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Céline, Miller, Bukowski e i cattivi ragazzi della letteratura


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76 replies to this topic

#1 100000

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Inviato 12 novembre 2011 - 12:14

Visto che fare un thread per un autore solo a volte è limitativo (vedi la mia recente esperienza con DeLillo), questa volta parto subito con l'argomento generale.
Non so come chiamare (se ha un nome) questo genere di scrittori che fondamentalmente fanno della propria biografia e di uno stile popolare il cardine della propria letteratura.

Credo che Céline sia imprescindibile per il "filone" e probabilmente l'iniziatore di tutte le cose (ma forse sbaglio). Di suo ho letto solo il classico Viaggio al termine della notte, davvero bello a partire dal titolo che è come una dichiarazione di intenti. Si accusa la società e l'uomo tutto attrverso un viaggio che si sposta anche geograficamente a toccare più continenti, ma che non lascia scampo. La conclusione (per me) rimanda ancora un po' ai romanzi classici, ma quel che conta è il viaggio più che la meta.

Dopodiché Henry Miller, il quale è forse il meno popolare, almeno per il proprio stile, fra i tre autori da me citati: infatti la sua scrittura sfocia spesso in un delirio musicale e pittorico che va ben aldilà del significato delle parole, un flusso di immagini e suoni vertiginoso che a volte travolge a volte culla le vicende autobiografiche e grottesche descritte dai libri sopra le righe di quest'autore. Miller stesso poi dichiara di aver riscritto "Tropico del Cancro" (il suo esordio) nella versione che noi conosciamo, dopo aver letto Céline: impossibile negare il suo debito allo scrittore francese.

Infine Charles Bukowski, il meno graffiante forse dei tre, ma non meno autentico. Probabilmente quello di più facile lettura. Anch'egli si lascia andare a trovate surreali nei suoi racconti, o nel suo ultimo romanzo "Pulp", anche se in maniera decisamente più strutturata e meno delirante di Miller: è decisamente più vicino a Céline, che cita più volte e verso il quale si dichiara debitore. Facilmente definibile come il più vicino a noi, se non altro come temi e tono, anche per via di un semplice discorso biografico.

A voi la parola.
Prima di tutto, ha un nome questo filone di scrittori? Altri esempi famosi?
p.s.: vai Destouches, sfogati, Faeris merdifica Miller che se lo merita ogni tanto, Piersa dì la tua che tanto sai tutto
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#2 Embryo

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Inviato 12 novembre 2011 - 13:27

Ottima mossa. Sto giusto divorando, praticamente in apnea, "Morte a Credito" di Céline. Lo cercavo da mesi, dalle mie parti era introvabile. Me lo ha regalato mia sorella, preso alla Feltrinelli di Milano, che smacco. Sapesse cosa c'è scritto, trasalirebbe. Ho persino interrotto DeLillo, tanta era la smania. Se il "Voyage au bout de la nuit" t'è parso estremo, questo a ritroso nella sua adolescenza non solo non è da meno, ma riesce a spingersi persino oltre.
Il mio personale percorso con questi brutti ceffi è iniziato da Bukowski, che ho approcciato partendo proprio da "Pulp", in cui Céline ha persino un ruolo inverosimile. Bukowski, tra le righe dei suoi romanzi è stato addirittura molto esplicito, parlando di Céline come il "più grande scrittore degli ultimi duemila anni". O, in maniera molto azzeccata, di uno scrittore che "si è tolto fuori le viscere e ci ha riso sopra". Di Bukowski ho letto praticamente tutta la prosa, compreso "Svastica", racconto inspiegabilmente escluso dalle traduzioni italiane di "Erections, Ejaculations, Exhibitions and General Tales of Ordinary Madness" ("Storie di Ordinaria Follia" e "Compagno di Sbronze"). La cosa che mi appassiona di più dei suoi scritti è il ritmo, prima ancora dei deliri di cui racconti e romanzi sono pervasi.
Un passaggio eloquente, tratto da "Addio Watson", racconto contenuto in "Storie di Ordinaria Follia":

