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Intercettazioni e Privacy


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29 replies to this topic

#1 MisterX

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Inviato 21 giugno 2006 - 12:55

Tanto per parlarne e tenere d'occhio la situazione, che qualcuno ha già la tentazione di togliere ai magistrati l'arma delle intercettazioni telefoniche (link 1, link 2).

Mi pare di capire che la linea sia quella di complicare, se non addirittura eliminare del tutto, la possibilità per gli inquirenti di ricorrere alle intercettazioni durante le indagini, salvo per terrorismo ed associazioni a delinquere.

Peccato che le intercettazioni siano l'unico metodo per togliere il velo al mondo della corruzione e delle tangenti.

Sicuramente va messo un freno all'ignobile proliferare di intercettazioni pubblicate sui giornali, ma ritengo che la soluzione sia un'altra, che oltretutto dovrebbe esser già prevista dalla legge: le intercettazioni non penalmente rilevanti (quelle che appunto escono sui giornali), non essendo "prove", dovrebbero essere eliminate (o archiviate, nel caso il magistrato si riservi di ricontrollarle in futuro). Ovviamente le "talpe" nei tribunali continueranno ad esserci, ma se il giornalista che copia-incolla l'intercettazione venisse reso complice di reato, la riterrei cosa giusta e non limitante della libertà di stampa. Vi pare un'utopia?
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#2 Guest_Paradosso_*

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Inviato 21 giugno 2006 - 13:40

Segnalo un'articolo di ieraltro di D'Avanzo che riassume (incredibile dictu) in pieno la mia posizione al riguardo (a parte per il fatto che glissa sui comportamenti del suo stesso giornale, ma tant'è). E lo fa sia per quanto riguarda l'uso e l'abuso della magistratura di  questo strumento che per la sua invasività non può e non deve essere ritenuto che eccezionale, sia per quanto riguarda la pubblicazione e speculazione su di essi che ne fanno i giornali (in particolare, l'opera dei giornalistucoli Rodotà e Imarisio sul Corriere è di levatura morale e materiale pari a quella degli intercettati stessi).

In realtà una magistratura pigra abusa delle intercettazioni. Con quel metodo di lavoro invasivo, si afferra rapidamente il risultato "oggettivo" senza dannarsi troppo l'anima. Oggi si intercetta per il piccolissimo spaccio e per il grande traffico di droga. Per la manipolazione di una Opa e per una truffa di poche centinaia di migliaia di euro. ? sufficiente contestare l'associazione per delinquere. La bulimìa intercettatoria ha numeri spaventosi che oggi non hanno confronti internazionali. Secondo l'Eurispes, negli ultimi dieci anni, sono state intercettate in Italia circa 30 milioni di persone; nel 2004 per le intercettazioni sono stati spesi oltre 300 milioni di euro e il 2005 ha registrato una spesa ancora maggiore. Nel 2001 i telefoni intercettati sono stati 32.000. Sono diventati 45.000 nel 2002. 77.615 nel 2003. 92.781 nel 2004 e nel 2005 hanno superato i 107.000. Considerati i tempi medi delle intercettazioni, circa 45 giorni, ogni anno sarebbero intercettate oltre un milione e 500.000 persone. Non è solo la magistratura a rendere ipertrofico il meccanismo. Ne abusa la polizia giudiziaria quando diffonde le intercettazioni per mettere un pubblico ministero riottoso dinanzi al fatto compiuto o per condizionare le indagini. Ne abusano gli avvocati che, secondo convenienza, scaricano in pubblico le «carte» dell'altro imputato per proteggere, dal clamore o dalle responsabilità, l'assistito che paga la parcella.
Prima conclusione, allora. Le intercettazioni sono necessarie alle indagini, ma non tutte le indagini hanno bisogno di intercettazioni.

Per non rimanere tartufescamente nel vago (anche se chi è senza peccato scagli la prima pietra) si può parlare di come il Corriere della Sera ha maneggiato l'affare giudiziario del Savoia.
Editoriale rituale di Piero Ostellino che censura «le gigantesche e rumorosissime inchieste poi finite in una bolla di sapone». Qual è l'inchiesta? In sette pagine piene non si riesce a capire di che cosa si sta parlando, quali sono i fatti che hanno provocato l'indagine e gli arresti. La cronaca dell'affare è infatti soltanto a pagina 6. Non pare essere quello il tassello più importante. Il maggiore rilievo è affidato da pagina 2 a pagina 3 a sbirciare nel buco della serratura. A sbattere nero su bianco chiacchiere telefoniche, nomi, facce, storie di sesso vero o presunto, turpiloqui, vaniloqui, millanterie e arroganza. Sembra essere una curiosità morbosetta il solo interesse pubblico che il giornale diretto da Paolo Mieli attribuisce all'avvenimento. Chi fa sesso con chi. Come. Dove. E quel maritino lì, è contento ora che gli stiamo spiattellando la storia della mogliettina incinta? Diamogli un colpo di telefono e intervistiamolo? (Maritino e Mogliettina, va detto, sono del tutto estranei all'inchiesta penale.

l giornalismo italiano - tutto il giornalismo italiano, nessuno escluso - diffonde a piene mani intercettazioni non per fare informazione, per rispettare quel "patto etico" con il lettore che gli impone di rendere (anche con frasi rubate) comprensibile la realtà, di spiegare per quanto è possibile che cosa è accaduto e perché. Quelle frasi rubate sono pubblicate per mero scandalismo. Per voyeurismo. Il giornalismo c'entra come il cavolo a merenda. A chi fa i giornali non interessa sapere di che cosa è responsabile, se è responsabile, il Savoia e la sua miserabile corte, a ricostruire il contesto che solo rende possibile comprenderne gli errori o i reati. Vuole soltanto raccontarne la vita oscura, le miserie, le volgarità, le voglie, come se ci fosse un delizioso godimento a scoprire il mostro nella faccia dell'altro, nella vita degli altri.

