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Saddam condannato a morte


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147 replies to this topic

#101 Guest_soul crew_*

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Inviato 30 dicembre 2006 - 21:00

però claudio "caro "robespierre da sedia a dondolo", è proprio vero che con il culo degli altri siamo tutti finocchi..." non è un' opinione, ma una provocazione gratuita ed inutile alla discussione e si da il caso che il signor sceickerbutdestocazz si rivolga a me, ma ho avuto modo di leggere, non solo a me ma anche a dei moderatori (Enrico e astrodomini) tutte le volte in questo modo. pensa un po', esordì su questo forum mandandomi via messaggio privato la foto di un digestivo, perchè ero colpevole di avergli spedito il link di una discussione dove già si parlava dell' argomento da lui proposto. inoltre io tento di evitarlo come la peste, ma siccome lui ha un QI pari allo zero kelvin, pensa bene di quotarmi con frasi del genere e sinceramente mi sono rotto. perciò o il signore in questione viene bannato, o mi cancello io. per me non c' è problema,vanno bene entrambe, ditemi solo se avete in mente di adottare la numero 1, se no adotto da solo la numero 2.


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#102 Claudio

    I am what I play

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Inviato 30 dicembre 2006 - 21:07

soul crew, sei una colonna di questo forum e mi sei anche molto simpatico, ma qui nessuno ha mai bannato qualcuno sotto la minaccia del "o me o lui".
A me sembra che vi siate discretamente insultati a vicenda, e semmai ci poteva scappare il "rosso" a entrambi, a uno per l'entrata scomposta a gamba tesa, all'altro per il fallo di reazione, invece la chiuderei qui, e pregherei sheyk di evitare future provocazioni, tanto più se, come in quel caso, sono così gratuite e insensate. Se ricapiterà, si terrà conto del precedente.
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#103 virginia wolf

    apota

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Inviato 30 dicembre 2006 - 22:08





Io penso che l??assassinio di un uomo, anche se feroce dittatore e assassino, sia un atto di barbara inciviltà, che non contribuisce certo alla pace e alla democrazia.

Io invece penso che, in alcuni contesti, sia non solo un atto di necessità, ma persino di umanità.
Un Saddam vivo credi forse avrebbe invece contribuito a qualcosa? .

Non capisco cosa ci sia di ??umano? nell??uccidere una persona.
L'uccisione o no di un uomo, secondo te, dovrebbe essere decisa in base a quanto da vivo potrebbe contribuire?

Non ho detto che uccidere sia umano, non farmi dire cose che non ho detto; ho detto che la pena di morte può essere in alcuni casi una pena più umana, più dignitosa e meno crudele di una vita negata dall'umiliazione perenne. Ribadisco un esempio che ho fatto qualche tempo fa: posto che si debba scegliere tra le due soluzioni, è meglio uccidere un cane a sangue freddo oppure lasciare che muoia lentamente di stenti e di tristezza dentro una gabbia? In base a cosa la seconda è migliore? La verità è poi che oggi manca una concezione 'eroica' della vita, e di conseguenza della morte. Ma quanti uomini del passato hanno preferito la morte, anzi l'hanno invocata, rispetto ad una vita di umiliazioni?


Allora riformulo la mia frase: non capisco come la pena di morte possa essere ritenuta un atto di umanità.
Non capisco poi  cosa c??entri la ??concezione eroica della vita? o la scelta di alcuni di preferire la morte alla vita, con una condanna a morte quando la morte non la si sceglie ma la si subisce.
Mi sembra che tu segua un po?? il ragionamento illogico di Magdi Allam che accostava la condanna a morte di Saddam con il caso Welby.

Io personalmente considero la condanna radicale alla pena di morte come una forma di decadenza e di invilimento della nostra società.


Questa tua affermazione è terribile e fa sinceramente paura.



C??è una sostanziale differenza fra giustizia e vendetta.

Dici? A mio giudizio, la differenza è per chi la vuole vedere, per tenersi pulita la propria coscienza morale... il desiderio di giustizia nasconde sempre e comunque il desiderio di vendetta. E il diritto, sin dalla sua nascita, è sempre e comunque dalla parte del più forte, di chi ha il potere di esercitarlo.



Hai una strana concezione della giustizia e del diritto, tanto che le paragoni alla vendetta e alla sopraffazione; ma, naturalmente, è una tua concezione.


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Penso a come contiamo poco, come tutti contino poco; com'è travolgente e frenetica e imperiosa la vita, e come tutte queste moltitudini annaspino per restare a galla.

#104 piblokto

    Groupie

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Inviato 30 dicembre 2006 - 22:38

Rispolvero questo link, solo per far notare che, a dispetto di Ondarock e della Costituzione Italiana, i "barbari" sembrano essere la maggioranza
http://library.think...ata/sondag.html

Al di là del fatto etico (pena di morte sì o no),  e prescindendo dai delitti commessi, condannare Saddam è stato comunque un errore politico madornale.

Spiace ragionare in termini di "errore politico", ma è evidente che la condanna a morte di Saddam (il giorno di inizio della festa musulmana) sia stata una scelta politica prima che di giustizia. E come tale vada giudicata.

La presenza dei media è politica anch'essa, e serve solo a suggellare la morte. Una firma che vale più di tutte le altre.
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#105 Little Fury

    pivello

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Inviato 30 dicembre 2006 - 23:55

A me, francamente, sembra incredibile che dopo le immagini che ci hanno sbattuto lì, in prima serata, tutti i telegiornali del mondo, ci siano ancora persone che possano pensare ad una positività della pena di morte. Io ho voluto vedere quel video di mia spontanea volontà sul sito de La Repubblica, era (lo ammetto) più che altro una curiosità. Ebbene, sono riuscito ad impressionarmi anche con quelle "normali" immagini di preparazione all'esecuzione. E' ovvio non giustificare Saddam, lui era un assassino, forse tra i peggiori dell'ultimo secolo, ma rimane pur sempre un uomo...dal primo all'ultimo momento di vita. E noi che ci illudiamo di "portare messaggi di pace e democrazia nel mondo" (questa è la frase più usata e, oserei dire, abusata degli ultimi anni) oggi abbiamo dato un'ignobile lezione di arretratezza, una macabra immagine di morte e violenza, la violenza quella che colpisce l'anima invece dello stomaco. Non mi riferisco al fatto dell'aver trasmesso quelle immagini a tutto il mondo, perchè come è stato già detto da altri, ormai il potere dei media avanza assieme alla tecnologia e all'informazione...e questo fatto pure doveva essere documentato da immagini, ora diventate la merce più richiesta da tutti. Mi riferisco al contesto della pena di morte: quelle immagini ti fanno vedere tutta la freddezza, la paura negli occhi del condannato, la non umanità di quei gesti. Si sta portando avanti la (legale) morte di una persona, buona o cattiva che sia...Davvero raramente ho visto immagini così esplicite. Non succede niente di crudo o di macabro però c'è una violenza inaudita nel video della morte di Saddam. Mentre lo stavo vedendo mi sono lasciato sfuggire una sola parola: IGNOBILE. E forse è la parola che, in effetti, più riassume tutto questo...siamo agli sgoccioli del nuovo anno, il 2007, e questa pratica disumana è ancora in vigore...Non voglio fare un'osservazione esagerata ma le immagini della preparazione della pena di morte mi hanno messo dentro la sensazione che la vita, in generale, non quella di Saddam, abbia subito un'altra piccola sconfitta...Sono veramente indignato, più che mai!


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#106 Guest_pAggIoni_*

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Inviato 31 dicembre 2006 - 00:23

A me, francamente, sembra incredibile che dopo le immagini che ci hanno sbattuto lì, in prima serata, tutti i telegiornali del mondo, ci siano ancora persone che possano pensare ad una positività della pena di morte. Io ho voluto vedere quel video di mia spontanea volontà sul sito de La Repubblica, era (lo ammetto) più che altro una curiosità. Ebbene, sono riuscito ad impressionarmi anche con quelle "normali" immagini di preparazione all'esecuzione. E' ovvio non giustificare Saddam, lui era un assassino, forse tra i peggiori dell'ultimo secolo, ma rimane pur sempre un uomo...dal primo all'ultimo momento di vita. E noi che ci illudiamo di "portare messaggi di pace e democrazia nel mondo" (questa è la frase più usata e, oserei dire, abusata degli ultimi anni) oggi abbiamo dato un'ignobile lezione di arretratezza, una macabra immagine di morte e violenza, la violenza quella che colpisce l'anima invece dello stomaco. Non mi riferisco al fatto dell'aver trasmesso quelle immagini a tutto il mondo, perchè come è stato già detto da altri, ormai il potere dei media avanza assieme alla tecnologia e all'informazione...e questo fatto pure doveva essere documentato da immagini, ora diventate la merce più richiesta da tutti. Mi riferisco al contesto della pena di morte: quelle immagini ti fanno vedere tutta la freddezza, la paura negli occhi del condannato, la non umanità di quei gesti. Si sta portando avanti la (legale) morte di una persona, buona o cattiva che sia...Davvero raramente ho visto immagini così esplicite. Non succede niente di crudo o di macabro però c'è una violenza inaudita nel video della morte di Saddam. Mentre lo stavo vedendo mi sono lasciato sfuggire una sola parola: IGNOBILE. E forse è la parola che, in effetti, più riassume tutto questo...siamo agli sgoccioli del nuovo anno, il 2007, e questa pratica disumana è ancora in vigore...Non voglio fare un'osservazione esagerata ma le immagini della preparazione della pena di morte mi hanno messo dentro la sensazione che la vita, in generale, non quella di Saddam, abbia subito un'altra piccola sconfitta...Sono veramente indignato, più che mai!