mi ci vedo, insegnante di Scrittura Creativa.
"com'è andata, Miss Thompson?"
"ho perso 18 dollari."
"su chi ha puntato nella corsa clou?"
"su One-Eyed Jack."
"scelta scema. il cavallo rendeva 5 libbre, il che attira la folla, ma significa anche un passaggio a classe superiore. e un surclassato vince solo quando è giù di giri sulla carta. invece One-Eyed Jack aveva fatto registrare ottimi tempi, altro motivo di attrazione per la folla, ma tali ottimi tempi si riferivano a un percorso di 6 furlongs e, su tale distanza, la velocità è sempre più elevata, rispetto a quella che si realizza su altre piste. inoltre, quel cavallo aveva risalito sei posizioni, quindi, ragionava la folla, avrebbe ben figurato sul miglio-e-un-sedicesimo. ma One-Eyed Jack non vince una corsa con 2 curve da due anni. e non è un caso, questo. quel cavallo è uno scattista, e solo uno scattista. che sia arrivato ultimo, a 3 a uno, non sorprende."
"com'è andata a lei; professore?"
"ho perso 140 dollari."
"su chi ha puntato nella corsa clou?"
"su One-Eyed Jack. la lezione è finita."

Ai consigli letterari di uno che scrive così, tendo sempre a credere ciecamente. Céline e Fante, manco a dirlo, sono state due grandi folgorazioni partite dalle sue accorate sviolinate.
Per lo stesso motivo, non ho mai letto nulla di Miller, per il quale Bukowski espresse giudizi non esattamente lusinghieri. Sono comunque pronto a cambiare idea, non parto prevenuto.
Ovviamente, mi aspetto che gli esperti facciano altri nomi: sono qui per questo.
  • 4
nobody knows if it really happened

At this range, I'm a real Frederick Zoller.

La birra è un perfetto scenario da sovrappopolazione: metti una manciata di organismi in uno spazio chiuso con più carboidrati di quanti ne abbiano mai visti e guardali sterminarsi con gli scarti che producono - nel caso specifico, anidride carbonica e alcol. E poi, alla salute!

#3 Man-Erg

    Quando sulla riva verrai

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Inviato 12 novembre 2011 - 13:49

il Voyage è uno dei miei libri preferiti, e ci sarebbe da parlarne per ere: dall'attingere alla psicologia freudiana, in particolare alla contrapposizione pulsione di morte/pulsione di vita, all'invenzione di un linguaggio totalmente nuovo e moderno, ecc.; ho iniziato a leggere Mort à credit, ma mi sono arenato fin dall'inizio quelle due tre volte che c'ho provato.
Céline, se non sbaglio, reputava il Voyage il suo libro meno riuscito, lo rinnegherà più volte durante la sua vita - forse anche per gli argomenti trattati, e per il modo in cui li trattò.

di Bukowski ho letto solo racconti, lo trovo piacevole e cazzone, anche se ovviamente è paragonabile a Céline solamente per - ma è di questo che parla il topic, appunto - lo sfrenato bisogno di raccontare se stessi e fare la festa al proprio orgoglio, buttarlo in strada e riderci sopra, calpestarlo.
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Though we've been denied
Too much hope in our lives
Let tonight be the night
Let tonight be the night when it ends

#4 100000

    Enciclopedista

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Inviato 12 novembre 2011 - 13:59

Beh, non è solo "il raccontare sé stessi", ma anche il come che vedo come un filo rosso che lega questi tre autori (e probabilmente altri che non conosco).
@Embryo: io i tre autori citati li ho letti/scoperti in ordine opposto a quello cronologico, quindi Bukowski, Miller, Céline. Direi che non c'è problema, d'altronde è più facile iniziare da Bukowski come già detto. Per quanto riguarda le letture "estreme" mi riferivo a Miller e non al "Viaggio" di Céline.
Tornando a Bukowski, condivido la passione per i dialoghi surreali come quello da te citato. Ah, e non sapevo che non gradisse Miller. Se puoi, mi recuperi le sue opinioni non lusinghiere?
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#5 Embryo

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Inviato 12 novembre 2011 - 14:40

Ah, e non sapevo che non gradisse Miller. Se puoi, mi recuperi le sue opinioni non lusinghiere?


