Giacomo Puccini (1858-1924)
#51
Inviato 31 gennaio 2012 - 12:13
io mi emozionavo sempre quando la suonavo...
non male Di Stefano...
[m]http://www.youtube.com/watch?v=U-xfaWF4mwY&feature=fvst[/m]
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#52
Inviato 31 gennaio 2012 - 12:24
la voce di di stefano commuove sempre, comunque, in qualsiasi occasione lo si ascolti.
#53
Inviato 31 gennaio 2012 - 12:56
Per Fanciulla però preferisco una voce più scura tipo Corelli
o Del Monaco
Di Corelli e MDM ho preso le prime versioni che ho trovato sul tubo, ma ce ne sono molte altre. Noto adesso che tutte e tre, inclusa quella di Di Stefano, sono pressappoco coeve: che fortuna aver potuto vedere uno qualsiasi di questi mostri sacri all'epoca!
Questo cerca protezione, quello ha torto e vuol ragione, chi vorrebbe un impieguccio, chi una cattedra ed è un ciuccio...
When the legend becomes fact, print the legend
#54
Inviato 31 gennaio 2012 - 13:12
#55
Inviato 31 gennaio 2012 - 13:22
Bergonzi è la perfezione o quasi, soprattutto in Verdi. Confesso però, e con un certo imbarazzo, che la sua arte immensa desta in me sconfinata ammirazione più che vera e profonda emozione.
Questo cerca protezione, quello ha torto e vuol ragione, chi vorrebbe un impieguccio, chi una cattedra ed è un ciuccio...
When the legend becomes fact, print the legend
#56
Inviato 31 gennaio 2012 - 13:24
#57
Inviato 31 gennaio 2012 - 13:38
Questo cerca protezione, quello ha torto e vuol ragione, chi vorrebbe un impieguccio, chi una cattedra ed è un ciuccio...
When the legend becomes fact, print the legend
#58
Inviato 31 gennaio 2012 - 13:51
#59
Inviato 31 gennaio 2012 - 14:52
Ho sempre avuto moltissima simpatia per "La fanciulla del West", carinissima, sia per la storia che per le musiche, l'ambientazione, un piccolo capolavoro di abilita'.. .
#60
Inviato 31 gennaio 2012 - 15:00
la rondine è tra le opere meno amate di puccini (sinceramente la conosco poco), secondo voi per quale motivo?
forse per la mancanza di arie memorabili?
esperti rispondete.
L'aria "Chi il bel sogno di Doretta" è molto bella e anche di impatto immediato, come i più celebri brani di Puccini per soprano.
Le parti che preferisco sono il duetto finale con il tenore e il quartetto "Bevo al tuo fresco sorriso".
La Rondine, nonostante la musica preziosa che contiene, paga l'esilità della trama, l'atmosfera borderline tra opera e operetta, la singolarità di un insolito (per Puccini) drammetto borghese nel quale il soprano non si suicida, non si avvelena, non si infila spade nel ventre, non si getta da Castel Sant'Angelo, non muore di tisi oppure di stenti in una fuga d'amore, comunque tra le braccia dell'amato o cose così, o quanto meno, se proprio deve sopravvivere, compiere follie tipo barare a poker.
In sostanza la protagonista si commuove per una lettera della futura suocera che auspica che il figlio abbia trovato una brava ragazza e, sentendosi un poco zoccola a causa del suo passato, non si ritiene degna di sposare il fidanzato da cui decide di separarsi. Finale poco melodrammatico e poco "pucciniano"
#61
Inviato 31 gennaio 2012 - 15:05
#62
Inviato 31 gennaio 2012 - 15:08
di stefano è il tenore pucciniano per antonomasia
Nei ruoli più lirici, ovvero in Bohème, Butterfly e Tosca e solo nei primissimi anni di carriera. Il Di Stefano successivo al '54 per me è durissimo da digerire, un esempio di canto sbracato, suonacci aperti e cattivo gusto interpretativo.
