Formazione Di Un Ondarocker
#1
Inviato 24 gennaio 2012 - 20:22
Quali libri hanno contribuito a essere quelli che oggi siete? Quelli da cui avete carpito frasi, atteggiamenti, modi di respirare eccetera? Quelli che rileggete o propagandate a amici e conoscenti perché "spiegano le cose"?
Lista illimitata e anche un po' spiegata. Inizio io:
1. I Demoni (Dostojevskji): perché è polifonico, proto-psicologico e ci sono un paio di personaggi con cui mi piacerebbe scambiare due chiacchiere
2. La carte et le territoire (Houellebecq): perché finirà così, me lo sento.
3. Bartleby lo scrivano (Melville): perché è così e basta, "preferirei di no".
4. Mastro don Gesualdo (Verga): perché Verga mi fa ridere un sacco
5. Le anime morte (Gogol): perché ha messo in scena la più straordinaria storia d'amore nel paese di Pereperenko, quelle che non sarò mai capace di scrivere (non nelle anime morte)
6. Il vagabondo delle stelle (London): perché mi piacerebbe averlo scritto io
7. Il condominio (Ballard): vedi sopra
8. Le illusioni perdute (Balzac): perché Balzac non ha fatto differenza tra vita e letteratura
9. La scopa del sistema (Foster Wallace): perché sta una spanna sopra
10. Morte a credito (Cèline): perché c'è il bacio più fantastico della storia della letteratura
E' scritta di getto, ho dimenticato molto ma va bene lo stesso
#2
Inviato 24 gennaio 2012 - 21:00
Poi un bel Dostoevskij lo piazzo pure io, e pure io I Demoni, perché Kirillov, Stravrogin e Satov sono forse i personaggi più intensi e inquietanti mai messi su carta.
Non può mancare poi Camus, facciamo Il Mito di Sisifo, la prima volta che lo lessi ebbi un attacco di panico. Si può dire che c'è un 'prima' e un 'dopo' Sisifo nella mia modestissima filosofia di vita.
Infine cito i racconti di Theodor Storm, Immensee e soprattutto Schimmelreiter, per la vastità e la malinconia che in qualche modo ti restano dentro.
Ah ovviamente ho tagliato fuori poesie e poemi, che chissà com'è erano i primi ad essermi venuti in mente...
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#3
Inviato 24 gennaio 2012 - 21:11
#4
Inviato 24 gennaio 2012 - 21:22
Dostoevskij-Delitto e castigo, perchè mi ha profondamente e inevitabilmente rivelato la difficoltà dell'azione umana e che il bene e il male sono criteri informi
Maupassant-Bel Ami, perchè ho compreso ciò che è fatuo
Celine-Viaggio al termine della notte, perchè mi ha fatto capire che l'uomo è solo e l'unica luce è la sua morale individuale, se la segue, altrimenti è la notte
Melville-Moby Dick, perchè mi ha portato a capire che la vita deve avere un obiettivo e che in base ad esso si può superare tutto
Steinbeck-Furore, perchè mi ha spinto a chiedermi che cosa sia giusto
Fante-Chiedi alla polvere, perchè si
Bukowski-Post office, perchè la vita in fondo è una farsa
Shakespeare-Macbeth, perchè è il testo più grande mai scritto
edit: aggiunte
Jorge Luis Borges-L'Aleph, perchè mi ha rivelato la complessità della mente
Ernest Hemingway-Per chi suona la campana, perchè è ciò che vorrei essere
#5
Inviato 24 gennaio 2012 - 21:57
Infinite Jest di quel geniaccio coglione di Wallace. Perchè mi ha afferrato per la manina.
Nove Racconti di Salinger o della Bellezza.
Il Vecchio e il Mare di Hemingway. Perchè nonostante tutto c'è una barca per pescare.
Le Storie di Erodoto. Perchè i Persiani suck.
Per ora questi.
#6
Inviato 24 gennaio 2012 - 22:01
Conrad, Victory, Nostromo, The Secret Agent, Heart of Darkness - E' con se stessi che ci si misura, e spesso non si vince
T.S. Eliot The Waste Land - avevo 16-17 anni, era il libro giusto al momento giusto
Melville, Moby Dick - è Tutto
Shakespeare - King Lear e Macbeth - come sopra
Questo cerca protezione, quello ha torto e vuol ragione, chi vorrebbe un impieguccio, chi una cattedra ed è un ciuccio...
When the legend becomes fact, print the legend
#7
Inviato 24 gennaio 2012 - 22:05
I primi che mi vengono in mente:
Heart of Darkness - E' con se stessi che ci si misura, e spesso non si vince
Uhh cosa ho dimenticato
Per questo devo ringraziare la mia prof d'inglese del liceo che ce lo impose proprio. Libro insondabile.
#8
Inviato 24 gennaio 2012 - 22:16
Perchè mi ha distrutto e ricostruito.
dosto come la trota
#9
Inviato 24 gennaio 2012 - 22:29
Basta mi ritiro.
#10
Inviato 24 gennaio 2012 - 22:31
T.S. Eliot The Waste Land - avevo 16-17 anni, era il libro giusto al momento giusto
Ho dimenticato pure Rimbaud Una stagione all'inferno.
Mi sento ignorante.
#11
Inviato 24 gennaio 2012 - 22:35
#12
Inviato 24 gennaio 2012 - 22:41
George Orwell - La fattoria degli animali (14 anni), perché bisogna alimentare fin da piccoli la propria disillusione politica per diventare da grandi moderatori di votalatrippa.
Voltaire - Candido, ovvero l'ottimismo (19 anni), per imparare a farci una risata sopra (e a coltivare il proprio giardino).
