Il sistema universitario nel sistema paese
#51
Inviato 27 febbraio 2012 - 13:19
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#52
Inviato 27 febbraio 2012 - 20:16
Mi va bene lo stesso se continuate così Gully e Deb siete tenerissimi
#53
Inviato 28 febbraio 2012 - 11:51
Mi va bene lo stesso se continuate così Gully e Deb siete tenerissimi
beh si deba è wubbissimo, caca il cazzo ad ogni piè sospinto a buona fetta dell'utenza ma se gli muovono un appunto si inalbera altrettanto facilmente
#54
Inviato 06 marzo 2012 - 21:01
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#55
Inviato 06 marzo 2012 - 21:33
scherzo eh, grazie(oggi ho scoperto che dietro l'uni c'è una VIA DELLA SIGNORA)
Siamo vittime di una trovata retorica.
#56
Inviato 06 marzo 2012 - 21:42
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#57
Inviato 06 marzo 2012 - 22:04
Siamo vittime di una trovata retorica.
#59
Inviato 07 marzo 2012 - 12:20
Peccato che a tutto ciò sia corrisposto da una parte lo svilimento del livello dell'istruzione universitaria (lauree triennali, atenei improbabili che crescono come funghi) e dall'altra l'inadeguatezza del mercato del lavoro ad accogliere i profili professionali usciti dagli atenei.
L'elevatissima disoccupazione dei laureati è purtroppo al tempo stesso una disfunzione del sistema, ma anche il frutto dell'assenza di selezione e meritocrazia a partire dalla scuola, per cui si sono messi in moto strumenti in base ai quali chiunque potesse accedere al "pezzo di carta" che, da solo, è appunto solo un pezzo di carta come tanti altri.
È una verità scomoda e impopolare, ma sarebbe il caso che qualcuno cominciasse a dirla, a margine di dati che di per sé restano comunque del tutto irragionevoli in un Paese che vuol essere incivile.
#60
Inviato 07 marzo 2012 - 15:44
Vero ma fino a un certo punto, secondo me. Indubbiamente la riforma 3+2 ha abbassato la qualità rispetto al vecchio ordinamento: esami più snelli - divisi in blocchi - scarso approfondimento, molti meno testi, ovvero possibilità di sostituirli con appunti di lezione o tesine varie, ma soprattutto ha sviluppato il "mercato nero" delle cattedre e dei favori politici. Qui non ci piove. Però, nonostante tutto, sforniamo ancora laureati mediamente preparati rispetto agli altri paesi. Quindi non è del tutto vero che il livello delle nostre università sia così basso.L'elevatissima disoccupazione dei laureati è purtroppo al tempo stesso una disfunzione del sistema, ma anche il frutto dell'assenza di selezione e meritocrazia a partire dalla scuola, per cui si sono messi in moto strumenti in base ai quali chiunque potesse accedere al "pezzo di carta" che, da solo, è appunto solo un pezzo di carta come tanti altri
Invece è di questa "disfunzione del sistema" che voglio parlare con grande forza, perchè se il paese è fermo da circa vent'anni è soprattutto a causa dei mancati investimenti di una classe imprenditoriale che ha smesso di fare il proprio lavoro da troppo tempo. Hai voglia ad aumentare il livello medio di istruzione della popolazione... Hai voglia a diminuire la pressione fiscale sulle imprese... Ma quando continuiamo a "galleggiare" con microaziende familiari di 3 addetti, gestite da 60-70enni con la terza media, dove vogliamo andare?
Il problema è iniziato con gli sciagurati accordi del '93 tra imprenditori, governo e sindacati. I primi avrebbero dovuto impegnarsi a investire i guadagni competitivi della svalutazione della lira in progetti di lungo periodo con il consenso di CGIL/CISL/UIL che non avrebbero opposto resistenza alla moderazione salariale. Invece da quel pasticcio non ne siamo mai più usciti! Anzi... Prima il Pacchetto Treu, poi la Legge Maroni hanno definitivamente cancellato qualsiasi chance di sviluppo attraverso il giovane capitale umano qualificato. Poi negli ultimi dieci anni circa si è messa di mezzo pure la speculazione finanziaria che ha definitivamente deviato quelle poche risorse che avrebbero potuto creare innovazione di processo e prodotto (di cui l'Italia ha disperatamente bisogno).