Per i ruoli drammatici come in Fanciulla - che non credo abbia mai cantato, quanto meno in anni in cui fosse ascoltabile - ci vuole una voce come quella di Corelli o Del Monaco o, quanto meno, il compromesso di una voce scura e canto morbido al centro come quella di Domingo.
Discorso a parte andrebbe fatto per il ruolo tenorile più difficile di Puccini, ovvero De Grieux nella Manon Lescaut.
si tratta dunque di una specie di violetta che l'ha presa meglio?
Sì, sostanzialmente è una Violetta non malata, ma che si autosospende.
#63
Inviato 31 gennaio 2012 - 15:13
io qualche riserva l'avrei sulla turandot(nessun dorma)
#64
Inviato 31 gennaio 2012 - 15:15
http://www.youtube.c...h?v=j1AkIGyWvRo
della Rondine esiste anche un finale alternativo - peraltro più brutale e credibile - con soprano e tenore che si "scambiano le parti": Ruggero che si incazza perché viene a sapere del passato da olgettina di Magda e la scarica senza tante storie.
http://www.youtube.c...h?v=PnQJaeEaEiY
#65
Inviato 31 gennaio 2012 - 15:19
insomma, non ti piace nella manon?(quella registrata con la callas).
io qualche riserva l'avrei sulla turandot(nessun dorma)
Lasciamo perdere le singole arie registrate in studio. Lì la voce bella e la dizione scolpita sono sempre un bell'ascoltare.
In teatro ha cantato Turandot in un paio di produzioni all'inizio degli anni '60, con la voce ormai spaccata, ma comunque con risultati accettabili, sebbene il ruolo di Calaf fosse estraneo alla sua vocalità.
Nella Manon Lescaut è pessimo sia in studio, sia nell'unica registrazione dal vivo esistente.
Ma anche nella Bohème in studio con la Callas lo trovo quasi insopportabile.
Sono molto, molto belle, invece, le sue Bohème dal vivo, tra il '49 e il '51.
#66
Inviato 31 gennaio 2012 - 15:24
chissà perchè la gheorghiu mi ricorda teresa stratas, ma dov'è ambientato nell' androne di un albergo a due stelle?
#67
Inviato 31 gennaio 2012 - 15:33
pessimo? magari sarà un po sguaiato nel finale.....insomma dimmi una manon migliore di quella callas.come edizione
Se ci limitiamo a quelle in studio si fa prima a dire quali sono le edizioni peggiori di quella: Rautio Dvorsky Maazel SONY o Guleghina Cura Muti DG (ma in questa, quanto meno, c'è l'apprezzabile direzione di Muti).
La Callas è fuori parte e Di Stefano per me è inascoltabile come De Grieux.
#68
Inviato 31 gennaio 2012 - 15:50
#69
Inviato 31 gennaio 2012 - 15:52
di stefano è il tenore pucciniano per antonomasia
Nei ruoli più lirici, ovvero in Bohème, Butterfly e Tosca e solo nei primissimi anni di carriera. Il Di Stefano successivo al '54 per me è durissimo da digerire, un esempio di canto sbracato, suonacci aperti e cattivo gusto interpretativo.
A me piace il Des Grieux di Di Stefano (penso alla Manon in studio con la Callas e ad arie incise) perché trasmette la freschezza, giovinezza, urgenza, impetuosità, entusiasmo di un personaggio che viene, come di prammatica, durissimamente bastonato dalla vita e passa dall'innocenza entusiasta alla disperazione. Detto questo, ripeto di non amare follemente Puccini, quindi mi accontento di queste caratteristiche. Incidentalmente, in quella Manon la Callas ha sì dimostrato di saper cantare tutto, ma il personaggio non le appartiene, come non le appartiene Mimì.
Per il resto, concordo in pieno sul pessimo gusto interpretativo di Di Stefano. Intendiamoci però: in quegli anni il cattivo gusto, effettacci e vezzi più o meno di tradizione, certe esagerazioni, arbitri, esibizionismi, birignao, portamenti, singhiozzi, acuti tenuti a dismisura eccetera erano all'ordine del giorno soprattutto, come è ovvio, dal vivo. Solo che mentre i Del Monaco e i Corelli il puro esibizionismo vocale potevano permetterselo perché avevano dei mezzi strabilianti e con la folgore dello squillo facevano dimenticare tempi "personalizzati" e altre amenità, con Di Stefano a un certo punto, e anche abbastanza presto, il cattivo gusto non è più accompagnato e mascherato da uno strumento prodigioso e si rivela in tutta la sua bruttezza. Ciò non toglie, come dicevo, che Di Stefano in buona forma sia un piacere per la pura bellezza della voce.