L'abuso delle intercettazioni della magistratura non ha nulla a che fare con l'abuso che ne fa il giornalismo italiano, ipocritamente dissimulato dalle consuete litanie contro la magistratura e da quella stupidaggine che nelle redazioni suona così: «Si pubblica tutto ciò che abbiamo» anche se il più candido di noi sa che è vero per alcune carte ma non per tutte, naturalmente. I due abusi incrociati e sovrapposti provocano la barbarie della civiltà che abbiamo sotto gli occhi. In un Paese dove il crimine di mafiosi e colletti bianchi è patologico, sarebbe necessario un dibattito pubblico che possa tenere insieme le necessità investigative, la tutela della privacy dei singoli (soprattutto se non indagati, soprattutto se le intercettazioni personali sono irrilevanti per le indagini), un diritto-dovere di informare e di essere informati che trovi limiti nell'interesse pubblico e nel diritto altrui. Sarebbe sufficiente soltanto ritrovare le ragioni di codici deontologici che sappiano essere condivisi e rispettati.


Poi ci sono gli esponenti ed elettori della c.d. "Italia dei Valori", movimento di un ex magistrato che mostrava e mostra di tenere in spregio le più elementari garanzie costituzionali (questo a detta non degli imputati o di Alfredo Biondi: a detta dei colleghi che l'hanno conosciuto e affiancato), e c'è il ceto miseramente impiegatizio che della lettura delle intercettazioni, preferibilmente quelle non penalmente rilevanti, fa un'onanistica religione e motivo di piacere. Entrambe categorie ben rappresentate in questo forum, anche a questo riguardo D'Avanzo ha detto tutto quanto c'era da dire.

Tanto di cappello a uno che, per quanto spesso marciandoci, spesso maldestramente, spesso raffazzonatamente, si è sempre scritto gli articoli da solo, senza sciacallare né da giornali stranieri né da luridi brogliacci, specialità questa di molti suoi colleghi di giornale e non.
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#3 MisterX

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Inviato 21 giugno 2006 - 13:59

Avevo letto anch'io l'articolo di D'Avanzo su Repubblica, ed in particolare mi trovo d'accordo su questi due passaggi: "In realtà una magistratura pigra abusa delle intercettazioni" e "il giornalismo italiano [...] diffonde a piene mani intercettazioni non per fare informazione [...] Quelle frasi rubate sono pubblicate per mero scandalismo. Per voyeurismo".

La possibilità per i magistrati di ricorrere alle intercettazioni potrebbe anche essere rivista, ma il vero problema è quello del giornalismo. Per continuare ad usare le parole di D'Avanzo "Finirà, come sempre in Italia, con una nuova legge, con un nuovo reato iscritto nel codice penale. Con la stessa impunità e barbarie". Ecco, visto che una qualche legge che impedisca la pubblicazione di atti che dovrebbero restare chiusi in tribunale dovrebbe esistere, si potrebbe iniziare con l'applicarla. Poi, e se sarà il caso, si potrà anche ridimensionare l'applicabilità delle intercettazioni.
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#4 Guest_PadovaScoppia_*

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Inviato 21 giugno 2006 - 14:07

Avevo letto anch'io l'articolo di D'Avanzo su Repubblica, ed in particolare mi trovo d'accordo su questi due passaggi: "In realtà una magistratura pigra abusa delle intercettazioni" e "il giornalismo italiano [...] diffonde a piene mani intercettazioni non per fare informazione [...] Quelle frasi rubate sono pubblicate per mero scandalismo. Per voyeurismo".

La possibilità per i magistrati di ricorrere alle intercettazioni potrebbe anche essere rivista, ma il vero problema è quello del giornalismo. Per continuare ad usare le parole di D'Avanzo "Finirà, come sempre in Italia, con una nuova legge, con un nuovo reato iscritto nel codice penale. Con la stessa impunità e barbarie". Ecco, visto che una qualche legge che impedisca la pubblicazione di atti che dovrebbero restare chiusi in tribunale dovrebbe esistere, si potrebbe iniziare con l'applicarla. Poi, e se sarà il caso, si potrà anche ridimensionare l'applicabilità delle intercettazioni.


Se non vado errato esiste già una multa per le procure "bucate", il problema è che è di un ammontare ridicolo rispetto a quanto possa lucrare una eventuale talpa.
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#5 MisterX

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Inviato 21 giugno 2006 - 14:11

E allora che venga inasprita la pena, sia alla talpa che al giornalista.
Credo che nessuno, nei casi di copia-incolla, potrebbe appellarsi alla libertà di stampa.
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#6 pippokennedy

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Inviato 21 giugno 2006 - 14:28

Avevo letto anch'io l'articolo di D'Avanzo su Repubblica, ed in particolare mi trovo d'accordo su questi due passaggi: "In realtà una magistratura pigra abusa delle intercettazioni" e "il giornalismo italiano [...] diffonde a piene mani intercettazioni non per fare informazione [...] Quelle frasi rubate sono pubblicate per mero scandalismo. Per voyeurismo".