In realtà credo avesse un parere molto meno netto di quanto ho fatto intendere sopra. Ricordo parole di ammirazione per la persona e i temi trattati, ma non per i libri. Più volte ho letto di come non riuscisse a finirli. Solo non riesco a ricordare dove siano contenute le citazioni. Per quanto riguarda Céline e Fante, invece, ho letto solo giudizi clamorosamente esaltanti: li considerava evidentemente di un altro livello.
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#6 100000

    Enciclopedista

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Inviato 12 novembre 2011 - 14:55

Allora, parlami/ci di Fante che non sapevo neanche della sua esistenza prima che tu lo nominassi qui (o non ho letto i libri dove Bukowski lo cita oppure non ci ho fatto caso, boh - sulla mia ignoranza di base non sto a insistere, tanto è conclamata).
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#7 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 12 novembre 2011 - 15:21

be' nei suoi romanzi tipo "Factotum" o "Donne", John Fante è citato più e più volte e sempre come un maestro di scrittura e di vita :D

comunque adoro e conosco abbastanza bene Bukowski (letti: Il capitano è fuori a pranzo, Post Office, Pulp, Factotum, Storie di ordinaria follia, Donne...e mi sono ripromesso di leggerli pian piano, quest'anno tocca a "Compagno di sbronze" :P). sicuramente è il meno "peso massimo" tra i tre...anche se più popolare e di facile lettura, penso che abbia l'influenza da lui irradiata sia molto più forte di quanto si pensi, nonostante molti lo odino (molti più di quando si possa credere) e tendono a valutarlo al ribasso. in realtà il discorso riportato è tutt'altro che surreale, è surreale la pippa mentale che fa da contesto, ma Hank quando si trattava di cavalli scherzava poco :P
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#8 Embryo

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Inviato 12 novembre 2011 - 15:53

Allora, parlami/ci di Fante che non sapevo neanche della sua esistenza prima che tu lo nominassi qui (o non ho letto i libri dove Bukowski lo cita oppure non ci ho fatto caso, boh - sulla mia ignoranza di base non sto a insistere, tanto è conclamata).


Non fosse stato per Bukowski, con ogni probabilità, non solo non staremmo qui a parlare di Fante, ma non l'avremmo neanche mai letto. O sentito nominare del tutto. L'episodio della fortuita riscoperta di "Ask The Dust" è riportato, se non erro, in "Factotum", mentre in "Donne" si arriva proprio all'esaltazione. Per riportarlo letteralmente alla luce, Bukowski arrivò a ricattare la Black Sparrow, costringendola a ristampare proprio "Chiedi alla Polvere". La critica lo aveva dimenticato, accantonato, cancellato dalle liste che contano. Non che non abbia avuto i suoi momenti, prima che la guerra lo costringesse ad una vita molto più terra-terra: arrivò persino a lavorare nel cinema, tra Hollywood e Roma. Fante, dal canto suo, non ha mai fatto parte di alcun giro, non è ascrivibile in modo stagno ad alcun genere in particolare, proprio come i tre cattivi ragazzi in oggetto. Anche se non è mai stato, in realtà, un cattivo ragazzo. Figlio di immigrati italiani, di ovvia formazione cattolica, ebbe un'adolescenza molto simile a quella di Bukowski - entrambi figli di immigrati, infanzie non semplici, lavori precari e saltuari, carriere universitarie non proprio esaltanti - anche se meno movimentata in materia di sesso e bottiglie. Al momento della riscoperta, aveva appena avuto le prime avvisaglie di una brutta forma di diabete, causa scatenante di un duro calvario, tra cecità ed amputazioni, alleviato solo in parte dalla rinascita letteraria.
"Chiedi alla Polvere" è certamente il lavoro da cui cominciare. Un libro così non poteva non conquistare un giovane Bukowski. È la storia di un ragazzo ossessionato dalla volontà di diventare uno scrittore famoso. È la storia di un figlio di immigrati che ha ricevuto un'educazione talmente rigida da non aver mai avuto alcun rapporto con l'altro sesso, neanche per sbaglio. Ed è la storia, scritta con sincerità e trasporto a dir poco commoventi, di un ragazzo che arriva a sperimentare sia l'una che l'altra cosa, sia pur con esiti diametralmente opposti, che non sto qui a raccontarti per non rovinarti la sorpresa e il piacere della lettura. Baricco, nella prefazione all'edizione italiana, lo fa, all'incirca al decimo rigo. Uomo avvisato...
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La birra è un perfetto scenario da sovrappopolazione: metti una manciata di organismi in uno spazio chiuso con più carboidrati di quanti ne abbiano mai visti e guardali sterminarsi con gli scarti che producono - nel caso specifico, anidride carbonica e alcol. E poi, alla salute!