Sono d'accordo con tutto quello che hai detto. Con le tue impressioni . Le tue sensazioni.I tuoi sentimenti.Io però,ecco,non sono ancora sicuro di poter provare pietà per QUALSIASI persona. Oggi mi è capitato di provare quasi "tenerezza" per Saddam.Ora sto guardando Matrix e nonostante riveda tutte le brutalità commesse da Saddam , non riesco a non star male a guardare quel video .
Ti dirò,anche la sua vecchiaia è un elemento da considerare. Non riesco quasi a riconoscere l' ultimo Saddam come quello che alzava il fucile davanti alla folla. Non sembra quasi la stessa persona.
Non so cosa pensare.
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#107 Juan Pablo Montoya

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Inviato 31 dicembre 2006 - 00:48

siamo quasi nel 2007...ed esiste ancora l'impiccagione... :-\
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#108 Little Fury

    pivello

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Inviato 31 dicembre 2006 - 02:53

Sì, devo ammettere che anche io ho provato "tenerezza"...anche se questa parola non si addice molto ad un dittatore sanguinario come lui. Però il mio era un discorso oltre la pietà ed oltre la tenerezza, a prescindere dal fatto che l'immagine che ora abbiamo stampata negli occhi dell'ex rais non corrisponde a quella del leader carismatico che gli sarebbe appartenuta solo qualche anno fa. Il mio era un discorso prettamente umano...non trovo umano che la risoluzione delle ingiustizie sia operata attraverso lo scempio della pena di morte...cioè invito tutti a trascendere le immagini che abbiamo visto e pensare che gli attimi che precedono l'esecuzione letale di ogni pena di morte sono colmi di quella surreale sensazione di ignobile...è di questo che non riesco a capacitarmi, questo video mi ha segnato nel vero senso della parola, mi ha sconvolto e non posso pensare che quella cosa possa succedere migliaia di volte al giorno d'oggi, che sia impiccagione, sedia elettrica o ignezione letale!
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#109 astrodomini

    ...

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Inviato 31 dicembre 2006 - 02:57

Rispolvero questo link, solo per far notare che, a dispetto di Ondarock e della Costituzione Italiana, i "barbari" sembrano essere la maggioranza
http://library.think...ata/sondag.html


Sondaggio senza fonte, campione etc. Decisamente attendibile!

:-\
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the music that forced the world into future


#110 sheikyerbouti

    anti-intellettuale, coerente, obiettivo, ironico, arguto, spacca

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Inviato 31 dicembre 2006 - 09:16

mi riferivo a Number, quindi tu non eri affatto interpellato.

mi ritengo libero di rivolgermi a chi mi pare, finchè mi sarà consentito

vuoi addirittura negare l' evidenza? cioè che viviamo in un sistema che si è affermato con la violenza (rivoluzione francese, repressioni sanguinose in ogni decennio che la storia ci ricordi, guerre mondiali ecc ecc) e con essa si mantiene? oppure gli sbirri vanno al giro con pistole di cioccolato e manganelli di liquirizia?

cosa avrei negato?
il fatto che il nostro sistema si sia affermato sulla violenza non ci autorizza a continuare sulla stessa linea per l'eternità ma di barbari è pieno il mondo...

mah te sei proprio bacato, mi meraviglio che ancora ti facciano scrivere qua sopra dati i toni e i  contenuti demenziali dei tuoi post. non aggiungi mai nulla di interessante alle discussioni in atto, sai solo rompere il cazzo. sembri più un troll.
PER FAVORE LO BANNATE QUESTO DEMENTE??? o devo darvi tyutti i links in cui ha mandato a puttante delle discussioni?
sennò mi autobanno io, ma per sempre, non posso convivere con un demente simile, nel mondo reale l' avrei già costretto a dventare un agnellino.

a questo tuo florilegio ti ho già risposto con un mp e ce n'è d'avanzo...
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#111 Guest_soul crew_*

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Inviato 31 dicembre 2006 - 11:19

cosa avrei negato?
il fatto che il nostro sistema si sia affermato sulla violenza non ci autorizza a continuare sulla stessa linea per l'eternità ma di barbari è pieno il mondo...

non ci autorizza, ma come avrai capito, io ho una visionme pessimista dei comportamenti dell' uomo. secondo me essere nel 2006 non significa niente, certe pratiche sono uguali a quelle del medioevo e secondo me sempre lo rimarranno. è una visione che mi provoca amarezza, ma purtroppo non vedo come possa progredire l' uomo da questo punto di vista, di occasioni ce ne sono state e sono andate tutte perdute.

a questo tuo florilegio ti ho già risposto con un mp e ce n'è d'avanzo...

risposto anch' io, forse bastava chiarire meglio le nostre idee in pubblico, prima di arrivare a questa sceneggiata, ma ti assicuro che il tuo commentino iniziale non aiutava per niente in tal senso.

Claudio, hai ragione, ho sbagliato a reagire, ma mi aveva mandato in bestia...quell' uomo ha la capacità di risvegliare la parte peggiore di me, quando si comporta in quel modo.

voglio chiarire ulteriormente il mio pensiero: su un argomento del genere non esiste solo il bianco o il nero, ci sono tanti fattori da prendere in considerazione; io a priori sono contrario alla pena di morte, mi fa incazzare brutalmente chi si propone come esportatore di democrazia e poi all' interno del suo stesso stato ne fa uso in maniera del tutto naturale.
però è anche vero che questi sono casi particolari, dittatori che hanno affamato, gasato, fucilato un intero popolo e ritengo che sia del tutto umano provare desideri di vendetta. casomai, facendo un' analogia con mussolini, che è stato tirato in ballo, gli andava sparato un colpo in bocca appena preso, facendolo passare per atto di guerra; il processo è stata una farsa per arrivare ad una decisione già presa...su questo magari c' è da riflettere un po' di più, perchè noi ci vantiamo tanto di vivere in un sistema garantista dove le ragioni di tutti vengono ascoltate, ma evidentemente non è proprio così.
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#112 del piero

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Inviato 31 dicembre 2006 - 11:36

l'ideale sarebbe che ci fosse una moratoria internazionale sulla pena di morte,ma mi rendo conto che è un'illusione visto che due paesi che la applicano in maniera massiccia come usa e cina(soprattutto) sono membri permanenti al consiglio di sicurezza dell'onu,per non parlare di stati come cuba e l'iran in cui ci sono molte esecuzioni tenute nascoste.
fin che nel mondo ci sara' la pena capitale in un certo senso si puo' affermare che quei paesi che l'applicano sono ancora rimasti al medioevo.
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#113 Hank Chinaski

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Inviato 31 dicembre 2006 - 11:39

ciò che rende esemplare una condanna non è la sua crudeltà, ma la certezza della pena. Lo diceva già Cesare Beccaria.
Se ci fosse la certezza di una detenzione a vita nella quale il sig.Hussein, e non solo lui, sconti la morte vivendo -perdonatemi il parossismo- ebbene penso sarebbe la soluzione migliore.
anche perchè proclamare "non uccidere" uccidendo è come quella madre che ho visto al parco qualche giorno fa dire al suo bambino "porco giuda! quante volte ti ho detto che non si dicono le parolacce!"
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#114 Joey

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Inviato 31 dicembre 2006 - 11:40





Io penso che l??assassinio di un uomo, anche se feroce dittatore e assassino, sia un atto di barbara inciviltà, che non contribuisce certo alla pace e alla democrazia.

Io invece penso che, in alcuni contesti, sia non solo un atto di necessità, ma persino di umanità.
Un Saddam vivo credi forse avrebbe invece contribuito a qualcosa? .

Non capisco cosa ci sia di ??umano? nell??uccidere una persona.
L'uccisione o no di un uomo, secondo te, dovrebbe essere decisa in base a quanto da vivo potrebbe contribuire?

Non ho detto che uccidere sia umano, non farmi dire cose che non ho detto; ho detto che la pena di morte può essere in alcuni casi una pena più umana, più dignitosa e meno crudele di una vita negata dall'umiliazione perenne. Ribadisco un esempio che ho fatto qualche tempo fa: posto che si debba scegliere tra le due soluzioni, è meglio uccidere un cane a sangue freddo oppure lasciare che muoia lentamente di stenti e di tristezza dentro una gabbia? In base a cosa la seconda è migliore? La verità è poi che oggi manca una concezione 'eroica' della vita, e di conseguenza della morte. Ma quanti uomini del passato hanno preferito la morte, anzi l'hanno invocata, rispetto ad una vita di umiliazioni?


Allora riformulo la mia frase: non capisco come la pena di morte possa essere ritenuta un atto di umanità.
Non capisco poi  cosa c??entri la ??concezione eroica della vita? o la scelta di alcuni di preferire la morte alla vita, con una condanna a morte quando la morte non la si sceglie ma la si subisce.
Mi sembra che tu segua un po?? il ragionamento illogico di Magdi Allam che accostava la condanna a morte di Saddam con il caso Welby.