La possibilità per i magistrati di ricorrere alle intercettazioni potrebbe anche essere rivista, ma il vero problema è quello del giornalismo. Per continuare ad usare le parole di D'Avanzo "Finirà, come sempre in Italia, con una nuova legge, con un nuovo reato iscritto nel codice penale. Con la stessa impunità e barbarie". Ecco, visto che una qualche legge che impedisca la pubblicazione di atti che dovrebbero restare chiusi in tribunale dovrebbe esistere, si potrebbe iniziare con l'applicarla. Poi, e se sarà il caso, si potrà anche ridimensionare l'applicabilità delle intercettazioni.


Amen.
Siamo uno dei paesi più regolamentati del mondo e nonostante questo vige una quasi totale impunità. Appena scoppia il bubbone giù a fare altre leggi.
Beccaria si starà rivoltando nella tomba.
E poi adesso posson fare allegro coretto unanime di condanna, sotto sotto cagandosi poi nei pantaloni per timore di esserci finiti in mezzo.
Schifo e disgusto per la nuova moda voyeuristica-giornalistica delle intercettazioni, roba da Novella 2000 senza tette e culi.
Fosse per me radiazione dall'albo, senza se e ma.

Tanto di cappello a uno che, per quanto spesso marciandoci, spesso maldestramente, spesso raffazzonatamente, si è sempre scritto gli articoli da solo, senza sciacallare né da giornali stranieri né da luridi brogliacci, specialità questa di molti suoi colleghi di giornale e non.


Già, uno dei motivi che in questi anni mi hanno spinto sempre più lontano dalla carta stampata, oltre a svariati altri.
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#7 Mr telefax

    dendrite

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Inviato 21 giugno 2006 - 15:54

Tralasciando la vicenda Vittorio Emanuele, l'ennesimo squallido teatrino italico:
Ma sono solo io l'unico che si sta iniziando a irritare per il profluvio di intercettazioni telefoniche sbandierate su tutti i giornali? Voglio dire, solo io ci vedo una malcelata forma di pornografia, non dissimile dalle foto stile gore che i più squallidi magazine ci propinano come "libertà di notizia"? No, perché il mio disgusto per questa pratica sta assumendo livelli di guardia.

Questo è quel che ho scritto due giorni fa in un altro thread al riguardo de intercettazioni pubblicate su quotidiani. Quanto al resto, purtroppo non sono molto ferrato, indi glisserò. Considero comunque inquietante il proliferare del numero delle intercettazioni. Non sono sicuro che portino tutti questi benefici.
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I personaggi e i fatti narrati sono immaginari, è autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce

#8 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 21 giugno 2006 - 16:33

è anche giusto riflettere sull'uso di certi strumenti investigativi, anzi è doveroso; ma altrettanto doveroso sarebbe discutere sul fatto che da un anno a questa gran parte dei settori chiave di questo paese sono stati colti in flagranza di reato, grazie anche a quegli stessi strumenti.
trovo singolare che, dopo che tanti fatti sono venuti alla luce, gran parte dei policiti nostrani (sia destrini che sinistrini) e dell'opinione pubblica si preoccupano della leggittimità dell'uso di quegli stessi strumenti.
E' come se, quando qualcuno ci indica la luna invece di guardare la luna guardiamo il dito che la sta indicando.
Si discuta pure dell'uso delle intercettazioni me si discuta altresì di come il sistema dirigente di questo paese possa depurarsi.
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#9 Guest_Number 5_*

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Inviato 22 giugno 2006 - 08:44

Mi pare una grandissima scemenza limitare l'uso delle intercettazioni ai casi di "associazione a delinquere" e terrorismo, dato che tutti, e dicasi tutti, i recenti casi di intercettazioni ottenute, eseguite e pubblicate riguardavano proprio il reato di associazione a delinquere.
Ridurre il numero dei reati per cui le intercettazioni possono essere chieste è ovviamente doveroso, ma limitarle al punto di renderle inutili ovviamente non va bene.
1 - Si dovrebbero dare una limitata i GIP, nell'acconsentire alle richieste di intercettazioni dei PM e chi esagera dovrebbe finire indagato dal CSM e giustificarsi lì davanti. Per esempio chi dispone in una piccola Procura 100 permessi di intercettazioni in un anno.
2 - Si dovrebbe punire maggiormente chi diffonde illegalmente intercettazioni coperte da segreto, che ricordiamolo non sono la maggior parte di quelle pubblicate nei casi recenti, dato che come tutti gli atti del procedimeno esse diventano pubbliche nel momento in cui vengono incluse in atti depositati in cancelleria del Tribunale.
La questione è la pubblicazione di intercettazioni che nulla hanno a che vedere col reato contestato e oggetto di indagini, tipo gli Sms della Falchi al marito (roba dell'anno scorso), ovvero il Sottile che discetta su chi e come si è ingroppato la Monsé (peraltro evidente che qualcuno se la fosse ingroppata per metterla lì, solo a guardarla e soprattutto a sentirla la ragazza). Ed è una questione complicata, perché o si puniscono i giornalisti o si stabilisce che le intercettazioni non concernenti strettamente l'indagine devono essere distrutte. Siccome la prima soluzione mi fa venire il prurito per questioni di principio, sarebbe preferibile la seconda ovvero obbligare alla distruzione immediata, hic et nunc, di tutti i supporti e dei brogliacci delle trascrizioni, sui quali siano contenute intercettazioni giudicate dagli inquirenti non attinenti all'indagine. Questo non appena essi el giudicano tali. Si stabilisce che ogni 15 giorni il giudice inquirente si mette lì e si sorbisce un tot di intercettazioni. Dopodiché Emette una ordinanza in cui si dice, chiero e tondo, che le intercettazione n. x del 25/12/2008 ore 12.56, la n. y del 28/12/2008 ore 10.45, eccetera eccetera, vengono considerate non rilevanti per le indagini e pertanto devono essere immediatamente distrutte. Se questo non viene fatto, pene severissime per i disobbedienti aggravate per chi non solo non distrugge ma diffonde il materiale. Siccome i custodi del materiale sono ben individuati e sono gli organi di PS incaricati di volta in volta delle funzioni di Polizia Giudiziaria, è semplicissimo individuare gli eventuali colpevoli.
Capisco che non è facile stabilire su due piedi la irrilevanza di alcune intercettazioni, ma della maggior parte assolutamente sì, basta leggere alcune finite sui giornali appunto con le inchieste dell'ultimo anno. E poi è meglio correre il rischio di distruggere qualche intercettazione che più in là potrebbe tornare, forse, rilevante che continuare con il massacro della privacy della pubblicazione di queste ultime intercettazioni, alcune delle quali hanno sconvolto la vita non solo degli indagati e dei loro interlocutori, ma anche di persone che nulla c'entravano e nemmeno erano in quele conversazioni, vedi ad esempio il povero marito della Monsé dalla quale aspetta pure un figlio.
E se poi gli indagati, alla fine del giudizio, dovessero essere giudicati innocenti che si fa? Nele intercettazioni reati non ce n'erano, evvabbé però la notizia era una notizia e ci si può passar sopra, però che anche siano stati sputtanati per questioni non attinenti all'inchiesta non è accettabile.
Che le intercettazioni fossero divertenti, come in effetti sono alcune di quelle non attinenti di cui si discute, ovviamente non fa testo.