J. D. Salinger - Il giovane Holden (20 anni), perché io l'ho letto troppo tardi.
Erich Maria Remarque - Niente di nuovo sul fronte occidentale (17 anni), perché riguardo a certe cose bisogna farci un po' lo stomaco.
René Descartes - Discorso sul metodo (19 anni), perché la scienza è importante.
Christopher Marlowe - Doctor Faustus (17 anni), perché quello di Goethe è troppo lungo.
Thomas Mann - Tonio Kroger (22 anni), perché... vabbé, è una lunga storia... fate prima a leggerlo, tanto è breve.
in nineteen sixty-three
Ogni vita ha peso e dimenticanza calcolabili
"What kind of music do you usually have here?"
"Oh, we got both kinds. We got Country, and Western."
#14
Inviato 24 gennaio 2012 - 23:15
Jean-Jacques Rousseau - Le fantasticherie di un passeggiatore solitario
(perchè mi ha fatto conoscere me stesso per la prima volta in relazione di alterità esclusiva rispetto agli altri. Insomma, mi ha fatto sentire solo e felice di esserlo, e amare la mia preziosa unicità. Come una seconda nascita, anche se poi riprenderlo a una decade di distanza mi ha fatto un po' sorridere della mia ingenuità di allora. Ma tant'è, non era per questo meno vera).
Charles Baudelaire - Il mio cuore messo a nudo
(nell'incertezza tra I fiori del male e Lo spleen di Parigi la spunta questo, conosciuto anche come Ultimi Scritti, perchè va giù nell'intimità umana con un odio, una tenerezza e una lucidità tali da lasciare attoniti)
Arthur Rimbaud - Una stagione all'inferno
(perché: "Sulle strade, le notti d'inverno, senza un ricovero, senza vestiti, senza pane, una voce mi stringeva il cuore gelato: «Debolezza o forza: eccoti qui, è forza. Non sai dove ti stai recando né perché, entra dappertutto, rispondi a tutto. Non ti ammazzeranno più che se fossi cadavere.» Al mattino avevo lo sguardo sperduto e un contegno così smorto, che forse chi m'incontrava non mi ha visto.")
Sigmund Freud - Al di là del principio di piacere
(perchè mi ha confermato che il desiderio in fondo desidera la morte)
Fedor Dostoevskij - I Fratelli Karamazov
(romanzo colossale, totalizzante e a suo modo terminale; i protagonisti più che personaggi sono maschere delle istanze umanistiche, teologiche e filosofiche di Dostoevskij e delle sue-loro contraddizioni:Über-personaggi. Nello specifico la storia del Grande Inquisitore, la "rivolta" di Ivan, il suo dialogo con Alesa e tutto il suo personaggio mi hanno segnato profondamente. E non poteva essere altrimenti)
Friedrich Nietzsche - La Gaia Scienza
(la crisi I. I Karamazov la preannunciavano del resto)
Jean-Paul Sartre - La Nausea
(la crisi II. Se un libro può rovinarti l'esistenza questo è il caso)
Georges Bataille - Il Colpevole
(un nuovo mondo che si apre dopo la nausea; torturante e delizioso di vita mortale. Per me Bataille sta alla letteratura come i Coil alla musica)
Rainer Maria Rilke - I Quaderni di Laurids Malte Brigge
(avrei potuto scegliere anche le Elegie Duinesi, me li sarei potuti giocare con la monetina. Alla fine ho messo questo romanzo biografico sotto mentite spoglie che dipinge la modernità urbana parigina dei primi del '900 come Baudelaire l'aveva fatto nell'800, ma soprattutto tasta dolorosamente il polso all'isolamento dell'artista nella contemporaneità. Oltretutto Rilke scrive sempre come un Dio, e qui sono raccolti più o meno tutti i suoi temi salienti)
Guy Debord - La Società dello Spettacolo
(come lui nessuno ha saputo inquadrare con decenni di anticipo questo presente (di massa) di merda in cui mi trovo a vivere. Una presenza necessaria, una lettura ineludibile)
Altri ce ne sarebbero ma mi fermo. Per la poesia magari faccio una lista a parte...
#15
Inviato 24 gennaio 2012 - 23:29
In ordine pseudo-cronologico:
1) Friedrich Dürrenmatt - Il tunnell. E' stata la prima cosa seria che ho letto (suggerita dal mio professore di matematica delle medie) e una delle poche che rileggo ancora. Mi piace il fatto che mi disorienti sempre.
2) Aldous Huxley - Il mondo nuovo. Feci un'estate a leggere distopie, ucronie e cose così, mi ha colpito soprattutto questo per l'idea soft ma terrificante.
3) Tom Wolfe - Un uomo vero. Non so se Wolfe mi piaccia ancora (ho letto da poco La stoffa giusta e Radical chic e non mi ha detto molto), ma tra questo e Il falò delle vanità li trovai meravigliosi, forse per la descrizione di questi personaggi a metà, senza la possibilità di schierarsi da una parte o dall'altra.
4) Edgar Hilsenrath - Il nazista e il barbiere. Una delle poche cose sull'olocausto lette per conto mio, perchè attirato dalla vicenda di questo soldato nazista che si nasconde tra gli ebrei, fino ad arrivare ad Israele da sionista convinto. Lo consiglio a chiunque.
5) Umberto Eco - Il pendolo di Foucault. Se Il nome della rosa mi ha sempre detto poco, di questo romanzo sono innamorato. Mi piace tutto: l'ironia sull'occultismo, i momenti drammatici, le storie di vita, il finale. Ricordo che lo feci comprare da mio padre che mi riferì il commento della commessa "se arriva a finire il primo capitolo, non lo mollerà più", è andata effettivamente così.
6) James Graham Ballard - La gentilezza delle donne. Potevo mettere anche altro (come Il condominio o Crash), Ballard mi ha colpito in generale per la sua visione del mondo, per il suo stile, per le atrocità e le manie. Scelgo questo perchè quasi introvabile e anche perchè un po' rivela quello che c'è dietro lo scrittore, un po' come nell'autobiografia.