Questo cerca protezione, quello ha torto e vuol ragione, chi vorrebbe un impieguccio, chi una cattedra ed è un ciuccio...
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#70
Inviato 31 gennaio 2012 - 16:04
#71
Inviato 31 gennaio 2012 - 16:55
Una voce indubitabilmente baciata da tutti gli dei del mondo, ma un interprete limitato credo anche per via di una certa "pigrizia", oltre a una cultura musicale non molto profonda. So che l'ho già detto, ma a mio avviso Pavarotti, come molti cantanti che hanno avuto in dono una voce molto bella, estesa e "facile", tendono un po' a cantarsi addosso, accontentandosi di emettere dei bei suoni e adagiandosi in una gamma limitata di cliché interpretativi. Il suo Calaf ad esempio è vocalmente sfavillante, ma non ha nulla di quella irrequietezza/ambizione/rabbia/voglia di rivalsa che la musica e il libretto gli danno, né lo si percepisce dominato dalle pulsioni, odio-amore-sesso per la principessa di gelo.
Questo cerca protezione, quello ha torto e vuol ragione, chi vorrebbe un impieguccio, chi una cattedra ed è un ciuccio...
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#72
Inviato 31 gennaio 2012 - 17:28
io ad esempio me lo ritrovo in una maria stuarda che dovrebbe essere un'opera con dei momenti molto drammatici, non mi da mai l'impressione che "ci creda veramente"., anzi da all'opera in questione un che di comico.
quasi quasi mi sento la manon con di stefano che piace tanto a roger!
#73
Inviato 31 gennaio 2012 - 19:53
Questo cerca protezione, quello ha torto e vuol ragione, chi vorrebbe un impieguccio, chi una cattedra ed è un ciuccio...
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#74
Inviato 31 gennaio 2012 - 20:15
comunque mi presi il "must", anche per la bella confezione.
#75
Inviato 01 febbraio 2012 - 13:09
Questa:.....insomma dimmi una manon migliore di quella callas.come edizione .
e questa:
(per me, sia chiaro)
Nella prima: Freni sontuosa e -inaspettatamente, devo dire- carnale e passionale. Direzione puntualissima e decadente nella sua lucida razionalità. A tratti estenuante.
La seconda: in assoluto, sempre per me, la migliore direzione orchestrale. Ascoltate il liquido Intermezzo. Liquido sì, ma di piombo fuso. Incandescente, bruciante.
Domingo è Domingo: autoreferenziale, efficacissimo, maschio virile, appassionato.
La Caballè gioca con il ruolo, ma non mi convince in pieno.
(scusatemi, mi presento: non sono il Prologo [cit. Pagliacci] ,sono solo una che bazzica la lirica di tanto in tanto)
#76
Inviato 01 febbraio 2012 - 14:45
#77
Inviato 01 febbraio 2012 - 15:02
Vocalmente, solo per il ruolo di De Grieux, la vecchia edizione RCA con Bjorling e la Albanese è notevolissima. E' stata ristampata da tante etichette, tra cui la Naxos.
#78
Inviato 01 febbraio 2012 - 15:09
#79
Inviato 01 febbraio 2012 - 19:27
Proprio per sfatare, o alleggerire, questa tua impressione su Bartoletti mi farebbe piacere che tu ascoltassi la sua Manon.tra sinopoli e bartoletti preferisco di gran lunga il primo, l'altro è sempre un po' troppo ingelatinato e accademico.
Ciao.
#80
Inviato 01 febbraio 2012 - 19:43
#81
Inviato 01 febbraio 2012 - 19:58
[m]http://www.youtube.com/watch?v=1oG4cLyigq8[/m]
ditemi se non è un miracolo...