Ecco, io farei così o qualcosa di simile.
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#10 ubik

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Inviato 22 giugno 2006 - 12:22

edit: avendo letto molto velocemente avevo capito che Number5 proponesse un limite di tot intercettazioni per procura, in stile time out nella NBA . Sorry :D

seriamente, la soluzione più semplice da mettere in pratica, cioè l'unica che permetterebbe di risalire ad un responsabile(anche se l'ultimo anello della catena) sarebbe quella di bastonare chi pubblica l'intercettazione voyeristica.
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#11 MisterX

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Inviato 22 giugno 2006 - 17:27

Anna Finocchiaro, in merito:

"non escludo però un inasprimento delle sanzioni" [...] "L'idea di punire più severamente pm e giornalisti è una strada praticabile ma il problema non è solo inasprire le sanzioni. Bisogna capire il meccanismo per sapere come avvengono le intercettazioni, per capire dove ci sono le smagliature e si verifica la fuga di notizie. Per questo proporremo un'indagine conoscitiva: ascolteremo tutti i soggetti interessati, giornalisti e magistrati. Entro luglio potremo avere un'idea più precisa del sistema e dei suoi limiti".

Link @ Repubblica

E' già qualcosa che all'interno della maggioranza non tutti convergano sulla posizione di Mastella.
Quando in ballo ci sono interessi così diffusi, non si può mai dire.
D'accordo poi che non basti soltanto inasprire le sanzioni, ma comunque sarebbe sicuramente il più efficace punto di partenza, mentre le cosiddette "indagini conoscitive sui metodi che consentono la fuga di notizia" puzzano un po' di fumo...
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#12 Guest_slimfit_*

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Inviato 22 giugno 2006 - 18:08

Tanto di cappello a uno che, per quanto spesso marciandoci, spesso maldestramente, spesso raffazzonatamente, si è sempre scritto gli articoli da solo, senza sciacallare né da giornali stranieri né da luridi brogliacci, specialità questa di molti suoi colleghi di giornale e non.


OT Giuseppe D'avanzo e' a mio avviso uno dei migliori "reporter"(perche' definirlo giornalista sarebbe alquanto riduttivo),assieme anche a Guido Rampoldi e pochi altri.Non credo abbia marciato piu' di tanto,se consideriamo quanto ha fatto un Travaglio tanto per sparare un nome.Merito suo tra i tanti e' stato quello di smontare tutto l'impianto accusatorio ipotizzato dalla commissione d'inchiesta costituita per l'affare Telecom Serbia e presieduta dall'ex monarchico Trantino,in quota AN,in seguito alle deposizioni di quel ciarlatano millantatore di Igor Marini,assoldato da Chi sappiamo noi o da chi per Lui.L'ultimo successo giornalistico fu poi lo scandalo Nigergate sul falso dossier di una compravendita di Uranio avvenuta tra Niger ed Iraq.
P.S. Io aspetto sempre che si apra un procedimento penale anche per Telecom.
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#13 sheikyerbouti

    anti-intellettuale, coerente, obiettivo, ironico, arguto, spacca

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  • Locationmilano

Inviato 22 giugno 2006 - 23:20

ritengo le intercettazioni telefoniche sempre utili in un paese, l??italia, in cui l??intreccio tra politica, economia, finanza, sport, televisione e chi più ne ha più ne metta, è diventato un gomitolo talmente ingarbugliato da poter essere sciolto in modo drastico e senza guardare in faccia a nessuno.

personalmente sono cosciente abbastanza da sapere quello che dico, e scrivo, per assumermene la piena responsabilità.
gli uomini politici, ma ancor di più i loro sciocchi tirapiedi, che si scandalizzano delle intercettazioni cui sono oggetto non fanno che confermare, quantomeno, la loro pochezza umana e morale.

rudolph giuliani, apprezzato sindaco di nyc e non certo in odore di giustizialismo, inserì nei capitolati dei concorsi per gli appalti cittadini la clausola che le aziende concorrenti avrebbero dovuto accettare di essere oggetto di intercettazioni telefoniche a sorpresa.
nessuno se ne ebbe a dolere.

per quanto riguarda le chiose, ma io le ritengo solo fegatose deiezioni, di alcuni post, credo si commentino da sole.

bonne nuit.
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#14 Guest_Paradosso_*

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Inviato 22 giugno 2006 - 23:44

.L'ultimo successo giornalistico fu poi lo scandalo Nigergate sul falso dossier di una compravendita di Uranio avvenuta tra Niger ed Iraq.