No, non c'è niente da fare... L'Italia è ancora un paese largamente sottosviluppato per struttura economica, gestione e organizzazione del lavoro, cultura, tradizione (purtroppo siamo molto più vicini ai marocchini che ai tedeschi). Non è un paese per laureati, né per chi ha capacità, merito, idee, progetti (quell'imbarazzante 12% di richieste annuali di laureati è un dato agghiacciante, che dovrebbe smuovere un popolo intero). Finché la laurea continuerà a incutere timore agli imprenditori, tanto da provocare disprezzo o peggio indifferenza, non ne usciremo mai. Non è il livello dell'università a doversi alzare, ma quello di una classe imprenditoriale che vive ancora negli anni 50 e ogni tanto si affaccia all'oblò compiacendosi di ammirare ancora gli anni 80. Poi al primo viaggio nella civiltà contemporanea (Nord Europa, ma anche solo la Francia) capisce che gli mancano ancora trent'anni.
#61
Inviato 07 marzo 2012 - 17:19
Non è un paese per laureati, né per chi ha capacità, merito, idee, progetti (quell'imbarazzante 12% di richieste annuali di laureati è un dato agghiacciante, che dovrebbe smuovere un popolo intero). Finché la laurea continuerà a incutere timore agli imprenditori, tanto da provocare disprezzo o peggio indifferenza, non ne usciremo mai.
Questo è verissimo, anche se sposterei il discorso più che sulla sola laurea, sugli altri elementi che hai elencati, ovvero "capacità, merito, idee e progetti", che in alcuni casi travalicano il solo dato del titolo di studio.
Il problema è in buona parte causa di come è strutturato il mondo lavorativo in Italia, ma se è vero che per quelle percentuali di richieste è superfluo qualsiasi commento, è anche abbastanza verosimile che a fronte di un sistema lavorativo di fatto saturo di laureati le politiche dell'istruzione hanno privilegiato il numero alla qualità, immettendo sul mercato una massa indistinta di laureati il cui titolo vale all'incirca allo stesso modo se conseguito alla Sapienza o a Roccacannuccia o peggio presso un esamificio online.
Ci si ritrova così di fronte a concorsi pubblici (persino quelli per vigile urbano) con decine di migliaia di candidati, mentre chiunque sia poi entrato in un ambiente lavorativo potrà testimoniare le resistenze al riconoscimento delle capacità e del merito, non certo solamente in ambito imprenditoriale.
Marginalmente rispetto al sistema universitario, ma più incentrato sulle politiche del lavoro, mi permetto di segnalare questo interessante volumetto: http://www.libreriau.../9788872857090.
#63
Inviato 07 marzo 2012 - 18:55
Laureati in cosa?
Laureati come?
Laureati dove?
Laureati quando?
Una volta tirati fuori questi 4 x 4 = 16 segmenti allora forse si può fare qualche analisi, altrimenti siamo ai livelli di Servizio Pubblico con i collegamenti dal centro solciale a bologna
voter negativity
Gozer il Gozeriano 119
reallytongues 112
#64
Inviato 07 marzo 2012 - 19:17
Ragionandoci, un fondo di verità c'è.
www.crm-music.com
Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
#65
Inviato 07 marzo 2012 - 21:24
Laureati in cosa?
Laureati come?
Laureati dove?
Laureati quando?
ma soprattutto:perchè si sono laureati?La motivazione in questi casi conta molto.
#66
Inviato 07 marzo 2012 - 23:24
Non è un paese per laureati, né per chi ha capacità, merito, idee, progetti (quell'imbarazzante 12% di richieste annuali di laureati è un dato agghiacciante, che dovrebbe smuovere un popolo intero). Finché la laurea continuerà a incutere timore agli imprenditori, tanto da provocare disprezzo o peggio indifferenza, non ne usciremo mai.
Ragionandoci, un fondo di verità c'è.
[m]http://www.youtube.com/watch?v=n1JNADax7PM[/m]
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#67
Inviato 08 marzo 2012 - 04:35
Partendo dal fatto che no, non devo fare gli esami o il lavoro di ricerca o portare il caffè a chi di turno, ma, al contrario, ci sono regole. 100 ore di professional training in attività didattica l'anno, poi stop, svolgi il tuo progetto di ricerca (che è quello per cui ti pagano).