Io credo che invece lo capisci bene (e del resto l??ho spiegato chiaramente); che poi non lo condividi è un altro paio di maniche. Non mi hai comunque risposto sull??esempio del cane, che mi sembra pertinente. Tra Welby e Saddam io invece vedo un elemento in comune: in entrambi i casi, gran parte della nostra società non sa accettare la morte e preferisce una non-vita (come quella di Welby o come quella di un condannato all??ergastolo) piuttosto che la morte. Non condivido granchè il ragionamento di Allam, ma per un motivo diverso: lui mette in risalto le differenze, mentre secondo me sono da mettere in risalto i punti in comune (per quanto nel caso di Welby forse i contrari erano la minoranza, nel caso di Saddam forse la maggioranza).


Io personalmente considero la condanna radicale alla pena di morte come una forma di decadenza e di invilimento della nostra società.


Questa tua affermazione è terribile e fa sinceramente paura.


Joey, sinceramente questa frase

considero la condanna radicale alla pena di morte come una forma di decadenza e di invilimento della nostra società.



...mi fa rabbrividire.


Posso capire l'effetto che vi fa la mia frase, che non è una provocazione, ma per me va contestualizzata in un contesto più ampio. Il problema del rifiuto della pena di morte rientra in un quadro più generale in cui la nostra società rifiuta la morte in qualunque sua manifestazione (tra cui anche la vecchiaia). La stessa società che rifiuta la pena di morte è la stessa che affama e inquina mezzo mondo per garantirsi la sopravvivenza fino a 100 anni a spese delle altre forme di vita. Per me, questa è una società malata, e che ha alla base una concezione della vita decadente e pericolosa e che rischia addirittura di portare la nostra specie all'estinzione.  



C??è una sostanziale differenza fra giustizia e vendetta.

Dici? A mio giudizio, la differenza è per chi la vuole vedere, per tenersi pulita la propria coscienza morale... il desiderio di giustizia nasconde sempre e comunque il desiderio di vendetta. E il diritto, sin dalla sua nascita, è sempre e comunque dalla parte del più forte, di chi ha il potere di esercitarlo.



Hai una strana concezione della giustizia e del diritto, tanto che le paragoni alla vendetta e alla sopraffazione; ma, naturalmente, è una tua concezione.


Concezione perlomeno supportata da un pò di studio di stroria del diritto. Per il resto, anche la tua è una tua concezione...  

Che cosa c'entra la concezione "eroica" della vita con la giustificazione del boia di Stato, nell'anno domini 2006? Eroismo, semmai, significa perdonare oppure ammettere le proprie colpe, non certo chiedere di farsi sparare invece di andare in carcere.


E perché no? Se non sbaglio, anche un certo Gesù, di cui parliamo ancora nell'anno domini 2006, accettò di morire con dignità e quasi senza nemmeno difendersi?

La pena di morte è bestialità e barbarie, oggi come sempre. Che le nostre società si siano fondate anche su questa, oltre che su stragi, genocidi e stupri di massa, non vedo cosa c'entri, se l'obiettivo - come credo - è quello di aspirare a diventare una società civile.


Il problema è che, secondo la mia concezione della vita, ogni cosa portata all'eccesso genera il suo contrario. La "civiltà" genera la barbarie. La pace genera la guerra. La storia ce lo insegna. E?? un caso che i peggiori orrori della storia siano avvenuti in tempi recenti, quando si presupponeva che l??uomo fosse diventato ??civile?? A me fa paura un mondo in cui si è super-civili, super-morali, super-buoni... lo vedo come un mondo inumano e destinato a crollare su se stesso.

"Esportiamo" la democrazia e poi usiamo ancora il cappio, roba che manco John Wayne nel più bieco dei film western!


A parte che ultimamente ho dei dubbi sull'effettiva bontà di questa operazione (e a volte sulla bontà della stessa democrazia), non possiamo ragionare con la nostra mentalità: l'Iraq è ancora un paese nel caos e in cui si uccide quotidianamente; un cappio al collo di Saddam non fa scandalo a nessuno, ed è evidentemente il tipo di condanna  che si è scelta per motivi culturali o simbolici (è stato ucciso nello stesso carcere dove si torturavano gli oppositori).

anche perchè proclamare "non uccidere" uccidendo è come quella madre che ho visto al parco qualche giorno fa dire al suo bambino "porco giuda! quante volte ti ho detto che non si dicono le parolacce!"


Ma infatti lo stato non può dire "non uccidere" (quello lo può dire una religione, una morale); lo stato dice, sostanzialmente, "uccidere all'interno della comunità è un reato secondo le leggi dello stato". Ma se poi lo stesso stato, la comunità, ha una legge che prevede la pena di morte per chi infrange certe norme, non c'è la minima contraddizione. Sono due cose diverse: nel primo caso, l'uccidere è un danno che la comunità riceve da parte di un singolo che si pone al di fuori delle leggi della comunità stessa. Nel secondo caso, è la comunità che, per tutelarsi, prevede che al singolo che si pone al di fuori delle leggi sia inflitta una certa pena. E' assurdo pensare che ci sia una contraddizione: sarebbe come dire che i padri del nostro diritto hanno vissuto per secoli in contraddizione. 



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#115 mr.paradise

    Roadie

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Inviato 31 dicembre 2006 - 12:04

nonostante le immagini trasmesse dalla tv io non sono del tutto convinto che saddam sia stato davvero giustiziato.
nel qual caso mi stessi sbagliando sorprendentemente trovo sbagliata questa soluzione, uccidere un criminale significa abbassarsi al suo stesso livello. io lo avrei rinchiuso a vita in una stanza due per due al buio e con una buca nel pavimento in uno scantinato segreto. fino alla fine dei suoi miserabili giorni.
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#116 arancino

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Inviato 31 dicembre 2006 - 12:06

nonostante le immagini trasmesse dalla tv io non sono del tutto convinto che saddam sia stato davvero giustiziato.


per chi fosse interessato, qui c'è il video dell'intera esecuzione.
E' molto amatoriale..
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#117 Guest_pAggIoni_*

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Inviato 31 dicembre 2006 - 13:14

nonostante le immagini trasmesse dalla tv io non sono del tutto convinto che saddam sia stato davvero giustiziato.


Vabhè però le immagini sono chiare . Saddam è lui . Perchè dubiti se sia stato veramente giustiziato?


Io lo avrei rinchiuso a vita in una stanza due per due al buio e con una buca nel pavimento in uno scantinato segreto. fino alla fine dei suoi miserabili giorni.


Ecco io credo che la vita debba comunque rimanere dignitosa . Come nessuno avrebbe diritto di porre fine alla vita di un uomo, nessuno dovrebbe avere il diritto di ridurre la vita di un uomo in uno stato deplorevole . Kant diceva di agire verso il prossimo come se si stesse agendo verso se stessi. E non credo allora che la giustizia debba essere sinonimo di crudeltà,di disumanità. Fatti tu 6 mesi in una stanza due per due al buio nudo come un verme, e poi dimmi se non preferisci morire piuttosto che vivere in quello stato fino alla fine dei tuoi giorni. E non oso immaginare quanta gente in ogni angolo del mondo stia passando una vita del genere. Io trovo la tua posizione molto più disumanizzante. Tu infliggeresti una morte continua. Per me nulla cambia tra i sadici di Guantanamo o dei campi di lavoro cinesi e tra i boia che hanno ucciso Saddam. Anzi cambia,nel primo caso c'è reiterazione. Forse è peggio. Bho.
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#118 mr.paradise

    Roadie

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Inviato 31 dicembre 2006 - 14:06

sì ma la pena deve essere proporzionale ai reati commessi e una persona che stermina così tanta gente (oltretutto la sua, anche se magari non c'è nessuna differenza, ma stavo pensando ad una guerra contro un altro paese che potrebbe anche nascondere un briciolo di giustificazione) di sicuro merita un trattamento più duro.

Fatti tu 6 mesi in una stanza due per due al buio nudo come un verme


cosa c'entra scusa? io mica ho ammazzato qualcuno e quando espongo la mia opinione certo non mi metto nei panni del condannato, non avrebbe senso.

Io trovo la tua posizione molto più disumanizzante. Tu infliggeresti una morte continua.


vallo a raccontare a tutti gli orfani o alle vedove che pooplano da trent'anni l'Iraq.

Per me nulla cambia tra i sadici di Guantanamo o dei campi di lavoro cinesi e tra i boia che hanno ucciso Saddam


ma stiamo parlando di quest'ultimo, no?
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#119 del piero

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Inviato 31 dicembre 2006 - 14:22

sono d'accordo con mr paradise,adesso non passiamo da un estremo all'altro,siamo al 99 per cento tutti contro la pena di morte,pero' saddam si è reso colpevole di crimini assoluti e quindi per lui era giusto il carcere a vita con la massima severita' e durezza.
uno stato democratico non deve perpetrare assurde vendette ma deve anche punire severamente,altrimenti va a finire che si passa da una eccessiva severita' ad un eccessivo perdonismo.
io personalmente per chi si macchia di omicidio sono assolutamente contrario alla pena capitale ma favorevole all'ergastolo senza sconti di pena o altre trovate che troppo spesso si utilizzano in italia,certezza della pena e per i criminali piu' feroci come appunto saddam o i serial killer isolamento totale.
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#120 Claudio

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Inviato 31 dicembre 2006 - 14:24

Il problema del rifiuto della pena di morte rientra in un quadro più generale in cui la nostra società rifiuta la morte in qualunque sua manifestazione (tra cui anche la vecchiaia). La stessa società che rifiuta la pena di morte è la stessa che affama e inquina mezzo mondo per garantirsi la sopravvivenza fino a 100 anni a spese delle altre forme di vita. Per me, questa è una società malata, e che ha alla base una concezione della vita decadente e pericolosa e che rischia addirittura di portare la nostra specie all'estinzione.