#9 Tom

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Inviato 12 novembre 2011 - 16:58

Bukowski e Fante über alles per quanto mi riguarda.

Anche se il libro più grande l'ha scritto probabilmente Céline con il Viaggio. Ma il resto di suo che ho provato a leggere l'ho trovato decisamente noioso e quasi illeggibile (o forse impossibile da tradurre).

Miller lo conosco pochissimo (avevo iniziato "Tropico del Cancro" mi pare), ma per l'impressione che ne ho ricavato non mi viene da associarlo agli atri tre (comprendendo Fante), mi sembra già più prepotentemente letterario, con meno urgenza autobiografica.
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#10 Fitzcarraldo

    Conquistatore delle cose inutili

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Inviato 12 novembre 2011 - 18:08

Fante e Celine, i mie preferiti di quelli che ho letto citati sino ad ora. Dovrebbe rientraci anche Boris Vian. La schiuma, che libro!.
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I'm too old for this shit


#11 100000

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Inviato 12 novembre 2011 - 18:08

Ok, è deciso che per Natale mi comprerò "Chiedi alla polvere". Ringrazio in anticipo Embryo e gli altri per i dettagli al riguardo, tra l'altro ho letto sul wiki che nella famosa ristampa voluta da Bukowski c'è anche una sua sentita prefazione...si trova questa versione in Italia o ci becchiamo quella di Baricco* che spoilera?

*a me Baricco piace eh, ma ero più interessato a Bukowski e soprattutto mi stanno sulle balle le prefazioni che spoilerano, allora chiamala postfazione e mettila in fondo.
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#12 Nijinsky

    Señorito en escasez

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Inviato 12 novembre 2011 - 18:59

Fante e Celine, i mie preferiti di quelli che ho letto citati sino ad ora. Dovrebbe rientraci anche Boris Vian. La schiuma, che libro!.

direi soprattutto la "truffa" Sputerò sulle vostre tombe.
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Siamo vittime di una trovata retorica.


#13 Embryo

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Inviato 12 novembre 2011 - 22:58

Ok, è deciso che per Natale mi comprerò "Chiedi alla polvere". Ringrazio in anticipo Embryo e gli altri per i dettagli al riguardo, tra l'altro ho letto sul wiki che nella famosa ristampa voluta da Bukowski c'è anche una sua sentita prefazione...si trova questa versione in Italia o ci becchiamo quella di Baricco* che spoilera?

*a me Baricco piace eh, ma ero più interessato a Bukowski e soprattutto mi stanno sulle balle le prefazioni che spoilerano, allora chiamala postfazione e mettila in fondo.


È talmente breve da poter entrare tranquillamente qui:

Ero giovane, saltavo i pasti, mi ubriacavo e mi sforzavo di diventare uno scrittore. Le mie letture andavo a farle alla biblioteca pubblica di Los Angeles, nel centro della città, ma niente di quello che leggevo aveva alcun rapporto con me, con le strade o con la gente che le percorreva. Mi sembrava che tutti giocassero con le parole e che i cosiddetti grandi scrittori non dicessero un accidenti di niente. Il loro stile era una mistura di sottigliezza, mestiere e forma e ciò che scrivevano veniva letto, appreso, assimilato e poi ritrasmesso a qualcun altro. Era un congegno funzionale, una “cultura della parola” assai scorrevole e prudente. Bisognava tornare agli scrittori russi precedenti alla rivoluzione per ritrovare il rischio e la passione. C’erano delle eccezioni, ma erano così poche che le si esauriva in un attimo, per poi ritrovarsi a fissare file e file di libri di un’incredibile monotonia. A paragone degli scrittori del passato, i moderni non valevano gran che.
Tirai giù dagli scaffali un libro dopo l’altro. Perché nessuno diceva niente? Perché nessuno gridava?
Mi misi a cercare nelle altre sale della biblioteca . La sezione dei libri religiosi non era che un vasto acquitrino, almeno per me. Passai al reparto filosofia. Scovai un paio di tedeschi dall’animo amaro che mi tennero allegro per un po’, ma l’esperienza si esaurì ben presto. Provai con la matematica, ma era esattamente come la religione, mi scorreva sopra senza lasciar traccia. Ovunque cercassi, non trovavo niente che mi interessasse.
Mi rivolsi alla geologia e scoprii che era una materia curiosa, ma di scarso nutrimento.
Trovai alcuni libri di chirurgia e ne fui incuriosito: la terminologia era del tutto nuova e le illustrazioni mi sembravano fantastiche. Apprezzai soprattutto l’operazione sul mesocolon, la cui tecnica finì per diventarmi familiare.
Poi abbandonai la chirurgia e tornai nella sala principale, che ospitava la narrativa. (I giorni in cui non ero a corto di vino, non andavo mai in biblioteca. La biblioteca era il posto ideale per quando non avevo niente da mangiare o da bere, o la padrona di casa mi stava alle costole pere recuperare l’affitto arretrato. In biblioteca , almeno, c’erano i gabinetti.) Ci ho visto una quantità di barboni, là dentro, per lo più addormentati sui loro libri.
Continuavo ad aggirarmi per la sala grande, tirando giù un libro dopo l’altro, leggendo qualche riga, a volte qualche pagina, per poi rimetterli al loro posto.
Poi, un giorno, ne presi uno e capii subito di essere arrivato in porto. Rimasi fermo per un attimo a leggere, poi mi portai il libro al tavolo con l’aria di uno che ha trovato l’oro nell’immondezzaio cittadino. Le parole scorrevano con facilità, in un flusso ininterrotto. Ognuna aveva la sua energia ed era seguita da un ‘altra simile. La sostanza di ogni frase dava forma alla pagina e l’insieme risultava come scavato dentro di essa. Ecco, finalmente, uno scrittore che non aveva paura delle emozioni. Ironia e dolore erano intrecciati tra loro con straordinaria semplicità. Quando cominciai a leggere quel libro mi parve che mi fosse capitato un miracolo, grande e inatteso.
Ero socio della biblioteca. Presi in prestito il libro e me lo portai in stanza, mi sdraiai sul letto e ripresi a leggerlo, ma prima ancora di finirlo capii che l’autore era riuscito a elaborare un suo stile particolare. Il libro eraAsk the Dust e l’autore era John Fante, che avrebbe esercitato un’influenza duratura su di me. Terminato Ask the Dust tornai in biblioteca in cerca di altri suoi libri. Ne trovai due: Dago Red e Wait until Spring, Bandini. Erano dello stesso tipo, scritti con le viscere e per le viscere, con il cuore e per il cuore.
Sì, Fante ha avuto una grande influenza su di me. Non molto tempo dopo averlo scoperto, mi misi a vivere con una donna. Beveva come una spugna, anche più di me, e assieme facevamo delle litigate feroci, durante le quali le gridavo: ”Non chiamarmi figlio di puttana! Io sono Bandini, Arturo Bandini!”.
Fante era il mio dio e io sapevo che gli déi vanno lasciati in pace, non si andava a bussare alla loro porta. E tuttavia mi piaceva immaginare la casa dove era vissuto, in Angel’s Flight, e illudermi che ci abitasse ancora. Ci passavo davanti quasi ogni giorno e mi chiedevo: è questa la finestra da cui è uscita Camilla? È quella la porta dell’albergo ? Quella la hall? Non l’ho mai saputo.
Ho riletto Ask the Dust quest’anno, trentanove anni dopo la prima volta, e ho dovuto riconoscere che ha resistito al tempo, come tutte le altre opere di Fante. Questa, però, resta la mia preferita perché è con essa che ho scoperto la magia. Fante ha scritto altri libri oltre Dago Red e Wait until Spring, Bandini, e i loro titoli sono Full of Life e The Brotherhood of the Grape. Attualmente sta lavorando al suo nuovo romanzo, A Dream of Bunker Hill.
Per una serie di circostanze, quest’anno l’ho finalmente conosciuto. Ma la storia di John Fante non è tutta qui. È la storia di un uomo fortunato e sfortunato in ugual misura, di un uomo di raro coraggio naturale. Un giorno qualcuno la racconterà, ma ho la sensazione che lui non voglia che lo faccia qui. Dirò solo che, nel suo caso, linguaggio e personalità coincidono: entrambi sono forti, buoni e caldi.
E ora basta. Il libro è vostro.

