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Béla Tarr


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164 replies to this topic

#101 Ɲ●†

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Inviato 10 gennaio 2012 - 12:26


Io sinceramente dubito che questo film si sia fatto una nomea solo perché dura 7 ore.


al di là del valore del film, decisamente si. E' il fascino del gigantismo, che sia satantango o wagner la cosa è abbastanza innegabile. Il fare parte del club degli eletti in grado di reggere la traversata asd
Io in una seduta sette ore di attenzione non credo che ce la farò mai. Comunque chissà se è mai esistito qualcuno che ce l'ha fatta con l'assurdo Cinemat(t)on , 167 implacabili ore continuate di film sperimentale, al confronto pure Satantango è uno sketch pubblicitario

http://it.wikipedia..../Cin%C3%A9maton


Io ho saputo di Satantango leggendo un articolo di Giona Nazzaro su Rumore che parlava proprio di film estremi (non tanto per le immagini mostrate quanto per la forma-durata), quindi sicuramente il fattore "sfida" (i detrattori leggano "sfiga") c'è. Ma a parte quello (e comunque il film si può vedere tranquillamente "a puntate") lo ritengo una meravigliosa avventura estetica e cinematografica, umana e più che umana (i tempi anti-cinematografici per me avvicinano sempre il cinema alla vita, noia inclusa semmai).

Piersa, se vengo a Torino te lo dico, sarà dura ma mi piacerebbe...
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#102 piersa

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Inviato 10 gennaio 2012 - 12:35



Io sinceramente dubito che questo film si sia fatto una nomea solo perché dura 7 ore.


al di là del valore del film, decisamente si. E' il fascino del gigantismo, che sia satantango o wagner la cosa è abbastanza innegabile. Il fare parte del club degli eletti in grado di reggere la traversata asd
Io in una seduta sette ore di attenzione non credo che ce la farò mai. Comunque chissà se è mai esistito qualcuno che ce l'ha fatta con l'assurdo Cinemat(t)on , 167 implacabili ore continuate di film sperimentale, al confronto pure Satantango è uno sketch pubblicitario

http://it.wikipedia..../Cin%C3%A9maton


Io ho saputo di Satantango leggendo un articolo di Giona Nazzaro su Rumore che parlava proprio di film estremi (non tanto per le immagini mostrate quanto per la forma-durata), quindi sicuramente il fattore "sfida" (i detrattori leggano "sfiga") c'è. Ma a parte quello (e comunque il film si può vedere tranquillamente "a puntate") lo ritengo una meravigliosa avventura estetica e cinematografica, umana e più che umana (i tempi anti-cinematografici per me avvicinano sempre il cinema alla vita, noia inclusa semmai).

Piersa, se vengo a Torino te lo dico, sarà dura ma mi piacerebbe...


Ok, fammi sapere in PM nel caso.
Io i film-monstre (Hai!Mat - Satantango, Welcome to the pleasure dome, Hitler di Syberberg) li ho visti da studente, altrimenti non mi facevano laureare, era come pagare l'ICI sulla "casa del cinema" cui chiedevo accesso.
Posso dire che ho già dato? Vedere un film di 7 ore non mi entusiasma, aveva ragione Welles quando diceva: "2001, odissea nello spazio? Non l'ho visto, troppo lungo, dopo un po' al cinema mi fa male la schiena".
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#103 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 10 gennaio 2012 - 12:43




Io sinceramente dubito che questo film si sia fatto una nomea solo perché dura 7 ore.


al di là del valore del film, decisamente si. E' il fascino del gigantismo, che sia satantango o wagner la cosa è abbastanza innegabile. Il fare parte del club degli eletti in grado di reggere la traversata asd
Io in una seduta sette ore di attenzione non credo che ce la farò mai. Comunque chissà se è mai esistito qualcuno che ce l'ha fatta con l'assurdo Cinemat(t)on , 167 implacabili ore continuate di film sperimentale, al confronto pure Satantango è uno sketch pubblicitario

http://it.wikipedia..../Cin%C3%A9maton


Io ho saputo di Satantango leggendo un articolo di Giona Nazzaro su Rumore che parlava proprio di film estremi (non tanto per le immagini mostrate quanto per la forma-durata), quindi sicuramente il fattore "sfida" (i detrattori leggano "sfiga") c'è. Ma a parte quello (e comunque il film si può vedere tranquillamente "a puntate") lo ritengo una meravigliosa avventura estetica e cinematografica, umana e più che umana (i tempi anti-cinematografici per me avvicinano sempre il cinema alla vita, noia inclusa semmai).

Piersa, se vengo a Torino te lo dico, sarà dura ma mi piacerebbe...


Ok, fammi sapere in PM nel caso.
Io i film-monstre (Hai!Mat - Satantango, Welcome to the pleasure dome, Hitler di Syberberg) li ho visti da studente, altrimenti non mi facevano laureare, era come pagare l'ICI sulla "casa del cinema" cui chiedevo accesso.
Posso dire che ho già dato? Vedere un film di 7 ore non mi entusiasma, aveva ragione Welles quando diceva: "2001, odissea nello spazio? Non l'ho visto, troppo lungo, dopo un po' al cinema mi fa male la schiena".


boh, io non reputo la durata da affrontare come un discriminante assoluto, dipende sempre da come si relaziona al contenuto (e da quanta voglia ho di guardarmi un film, di solito pochissima ormai). Ci sono film di 90 minuti che mi hanno rotto più di altri che duravano il doppio 8e anche viceversa, naturalmente). Certo il ragionamento per cui "wow, dura 252 ore, capolavoro disumano!!!!!" fa ridere, ne convengo.

comunque Satantango in confronto a una robe tipo La Region Centrale di Michael Snow o West of the Tracks di Wang Bing è una passeggiata eh. L'Hitler di Syberberg è bellissimo, Heimat mi pare c'entri poco, visto che è una serie...
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#104 stalker

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Inviato 10 gennaio 2012 - 12:46


Io sinceramente dubito che questo film si sia fatto una nomea solo perché dura 7 ore.


al di là del valore del film, decisamente si. E' il fascino del gigantismo, che sia satantango o wagner la cosa è abbastanza innegabile. Il fare parte del club degli eletti in grado di reggere la traversata asd
Io in una seduta sette ore di attenzione non credo che ce la farò mai. Comunque chissà se è mai esistito qualcuno che ce l'ha fatta con l'assurdo Cinemat(t)on , 167 implacabili ore continuate di film sperimentale, al confronto pure Satantango è uno sketch pubblicitario

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il quote sulle 7 ore è di paloz io sono perfettamente d'accordo con te.

mi ricordo quando anni fa ghezzi aveva mandato in onda un estratto di un paio d'ore "empire" di wharol su fuori orario. e nel monologo iniziale aveva raccontato che in non so più quale retrospettiva se l'era visto al cinema tutte le otto ore imponendosi la visione e violentandosi per restare sveglio e attento
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#105 Ɲ●†

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Inviato 10 gennaio 2012 - 12:49

mi ricordo quando anni fa ghezzi aveva mandato in onda un estratto di un paio d'ore "empire" di wharol su fuori orario. e nel monologo iniziale aveva raccontato che in non so più quale retrospettiva se l'era visto al cinema tutte le otto ore imponendosi la visione e violentandosi per restare sveglio e attento


sì, me lo ricordo anch'io asd
Wahrol aveva definito Empire come "la più lunga erezione che sia mai stata filmata", insomma, la classica opera provocatoria per cinefili boccaloni. Già a me aveva sfinito Chelsea Girls...
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#106 dick laurent

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Inviato 10 gennaio 2012 - 12:52



Io sinceramente dubito che questo film si sia fatto una nomea solo perché dura 7 ore.


al di là del valore del film, decisamente si. E' il fascino del gigantismo, che sia satantango o wagner la cosa è abbastanza innegabile. Il fare parte del club degli eletti in grado di reggere la traversata asd
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il quote sulle 7 ore è di paloz io sono perfettamente d'accordo con te.

mi ricordo quando anni fa ghezzi aveva mandato in onda un estratto di un paio d'ore "empire" di wharol su fuori orario. e nel monologo iniziale aveva raccontato che in non so più quale retrospettiva se l'era visto al cinema tutte le otto ore imponendosi la visione e violentandosi per restare sveglio e attento


devo avere quotato a cazzo, che poi ovviamente il mio non era un giudizio sul film, ma di sicuro l'aura da film monstre conta eccome.
comunque Empire è quello che riprendeva fisso l'empire state building? madonna, sicuro che manco Warhol l'ha guardato quello, chi se lo vede se lo merita probabilmente.
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#107 piersa

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Inviato 10 gennaio 2012 - 13:04

Non aveva l'intenzione di essere guardato: Warhol è stato un incubatore di arte e la migliore applicazione dell'Empire l'ha avuta quello che ha inventato l'immagine fissa del camino acceso
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#108 dick laurent

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Inviato 10 gennaio 2012 - 13:12

che vuol dire che non aveva intenzione di essere guardato?
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#109 Ɲ●†

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Inviato 10 gennaio 2012 - 13:17

Warhol è stato un inculatore di arte

ficsed
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#110 debaser

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Inviato 10 gennaio 2012 - 13:19

Cinema per aeroporti
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Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#111 piersa

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Inviato 10 gennaio 2012 - 15:15

Sì, che con l'omonimo disco di brian eno ci sta bene.

ps: hanno fatto tutto Eno e Warhol
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#112 totem

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Inviato 10 gennaio 2012 - 15:38

Ho scoperto che c'è pure la pagina di wikipedia sui film più lunghi

Un esempio:

24 Hour Psycho is the title of an art installation created by artist Douglas Gordon in 1993. The work consists entirely of Alfred Hitchcock's 1960 Psycho slowed down to approximately two frames a second, rather than the usual 24. As a result it lasts for exactly 24 hours, rather than the original 109 minutes.

:facepalm:


Matrjoschka is a film made and produced by the German artist Karin Hoerler in 2006. At 95 hours of playtime it is the third longest experimental film by time.


This film is available only in .wmv format (Video for Windows Media Player) on DVD.

asd Radiatelo!
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#113 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 10 gennaio 2012 - 16:03


Io sinceramente dubito che questo film si sia fatto una nomea solo perché dura 7 ore.


al di là del valore del film, decisamente si. E' il fascino del gigantismo, che sia satantango o wagner la cosa è abbastanza innegabile. Il fare parte del club degli eletti in grado di reggere la traversata asd
Io in una seduta sette ore di attenzione non credo che ce la farò mai. Comunque chissà se è mai esistito qualcuno che ce l'ha fatta con l'assurdo Cinemat(t)on , 167 implacabili ore continuate di film sperimentale, al confronto pure Satantango è uno sketch pubblicitario

http://it.wikipedia..../Cin%C3%A9maton


"Cinemattone? Quanta onesta intelletuale fin dal titolo!"
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Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#114 marz

    in un romanticismo hegeliano

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Inviato 10 gennaio 2012 - 19:04

Ho scoperto che c'è pure la pagina di wikipedia sui film più lunghi



Ma sbaglio o manca la serie Heimat?
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Everybody needs a bosom for a pillow

#115 debaser

    utente stocazzo

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Inviato 10 gennaio 2012 - 19:07

C'è, è in fondo
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Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#116 totem

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Inviato 10 gennaio 2012 - 21:39

Visto che è diviso in "episodi" l'hanno scartato, gomblotto! :o
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#117 Guest_ale_*

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Inviato 11 gennaio 2012 - 00:21

Satantango non lo vidi quando ero un cinefilo in calore che arrivava a guardare anche 3 o 4 film al giorno, figuriamoci se lo guardo oggi che a malapena riesco a rimanere concentrato su una pubblicità.
comunque visto che qua state tutti quanti a misurarvelo in una ipotetica gara a chi ha visto il film più lungo e palloso, ebbene si che lo crediate o meno io ho visto tutti e 3 gli Heimat, e non conta nulla che fosse una serie tv in Germania, qua in Italia sono arrivati come film e alla Mostra di Venezia avevano persino il coraggio di proiettarli in un unico giorno per i malcapitati che ci tenevano tanto, facendo una pausa ogni tot. ore, giusto per vedere quanti erano sopravvisuti in sala.
le 7 ore di Satantango non sono nulla a confronto delle 15 ore e 40 minuti del 1° Heimat, delle 25 ore e 32 minuti del 2° capitolo e delle 11 ore e 39 minuti del 3° capitolo. per un totale di 52 ore e 35 minuti.
finché non avrete visto gli Heimat non potrete dichiararvi cinefili, nè tanto meno cinefili dallo stomaco forte.
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#118 piersa

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Inviato 11 gennaio 2012 - 19:36

Io ho visto un riassunto di Heimat di 98 minuti. Va bene uguale?
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#119 strangelove

    Scaruffiano

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Inviato 11 gennaio 2012 - 19:52

Io ho visto un riassunto di Heimat di 98 minuti. Va bene uguale?


NO
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#120 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 11 gennaio 2012 - 19:57

Satantango però l'ho visto e anche l'Hitler di Syberberg e anche un porno di Man Ray rarissimo
  • 1

#121 strangelove

    Scaruffiano

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Inviato 11 gennaio 2012 - 20:01

"Heimat" e (ancor di più) "Heimat 2 - Cronaca di una giovinezza" sono dei veri capolavori, indipendentemente dalla lunghezza. "Heimat 3 - Cronaca di una svolta epocale" vale un po' meno, ma è comunque ottimo. Purtroppo non ho visto l'appendice "Heimat - Fragmente", che nessuno si è degnato di tradurre.

Comunque siamo Ot.
  • 0

#122 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 11 gennaio 2012 - 20:09

"Heimat - Fragmente"


E' quello che ho visto io! E dura più di due ore in realtà
fine OT
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#123 strangelove

    Scaruffiano

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Inviato 11 gennaio 2012 - 20:12


"Heimat - Fragmente"


E' quello che ho visto io! E dura più di due ore in realtà
fine OT


Si, ma non è esattamente un riassunto!
Comunque qualcuno di buona volontà potrebbe aprire una nuova discussione dal titolo Edgar Reitz e Heimat.
Questa magari potrebbe diventare invece la discussione ufficiale su Bèla Tarr.
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#124 Guest_ale_*

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Inviato 11 gennaio 2012 - 20:18

Comunque qualcuno di buona volontà potrebbe aprire una nuova discussione dal titolo Edgar Reitz e Heimat.


avrebbe più successo un thread sul nuovo romanzo di Piersa asd

eh, scherzo :wub:
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#125 Peel Slowly And See

    Roadie

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Inviato 13 gennaio 2012 - 21:32

Satantango non lo vidi quando ero un cinefilo in calore che arrivava a guardare anche 3 o 4 film al giorno, figuriamoci se lo guardo oggi che a malapena riesco a rimanere concentrato su una pubblicità.



Beh ma questo è un problema tuo, ammesso che sia un problema. Io ti consiglio di guardarlo, ed in generale non capisco perchè ci sia questa fissazione sulla durata. Quale dovrebbe essere la durata ottimale di Satantango?
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#126 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 25 gennaio 2012 - 11:14

Comunque la rassegna del Massimo di Torino passa anche da Bologna, al Lumière, dal 2 al12 febbraio.
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#127 paloz

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Inviato 25 gennaio 2012 - 11:25

Eh ma vacca puttana io non ci sono. ;_;

Programma:

FEBBRAIO
GIOVEDÌ 2
20.30
Fino alla fine del mondo. Il cinema di Béla Tarr
IL CAVALLO DI TORINO (A Torinói ló, Ungheria-Francia-Germania-Svizzera-USA/2011) di Béla Tarr (146’) *
A Torino, il 3 gennaio 1889, Friedrich Nietzsche esce da casa. Un cocchiere è alle prese con un cavallo. Malgrado le sue esortazioni ripetute, il cavallo rifiuta di muoversi. Il cocchiere perde la pazienza e imbraccia la frusta. Nietzsche mette fine al comportamento brutale dell’uomo. Si lancia verso la carrozza e abbraccia il cavallo singhiozzando. Viene riportato a casa. Resterà steso sul divano per due giorni, immobile e muto, prima di pronunciare le sue ultime parole famose e vivere i successivi dieci anni nel silenzio e nella demenza. Non sappiamo cosa sia accaduto al cavallo. È ciò che racconta questo magnifico film.
Versione originale sottotitoli italiani
a seguire:

VIAGGIO NELLA PIANURA UNGHERESE (Utazás az Alföldön, Ungheria/1995) di Béla Tarr (35’) *
Un uomo ripreso mentre cammina lungo una strada. La macchina da presa registra il suo spostamento, mentre si allontana fino a divenire un punto nero sullo schermo. Lo vediamo deambulare all’interno di una casa disabitata. Senso di rovina ovunque. “Béla Tarr ritorna sui luoghi di Sátántango per rendere omaggio al poeta ungherese Sándor Petöfi che ha cantato con grande lirismo la pianura ungherese e il suo amore per la moglie. La terra, insieme spirituale e materiale, luogo di nascita e di morte, è al centro del film, così come i turbamenti e l’erranza dell’amante malinconico, che annega i suoi dispiaceri nel vino” (Dal catalogo “Béla Tarr”, Bergamo, 2002). (rc)
HOTEL MAGNEZIT (Ungheria/1978) di Béla Tarr (10’) *
Già in questo primo cortometraggio appaiono i temi cari al regista ungherese: l’ostilità e il senso di disperazione che sono alla base dei rapporti umani. “Nel tempo in cui ho cominciato a fare film, al mondo ci stavo molto male. Credevo che, se fossi stato capace di fare dei film radicalmente diversi da quelli che si realizzavano allora, anche il mondo sarebbe cambiato”. (Béla Tarr)

VENERDÌ 3
17.30
IL CAVALLO DI TORINO (replica) *
20.00
Fino alla fine del mondo. Il cinema di Béla Tarr
MACBETH (Ungheria/1982) di Béla Tarr (72’) *
Alle origini del Macbeth c’è uno dei film d’esame che Béla Tarr ha girato quando era studente all’Accademia. Il film verrà ripreso e ampliato nel 1982, per la televisione ungherese. È costituito da due inquadrature: una di cinque e l’altra di sessantasette minuti in cui l’azione principale si svolge in primo piano. “Dietro alle cose anche più grandi si trovano sempre le motivazioni più volgari, come interesse, sesso, desiderio di potere, soldi e così via. Io mi sono sempre interessato alle motivazioni, è una costante riconoscibile nel mio cinema” (Béla Tarr). (rc)
Versione originale sottotitoli italiani


SABATO 4
17.30
Fino alla fine del mondo. Il cinema di Béla Tarr
L’UOMO DI LONDRA (A Londoni férfi, Francia-Germania-Ungheria/2007) di Béla Tarr (139’) *
Béla Tarr ha definito L’uomo di Londra un film noir. “Simile a quelli realizzati in Francia”, mi ha detto. Di certo, l’inquadratura che apre il film nella nebbia e nel tenebroso fronte del porto ricorda Quai des brumes. Ma qui l’azione è sottile, mantenuta a distanza, i moventi restano opachi: 10% di storia, 90% di atmosfera. La macchina da presa costeggia il fronte del porto con la stessa austera lentezza che troviamo in Perdizione, Sátántango, e Le armonie di Werckmeister, inghiottendo la trama di Simenon nel modo fluido che Tarr ha di vedere, la scansione di ogni minimo spostamento delle superfici e della prospettiva. (David Bordwell)
Versione originale con sottotitoli italiani


DOMENICA 5
18.00
Fino alla fine del mondo. Il cinema di Béla Tarr
LE ARMONIE DI WERCKMEISTER (Werckmeister harmóniák, Ungheria-Italia-Germania-Francia/2000) di Béla Tarr (145’) *
C’è qualcosa di più inquietante della carcassa esposta di una balena? “Le armonie di Werckmeister è un film che può fare ammattire quelli che non riescono a entrarvi dentro, e risulta invece incantevole per coloro che vi riescono. ‘Una specie di sogno’ l’ha definito Jim Jarmusch. Ma può anche risultare ossessionante come un incubo; sinistro, stipato di silenzio e tristezza, con la strisciante sensazione che il male stia penetrando all’interno di quel tetro villaggio. Filmato in bianco e nero, i movimenti della macchina da presa sono così imponenti che sembrano fluttuare lungo le trentanove inquadrature che compongono il film” (Roger Ebert).
Versione originale sottotitoli italiani


LUNEDÌ 6
17.30
L’UOMO DI LONDRA (replica)
20.00
MACBETH (replica)
21.30
LE ARMONIE DI WERCKMEISTER (replica)

MARTEDÌ 7
22.15
Fino alla fine del mondo. Il cinema di Béla Tarr
RAPPORTI PREFABBRICATI (Panelkapcsolat, Ungheria/1982) di Béla Tarr (102’) *
Nel suo terzo cortometraggio il regista si avvale per la prima volta di un cast composto da attori professionisti. Marito, moglie e figli: un ritratto colto nella quotidianità dell’esistenza. Attriti e crisi minano l’unità familiare. “Béla Tarr fa della macchina da presa un’implacabile strumento di scavo nella quotidianità, quell’obbligare i personaggi a scoprirsi sino in fondo ‘standogli addosso’ con una sorta di spietata comprensione. D’accordo, di crisi della coppia s’è parlato fin troppo, al cinema e fuori, solo che qui l’aggressività del guardare asciuga anche il discorrere” (Sandro Zambetti). (rc)
a seguire

VISIONI D’EUROPA – PROLOGO (2004) di Béla Tarr (5’) *
Béla Tarr firma l’episodio ungherese di un’opera mosaico firmata da venticinque registi in rappresenta di altrettanti paesi dell’Unione Europea per celebrarne il recente allargamento.
Versione originale sottotitoli italiani


MERCOLEDÌ 8
17.45
RAPPORTI PREFABBRICATI (replica) *
VISIONI D’EUROPA – PROLOGO (replica) *
22.30
Fino alla fine del mondo. Il cinema di Béla Tarr
ALMANACCO D’AUTUNNO (Öszi almanach, Ungheria/1984) di Béla Tarr (119’) *
Cinque personaggi che vivono sotto lo stesso tetto si sbranano ferocemente tra loro, salvo poi arrivare a un ipocrita accomodamento finale. La situazione rimanda, com’è facile capire, al sartriano A porte chiuse. [...] Il film si impone all’attenzione soprattutto per l’originalità delle soluzioni cromatiche e di impianto scenico a cui tende. Vi dominano, in chiave programmaticamente antinaturalistica, l’azzurro e il rosso in un inferno che è al tempo stesso di ghiaccio e di fuoco, colori giustapposti in nette divisioni di campo, come a far da poli di una tensione che si scarica continuamente nelle convulsioni dei personaggi. (Sandro Zambetti)
Versione originale sottotitoli italiani


GIOVEDÌ 9
Fino alla fine del mondo. Il cinema di Béla Tarr
17.45
L’OUTSIDER (Szabadgyalog, Ungheria/1981) di Béla Tarr (122’) *
Il secondo film di Béla Tarr amplia parecchie idee esplorate in Nido familiare. Il film si concentra su un giovane infermiere balordo, frustrato dalla sua stessa vita. [...] Girato in primi piani, il film restituisce con efficacia un mondo chiuso, dalle opzioni limitate, dove ogni cosa sembra oppressiva. L’unica via di uscita per András sembra passare per la musica, il ballo e le ubriacature nei locali notturni, dove trascorre occasionali momenti di calore con la sua fidanzata/moglie. Il film possiede il sentimento della vita, come se anch’esso vi partecipasse – estese scene di dialogo, lunghi momenti di osservazione, la macchina da presa sempre addosso ai personaggi. (Piers Handling)
Versione originale, sottotitoli italiani


VENERDÌ 10
17.45
Fino alla fine del mondo. Il cinema di Béla Tarr
NIDO FAMILIARE (Családi tüzfészek, Ungheria/1979) di Béla Tarr (108’) *
Si può ben parlare di lieta sorpresa. Non ci è dato sapere se si tratti del primo film di questo regista. Certo è che la padronanza con cui si muove tra cinema-verità e introspezione psicologica, fra documentarismo d’ambiente e scioltezza narrativa, ne fa più di una promessa. Le traversie di una giovane coppia, costretta a vivere in casa dei parenti, testimoniano di una crisi (quella degli alloggi, quella dell’istituzione famiglia) che il regista affronta con capacità di approfondimento pari alla leggerezza di mano. Viene in mente il miglior Forman del periodo cecoslovacco. (Sandro Zambetti)
Versione originale, sottotitoli italiani


SABATO 11
16.00
Fino alla fine del mondo. Il cinema di Béla Tarr
SÁTÁNTANGO (Ungheria/1994) di Béla Tarr (450’) *
Versione originale sottotitoli italiani
450 minuti. Capolavoro. “Sátántango è conosciuto come uno dei film più lunghi e spogli di avvenimenti della storia del cinema: un film di sette ore e mezza dove sembra non accada nulla se non una frode, l’immaginazione di un movimento, che si auto-dissipa riportandoci al punto di partenza. Eppure, nulla è più distante da un’opera ‘formalista’. Al contrario, Sátántango è uno degli ultimi grandi film materialisti storici. In questo film che si srotola tra due rintocchi di campana, a cui danno il cambio: un tic tac ostinato d’orologio, una frase ostinatamente ripetuta da un ubriaco, i rumori di bicchieri riempiti e scolati, una fisarmonica, il ritmo del tango, e soprattutto il rumore quasi ininterrotto della pioggia sulla pianura ungherese, non vi è nulla che non appaia interamente materiale, interamente sensoriale” (Jacques Rancière).
Si effettueranno due intervalli, nel secondo dei quali è previsto un buffet light a cura del Centro Costa


DOMENICA 12
18.00
Fino alla fine del mondo. Il cinema di Béla Tarr
PERDIZIONE (Kárhozat, Ungheria/1988) di Béla Tarr (116’) *
Ho voluto descrivere una situazione che oggi esiste: una situazione in cui siamo rifiutati, non amati, perché non accettiamo le regole della società in cui viviamo. [...] Perdizione è un film sugli spazi bianchi. Allontanandomi dalla trama, la zona bianca diventa molto più importante. Siamo alla fine del secolo e l’umanità dovrebbe chiedersi se esiste una prospettiva vera, o se c’è solo la prospettiva della disperazione. È importante concepire l’uomo come un’entità cosmica. Con i satelliti in cielo crediamo di sapere tutto di tutti, ma io penso che in un filo d’erba posso vedere tutto l’universo, senza bisogno di satelliti. (Béla Tarr)
Versione originale, sottotitoli italiani


E alla faccia del cazzo, aggiungo.
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I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#128 strangelove

    Scaruffiano

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Inviato 29 gennaio 2012 - 12:30

Dopo "Il cavallo di Torino", arriva direttamente su Fuori Orario il precedente film di Bèla Tarr, "L'uomo di Londra", fino ad ora inedito in Italia.
L'appuntamento è per la notte tra venerdi' e sabato prossimo.

Venerdi 3 febbraio 2012 dalle 1.45 alle 4.30
il cinema (im)perso di bela tarr
con il film

L'UOMO DI LONDRA primavisione TV
(Londoni Ferfi, Ungheria/Francia/Germania, 2007, b/n, durata 139' circa, v.o.sott.it.)
Regia: Bela Tarr, Agnès Hranitzky (fotografia Fred Kelemen)
Interpreti: Miroslav Krobot, Tilda Swinton, Agi Szirtes, Janos Derzsi, Erika Bok, Gyula Pauer.
Maloin conduce una vita semplice senza prospettive, al bordo di un mare infinito; nota a malapena il mondo attorno a sè, ed ha già accettato il lento ed inevitabile deteriorarsi della vita intorno a lui e la sua completa solitudine. Quando assiste ad un omicidio, la sua vita prende una svolta improvvisa. Girato in Corsica, da un testo di Simenon.
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#129 Fitzcarraldo

    Conquistatore delle cose inutili

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Inviato 29 gennaio 2012 - 12:32

bella segnalazione! Altro film da rivedere ancora ed ancora!!!
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#130 simon

    Scaruffiano

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Inviato 01 febbraio 2012 - 02:27

se il cinema tedesco degli anni ottanta ci consegnava ai nostri occhi un tempo pesante, lento, dislessico, questo incredibile cineasta porta la feconda rivoluzione dei vari maestri teutonici (fassbinder in primis) a un livello superiore: la missione di trovare il Tempo è terminata. il Tempo è una balena grottesca, grigia come questa notte criminale, innevata, sporca di coscienze mai lavatesi, ma soprattutto MORTA. più lo guardo e più sento il Tempo racchiuso in una sorta di bar del possibile come quello di shining, regista degno di rispetto.
  • 0

„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#131 paloz

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Inviato 20 maggio 2012 - 19:26

Per chi fosse interessato ho appena caricato i sottotitoli in italiano (corretti e risincronizzati) di "Perdizione" (1988)
http://www.opensubti...590/karhozat-it

La versione del file video è il rip a nome Galmuchet (forse l'unico che si trova in giro).
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#132 paloz

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Inviato 09 giugno 2012 - 19:02

Venerdì 15 giugno alle ore 4:00 (Rai3) va nuovamente in onda "L'uomo di Londra".
Chi se l'è perso la volta scorsa non rifaccia lo stesso errore. Bellissimo.
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#133 Dudley

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Inviato 25 giugno 2012 - 13:59