Piccolo particolare, ho vinto il dottorato senza avere il benché minimo contatto dentro l'università. semplicemente presentando il mio progetto e il mio cv e sostenendo un colloquio su sky un mese dopo. Chiunque abbia avuto a che fare con l'università italiana sa che di solito non va così (almeno nel settore "umanistico").
Due postille interessanti sul supporto ricevuto dalla mia università:
"Non fare domanda là, non ti prenderanno mai" (fallo in Italia, senza borsa)
"Ma tu lo sai che senza un dottorato in Italia non riuscirai mai ad avere carriera accademica qui"
I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった。」
#68
Inviato 08 marzo 2012 - 08:24
ma non ho capito, la gente voleva i figli laureati, lo stato li ha accontentati, e adesso è colpa sua se ci sono laureati che non trovano lavoro? nessuno li ha obbligati
d'accordissimo, ad esempio nella mia città dove ci sono migliaia di iscritti a giurisprudenza (facoltà che ho frequentato anch'io con pessimi risultati), e dove praticamente il lavoro è un miraggio, è praticamente impossibile che un neo laureato possa trovar lavoro in tempi brevi .........a meno che non abbia del denaro da investire in qualche progetto imprenditoriale, ma i ragazzi dei ceti medio bassi resteranno per anni nel limbo della precarietà, è un dato di fatto, la dura realtà.
#69
Inviato 08 marzo 2012 - 10:07
ma non ho capito, la gente voleva i figli laureati, lo stato li ha accontentati, e adesso è colpa sua se ci sono laureati che non trovano lavoro? nessuno li ha obbligati
d'accordissimo, ad esempio nella mia città dove ci sono migliaia di iscritti a giurisprudenza (facoltà che ho frequentato anch'io con pessimi risultati), e dove praticamente il lavoro è un miraggio, è praticamente impossibile che un neo laureato possa trovar lavoro in tempi brevi .........a meno che non abbia del denaro da investire in qualche progetto imprenditoriale, ma i ragazzi dei ceti medio bassi resteranno per anni nel limbo della precarietà, è un dato di fatto, la dura realtà.
Ieri parlavo con Mamma, del tizio che gioca a golf nel palazzo. "Faceva il commesso alla camera" Mi dice. "9000 euro al mese di pensione, non c'ha nemmeno il diploma mi sa" Che culo dico io, e come ha fatto "Pure il padre faceva il commesso alla camera". Esempio isolato, qualunquista che non sono altro.
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#70
Inviato 08 marzo 2012 - 10:37
la realtà schietta e sincera troppo spesso vien tacciata di qualunquismo, va di moda degli ultimi anni.
#72
Inviato 08 marzo 2012 - 14:03
#73
Inviato 08 marzo 2012 - 14:22
, poi scusa uno che paga le tasse (peraltro salate) non sta mica rubando niente alla comunità.
coi soldi delle tasse non ci paghi nemmeno stipendi e pensioni dei prof, figurati tutto il resto
che poi è quello il problema, le università sono spuntate come funghi perchè per i politici sono un modo di piazzare clientele, posti di lavoro, appalti etc etc, tutto a spese di pantalone. gli studenti sono l'anello debole della catena ma sembra chissà perché che siano i responsabili di tutto.
#74
Inviato 08 marzo 2012 - 14:29
uno avrà o no il diritto di studiare quel che vuole? ovviamente intendo quelle persone che si impegnano nello studio e si laureano in tempi decenti, poi scusa uno che paga le tasse (peraltro salate) non sta mica rubando niente alla comunità.
Credi che la misera retta che paghi sia sufficiente a coprire i costi della tua istruzione? l'università è pagata dalla collettività. Come tale, se studi "quello che ti piace" senza badare alla possibilità di trovare lavoro:
1. ci stai facendo sprecare soldi, perché l'investimento non ritornerà niente
2. non produci punti PIL perché non lavori
3. costituirai un problema quando dovremo trovarti un lavoro*, o darti un sussidio.
Quindi no, non sono cazzi tuoi e basta quello che studi. Se ti sottrai alla responsabilità nei confronti della collettività che paga l'università, sei un egoista. Ti stai concedendo il lusso di sollazzarti con quello che ti piace a spese di altri.
*è a quello che servono le liberalizzazioni tipo taxi e parafarmacie: creare posti di lavoro aperti a chi non ha competenze specifiche utilizzabili, vuoi perché "hanno studiato quello che gli piaceva" o non hanno studiato affatto.
#75
Inviato 08 marzo 2012 - 14:31
#76
Inviato 08 marzo 2012 - 14:36
Studiare quello che ti pare sapendo che non ti darà lavoro crea allo stesso modo un problema per la collettività, e come tale è un comportamento che va attaccato.
#77
Inviato 08 marzo 2012 - 14:40
#78
Inviato 08 marzo 2012 - 14:44
#79
Inviato 08 marzo 2012 - 14:51
#80
Inviato 08 marzo 2012 - 14:58
Piccolo particolare, ho vinto il dottorato senza avere il benché minimo contatto dentro l'università. semplicemente presentando il mio progetto e il mio cv e sostenendo un colloquio su sky un mese dopo. Chiunque abbia avuto a che fare con l'università italiana sa che di solito non va così (almeno nel settore "umanistico").
Per me non è sbagliato nemmeno il concetto che è si preferisca dare il dottorato a persone interne piuttosto che a estranei. Se un professore ha stima di uno studente che si è sbattuto in ateneo per anni è giusto che gli venga data la possibilità di sostenerlo. Il problema sono i ridicoli concorsi farsa, io preferirei un sistema in cui il professore ha tot fondi per i propri dottorati e decide lui su chi investire.
the music that forced the world into future
#81
Inviato 08 marzo 2012 - 15:13
perché fai un danno agli altri abitanti di questa penisola, contribuisci a creare un problema. Non è che lo stato deve occuparsi di tutto, a farlo funzionare dovrebbero contribuire anche i suoi cittadini, e fare scelte oculate rientra nel contribuire. Così come in Spagna hanno comprato tutto a credito per anni e ora hanno un debito privato mostruoso che li affossa: non è colpa solo delle banche che offrivano il credito facile, è colpa anche loro che l'hanno accettato. Non sei un bambino, le tue scelte sbagliate si sommano ad altre costruendo problemi più grandi
Marchionne è laureato in filosofia. Sono il primo firmatario di un referendum per la cacciata a calci in culo dall'università dei fuori corso (in cui c'ero purio), ma mi sembra
che la tua "denuncia morale" sia una grandissima cazzata. Se il mercato da domani richiede solo macellai, non mi metterei a fare corsi di laurea con quarti di bue in aula. La cultura non è tempo buttato, questo lo pensa quel cretino di Tremonti. Tra l'altro questa è una bella scusa per dare in mano ad incapaci la gestione dei nostri beni culturali, tanto non servono a niente. Poi le mostre te le fai curare dal commercialista. Che ce vole. Secondo me invece sarebbe ora che le università di svegliassero, es facendo netowork con altri istituti europei, organizzando concerti, teatro, mostre etc. Mi ricordo che alla Sapienza vidi, pagando caro, uno splendido concerto di Diamanda Galas, non capisco perchè non si possano fare cosi simili.
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#82
Inviato 08 marzo 2012 - 15:24
W T F
perché fai un danno agli altri abitanti di questa penisola, contribuisci a creare un problema. Non è che lo stato deve occuparsi di tutto, a farlo funzionare dovrebbero contribuire anche i suoi cittadini, e fare scelte oculate rientra nel contribuire. Così come in Spagna hanno comprato tutto a credito per anni e ora hanno un debito privato mostruoso che li affossa: non è colpa solo delle banche che offrivano il credito facile, è colpa anche loro che l'hanno accettato. Non sei un bambino, le tue scelte sbagliate si sommano ad altre costruendo problemi più grandi
Marchionne è laureato in filosofia. Sono il primo firmatario di un referendum per la cacciata a calci in culo dall'università dei fuori corso (in cui c'ero purio), ma mi sembra
che la tua "denuncia morale" sia una grandissima cazzata. Se il mercato da domani richiede solo macellai, non mi metterei a fare corsi di laurea con quarti di bue in aula. La cultura non è tempo buttato, questo lo pensa quel cretino di Tremonti. Tra l'altro questa è una bella scusa per dare in mano ad incapaci la gestione dei nostri beni culturali, tanto non servono a niente. Poi le mostre te le fai curare dal commercialista. Che ce vole. Secondo me invece sarebbe ora che le università di svegliassero, es facendo netowork con altri istituti europei, organizzando concerti, teatro, mostre etc. Mi ricordo che alla Sapienza vidi, pagando caro, uno splendido concerto di Diamanda Galas, non capisco perchè non si possano fare cosi simili.
E questo cosa minchia c'entra con la responsabilità e col mio discorso?
io sto parlando della responsabilità dei cittadini: se ti iscrivi a qualcosa sapendo che non troverai lavoro, di fatto costituisci un peso per lo stato; sei un egoista.
Non sono minimamente entrato nel merito di cosa dovrebbe fare lo stato per far funzionare le cose, sto parlando di cosa dovresti fare TU per dare il tuo contributo.
#83
Inviato 08 marzo 2012 - 15:30
Ma è necessaria l'università per farsi una cultura?
perché fai un danno agli altri abitanti di questa penisola, contribuisci a creare un problema. Non è che lo stato deve occuparsi di tutto, a farlo funzionare dovrebbero contribuire anche i suoi cittadini, e fare scelte oculate rientra nel contribuire. Così come in Spagna hanno comprato tutto a credito per anni e ora hanno un debito privato mostruoso che li affossa: non è colpa solo delle banche che offrivano il credito facile, è colpa anche loro che l'hanno accettato. Non sei un bambino, le tue scelte sbagliate si sommano ad altre costruendo problemi più grandi
Marchionne è laureato in filosofia. Sono il primo firmatario di un referendum per la cacciata a calci in culo dall'università dei fuori corso (in cui c'ero purio), ma mi sembra
che la tua "denuncia morale" sia una grandissima cazzata. Se il mercato da domani richiede solo macellai, non mi metterei a fare corsi di laurea con quarti di bue in aula. La cultura non è tempo buttato, questo lo pensa quel cretino di Tremonti. Tra l'altro questa è una bella scusa per dare in mano ad incapaci la gestione dei nostri beni culturali, tanto non servono a niente. Poi le mostre te le fai curare dal commercialista. Che ce vole. Secondo me invece sarebbe ora che le università di svegliassero, es facendo netowork con altri istituti europei, organizzando concerti, teatro, mostre etc. Mi ricordo che alla Sapienza vidi, pagando caro, uno splendido concerto di Diamanda Galas, non capisco perchè non si possano fare cosi simili.
#84
Inviato 08 marzo 2012 - 15:32
invece di non fare niente o di lavorare per due soldi almeno uno si mette una laurea in tasca (magari in tempi ragionevoli), e studia quello che gli piace. sempre meglio che non fare niente, no?
good vibration probabilmente ha ragione. anch'io la penso così, è anche vero comunque che con una laurea in tasca magari non lavori in italia ma hai qualche possibilità all'estero.
#85
Inviato 08 marzo 2012 - 15:42
io sto parlando della responsabilità dei cittadini: se ti iscrivi a qualcosa sapendo che non troverai lavoro, di fatto costituisci un peso per lo stato; sei un egoista.
Questo non è sempre vero. Se io mi iscrivo a un corso di laurea che in teoria ha pochi sbocchi professionali ma finiti gli studi riesco a sfruttare le competenze apprese per ritagliarmi uno spazio nel mondo del lavoro o dell'impresa anche se in campi non strettamente legati al mio ambito di studi non credo di essere un peso.
Il peso è chi si iscrive a facoltà con pochi sbocchi e pretende di fare solo ciò per cui ha studiato altrimenti si lamenta e rompe i coglioni al prossimo.
the music that forced the world into future
#86
Inviato 08 marzo 2012 - 15:45
Ecco, appunto. Il problema non è tanto chi si iscrive a corsi di laurea che non valgono niente, ma chi ci si iscrive e rompe le palle per il lavoro. Cristo, lo saprai se in quel campo c'è possibilità di lavoro, o no?io sto parlando della responsabilità dei cittadini: se ti iscrivi a qualcosa sapendo che non troverai lavoro, di fatto costituisci un peso per lo stato; sei un egoista.
Questo non è sempre vero. Se io mi iscrivo a un corso di laurea che in teoria ha pochi sbocchi professionali ma finiti gli studi riesco a sfruttare le competenze apprese per ritagliarmi uno spazio nel mondo del lavoro o dell'impresa anche se in campi non strettamente legati al mio ambito di studi non credo di essere un peso.
Il peso è chi si iscrive a facoltà con pochi sbocchi e pretende di fare solo ciò per cui ha studiato altrimenti si lamenta e rompe i coglioni al prossimo.
#87
Inviato 08 marzo 2012 - 15:47
Che poi i corsi dell'uni li puoi anche seguire gratis. e non devi neanche fare gli esami, pensa che bello!Ma è necessaria l'università per farsi una cultura?
perché fai un danno agli altri abitanti di questa penisola, contribuisci a creare un problema. Non è che lo stato deve occuparsi di tutto, a farlo funzionare dovrebbero contribuire anche i suoi cittadini, e fare scelte oculate rientra nel contribuire. Così come in Spagna hanno comprato tutto a credito per anni e ora hanno un debito privato mostruoso che li affossa: non è colpa solo delle banche che offrivano il credito facile, è colpa anche loro che l'hanno accettato. Non sei un bambino, le tue scelte sbagliate si sommano ad altre costruendo problemi più grandi
Marchionne è laureato in filosofia. Sono il primo firmatario di un referendum per la cacciata a calci in culo dall'università dei fuori corso (in cui c'ero purio), ma mi sembra
che la tua "denuncia morale" sia una grandissima cazzata. Se il mercato da domani richiede solo macellai, non mi metterei a fare corsi di laurea con quarti di bue in aula. La cultura non è tempo buttato, questo lo pensa quel cretino di Tremonti. Tra l'altro questa è una bella scusa per dare in mano ad incapaci la gestione dei nostri beni culturali, tanto non servono a niente. Poi le mostre te le fai curare dal commercialista. Che ce vole. Secondo me invece sarebbe ora che le università di svegliassero, es facendo netowork con altri istituti europei, organizzando concerti, teatro, mostre etc. Mi ricordo che alla Sapienza vidi, pagando caro, uno splendido concerto di Diamanda Galas, non capisco perchè non si possano fare cosi simili.
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#88
Inviato 08 marzo 2012 - 15:50
#89
Inviato 08 marzo 2012 - 15:50
e quindi cosa ti può fare?lo pensavo anch'io ma una volta un professore capì che ero un intruso.
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#90
Inviato 08 marzo 2012 - 15:51
Infatti.Che poi i corsi dell'uni li puoi anche seguire gratis. e non devi neanche fare gli esami, pensa che bello!
Ma è necessaria l'università per farsi una cultura?
perché fai un danno agli altri abitanti di questa penisola, contribuisci a creare un problema. Non è che lo stato deve occuparsi di tutto, a farlo funzionare dovrebbero contribuire anche i suoi cittadini, e fare scelte oculate rientra nel contribuire. Così come in Spagna hanno comprato tutto a credito per anni e ora hanno un debito privato mostruoso che li affossa: non è colpa solo delle banche che offrivano il credito facile, è colpa anche loro che l'hanno accettato. Non sei un bambino, le tue scelte sbagliate si sommano ad altre costruendo problemi più grandi
Marchionne è laureato in filosofia. Sono il primo firmatario di un referendum per la cacciata a calci in culo dall'università dei fuori corso (in cui c'ero purio), ma mi sembra
che la tua "denuncia morale" sia una grandissima cazzata. Se il mercato da domani richiede solo macellai, non mi metterei a fare corsi di laurea con quarti di bue in aula. La cultura non è tempo buttato, questo lo pensa quel cretino di Tremonti. Tra l'altro questa è una bella scusa per dare in mano ad incapaci la gestione dei nostri beni culturali, tanto non servono a niente. Poi le mostre te le fai curare dal commercialista. Che ce vole. Secondo me invece sarebbe ora che le università di svegliassero, es facendo netowork con altri istituti europei, organizzando concerti, teatro, mostre etc. Mi ricordo che alla Sapienza vidi, pagando caro, uno splendido concerto di Diamanda Galas, non capisco perchè non si possano fare cosi simili.
Anzi, se vuoi testare le tue conoscenze spesso puoi anche provare a dare gli esami, magari iscrivendoti con un nome fittizio. Da me spesso i prof non controllavano i documenti, e un certo George W. Bush ha dato per ben due volte l'esame di "Geometria e algebra"
#91
Inviato 08 marzo 2012 - 15:53
io sto parlando della responsabilità dei cittadini: se ti iscrivi a qualcosa sapendo che non troverai lavoro, di fatto costituisci un peso per lo stato; sei un egoista.
