Vai al contenuto


Foto
* * * * - 4 Voti

La Storia


  • Please log in to reply
433 replies to this topic

#151 Çorkan

    Utente onicofago con ghiri in culo

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7752 Messaggi:
  • LocationBorgo San Lorenzo, Firenze

Inviato 10 settembre 2012 - 14:27

Sat questo l'hai visto? (tanto per fare un po' di contaminazione con OndaCinema) ?


Immagine inserita


Io l'ho scaricato ma la durata-fiume ancora m'ha impedito di vederlo....
  • 0
"La legge non dovrebbe imitare la natura, dovrebbe correggerla"

Dekalog 5

#152 reallytongues

    Pietra MIliare

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 26076 Messaggi:

Inviato 10 settembre 2012 - 14:38

Scusate.
Mi piace molto Dixit Storia su Rai Storia; ho visto con estremo gusto la monografia su Lyndon Johnson (mentre c'era la partita dell'Italia agli europe asd ), Nixon e ieri quella su George Bush senior.
Debbo dire che sia Johnson che Bush li consideravo due grandi pachidermi della storia, ma invece dai filmati mi sono ricreduto molto su entrambi (soprattutto di Johnson).
Cosa ne pensate?
  • 0

Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#153 Çorkan

    Utente onicofago con ghiri in culo

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7752 Messaggi:
  • LocationBorgo San Lorenzo, Firenze

Inviato 10 settembre 2012 - 14:52

Scusate.
Mi piace molto Dixit Storia su Rai Storia; ho visto con estremo gusto la monografia su Lyndon Johnson (mentre c'era la partita dell'Italia agli europe asd ), Nixon e ieri quella su George Bush senior.
Debbo dire che sia Johnson che Bush li consideravo due grandi pachidermi della storia, ma invece dai filmati mi sono ricreduto molto su entrambi (soprattutto di Johnson).
Cosa ne pensate?


su Johnson ricordo il bel "The Path to War" di Frankenheimer se ti interessa. E' la storia, vista attraverso la sua persona, di come si arrivò alla guerra in Vietnam. Crdo sia un presidente piuttosto controverso, a partire dalla sua ascesa al poter dopo l'omicidio Kennedy. Ma non mi lancio in elucubrazioni, di certo c'è chi ne sa più di me.
  • 0
"La legge non dovrebbe imitare la natura, dovrebbe correggerla"

Dekalog 5

#154 satyajit

    Enciclopedista

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6747 Messaggi:
  • LocationMilano

Inviato 10 settembre 2012 - 17:01



ottimo intervento saty, molto preciso e dettagliato al riguardo mi piacerebbe anche sapere cosa pensi e come valuti le esperienze delle politiche economiche ISI in AmLat.


Beh, si valutano da sole, i dati parlano di un indice di sviluppo umano cresciuto sensibilmente in quegli anni. Diciamo che hanno dato continuità e soprattutto qualità (grazie anche a un rallentamento della crescita demografica dovuto alla fine dei flussi di immigrazione che avevano caratterizzato la prima metà del secolo) a una crescita economica che era sostenuta già dai tempi della prima rivoluzione industriale. Il problema di quei regimi riguardava non l’economia ma la filosofia politica, pericolosamente gerarchica, nazionalista e anche razzista. Di fatto hanno preparato la strada ai governi militari, dove infatti molti funzionari populisti si sono riciclati. Senza togliere quanto di buono hanno fatto per il benessere nazionale.*

Anche sul piano teorico ne penso abbastanza bene, per quanto ricordo da vecchie letture dei mercanitlisti tedeschi, specie List in polemica con Ricardo. Per i late comers aprirsi completamente al mercato ha conseguenze nefaste; può averle buone per un late comer in un dato momento storico, ma se si scatena un dumping generalizzato su salari, fisco, tassi di interesse e si fissa il cambio, gli esiti aggregati sono molto negativi. In generale lo sviluppo basato esclusivamente sugli IDE è pericoloso e instabile. Poi, le eccezioni certo non mancano.

Penso che nell'America Latina di oggi ci sia un revival di quelle politiche. L'import substitution più che una scelta ponderata (al di là della retorica di certi leader) è un esito della dedollarizzazione, e pare che non sia neanche il più importante: ricordo uno studio linkato da voxeu in cui si dimostrava che la svalutazione comporta in primis un aumento degli investimenti interni e mi sembra un'osservazione in linea con quanto emerge dai dati di Argentina e Venezuela degli ultimi anni (sono i casi che ho studiato un po' di più). Per questi paesi è stato essenziale anche rinazionalizzare le risorse strategiche e diversificare i partner commerciali, aprendo ai paesi emergenti e cercando l'integrazione regionale. Credo che sia tutto abbastanza in linea con quanto fatto dai governi del dopoguerra. In generale mi sembra che i risultati siano molto buoni.


*E infatti i leader sono sempre stati popolarissimi, anche un Peron che con gli anni diventava man mano più reazionario. Al contrario un Pinochet aveva il carisma di un impiegato del catasto e l'Argentina dei militari era governata da una triade di generali scarsamente popolari. Questo penso che conti molto quando si parla dei differenti regimi vigenti nel continente, e pesi anche sulla transizione democratica, in senso favorevole.
Altro elemento importante - visto che ormai mi avevte fatto riaprire i cassetti della memoria - è il fatto che in molti casi i militari avevano formalmente mantenuto le istituzioni democratiche. Da un lato facevano torturare e sparire gli oppositori, dall'altro facevano votare per il parlamento e per le costituenti (altro elemento propulsivo: le varie nuove costituzioni che furono promulgate). Se è esagerato sostenere che quei regimi non fossero dittatoriali ma solo autoritari, come fa qualche storico, sicuramente la continuità istituzionale ha agevolato la transizione.
  • 1

#155 satyajit

    Enciclopedista

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6747 Messaggi:
  • LocationMilano

Inviato 10 settembre 2012 - 17:16


Sulla transicion a la democracia in America Latina c'è una vasta letteratura, in inglese e in spagnolo. Per capire bene il tutto però bisognerebbe studiare tutta la storia del '900 di quel continente. Si è trattato di un secolo in cui tendenzialmente democrazia e dittatura si sono alternate, e i regimi dittatoriali sono risultati più stabili. Va però per lo menooperata la distinzione tra populismo (Peron, Getulio Vargas ecc.) e dittature militari degli anni 70-80. Nel primo caso si trattava di regimi semi-dittatoriali interclassisti ma che 'pendevano' più dalla parte dei lavoratori, nel secondo di regimi ferocemente repressivi che rispondevano a mere logiche da guerra fredda. Il populismo ha portato a un aumento del benessere nazionale, i militari crescita economica mediamente pari a zero. Le politiche economiche sono state demand-side nel primo caso, supply-side nel secondo, attraverso le tipiche strette monetarie inaugurate in Cile e poi esportate anche in Occidente in primis da Reagan e Thatcher, così come lo stesso percorso hanno avuto lo smantellamento delle associazioni sindacali e delle tutele del lavoro (Peron invece i sindacati li aveva creati: difficile quindi paragonare il populismo al fascismo mussoliniano, come qualcuno fa), e le privatizzazioni massicce. I militari si sono più o meno fatti da parte quando si è avuta la sensazione di uno scampato pericolo. Quello di Pinochet è il caso più famoso ma non va preso come emblematico perché è stato l'esperimento di gran lunga riuscito meglio dal punto di vista economico (guardando all'esito finale, mentre il percorso è stato molto accidentato, tant'è che Pinochet a un certo punto ha dovuto licenziare i Chicago Boys e rinazionalizzare buona parte delle industrie strategiche, mentre quella del rame, saggiamente, non era mai stata privatizzata), mentre gli esiti medi dei regimi militari sono stati molto meno validi anche dal lato economico e dell'ordine pubblico, oltre al dramma dei desaparecidos e delle altre forme di repressione. Comunque il regime era inviso al popolo anche in Cile, visto l'esito del referendum per deciderne la sorte e visto che poi per vent'anni la destra non ha vinto le elezioni.