Visto ieri al cinema "The Turin horse".
Non so neanche bene cosa scrivere ... mi é piaciuto e mi ha fatto riflettere, ma probabilmente il film va ben al di là di queste mie misere parole. Assolutamente incredibile la forza di certe immagini, la colonna sonora (vento incluso), la bravura dei due attori (il volto del vecchio quando beve, un occhio chiuso ed uno aperto ... angosciante). La scena iniziale é magnifica, il cavallo é ripreso in modo che sembra davvero che stia per uscire dallo schermo … si rimane per 10 minuti a bocca aperta! Il resto lo sapete già … la lenta agonia di un terzetto composto da padre/figlia/cavallo, la ripetizione di banali gesti quotidiani, il disfacimento del (loro) mondo, il cavallo non vuole più saperne di muoversi, il vento non finisce mai, il pozzo si prosciuga, una tentata fuga a piedi finisce in nulla … e poi la fine.
Dunque, probabilmente un capolavoro. Forse, se proprio devo trovare un difetto, è che (ad una prima visione) non posso proprio affermare che il film vada “sottopelle” … è talmente “altro” che fa gara a parte, utilizzando un linguaggio che non siamo (più) abituati a sentire. Si rimane impressionati dalla fotografia, dalla lentezza, dalla maestosità, ma forse la partecipazione dello spettatore (anche di quello meglio disposto) non è mai ai massimi livelli. Ma forse questo è voluto proprio da Tarr stesso …
PS: se potete, andate a vederlo al cinema, penso che in TV perda molto della propria carica.
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#134 paloz

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Inviato 14 ottobre 2012 - 09:01

Come al solito non si capisce se è la notte tra domenica e lunedì o quella tra lunedì e martedì, comunque A BREVE all' 1.10 (quindi già lunedì) Fuori Orario ci regala "Rapporti Prefabbricati" (1982), versione originale sottotitolata.
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#135 strangelove

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Inviato 14 ottobre 2012 - 09:09

Tra lunedì e martedì.

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#136 William Blake

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Inviato 27 novembre 2013 - 16:52

Dell'eterno (non) ritorno

Figura di culto del cinema europeo, seppur destinato a rimanerne ai margini, Bela Tarr ha affrontato le miserie umane con radicale nichilismo e un'estetica rigorosa. Gettando uno sguardo tanto profondo quanto oggettivamente provante su una realtà immota e immutabile, se non per il suo lento e inevitabile dissolversi

Immagine inserita

Per tutti i "tarrianofili", ecco la monografia di OndaCinema
http://www.ondacinem.../bela_tarr.html
  • 3
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#137 paloz

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Inviato 29 novembre 2013 - 11:11

Qualcuno l'ha letta? ashd
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#138 debaser

    utente stocazzo

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Inviato 29 novembre 2013 - 11:41

Immagine inserita
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Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#139 paloz

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Inviato 29 novembre 2013 - 12:02

Sono tutti morti al piano-sequenza delle vacche.
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#140 Guest_cinemaniaco_*

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Inviato 29 novembre 2013 - 17:59

io l'ho letta. scritta bene ma nonostante questo non guarderò un suo film

a parte i tempi biblici dei suoi film, l'ascetismo stilistico (già ho faticato quando ero "duro e puro" a vedere i film di tarkovskij e sokurov, figuriamoci oggi), neppure le tematiche mi interessano. mi sembra di capire che sia l'ennesimo campione di un certo pessimismo irrazionalistico europeo tipicamente novecentesco, pessimismo riscattato da un vago umanesimo (al contrario del misticismo fideistico di un tarkovskij). già il fatto che cita nietzsche ogni due per tre mi mette sull'attenti ashd
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#141 paloz

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Inviato 29 novembre 2013 - 18:42

a parte i tempi biblici dei suoi film, l'ascetismo stilistico (già ho faticato quando ero "duro e puro" a vedere i film di tarkovskij e sokurov, figuriamoci oggi), neppure le tematiche mi interessano. mi sembra di capire che sia l'ennesimo campione di un certo pessimismo irrazionalistico europeo tipicamente novecentesco, pessimismo riscattato da un vago umanesimo (al contrario del misticismo fideistico di un tarkovskij). già il fatto che cita nietzsche ogni due per tre mi mette sull'attenti ashd


No.
Smettila di giungere a conclusioni arbitrarie senza sapere di cosa parli.
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#142 piersa

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Inviato 29 novembre 2013 - 18:54

Io pure l'ho letta (e approvata).
Ale: su per giù, sia; però, eh, dài su, no?
  • 0

#143 Guest_cinemaniaco_*

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Inviato 29 novembre 2013 - 20:32

No.
Smettila di giungere a conclusioni arbitrarie senza sapere di cosa parli.


ti ho pure fatto i complimenti per la scheda. ingrato ashd

Io pure l'ho letta (e approvata).
Ale: su per giù, sia; però, eh, dài su, no?


con scappellamento a destra :luv:
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#144 paloz

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Inviato 29 novembre 2013 - 20:38

mi sembra di capire che sia l'ennesimo campione di un certo pessimismo irrazionalistico europeo tipicamente novecentesco, pessimismo riscattato da un vago umanesimo


Non puoi prendere quel che ho scritto e trasformarlo nella tua visione aprioristica di un regista (specie questo, che non è affatto incasellabile in una presunta cerchia di "pessimisti irrazionalistici" - chi sarebbero poi?). 60k battute di riflessioni e analisi, riassunte in tre righe supponenti e senza fondamento. Ma chi cazzo sei? Da uno come Tarr hai solo di che imparare. Poi lo si sapeva lo stesso che non è roba per te.
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#145 Guest_cinemaniaco_*

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Inviato 29 novembre 2013 - 21:18

Ma chi cazzo sei?


SONO TUA MADRE
























ops... cioè


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:nod:
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#146 ucca

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Inviato 09 luglio 2014 - 16:12

Di BARA Tarr (io lo chiamo cosi dopo aver visto il Cavallo di Torino) ho visto questi due film, l'altro sono le Le armonie di Werckmeister)

Quest'ultimo l'ho trovato meraviglioso, e non pesante. E' un film che mi ha ricordato le cose più belle di Fellini, e c'è una scena (l'assalto all'ospedale) incredibile, un piano sequenza mostruoso, una roba potentissima (l'apparizione del vecchio). Come sono stupendi i monologhi del nano pazzo, nichilista. Ma in generale è tutto il film poetico e illuminato. Mi è piaciuto molto meno il Cavallo di Torino, che a parte la cavalcata iniziale (straziante, ma come fa a riprenderlo cosi, il cavallo?) poi diventa "troppo". Per troppo intendo che appunto se stendevo una bara davanti allo schermo e spegnevo il proiettore era uguale. Questo mi spaventa molto, dopo aver visto questo non ho osato vederne altri..
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Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.


#147 ucca

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Inviato 09 luglio 2014 - 16:16

Visto ieri al cinema "The Turin horse".
Non so neanche bene cosa scrivere ... mi é piaciuto e mi ha fatto riflettere, ma probabilmente il film va ben al di là di queste mie misere parole. Assolutamente incredibile la forza di certe immagini, la colonna sonora (vento incluso), la bravura dei due attori (il volto del vecchio quando beve, un occhio chiuso ed uno aperto ... angosciante). La scena iniziale é magnifica, il cavallo é ripreso in modo che sembra davvero che stia per uscire dallo schermo … si rimane per 10 minuti a bocca aperta! Il resto lo sapete già … la lenta agonia di un terzetto composto da padre/figlia/cavallo, la ripetizione di banali gesti quotidiani, il disfacimento del (loro) mondo, il cavallo non vuole più saperne di muoversi, il vento non finisce mai, il pozzo si prosciuga, una tentata fuga a piedi finisce in nulla … e poi la fine.
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PS: se potete, andate a vederlo al cinema, penso che in TV perda molto della propria carica.


C'è un monologo stupendo, a metà del film..e il vento si, è bellissimo. Ma il finale non è sostenibile umanamente.
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#148 selva

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Inviato 09 luglio 2014 - 17:08

Di BARA Tarr (io lo chiamo cosi dopo aver visto il Cavallo di Torino) ho visto questi due film, l'altro sono le Le armonie di Werckmeister)

Quest'ultimo l'ho trovato meraviglioso, e non pesante. E' un film che mi ha ricordato le cose più belle di Fellini, e c'è una scena (l'assalto all'ospedale) incredibile, un piano sequenza mostruoso, una roba potentissima (l'apparizione del vecchio). Come sono stupendi i monologhi del nano pazzo, nichilista. Ma in generale è tutto il film poetico e illuminato. Mi è piaciuto molto meno il Cavallo di Torino, che a parte la cavalcata iniziale (straziante, ma come fa a riprenderlo cosi, il cavallo?) poi diventa "troppo". Per troppo intendo che appunto se stendevo una bara davanti allo schermo e spegnevo il proiettore era uguale. Questo mi spaventa molto, dopo aver visto questo non ho osato vederne altri..


tutto normale è esattamente come mi sono sentito. Anche io preferisco (leggermente) Werckmeister

Comunque

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Inviato 10 luglio 2014 - 09:17

Rileggendo i commenti su "Il cavallo di Torino" e sul vento mi è tornata in mente la visione del documentario uscito lo scorso anno, che alla fin fine è poco più di un making of dell'ultimo film di Tarr, con qualche accenno alle vicende dei suoi collaboratori di sempre.

Tarr Béla, I Used to Be a Filmmaker (Jean-Marc Lamoure, 2013)

Svelare il lavoro che c'è dietro a un film del genere ha pregi e difetti: si alterna stupore e disillusione nel vedere quanto studio e quanto lavoro c'è dietro (non solo) questo film, di come tutto sia studiato a tavolino e Tarr sia spesso molto esigente, tanto sulla regia quanto sulla recitazione degli attori. Credo esista ancora l'ingenua credenza che fare film così lenti e introspettivi sia possibile per tutti, invece è l'esatto contrario.

La cosa più sconvolgente è stato scoprire che il vento apparentemente naturale, bello e spaventoso nel film, è banalmente provocato da enormi ventilatori o, in certi casi, da un elicottero.
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    Maledettooo! Maledetooo! Maledettooo!

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Inviato 15 gennaio 2016 - 23:36

Scusate per curiosità, uno come Tarr come si guadagna da vivere? Coi film?
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OBIETTIVO MEDIA DI ALMENO UN + A POST RAGGIUNTO ;)

 

 

raramente ho visto un'immagine più autenticamente devastante dell'inermis dell'uomo contemporaneo occidentale





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