In Italia, la legge elettorale (proporzionale) per le elezioni politiche nazionali prevedeva fino al 1993 la possibilità di esprimere fino a quattro voti di preferenza, scrivendo sulla scheda elettorale i cognomi dei candidati prescelti oppure i loro numeri di lista. Il referendum tenuto nel 1991 aveva modificato la legge consentendo un solo voto di preferenza; questa normativa però fu applicata una sola volta in quanto prima delle elezioni svoltesi nel 1994, è stata varata una nuova legge elettorale che ha introdotto un sistema misto maggioritario-proporzionale con liste bloccate, eliminando quindi completamente il voto di preferenza. Anche la successiva legge elettorale entrata in vigore nel 2005 ha mantenuto il sistema delle liste bloccate. Il voto di preferenza è invece tuttora previsto dai sistemi elettorali usati per le elezioni comunali, regionali ed europee.
Io sono per il reintrodurlo.
Il voto di preferenza certo introduce altre logiche non eccezionali e di certo non elimina tutte le mele marce dal parlamento.
Sò che il voto di preferenza ha provocato anche dei clientelismi in ambito mafioso per portare in parlamento "certa gente", ma penso che comunque sia meglio dell'attuale: dove 5 persone scelgono 900 parlamentari, creando un gioco di ricatti e favori micidiale (es. il famoso "passa da me che la prossima legislatura ti ricandido").
E' giusto delegare a queste 5 persone la scelta del parlamento? Come possiamo fidarci in un tal modo di queste persone?
Chi ha vissuto gli anni del voto di preferenza probabilmente avrà una visione ancor più ampia della mia.
Parliamone
Messaggio modificato da tabache il 29 dicembre 2011 - 07:40