7) Dino Buzzati - Il deserto dei tartari. Per quella scena in cui Giovanni Drogo, più stanco del solito, smette di fare le scale di corsa e capisce di essere diventato vecchio.
8) Gunter Grass - Il tamburo di latta. Ha dato il via a una serie di letture più corpose (Nabokov, Dostoevskij, Bulgakov...) e quindi lo metto. Penso che prima o poi lo riprenderò perchè mi sembra di averlo letto un po' troppo presto...
9) Jorge Luis Borges- Finzioni. Letto un raccolto alla volta, ogni tanto li riprendo e mi affascinano sempre, specialmente "La biblioteca di Babele".
10) Thomas Mann - La montagna incantata. L'ho messo pure in classifica di fine anno, è stata una splendida traversata di 3 settimane (un po' fatta in treno, un po' in casa nonostante gli impegni), alla scoperta di letterature e filosofie nuove e che tempo prima non avrei mai nemmeno voluto incrociare.
Metto anche qualche fumetto:
1) Renè Goscinny e Albert Uderzo - Asterix e lo scudo degli arverni. Asterix lo leggevo da bambino e me li son presi tutti in biblioteca. Piano piano li ho ricomprati (me ne manca sempre uno...) e questo è il mio preferito, forse per l'intrigo, il mistero del proprietario e della fine dello scudo di Vercingetorige.
2) Carl Barks - Paperino e le forze occulte. Barks andrebbe citato tutto (almeno dal '47 al '64), ma tanto vale sceglierne una e prendo questa che è particolarmente divertente, per l'insieme di gag di Nocciola e i nipotini, con un Paperino combattivo formato anti Halloween.
3) Don Rosa - Saga di Paperon de' Paperoni. Letta da bambino nel volume Paperdinastia, apprezzata tantissimo come opera in sè (per le avventure e soprattutto la curiosità di vedere come Zio Paperone avesse fatto tutti quei soldi), più tardi per i riferimenti a Barks e al cinema. Scelta comunque coraggiosa quella di Don Rosa, con un fumetto simile.
4) Romano Scarpa - Topolino e la collana Chirikawa. Spy story, con le vertigini iniziali di Topolino, il trauma represso, l'investigazione all'indietro, l'azione finale, per me rimane una delle perle del fumetto italiano per la costruzione e il ritmo. Apprezzata per 11 anni circa.
5) Art Spiegelman - Maus. Sono molto legato al fumetto Disney, al fumetto franco-belga (non metto Lucky Luke o Tintin perchè conosco troppo poco, ma ci starebbero tutte) e non amo troppo qualsiasi graphic novel, genere che ultimamente ritengo un po' abusato. Detto questo, Maus è un must, non una storia sull'olocausto e basta, ma un ritratto di un uomo capace sì, ma anche molto fortunato, con la delicatezza e la comprensione per i difetti e le ossessioni della sua vecchiaia.
Tanta Disney eh, ma non potevo lasciare fuori qualcosa della grandissima scuola italiana. Ci starebbe anche una storia di Gottfredson
«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico.
consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto
Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.
#16
Inviato 24 gennaio 2012 - 23:54
Grande! Goscinny e Uderzo geni assoluti, asterix è uno dei fumetti più divertenti che mi sia capitato di leggere. Don Rosa autore disney definitivo1) Renè Goscinny e Albert Uderzo - Asterix e lo scudo degli arverni. Asterix lo leggevo da bambino e me li son presi tutti in biblioteca. Piano piano li ho ricomprati (me ne manca sempre uno...) e questo è il mio preferito, forse per l'intrigo, il mistero del proprietario e della fine dello scudo di Vercingetorige.
3) Don Rosa - Saga di Paperon de' Paperoni. Letta da bambino nel volume Paperdinastia, apprezzata tantissimo come opera in sè (per le avventure e soprattutto la curiosità di vedere come Zio Paperone avesse fatto tutti quei soldi), più tardi per i riferimenti a Barks e al cinema. Scelta comunque coraggiosa quella di Don Rosa, con un fumetto simile.
#17
Inviato 25 gennaio 2012 - 01:40
Adesso e' tardi, ma ci penso su' con calma e ne mettero' altri..
#18
Inviato 25 gennaio 2012 - 09:32
1) Renè Goscinny e Albert Uderzo - Asterix e lo scudo degli arverni. Asterix lo leggevo da bambino e me li son presi tutti in biblioteca. Piano piano li ho ricomprati (me ne manca sempre uno...) e questo è il mio preferito, forse per l'intrigo, il mistero del proprietario e della fine dello scudo di Vercingetorige.
2) Carl Barks - Paperino e le forze occulte. Barks andrebbe citato tutto (almeno dal '47 al '64), ma tanto vale sceglierne una e prendo questa che è particolarmente divertente, per l'insieme di gag di Nocciola e i nipotini, con un Paperino combattivo formato anti Halloween.
3) Don Rosa - Saga di Paperon de' Paperoni. Letta da bambino nel volume Paperdinastia, apprezzata tantissimo come opera in sè (per le avventure e soprattutto la curiosità di vedere come Zio Paperone avesse fatto tutti quei soldi), più tardi per i riferimenti a Barks e al cinema. Scelta comunque coraggiosa quella di Don Rosa, con un fumetto simile.
4) Romano Scarpa - Topolino e la collana Chirikawa. Spy story, con le vertigini iniziali di Topolino, il trauma represso, l'investigazione all'indietro, l'azione finale, per me rimane una delle perle del fumetto italiano per la costruzione e il ritmo. Apprezzata per 11 anni circa.