Mah, sinceramente non vedo il nesso tra questo aspetto "metafisico" (il rifiuto/timore collettivi della morte) e l'accettazione di uno Stato che si trasforma in boia e spezza il collo a chi si macchia di un reato, uno Stato che nega il principio rieducativo della pena e si trasforma in carnefice dei carnefici...

Il problema è che, secondo la mia concezione della vita, ogni cosa portata all'eccesso genera il suo contrario. La "civiltà" genera la barbarie. La pace genera la guerra. La storia ce lo insegna. E?? un caso che i peggiori orrori della storia siano avvenuti in tempi recenti, quando si presupponeva che l??uomo fosse diventato ??civile?? A me fa paura un mondo in cui si è super-civili, super-morali, super-buoni... lo vedo come un mondo inumano e destinato a crollare su se stesso.


Quindi? Torniamo a usare le clave per strada invece del Codice? Richiamiamo in servizio Charles Bronson e mandiamo a casa la polizia? Rispolveriamo le ghigliottine? Non capisco sinceramente quale sia il tuo ideale di mondo... Un mondo che usa la pena di morte dovrebbe essere più fertile di un mondo che rispetta la vita anche dei suoi abitanti più spregevoli?
E pensare che secondo me è il contrario: è la violenza che genera violenza, e semmai il dramma dell'umanità è di non sapersi ancora liberare di questo carico atavico di violenza.
In ogni caso, penso che tu possa dormire sonni tranquilli, perché siamo ancora molto distanti dalla pace e dalla civiltà (per non parlare della bontà...) su gran parte del pianeta  ;)
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#121 Guest_pAggIoni_*

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Inviato 31 dicembre 2006 - 14:35



Io trovo la tua posizione molto più disumanizzante. Tu infliggeresti una morte continua.


vallo a raccontare a tutti gli orfani o alle vedove che pooplano da trent'anni l'Iraq.



Ecco se mi tiri fuori certi discorsi allora non stiamo nemmeno a discutere.
Se tu credi che io non pensi ai morti che ha fatto Saddam , allora lasciamo perdere.Veramente.
Tu parli di cella due metri per due al buio con un buchi nel pavimento in una cantina piena di scarafaggi. E allora mi va di credere che non ti porresti ulteriori limiti. Questa è una sorta di tortura. Non una punizione giusta.
Punizione giusta è dargli una branda dentro un carcere di massima sicurezza permettondogli di defecare fuori dalle sue mutande e concedendogli magari la lettura di qualche libro giusto per non privarlo dell' immaginazione propria di un uomo.Questa è una punizione dignitosa.
Riducilo come un prigioniero di Guantanamo e sarai boia tanto quanto lo saresti mettendogli un cappio al collo . 

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#122 Claudio

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Inviato 31 dicembre 2006 - 15:02

Dopo i deliri di Allam, il Corriere si riscatta con questo articolo di Paolo Mieli che condivido in pieno e che, secondo me, dovrebbe essere la base di partenza di ogni futura discussione sull'argomento.
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#123 Joey

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Inviato 31 dicembre 2006 - 15:57


Il problema del rifiuto della pena di morte rientra in un quadro più generale in cui la nostra società rifiuta la morte in qualunque sua manifestazione (tra cui anche la vecchiaia). La stessa società che rifiuta la pena di morte è la stessa che affama e inquina mezzo mondo per garantirsi la sopravvivenza fino a 100 anni a spese delle altre forme di vita. Per me, questa è una società malata, e che ha alla base una concezione della vita decadente e pericolosa e che rischia addirittura di portare la nostra specie all'estinzione.


Mah, sinceramente non vedo il nesso tra questo aspetto "metafisico" (il rifiuto/timore collettivi della morte) e l'accettazione di uno Stato che si trasforma in boia e spezza il collo a chi si macchia di un reato, uno Stato che nega il principio rieducativo della pena e si trasforma in carnefice dei carnefici...


Secondo me il nesso c'è... Per il resto, non è che io sia favorevole alla reintroduzione della pena di morte dove non vige più. Semplicemente, non sono contrario ad essa in via di principio. Credo che, in alcuni contesti, sia giustificata e accettabile [così come si può essere favorevoli ad un'azione militare in certi contesti]. Sul principio rieducativo della pena ho molte riserve...


Il problema è che, secondo la mia concezione della vita, ogni cosa portata all'eccesso genera il suo contrario. La "civiltà" genera la barbarie. La pace genera la guerra. La storia ce lo insegna. E?? un caso che i peggiori orrori della storia siano avvenuti in tempi recenti, quando si presupponeva che l??uomo fosse diventato ??civile?? A me fa paura un mondo in cui si è super-civili, super-morali, super-buoni... lo vedo come un mondo inumano e destinato a crollare su se stesso.


Quindi? Torniamo a usare le clave per strada invece del Codice? Richiamiamo in servizio Charles Bronson e mandiamo a casa la polizia? Rispolveriamo le ghigliottine? Non capisco sinceramente quale sia il tuo ideale di mondo... Un mondo che usa la pena di morte dovrebbe essere più fertile di un mondo che rispetta la vita anche dei suoi abitanti più spregevoli?


Il mio mondo ideale è un mondo senza un "ideale" da imporre forzatamente sul reale... Non credo che ci siano ideali universalmente validi in ogni tempo e in ogni luogo: se tra noi la pena di morte è stata abolita per certe ragioni, e qusto può essere un bene, non vedo però perchè dovremmo estendere tali ragioni a contesti in cui la pena di morte può invece essere giustificata. Fino a che punto si ha il diritto di imporre la nostra concezione dei diritti? Onestamente, non so rispondere nemmeno io, ma la risposta non mi sembra così scontata...

E pensare che secondo me è il contrario: è la violenza che genera violenza, e semmai il dramma dell'umanità è di non sapersi ancora liberare di questo carico atavico di violenza.
In ogni caso, penso che tu possa dormire sonni tranquilli, perché siamo ancora molto distanti dalla pace e dalla civiltà (per non parlare della bontà...) su gran parte del pianeta  ;)


A mio avviso, oggi siamo molto distanti dalla pace proprio perchè abbiamo vissuto in pace per decenni... è anche una questione statistica. Del resto, cosa è stato l'11 Settembre se non proprio la dimostrazione che l'eccesso di civiltà genera mostri...? Peraltro, mi sembra un dato di fatto che la nostra "civiltà" ha come rovescio della medaglia molti lati oscuri e si regge sullo sfruttamento delle risorse del pianeta e su una latente autodistruzione. Quindi bisognerebbe chiedersi qual'è davvero il prezzo da pagare per il nostro crescente benessere e la nostra civiltà...
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#124 Guest_Number 5_*

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Inviato 31 dicembre 2006 - 16:03



Dio che schifo.. Ho visto solo la foto pubblicata ovunque e la prima associazione mentale che ho fatto è stata quella con uno "snuff movie". Quei figuri incappucciati che fissano il cappio, puro sadismo.



Ma come pensavi che fosse? Figuri a volto scoperto che non fissano il cappio?
A me anzi è sembrata un'esecuzione piuttosto discreta.

Il problema è che è stata ripresa e diffusa.


Ma ripresa e diffusa cosa? Finora, è stata diffusa solo la fase precedente all'esecuzione, ma non l'esecuzione. L'esecuzione non solo ancora non è stata diffusa, ma non sappiamo nemmeno se sia stata ripresa.

Una cosa veramente ignominiosa. Quanto ci metteranno poi a togliere anche l'ultimo velo ipocrita dello stop all'ultimo secondo?


Lo scopriremo nelle prossime ore o nei prossimi giorni.

Poi se a te sembra discreta, quanso per di più è stata ripresa e trasmessa a tutti i network del mondo, alzo le mani e mi arrendo.


E' stata ripresa come è stato ripreso l'11 Settembre, o lo tsunami, o qualunque altra cosa che avviene oggi nel mondo. E' informazione visiva, ed era impensabile che non sarebbe stata diffusa. La discrezione è riferita al fatto che, ripeto, finora, l'esecuzione non è stata divulgata. E, in ogni caso, non si è trattato di un'esecuzione aperta al pubblico o che si prestasse ad essere spettacolarizzata.

le nostre democrazie sono nate da ghigliottine e cappi al collo, fatevene una ragione.


verissimo.