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#82
Inviato 01 febbraio 2012 - 20:03
Questo cerca protezione, quello ha torto e vuol ragione, chi vorrebbe un impieguccio, chi una cattedra ed è un ciuccio...
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#83
Inviato 01 febbraio 2012 - 20:05
#84
Inviato 01 febbraio 2012 - 20:08
a proposito di lauri volpi, il primo video disponibile su you tube ce lo mostra a 80anni nel 72, nessun dorma.
purtroppo non so inserirlo. guardatelo, giudicate voi io non mi pronuncio.
ma che vuole dire pinkerton quando dice: così mi sposo all'uso giapponese per novecentonovantanove anni?
e quell'altro (forse mezzo brillo per il whisky) comincia dire come un disco incantato: "è un facile vangelo".....
#85
Inviato 02 febbraio 2012 - 10:04
Lauri Volpi ottantenne vuol mostrare di avere ancora lo squillo e sostanzialmente ci riesce, certo in questi casi si ammira la tecnica che ha mantenuto lo strumento in buona forma, più che la prova artistica in assoluto. Uno dei non molti casi di cantante lirico che era anche persona di cultura, e infatti lasciò libri e scritti vari. Certo non aveva una voce ammaliante per bellezza, ma capace di prodezze e in grado di affrontare un repertorio ampio. Personalmente o trovo interessante soprattutto per la sua importanza storica. Diede anche una bella sistemata a Corelli facendogli perdere quel fastidioso vibrato stretto che aveva nei primi anni di carriera.
Questo cerca protezione, quello ha torto e vuol ragione, chi vorrebbe un impieguccio, chi una cattedra ed è un ciuccio...
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#86
Inviato 02 febbraio 2012 - 10:28
#87
Inviato 02 febbraio 2012 - 12:36
C'era una legge in Giappone per cui uno straniero poteva sposasi, o meglio: comprare una moglie, a un prezzo stabilito.in effetti il comportamento di pinkerton è inqualificabile, abbandonare così la povera cio cio san........ma ripeto nuovamente: che vuol dire sposarsi all'uso giapponese per 999 anni?
Il matrimonio aveva durata di 999 anni, salvo il diritto di recedere ogni mese.
La fama di Butterfly fu tale che, proprio in seguito a questo successo, il governo giapponese decise di abrogare questa legge.
Perdonami: sto andando a memoria e non sono sicura se tale matrimonio-farsa fosse solo tra uno straniero e una giapponese, o anche tra due giapponesi.
Analizzando bene: è vero che il comportamento di Pinkerton è inqualificabile, ma lo è per noi, oggi, e per il nostro "metro di giudizio" occidentale. Lui era un marinaio farfallone, con una donna in ogni porto, voleva divertirsi e basta.
Visto che il governo giapponese gli dava la possibilità di "comprarsi" una moglie, scegliendola da un catalogo e neanche per troppi soldi: perchè non approfittarne?
Con soli 100 yen avrebbe avuto una bella ragazzetta, giovanissima, da scopazzarsi come e quando gli pareva, una casa in cui vivere, una serva (Suzuki, annessa alla "povera piccina"); sarebbe stato accudito, lavato, stirato, servito e riverito; il tutto legalmente. Poi se una mattina si fosse alzato e avesse voluto cambiare femmina: nessun problema. Contratto sciolto e via.
Sai quante Cio Cio San ci sono state in Giappone negli anni a cavallo tra la fine del 1800 e i primi del '900? Non immagini.
Esiste un'ampia bibliografia in merito. La stessa Madama Butterfly, opera lirica, è tratta da dramma teatrale di David Belasco (che Puccini vide a Londra: non ne capì una parola, ma rimase ammaliato) a sua volta tratto da un racconto di John Luter Long.
Purtroppo siamo spesso portati a leggere quest'opera in un modo un pò superficiale, la vediamo come una specie di operetta o di opera riuscita a metà. Restiamo colpiti dai colori esotici, dalle "chineserie" e dalla chincaglieria che -molto spesso- viene usata come chiave di lettura unica.