5) Art Spiegelman - Maus. Sono molto legato al fumetto Disney, al fumetto franco-belga (non metto Lucky Luke o Tintin perchè conosco troppo poco, ma ci starebbero tutte) e non amo troppo qualsiasi graphic novel, genere che ultimamente ritengo un po' abusato. Detto questo, Maus è un must, non una storia sull'olocausto e basta, ma un ritratto di un uomo capace sì, ma anche molto fortunato, con la delicatezza e la comprensione per i difetti e le ossessioni della sua vecchiaia.
Tanta Disney eh, ma non potevo lasciare fuori qualcosa della grandissima scuola italiana. Ci starebbe anche una storia di Gottfredson
meritato più e aggiungo
Oesterheld/Lopez-L'eternauta
Grant Morrison-Invisibles
Frank Miller-That yellow bastard
Otomo-Akira
Kishiro-Alita
Taniguchi-L'uomo che cammina
#19
Inviato 25 gennaio 2012 - 09:35
Kishiro-Alita
bello
Taniguchi-L'uomo che cammina
questo credevo di essere stato l'unico folle ad averlo comprato
[webnicola]: io [mi aspettavo] che si dimettesse subito o che non si dimettesse. tipo "resisto è stata solo un colpo di testa dei miei uomini" e l'assalto alla camera sfasciata e qualche cranio rotto, gente che caga dentro la testa di cicchitto morto, cose così
oggi ho combattuto come un toro. ho il cuore sfiancato. sento che stanno crollando le mura DI QUESTA BABILONIA PRECRISTIANA! vinceremo! Cit. Ale
webnicola: non sto leggendo. mi state facendo venire la colite
gli butto lì un "rizoma" così mi si bagna
#21
Inviato 25 gennaio 2012 - 10:55
Leopardi, Giacomo: I Canti - Ma secondo voi, uno che a 11 anni si sciroppa tutta sta roba e quasi l'opera omnia, che fine farà? Una brutta fine, ed infatti.
Remarque, Enrico Maria: Tre camerati - Che poi, a ben vedere, l'amore e l'amicizia nella vita sono invece una vera merda,ma è stato bello crederci, finchè è durato. Contiene la più bella pagina mai scritta sul (non)senso della vita. Ho perso il libro,dio cristo,me l'aveva regalato mio padre ed io sono uno stronzo.
Hemingway,Ernest: Whatever - Un'altra scossa bella forte. Della serie, Come sopportare il dolore in dodici lezioni.
Bellow, Saul: Il Re della pioggia - Quando ho letto questo libro mi sono reso conto che non sarei mai diventato uno scrittore,non nel senso e nel modo in cui volevo esserlo. Se il riferimento era questo, col cazzo che ci sarei arrivato. Libro fondamentale,chi non l'ha letto o è un ladro o una spia.
Celine,Louis Ferdinand: Le Voyage - (noi intimi lo chiamiamo semplicemente così,ce lo possiamo permettere) Inutile che sprechi parole, è la mia Bibbia personale, il punto di non ritorno della letteratura, ma anche della mia vita. Dopo quel e che non se ne parli più ho mollato gli ormeggi e sono partito alla volta di me stesso senza voltarmi più indietro
Conrad,Joseph: Hearth of Darkness - L'ho letto in un paio d'ore su una sdraio d'un giardino d'una villa di Gaeta mentre dall'altro capo del giardino era in corso una specie di festa elegante, ricchi premi, gossip, cotillons, qualche figa qua e là e tanta bella gente. Be',andatevene affanculo.
Nietzsche,Federico: Così parlò Zarathustra - Questo libro mi ha letteralmente salvato la vita. Materialmente,intendo. Troppo lungo spiegare perchè, e poi saranno anche cazzi miei.
Roth,Philip: Il teatro di Sabbath - Quello stronzo di un ebreo ancora mi deve i diritti d'autore per la biografia. Spero di riuscire a beccarlo prima che crepi.
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#22
Inviato 25 gennaio 2012 - 11:13
Ulisse di James Joyce. No comment.
sei un avantino in tutto.
#23
Inviato 25 gennaio 2012 - 11:25
da "l'estensione del dominio della lotta" a "la carta e il territorio" passando per i due capolavori gemelli "Le particelle elementari" e "La possibilita' di un'isola" e' un mio punto di riferimento costante
oddio visto che si parla di formazione non posso non mettere Rimbaud (tutto, mi leggevo e rileggevo il meridiano) e Camus (soprattutto lo Straniero, ma anche il Primo uomo, moooooolto sottovalutato)
ah e politicamente forse la singola pagina piu' scioccante fu quella sul potere nel primo volume della storia della sessualita' di Michel Foucault
insomma VIVE LA FRANCE
ok dai vi cito anche un testo italioamericano: "Impero" di Antonio Negri e Michael Hardt - pero' il primo autore ha dovuto passare un po' di anni in Francia pure lui per motivi personali
#24
Inviato 25 gennaio 2012 - 11:29
Michel Houllebecq
dio! per me è insopportabile
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#25
Inviato 25 gennaio 2012 - 11:48
Io mi sono sciroppata quasi tutto Giacomo (a parte le lettere) che avevo 18 anni ma il risultato non cambia. Lo Zibaldone è oltre qualsiasi cosa, non lo riprendo mai in mano perché è tantissima roba e credo che comincerò a predicare il pessimismo cosmico solo tra una quindicina d'anni, nel frattempo provo a ricredermi ma so già che fallirò.Leopardi, Giacomo: I Canti - Ma secondo voi, uno che a 11 anni si sciroppa tutta sta roba e quasi l'opera omnia, che fine farà? Una brutta fine, ed infatti.