Ho ben detto che ci si ferma un attimo prima dell'assasssinio, ma per me personalmente come per altri milioni di persone e per tutte le organizzazioni internazioni chesi occupano di diritti umani,  lo schifo di vedere un uomo inerme e con lo sguardo spaurito cui viene stretto un cappio al collo da due figuri incappucciati è sovrabbondante.
Ciò detto questo discorso, che trovo eccessivamente "alla leggera", dimostra due cose:
1) Il livello di assuefazione alla violenza e all'orrore che abbiamo raggiunto è purtroppo molto molto elevato.
2) La storia con le sue tragedie e i suoi errori non ci insegna nulla e non ci siamo, appunto, evoluti di una virgola dai tempi delle caverne  e delle teste mozzate infilzate sui pali, se ogni volta ripetiamo - con l'aria di chi la sa lunga - la solita tiritera che "le grandi democrazie sono nate dalle teste mozzate". Che è una mezza cazzata perché per esempio per l'India non è proprio vero.  Al più siamo fermi al gicobinismo, cioé a duecento e passa anni fa, al meglio all'assassinio di Mussolini e a Norimberga (altra vergogna storica) cioé a sessant'anni fa. Altro che "trionfo del diritto" e rispetto dei diritti umani. Ergo, il mio discorso esce assai rafforzato da questi interventi.
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#125 Claudio

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Inviato 31 dicembre 2006 - 16:12

Joey, il tuo discorso è interessante sul piano teorico, ma secondo me porta a conseguenze aberranti. Del tipo: addio diritti umani, fine precoce di ogni aspirazione a un diritto internazionale, rischi di derive barbariche incontrollate in ogni parte del pianeta.

Se non esistono regole internazionali che prevedono l'abolizione della tortura o delle mine anti-uomo, ad esempio, cos'altro ancora potrebbe succedere, laddove queste proliferano e mietono vittime da sempre?

L'eccesso di civiltà, come lo chiami tu, per me semplicemente non è mai esistito. Non è la civiltà il sottobosco nel quale si è annidato per anni il fondamentalismo islamico, a spese della miseria e dell'ignoranza di intere popolazioni, non è civiltà l'America che foraggia per anni dittatori come Saddam Hussein e poi scopre di dovervi fare i conti, o ancora l'America che chiude gli occhi di fronte alla tragedia del Ruanda o al conflitto israelo-palestinese. E' proprio il contrario: è l'inciviltà e l'ingiustizia di questo mondo che ha generato mostri come Bin Laden o come i carnefici dei bambini di Beslan.
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#126 mr.paradise

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Inviato 31 dicembre 2006 - 16:25

Questa è una sorta di tortura

a grandi linee sì, ma più "umana" della pena di morte e quindi di un cappio alla gola.

Questa è una punizione dignitosa

non credo gli spetti molta dignità ad un tizio come saddam: il suo atteggiamento da leader dell'Iraq non si è mai contraddistinto per dignità nè dimostrata nè dispensata, perché non punirlo con la sua stessa arma?

your ideas are terrific when you are drunked, paggioni.  ;)
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soldato witt: lei non si sente mai solo?
sergente welsh: solo in mezzo alla gente

mi sono innamorato di un'attrice hard

Non morite come me

#127 Guest_Number 5_*

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Inviato 31 dicembre 2006 - 16:30

Detesto aver ragione su queste cose... Il video integrale è testé arrivato sui circuiti internazionali. I sadici pervetiti se lo possono già vedere sul sito di Repubblica.
Ripeto, siamo tra due fuochi di barbarie e ogni giorno che passa si alzano sempre di più. Voi continuate pure a vivere nel modo de "la storia è tutta così" e dei "che vuoi che sia". Non si era mai scesi così in basso.
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#128 Joey

    Classic Rocker

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Inviato 31 dicembre 2006 - 16:34

Joey, il tuo discorso è interessante sul piano teorico, ma secondo me porta a conseguenze aberranti. Del tipo: addio diritti umani, fine precoce di ogni aspirazione a un diritto internazionale, rischi di derive barbariche incontrollate in ogni parte del pianeta.


Non so se le conseguenze sul piano pratico sarebbero quelle che dici, però bisogna prendere coscienza che spesso i discorsi che si fanno sono troppo antropocentrici... a mio avviso, bisognerebbe invece integrare ogni discorso relativo all'umanità con una visione più ampia della vita. "Il mondo" non siamo solo noi; non siamo l'unica specie vivente (nemmeno la prima per numero), e semmai dobbiamo renderci conto che la nostra sopravvivenza non può avvenire a spese delle altre; altrimenti, prima o poi, la conseguenze rischiano di ritorcersi contro noi stessi (e già in alcuni contesti sta avvenendo). Purtroppo, la strada verso i "diritti umani" va di pari passo con la strada verso l'allontanamento dai "diritti naturali" (sia nostri che delle altre specie). Immaginiamo poi un mondo senza più fame, nè guerre, e in cui ogni uomo sopravvive fino a 200 anni. Sarebbe un mondo migliore oppure un mondo impazzito? Un mondo in cui la popolazione umana aumenta a dismisura è a mio avviso un mondo in cui, paradossalmente, aumentano le possibilità di estinzione della nostra specie... Dico questo per dire che il progresso infinito è un'illusione...
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#129 Joey

    Classic Rocker

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Inviato 31 dicembre 2006 - 16:47

da repubblica:

Il premier Al Maliki replica a Prodi
"Altro che Saddam... E Mussolini?"

http://www.repubblic...liki-prodi.html

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#130 Guest_Eugenetic Axe_*

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Inviato 31 dicembre 2006 - 18:52

Ho letto la discussione; in queste ore mi sono convinto sempre più che la morte di Saddam era totalmente inevitabile: lasciarlo in vita era scomodo e aldilà dell'Atlantico, dove un minuto in più di vita dell'ex-rais provocava nuovi sudori freddi nell'establishment di BushJr, sono, almeno per ora, i padroni del mondo e la decisione della morte del rais non può che essere partita da loro (ma questo è ovvio). Quindi considero inutile stare a scannarci, perché 2006 o no, sarebbe successo. Fine.
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#131 Guest_Figazzo_*

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Inviato 31 dicembre 2006 - 19:14

Saddam è ancora vivo? tutta una messa in scena??


http://video.google....037758&q=saddam
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#132 Piranka Kuka Baruka

    Groupie

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Inviato 31 dicembre 2006 - 19:58

Non so se le conseguenze sul piano pratico sarebbero quelle che dici, però bisogna prendere coscienza che spesso i discorsi che si fanno sono troppo antropocentrici... a mio avviso, bisognerebbe invece integrare ogni discorso relativo all'umanità con una visione più ampia della vita. "Il mondo" non siamo solo noi; non siamo l'unica specie vivente (nemmeno la prima per numero), e semmai dobbiamo renderci conto che la nostra sopravvivenza non può avvenire a spese delle altre; altrimenti, prima o poi, la conseguenze rischiano di ritorcersi contro noi stessi (e già in alcuni contesti sta avvenendo).


discorso interessante: secondo me riflessioni serie e libere da pregiudizi su questo tema e con questi presupposti faciliterebbero il percorso verso il diritto internazionale piuttosto che renderlo difficoltoso. riconoscere che i diritti umani sono di fatto negoziabili e si misurano costantemente con la realtà quotidiana dovrebbe poter garantire meglio la loro applicazione. ma credo che sia una visione culturale che non ci appartiene e non ha senso forzarla, tanto più che il rischio maggiore è sempre quello dei 'potenti' di turno che non avrebbero molta difficoltà ad approfittarne strumentalmente imponendosi... al di là di questo discorso che meriterebbe un altro thread per quanto è stimolante e complesso, penso anch'io che il caso di saddam sia al 99% politico e come tale vada discusso.
buon anno
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#133 Claudio

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Inviato 01 gennaio 2007 - 11:35

da repubblica:

Il premier Al Maliki replica a Prodi
"Altro che Saddam... E Mussolini?"

http://www.repubblic...liki-prodi.html


Già che c'era poteva pure rinfacciarci le 23 coltellate a Giulio Cesare...
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#134 virginia wolf

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Inviato 01 gennaio 2007 - 14:01


Allora riformulo la mia frase: non capisco come la pena di morte possa essere ritenuta un atto di umanità.
Non capisco poi  cosa c??entri la ??concezione eroica della vita? o la scelta di alcuni di preferire la morte alla vita, con una condanna a morte quando la morte non la si sceglie ma la si subisce.
Mi sembra che tu segua un po?? il ragionamento illogico di Magdi Allam che accostava la condanna a morte di Saddam con il caso Welby.

Io credo che invece lo capisci bene (e del resto l??ho spiegato chiaramente); che poi non lo condividi è un altro paio di maniche. Non mi hai comunque risposto sull??esempio del cane, che mi sembra pertinente.


Non lo capisco, lo trovo assurdo e quindi, certamente, non lo condivido.

Ti rispondo sull??esempio del cane.
Il cane, nel tuo caso, si trova in gabbia innocente, senza avere commesso nessun reato, inconsapevole di sé e del perché si trovi in quella situazione che avrà termine solo con la morte; allora è certamente preferibile, diciamo umanitario, sopprimerlo subito evitandogli così un??inutile tortura.
L??uomo invece si trova in prigione avendo compiuto uno o più crimini e può, deve, avere l??opportunità di riscattarsi, di seguire un percorso che lo porti a prendere coscienza dei crimini commessi sino a capire di avere sbagliato e pentirsene.
Vedo molta più umanità nel prendersi carico di una persona che ha commesso crimini anche efferati e aiutalo a ritrovare se stesso, che comodamente sbarazzarsene uccidendolo e così liberarsi per sempre di un problema.


