"Il Signor G" risulta un'opera di indiscusso valore per due versi. Da un lato lancia un'aspra e profonda critica alla parte peggiore della borghesia italiana e alle sue mostruosità (al pari di quanto sta facendo in quello stesso periodo, in ambito letterario e giornalistico, Pier Paolo Pasolini). Dal punto di vista puramente artistico, invece, Gaber crea una nuova forma comunicativa che valorizzerà efficacemente da qui in avanti il discorso critico di cui sopra, coniugandola al meglio con il contenuto delle sue idee e raggiungendo eccellenti risultati dato l'inusuale scenario (è pur sempre la registrazione di uno spettacolo teatrale).
"Il Signor G" rappresenta quindi un primo, esaltante tuffo nell'universo gaberiano, ricco di spunti di riflessione e animato da una profonda analisi dell'individuo e della società in cui questi si ritrova a vivere e, spesso, a lottare.
Gaber una pietra se la meritava, mi sembra fuori discussione
Mi chiedo una cosa però: perchè proprio "Il Signor G"? La ragione è principalmente storica (come giustamente dice la recensione è il primo, l'idea del teatro-canzone, insomma roba seria che ha fondato tutto il Gaber successivo) o si è deciso anche per ragioni più strettamente qualitative?
Anche vedendo la scheda, mi sembrava più papabile un "Far finta di essere sani".
Certo, fosse per me ce ne starebbero anche 3-4 di pietre miliari per Gaber
Chiesta questa curiosità, la pietra merita decisamente anche da un punto di vista strettamente musicale: Il signor G dalla parte di chi, Eppure sembra un uomo, Com'è bella la città... questo quasi a prescindere dai contenuti (sebbene sia praticamente impossibile, come si vede in recensione).