#26
Inviato 25 gennaio 2012 - 11:51
Fu dramma vero
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#27
Inviato 25 gennaio 2012 - 12:01
Non ne dubito! Ricordo di aver letto "Canto notturno di un pastore errante dell'Asia" alle medie e di averci fatto una parodia... all'epoca ero positivaSi ma io ero preadolescente,capiscimi. Ancora credevo a Babbo Natale e le femmine erano quelle col grembiulino rosa e basta
Fu dramma vero
#28
Inviato 25 gennaio 2012 - 12:50
Va detto però, anche in coda ai commenti piersiani,che rimanere gli stessi dopo averlo letto (e capito,magari) è umanamente impossibile. Se non avviene la metamorfosi, avete qualche problema, oppure siete pierpink.
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#29
Inviato 25 gennaio 2012 - 12:53
- Un amore (Buzzati), perché spiega l'amore con le parole più vere che abbia mai letto.
- Tutte le poesie (Montale), perché nessun altro "gioca" con le parole come lui facendotene assaporare il gusto sulla lingua, sul palato, sulle labbra e allo stesso tempo ti spalanca abissi di consapevolezza. A mio parere, il più grande poeta italiano del Novecento.
- Il profeta (Gibran), perché fu fondamentale durante l'adolescenza.
- Yoga. La scienza dell'anima (Osho), perché ha rafforzato il significato della mia pratica.
- La morte in banca (Pontiggia), perché racconta - meglio di qualsiasi inchiesta odierna - il mondo del lavoro, il conformismo e le frustrazioni che lo attraversano, lo stritolamento dei sogni e delle aspirazioni personali nel Sistema. Pubblicato nel 1959, ma attualissimo.
- Almost blue (Lucarelli), perché è scritto da dio - l'ispettore Grazia Negro è uno dei personaggi che più vorrei conoscere - e lega alcuni bei ricordi a un momento vivo della mia vita.
#30 Guest_Tyvek_*
Inviato 25 gennaio 2012 - 13:03
Il ritratto di Dorian Gray, O. Wilde - 14 anni, qui scoprii la frustrazione dell’impossibilità di tramutare l’ideale in reale
Amleto, W. Shakespeare - 15 o 16 anni. Scoprii che l’uomo è debole e si lascia soggiogare facilmente dalla propria emotività
La Storia, E. Morante - 15 anni. Scoprii la natura machista della letteratura italiana. La necessità di un punto di vista femminile, l’umiliazione e l’abnegazione di questa madre il cui dramma è intimo solo sulla carta.
I Malavoglia, G. Verga - 15 o 16 anni. Scoprii la realtà della miseria, la visceralità, l’inferno dei campi e mi piacque.
Saggi sparsi, G. Pontiggia - 17/18 anni. Scoprii che “le parole sono importanti”. Bisogna averne rispetto e bisogna imparare ad usarle per quello che sono
1984, G. Orwell - 19 anni. L’io maturo, l’illuminazione. La chiave di volta del mio sentire, ho cominciato a prendere coscienza della necessità di spulciare e capire a fondo il reale solo grazie a lui.
La scomparsa dei fatti, M. Travaglio - 20/21 anni. Orwell 1. Indagare la propaganda -> saggi di sociologia
Gomorra, R. Saviano - 22 anni circa. Orwell 2. Indagare il proprio metro quadro e applicare su vasta scala -> reportage e scritti di guerra
Il disagio della postmodernità, Z. Bauman - 24 anni circa. Orwell 3. Indagare la politica e la società, inquadrare il senso di questi anni
Le Nuvole/Le Rane, Aristofane - 25 anni circa. Orwell 4. Si, è vero, non abbiamo inventato un accidenti di niente. Preferire saggi critici di stampo filologico a quello filosofico
#31
Inviato 25 gennaio 2012 - 13:10
Letto a 14 anni, ricordo ogni singola sensazione che questo romanzo straordinario mi ha lasciato.
Il giovane Holden (J. Salinger)
Questo ha accompagnato i miei 12 anni, lo considero uno dei romanzi che racconta l'adolescenza in modo più divertente.
David Copperfield (C. Dickens)
Letto a 11 anni, una storia molto appassionante e commovente.
Poi i romanzi di Verne, i racconti di Kafka, Topolino, Italo Calvino.
Ho escluso i romanzi letti negli ultimi due anni, anche se libri come L'urlo e il furore o i Buddenbrook mi hanno già cambiato la vita.
#32
Inviato 25 gennaio 2012 - 13:49
#33
Inviato 25 gennaio 2012 - 13:56
Mi ha aperto le porte della fantascienza, che è poi diventato il mio genere preferito. Precedentemente avevo letto "1984" di Orwell ma sarà che ero troppo piccino, non ebbe un grande effetto.
Kafka, "America"
Wilde, "Il ritratto di Dorian Gray"
Poesie di Baudelaire
Letti per la scuola, non erano in programma, ma la prof ci diede una lista di letture alternative perché ci eravamo lagnati della pallosità degli autori italiani, e scelsi questi. Non ricordo più benissimo le sensazioni che provai quando li lessi ma sicuramente mi hanno segnato, anche perché da adolescente fare il maledetto è importante.
Durrenmatt, "La promessa"
Il giallista scardina-gialli, non rispetta un solo stereotipo del genere che sia uno, leggere i suoi libri è una sorpresa continua. Questo è il primo e quindi è sicuramente quello che più mi ha segnato.
Molnar, "I ragazzi della via Pal"
E' il secondo non-fumetto di cui abbia memoria. Rimango convinto che sia un romanzo straordinario, ogni tanto mi passano ancora davanti agli occhi le immagini di Boka e Nemecsek che si introducono nel covo delle camicie rosse...