Tra Welby e Saddam io invece vedo un forte elemento in comune: in entrambi i casi, la nostra società non sa accettare la morte e preferisce una non-vita (come quella di Welby o come quella di un condannato all??ergastolo) piuttosto che la morte.
Il problema del rifiuto della pena di morte rientra in un quadro più generale in cui la nostra società rifiuta la morte in qualunque sua manifestazione (tra cui anche la vecchiaia). La stessa società che rifiuta la pena di morte è la stessa che vuole tenere in vita Welby a tutti i costi, la stessa che affama e inquina mezzo mondo per garantirsi la sopravvivenza fino a 100 anni a spese delle altre forme di vita. Per me, questa è una società malata, e che ha alla base una concezione della vita decadente e pericolosa e che rischia addirittura di portare la nostra specie all'estinzione. 


Io sono convinta invece che la società che vuole la pena di morte è la stessa società che vuole tenere in vita un Welby a tutti i costi, cioè una società autoritaria, che vuole decidere, per l??individuo, come e quando deve e non deve morire; viceversa, la società che rifiuta la pena di morte è poi anche la stessa che aiuta un malato che lo chiede a morire, cioè una società liberale che ha rispetto per la vita dell??uomo ma anche del suo libero arbitrio.


Tu affermi

Ma infatti lo stato non può dire "non uccidere" (quello lo può dire una religione, una morale); lo stato dice, sostanzialmente, "uccidere all'interno della comunità è un reato secondo le leggi dello stato". Ma se poi lo stesso stato, la comunità, ha una legge che prevede la pena di morte per chi infrange certe norme, non c'è la minima contraddizione.

Io invece ci vedo una enorme contraddizione. Come può lo stato dire ??non uccidere perché è reato? e poi commettere lo stesso reato, seppure fosse anche per punire un assassino.
Non è ammissibile che uno stato diventi assassino, sia pur anche per punire un assassino. Questa si chiama legge del taglione, ??occhio per occhio, dente per dente?, e io spero nessuno stato la debba più applicare. La vendetta è comprensibile, se attuata a caldo da chi i crimini li ha subiti in prima persona, ma è inammissibile, inconcepibile che venga eseguita da uno Stato dopo un processo.

Tornando all'oggetto del thread, Saddam avrebbe dovuto essere processato non da un tribunale iracheno, ma da un Tribunale Internazionale, come per esempio si è fatto per Milosevich che non è stato processato da un Tribunale Serbo.

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Penso a come contiamo poco, come tutti contino poco; com'è travolgente e frenetica e imperiosa la vita, e come tutte queste moltitudini annaspino per restare a galla.

#135 Guest_pAggIoni_*

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Inviato 01 gennaio 2007 - 19:29



Questa è una punizione dignitosa

non credo gli spetti molta dignità ad un tizio come saddam: il suo atteggiamento da leader dell'Iraq non si è mai contraddistinto per dignità nè dimostrata nè dispensata, perché non punirlo con la sua stessa arma?

your ideas are terrific when you are drunked, paggioni.  ;)


Intanto, "ubriaco" in inglese si dice drunk e non drunked.
Ma poi non capisco proprio dove starebbero le mie idee terribili. Se "terribile" dovrebbe essere lasciare dignitosamente una persona in vita, se fossi al tuo posto rivedrei le tue posizioni, invece che scomodare i versi di Robert Wyatt per deridere me.
Non vedo come la pietà e l' umanità possano essere sentimenti opinabili.
Se questa "contrarietà" alla pena capitale,tanto comune nel mondo occidentale, si appoggia su sentimenti di odio e di vendetta come quelli che trapelano dai tuoi post(soprattutto di vendetta),allora credo che tanta genta debba essere più onesta con se stessa e finirla di definirsi categoricamente contaria alla pena di morte.
Le tue ipotetiche torture psico-fisiche che infliggeresti a Saddam cosa hanno di più umano di un cappio al collo? Io questo non capisco, veramente. Perchè dici che la tortura sarebbe più umana dell' omicidio? Non colgo il sillogismo. Spiega questa cosa e magari si può proseguire il discorso, che ora mi pare morto.

Io intanto mi rifugio nell'agnosticismo, perchè non so più cosa pensare.
Il filmato di Saddam mi ha molto scosso, questo è quanto.





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#136 Joey

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Inviato 01 gennaio 2007 - 22:20



Allora riformulo la mia frase: non capisco come la pena di morte possa essere ritenuta un atto di umanità.
Non capisco poi  cosa c??entri la ??concezione eroica della vita? o la scelta di alcuni di preferire la morte alla vita, con una condanna a morte quando la morte non la si sceglie ma la si subisce.
Mi sembra che tu segua un po?? il ragionamento illogico di Magdi Allam che accostava la condanna a morte di Saddam con il caso Welby.

Io credo che invece lo capisci bene (e del resto l??ho spiegato chiaramente); che poi non lo condividi è un altro paio di maniche. Non mi hai comunque risposto sull??esempio del cane, che mi sembra pertinente.


Non lo capisco, lo trovo assurdo e quindi, certamente, non lo condivido.

Ti rispondo sull??esempio del cane.
Il cane, nel tuo caso, si trova in gabbia innocente, senza avere commesso nessun reato, inconsapevole di sé e del perché si trovi in quella situazione che avrà termine solo con la morte; allora è certamente preferibile, diciamo umanitario, sopprimerlo subito evitandogli così un??inutile tortura.
L??uomo invece si trova in prigione avendo compiuto uno o più crimini e può, deve, avere l??opportunità di riscattarsi, di seguire un percorso che lo porti a prendere coscienza dei crimini commessi sino a capire di avere sbagliato e pentirsene.
Vedo molta più umanità nel prendersi carico di una persona che ha commesso crimini anche efferati e aiutalo a ritrovare se stesso, che comodamente sbarazzarsene uccidendolo e così liberarsi per sempre di un problema.


Ho messo in grassetto quelle che, a mio giudizio, sono la parole chiave alla base della nostra diversità di opinione. Io ritengo che il sentimento del "pentimento" attenga soltanto alla sfera della morale e della religone. E' qualcosa in cui si può credere o meno, anche perchè non abbiamo nessuna certezza scientifica che esista il libero arbitrio (non più di quanto ne abbiamo che esista un Dio o meno). Lo stato invece, a mio avviso, non può entrare nel merito del "pentimento" del condannato in senso morale, proprio perchè deve agire in una sfera che si suppone extra-morale. Dal punto di vista dello stato, la "colpevolezza" dell'imputato deve essere soltanto qualcosa di fattuale, ma che non include un giudizio morale, e che prescinde persino dalla questione teorica se esista o meno il libero arbitrio (lo stato, in quanto rappresentante della comunità, deve misurare la "colpa" in termini di "danno alla comunità" e non di "peccato"). L'essere un "pentito" per lo stato non richiede nessun autentico pentimento in senso profondo (come invece è richiesto dalla religione), ma soltanto l'applicazione di una serie di comportamenti esteriori (come quelli adottati dai "collaboratori di giustizia", termine di cui si dovrebbe fare uso al posto di "pentito", che resta sempre un termine ambiguo). Insomma, mi sembra che tu confondi troppo due sfere che andrebbero tenute distinte (parli addirittura di "percorso di coscienza", ossia qualcosa che attiene esclusivamente alla morale). 

Tu affermi


Ma infatti lo stato non può dire "non uccidere" (quello lo può dire una religione, una morale); lo stato dice, sostanzialmente, "uccidere all'interno della comunità è un reato secondo le leggi dello stato". Ma se poi lo stesso stato, la comunità, ha una legge che prevede la pena di morte per chi infrange certe norme, non c'è la minima contraddizione.

Io invece ci vedo una enorme contraddizione. Come può lo stato dire ??non uccidere perché è reato? e poi commettere lo stesso reato, seppure fosse anche per punire un assassino.
Non è ammissibile che uno stato diventi assassino, sia pur anche per punire un assassino. Questa si chiama legge del taglione, ??occhio per occhio, dente per dente?, e io spero nessuno stato la debba più applicare. La vendetta è comprensibile, se attuata a caldo da chi i crimini li ha subiti in prima persona, ma è inammissibile, inconcepibile che venga eseguita da uno Stato dopo un processo.


Ripeto quello che avevo scritto: quindi mi stai dicendo che i padri del nostro diritto hanno vissuto secoli in contraddizione? Una contraddizione è qualcosa che, o sul piano logico o sul piano pratico, è impraticabile. Sul piano pratico, prenderai atto che quella compresenza è esistita per secoli, dunque non è una contraddizione. Sul piano logico, è facilmente aggirabile: nella misura in cui è lo stato, o la comunità, a decretare cosa è reato e cosa non, lo stato può decretare che in certe circostanze qualcosa è reato e in altre circostanze non lo è. Allora sarebbe una contraddizione anche questa: segregare forzatamente la moglie in casa per un anno è reato, segregare per un anno (o più) agli arresti domiciliari chi segrega la moglie per un mese, non è reato. Il punto è che nel primo caso si è in circostanze che pongono al di fuori del diritto, nel secondo caso invece si è dentro. A stabilirlo, e a privare così di fondamento l'eventuale contraddizione, è il diritto stesso. Così come il diritto stabilisce che, in certe circostanze, uccidere può non essere reato. Lo stato, insomma, non dice e non può dire "non uccidere" nello stesso senso in cui lo dice la morale. L'errore che si fa è proprio il pensare che lo stato condanni certi reati, compreso l'omicidio, in senso "morale"; se così fosse, effettivamente forse ci sarebbe un presupposto per la contraddizione, ove vigesse la pena di morte. Ma credo di poter dire che in uno stato laico non ci potrebbe essere alcuna contraddizione (o in una comunità che comunque non condivide alcuni dogmi del cristianesimo, come il libero arbitrio; nel passato, così era per esempio la "res publica" romana, in cui il termine per designare un "reato" era "scelus", ossia qualcosa che prescinde dalla libertà individuale dell'individuo e quindi da un giudizio morale in senso "cristiano;" ed ecco perchè il diritto romano non poteva esserci alcuna contraddizione tra la pena di morte e il divieto di uccidere all'interno della comunità).
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#137 arancino

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Inviato 02 gennaio 2007 - 11:44

Saddam è ancora vivo? tutta una messa in scena??


http://video.google....037758&q=saddam


che cretinata.
lasciamo stare il neo, visto che le immagini non sono il massimo.
Ma cosa c'entra il cappio grosso che non farebbe soffocare bene? Perchè, adesso la morte per impiccagione avverrebbe per soffocamento? eh beh..
Per non parlare del foulard, secondo lui messo per non fargli rovinare la pelle. ahaha.
Il foulard è sempre stato usato in iraq, introdotto proprio da Saddam stesso quando stava al governo
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#138 Guest_Number 5_*

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Inviato 02 gennaio 2007 - 12:37

Scandaloso e orrido il video "amatoriale" dell'assassinio. Mi guardo bene dl vederlo ma leggo dalle cronache quel che vi è ripreso, ossia degli infami e bestiali carnefici che insultano e sbeffeggiano un uomo mentre viene assassinato a sangue freddo. E uno ancor più viscido che riprende tutto. Eccolo il "trionfo" giustizia. Eccolo il "rispetto per i diritti umani". Come ogni tortura, come ogni assassinio legalizzato, come tutot quel che ha fatto saddam: infamia, vigliacccheria, lerciume e totale impossibilità di giustificzione.
Ora fanno finta di arrabbiarsi per la cosa in assoluto più prevedibile, dicono che troveranno chi ha ripreso l'infamia. Perché si vergognano dell'indicibile spettacolo orfferto, perché sanno che la bestialità è scoperta. Sanno che questo è il risultato dell'assoluto caos e dell'assoluta ingiustizia con cui tutta la viocenda è stata portata avanti. Nememno i telefonini hanno controllato in quella sala delle torture. nemmeno li hanno perquisiti. Ma che bravi, che indipendenti, che liberi.
Se era possibile scendere più in basso ci sono riusciti con questo buco nero.
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#139 mr.paradise

    Roadie

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Inviato 02 gennaio 2007 - 14:30

Le tue ipotetiche torture psico-fisiche che infliggeresti a Saddam


allora, io invece della pena capitale (categoricamente contrario?) a saddam gli avrei inflitto un reclusione assai dura e, per materializzare i mie pensieri, ho proposto una cella due per due con un buco sul pavimento e dentro ad una cantina.
questo, scusa tanto, non mi sembra una tortura vera e propria, cioè nel suo significato più classico tipo sradicare le unghie o elettrizzare i testicoli etc etc, bensì una forma di giustizia, se vogliamo anche vendicativa, nei confronti di un dittatore che ha seminato così tanto male.
come si può mettere da parte il desiderio di vendetta per gente che ha perpetuato crimini tanto gravi contro l'umanità?
sarà pure un sentimento umano no quello di desiderare la fine in cella d'isolamento e buttate via la chiave di individui tanto crudeli e spietati; e tu davvero riesci a mantenere un atteggiamento così misericordioso e così "non umano"?
cavolo ha vissuto nel lusso più sfrenato per gran parte della sua vita mentre la sua gente moriva di fame, ne ha fatta uccidere lui a migliaia e migliaia, la sua polizia segreta ha torturato così tanta gente che nemmeno ce lo possiamo immaginare, ed ora ti scandalizzi se propongo di rinchiuderlo per sempre in uno scantinato?

Perchè dici che la tortura sarebbe più umana dell' omicidio?


il problema è che io non ho proposto la tortura, tu hai detto che rinchiuderlo equivale a torturarlo ed io ho risposto che forse potrebbe essere una specie di tortura, più psicologica che altro, ma certo corre una bella differenza fra la reclusione e l'esecuzione.

Se "terribile" dovrebbe essere lasciare dignitosamente una persona in vita


1 a 1.

scomodare i versi di Robert Wyatt


purtroppo come dici tu una tastiera non potrà mai sostituire tutte le sfumature di un intervento fatto di persona e quindi la mia imbeccata su wyatt fai finta di non averla mai letta. le mie intenzioni, comunque, erano totalmente innocenti.


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soldato witt: lei non si sente mai solo?
sergente welsh: solo in mezzo alla gente

mi sono innamorato di un'attrice hard

Non morite come me

#140 Guest_spacemen_*

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Inviato 02 gennaio 2007 - 15:12

Premesso che non ho seguito le intere 7 pagine del thread affermo:ancora una volta è Pannella ad avere ragione.MI si potrebbe obiettare si ma anche gli altri leader politici dicono che la pena di morte è una barbaria ovvero non doveva essere eseguita,eccezion fatta per Calderoli(ma forse,anzi senza forse,il leghista non è un politico).A questi che obbiettiano rispondo con "un attimo" e con le stesse parole di Marco:un conto è prendere posizioni(piuttosto facile no?),altro è condurre una battaglia,come la sto facendo io(e si riferiva anche al suo caro amico Bertinotti).
Certo poi in Televisione ci presentano Pannella come una macchietta e nessuno lo prende in considerazione.Peccato un vero peccato.Peccato perchè è questa(quella dei radicali) la Politica con la "P" maiuscola...quella "del bene comune",quella che mi fa pulsare il sangue più veloce nelle vene.Sarò certamente di parte.Per concludere mi affido al titolo di un articolo che Adriano Sofri scrisse anni fa su Panorama:Niente di cui pentirsi.Il riferimento era alla pattuglia radicale rea di non aver commesso o favorito stermini,proibizionismi,mafie,corruzioni...il grande Adriano vedeva in questo proprio il limite dei radicali...ragionando che anche l'elettore ha da farsi perdonare qualcosa.
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#141 Guest_pAggIoni_*

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Inviato 02 gennaio 2007 - 16:49

...



Guarda, il fatto di essere misericordioso non significa che pure io non abbia umane pulsioni omicide verso certi individui .
In quest'ultimo periodo avevo letto delle cose riguardo al Processo di Norimberga, a certi racconti di alcuni dei sopravvissuti all' Olocausto,visto documentari, in maniera molto intensa e "vissuta" come mai mi era capitato prima. Normale che di notte,fermo nel letto a pensare, non possa che provare disgusto per quelle carogne sadiche crudeli che compivano torture inenarrabili senza il minimo senso di colpa.Il limite della sopportazione umana non è infinito, arrivo a pensare. Come posso io accettare che degli animali simili rimangano in vita? Quale sarebbe il senso di tenerli in vita, inermi e inerti, privi di ogni importanza se non quella di ricordarti lo schifo del mondo?
Il punto è che ucciderli non serve a nulla. Non restituisce le vittime e non credo rinfranchi nessuno. Il mio agire omicida sarebbe qualcosa di fisico, di irrazionale, di egoistico,di sbagliato. Come diceva qualcuno in queste pagine, cosa ci vieta di sperare in una rieducazione-redenzione del condannato, per sperare che un giorno un qualsiasi tiranno come Saddam possa prendere coscienza delle atrocità da lui commesse?
Saddam, in un carcere fatto su misura per lui, non sarebbe più nessuno,non sarebbe più Saddam. In questo senso, è come se fosse morto. E sarebbe dovere della comunità internazionale adoperarsi per una rieducazione del condannato, quantomeno per tentare di "conoscere" e di svelare il lato oscuro della luna,quella parte disumana dell' uomo che noi vediamo così distante nella nostra quotidianità, ma che è presente in forma così prevaricante in troppe zone del mondo.
Io poi non posso ragionare in termini solipsistici, comportandomi come un pistolero che si fa giustizia da solo. Un po' come hanno fatto gli sciiti. Che poi sbandierano la nascita della nuova democrazia irakena.
Dovrò pur tener conto della sensibilità collettiva della società in cui vivo, dovrò pur tener conto della sensibilità dei familiari del condannato ( soprattutto), per non ridurmi anche io come una bestia sadica. E dovrò tener conto della pietà che potrei provare di fronte ad una persona che, con le mani legate e gli occhi persi nel nulla, sta aspettando di morire per mano mia. Immagini agghiaccianti.
La rabbia contro un uomo non è proporzionale al numero delle sue vittime. Saddam era già un tiranno barbaro il giorno che uccise per suo volere la sua prima persona. E pensare a tutti i curdi che sono morti,donne e bambini, non mi deve far cambiare idea sulla giusta pena per quest'uomo. Saddam non doveva essere più in potere nemmeno di decidere quando pranzare,avrebbe dovuto scontare i suoi ultimi anni di vita dentro una struttura che permettesse sia a "me" che a lui di ricavare qualcosa da questa situazione.Questo il senso della giusta pena.
Per me non avrebbe senso trattarlo come un verme schifoso riempiendolo di calci in pancia e facendogli mangiare sbobba organica in nome di una giustizia che in realtà è ancora più ipocrita di una condanna a morte.
Nessuna Guantanamo,nessun Alcatraz, nessuna Corea del Nord.

