Kate Bush - 50 Words For Snow [Fish People, 2011]
#1
Posted 05 December 2011 - 11:32 AM
http://www.ondarock....1_katebush2.htm
#2
Posted 05 December 2011 - 13:53 PM
chi va oltre spesso viene criticato per non essere prigioniero del passato, kate è rinata e 50 words for snow un album che segna il 2011
http://www.ondarock....1_katebush2.htm
completamente d'accordo con questa riga di commento, esaurientissima nella sua semplicità.
#3
Posted 06 December 2011 - 16:34 PM
Pare che si sentano obbligati a parlarne solo perché recensiscono artisti che indicano di essere stati influenzati dalla sua arte.
Kate Bush è diventata punto di riferimento per molte(i) delle(gli) artiste(i) non convezionali uscite(i) negli ultimi decenni e questa è una prima verità innegabile.
Le critiche contrarie a "50 Words for Snow" sono state veramente un numero esiguo contro una valanga di critiche da 10/10 e 9/10 venute da ogni parte del globo. Seconda verità innegabile.
Onda Rock non è in grado di seguire le evoluzioni di un artista singolare e geniale come Kate. Terza verità inconfutabile.
Pazienza. Ci terremo stretta Kate e bye bye Onda Rock.
Personalmente ritengo che "50 Words for Snow" costituisca l'apice creativo di Kate.
Per me amante del pianoforte, della musica Classica, di Billie Holiday, di album come "My life in a bush of ghosts" di Eno e Byrne, "Closer" dei Joy Division, "Into the labyrint" dei Dead Can Dance, di Nyman (es. The Piano), John Barry (es. Out of Africa) e Morricone, tanto per citarne alcuni, "50 Words for Snow" è un sogno avveratosi: appaga a livello emotivo con il suo lirismo e le atmosfere sospese, tiene vivo l'interesse dell'intelletto ascolto dopo ascolto con le sue note dilatate e i sottili (ma complessi) mutamenti.
Ha tracciato un nuovo cammino per le future generazioni di musiciste(i). E questo è quanto.
#4
Posted 06 December 2011 - 16:41 PM
P.S.: non è esattamente il caso di 50 Words For Snow, che a mio parere non è un brutto disco (ma nemmeno sto gran capolavoro e certo non tra i suoi dischi migliori) ma anche Reality di Bowie alla sua uscita ricevette solo critiche positive, eppure...
#5
Posted 06 December 2011 - 17:44 PM
#6
Posted 06 December 2011 - 20:45 PM
Credo che la grande vittoria artistica di words for snow sia la dimostarzione che alcuni artisti sono ancora capaci di andare avanti e superare sai le attese del pubbilco che della critica...7 senza alcun dubbio
#7
Posted 06 December 2011 - 20:49 PM
#8
Posted 06 December 2011 - 20:51 PM
Verità è che la musica non è mai andata avanti grazie alla critica miope. Kate avanza con passi da giganti e queste persone restano indietro di più di 30 anni... verrebbe proprio da chiedere che la smettano di accasciarci con i loro sproloqui.
Pare che si sentano obbligati a parlarne solo perché recensiscono artisti che indicano di essere stati influenzati dalla sua arte.
Kate Bush è diventata punto di riferimento per molte(i) delle(gli) artiste(i) non convezionali uscite(i) negli ultimi decenni e questa è una prima verità innegabile.
Le critiche contrarie a "50 Words for Snow" sono state veramente un numero esiguo contro una valanga di critiche da 10/10 e 9/10 venute da ogni parte del globo. Seconda verità innegabile.
Onda Rock non è in grado di seguire le evoluzioni di un artista singolare e geniale come Kate. Terza verità inconfutabile.
Pazienza. Ci terremo stretta Kate e bye bye Onda Rock.
Personalmente ritengo che "50 Words for Snow" costituisca l'apice creativo di Kate.
Per me amante del pianoforte, della musica Classica, di Billie Holiday, di album come "My life in a bush of ghosts" di Eno e Byrne, "Closer" dei Joy Division, "Into the labyrint" dei Dead Can Dance, di Nyman (es. The Piano), John Barry (es. Out of Africa) e Morricone, tanto per citarne alcuni, "50 Words for Snow" è un sogno avveratosi: appaga a livello emotivo con il suo lirismo e le atmosfere sospese, tiene vivo l'interesse dell'intelletto ascolto dopo ascolto con le sue note dilatate e i sottili (ma complessi) mutamenti.
Ha tracciato un nuovo cammino per le future generazioni di musiciste(i). E questo è quanto.
Ti ringraziamo per la tua venuta, Messia!
TYPE O NEGATIVE. SLOW, DEEP AND HARD. Parole, musica e gesta di PETER STEELE
C A P T A I N M A S K R E P L I C A. Vita e arte di Don Van Vliet, CAPTAIN BEEFHEART
MEET AROUND THE ROCK - BEST OF ROCK (con Claudio Dosa & Federico Frusciante)
三生石
#9
Posted 07 December 2011 - 09:39 AM
"SOVIET SAM" un blog billizzimo
7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:
Tra due anni torniamo per vincere.
#10
Posted 07 December 2011 - 16:29 PM
Esiste anche il dialogo, che puo' anche qualche volta far rivedere le proprie posizioni, limarle diciamo, piuttosto che rafforzarle , il dialogo puo' essere anche costruttivo insomma. . ..un muro alzato rimane immobile.
Dico questo non per difendere nessuno ( anzi no, difendo la Musica!), ma perche' credo che la Musica sia sempre un'Arte, per questo sfugga da posizioni troppo rigide, da cliche', da condizionamenti, da preconcetti e pregiudizi e via dicendo. . .e' proprio in forza di questa sua "caratteristica" che Essa possiede quella magia che coinvolge tutto l'essere umano, da chi la compone a chi l'ascolta, e sempre rimane intatto il mistero che Essa porta con se e la profonda liberta'.
Ad ogni modo riascoltando questo disco per molte volte non ho cambiato idea: carino ma non entusiasmante, cosi come la voce di Kate, sempre bella e affascinante accompagnata dal quel suo modo particolarissimo e personale di creare l'atmosfera, ma comunque meno bella che in passato, e non mi piace quando e' roca, sembra affaticata ecco. . .magari e' voluto, ma a me non piace, aggiungo anche che non capisco, perche' lei ha il dono di poter cantare molte tonalita' diverse senza fare striduli.
Dire questo non significa voler Kate come era, e' la constatazione reale di cosa questo preciso disco mi dice in questo preciso momento, punto.
Invece ammiro molto la scelta di fare brani lunghi, anche di 13 minuti, dimostrando di effettuare un preciso intento, scostandosi dalle "linee guida" dell'industria musicale di oggi. Brava, ecco questo mi piace moltissimo! "Misty" e' la mia traccia preferita.
#11
Posted 07 December 2011 - 16:53 PM
Se con le mie parole ho urtato la sensibilita' di Liccardo, me ne scuso perché non era nelle mie intenzioni mettere lui sotto la lente (infatti non l'ho nominato neanche).
Il mio voleva essere un discorso più ampio, prendere atto che le recensioni di Onda Rock degli ultimi dischi Kate sono tutte men che meno esaltanti ("Ariel" appena più sù, "Director's Cut", "50 Words for Snow").
Considerando che persino "Hounds of Love" ha ricevuto solo un 7,5 da questa redazione, c'è poco da girarci intorno: dall' '85 in poi non è più un'artista particolarmente apprezzate. Ma allora perché insistere?
Come amante della musica e lettore come faccio a dare credibilità a chi valuta "50 Words for Snow" quasi alla stregua di "The Red Shoes"? Ah, sì, il primo ha meritato un 5,5 mentre il secondo un 5...
"The Red Shoes" è un album con alcuni brani eccellenti ("Moments of Pleasure", "Big Stripey Lie", "Top of the City", "The Song of Salomon" per citarne alcuni) e due o tre brani che avrebbero goduto di una maggiore attenzione. Mente non proprio lucida agli arrangiamenti e alla produzione? Comprensibile, dato che Kate aveva perso da poco all'improvviso la madre e aveva visto finire la storia ultradecennale col suo compagno.
Voleva essere l'album in cui diminuivano drasticamente i multi-strati musicali che avevano caretterizzato i suoi album fino ad allora("TD", "HOL", "TSW"), per donare respiro alle composizioni. Prima che accadesse quanto poi è emerso, aveva preso seriamente in considerazione l'idea di portarlo sul palco (da cui il bisogno di semplificare i suoni). E' un album che ha segnato una linea di demarcazione con quanto realizzato sino ad allora.
Dissento dal giudizio insufficiente ma trattandosi di un album di transizione, con una manciata di gemme, non è l'album con cui presenterei Kate Bush.
"50 Words for snow" è tutta un'altra storia. In questo album la mente non solo è lucida ma tagliente come una lama di ghiaccio (per restare in tema).
"Musica di sottofondo"? "Indulge spesso in una new age un po' incolore"? Qui abbiamo Classica, Jazz e sperimentazione ad alti livelli.
Non si riconosce neanche la grandezza d "Misty": "la melodia ruota su se stessa e attendiamo invano la transizione"... ci sono tante di quelle variazioni in questo brano da lasciare a bocca aperta!
Non so, è piuttosto desolante... presumo tutto dipenda dalla cultura musicale di ognuno di noi.
Kate ha coniato un altro mondo musicale e se non hai amore per classica e jazz (intendo ascolti regolari, magari uno Schubert o un Debussy tra un "Is This Desire" di PJ e un "What's Going On" di Marvin Gaye), questo cancello difficilmente spalanca le porte.
E' come se io mi mettessi a recensire un disco di Heavy Metal: non avrebbe senso perché a parte qualcosa dei Metallica ("Enter Sandman" è un gran pezzo) e le influenze metal dei Limp Bizkit, conosco davvero poco e non saprei valutare con cognizione di causa.
Semplicemente non è una musica che mi appaghi a livello emotivo, non hai mai sentito il bisogno di quella furia e quindi dico "passo".
Trovo sia una scelta più onesta a livello intellettuale.
Ho letto attonita anche l'obiezione alla voce di Bertie in "Snoflakes". Chi meglio di una voce bianca per dare voce a un fiocco di neve in un brano che ne descrive la discesa dalla nuvola alla mano della donna? Gia' in "All the Love" ("The Dreaming" dell' '82) era presente una voce bianca che evidenziava il contrasto tra la voce agitata della donna prigioniera delle sue paure e il modo in cui percepiva la calma distaccata del mondo esterno.
La voce bianca in "Snowflakes" è ben padrona delle proprie capacità tanto da riuscire a donare al carattere il senso di circospezione, di timore che il testo suggerisce e comunicarlo anche col leggero tremolio presente in certi passaggi, risultato non facile direi da conseguire per un tredicenne.
Di volta in volta Kate interviene con voce calma e calda a rassicurarlo ed è proprio il contrasto tra le due voci, assieme alle note sospese e dilatate del pianoforte, che crea la magia.
Vabbé, si è inteso che dissentiamo in tutto. "Passo".
#12
Posted 07 December 2011 - 19:00 PM
Vabbé, si è inteso che dissentiamo in tutto.
"De gustibus" e avresti fatto più bella figura...
TYPE O NEGATIVE. SLOW, DEEP AND HARD. Parole, musica e gesta di PETER STEELE
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MEET AROUND THE ROCK - BEST OF ROCK (con Claudio Dosa & Federico Frusciante)
三生石
#13
Posted 07 December 2011 - 19:58 PM
#14
Posted 07 December 2011 - 21:25 PM
Una recensione deve informare e rivolgersi anche a lettori a cui magari il disco potrebbe non piacere, dando loro tutti gli elementi possibili per capirlo... e viceversa ovviamente. Spetterà poi ad ognuno di loro tirare le somme e dare il loro personalissimo giudizio, proprio come ha fatto il recensore.
Ma finchè molti fans continueranno a vedere, e valutare, le recensioni come l'insindacabile attestato di fine anno ai loro beniamini (e di conseguenza al loro buongusto) e non come uno strumento, un aiuto di scelta per il pubblico più disparato, sarà sempre fiato sprecato...
#15
Posted 08 December 2011 - 14:27 PM
e poi Misty è meravigliosa e basta, fosse solo per Danny Thompson e Steve Gadd che pulsano ed i Talk Talk che suonano nella mia testa, perchè tanto non suoneranno mai più canzoni nuove.... e che cazzo !!
#16
Posted 08 December 2011 - 18:21 PM
non mi sogno nemmeno di segnare una linea di demarcazione tra chi se ne intende di musica e chi no! Chi potrebbe definirlo? Per me sono il top il Boss quando mi fa cantare a squarciagola "Dancing in the Dark" e Billie Holiday con "Fine e Mellow" e Mozart con la "Sinfonia n. 40" e Kate con "The Infant Kiss", insomma se una musica mi coinvolge che sia di un genere o di un altro a me importa poco.
Resto dell'idea, però, che se l'orecchio non è abituato a quelle spesso sottili, quasi impalpabili variazioni, che sono insite nella musica jazz o classica, non si riesca a cogliere questo nuovo lavoro di Kate (può suonare anche noioso) a meno che non si tratti di "amore al primo ascolto" (come è accaduto a un mio conoscente ma, nota, lui non conosceva la sua musica).
Non sei d'accordo? Va bene, ne stiamo parlando su un forum e vale il de gustibus non disputandum est.
Non penso il discorso sia lo stesso per un recensore, perché ci sono artisti come Kate (pochi ma ci sono) che spaziano con la loro curiosità e inventiva come schegge impazzite e cercare in qualche modo di imprigionarli sarà sempre fallimentare, quindi sta a chi recensisce questi lavori avere una preparazione quanto più ampia e approfondita o il suo "orecchio" non riuscirà a cogliere l'originalità o l'innovazione o il mutamento (lo si chiami come si vuole) se non è subito riconoscibile. L'informazione fornita a chi legge, a quel punto, è quantomeno monca.
Mi sbaglio? Può darsi ma ribadisco che non c'è intento offensivo nè spocchioso nelle mie parole.
#17
Posted 08 December 2011 - 23:28 PM
hai voglia, si vede proprio che sei a pochi postFloods,
non mi sogno nemmeno di segnare una linea di demarcazione tra chi se ne intende di musica e chi no! Chi potrebbe definirlo?
scusa ma quali Talk Talk? i primi o i secondi? quelli seri o quelli scaruffiani per intendercied i Talk Talk che suonano nella mia testa
comunque anche a me era piaciuto questo disco, l'ho mollato ma lo riprenderò; qua ovviamente troverà pochi estimatori, vabbeh adesso c'è questa crociata a favore ma finirà presto
#18
Posted 08 December 2011 - 23:36 PM
"Hounds of Love" è un bellissimo disco, per me 7,5 è un voto molto alto, e forse merita anche uno 0,5 in più. Forse sarà finanche miliarizzato se il buon Sechi si metterà sotto.Il mio voleva essere un discorso più ampio, prendere atto che le recensioni di Onda Rock degli ultimi dischi Kate sono tutte men che meno esaltanti ("Ariel" appena più sù, "Director's Cut", "50 Words for Snow").
Considerando che persino "Hounds of Love" ha ricevuto solo un 7,5 da questa redazione, c'è poco da girarci intorno: dall' '85 in poi non è più un'artista particolarmente apprezzate. Ma allora perché insistere?
Dei più recenti, devo dire che questo è forse quello che mi sta piacendo di più, comunque non capirò mai la tesi del "se valutate questo (che per me è bello) come quell'altro (che per me è brutto) allora lasciate perdere", così come ogni tesi che cerca di elevare i proprio gusti, anche all'interno di una singola discografia, come verità acclarate. Per me ad esempio il disco più bello di Kate Bush è "Never For Ever", ma penso di essere l'unico qui dentro a sostenerlo. Non per questo non mi sento libero di poter valutare i suoi dischi, anche perché la amo da sempre, anche quando ne fa di noiosi. Per di più, i giudizi sui dischi più recenti di Kate Bush sono stati espressi da 4 persone diverse, non vedo come si possa trarne una conclusione generale e definitiva, anche perché magari ognuno di questi 4 amava il precedente o detestava il successivo che quell'altro adorava etc. etc.
Insomma, a che pro queste considerazioni? Non basterebbe dire "dissento da questi giudizi"?
#19
Posted 09 December 2011 - 06:50 AM
hai voglia, si vede proprio che sei a pochi post
Floods,
non mi sogno nemmeno di segnare una linea di demarcazione tra chi se ne intende di musica e chi no! Chi potrebbe definirlo?
scusa ma quali Talk Talk? i primi o i secondi? quelli seri o quelli scaruffiani per intendercied i Talk Talk che suonano nella mia testa
comunque anche a me era piaciuto questo disco, l'ho mollato ma lo riprenderò; qua ovviamente troverà pochi estimatori, vabbeh adesso c'è questa crociata a favore ma finirà presto
chiaramente parlavo di Spirit of eden e LAughing Stock e del slista di Hollis
#20
Posted 09 December 2011 - 08:17 AM
NEVER FOR EVER *****"Hounds of Love" è un bellissimo disco, per me 7,5 è un voto molto alto, e forse merita anche uno 0,5 in più. Forse sarà finanche miliarizzato se il buon Sechi si metterà sotto.
Il mio voleva essere un discorso più ampio, prendere atto che le recensioni di Onda Rock degli ultimi dischi Kate sono tutte men che meno esaltanti ("Ariel" appena più sù, "Director's Cut", "50 Words for Snow").
Considerando che persino "Hounds of Love" ha ricevuto solo un 7,5 da questa redazione, c'è poco da girarci intorno: dall' '85 in poi non è più un'artista particolarmente apprezzate. Ma allora perché insistere?
Dei più recenti, devo dire che questo è forse quello che mi sta piacendo di più, comunque non capirò mai la tesi del "se valutate questo (che per me è bello) come quell'altro (che per me è brutto) allora lasciate perdere", così come ogni tesi che cerca di elevare i proprio gusti, anche all'interno di una singola discografia, come verità acclarate. Per me ad esempio il disco più bello di Kate Bush è "Never For Ever", ma penso di essere l'unico qui dentro a sostenerlo. Non per questo non mi sento libero di poter valutare i suoi dischi, anche perché la amo da sempre, anche quando ne fa di noiosi. Per di più, i giudizi sui dischi più recenti di Kate Bush sono stati espressi da 4 persone diverse, non vedo come si possa trarne una conclusione generale e definitiva, anche perché magari ognuno di questi 4 amava il precedente o detestava il successivo che quell'altro adorava etc. etc.
Insomma, a che pro queste considerazioni? Non basterebbe dire "dissento da questi giudizi"?
army dreamers è la madre di ghost di david sylvian
#21
Posted 11 December 2011 - 10:13 AM
Comunque gran bel disco, a parte la presenza del figlio che la buona Kate ci poteva proprio risparmiare
#22
Posted 11 December 2011 - 10:26 AM
dai Talk Talk a Sylvian
Con la differenza che Hollis e Sylvian erano ancora al top vocalmente quando hanno realizzato Spirit Of Eden e Blemish, quindi per me risultano decisamente più coinvolgenti (e convincenti)... oltre al fatto che i due album in questione hanno delle soluzioni melodiche che quello della Bush non raggiunge. Proprio ieri leggevo comunque un'intervista dove la Bush diceva di aver scelto di far cantare il figlio perchè oltre ad avere una voce bellissima (se se, cuore di mamma...) questa presenta ancora una limpidezza che la sua voce ha invece ormai perso (onesta almeno).
Boh io sarò prevenuto ma più ascolto 50 Words For Snow e più avverto la sensazione che, a differenza dei succitati colleghi, a questo punto della sua carriera (e ispirazione) lei abbia fatto un disco del genere non per scelta, ma perchè non avesse proprio altra scelta... è un disco curatissimo, difficile ma secondo me dietro c'è molto più mestiere che spontanea ispirazione (un po' come Manafon insomma... no dai, Manafon è moooooolto più palloso).
#23
Posted 11 December 2011 - 11:45 AM
#25
Posted 11 December 2011 - 13:59 PM
#27
Posted 11 December 2011 - 14:43 PM
se è così, ha senso focalizzarsi così tanto su sto benedetto figlio?
#28
Posted 11 December 2011 - 15:06 PM
ma tutti parlate della voce del figlio, ma a me pare che canti giusto una frase di 3 secondi in Lake Tahoe. mi sbaglio?
se è così, ha senso focalizzarsi così tanto su sto benedetto figlio?
No, la sua è la voce principale in "Snowflake". In Lake Tahoe ci sono altri due vocalist a supportare Kate Bush.
#30
Posted 11 December 2011 - 15:53 PM
Ma l'avevo capito, lo so che la recensione l'avevi fatta tu!
#31
Posted 12 December 2011 - 10:33 AM
Boh io sarò prevenuto ma più ascolto 50 Words For Snow e più avverto la sensazione che, a differenza dei succitati colleghi, a questo punto della sua carriera (e ispirazione) lei abbia fatto un disco del genere non per scelta, ma perchè non avesse proprio altra scelta... è un disco curatissimo, difficile ma secondo me dietro c'è molto più mestiere che spontanea ispirazione (un po' come Manafon insomma... no dai, Manafon è moooooolto più palloso).dai Talk Talk a Sylvian
Certo ripetere le mirabilie vocali di "The Kick inside" è impossibile. Ovvio che la strada da percorrere dovesse essere differente e meno male che lo è stata, anche se dietro c'è meno ispirazione e più mestiere: su questo concordo, ma non sminuirei troppo questo termine: si può parlare anche di maturità espressiva, ecc...
La supercazzola su Manafon invece non l'ho capita... forse smancerie tra redattori... boh??!!
#32
Posted 13 February 2012 - 14:58 PM
#33
Posted 14 February 2012 - 12:33 PM
Ovviamente non ai livelli di Blemish ma cmq ha acquistato punti...tornando alla Bush ...purtroppo ho sempre in testa quel capolavoro pagano che è THE DREAMING e sarà dura raggiungere ancora quei livelli...
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