Ende, "La notte dei desideri ovvero il satanarchibugiardinfernalcolico Grog di Magog"
Il primo è questo invece, letto alle elementari, e mai più ripreso dall'epoca a dire il vero (oggi magari mi farebbe ridere, non saprei). Però alcune scene sono ancora vivide nella mia testa e ha comunque rappresentato la mia "miccia" nel campo in questione.
Ballard, "Il condominio" e alcuni racconti sparsi
Perché Ballard lo ritrovo in tanta di quella musica che amo, che non può certo essere una coincidenza: il suo stile ha profondamente segnato un modo di approcciarsi all'arte (lettera minuscola) che sento mio come pochi altri.
Stoker, "Dracula"
Perché è bello oltre ogni limite dai... e anche qui, impatto enorme sul mio immaginario affamato di goticume. Senza di lui chissà quanta roba che amo mi sarei perso... Vincent Price, Bela Lugosi, Roger Corman, il Nosferatu di Murnau, è già tutto qui.
fra i fumetti sicuramente:
Martina/Scarpa/Carpi, "Storia e gloria della dinastia dei paperi"
Verda/Chierchini, "Paperin Pestello e la via delle indie"
la prima serie di PK se la consideriamo un corpus unico pure crea un corpo letterario non indifferente...
CLAMP, "Rayearth"
le storie di Barks e Rosa sono arrivate solo di recente per me, ancora non posso dire che mi abbiano segnato... sicuramente lo hanno fatto, ma solo in futuro capirò bene il reale impatto e riuscirò a filtrare gli spunti che ne ho tratto.
Facciamo all'ammore?1) Friedrich Dürrenmatt - Il tunnell. E' stata la prima cosa seria che ho letto (suggerita dal mio professore di matematica delle medie) e una delle poche che rileggo ancora. Mi piace il fatto che mi disorienti sempre.
2) Aldous Huxley - Il mondo nuovo. Feci un'estate a leggere distopie, ucronie e cose così, mi ha colpito soprattutto questo per l'idea soft ma terrificante.
1) Renè Goscinny e Albert Uderzo - Asterix e lo scudo degli arverni. Asterix lo leggevo da bambino e me li son presi tutti in biblioteca. Piano piano li ho ricomprati (me ne manca sempre uno...) e questo è il mio preferito, forse per l'intrigo, il mistero del proprietario e della fine dello scudo di Vercingetorige.
2) Carl Barks - Paperino e le forze occulte. Barks andrebbe citato tutto (almeno dal '47 al '64), ma tanto vale sceglierne una e prendo questa che è particolarmente divertente, per l'insieme di gag di Nocciola e i nipotini, con un Paperino combattivo formato anti Halloween.
3) Don Rosa - Saga di Paperon de' Paperoni. Letta da bambino nel volume Paperdinastia, apprezzata tantissimo come opera in sè (per le avventure e soprattutto la curiosità di vedere come Zio Paperone avesse fatto tutti quei soldi), più tardi per i riferimenti a Barks e al cinema. Scelta comunque coraggiosa quella di Don Rosa, con un fumetto simile.
4) Romano Scarpa - Topolino e la collana Chirikawa. Spy story, con le vertigini iniziali di Topolino, il trauma represso, l'investigazione all'indietro, l'azione finale, per me rimane una delle perle del fumetto italiano per la costruzione e il ritmo. Apprezzata per 11 anni circa.
"SOVIET SAM" un blog billizzimo
7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:
Tra due anni torniamo per vincere.
#34
Inviato 25 gennaio 2012 - 14:08
Ballard, "Il condominio" e alcuni racconti sparsi
Perché Ballard lo ritrovo in tanta di quella musica che amo.
Fuori i nomi!
#35
Inviato 25 gennaio 2012 - 14:15
O caspita... Ultravox, Gary Numan, Human League, eccetera eccetera.
Ballard, "Il condominio" e alcuni racconti sparsi
Perché Ballard lo ritrovo in tanta di quella musica che amo.
Fuori i nomi!
Ah gravissima dimenticanza:
Jules Verne, tutto. Non ricordo quale ho letto per primo, ma Verne in generale per me è la fantasia al potere e da bimbo/ragazzino immergerti nel suoi libri e quanto di più stimolante ci possa essere. Oggi come oggi quello che mi piace di più è "Dalla Terra alla Luna" senza dubbio.
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#36
Inviato 25 gennaio 2012 - 14:18
Una tua action figure che quando la schiacci ti parla degli accordi.
#37
Inviato 25 gennaio 2012 - 14:27
Ende, "La notte dei desideri ovvero il satanarchibugiardinfernalcolico Grog di Magog"
Il primo è questo invece, letto alle elementari, e mai più ripreso dall'epoca a dire il vero (oggi magari mi farebbe ridere, non saprei). Però alcune scene sono ancora vivide nella mia testa e ha comunque rappresentato la mia "miccia" nel campo in questione.
GRANDE
Ende un genio, quando le streghe preparano il Grog e, affinché riesca, non devono pensare a un canguro (mi sembra) mi faceva spisciare
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#38
Inviato 25 gennaio 2012 - 14:29
Tipo il valzer sintetizzato di Vienna o la cavalcata infernale di batteria elettronica live di The Voice? Dammi qualche coordinata, mi hai intrigatoO caspita... Ultravox, Gary Numan, Human League, eccetera eccetera.
Ballard, "Il condominio" e alcuni racconti sparsi
Perché Ballard lo ritrovo in tanta di quella musica che amo.
Fuori i nomi!
#39
Inviato 25 gennaio 2012 - 14:54
Na, gli Ultravox di Vienna non c'entrano niente con Ballard, erano già diventati dei romanticoni all'epoca, intendo gli Ultravox dei primi tre album. Non saprei bene cosa dirti a riguardo, se non di leggerti i testi, sono molto esplicativi.Tipo il valzer sintetizzato di Vienna o la cavalcata infernale di batteria elettronica live di The Voice? Dammi qualche coordinata, mi hai intrigato
Su Gary Numan e sul suo rapporto con Ballard scrissi questa roba qui, scusasse lo spam.
Che poi se pensi di non doverci pensare, di fatto ci hai pensato... io mi esaltavo quando recitavano le formule al contrario, ahah.GRANDE
Ende un genio, quando le streghe preparano il Grog e, affinché riesca, non devono pensare a un canguro (mi sembra) mi faceva spisciare
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#40
Inviato 25 gennaio 2012 - 14:54
Jules Verne, tutto. Non ricordo quale ho letto per primo, ma Verne in generale per me è la fantasia al potere e da bimbo/ragazzino immergerti nel suoi libri e quanto di più stimolante ci possa essere. Oggi come oggi quello che mi piace di più è "Dalla Terra alla Luna" senza dubbio.
ogni volta che penso a Verne ripenso a "Michele Strogoff" e alla steppa, oppure al tragico Capitano Nemo di "Venti mila leghe sotto i mari"
#41
Inviato 25 gennaio 2012 - 15:12
Isaac B. Singer - Storie ebraiche per ragazzi
Non sono sicuro sul titolo, era un tascabile della Mondadori (che ho finito per regalare ad un amico e poi ritrovare, in un'altra copia alla rivendita di una biblioteca.) Da bambino ne ero uscito pazzo, soprattutto per il racconto chiamato 'Tashlikh': la storia di un innamoramento di gioventù e assieme di un ragazzo che cresce e comincia a sviluppare un rapporto con Dio e con la tradizione. Delicatissimo il tentativo di eseguire un incantesimo per fare innamorare la ragazzina di sè, e i timidi avvicinamenti l'uno all'altra.
J.R.R. Tolkien - Lo Hobbit
Ci sono cresciuto, con questa storia. La fantasia, l'avventura, la ripresa della struttura fiabesca senza l'eccesso e l'ambizione a volte goffa del 'Signore degli anelli'.
Lewis Carroll - Alice nel paese delle meraviglie / Attraverso lo specchio
Il libro che più di tutti, forse, determina il mio rapporto con la fantasia e con la surrealtà. Un racconto che potrebbe essere letto in diecimila chiavi, forse pretestuose e forse no. Un luogo di riflessione per come gioca con la matematica, i concetti di spazio e tempo, la lingua, l'identità. E sempre una fucina infinita di idee, inquietudine e meraviglia.
William Shakespeare - Macbeth
O anche La tempesta, ma questo c'è il buono che l'ho recitato ai tempi delle superiori. Lui lo collego sempre a quegli anni, al laboratorio teatrale che molto m'ha accompagnato e ha visto in buona parte alcune 'prime tappe' di crescita oltre che prime estroversioni e momenti di orgoglio. Lui e Durrenmatt (che meno male essere già stato nominato!) hanno fatto da 'colonna sonora' quasi.
Erich Fromm - Avere o essere?
(Vabbè, ho visto NOT mettere Freud quindi credo che vadano bene anche i saggi.)
Il libro che alle superiori usavo in pratica come Bibbia ideologica, e che, per quanto ora veda come ingenuo, ha contribuito molto al mio formarmi un orientamento verso il mondo mediato tra attitudine 'di sinistra' e ricerca spirituale. Il mio libro da mondo migliore.
George Orwell - 1984
Forse il primo libro letto interamente in inglese, o uno dei primi; posto che dell'attualità di questo romanzo ne sappiamo tutti, la sua ricchezza mi aveva abbacinato.
T.S. Eliot - Terra desolata
Ricordi strani delle superiori: otto/nove tra romanzi e poemi da leggere in inglese durante l'estate, e io ero l'unico ad avere capito questo. E ad essermene innamorato, in quel connubio potentissimo di spiritualità per immagini, il passaggio dalla città irreale alle rosse rocce, il finale liberatorio che esprime tutto il bisogno di senso, di qualcosa simile a spiritualità, che senti in quell'età e non solo: Shantith. Shantih. Shantih.
Tuttora il mio lavoro poetico preferito.
Italo Calvino - Le città invisibili
Su questo faticherei a dire molto: soltanto, è il libro in prosa che più assocerei alla parola 'poetico' all'istante. Come per Eliot, di questo ho in mente soprattutto le immagini, le descrizioni di posti che sono luoghi del pensiero, dell'anima, dell'avventura umana. Un'indagine sull'uomo mascherata - e neanche tanto - da fantasia che ogni volta mi stupisce e rapisce sempre più.
Rudyard Kipling - Il libro della giungla
Come avevo fatto a dimenticarlo? Il 'mio' racconto di formazione per eccellenza, e sempre parte della mia storia da 'grande'. Semel scout, semper scout.
I fumetti mi sa che arriveranno poi.
#42
Inviato 25 gennaio 2012 - 15:14
Na, gli Ultravox di Vienna non c'entrano niente con Ballard, erano già diventati dei romanticoni all'epoca, intendo gli Ultravox dei primi tre album. Non saprei bene cosa dirti a riguardo, se non di leggerti i testi, sono molto esplicativi.
Tipo il valzer sintetizzato di Vienna o la cavalcata infernale di batteria elettronica live di The Voice? Dammi qualche coordinata, mi hai intrigato
Su Gary Numan e sul suo rapporto con Ballard scrissi questa roba qui, scusasse lo spam.
Grazie, letto,quindi ha proprio influenzato una quasi intera generazione...
#43
Inviato 25 gennaio 2012 - 15:17
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#44 Guest_Tyvek_*
Inviato 25 gennaio 2012 - 16:11
Rasmus e il Vagabondo di A. Lindgren (il libro che mi ha introdotto alla letteratura!) che ricordo ancora con molto piacere.
Il GGG di R. Dahl che mi fece tanta tenerezza e che ricordo altrettanto con piacere. Forse il tema dell'"outsider", e delle figure al margine in generale, che seguo con furore provengono da queste 2 letture dell'infanzia.
I ragazzi del condominio di V Fabretti. Pre-adolescenza pura, aderente come un vestito a quell'età.
#45
Inviato 25 gennaio 2012 - 16:28
ad ogni modo:
- A. Dumas "il conte di Montecristo", lo lessi in prima media e rimasi folgorata, ricordo che sognavo di notte le pagine che leggevo, completamente catturata, mi son rimasti dei ricordi bellissimi.
- Mika Waltari - Sinuhe l'Egiziano . pure questo alle medie, mi impressiono' molto ( carino anche il film, ma il libro e' altra cosa)
crescendo. . .
- Erasmo da Rotterdam "Elogio della follia" - diciamo che mi ha aperto la strada verso una visione del mondo un attimo meno poetica, mi e' servito molto.
- Thomas Mann, ho letto tutto, pero' sicuramente "La montagna incantata" e "I Buddenbrook", sono libri della vita, del suo trascorrere pieno di malinconia ma anche di grazia, mi hanno davvero segnato.
- Wilde "De Profundis", un altro libro che mi ha colpito cosi tanto fino alle lacrime. .. .non l'ho piu' riletto dalla paura di ri-vedermi. . .
- D'Annunzio "Il Piacere" - estetismo decadente . . ..colpita dalla raffinatezza e dal modo di scrivere .
- Leopardi - Operette morali e Zibaldone, ho ricordi stupendi, mi immergevo nella lettura e tutto mi sembrava migliore, mi estraniavo
- Dostoevskij - L'Idiota. - colpita dalla "idiozia" del personaggio, ricordo belle discussioni con amici di scuola riguardo questo romanzo
- Yeats - Rosa alchemica - completamente catturata dalla poetica e dal simbolismo , dallo stile cosi suggestivo. . .
- Pirandello "Il fu Mattia Pascal" che mi ha segnato perche' mi ha messo in discussione alcune presunte certezze. .. fantastico.
- Kafka "La metamorfosi" per la genialita'
- E.A.Poe "Racconti del mistero e del raziocinio - del mistero e del terrore - fantastici e grotteschi", lui e' colpevole di avermi attirato verso il mondo del "sottosuolo" del dark e del mistero , ricordo ancora adesso i sogni che facevo quando leggevo questo scrittore!
. .. riguardo la poesia, "I fiori del male" di Baudelaire, Rimbaud dove "Il battello ebbro" mi ha colpita cosi tanto che a tratti non riuscivo a continuare a leggere. . .e molti poeti e poetesse che hanno lasciato segni indelebili , dalla Dickinson alla Szymbroska e via dicendo. . .
#46
Inviato 25 gennaio 2012 - 16:40
Posto che pure io mi devo ancora formare
beati voi, io mi sento ormai sformato.
#47
Inviato 25 gennaio 2012 - 16:41
Appena ti ho letto, ho pensato a quali sono stati i primi libri che ho letto, o almeno quelli che ricordo di aver letto con particolare interesse, quindi sono andata molto a ritroso per ritrovare il senso di alcune letture.
In cima alla mia lista continua ad esserci Pirandello, che fu una scoperta scolastica nella prima adolescenza.
Uno nessuno e centomila è una costante nella mia vita, scelta ripetuta più volte, perchè è l'elaborazione dei miei pensieri, è uno specchio in cui periodicamente torno a rimirarmi.
Siddharta - Hesse. E che caspita! Non eri cool se non ne avevi una copia nello zaino. Era il simbolo del travaglio e della ricerca adolescenziale.
Les Fleurs du mal - Baudelaire. Perchè, mi dissero, avrei conosciuto la passione.
Le avventure di Huckleberry Finn - Twain. Voglia di libertà e di avventura.
10. Morte a credito (Cèline): perché c'è il bacio più fantastico della storia della letteratura
Il bacio più fantastico di cui ho letto io invece è descritto in Maggie Kassidy - Kerouac. Mi sento una cosa in gola al solo pensiero dell'emozione che mi diede quella lettura. L'ho regalato e lo consiglio spesso.
Sogno di una notte di mezza estate - Shakespeare. Perchè lo vidi a teatro e mi innamorai di fate e folletti.
-------
letto ora il post di Slowburn: vero, Il piacere rientra nelle letture giovanili più intriganti.
La metamorfosi l'ho rimosso poco prima di postare per non andare troppo oltre; ma se devo "segnare" un momento preciso, che nei miei ricordi coincida con il momento in cui ho deciso che "volevo" leggere, è stato quando ho letto questo di Kafka e Un uomo della Fallaci. In contemporanea, ecco perchè entrambi.
ॐ मणि पद्मे हूँ
... perchè il voler bene non si compra, non si vende, non si impone con il coltello alla gola, nè si può evitare: il voler bene succede
(J. Amado - "Teresa Batista stanca di guerra")
#48
Inviato 25 gennaio 2012 - 16:48
Siddharta - Hesse. E che caspita! Non eri cool se non ne avevi una copia nello zaino. Era il simbolo del travaglio e della ricerca adolescenziale.
Ahia Lois, perchè ferirmi così? Che ti ho fatto di male? Eppure ti amavo sinceramente, non dovevo fidarmi, lo sapevo
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#49
Inviato 25 gennaio 2012 - 16:51
ॐ मणि पद्मे हूँ
... perchè il voler bene non si compra, non si vende, non si impone con il coltello alla gola, nè si può evitare: il voler bene succede
(J. Amado - "Teresa Batista stanca di guerra")
#50
Inviato 25 gennaio 2012 - 16:54
Ho mollato fidanzate per molto meno
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
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