Ammetto poi di lavarmene spesso le mani,quando leggo di alcune esecuzioni ( per esempio negli Stati Uniti ). Non sono quasi toccato dall' evento, non colgo la drammaticità del gesto, il nichilismo che si cela dietro le esecuzioni capitali. Finisco quasi coll' essere contrario all' "essere contrario alla pena di morte". Ma più per inerzia, che per convinzione. Per distacco da un reale coinvolgimento emotivo.

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#142 sheikyerbouti

    anti-intellettuale, coerente, obiettivo, ironico, arguto, spacca

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  • Locationmilano

Inviato 02 gennaio 2007 - 16:52


Saddam è ancora vivo? tutta una messa in scena??


http://video.google....037758&q=saddam

che cretinata.
lasciamo stare il neo, visto che le immagini non sono il massimo.
Ma cosa c'entra il cappio grosso che non farebbe soffocare bene? Perchè, adesso la morte per impiccagione avverrebbe per soffocamento? eh beh..
Per non parlare del foulard, secondo lui messo per non fargli rovinare la pelle. ahaha.
Il foulard è sempre stato usato in iraq, introdotto proprio da Saddam stesso quando stava al governo

leggevo, ma la cosa si perde nella notte dei tempi, che impiccare non è una cosa facile.

la vittima, infatti, non dovrebbe morire per soffocamento ma per la rottura dell'osso del collo.
il boia deve sapere come posizionare il cappio in modo che questo, appena la corda si tende, spezzi il collo della vittima senza lasciarla agonizzare per lunghi minuti.

saluti.
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#143 Guest_Number 5_*

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Inviato 02 gennaio 2007 - 18:09

Il foulard è sempre stato usato in iraq, introdotto proprio da Saddam stesso quando stava al governo

Saddam quando stava al governo la pena di morte l'aveva abolita. Tu ti riferisci al periodo precedente quando era Vicepresidente, prima del colpo di stato che lo ha portato al comando.
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#144 virginia wolf

    apota

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Inviato 02 gennaio 2007 - 22:36

....


Non intendevo dare alla parola ??pentimento? una connotazione religiosa, che certo è importante per chi ??crede?, ma che riguarda la sfera del privato; anche se uno stato laico non dovrebbe trascurare questo ulteriore aspetto.
Io intendo una  presa di coscienza ??civile? che non deve avere necessariamente radici religiose. Il pentimento al quale mi riferisco non è per meritarsi il ??Regno dei Cieli? ma, dopo un percorso rieducativo, dimostrare di avere compreso che il proprio comportamento ha provocato danni alla società e alle persone, che ha causato nei confronti delle vittime e dei loro parenti dolori e lutti, insomma capire di avere sbagliato e ravvedersi. Ecco forse il termine ravvedersi è più esatto, anche se, per esempio la famosa ??legge Gozzini? prevede, al fine di poter usufruire dei benefici previsti come una riduzione della pena o una pena alternativa, che il detenuto, oltre ad avere avuto in carcere un comportamento modello, dimostri anche di essersi pentito dei delitti commessi.

Io poi sono convinta che, se vale il principio della reciprocità, il rispetto per la vita degli altri è l??unico elemento che garantisce il rispetto anche per la nostra vita.


Non vedo perché i padri del diritto non possano avere vissuto in contraddizione! In fondo non hanno scritto la Bibbia o il Nuovo Testamento e non erano ispirati da Dio o dallo Spirito Santo.
Probabilmente anche nel diritto applicato oggi vi sono delle contraddizioni.

Consideriamo poi che tutto andrebbe contestualizzato al periodo storico. Dai romani ad oggi il modo di intendere e di dare valore alla vita è molto cambiato, per fortuna.

Che lo stato non possa commettere un assassinio per punire un assassino lo sosteneva Beccarla già nel settecento. Parmi un assurdo che le leggi, che sono l'espressione della pubblica volontà,che detestano e puniscono l'omicidio, ne commettano uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini dall'assassinio, ordinino un pubblico assassinio?.
Il quale sosteneva anche che il  fine delle pene non deve  essere afflittivo o vendicativo, ma rieducativo.



Al di là comunque di tutti questi discorsi, così, a pelle, non ti senti a disagio guardando Saddam mentre lo impiccano? La vista di un uomo vecchio ormai già umiliato e privato del potere, a cui viene infilato un cappio al collo, non mette in discussione tutte le tue teorie sulla pena di morte? Il fatto di accettare tale pratica non ti fa sentire peggiore?


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Penso a come contiamo poco, come tutti contino poco; com'è travolgente e frenetica e imperiosa la vita, e come tutte queste moltitudini annaspino per restare a galla.

#145 Guest_Number 5_*

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Inviato 03 gennaio 2007 - 08:47

Siete tutti fuori tema alla grandissima.
Per queste discussioni c'è un thread apposito sulla pena di morte. Se fossi moderatore sposterei tutto di là.
Qui si deve parlare dell'uccisione di Saddam Hussein e delle conseguenze.
L'Italia si è impegnata pubblicamente, con una dichiarazione di Romano Prodi, a presentare all'Onu, in qualità di membro non permanente del Consiglio di Sicurezza, una richiesta di moratoria generale delle esecuzioni capitali. Tuttavia il neo segretario generale dell'Onu, Ban Ki Moon, interrogato sul punto non è nemmeno riuscito a  condannare esplicitamente l'esecuzione di saddam Hussein ma ha farfugliato qualcosa sul fatto che si era macchiato di gravi crimini contro il suo paese, eccetera eccetera... In merito alla iniziativa italiana ha affermato che la pena di morte è una "materia che ciascuno Stato deve decidere", augurandosi "che gli stati membri prestino piena attenzione a tutti gli aspetti della legge umanitaria", "pur concordando pienamente contro l'impunità dei colpevoli.
Semba in dubbio la tradizionale opposizione dell'ONU alla pena di morte.
Come dimostrare oltre ogni dubbio possibile di essere fantocci degli Stati Uniti prima ancora di cominciare a lavorare.

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#146 arancino

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Inviato 03 gennaio 2007 - 14:45

la vittima, infatti, non dovrebbe morire per soffocamento ma per la rottura dell'osso del collo.
il boia deve sapere come posizionare il cappio in modo che questo, appena la corda si tende, spezzi il collo della vittima senza lasciarla agonizzare per lunghi minuti.
saluti.


esatto. Mica si muore per soffocamento, come invece sostiene quel video

Saddam quando stava al governo la pena di morte l'aveva abolita. Tu ti riferisci al periodo precedente quando era Vicepresidente, prima del colpo di stato che lo ha portato al comando.


ah. questo non lo sapevo.
Ho scritto quella cosa perchè sentita dire in un telegiornale  :-\

Quindi l'ha reintrodotta il nuovo governo?
I miei complimenti  :-X
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#147 Guest_Number 5_*

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Inviato 03 gennaio 2007 - 17:03

Saddam quando stava al governo la pena di morte l'aveva abolita. Tu ti riferisci al periodo precedente quando era Vicepresidente, prima del colpo di stato che lo ha portato al comando.


ah. questo non lo sapevo.
Ho scritto quella cosa perchè sentita dire in un telegiornale  :-\

Quindi l'ha reintrodotta il nuovo governo?
I miei complimenti  :-X

Esatto, il ripristino della pena di morte è stato uno dei primissimi atti già del governo provvisorio messo in piedi dopo l'interregno di Paul Bremer
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#148 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 05 gennaio 2007 - 07:46

il vero problema sono, in questo caso, le sovranità che ogni paese ha sul suo territorio.
paesi come USA, Cina, Cuba, Giappone, ecc. ecc. sono "liberi" di applicare o meno lae forme detentive e punitive che meglio credono, nel rispetto della carta dei diritti dell'uomo.
a me fa piacere che l'Italia abbia presentato la petizione all'ONU contro la pena di morte; e questo non tanto perché spero che essa venga messa al bando ma perché rappresenta un gesto concreto che nessuno aveva avuto il coraggio di fare.
certo, se non fosse stato per Pannella... ma al di là dei meriti o meno rimane il fatto che la mozione presentata da Prodi all'ONU è una grande dimostrazione di civiltà.
La pena di morte dovrebbe essere senz'altro abolita nel mondo e a nessuno stato sovrano dovrebbe essere permesso di applicarla; i casi come quello di Saddam mostrano l'esistenza di un'altra falla clamorosa nel mondo della giustizia umana.
Sono convinto che se fosse esistito il Tribunale Penale Internazionale con poteri che sovrastano quello dei singoli stati (oggi infatti la Corte Penale Internazionale può intervenire solo quando un paese non vuole o non può agire contro i crimini gravi) la questione sarebbe stata risolta senza tutte le conseguenze a cui assistiamo oggi.
solo che, come si sa, proprio gli USA non vogliono l'esistenza di un organismo del genere che possa poi incriminare alcuni suoi cittadini, magari militari, per crimini contro l'umanità (è palese la loro coscienza sporca).
solo al Tribunale Internazionale spetterebbe la celebrazione di processi che vedeono imputati persone che si sono macchiati di crimini contro l'umanità, di genocidio, di crimini di guerra e potrebbe essere l'unico a cui potrebbe essere consentito il ricorso alla pena capitale.
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »




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