Il caso spagnolo direi che è un po' diverso perché la fine del regime non è coincisa con la pacificazione forzata dei movimenti rivoluzionari o antagonisti come in Am.L.. ma al contrartio con un periodo di forte protesta sociale, ad opera sopratutto degli autonomisti catalani e baschi, culminata con l'attentato a Carrero Blanco. La dittatura di Franco è stata violenta quasi esclusivamente all'inizio e alla fine, mentre per tanto tempo l'eventuale malcontento è rimasto sopito. Diciamo che le contestazioni erano fortissime in tutta Europa e che il regime appariva ormai anacronistico sia per reprimerle in un bagno di sangue, sia per proseguire a lungo la prorpia esistenza. Non a caso anche Salazar in Portogallo viene deposto negli stessi anni.
Una cosa che accomuna Spagna e Am.L. sono i rigurgiti autoritari negli anni seguenti alla fine dei regimi: in Sapgna è il caso del tentato golpe di Tejero, in Am.L. le democrazie non sono ancora solide e i tentativi si susseguono anche oggi.

Per quanto riguarda le epurazioni, direi che sono sempre difficili da compiere, sia che si sia trattato di una transizione incruenta, sia che sia stata cruenta. Studiare il caso italiano è molto interessante anche perché a occuparsene fu Togliatti, il quale mantenne gran parte dei funzionari del vecchio regime, anche perché altrimenti si sarebbe trattato di smantellare completamente l'intera amministrazione pubblica del paese. Il problema è che così furono amnistiati anche molti torturatori efferati. Il Ginsborg ne parla approfonditamente.


grazie sat intervento davvero interessante. Soprattutto nell'evidenziare la differenza fra regimi populisti e dittature militari. Di quell'ampia letteratura di cui parli all'inizio sapresti consigliare qualcosa? E testi in generale di storia dell'America Latina contemporanea?


Le mie letture risalgono a quasi dieci anni fa per cui non so se sia uscito qualcosa di più aggiornato. Comunque:
http://www.librinlin...?bid=TO00905884
http://www.amazon.co...a/dp/1588266117
In italiano:
http://www.ibs.it/co...ica-latina.html

Sulla storia del continente, che io sappia non c'è nulla che vada dall'indipendenza a oggi approfondendo tutti i paesi. O meglio, ci sono ma sono vecchi, usciti magari quarant'anni fa e aggiornati a quell'epoca. Ci sono però delle buone sintesi che si soffermano sulle tendenze di ampio respiro e non sui singoli fatti, tra cui:
http://www.amazon.co...a/dp/0141034750
E in italiano:
http://www.einaudi.i...te/978880616470
Libro di non facile lettura ma ricco di spunti interessanti.
  • 0

#156 satyajit

    Enciclopedista

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6747 Messaggi:
  • LocationMilano

Inviato 10 settembre 2012 - 17:19

Sat questo l'hai visto? (tanto per fare un po' di contaminazione con OndaCinema) ?


Immagine inserita


Io l'ho scaricato ma la durata-fiume ancora m'ha impedito di vederlo....


Mi manca. Il cinema latino americano non mi fa impazzire, ma Guzman è bravo. Almeno, quello su Allende era buono.
  • 0

#157 Çorkan

    Utente onicofago con ghiri in culo

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7752 Messaggi:
  • LocationBorgo San Lorenzo, Firenze

Inviato 10 settembre 2012 - 17:47

Grazie Sat! Darò un occhio a quei libri.
  • 0
"La legge non dovrebbe imitare la natura, dovrebbe correggerla"

Dekalog 5

#158 Çorkan

    Utente onicofago con ghiri in culo

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7752 Messaggi:
  • LocationBorgo San Lorenzo, Firenze

Inviato 12 settembre 2012 - 15:53

L'altro giorno, cercando un po' dei libri consigliati da Sat mi è preso il download compulsivo (vabeh di quelli non ne ho trovati manco uno) e scaricato una decina di libri di storia. Fra gli altri ho trovato questo che in qualche modo si ricollega al tema della discussione:

Immagine inserita


In pratica il libro prende in esame regimi politici nati dopo la fine della guerra fredda e di cui si è sempre detto (vedi la Russia) che si trattava di sistemi politici in transizione dalla dittatura alla democrazia. Gli autori smentiscono questa visione positivista, affermando che solo alcune di queste nazioni sono approdate alla democrazia, mentre nelle altre si è creata una nuova forma di autoritarismo che loro chiamano "competitive authoritarianism", cioè una dimensione in cui la partita politica viene effettivamente giocata, ma ci sono tanti e tali fattori a favore di una delle due parti (mass media, capacità di controllare l'esito delle elezioni, controllo sull'apparato governativo) da farla risultare sempre e comunque una partita truccata.
Questo quando sono arrivato a pag 30, ma il testo sembra comunque interessante.
  • 2
"La legge non dovrebbe imitare la natura, dovrebbe correggerla"

Dekalog 5

#159 bosforo

    ¬`¬`

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 19668 Messaggi:

Inviato 12 settembre 2012 - 16:15

Grazie, questo mi interessa
  • 0

#160 corrigan

    気持ち悪い

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 12384 Messaggi:
  • LocationFirenze

Inviato 13 settembre 2012 - 02:49

L'altro giorno, cercando un po' dei libri consigliati da Sat mi è preso il download compulsivo (vabeh di quelli non ne ho trovati manco uno) e scaricato una decina di libri di storia. Fra gli altri ho trovato questo che in qualche modo si ricollega al tema della discussione:

Immagine inserita


In pratica il libro prende in esame regimi politici nati dopo la fine della guerra fredda e di cui si è sempre detto (vedi la Russia) che si trattava di sistemi politici in transizione dalla dittatura alla democrazia. Gli autori smentiscono questa visione positivista, affermando che solo alcune di queste nazioni sono approdate alla democrazia, mentre nelle altre si è creata una nuova forma di autoritarismo che loro chiamano "competitive authoritarianism", cioè una dimensione in cui la partita politica viene effettivamente giocata, ma ci sono tanti e tali fattori a favore di una delle due parti (mass media, capacità di controllare l'esito delle elezioni, controllo sull'apparato governativo) da farla risultare sempre e comunque una partita truccata.
Questo quando sono arrivato a pag 30, ma il testo sembra comunque interessante.


corki ma tu i libri te li leggi direttamente dal computer? io mi sto ri-studiando per bene la Cambridge History of China ed è una tortura. oltretutto ieri sono arrivato bello sparato all'uni dicendomi "ora mi prendo una bella edizione cartacea" e invece ho scoperto che i disgraziati hanno solo versioni elettroniche (avevano i libri soltanto dell'edizione in cinese)...vorrei prendermi un tablet o un ebook reader ma al momento mi mancano i diné... :(

cmq io sulla Russia ho questo della Routledge, 2003, nella infinita lista di libri da leggere
Immagine inserita
  • 0