Questo non è sempre vero. Se io mi iscrivo a un corso di laurea che in teoria ha pochi sbocchi professionali ma finiti gli studi riesco a sfruttare le competenze apprese per ritagliarmi uno spazio nel mondo del lavoro o dell'impresa anche se in campi non strettamente legati al mio ambito di studi non credo di essere un peso.
Il peso è chi si iscrive a facoltà con pochi sbocchi e pretende di fare solo ciò per cui ha studiato altrimenti si lamenta e rompe i coglioni al prossimo.
Non sto parlando di quelli che ce la fanno, ma di comportamenti singoli che sommati diventano un problema. Perché anche se uno di quelli riesce a ritagliarsi un lavoro, restano comunque gli altri a pesare. Quindi, meglio che siano di meno in partenza.
In pratica tu mi stai dicendo che a volte tra le cartacce per terra c'è una banconota: ok, il resto però è una lordura, preferirei meno cartacce e basta
#92
Inviato 08 marzo 2012 - 15:57
probabilmente gli facevo antipatia perchè mi ha visto ridere mentre spiegava, quindi ha chiamato una sorta di bidello che mi ha pregato di accomodarmi fuori..e quindi cosa ti può fare?
lo pensavo anch'io ma una volta un professore capì che ero un intruso.
#93
Inviato 08 marzo 2012 - 16:08
W T F
perché fai un danno agli altri abitanti di questa penisola, contribuisci a creare un problema. Non è che lo stato deve occuparsi di tutto, a farlo funzionare dovrebbero contribuire anche i suoi cittadini, e fare scelte oculate rientra nel contribuire. Così come in Spagna hanno comprato tutto a credito per anni e ora hanno un debito privato mostruoso che li affossa: non è colpa solo delle banche che offrivano il credito facile, è colpa anche loro che l'hanno accettato. Non sei un bambino, le tue scelte sbagliate si sommano ad altre costruendo problemi più grandi
Marchionne è laureato in filosofia. Sono il primo firmatario di un referendum per la cacciata a calci in culo dall'università dei fuori corso (in cui c'ero purio), ma mi sembra
che la tua "denuncia morale" sia una grandissima cazzata. Se il mercato da domani richiede solo macellai, non mi metterei a fare corsi di laurea con quarti di bue in aula. La cultura non è tempo buttato, questo lo pensa quel cretino di Tremonti. Tra l'altro questa è una bella scusa per dare in mano ad incapaci la gestione dei nostri beni culturali, tanto non servono a niente. Poi le mostre te le fai curare dal commercialista. Che ce vole. Secondo me invece sarebbe ora che le università di svegliassero, es facendo netowork con altri istituti europei, organizzando concerti, teatro, mostre etc. Mi ricordo che alla Sapienza vidi, pagando caro, uno splendido concerto di Diamanda Galas, non capisco perchè non si possano fare cosi simili.
E questo cosa minchia c'entra con la responsabilità e col mio discorso?
io sto parlando della responsabilità dei cittadini: se ti iscrivi a qualcosa sapendo che non troverai lavoro, di fatto costituisci un peso per lo stato; sei un egoista.
Non sono minimamente entrato nel merito di cosa dovrebbe fare lo stato per far funzionare le cose, sto parlando di cosa dovresti fare TU per dare il tuo contributo.
Cioè lo Stato dovrebbe dirti "non fare lettere, non farlo ti prego, non essere egoista, non serve a niente lettere, fai economia che poi ti piace". E' ovvio che lo Stato
nel tuo ragionamento qualcosa dovrà fare. Sennò è un discorso poco produttivo! E noi alla produttività ci teniamo cazzo. La facoltà di lettere è un peso per lo Stato
generando laureati disoccupati? Intanto pensasse a ri-organizzarsi. Personalmente sto in un'università privata che usa professori del pubblico (ce ne sono di spettacolari) che a sua volta potrebbe fare la stessa cosa (organizzando corsi per aziende ad es.) ma non fa un cazzo. Sai perchè? Perchè se poi quello giovane viene richiesto piu' del barone come si fa, come lo giustifica? L'Università stessa invece potrebbe diventare lavoro, organizzare eventi (l'es. che ti facevo) se porta soldi, porta pure lavoro.