Ci pare un'opera facile, da canticchiare. C'è il coro a bocca chiusa: un coro anomalo, che colpisce la fantasia. E poi c'è la storia tra i due, tra lo stronzo yankee e la giapponesina: una storia che viene interpretata come "semplice" se non, addirittura "sciapa".
Mi ripeto: non è così.
Puccini ha cercato di sviscerare una storia che lo aveva colpito, e lo ha fatto come sapeva fare: con la musica. Logico che poi, lucchese marpione e affarista sempre proteso a vedere anche il lato spettacolar-economico della faccenda, abbia cercato di farne un prodotto "alla moda": siamo ai primi del '900 e il Giappone, e l'Oriente tutto, sono di gran moda. (operazione simile sarà fatta per la Fanciulla). Comunque questa è una storia che lo prende, e ci darà dentro alla grande: sfoggia colori e suoni inusuali cercando di far risaltare - a volte anche in modo fin troppo plateale- il grande divario tra cultura occidentale (anzi: americana) e orientale.
La tenerezza e la sensualità si mescolano in modo magistrale (Puccini ha scritto due dei duetti più sensuali nella storia delle musica lirica (per me), uno è in Manon Lescaut, l'altro è in Madama Butterfly).
Per cultura ti consiglio il DVD con la regia di Jean Pierre Ponnelle, diretto dal solito Von Karajan e con i soliti Freni e Domingo.
Insomma, Butterfly è una storia molto complessa, musicalmente rifinitissima. Consiglierei un ascolto fatto con orecchie vergini, se possibile.
Consiglio anche questi due siti, in cui è possibile approfondire in modo "abbastanza professionale", la conoscenza di Giacomo.
http://www.puccini.it/
http://www.comitatopuccini.it/
Pardon per essermi dilungata.
#88
Inviato 02 febbraio 2012 - 12:52
#89
Inviato 02 febbraio 2012 - 13:14
#90
Inviato 02 febbraio 2012 - 13:17
si sente che è una meraviglia.
#91
Inviato 02 febbraio 2012 - 13:17
Puccini ragionava con la mentalità del suo tempo e astutamente capitalizzava sulle mode esotiche ben conscio, fra l'altro, che esse davano un'ottima scappatoia per mostrare, mettendola sotto l'ombrello del costume d'altri paesi, una sensualità infinitamente più forte ed esplicita di quanto il perbenismo di una società borghese e bacchettona avrebbe mai consentito di rappresentare.
Resta comunque la viltà di Pinkerton, una merda e basta.
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#92
Inviato 02 febbraio 2012 - 13:21
#93
Inviato 02 febbraio 2012 - 13:30
Probabilmente era simile a Pinkerton più di quanto amasse pensare. Forse era uno di quegli uomini che confondono la pura attrazione sessuale con l'innamoramento: fino a quando sono attratti da una donna si comportano come se ne fossero follemente innamorati per la vita, e magari ne sono anche convinti, poi gli passa e volano lieti e garruli verso altri fiori senza magari rendersi ben conto del male che possono aver fatto se la donna fatta oggetto di cotante attenzioni e afflato c'è cascata e ha creduto alle promesse da testosterone. Uomini che sono anche brave persone, ma così assolutamente immaturi egoisti e narcisisti da non rendersene nemmeno conto fino a quando non vengono messi col naso dentro il paciocco che hanno combinato, ché allora si disperano, ma anche lì viene il sospetto che si riprenderanno appena adocchiato un altro bel faccino...
Questo cerca protezione, quello ha torto e vuol ragione, chi vorrebbe un impieguccio, chi una cattedra ed è un ciuccio...
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#94
Inviato 02 febbraio 2012 - 13:39
non era lui era toscanini
#95
Inviato 02 febbraio 2012 - 14:23
#96
Inviato 02 febbraio 2012 - 14:41
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#97
Inviato 02 febbraio 2012 - 14:53
#98
Inviato 02 febbraio 2012 - 14:56
#99
Inviato 02 febbraio 2012 - 15:13
#100
Inviato 02 febbraio 2012 - 15:52
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