Una bufala come poche la ricostruzione davanzesca in quell'occasione (come in mille altre). Tuttavia, meglio la bufala che la dissezione di conversazioni private. Rampoldi, stendiamo un velo pietoso.

P.
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#15 Guest_slimfit_*

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Inviato 23 giugno 2006 - 06:06

.L'ultimo successo giornalistico fu poi lo scandalo Nigergate sul falso dossier di una compravendita di Uranio avvenuta tra Niger ed Iraq.


Una bufala come poche la ricostruzione davanzesca in quell'occasione (come in mille altre).

P.


ah gia' ,dimenticavo,era tutto vero,altrimenti le armi di distruzione di massa come se le costruivano!!!E poi e' stato tutto smentito dallo stesso don Silvio da Arcore,da Pollari(capo del servizio segreto militare) e nientepopodimenoche dal presidente del Copaco,Enzo Bianco,noto falco tra le file della sinistra piu' radicale.Anche  il presidente emerito Cossiga,passato alla storia per il suo amor di trasparenza e refrattario ad accettare gli intrighi di palazzo,ha sostenuto l'infondatezza dell'inchiesta.E puntualmente e' arrivato un controdossier firmato Tony Blair,il primo della classe, sul tavolo di Cheney.Il resto e' storia che conoscete.
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#16 ePiMeRaSi

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Inviato 23 giugno 2006 - 10:34

1 - Si dovrebbero dare una limitata i GIP, nell'acconsentire alle richieste di intercettazioni dei PM e chi esagera dovrebbe finire indagato dal CSM e giustificarsi lì davanti. Per esempio chi dispone in una piccola Procura 100 permessi di intercettazioni in un anno.


E facciamo pure una legge per limitare il numero dei reati da intercettazione?

Art. 1: Mi raccomando, mettetetevi daccordo: massimo 100 reati da intercettazione!


Cmq vi sono 2 tipi di intercettazioni che possono essere pubblicate:

1) Quelle riportate nei mandati (e che vengono consegnati agli avvocati e ai diretti interessati). I pm e i giudici su queste non hanno nessun controllo. Le sanzioni dovrebbero quindi riguardare imputati stessi o relativi avvocati (oltre che giornalisti)

2) Quelle che servono alle indagini, secretate e vengono fatte ascoltare agli imputati ad arresto compiuto (negli interrogatori). Queste vengono divulgate dalle talpe.

Ora, se ci pensate un attimo, se accade PUNTUALMENTE che è così facile che una talpa vada a sparare in giro le intercettazioni vuol dire che ABBIAMO UN PROBLEMA BEN PIU' GROSSO della privacy di quattro deficienti disonesti.
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#17 MisterX

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Inviato 23 giugno 2006 - 10:52

Non esiste anche un terzo tipo di intercettazioni, ossia quelle non penalmente rilevanti?
Sono queste le più "pericolose", perchè la loro pubblicazione ha solo fini scandalistici.
Anche il più disonesto della terra deve vedere salvaguardata la propria dignità.
Senza considerare, poi, tutte le persone terze che spesso vengono sbattute in prima pagina senza colpe.
  • 0

#18 ubik

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Inviato 24 giugno 2006 - 17:10

E rendere noti i verbali delle deposizioni come lo considerate, sul piano etico?
Non dico che è roba da paese del terzo mondo perchè sarebbe offensivo nei confronti dei paesi del terzo mondo.
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#19 Guest_Number 5_*

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Inviato 24 giugno 2006 - 17:18


1 - Si dovrebbero dare una limitata i GIP, nell'acconsentire alle richieste di intercettazioni dei PM e chi esagera dovrebbe finire indagato dal CSM e giustificarsi lì davanti. Per esempio chi dispone in una piccola Procura 100 permessi di intercettazioni in un anno.


E facciamo pure una legge per limitare il numero dei reati da intercettazione?

Non hai capito, come invece ha capito Ubik. Il Gip che autorizza un numero di intercettazioni PALESEMENTE esagerato (esempio: 100 permessi in un anno nella procura di Lagonegro) dve essere chiamato a giustificarsi davanti al CSM. Deve cioé dimostrare che tutte le intercettazioni erno necessarie ad indagini importanti e con già pesanti indizi, altrimenti non proseguibili. capito? Non ho affatto proposto un tetto preciso al numero di intercettazioni.
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#20 MisterX

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Inviato 24 giugno 2006 - 17:22

E aggiungo: sempre a livello etico, come considerate la possibilità che le intercettazioni penalmente rilevanti possano essere rese pubbliche?

Non è facile rispondere, perchè va si rispettata la dignità degli indagati (come detto prima riguardo la pubblicazione delle intercettazioni non penalmente rilevanti), ma bisogna considerare anche le responsabilità che la classe dirigente ha nei confronti dei cittadini, che hanno il diritto di sapere.
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#21 ePiMeRaSi

    pivello

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Inviato 24 giugno 2006 - 22:27



1 - Si dovrebbero dare una limitata i GIP, nell'acconsentire alle richieste di intercettazioni dei PM e chi esagera dovrebbe finire indagato dal CSM e giustificarsi lì davanti. Per esempio chi dispone in una piccola Procura 100 permessi di intercettazioni in un anno.


E facciamo pure una legge per limitare il numero dei reati da intercettazione?

Non hai capito, come invece ha capito Ubik. Il Gip che autorizza un numero di intercettazioni PALESEMENTE esagerato (esempio: 100 permessi in un anno nella procura di Lagonegro) dve essere chiamato a giustificarsi davanti al CSM. Deve cioé dimostrare che tutte le intercettazioni erno necessarie ad indagini importanti e con già pesanti indizi, altrimenti non proseguibili. capito? Non ho affatto proposto un tetto preciso al numero di intercettazioni.


Sì ma già la giustizia è lenta, non mi sembra il caso di infierire
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#22 Guest_Number 5_*

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Inviato 25 giugno 2006 - 10:45




1 - Si dovrebbero dare una limitata i GIP, nell'acconsentire alle richieste di intercettazioni dei PM e chi esagera dovrebbe finire indagato dal CSM e giustificarsi lì davanti. Per esempio chi dispone in una piccola Procura 100 permessi di intercettazioni in un anno.


E facciamo pure una legge per limitare il numero dei reati da intercettazione?

Non hai capito, come invece ha capito Ubik. Il Gip che autorizza un numero di intercettazioni PALESEMENTE esagerato (esempio: 100 permessi in un anno nella procura di Lagonegro) dve essere chiamato a giustificarsi davanti al CSM. Deve cioé dimostrare che tutte le intercettazioni erno necessarie ad indagini importanti e con già pesanti indizi, altrimenti non proseguibili. capito? Non ho affatto proposto un tetto preciso al numero di intercettazioni.


Sì ma già la giustizia è lenta, non mi sembra il caso di infierire

Eh vabbé... Ho capito. Facciamo come con l'inchiesta sportiva su calciopoli. Siccome bisogna far presto chi se ne frega dei diritti, della correttezza delel indagini, dei riscontri, delle contraddizioni, di tutto... basta fare in fretta... I problemi della lentezza sono altri, tra cui poche risorse, poco personale, strutture inadeguate e vecchie, un meccanismo farraginoso sotto altri aspetti, nonché la tipica mentalità italica.
A questo ultimo proposito racconto che qualche giorno fa sono dovuto andare in Tribunale per un semplice certifiato del casellario giudiziale necessario per una pratica amministrativa. Mentre facevo la mia fila allo sportello (la cui impiegata peraltro stava lavorando celermente), erano già le 9,20 quando l'orario di apertura è le ore 9,00 e ti arrivano due impiegate con tutta calma. Posano la borsa e escono di nuovo. Dopo cinque minuti rientrano, evidentemente dopo essere state la bar del Tribunale a bersi un caffé (il tutto dopo aver già timbrato il cartellino). Subito dopo attraverso le finestre le vedo spuntare su un terrazzo a una decina di metri e mettersi tranquillamente a fumare una sigaretta chiacchierando con un altro impiegato. Finita la sigaretta altri cinque minuti di chiacchiere e poi, molto tranquillamente, rientro in postazione per l'inizio del lavoro (forse). Certo che se andiamo avanti così...
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#23 Guest_Paradosso_*

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Inviato 25 giugno 2006 - 10:57

La combinazione "giustizialisti d'accatto + Fiorentina deferita" riesce a far giocare a Number 5 il ruolo del garantista! Manca solo che il sottoscritto vubbi Travaglio e poi le abbiam viste tutte.

P.
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#24 Guest_Number 5_*

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Inviato 25 giugno 2006 - 11:09

La combinazione "giustizialisti d'accatto + Fiorentina deferita" riesce a far giocare a Number 5 il ruolo del garantista! Manca solo che il sottoscritto vubbi Travaglio e poi le abbiam viste tutte.

P.

Spiritosissimo. Come sempre. E' che oggi sono in buona... :D
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#25 Guest_PadovaScoppia_*

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Inviato 25 giugno 2006 - 18:40

.L'ultimo successo giornalistico fu poi lo scandalo Nigergate sul falso dossier di una compravendita di Uranio avvenuta tra Niger ed Iraq.


Una bufala come poche la ricostruzione davanzesca in quell'occasione (come in mille altre). Tuttavia, meglio la bufala che la dissezione di conversazioni private. Rampoldi, stendiamo un velo pietoso.

P.


Meglio una cantonata ogni tanto che il libro paga di Berlusconi e qualche articoletto di commento già vecchio dopo una settimana. (però scritto "bene" eh)

Che poi, anchdrebbe visto cantonata quanto e secondo chi...ma quello è un altro discorso.
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#26 ePiMeRaSi

    pivello

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Inviato 27 giugno 2006 - 12:50

[quote author=Number 5 link=topic=189.msg5181#msg5181 date=1151230811]
Eh vabbé... Ho capito. Facciamo come con l'inchiesta sportiva su calciopoli. Siccome bisogna far presto chi se ne frega dei diritti, della correttezza delel indagini, dei riscontri, delle contraddizioni, di tutto... basta fare in fretta... [/quote]

Ho già avuto modo di scrivere qual è il problema in quelle intercettazioni.
Il problema non è la magistratura (solo se ci sono talpe, e allora il problema è ben più grave della privacy).
Mi spieghi allora perchè tutti additano "la magistratura"?

[/quote]I problemi della lentezza sono altri, tra cui poche risorse, poco personale, strutture inadeguate e vecchie, un meccanismo farraginoso sotto altri aspetti, nonché la tipica mentalità italica.[/quote]

E quindi?
Rendiamo ancora più ferraginose anche le indagini?

E sì mi sembra giusto, "armonizziamo" il sistema su scala geologica.


[quote]A questo ultimo proposito racconto che qualche giorno fa sono dovuto andare in Tribunale per un semplice certifiato del casellario giudiziale necessario per una pratica amministrativa. Mentre facevo la mia fila allo sportello (la cui impiegata peraltro stava lavorando celermente), erano già le 9,20 quando l'orario di apertura è le ore 9,00 e ti arrivano due impiegate con tutta calma. Posano la borsa e escono di nuovo. Dopo cinque minuti rientrano, evidentemente dopo essere state la bar del Tribunale a bersi un caffé (il tutto dopo aver già timbrato il cartellino). Subito dopo attraverso le finestre le vedo spuntare su un terrazzo a una decina di metri e mettersi tranquillamente a fumare una sigaretta chiacchierando con un altro impiegato. Finita la sigaretta altri cinque minuti di chiacchiere e poi, molto tranquillamente, rientro in postazione per l'inizio del lavoro (forse). Certo che se andiamo avanti così...
[/quote]

Ti sei incazzato almeno?
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#27 Guest_Number 5_*

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Inviato 28 giugno 2006 - 07:32

Ti sei incazzato almeno?

Con chi? Con la povera impiegata allo sportello che invece stava lavorando?
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#28 Guest_runciter_*

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Inviato 27 aprile 2007 - 08:29

Al Cittadino non far Sapere

di Marco Travaglio

Legge intercettazioni

Cari lettori, quando il Parlamento approva una legge all??unanimità, di solito bisogna preoccuparsi. Indulto docet. Questa volta è anche peggio. L??altroieri, in poche ore, con i voti della destra, del centro e della sinistra (447 sì e 7 astenuti, tra cui Giulietti, Carra, De Zulueta, Zaccaria e Caldarola), la Camera ha dato il via libera alla legge Mastella che di fatto cancella la cronaca giudiziaria. Nessuno si lasci ingannare dall??uso furbetto delle parole: non è una legge ??in difesa della privacy? (che esiste da 15 anni) nè contro ??la gogna delle intercettazioni?. Questa è una legge che, se passerà pure al Senato, impedirà ai giornalisti di raccontare - e ai cittadini di conoscere - le indagini della magistratura e in certi casi persino i processi di primo e secondo grado. Non è una legge contro i giornalisti. ? una legge contro i cittadini ansiosi di essere informati sugli scandali del potere, ma anche sul vicino di casa sospettato di pedofilia. Vediamo perché.
Oggi gli atti d??indagine sono coperti dal segreto investigativo finché diventano ??conoscibili dall??indagato?.

Da allora non sono più segreti e se ne può parlare. Per chi li pubblica integralmente, c??è un blando divieto di pubblicazione, la cui violazione è sanzionata con una multa da 51 a 258 euro, talmente lieve da essere sopportabile quando le carte investono il diritto-dovere di cronaca. Dunque i verbali d??interrogatorio, le ordinanze di custodia, i verbali di perquisizione e sequestro, che per definizione vengono consegnati all??indagato e al difensore, non sono segreti e si possono raccontare e, di fatto, citare testualmente (alla peggio si paga la mini-multa). ? per questo che, ai tempi di Mani Pulite, gli italiani han potuto sapere in tempo reale i nomi dei politici e degli imprenditori indagati, e di cosa erano accusati. ? per questo che, di recente, abbiamo potuto conoscere subito molti particolari di Bancopoli, Furbettopoli, Calciopoli, Vallettopoli, dei crac Cirio e Parmalat, degli spionaggi di Telecom e Sismi.
Fosse stata già in vigore la legge Mastella, Fazio sarebbe ancora al suo posto, Moggi seguiterebbe a truccare i campionati, Fiorani a derubare i correntisti Bpl, Gnutti e Consorte ad accumulare fortune in barba alle regole, Pollari e Pompa a spiare a destra e manca. Per la semplice ragione che, al momento, costoro non sono stati arrestati né processati: dunque non sapremmo ancora nulla delle accuse a loro carico. Lo stesso vale per i sospetti serial killer e pedofili, che potrebbero agire indisturbati senza che i vicini di casa sappiano di cosa sono sospettati.

La nuova legge,infatti,da un lato aggrava a dismisura le sanzioni per chi infrange il divieto di pubblicazione: arresto fino a 30 giorni o, in alternativa, ammenda da 10 mila a 100 mila euro (cifre che nessun cronista è disposto a pagare pur di dare una notizia). Dall??altro allarga à gogò il novero degli atti non più pubblicabili.Anzitutto ??è vietata la pubblicazione, anche parziale o per riassunto, degli atti di indagine contenuti nel fascicolo del pm o delle investigazioni difensive, anche se non più coperti da segreto, fino alla conclusione delle indagini preliminari ovvero fino al termine dell??udienza preliminare?. La notizia è vera e non é segreta, ma è vietato pubblicarla: i giornalisti la sapranno, ma non potranno più raccontarla. A meno che non vogliano rovinarsi, sborsando decine di migliaia di euro.

? pure vietato pubblicare, anche solo nel contenuto, ??la documentazione e gli atti relativi a conversazioni, anche telefoniche, o a comunicazioni informatiche o telematiche ovvero ai dati sul traffico telefonico e telematico, anche se non più coperti da segreto?. Le intercettazioni  che hanno il pregio di fotografare in diretta un comportamento illecito, o comunque immorale, o deontologicamente grave  sono sempre top secret.
Bontà loro, gli unanimi legislatori consentiranno ancora ai giornalisti di raccontare che Tizio è stato arrestato (anche per evitare strani fenomeni di desaparecidos, come nel vecchio Sudamerica o nella Russia e nell??Iraq di oggi). Si potranno ancora riferire, ma solo nel contenuto e non nel testo, le misure cautelari, eccetto ??le parti che riproducono il contenuto di intercettazioni?. Troppo chiare per farle sapere alla gente.
E i dibattimenti? Almeno quelli sono pubblici, ma fino a un certo punto: ??non possono essere pubblicati gli atti del fascicolo del pm, se non dopo la pronuncia della sentenza d??appello?. Le accuse raccolte (esempio, nei processi Tanzi, Wanna Marchi, Cuffaro, Cogne, Berlusconi etc.) si potranno conoscere dopo una decina d??anni da quando sono state raccolte: alla fine dell??appello. Non è meraviglioso?

L??ultima parte della legge è una minaccia ai magistrati che indagano e intercettano ?troppo?, come se l??obbligatorietà dell?? azione penale fosse compatibile con criteri quantitativi o di convenienza economica: le spese delle Procure per intercettazioni (che peraltro vengono poi pagate dagli imputati condannati, ma questo nessuno lo ricorda mai) saranno vagliate dalla Corte dei Conti per eventuali responsabilità contabili. Così, per non rischiare di risponderne di tasca propria, nessun pm si spingerà troppo in là, soprattutto per gli indagati eccellenti.

A parte «Il Giornale», nessun quotidiano ha finora compreso la gravità del provvedimento. L??Ordine dei giornalisti continua a concentrarsi su un falso problema: quello del ??carcere per i giornalisti?, che è un??ipotesi puramente teorica, in un paese in cui bisogna totalizzare più di 3 anni di reclusione per rischiare di finire dentro. Qui la questione non è il carcere: sono le multe. Molto meglio una o più condanne (perlopiù virtuali) a qualche mese di galera, che una multa che nessun giornalista sarà mai disposto a pagare. Se esistessero editori seri, sarebbero in prima fila contro la legge Mastella. A costo di lanciare un referendum abrogativo. Invece se ne infischiano: meno notizie ??scomode? portano i cronisti, meno grane e cause giudiziarie avrà l??azienda.

Mastella, comprensibilmente, esulta: «Un grande ed esaltante momento della nostra attività parlamentare». Pecorella pure: «Una buona riforma, varata col contributo fondamentale dell??opposizione». Vivi applausi da tutto l??emiciclo, che è riuscito finalmente là dove persino Berlusconi aveva fallito: imbavagliare i cronisti. Ma a stupire non è la cosiddetta Casa delle Libertà, che facendo onore alla sua ragione sociale ha tentato fino all??ultimo di aumentare le pene detentive e le multe (fino al 500 mila euro!) per i giornalisti. ? l??Unione, che nell??elefantiaco programma elettorale aveva promesso di allargare la libertà di stampa. Invece l??ha allegramente limitata con la gentile collaborazione del centrodestra.

Ma chi sostiene che nell??ultimo anno non è cambiato nulla, ha torto marcio. Quando le leggi-vergogna le faceva Berlusconi, l??opposizione strillava e votava contro. Ora che le fa l??Unione, l??opposizione non strilla, anzi le vota. In vista del passaggio al Senato, cari lettori, facciamoci sentire almeno noi, giornalisti e cittadini.


http://www.articolo2...ale.php?id=2325
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#29 *alessandro*

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Inviato 27 aprile 2007 - 10:05

Ho seguito ieri Travaglio da Santoro. In sostanza illustrava e spiegava quanto riferito nell'articolo di cui sopra.

Io penso che il caso in questione sia così controverso che tutti potrebbero portare tesi a sostegno alla propria particolare posizione e pochi avrebbero da ribattere.

Ieri mi sono trovato d'accordo con quanto fugacemente accennato in quella sede, ovvero se questo fosse un Paese "normale" di tutto questo dibattito non vi sarebbe necessità.

Nello specifico

1)Se i processi con i loro vari gradi di giudizio, iniziassero e si concludessero nei tempi canonici
2)Se la Stampa esercitasse con coscienza e responsabilità il proprio Diritto di cronaca
3)Se le Istituzioni preposte alla salvaguardia e difesa degli interessi pubblici svolgessero con puntualità e rigore i loro compiti istituzionali

il problema non ce lo staremmo neppure ponendo.

Travaglio in pratica asseriva che il diritto di cronaca è uno strumento a difesa del cittadino e nelle sue argomentazioni è stato assolutamente convincente, il problema è che sono le Istituzioni preposte a dovermi difendere ... altrimenti rientriamo nella stessa logica della legittima difesa o dell'attacco preventivo.

La realtà dei fatti è però che la Giustizia è lenta, i giornalisti sono spesso giornalai e le Istituzioni appaiono sovente inadeguate quando non addirittura corrotte, a allora qual è la soluzione?

Come già dicevo nel thread del ciclismo: in un Paese Civile, le sentenze vanno eseguite dopo aver celebrato i relativi processi e non prima, sono contrario alla compressione del diritto/dovere di informazione, ma quello dovrebbe restare un principio.
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ex "victor"

#30 MisterX

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Inviato 19 giugno 2007 - 23:41

Leggevo le dichiarazioni odierne di Di Pietro:

«No all'inciucio che si sta proponendo al Parlamento per fare una legge che fermi le intercettazioni e la divulgazione delle notizie. Noi dell'Italia dei Valori ci opporremo e non saremo nè con questo governo nè con alcuna maggioranza che ritenga legittimo frenare il lavoro della magistratura e imbavagliare i giornalisti».

Link @ Corriere.it

Ma il DDL non è arrivato al Senato anche grazie al voto di Di Pietro? ???
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