Detto ciò è chiaro che il laureato in economia trova piu' facilmente lavoro di quello in lettere. Ma anche per come è organizzato il nostro paese. Per come è abituato a svalorizzare le proprie materie prime (es. appunto il proprio patrimonio artistico).
www.crm-music.com
Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
#94
Inviato 08 marzo 2012 - 16:09
Ecco, appunto. Il problema non è tanto chi si iscrive a corsi di laurea che non valgono niente, ma chi ci si iscrive e rompe le palle per il lavoro. Cristo, lo saprai se in quel campo c'è possibilità di lavoro, o no?
io avevo un compagno di scuola che poi ha fatto scienze della comunicazione all'uni, l'ultima volta che l'ho visto , tre anni fa, installava adsl per la telecom a domicilio.
#95
Inviato 08 marzo 2012 - 16:10
Quindi, meglio che siano di meno in partenza.
Per me a essere di meno devono essere solo le persone non motivate, anche nelle facoltà con buone prospettive lavorative. Uno dei cancri del sistema universitario è proprio questo: una miriade di persone non realmente interessate a ciò che studiano. Chi è motivato, chi ha passione etc. secondo me un posto nel mondo del lavoro lo trova quasi sicuramente qualsiasi cosa studi.
the music that forced the world into future
#96
Inviato 08 marzo 2012 - 16:14
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Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
#97
Inviato 08 marzo 2012 - 16:20
Credi che la misera retta che paghi sia sufficiente a coprire i costi della tua istruzione? l'università è pagata dalla collettività. Come tale, se studi "quello che ti piace" senza badare alla possibilità di trovare lavoro:
1. ci stai facendo sprecare soldi, perché l'investimento non ritornerà niente
2. non produci punti PIL perché non lavori
3. costituirai un problema quando dovremo trovarti un lavoro*, o darti un sussidio.
Quindi no, non sono cazzi tuoi e basta quello che studi. Se ti sottrai alla responsabilità nei confronti della collettività che paga l'università, sei un egoista. Ti stai concedendo il lusso di sollazzarti con quello che ti piace a spese di altri.
*è a quello che servono le liberalizzazioni tipo taxi e parafarmacie: creare posti di lavoro aperti a chi non ha competenze specifiche utilizzabili, vuoi perché "hanno studiato quello che gli piaceva" o non hanno studiato affatto.
Vai pure a fare questo discorso ad un diciottenne che deve scegliere l'università, così ci facciamo quattro risate. Ma che cazzo vuoi che gliene freghi di produrre pil? Ma l'hai visto con quale livello di chiarezza di idee escono fuori dalle superiori gli studenti oggi? (soprattutto quelli dei licei)
Non voglio togliere tutte le responsabilità ad un giovane che deve scegliere il post-scuola dell'obbligo, ma cerchiamo anche di capire in che contesto crescono, quali sono le imposizioni dei genitori e della società, e quali i loro sogni (non nel senso inteso da Lapo Elkann), ma potrà almeno passare qualche anno prima che si rendano conto del casino in cui sono finiti o no? Poi son cazzi loro, ovvio, ma come si possa pretendere che le considerazioni che fai le capisca un bimbo di 18 anni è per me un mistero.
Statisticamente parlando, non lo so.
#98
Inviato 08 marzo 2012 - 16:25
probabilmente gli facevo antipatia perchè mi ha visto ridere mentre spiegava, quindi ha chiamato una sorta di bidello che mi ha pregato di accomodarmi fuori..
e quindi cosa ti può fare?
lo pensavo anch'io ma una volta un professore capì che ero un intruso.
Con le immagini spassose sei sempre stato sfortunato.
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#99
Inviato 08 marzo 2012 - 17:53
io li trovo stupidi e accendo un cero a Darwin invece. Anche egoisti: se non valuti la tua scelta in base alle possibilità lavorative stai facendo sprecare soldi alla comunità, contribuendo a creare un problema sociale
Mamma mia, roba da 'Brave New World' ! Ma si potrà ancora trombare durante l'università, come succedeva ai miei tempi? E fare le feste? Spero proprio di sì.
Rodotà beato te che sei morto
A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
#100
Inviato 08 marzo 2012 - 18:16
Mamma mia, roba da 'Brave New World' ! Ma si potrà ancora trombare durante l'università, come succedeva ai miei tempi? E fare le feste? Spero proprio di sì.
ma infatti, io mi ero iscritto proprio per questo, solo che la mia facoltà era composta da arcibacchettoni,che non si volevano divertire quindi passavo le giornate a bazzicare da altre parti, in altre sedi universitarie situate dall'altra parte della città.
e devo dire che andavo veramente forte...
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