I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#161 Çorkan

    Utente onicofago con ghiri in culo

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7752 Messaggi:
  • LocationBorgo San Lorenzo, Firenze

Inviato 13 settembre 2012 - 09:52


L'altro giorno, cercando un po' dei libri consigliati da Sat mi è preso il download compulsivo (vabeh di quelli non ne ho trovati manco uno) e scaricato una decina di libri di storia. Fra gli altri ho trovato questo che in qualche modo si ricollega al tema della discussione:

Immagine inserita


In pratica il libro prende in esame regimi politici nati dopo la fine della guerra fredda e di cui si è sempre detto (vedi la Russia) che si trattava di sistemi politici in transizione dalla dittatura alla democrazia. Gli autori smentiscono questa visione positivista, affermando che solo alcune di queste nazioni sono approdate alla democrazia, mentre nelle altre si è creata una nuova forma di autoritarismo che loro chiamano "competitive authoritarianism", cioè una dimensione in cui la partita politica viene effettivamente giocata, ma ci sono tanti e tali fattori a favore di una delle due parti (mass media, capacità di controllare l'esito delle elezioni, controllo sull'apparato governativo) da farla risultare sempre e comunque una partita truccata.
Questo quando sono arrivato a pag 30, ma il testo sembra comunque interessante.


corki ma tu i libri te li leggi direttamente dal computer? io mi sto ri-studiando per bene la Cambridge History of China ed è una tortura. oltretutto ieri sono arrivato bello sparato all'uni dicendomi "ora mi prendo una bella edizione cartacea" e invece ho scoperto che i disgraziati hanno solo versioni elettroniche (avevano i libri soltanto dell'edizione in cinese)...vorrei prendermi un tablet o un ebook reader ma al momento mi mancano i diné... :(

cmq io sulla Russia ho questo della Routledge, 2003, nella infinita lista di libri da leggere
Immagine inserita


ho un paio di siti da cui scarico i pdf (o gli epub quando sono fortunato) e poi li leggo sul reader. Ovviamente si pone il problema dell'attendibilità dei testi trovati in rete e quindi si tratta di fare un po' d'attenzione.
  • 0
"La legge non dovrebbe imitare la natura, dovrebbe correggerla"

Dekalog 5

#162 combatrock

    utente antifrastico-apotropaico

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 31003 Messaggi:

Inviato 19 settembre 2012 - 08:25

Inserisco una notizia in tema sia col thread che con le ultime discussioni, scusandomi per le risposte non date e promettendo solennemente di rimediare al più presto... Mi perdonate, mi accettate di nuovo tra voi ?

Nel bene e nel male, è scomparso un personaggio chiave di almeno due fasi di transizione nella storia della Spagna del XX secolo.


Carrillo, l'eurocomunista amico di Berlinguer

Si è spento a 97 anni l'arcinemico di Francisco Franco, rientrato
in Spagna dopo 38 anni di esilio alla morte del Caudillo



MADRID - In gennaio avrebbe compiuto 98 anni. Invece se n'è andato ieri, durante la siesta, come un vero spagnolo del secolo scorso. Santiago Carrillo era stato per 38 anni la spina nel fianco del Generalissimo Francisco Franco. Il suo Partito Comunista Spagnolo clandestino era l'unico (assieme all'Eta basca) capace di mantenere viva una qualche opposizione alla dittatura. Vinse la sua sfida con il Caudillo, vide la libertà tornare in Spagna, ma perse l'appuntamento con il potere.
Ci sono tre immagini che più di tutte segnano la vita pubblica di Santiago Carrillo. Una è del 1936. La foto è sgranata, lo si vede, giovane comunista, arringare una folla strabordante dalle gradinate della Plaza de toros di Madrid. Pare di sentire il gracidio del suo microfono. Si vedono le cinture che reggono i pantaloni a mezza pancia, corpi di contadini appena inurbati, gel sui capelli, la passione per l'idea di un mondo nuovo che si tocca con mano. I cannoni di Franco, i bombardieri italiani e tedeschi avrebbero spezzato quel sogno nel giro di tre anni.
Un'altra foto è di 40 anni più vecchia. C'è un Carrillo un pò appesantito, vestito con giacca, cravatta e panciotto di tweed, come un solido industriale. Ha occhiali fumé e una parrucca riccia che diventerà mitica. E' il travestimento che il comunista in esilio ha scelto per rientrare in patria. Franco, il nemico, è appena morto. C'è nell'aria la sensazione che la Spagna possa finalmente voltare pagina. La pressione internazionale rende possibile il cambio di regime e la scelta europeista del comunismo occidentale guidato dall'amico italiano Enrico Berlinguer rende il suo Partito un interlocutore affidabile. Carrillo vuole esserci, contribuire alla Transizione, e, dopo i galloni dell'esiliato, vuole guadagnare anche quelli del prigioniero politico. Finisce in carcere come voleva, ma ne esce subito come sperava. La Spagna davvero sta cambiando.
La terza foto è del 23 febbraio 1981. E' scattata nell'aula grande del Congresso dei deputati di Madrid. Carrillo ha già 66 anni. All'appuntamento elettorale il suo Partito Comunista ha deluso, ormai è chiaro che la sua parabola è al tramonto. Confluirà nel Partito socialista di Felipe Gonzalez. Ma in quel 23 febbraio la tempra dell'esule e resistente emerge fierissima. Davanti alla pistola del colonnello golpista Antonio Tejero, solo tre spagnoli disobbediscono al militare. Uno è Carrillo. Con gli altri parlamentari pancia a terra o nascosti tra i banchi, il vecchio comunista accende una sigaretta. Questa volta, sembra dire il suo sguardo tranquillo, la storia è dalla mia parte.
Andrea Nicastro

http://www.corriere....4d1c3f844.shtml
  • 0

Rodotà beato te che sei morto


A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.


Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 


#163 combatrock

    utente antifrastico-apotropaico

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 31003 Messaggi:

Inviato 19 settembre 2012 - 08:51

Sempre a questo proposito, un libro recente che discute della transizione alla democrazia, o della "fine della dittatura" (come preferiscono dire gli autori, e spiegano anche perché):

Immagine inserita

Ok, in alcune parti soffre un po' di "militantismo"; ma è incredibilmente ben documentato e soprattutto si sforza (riuscendoci) di mostrare le influenze esterne sull'evoluzione della situazione spagnola negli anni '70. Questione di cui si occupa anche...

Immagine inserita

Talvolta un po' troppo enfatico sull'altro versante (l'approdo al modello di democrazia occidentale e all'integrazione europea come "paradiso"), ma comunque scritto da gente che conosce e maneggia bene fonti di grande valore e affidabilità.
  • 0

Rodotà beato te che sei morto


A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.


Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 


#164 Çorkan

    Utente onicofago con ghiri in culo

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7752 Messaggi:
  • LocationBorgo San Lorenzo, Firenze

Inviato 19 settembre 2012 - 16:58

Combat ma il primo si trova solo in spagnolo?
  • 0
"La legge non dovrebbe imitare la natura, dovrebbe correggerla"

Dekalog 5

#165 combatrock

    utente antifrastico-apotropaico

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 31003 Messaggi:

Inviato 19 settembre 2012 - 17:12

Per ora, ho paura di sì. Ed è un bel mattonazzo...
  • 0

Rodotà beato te che sei morto


A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.


Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 


#166 Çorkan

    Utente onicofago con ghiri in culo

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7752 Messaggi:
  • LocationBorgo San Lorenzo, Firenze

Inviato 20 settembre 2012 - 22:21

Inserisco una notizia in tema sia col thread che con le ultime discussioni, scusandomi per le risposte non date e promettendo solennemente di rimediare al più presto... Mi perdonate, mi accettate di nuovo tra voi ?

Nel bene e nel male, è scomparso un personaggio chiave di almeno due fasi di transizione nella storia della Spagna del XX secolo.


Carrillo, l'eurocomunista amico di Berlinguer

Si è spento a 97 anni l'arcinemico di Francisco Franco, rientrato
in Spagna dopo 38 anni di esilio alla morte del Caudillo



MADRID - In gennaio avrebbe compiuto 98 anni. Invece se n'è andato ieri, durante la siesta, come un vero spagnolo del secolo scorso. Santiago Carrillo era stato per 38 anni la spina nel fianco del Generalissimo Francisco Franco. Il suo Partito Comunista Spagnolo clandestino era l'unico (assieme all'Eta basca) capace di mantenere viva una qualche opposizione alla dittatura. Vinse la sua sfida con il Caudillo, vide la libertà tornare in Spagna, ma perse l'appuntamento con il potere.
Ci sono tre immagini che più di tutte segnano la vita pubblica di Santiago Carrillo. Una è del 1936. La foto è sgranata, lo si vede, giovane comunista, arringare una folla strabordante dalle gradinate della Plaza de toros di Madrid. Pare di sentire il gracidio del suo microfono. Si vedono le cinture che reggono i pantaloni a mezza pancia, corpi di contadini appena inurbati, gel sui capelli, la passione per l'idea di un mondo nuovo che si tocca con mano. I cannoni di Franco, i bombardieri italiani e tedeschi avrebbero spezzato quel sogno nel giro di tre anni.
Un'altra foto è di 40 anni più vecchia. C'è un Carrillo un pò appesantito, vestito con giacca, cravatta e panciotto di tweed, come un solido industriale. Ha occhiali fumé e una parrucca riccia che diventerà mitica. E' il travestimento che il comunista in esilio ha scelto per rientrare in patria. Franco, il nemico, è appena morto. C'è nell'aria la sensazione che la Spagna possa finalmente voltare pagina. La pressione internazionale rende possibile il cambio di regime e la scelta europeista del comunismo occidentale guidato dall'amico italiano Enrico Berlinguer rende il suo Partito un interlocutore affidabile. Carrillo vuole esserci, contribuire alla Transizione, e, dopo i galloni dell'esiliato, vuole guadagnare anche quelli del prigioniero politico. Finisce in carcere come voleva, ma ne esce subito come sperava. La Spagna davvero sta cambiando.
La terza foto è del 23 febbraio 1981. E' scattata nell'aula grande del Congresso dei deputati di Madrid. Carrillo ha già 66 anni. All'appuntamento elettorale il suo Partito Comunista ha deluso, ormai è chiaro che la sua parabola è al tramonto. Confluirà nel Partito socialista di Felipe Gonzalez. Ma in quel 23 febbraio la tempra dell'esule e resistente emerge fierissima. Davanti alla pistola del colonnello golpista Antonio Tejero, solo tre spagnoli disobbediscono al militare. Uno è Carrillo. Con gli altri parlamentari pancia a terra o nascosti tra i banchi, il vecchio comunista accende una sigaretta. Questa volta, sembra dire il suo sguardo tranquillo, la storia è dalla mia parte.
Andrea Nicastro

http://www.corriere....4d1c3f844.shtml


scusa combat mi ero perso questa. Ricordo di aver letto questo nome nel libro del Thomas. Tristezza.
Io peraltro domenica andrò al raduno partigiano di Ca' di Guzzo .
  • 1
"La legge non dovrebbe imitare la natura, dovrebbe correggerla"

Dekalog 5

#167 combatrock

    utente antifrastico-apotropaico

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 31003 Messaggi:

Inviato 21 settembre 2012 - 08:48

scusa combat mi ero perso questa. Ricordo di aver letto questo nome nel libro del Thomas. Tristezza.
Io peraltro domenica andrò al raduno partigiano di Ca' di Guzzo .


Fai benissimo. Spero che avrai l'opportunità di incontrare alcuni dei partigiani ancora in vita. Una delle poche cose di cui vado orgoglioso è stato l'incontro a Firenze con alcuni di loro, tra cui il Comandante Gracco della Brigata Senigallia che entrò per prima a Firenze liberata.

Se vuoi vedere una cosa interessante, al di là di alcuni commenti sull'attualità che si possono condividere o meno, dai uno sguardo qui.
  • 0

Rodotà beato te che sei morto


A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.


Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 


#168 Çorkan

    Utente onicofago con ghiri in culo

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7752 Messaggi:
  • LocationBorgo San Lorenzo, Firenze

Inviato 21 settembre 2012 - 13:07


scusa combat mi ero perso questa. Ricordo di aver letto questo nome nel libro del Thomas. Tristezza.
Io peraltro domenica andrò al raduno partigiano di Ca' di Guzzo .


Fai benissimo. Spero che avrai l'opportunità di incontrare alcuni dei partigiani ancora in vita. Una delle poche cose di cui vado orgoglioso è stato l'incontro a Firenze con alcuni di loro, tra cui il Comandante Gracco della Brigata Senigallia che entrò per prima a Firenze liberata.

Se vuoi vedere una cosa interessante, al di là di alcuni commenti sull'attualità che si possono condividere o meno, dai uno sguardo qui.


si si fortuna che ho già avuto, anche intervistandone alcuni, e potendo quindi sentire direttamente le loro storie. Non è la prima volta che vado ad uno di questi raduni
  • 0
"La legge non dovrebbe imitare la natura, dovrebbe correggerla"

Dekalog 5

#169 corrigan

    気持ち悪い

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 12384 Messaggi:
  • LocationFirenze

Inviato 23 settembre 2012 - 10:56

questa settimana ho cominciato il corso di Filosofia della Storia (è tra gli esami obbligatori del mio dottorato), quindi abbiamo cominciato dalle basi. per iniziare due libri che immagino alcuni degli assidui lettori di questo thread avranno già letto:

Immagine inserita
e
Immagine inserita

nel frattempo sono già entrato in sintonia con il mio prof, Cunich (allievo di Elton), che fin dalla prima lezione ha espresso il suo profondo disprezzo per il marxismo e gli storici di formazioni marxista (tra i quali Carr ovviamente) asd
  • 1

I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#170 Çorkan

    Utente onicofago con ghiri in culo

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7752 Messaggi:
  • LocationBorgo San Lorenzo, Firenze

Inviato 23 settembre 2012 - 20:37

nel frattempo sono già entrato in sintonia con il mio prof, Cunich (allievo di Elton), che fin dalla prima lezione ha espresso il suo profondo disprezzo per il marxismo e gli storici di formazioni marxista (tra i quali Carr ovviamente) asd


facista!
  • 0
"La legge non dovrebbe imitare la natura, dovrebbe correggerla"

Dekalog 5

#171 corrigan

    気持ち悪い

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 12384 Messaggi:
  • LocationFirenze

Inviato 24 settembre 2012 - 10:39

corki, se non l'hai letto, il libro di Carr te lo consiglio vivamente (per quanto sia datato e praticamente autoreferenziale al dibattito accademico di Oxbridge in quegli anni), pone in maniera chiara dei problemi, e dà delle risposte (che non condivido), che sorgono spontaneamente dalla lettura della storia in qualunque sua forma.

anche se in tutto ciò rimane uno sporco stalinista asd
  • 1

I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#172 Çorkan

    Utente onicofago con ghiri in culo

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7752 Messaggi:
  • LocationBorgo San Lorenzo, Firenze

Inviato 24 settembre 2012 - 11:10

Lo cerco.
  • 0
"La legge non dovrebbe imitare la natura, dovrebbe correggerla"

Dekalog 5

#173 combatrock

    utente antifrastico-apotropaico

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 31003 Messaggi:

Inviato 24 settembre 2012 - 23:02

nel frattempo sono già entrato in sintonia con il mio prof, Cunich (allievo di Elton), che fin dalla prima lezione ha espresso il suo profondo disprezzo per il marxismo e gli storici di formazioni marxista (tra i quali Carr ovviamente) asd


Ecco: allora, per entrare ancora più in sintonia col tuo simpatico docente eltoniano (...), vedi di recuperare "Dell'interpretazione" di Quentin Skinner, uscito per il mulino, il cui ultimo capitolo si intitola "Gli storici britannici e il culto del fatto" (lo trovi pure in inglese da qualche parte, era pensato come un saggio a se stante). Con la consueta lucidità e con il tradizionale humour tutto britannico (leggi: a colpi di ascia bipenne), Skinner fa strame dell'approccio stantio di Elton ai problemi storici (ATTENZIONE: non della sua opera di storico, cosa ben diversa !) e soprattutto degli insani e censori consigli che elargisce al giovane storico. Magari poi potresti discuterne con Cunich, credo apprezzerebbe asd


corki, se non l'hai letto, il libro di Carr te lo consiglio vivamente (per quanto sia datato e praticamente autoreferenziale al dibattito accademico di Oxbridge in quegli anni), pone in maniera chiara dei problemi, e dà delle risposte (che non condivido), che sorgono spontaneamente dalla lettura della storia in qualunque sua forma.

anche se in tutto ciò rimane uno sporco stalinista asd


Dannazione: ti ho dato un più prima di leggere l'ultima frase. Sappi che non vale, come se io fossi un fake nella battle. (P.s.: l'approccio metodologico di Carr non mi entusiasma oggi, ma vale come testimonianza di una fase della disciplina e, come dici giustamente, di un dibattito circoscritto al luogo quasi metafisico in cui fu scritto).

Ah, aggiungo anche io alla lista due libri interessanti sulla storiografia:

Immagine inserita

Matrice britannica, talvolta eccessivamente apologetico e giocato in difesa (sin dal titolo, che ho trovato inappropriato), ma a tratti persino avvincente. A me piace soprattutto il modo in cui pone un vecchio ma sempre valido argomento: perché gli storici si lamnetano che sono altri (filosofi, critici letterari, ecc...) a scrivere libri su come si fa la storia... e non lo fanno quasi mai loro in prima persona ?

Immagine inserita

Inutile negarlo: libro difficile sia per i casi di studio trattati (tutti di storia moderna e in linea con la logica della "microstoria") e per la sua contestualizzazione all'interno della polemica, talvolta infuocata, tra Ginzburg e il critito storico-letterario statunitense Hayden White. QUest'ultimo sostiene che la storia dovrebbe essere equiparata semplicemente a un genere letterario come gli altri, con un contenuto preponderante di fantasia, e che gli storici farebbero bene a rinunciare a ogni pretesa di rapporto con il passato come "realtà". Un punto di vista che fa chiaramente incazzare uno come Ginzburg, che fa lo storico da una vita, e bene, e non ha mai abbandonato la ricerca del "vero" come obiettivo tendenziale. Lo scontro finisce per toccare temi caldissimi, fino alla domanda (in parte inevasa da White) posta da Ginzburg: se lo storico deve solo stupire e persuadere in virtù delle sue capacità letterarie e non dei fatti su cui lavora... allora è accettabile anche un libro brillante che neghi l'Olocausto ?
Insomma: impegnativo, ma a mio parere necessario.

Ah, ultimo suggerimento (ammesso che non li abbiate già letti):

Immagine inserita

Riflessioni di un filosofo (quindi non vi aspettate risposte nette) attorno all'annosa questione dei "vincitori che scrivono la storia". Intrigante e sempre attuale. Presi in esame due casi: la rivoluzione francese e quella d'ottobre (così chiudiamo il cerchio tornando da Carr asd)

Messaggio modificato da combatrock il 24 settembre 2012 - 23:08

  • 2

Rodotà beato te che sei morto


A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.


Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 


#174 corrigan

    気持ち悪い

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 12384 Messaggi:
  • LocationFirenze

Inviato 25 settembre 2012 - 04:12

io il + te lo metto per davvero invece. sei una miniera, grazie!

oltretutto il libro di Evans è nella general reading list dell'esame (e grazie al cazzo, ci sono DUECENTOCINQUANTASETTE libri là dentro)

poi magari ci scambiamo le nostre opinioni al riguardo tanto in questo topic ci scriviamo in 4-5 asd
  • 0

I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#175 corrigan

    気持ち悪い

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 12384 Messaggi:
  • LocationFirenze

Inviato 25 settembre 2012 - 04:36

Immagine inserita

Matrice britannica, talvolta eccessivamente apologetico e giocato in difesa (sin dal titolo, che ho trovato inappropriato), ma a tratti persino avvincente. A me piace soprattutto il modo in cui pone un vecchio ma sempre valido argomento: perché gli storici si lamnetano che sono altri (filosofi, critici letterari, ecc...) a scrivere libri su come si fa la storia... e non lo fanno quasi mai loro in prima persona ?


It is proper also to refer to the impressive summary of professional history's case against its postmodernist critics in Richard J. Evans "In Defence of History", though readers should perhaps be warned that, in this book, Evans goes out of his way to be offensive to me, as if I were the only historian ever to have written a less than perfect sentence.
I believe this may arise from the fact that at the beginning of the 1980s I did not shortlist him for a chair at the Open University; I should add that historical profession, in my experience, is remarkably free of such pettiness. ( asd)
Arthur Marwick "The New Nature of History", p. 17.
  • 0

I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#176 tabache

    Enciclopedista

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6545 Messaggi:
  • LocationBologna / Cotignola (Ra)

Inviato 25 settembre 2012 - 07:31

http://www.ilfattoqu...sEk0TU.facebook

Rai, a rischio l’archivio di Radiorai. In oltre 500 mila nastri la storia d’Italia

Eppure, anche il neo direttore generale, Luigi Gubitosi, non sembra interessato alla questione. Gli ultimi custodi di questo tesoro collettivo, dei semplici lavoratori dell'azienda pubblica di via Asiago, stanno preparando un appello al Presidente della Repubblica perché intervenga sui vertici aziendali imponendo la salvaguardia della “nastroregistroteca”
  • 1

#177 combatrock

    utente antifrastico-apotropaico

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 31003 Messaggi:

Inviato 25 settembre 2012 - 17:50

oltretutto il libro di Evans è nella general reading list dell'esame (e grazie al cazzo, ci sono DUECENTOCINQUANTASETTE libri là dentro)


Beh, io quella lista di DUECENTOCINQUANTASETTE letture la vedrei volentieri... ;D Ti va di passarmela, per favore ?

Comunque, se il libro di Ginzburg non c'è, ti consiglio di leggertelo comunque, ché ci fai un figurone ! (C'è niente di Hayden White o Frank Ankersmith nella lista ?).

I believe this may arise from the fact that at the beginning of the 1980s I did not shortlist him for a chair at the Open University; I should add that historical profession, in my experience, is remarkably free of such pettiness. ( asd)


Oh, it's soooo Oxbridge ! asd

http://www.ilfattoqu...sEk0TU.facebook

Rai, a rischio l’archivio di Radiorai. In oltre 500 mila nastri la storia d’Italia

Eppure, anche il neo direttore generale, Luigi Gubitosi, non sembra interessato alla questione. Gli ultimi custodi di questo tesoro collettivo, dei semplici lavoratori dell'azienda pubblica di via Asiago, stanno preparando un appello al Presidente della Repubblica perché intervenga sui vertici aziendali imponendo la salvaguardia della “nastroregistroteca”


Grazie per la notizia. Che purtroppo non è una vera notizia per un paese in cui gli archivi versano in uno stato così pietoso che gli stranieri li evitano. Un esempio: da qualche mese il ministero degli esteri italiano non ha più un servizio storico: cioè non esiste più qualcuno che abbia le conoscenze per ordinare e classificare la documentazione prodotta dal ministero. Una cosa simile non esiste in nessun altro paese. Qui si potrebbe aprire il fronte della discussione sul perché alle autorità italiane interessi così poco occuparsi del passato del paese.
  • 0

Rodotà beato te che sei morto


A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.


Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 


#178 corrigan

    気持ち悪い

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 12384 Messaggi:
  • LocationFirenze

Inviato 25 settembre 2012 - 18:18

combat:
di Hayden White ci sono Metahistory e The Uses of History (già smerdato abbondantemente da Marwick, il buon White, ma io di suo non ho ancora letto nulla)
niente di Ankersmith invece, però c'è Francesco Gucciardini!
la lista te la darei pure ma ce l'ho solo in versione cartacea e non l'ha postata su internet.
di Ginzburg in biblio non c'è quello da te consigliato ma Formaggio e vermi, Occhiali di legno e Miti, emblemi e spie. Me li consigli? (Formaggio e vermi lo conosco già, ma saranno passati almeno cinque anni).
  • 0

I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#179 Çorkan

    Utente onicofago con ghiri in culo

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7752 Messaggi:
  • LocationBorgo San Lorenzo, Firenze

Inviato 25 settembre 2012 - 19:31

Formaggio e vermi,


:wub:


Mio padre invece è il più grande fan del buon C.M Cipolla esistente sulla faccia della terra
  • 0
"La legge non dovrebbe imitare la natura, dovrebbe correggerla"

Dekalog 5

#180 corrigan

    気持ち悪い

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 12384 Messaggi:
  • LocationFirenze

Inviato 27 settembre 2012 - 03:35

ciao belli, mi sapreste consigliare un libro che:

1) dia un quadro preciso di come la Comintern abbia interpretato all'epoca l'ascesa dei fascismi da un punto di vista teorico
2) tratti delle strategie elaborate dalla Comintern vs. i fascismi, (secondo fronte unito in Cina, Front populaire in Francia, il Frente in Spagna, etc)

preferirei qualcosa che dia un quadro di insieme, e dalla prospettiva di Mosca, piuttosto che singoli libri su Francia, Spagna, Cina etc...


grazie, vvb
  • 0

I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#181 combatrock

    utente antifrastico-apotropaico

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 31003 Messaggi:

Inviato 27 settembre 2012 - 08:01

Allora: non leggo più un granché sull'argomento da ormai troppo tempo, però ti consiglio i due volumi che conosco:

McDermott, Kevin, and J. Agnew. The Comintern: a History of International Communism from Lenin to Stalin (Basingstoke, 1996), the standard history

Talmente vecchiotto ormai che non sono neanche riuscito a trovare una foto della copertina in internet. Per quel che ricordo, ricostruzione abbastanza giudiziosa delle vicende del Comintern dall'inizio, alla stalinizzazione, alla fine. Non ne ho una memoria precisa, ma mi parrebbe impossibile che uno o più capitoli non fossero dedicati alla faccenda dell'ascesa dei fascismi e all'imposizione del paradigma interpretativo dominante del "social-fascismo".

Pierre Broué, Histoire de l'Internationale communiste, Fayard, 1997

Immagine inserita

Questo libro merita alcune precisazioni: chi lo ha scritto è evidentemente un folle maniaco, nel senso che ha visto e consultato una quantità incomparabile di fonti primarie in giro per il mondo tale da pensare che non ci sia più molto altro da ricostruire. Detto questo: il tipo è trozkista, e ha l'onestà intellettuale di non nasconderlo per niente sin dall'introduzione. Ovviamente la sua lettura è condizionata da una polemica interna, che sente ancora viva, contro la stalinizzazione del movimento e il "tradimento" del suo iniziale internazionalismo. Detto questo, secondo me varrebbe la pena che tu lo leggessi perché dà tamente tanto risalto alla questione della reazione all'ascesa dei fascismi che sicuramente troveresti informazioni e riflessioni interessanti per il tema. Te lo assicuro. Tra l'altro sei ormai grandicello abbastanza da fare la tara ai testi che leggi :)

Chase, William J. Enemies within the Gates?: The Comintern and the Stalinist Repression, 1934-1939. Yale University Press, 2001.

Poi c'è questo, ma lo ricordo talmente specifico sul tema della repressione interna che non so quanto ti sia utile (anche se forse è il più facilmente reperibile)

Fossi in te, poi, andrei a cercarmi direttamente i testi del Comintern sull'argomento, così ti fai meglio un'idea della posizione ufficiale adottata (li trovi tutti e pure di più su marxists.org)



Ma insomma, questa benedetta lista non c'è proprio modo di averla ? :) Una copia scannerizzata ? No, eh ? Scherzo, dai, non voglio rompere che avrai già parecchio da fare. Però sono curioso come una scimmia :)

Strano che non ci sia il libro di Ginzburg di cui parlavo, tanto più che è stato tradotto e pubblicato pure in inglese da pochissimo. Boh. Te lo consiglio assolutamente non tanto per cosa tratta, quanto per il come: brevi saggi in cui l'autore mostra come concepisce il mestiere di storico e il suo metodo di lavoro. Insomma, tutte le virtù di un manuale senza averne i difetti.

P.s.: buon divertimento con i testi di Hayden White ! Hanno la leggerezza, la freschezza e la capacità di divertire e coinvolgere di una manganellata in mezzo alle gambe. Tra l'altro, sono volutamente incomprensibili e abbastanza vuoti (perché riassumere il concetto in 5 pagine quando ne puoi scrivere 250 ?). Se ti va, ne riparleremo quando sarai arrivato a leggerli. Auguri.
  • 0

Rodotà beato te che sei morto


A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.


Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 


#182 satyajit

    Enciclopedista

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6747 Messaggi:
  • LocationMilano

Inviato 27 settembre 2012 - 08:09

Non ditegli niente, si sta addestrando per diventare agente della Cia.
  • 0

#183 combatrock

    utente antifrastico-apotropaico

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 31003 Messaggi:

Inviato 27 settembre 2012 - 08:13

Non ditegli niente, si sta addestrando per diventare agente della Cia.


Ma chi, io o Corr ? O entrambi ? asd
  • 0

Rodotà beato te che sei morto


A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.


Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 


#184 satyajit

    Enciclopedista

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6747 Messaggi:
  • LocationMilano

Inviato 27 settembre 2012 - 08:16

Corr.
  • 0

#185 Çorkan

    Utente onicofago con ghiri in culo

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7752 Messaggi:
  • LocationBorgo San Lorenzo, Firenze

Inviato 27 settembre 2012 - 09:34

E i primi che vengono a prendere siete voi due....ashd
  • 1
"La legge non dovrebbe imitare la natura, dovrebbe correggerla"

Dekalog 5

#186 corrigan

    気持ち悪い

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 12384 Messaggi:
  • LocationFirenze

Inviato 27 settembre 2012 - 11:28

Tra l'altro sei ormai grandicello abbastanza da fare la tara ai testi che leggi :)


asd , lo spero!

il primo libro è in biblio, ma non c'è quello di Broué. gli archivi della Comintern invece sono tutti presenti e spaccano.

grazie mille naturalmente. per quanto riguarda la lista, è troppo lunga per trascriverla e il maledetto non l'ha postata sul web. appena mi capita uno scanner a portata di mano in biblioteca (o mi decido finalmente a comprarmi una stampante) te la mando.

Non ditegli niente, si sta addestrando per diventare agente della Cia.


E i primi che vengono a prendere siete voi due.... ashd


insegnerò loro cos'è la democrazia (volenti o nolenti) a colpi di waterboarding

Immagine inserita

PS notare il supremo colpo di genio delle torri gemelle riflesse nell'occhio dell'aquila con tanto di lacrimuccia
  • 0

I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#187 satyajit

    Enciclopedista

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6747 Messaggi:
  • LocationMilano

Inviato 27 settembre 2012 - 12:10


  • 0

#188 combatrock

    utente antifrastico-apotropaico

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 31003 Messaggi:

Inviato 27 settembre 2012 - 12:16

PS notare il supremo colpo di genio delle torri gemelle riflesse nell'occhio dell'aquila con tanto di lacrimuccia


E il fumetto è "Non c'abbiamo capito un cazzo".
  • 0

Rodotà beato te che sei morto


A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.


Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 


#189 astrodomini

    ...

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 9181 Messaggi:

Inviato 01 ottobre 2012 - 14:18

Immagine inserita

Oggi è morto Eric Hobsbawm :'(
  • 4

the music that forced the world into future


#190 Purchaser

    Please, don't play that requiem.

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • 768 Messaggi:
  • LocationPc

Inviato 01 ottobre 2012 - 14:29

Oggi è morto Eric Hobsbawm :'(


Addio ad un grande.
  • 1
1 1/2 oz Scotch Whisky
1/2 oz Drambuie Scotch Whisky
1 twist lemon peel

Pour the scotch and Drambuie into an old-fashioned glass almost filled with ice cubes. Stir well. Garnish with the lemon twist.

Don't make Love, drink Tea.

#191 corrigan

    気持ち悪い

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 12384 Messaggi:
  • LocationFirenze

Inviato 02 ottobre 2012 - 04:10

http://video.repubbl...i/106498/104878

che uomo.
  • 1

I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#192 dirac

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 2698 Messaggi:

Inviato 02 ottobre 2012 - 13:19

qualcuno sta vedendo quei documentari di RaiStoria basati sulle lettere Petacci/Mussolini post 8 settembre?

molto interessanti!
  • 0

#193 combatrock

    utente antifrastico-apotropaico

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 31003 Messaggi:

Inviato 21 ottobre 2012 - 09:39

Cultura
21/10/2012
Ma Fenestrelle non fu come Auschwitz

Immagine inserita
Il forte di Fenestrelle, eretto tra XVIII e XIX secolo in Val Chisone (Torino): nella sua lunga storia è stato usato anche come luogo di detenzione.

Con un libro sui soldati borbonici prigionieri nel forte dei Savoia, Alessandro Barbero ha scatenato
le proteste del Sud. Ora risponde a chi lo accusa


Alessandro Barbero

Nell’estate 2011 mi è successa una cosa che non avrei mai creduto potesse capitarmi nel mio mestiere di storico. In una mostra documentaria dedicata ai 150 anni dell’Unità mi ero imbattuto in un documento che nella mia ignoranza mi era parso curiosissimo: un processo celebrato nel 1862 dal Tribunale militare di Torino contro alcuni soldati, di origine meridionale, che si trovavano in punizione al forte di Fenestrelle.

Lì avevano estorto il pizzo ai loro commilitoni che giocavano d’azzardo, esigendolo «per diritto di camorra». In una brevissima chiacchierata televisiva sulla storia della camorra, dopo aver accennato a Masaniello - descritto nei documenti dell’epoca in termini che fanno irresistibilmente pensare a un camorrista - avevo raccontato la vicenda dei soldati di Fenestrelle.

La trasmissione andò in onda l’11 agosto; nel giro di pochi giorni ricevetti una valanga di e-mail di protesta, o meglio di insulti: ero «l’ennesimo falso profeta della storia», un «giovane erede di Lombroso», un «professore improvvisato», «prezzolato» e al servizio dei potenti; esprimevo «volgari tesi» e «teorie razziste», avevo detto «inaccettabili bugie», facevo «propaganda» e «grossa disinformazione», non ero serio e non mi ero documentato, citavo semmai «documenti fittizi»; il mio intervento aveva provocato «disgusto» e «delusione»; probabilmente ero massone, e la trasmissione in cui avevo parlato non bisognava più guardarla, anzi bisognava restituire l’abbonamento Rai.

Qualcuno mi segnalò un sito Internet dove erano usciti attacchi analoghi; del resto, parecchie e-mail si limitavano a riciclare, tramite copia e incolla, dichiarazioni apparse in rete. Scoprii così che il forte di Fenestrelle - che la Provincia di Torino, con beata incoscienza, ha proclamato nel 1999 suo monumento-simbolo - è considerato da molti, nel Sud, un antesignano di Auschwitz, dove migliaia, o fors’anche decine di migliaia, di reduci meridionali dell’esercito borbonico sarebbero stati fatti morire di fame e freddo e gettati nella calce viva, all’indomani dell’Unità. Questa storia è riportata, con particolari spaventosi, in innumerevoli siti; esistono comitati «Pro vittime di Fenestrelle» e celebrazioni annuali in loro memoria; e al forte è esposta una lapide incredibile, in cui si afferma testualmente: «Tra il 1860 e il 1861 vennero segregati nella fortezza di Fenestrelle migliaia di soldati dell’esercito delle Due Sicilie che si erano rifiutati di rinnegare il re e l’antica patria. Pochi tornarono a casa, i più morirono di stenti. I pochi che sanno s’inchinano».

Superato lo shock pensai che l’unica cosa da fare era rispondere individualmente a tutti, ma proprio a tutti, e vedere che cosa ne sarebbe venuto fuori. Molti, com’era da aspettarsi, non si sono più fatti vivi; ma qualcuno ha risposto, magari anche scusandosi per i toni iniziali, e tuttavia insistendo nella certezza che quello sterminio fosse davvero accaduto, e costituisse una macchia incancellabile sul Risorgimento e sull’Unità d’Italia. Del resto, i corrispondenti erano convinti, e me lo dicevano in tono sincero e accorato, che il Sud fino all’Unità d’Italia fosse stato un paese felice, molto più progredito del Nord, addirittura in pieno sviluppo industriale, e che l’unificazione - ma per loro la conquista piemontese - fosse stata una violenza senza nome, imposta dall’esterno a un paese ignaro e ostile. È un fatto che mistificazioni di questo genere hanno presa su moltissime persone in buona fede, esasperate dalle denigrazioni sprezzanti di cui il Sud è stato oggetto; e che la leggenda di una Borbonia felix, ricca, prospera e industrializzata, messa a sacco dalla conquista piemontese, serve anche a ridare orgoglio e identità a tanta gente del Sud. Peccato che attraverso queste leggende consolatorie passi un messaggio di odio e di razzismo, come ho toccato con mano sulla mia pelle quando i messaggi che ricevevo mi davano del piemontese come se fosse un insulto.

Ma quella corrispondenza prolungata mi ha anche fatto venire dei dubbi. Che il governo e l’esercito italiano, fra 1860 e 1861, avessero deliberatamente sterminato migliaia di italiani in Lager allestiti in Piemonte, nel totale silenzio dell’opinione pubblica, della stampa di opposizione e della Chiesa, mi pareva inconcepibile. Ma come facevo a esserne sicuro fino in fondo? Avevo davvero la certezza che Fenestrelle non fosse stato un campo di sterminio, e Cavour un precursore di Himmler e Pol Pot? Ero in grado di dimostrarlo, quando mi fossi trovato a discutere con quegli interlocutori in buona fede? Perché proprio con loro è indispensabile confrontarsi: con chi crede ai Lager dei Savoia e allo sterminio dei soldati borbonici perché è giustamente orgoglioso d’essere del Sud, e non si è reso conto che chi gli racconta queste favole sinistre lo sta prendendo in giro.

L’unica cosa era andare a vedere i documenti, vagliare le pezze d’appoggio citate nei libri e nei siti che parlano dei morti di Fenestrelle, e una volta constatato che di pezze d’appoggio non ce n’è nemmeno una, cercare di capire cosa fosse davvero accaduto ai soldati delle Due Sicilie fatti prigionieri fra la battaglia del Volturno e la resa di Messina. È nato così, grazie alla ricchissima documentazione conservata nell’Archivio di Stato di Torino e in quello dello Stato Maggiore dell’Esercito a Roma, il libro uscito in questi giorni col titolo I prigionieri dei Savoia : che contiene più nomi e racconta più storie individuali e collettive di soldati napoletani, di quante siano mai state portate alla luce fino ad ora. Come previsto, si è subito scatenata sul sito dell’editore Laterza una valanga di violentissime proteste, per lo più postate da persone che non hanno letto il libro e invitano a non comprarlo; proteste in cui, in aggiunta ai soliti insulti razzisti contro i piemontesi, vengo graziosamente paragonato al dottor Goebbels.

Però stavolta c’è anche qualcos’altro: sul sito compaiono, e sono sempre di più, interventi di persone che esprimono sgomento davanti all’intolleranza di certe reazioni, che sollecitano un confronto sui fatti, che vogliono capire. Col mestiere che faccio, dovrei aver imparato a non farmi illusioni; e invece finisco sempre per farmene. Forse, dopo tutto, sta tramontando la stagione in cui in Italia si poteva impunemente stravolgere il passato, reinventarlo a proprio piacimento per seminare odio e sfasciare il Paese, senza che questo provocasse reazioni pubbliche e senza doverne pagare le conseguenze in termini di credibilità e di onore.

http://www.lastampa....WQM/pagina.html
  • 5

Rodotà beato te che sei morto


A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.


Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 


#194 bosforo

    ¬`¬`

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 19668 Messaggi:

Inviato 21 ottobre 2012 - 10:14

Mr_Tankian, confessa, una di quelle mail l'hai scritta tu!
  • 2

#195 Pinktrain

    SYNTH EASTWOOD

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 2627 Messaggi:
  • LocationrOME

Inviato 21 ottobre 2012 - 10:19

Mr_Tankian, confessa, una di quelle mail l'hai scritta tu!


Ma Tankian non era solo un ricercatore di musica?
  • 0
Floriano

#196 Reynard

    No OGM

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 10302 Messaggi:
  • LocationComo

Inviato 21 ottobre 2012 - 10:45

Ho iniziato un libro sull'imperialismo britannico, The Lion's Share di Bernard Porter. Per ora ho letto solo l'introduzione che imposta il problema in maniera molto interessante. L'idea sarebbe di non dare una definizione monolitica e monocausale di quel che e' stata l'espansione coloniale britannica, ma di descriverne i differenti (e a volte contrastanti) fattori materiali, economici, politici e (ma solo dopo) culturali ed ideologici che hanno dato forma ai diversi aspetti e alle diverse fasi dell'imperialismo britannico.
Vediamo se nel corso della lettura mantiene le promesse.
  • 0
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#197 combatrock

    utente antifrastico-apotropaico

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 31003 Messaggi:

Inviato 21 ottobre 2012 - 11:20

Cultura
21/10/2012
Ma Fenestrelle non fu come Auschwitz


Breve post scriptum a scanso di equivoci: non era in alcun modo mia intenzione aprire fronti polemici. Volevo soltanto riportare la testimonianza di uno storico serio, che ha cercato di affrontare la questione (o meglio, parte di essa) in modo scientifico e senza pregiudizi, come ha fatto in passato con la battaglia di Lepanto (libro MAGISTRALE, leggetevelo !), altro argomento spesso usato a pretesto per polemiche risibili, falsificazioni, anacronismi destoricizzanti al servizio della politica peggiore.
Per questo ho trovato quasi commoventi le ultime cinque righe dell'articolo, che alla luce di commenti da curva calcistica mi paiono ancora una pia illusione.
  • 0

Rodotà beato te che sei morto


A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.


Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 


#198 stipsy

    il bark interista

  • Moderators
  • 8768 Messaggi:
  • Locationpv

Inviato 21 ottobre 2012 - 17:56


Cultura
21/10/2012
Ma Fenestrelle non fu come Auschwitz


Breve post scriptum a scanso di equivoci: non era in alcun modo mia intenzione aprire fronti polemici. Volevo soltanto riportare la testimonianza di uno storico serio (...)


Ed hai fatto strabene, è uno degli argomenti che mi interessano di più e non ho mai trovato fonti particolarmente coerenti e attendibili.

Mi procurerò il libro; oltretutto di Barbero, oltre al libro su Lepanto che segnalavi tu, mi sento di consigliare anche '9 agosto 378. Adrianopoli il giorno dei barbari' , resoconto dettagliatissimo dell'omonima battaglia che, sebbene poco celebrata, fu una delle più importanti della tardo-antichità, in quanto la sconfitta dei romani cambiò per sempre le dinamiche della 'gestione' dell'immigrazione, altresì chiamata 'invasione' , barbarica.
E' inoltre scritto con uno stile davvero semplice e chiaro, con un'ampia parentesi sugli antefatti e la situazione generale dell'impero. Peraltro l'autore secondo me prova a far capire che molti problemi che sentiamo nostri e della nostra epoca erano già vivi e ben percepiti anche 1600 anni fa.
  • 0

#199 murphy

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1445 Messaggi:

Inviato 23 ottobre 2012 - 11:22

Mi consigliate un buon libro di storia medievale? Vanno bene i mattoni che coprono tutto, però vorrei anche qualcosa che tratti specificamente del Basso Medioevo, sino agli inizi dell'età moderna.
  • 0

#200 ArchieFisher

    pacato come il vecchio che ho in avatar da 50 anni

  • Moderators
  • 7615 Messaggi:

Inviato 23 ottobre 2012 - 12:19

Non sono un esperto, ma qualche mese fa ho letto con grandissimo piacere:

Robert Delort - La vita quotidiana nel medioevo

Immagine inserita

Non posso che consigliarlo a CHIUNQUE.
  • 0
Life was never better than
in nineteen sixty-three

Ogni vita ha peso e dimenticanza calcolabili

"What kind of music do you usually have here?"
"Oh, we got both kinds. We got Country, and Western."




0 utente(i) stanno leggendo questa discussione

0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi