Una delle dinamiche che mi provocano in assoluto più imbarazzo (e i social ne sono portatori malsani, avendone esacerbato e moltiplicato gli effetti come un virus) è il profilerare di battute tutte uguali con piccolissime variazioni, solitamente in commento ad un fatto in voga, quindi il martellamento che viene operato dagli utenti per sfruttarne la like-a-bilità fintantoché il succoso frutto non è ridotto ad una poltiglia immonda (e poi ancora e ancora e ancora).
Ultimo in ordine di tempo, ma già cavallo di battaglia di qualsiasi down di Facebook/Whatsapp superiore ai cinque minuti, è l'ormai putrefatto Con Questo Down Ho Conosciuto/Parlato Con Mi[o/a] Moglie/Mamma/Papà/Fratello/Fidanzat[o/a], Ho Scoperto Che E' Una Persona Simpatica.
Ora, al di là dell'effettiva brillantezza della battuta (per me zero, ma i gusti son gusti, si figuri signora), cosa spinge una persona ad accodarsi ad un treno in corsa gonfio e che puzza di decomposizione per una misera sbrancà di like? Ovviamente la risposta è contenuta nella domanda, ma forse sono più interessato a capire il processo mentale di chi bypassa il fatto che la battuta sia trita e ritrita e trova che riproporla per la milionesima volta sotto un post in cui è già stata fatta da altre duecento persone sia una cosa ragionevole e simpatica da fare (immaginiamoci un gruppo di amici in cui tutti, a turno, fanno la stessa identica battuta - uno spettatore esterno sarebbe tentato di chiamare il Cottolengo immantinente, o per lo meno di pensare che si tratti di una qualche performance situazionista di arte contemporanea), a mo' di amen sotto i post di RadioMaria.
I BIT COSTANO, HANNO UN PREZZO, INQUINANO, VOGLIAMO PROPRIO RIEMPIRE I SERVER DI MEZZO MONDO CON QUESTE STRONZATE DA DECEREBRATI?
/curepsichiatrichedomiciliarisubito
/problemigravidelprimomondonico
/usosbagliatodeisocial(ilmiochestodietroaquestecagate)
/ilrasoiodioccàn
/ilvelodisandromayer