Charles Bukowski
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nobody knows if it really happened

At this range, I'm a real Frederick Zoller.

La birra è un perfetto scenario da sovrappopolazione: metti una manciata di organismi in uno spazio chiuso con più carboidrati di quanti ne abbiano mai visti e guardali sterminarsi con gli scarti che producono - nel caso specifico, anidride carbonica e alcol. E poi, alla salute!

#14 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 13 novembre 2011 - 00:53

visto che mi è semprre stato consigliato Bukowski (da professori e amici) e che non l'ho mai apprezzato (nei tentativi fatti) lo riproverò; tenterei anche qualcosa di diverso però, insomma io lo trovo:
1) volgare in maniera gratuita
2) poco crudo, o comunque lui romanza sul crudo (lo avevo già detto a embryo quando ne avevamo parlato nel topic dell'ippica)

c'è qualcosa di più diretto che possa descrivere le stesse situazioni?
a me non interessa ridere ma leggere una sorta di diario

ad esempio, c'entra poco col topic forse ma Bunker sul mondo delle scommesse mette molti meno particolari di Bukowski e riesce a cogliere meglio il senso delle cose, è più scarno ma allo stesso tempo più efficace, non vuole descrivere delle emozioni con tanta forza, è il lettore che se le trova
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#15 geeno

    Pussy Malanga

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Inviato 13 novembre 2011 - 07:59

Bunker


Anche a me era venuto in mente lui, più grande del cosmo.
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#16 100000

    Enciclopedista

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Inviato 13 novembre 2011 - 14:48

Ok, un altro che non conosco. Miller è estremo e estremamente esplicito sul sesso, ma non parla di corse di cavalli e soprattutto è troppo letterario e delirante credo per quel che vuoi te, lassi. Boh, d'altronde non mi sembra che Bukowski ricami molto, specie nei racconti...ma vabbè, non è grave. Bunker non lo conosco io invece, evvai.

@Embryo: grazie mille.
  • -1

#17 Jeffrey Lee

    Non parlate mai agli sconosciuti

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Inviato 13 novembre 2011 - 16:26

Se hai visto Reservoir Dogs lo conosci, seppur di vista:

Immagine inserita

è quello accanto a Buscemi. Di suo ho letto solo Come una bestia feroce e l'ho trovato immenso, duro come un cazzotto in faccia
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You’ll be there. You’re the type. Who else would defend my right to be lonely?


#18 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 13 novembre 2011 - 19:31

Ok, un altro che non conosco. Miller è estremo e estremamente esplicito sul sesso, ma non parla di corse di cavalli e soprattutto è troppo letterario e delirante credo per quel che vuoi te, lassi. Boh, d'altronde non mi sembra che Bukowski ricami molto, specie nei racconti...ma vabbè, non è grave. Bunker non lo conosco io invece, evvai.

@Embryo: grazie mille.



1000 guarda che non ho ben capito che cerchi ma Bunker è diversissimo da Bukowski, per certe cose sono opposti; è cmq bravo per cui te lo consiglio, nel topic l'ho indicato per dire una cosa che mi piace molto come stile, non so poi quanto c'entri, fatico come sempre a astrarre in calderoni (come per la musica)

ricordo però una recensione su Bunker dove si parlava anche di Fante (che avete citato)
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#19 100000

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Inviato 13 novembre 2011 - 21:52

Ma in realtà non cerco niente di particolare, ma inevitabilmente dalle discussioni vengono fuori nuovi nomi che potrebbero interessarmi. Da quel che leggo di Bunker (anche questo di origine europea, come Céline, Fante, Bukowski) non ha molto a che fare con gli altri scrittori citati qui, se non al massimo come tematiche. In ogni caso, pare interessante e me lo segno visto che ne parlate bene e pare interessante.
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#20 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 13 novembre 2011 - 22:12

Bunker (anche questo di origine europea,


non è americano? è stato a San Quintino se non sbaglio
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#21 sud afternoon

    Si legge sud afternùn.

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Inviato 13 novembre 2011 - 22:22

Bukowski letto molto tra i 17 e i 18 anni, Céline tra i 18 e i 19. Al primo sono rimasto molto affezionato, anche se penso di avere difficoltà a leggerlo adesso. Per quanto concerne Céline, datemi il tempo di abituarmi un po' di più alla lingua francese che provo a leggermi morte a credito in originale :nod:
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#22 100000

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Inviato 13 novembre 2011 - 22:34


Bunker (anche questo di origine europea,


non è americano? è stato a San Quintino se non sbaglio


Sì in realtà pensavo che come Fante e Bukowski avesse origini europee più dirette, invece rileggendo bene ho notato che solo gli antenati dei genitori erano francesi, e che il cognome originale è stato storpiato in Bunker. Vabbè, cagata mia.
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#23 Infinite dest

    dolente o nolente

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  • LocationKagoshima

Inviato 14 novembre 2011 - 09:54

Ok entro io, cercate di non aprire sti thread durante il weekend che non ci sono, scrivo solo dall'ufficio parassitando a dovere la mia azienda

Su Celine: va bene, il mio nick mi sputtana a dovere, senza dubbio il più grande scrittore del 900; avete già detto tutto voi, anche su Morte a Credito che non ha nulla da invidiare al Voyage (si c'è quel delirio su Krogold all'inizio, ma poi dopo la scrittura s'impenna all'improvviso e veleggia verso altezze (espressive) e bassezze (umane) che nessun altro mai. Va detto anche che di quei tre citati nel titolo - a prescindere dalle proporzioni di grandezza - Celine ha il valore aggiunto A) di averli ispirati entrambi, e B) di avere praticamente stravolto il concetto di narrativa, inventando una lingua nuova - l'unica, forse che poteva adattarsi a quel narrato fluviale, delirante, che scava nei recessi delle mente e delle sue progressive e irreversibili deviazioni. Come già detto parlando di DFW, la prosa in Celine è indistinguibile dalla poesia, perchè è musica, ritmo, metro e astrazione. Dopo Morte a credito la prosa si fa contenuto: forma pura. Illegibile, o quasi, per chi si accosta a un romanzo (Il Ponte di Londra, Pantomima per un'altra volta, et cetera) pensando di trovare...un romanzo. Non lo è, non lo sono, mettetevi l'anima in pace.

Su Miller e Bukowski avete già detto tutto voi - del primo, il Capricorno vale quanto il Cancro; comunque, capolavori assoluti entrambi cui va assegnato il merito di avere aperto un varco di luce per l'inglese così come Celine aveva fatto per il francese. Non tutta la sua produzione è all'altezza, eh(come narratore tout court aveva il fiato un po' corto, e poi era anche un po' stronzo).
Per me Bukowski è un minore, una simpatica canaglia che l'ha sfangata.Io poi c'ho la casa piccola, non mi ci stanno i libri suoi.

Fante: l'ho letto tutto, compresi i racconti. Quattro romanzi sono pressochè perfetti. Non ha la portata di trasgressione e il gusto degli estremi delgi altri, nè la loro forza di impatto: però La Confraternita del Chianti (o dell'Uva, io preferisco la prima versione) è il più grandioso, grottesco, divertente, malinconico e buffo affresco sui rapporti padre-figlio che sia mai stato scritto. Vale da solo tutta la bibliografia, leggetelo.

Non so chi ha segnalato Francois Villon: be' era un poeta, ma anche un incredibile bastardo figlio di puttana (letteralmente. era figlio di una prostituta). DOVETE leggere la biografia romanzata di Jean Teulè. Dovete: è il contraltare del nostro Caravaggio: un genio, e un criminale. Un poeta, e un puttaniere. Io, Francois Villon è un libro possente, tragico, a volte intollerabile. Villon è stato il maledetto ante-litteram, le cui prodezze fanno impalidire quelle (derivative) dei maudit dei secoli a venire.Cazzo.

Lassi ha parlato du Bunker: grandissimo, ma è un altro versante - il noir pseudo realistico cui vanno ascritti altri grandissimi, Crumley, Winslow, Thompson (il più grande), Ellroy, Leonard. Io lascerei stare.

La mia oncia di saggezza (impopolare): quello che ho in avatar - JP Donleavy, