13 novembre 2006 - 15:08


Adesso, permettetemi un po' di provocazione, per favore:

Non si può equiparare chi guarda a chi compie il gesto, perchè il gesto in sè non è sbagliato. Lo è solo in base ai codici che vengono posti dallo Stato, dalla Chiesa o dalla FIGC. Anche picchiare un Down o bruciare un gatto non è un crimine se non perchè infrange determinate regole dello Stato.


Se così fosse, allora tutti quelli che si sdegnano lo fanno perchè seguono i dettami delle leggi o della Chiesa? Io credo che il gesto sia "sbagliato" secondo le leggi di natura, in qualche modo. La natura in genere non contempla la gratuità della violenza. Un animale uccide per fame o per garantirsi la supremazia sull'altro. Ma non per noia o per divertimento.

La gente che guarda un video del genere sta solo soddisfacendo una necessità fisiologica, senza violare nessuna legge né statale, né umana.


Anche chi guarda i filmati pedo-porno sta soddisfacendo una necessità fisiologica, ma sta violando una legge statale (e umana?). Possibilmente, anche il guardare in certe circostanze (per esempio, pagando) certi filmati di violenza può costituire reato. Insomma, il discrimine non può essere se si sta violando o meno la legge. Anche se non si viola la legge, si può benissimo contribuire ad un certo fenomeno.

Sì, l'umanità si è spinta sempre oltre nella ricerca della violenza in video, ma ciò non significa che sia diventata perversa. Lo era, ma prima per soddisfare questi pruriti bastava molto meno, perchè un cadavere era cosa che pochi avevano visto,


Secondo me, è il contrario: prima i cadaveri si vedevano molto di più. C'era la guerra, la fame e le malattie. Oggi viviamo nel benessere, e quando ci annoiamo abbiamo bisogno di vederne un pò. La "perversione" consiste nel fatto che sfoghiamo alcuni istinti non nel modo naturale, ma in un modo deviato: da un lato, siamo diventati moralisti e buonisti, rifiutando la naturalità di certi istinti; dall'altro lato, questi istinti tornano per vie traverse nel peggiore dei modi.
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#34 Guest_Figazzo_*

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Inviato 13 novembre 2006 - 16:01

La nostra società sta diventando sempre più fuori controllo, il fenomeno delle riprese amatoriali messe in rete ormai sta spopolando ovunque, ben vengano cmq  filmati porno alla forza mara, ma di questo tipo in cui si picchia un handiccapato dimostra quanto in basso sta cadendo l'umanità pur di apparire ed essere protagonista anche per un quarto d'ora, perchè la causa principale secondo me è l'ossessione che ormai tutti ci inculcano, apparire, esser protagonisti pur d'adeguarsi alla volgarità politica del mercato, siamo il paese che spende più di tutti per telefonini ad esempio, siamo ossessionati dall'immagine in video, l'immagine nostra e altrui,  cosa porta a questo imbarbarimento collettivo? i problemi oltre a quello che ho già menzionato secondo me sono da rintracciare nel problema del precariato che va delineando per questa generazione di diciotenni e giù di li  un futuro senza prospettive con i giovani a spasso,  il problema del futuro secondo me non è più individuale dato che non ci sarà più traccia di cultura umanistica di questo passo, e gli uomini non avranno purtroppo più problemi di coscienza. sembro la Borromeo
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#35 overnuke

    Roadie

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Inviato 13 novembre 2006 - 16:03

In fondo, la maggior parte di noi (me compreso) ha cliccato sul video del pestaggio della polizia americana di tre giorni fa. Non ci vedo molta differenza, se non fosse che in quel caso ci si nasconde dietro la giustificazione di voler "informarsi". Ma dato che l'episodio del ragazzo down adesso fa parecchio notizia, sono certo che se il video fosse messo on-line lo guarderemmo tutti (con più o meno sdegno, ma la sostanza non cambia). Con la scusa dell' "informazione".


Sì ho capito cosa intendi, ma dal mio punto di vista è proprio quello che tu chiami "più o meno sdegno" a fare la differenza. Voglio dire, io sarei preoccupato se la cosa non suscitasse alcuna emozione (negativa, s'intende) nel fruitore del filmato, più che dal fatto che sia stato cliccato tante volte (fatto che può avvenire per le più svariate ragioni, anche solo per vedere con i propri occhi se si possa effettivamente arrivare a tanto, ad esempio).

Personalmente, per quanto riguarda il filmato in questione, m'è bastata la foto che appare nell'articolo.
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#36 Joey

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Inviato 13 novembre 2006 - 16:03

non ho guardato il filmato dell'ultimo pestaggio della polizia americana nè guarderei l'umiliazione dello studente down.

la violenza gratuita mi disturba a tal punto che quando facevano vedere le immagini del pestaggio di rodney king durante la rivolta di l.a. cambiavo canale...


beh, comunque sei un'esigua minoranza (di cui spesso non faccio parte nemmeno io).

ciao e complimenti per la scelta dell'argomento.


grazie, buon pomeriggio.
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#37 Joey

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Inviato 13 novembre 2006 - 16:13

In fondo, la maggior parte di noi (me compreso) ha cliccato sul video del pestaggio della polizia americana di tre giorni fa. Non ci vedo molta differenza, se non fosse che in quel caso ci si nasconde dietro la giustificazione di voler "informarsi". Ma dato che l'episodio del ragazzo down adesso fa parecchio notizia, sono certo che se il video fosse messo on-line lo guarderemmo tutti (con più o meno sdegno, ma la sostanza non cambia). Con la scusa dell' "informazione".


Sì ho capito cosa intendi, ma dal mio punto di vista è proprio quello che tu chiami "più o meno sdegno" a fare la differenza. Voglio dire, io sarei preoccupato se la cosa non suscitasse alcuna emozione (negativa, s'intende) nel fruitore del filmato, più che dal fatto che sia stato cliccato tante volte (fatto che può avvenire per le più svariate ragioni, anche solo per vedere con i propri occhi se si possa effettivamente arrivare a tanto, ad esempio).

Personalmente, per quanto riguarda il filmato in questione, m'è bastata la foto che appare nell'articolo.


Io credo che spesso lo sdegno e la compassione siano sentimenti fallaci, e che ci portano invece ad esercitare il piacere della visione. Lo dimostra il fatto che alcune fiction (e anche alcuni programmi che si spacciano per "veri") sono fatti apposta per suscitare questi senimenti. Eppure li guardiamo per "divertirci". Si può provare compassione persino per una fiction, e questo dimostra che alcuni sentimenti sono indipendenti dall'oggetto e persino dalla sua verità. Per converso: ci si può rifiutare di vedere un filmato vero, ma con lo stesso metro si può rifiutarsi di guardare una scena cruenta in un film, pur trattandosi di finzione (anche se il rifiuto dimostra proprio che tale finzione è in parte percepita come realtà; e questo dimostra che al cinema siamo tutti un pò perversi, con la scusa che "è finzione").
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#38 Guest_Number 5_*

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Inviato 13 novembre 2006 - 16:19

Questi fatti sono SEMPRE successi a scuola ma anche fuori, contro i più deboli di turno. E ripeto s-e-m-p-r-e.
Solo che adesso c'è il "videofonino" che questi cretinetti hanno in regalo da mammà e papà perché sono stati bravi, o anche no, solo perché se non ce l'hanno fanno parte dei "deboli" e perciò celo devono avere per forza. Col videofonino si può diffondere a tutti quella violenza, quegli scherni e quei soprusi che prima rimanevano circoscritti alle mura scolastiche, al più uscivano come bullata di cui vantarsi con gli amici e con le ragazze (che facciamola breve, a quell'età alcune ammirano questi bulletti privi di dignità). E sono sempre in tanti quelli che sotto sotto o sopra sopra amirano, solo che oggi c'è lo scaricamento a provarlo. Il famoso "quarto d'ora di celebrità".
La violenza a scuola c'è sempre stata, esplicita o sotto forma di "sfruttamento" dei più genitili e remissivi, e spesso sono i professori e i maestri i primi a minimizzare, a nascondere e a sopire, perché non vogliono rogne coi genitori dei bulli come delle vittime, non vogliono passare per i "rompicoglioni" perché poi i ragazzi se la prendono con loro e non li lasciano far lezione,perché non vogliono finire sui giornali. Non è raro che ammirino la "furbizia" di alcuni degli scafati.
A quell'età ti formi una personalità e spesso ti identifichi come contrapposizione, non è raro che le vittime di soprusi ppoi se la prendno a loro volta coi più deboli di loro quando gliene capitano a tiro. L'adolescenza è da un lato l'età più crudele della vita.
La famiglia gli insegna che "devi ataccare sempre per primo" e che "chi ha è". Ed è sempre stato così laddove c'è una certa agiatezza.
Mi fanno ridere quelli che parlano di degenerazione, anche se io non permetterei mai a mio figlio di avere un videogioco tipo "seppelisci la bambina", come ieri non l'avrei mai mandato volentieri a vedere roba tipo "Rambo" di qualisasi numero o "Il giustiziere della notte". Io non vedo niente di nuovo sotto il sole.
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#39 Joey

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Inviato 13 novembre 2006 - 16:32

Questi fatti sono SEMPRE successi a scuola ma anche fuori, contro i più deboli di turno. E ripeto s-e-m-p-r-e.
.... Io non vedo niente di nuovo sotto il sole.


Io invece sì... è vero che certe cose sono sempre avvenute, ma non esattamente così. Il punto non è che PRIMA quei ragazzi hanno umilato il down e POI l'hanno messo sul web. Dal punto di vista temporale è andata così, ma in realtà il legame tra le due cose non è di tipo cronologico. E' un legame più inquetante, a cui poi si aggiuntono anche gli spettatori. Insomma, non si tratta solo di bullismo. E sopratutto: non si tratta solo di un'episodio che coinvolge soltanto gli autori e la vittima, ma che si può potenzialmente estendere a tutta la società nella misura in cui tutti siamo quotidianamente spettatori di simili episodi (e persino peggiori). Con il nostro essere spettatori, siamo parte dello stesso meccanismo e lo alimentiamo (allo stesso modo, nell'essere spettatori dei film di violenza si alimenta la produzione di questo tipo di film).

Qualche mese fa, un'altra notizia alquanto sconvolgente: una professoressa cade e muore infilzata; la prima reazione di alcuni alunni è di riprendere l'avvenuto con il telefonino.

Il problema non è quindi soltanto la presenza video-fonino che prima non c'era; il punto è il capire come questi mezzi si inseriscono in una più generale forma di devianza della percezione della realtà... della quale sono, possibilmente, sia causa che effetto.
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#40 Disposable Hero

    Classic Rocker

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Inviato 13 novembre 2006 - 17:21

Non sono d'accordo, Joey, un tempo sì c'erano le guerre vissute in prima persona e non al TG, però ognuno di noi ha visto molti più morti di quelli che ha potuto vedere la stragrande maggioranza dell'umanità prima dell'avvento della TV e di Internet.

Un tempo, al massimo assistevi a qualche battaglia; noi abbiamo visto fosse comuni, esecuzioni, annegamenti, cadute da grattacieli, non credo ci sia paragone con quei due tre cadaveri di vecchi che capitava di vedere nella maggioranza dei casi.

Anche io quando ho visto dei cadaveri da vicino e non c'era una componente affettiva a dominare i miei pensieri, sono rimasto affascinato. La morte è un elemento fondamentale, perchè pone di fronte a tanti interrogativi privi di risposta; è umano quindi guardarla con curiosità.

Per quanto riguarda le leggi, invece, io sono dell'idea che a rendermi migliore dei pedofili ci sia solo il fatto che loro violano la legge ed io no. Tutti i comportamenti umani vanno analizzati nell'ottica della non-oggettività; anche quelli che meno ci piacciono.
Per esempio, sarebbe gravissimo confondere con la pedofilia certi rituali di deflorazione delle fanciulle che si eseguono fra alcuni popoli.
I diritti umani, per quanto condivisibili e per quanto se ne possa auspicare la diffusione globale, sono opinabili.

Tornando in tema, io dico che la violenza ha sempre affascinato e continuo a non vedere differenza fra quelli che scaricano il filmato del pestaggio di un ragazzino con quelli che invece, in occasione di una rissa, corrono a guardare.

Vorrei ancora sottolineare, che l'abuso di informazioni, abbraccia anche campi "innocenti". Immagini di paesaggi incantevoli, spettacoli naturali come geyser o eruzioni, sono a loro volta diffusi ed osservati, ma lì non si parla di morbosità, nè ci si scandalizza (ovviamente).

Più un argomento invade la nostra sfera animalesca, più risulta difficile controllare gli istinti. Niente di nuovo sotto il sole, come diceva Number 5.
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#41 overnuke

    Roadie

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Inviato 13 novembre 2006 - 17:22

Io credo che spesso lo sdegno e la compassione siano sentimenti fallaci, e che ci portano invece ad esercitare il piacere della visione. Lo dimostra il fatto che alcune fiction (e anche alcuni programmi che si spacciano per "veri") sono fatti apposta per suscitare questi senimenti. Eppure li guardiamo per "divertirci". Si può provare compassione persino per una fiction, e questo dimostra che alcuni sentimenti sono indipendenti dall'oggetto e persino dalla sua verità. Per converso: ci si può rifiutare di vedere un filmato vero, ma con lo stesso metro si può rifiutarsi di guardare una scena cruenta in un film, pur trattandosi di finzione (anche se il rifiuto dimostra proprio che tale finzione è in parte percepita come realtà; e questo dimostra che al cinema siamo tutti un pò perversi, con la scusa che "è finzione").


Mah, per me non è del tutto esatto...

Hai ragione quando dici che si può provare compassione persino per una fiction, e allo stesso modo ci può essere sdegno per alcune scene di violenza in un film, ma è comunque tutto "filtrato" dal fatto che sappiamo che è tutto finto: a mio avviso è impossibile "far finta" che sia tutto vero, rimane una "base", seppur a livello inconscio, per cui sappiamo che è un film, che è finzione. Anche le emozioni sono in qualche modo finte, alterate. Quando finisce un film che ti ha scosso, in un modo o nell'altro, hai sempre questa "base" che ti ricorda che è tutto finto.

Per quanto mi riguarda è ben diverso guardare un filmato con violenza finta da un altro in cui sono conscio che quello che vedo è tutto reale, proprio per gli strascichi diversi che lasciano nella mia mente: differenze evidenti appunto non tanto nel momento in cui ne fruisco, ma soprattutto dopo.
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#42 Guest_Lukas_*

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Inviato 13 novembre 2006 - 17:51

Rientrando in topic, non mi pare che film e videogiochi siano la causa scatenate di tanta violenza.



E' riduttivo parlare in termini di causa-effetto. Si tratta di fenomeni paralleli, e che si influenzano a vicenda. Si tratta di un humus culturale.


No, mi sembra riduttivo invece fare un livellamento, ponendo sullo stesso piano gli episodi reali di violenza e la sua spettacolarizzazione attraverso la tecnologia. Se giochi a fare Vincent Vega di fronte ad un camorrista finisci morto ammazzato  ;D. Ed è successo. La violenza è prima di tutto una cosa intrinseca nell'Uomo, come il sesso, di formazione siamo animali ma come esseri pensanti tendiamo a razionalizzare tutto. Ma questo è ovvio. Se poi vogliamo parlare del binomio realtà/finzione lo possiamo fare ma ad un livello molto + ampio perchè questa ambiguità nella fruizione delle immagini non è una cosa che riguarda solo la violenza.

Allora per la strage degli ebrei nella seconda guerra mondiale dobbiamo colpevolizzare Wagner e non Hitler?


Wagner ha una sua responsabilità nel dilagare dell'ansiemitismo, a cui contribuì in modo convinto (e questo causò anche l'allontanamento di Nietzsche). Per molti versi, le sue opere sono espressione dello stesso humus culturale in cui è nato il nazismo.


Hai aggirato la mia domanda. Wagner ha ucciso materialmente qualcuno? Ha dato lui l'ordine di aprire le camere a gas? Se non fosse stato lui magari Hitler avrebbe ascoltato qualcun'altro affine alle sue idee. Nietzsche è stato usato dai nazisti per avere un appiglio teorico alle loro abominevoli azioni nonostante lui col partito non c'entrasse nulla. Quando si agisce in un certo modo si cerca di trovare una giustificazione all'illecito con il lecito, io la chiamo mistificazione

Sinceramente io tutta questa enfasi riguardo la violenza io non ce la vedo. Sono secoli che l'uomo spettacolarizza la morte e la violenza. I romani facevano combattere i gladiatori nelle arene assieme ad animali feroci


Questo semmai dimostra proprio il contrario. Nella società romana, la spettacolarizzazione della violenza coincise proprio con l'inizio della crisi dell'impero (la differenza tra l'antico teatro greco-romano e il teatro del tardo impero è proprio che quest'ultimo porta in scena la violenza, mentre nel primo la violenza era solo narrata e non messa in scena). Così come la società romana tardo-imperiale, anche la nostra è una società in piena crisi.



E i britannici e i francesi e attualmente gli americani che giustificazione hanno per quello che hanno fatto e fanno?
Non quotare solo ciò che ti fa comodo. Il ceppo, la ghigliottina, il linciaggio li conosciamo tutti e dobbiamo ringraziare Piero Angela  ;D
Che la nostra società stia implodendo su sè stessa è un fatto noto ma questo è un effetto.



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#43 Guest_Lukas_*

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Inviato 13 novembre 2006 - 17:58


Io credo che spesso lo sdegno e la compassione siano sentimenti fallaci, e che ci portano invece ad esercitare il piacere della visione. Lo dimostra il fatto che alcune fiction (e anche alcuni programmi che si spacciano per "veri") sono fatti apposta per suscitare questi senimenti. Eppure li guardiamo per "divertirci". Si può provare compassione persino per una fiction, e questo dimostra che alcuni sentimenti sono indipendenti dall'oggetto e persino dalla sua verità. Per converso: ci si può rifiutare di vedere un filmato vero, ma con lo stesso metro si può rifiutarsi di guardare una scena cruenta in un film, pur trattandosi di finzione (anche se il rifiuto dimostra proprio che tale finzione è in parte percepita come realtà; e questo dimostra che al cinema siamo tutti un pò perversi, con la scusa che "è finzione").


Mah, per me non è del tutto esatto...

Hai ragione quando dici che si può provare compassione persino per una fiction, e allo stesso modo ci può essere sdegno per alcune scene di violenza in un film, ma è comunque tutto "filtrato" dal fatto che sappiamo che è tutto finto: a mio avviso è impossibile "far finta" che sia tutto vero, rimane una "base", seppur a livello inconscio, per cui sappiamo che è un film, che è finzione. Anche le emozioni sono in qualche modo finte, alterate. Quando finisce un film che ti ha scosso, in un modo o nell'altro, hai sempre questa "base" che ti ricorda che è tutto finto.



A riguardo in Shakespeare c'è una parte nell'Amleto dove il protagonista rimane scosso dall'interpretazione di un'attore del dramma di Priamo ed Ecuba. Bellissimo
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#44 sheikyerbouti

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  • Locationmilano

Inviato 13 novembre 2006 - 18:08

La famiglia gli insegna che "devi ataccare sempre per primo" e che "chi ha è". Ed è sempre stato così laddove c'è una certa agiatezza.

condivido quasi sempre quello che scrivi ma questa che hai scritto è una sesquipedale minchiata.

ciao e buona serata.
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#45 Joey

    Classic Rocker

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Inviato 13 novembre 2006 - 19:05

Non sono d'accordo, Joey, un tempo sì c'erano le guerre vissute in prima persona e non al TG, però ognuno di noi ha visto molti più morti di quelli che ha potuto vedere la stragrande maggioranza dell'umanità prima dell'avvento della TV e di Internet.


Ma un morto visto in tv o su internet non è esattamente "un morto"... è in primo luogo un'immagine. Peraltro, oggi ci sono sempre meno garanzie che quell'immagine, pur simil-reale, sia reale. Un morto visto in tv è molto più simile ad un morto in un videogioco che ad un morto visto dal vivo. Oggi, nello lo stesso schermo, passiamo da internet alla tv ai videogiochi... dalla realtà alla fantasia senza accorgerci pienamente nè dell'una nè dell'altra.

Per esempio, sarebbe gravissimo confondere con la pedofilia certi rituali di deflorazione delle fanciulle che si eseguono fra alcuni popoli.


Se è per questo, ci sono alcuni popoli in cui non solo la pedofilia è rituale, ma persino l'antropofagia. Dovremmo quindi dire che non è gravissimo nemmeno quello...

I diritti umani, per quanto condivisibili e per quanto se ne possa auspicare la diffusione globale, sono opinabili.


Su questo sono d'accordo anche io, ma per altri motivi che ci porterebbero OT.

Tornando in tema, io dico che la violenza ha sempre affascinato e continuo a non vedere differenza fra quelli che scaricano il filmato del pestaggio di un ragazzino con quelli che invece, in occasione di una rissa, corrono a guardare.


La differenza è che la rissa (o l'incidente) non scoppia per farla guardare a qualcuno... e, in ogni caso, mi sembra un fenomeno degradante.


Io credo che spesso lo sdegno e la compassione siano sentimenti fallaci, e che ci portano invece ad esercitare il piacere della visione. Lo dimostra il fatto che alcune fiction (e anche alcuni programmi che si spacciano per "veri") sono fatti apposta per suscitare questi senimenti. Eppure li guardiamo per "divertirci". Si può provare compassione persino per una fiction, e questo dimostra che alcuni sentimenti sono indipendenti dall'oggetto e persino dalla sua verità. Per converso: ci si può rifiutare di vedere un filmato vero, ma con lo stesso metro si può rifiutarsi di guardare una scena cruenta in un film, pur trattandosi di finzione (anche se il rifiuto dimostra proprio che tale finzione è in parte percepita come realtà; e questo dimostra che al cinema siamo tutti un pò perversi, con la scusa che "è finzione").


Mah, per me non è del tutto esatto...

Hai ragione quando dici che si può provare compassione persino per una fiction, e allo stesso modo ci può essere sdegno per alcune scene di violenza in un film, ma è comunque tutto "filtrato" dal fatto che sappiamo che è tutto finto: a mio avviso è impossibile "far finta" che sia tutto vero, rimane una "base", seppur a livello inconscio, per cui sappiamo che è un film, che è finzione. Anche le emozioni sono in qualche modo finte, alterate. Quando finisce un film che ti ha scosso, in un modo o nell'altro, hai sempre questa "base" che ti ricorda che è tutto finto.

Per quanto mi riguarda è ben diverso guardare un filmato con violenza finta da un altro in cui sono conscio che quello che vedo è tutto reale, proprio per gli strascichi diversi che lasciano nella mia mente: differenze evidenti appunto non tanto nel momento in cui ne fruisco, ma soprattutto dopo.


Sarebbe teoricamente giusto, ma il problema è che siamo sempre più immersi in una zona grigia in cui è sempre meno possibile distinguere la realtà dalla fiction. Già nel dopoguerra, il cinema neorealistico si poneva come un cinema "vero". Oggi, il riconoscimento della verità o meno è spesso un'impresa ardua. E' quella che alcuni semiologi (se non sbaglio, Umberto Eco) chiamano "crisi della veridizione". Se si accende la tv, oggi è impossibile distinguere nettamente i programmi di "fiction" da quelli di "realtà", e quelli di intrattenimento da quelli di informazione. Ci sono programmi come "real tv" in cui non saprai mai se è vero o finto, o se è addirittura frutto di un montaggio. Ci sono programmi come "c'è posta per te" che sono programmi di intrattenimento, ma che si spacciano per "veri" (salvo la possibilità che siano invece una fiction di se stessi). Ci sono programmi come "chi l'ha visto" che sono teoricamente d'informazione, ma hanno un target da programma d'intrattenimento. Ci sono telegiornali che sono diventati programmi di intrattenimento, o che addirittura riportano gossip su altri programmi televisivi (e la televisione parla sempre più di se stessa e sempre meno del mondo esterno). Dirò anche una cosa che sembra non entrarci niente: con l'avvento della fotografia digitale, le immagini fotografiche hanno perso definitivamente il loro statuto di realtà. Qualunque immagine fotografica (e c'è chi fa rientrare le immagini televisive in questa categoria) che viene spacciata per "vera" può essere finta. Questo succedeva anche prima, ma oggi in una misura fuori dal controllo... tra qualche decennio, la nostra percezione delle immagini fotografiche/cinematografiche/televisive in rapporto alla realtà e alla finzione sarà completamente cambiata.


Allora per la strage degli ebrei nella seconda guerra mondiale dobbiamo colpevolizzare Wagner e non Hitler?


Wagner ha una sua responsabilità nel dilagare dell'ansiemitismo, a cui contribuì in modo convinto (e questo causò anche l'allontanamento di Nietzsche). Per molti versi, le sue opere sono espressione dello stesso humus culturale in cui è nato il nazismo.


Hai aggirato la mia domanda. Wagner ha ucciso materialmente qualcuno? Ha dato lui l'ordine di aprire le camere a gas? Se non fosse stato lui magari Hitler avrebbe ascoltato qualcun'altro affine alle sue idee. Nietzsche è stato usato dai nazisti per avere un appiglio teorico alle loro abominevoli azioni nonostante lui col partito non c'entrasse nulla. Quando si agisce in un certo modo si cerca di trovare una giustificazione all'illecito con il lecito, io la chiamo mistificazione


Hai cambiato la tua domanda. Che era: "dobbiamo colpevolizzare Wagner..."; e la risposta è "sì, in parte". Wagner è morto prima del '900, è ovvio che non abbia partecipato allo sterminio nazista. Ma ha una parte di responsabilità, dunque di colpa, nell'aver favorito e promosso la cultura antisemita (lo stesso non si può dire per Nietzsche, che anzi l'avversò). Come sarebbe stato il nazismo senza Wagner, non lo possiamo dire nè io nè tu. Non so poi se Wagner abbia ucciso materialmente qualche ebreo o qualcun'altro; non so nemmeno se l'abbia fatto Hitler. Uccidere qualcuno e dare l'ordine delle camere a gas non è affatto la stessa cosa. Chi ha il potere, ha il "privilegio" di non essere un esecutore materiale, e questo lo rende molto più freddo e molto più spietato.

E i britannici e i francesi e attualmente gli americani che giustificazione hanno per quello che hanno fatto e fanno?
Non quotare solo ciò che ti fa comodo. Il ceppo, la ghigliottina, il linciaggio li conosciamo tutti e dobbiamo ringraziare Piero Angela  ;D
Che la nostra società stia implodendo su sè stessa è un fatto noto ma questo è un effetto.


Il discorso della "decadenza" si può estendere a tanti altri periodi ed episodi della storia: ho quotato il discorso dell'impero romano soltanto perchè mi sembrava il più emblematico per capire la situazione attuale. Se è vero che certe cose non sono una novità nella storia, è anche vero che ci sono sempre stati uomini - spesso inascoltati - che hanno denunciato la corruzione e la degenerazione del loro tempo.
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#46 Guest_Number 5_*

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Inviato 13 novembre 2006 - 19:40

Ai miei tempi mi ricordo bene un videogioco arcade per lo Spectrum e il C64 in cui il portagonista era un bulletto scolastico che doveva combinar casini a scuola sfuggendo ai professori e ai bidelli, ed era pure fatto bene e divertente. Nessuno diceva nulla perché il computer non era diffuso come oggi ma la tendenza è tutto sommato antica.
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#47 Joey

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Inviato 13 novembre 2006 - 20:33

Ai miei tempi mi ricordo bene un videogioco arcade per lo Spectrum e il C64 in cui il portagonista era un bulletto scolastico che doveva combinar casini a scuola sfuggendo ai professori e ai bidelli, ed era pure fatto bene e divertente. Nessuno diceva nulla perché il computer non era diffuso come oggi ma la tendenza è tutto sommato antica.


Ma a quei tempi nessuno immaginava quale sarebbe stata l'evoluzione dei media. A quei tempi, la realtà virtuale sembrava quasi fantascienza, oggi è quasi realtà. In un videogioco di 20 anni fa l'identificazione con il personaggio era molto relativa e mediata da molti codici; oggi invece i videogiochi riescono a replicare lo stesso campo della visione soggettiva: non sei tu che ti identifichi con il game, ma è il game che si identifica con te...
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#48 Kim Il-sung

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Inviato 13 novembre 2006 - 22:19

Joey, hai una soluzione al problema da te evidenziato? Come agiresti?
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#49 ollivander

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Inviato 13 novembre 2006 - 23:23

@figazzo: il problema non è la mancanza di prospettive ma l'assenza di ombre, cioè di un passato e quindi di una qualsivoglia forma di coscienza.

per il resto internet, il cellulare con 800 funzioni parcellizzano la realtà e la rendono fruibile sempre comunque e dovunque.
sono in molti a vivere e raccontare esperienze vicarie. si può farsene un vanto e una piccola conversazione quotidiana:"ma l'hai visto il filmato sul ragazzino down?".

non vedo niente, non lo tollolererei dal vivo figuriamoci in confezione regalo.
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#50 Guest_Lukas_*

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Inviato 13 novembre 2006 - 23:51



Ma un morto visto in tv o su internet non è esattamente "un morto"... è in primo luogo un'immagine. Peraltro, oggi ci sono sempre meno garanzie che quell'immagine, pur simil-reale, sia reale. Un morto visto in tv è molto più simile ad un morto in un videogioco che ad un morto visto dal vivo. Oggi, nello lo stesso schermo, passiamo da internet alla tv ai videogiochi... dalla realtà alla fantasia senza accorgerci pienamente nè dell'una nè dell'altra.


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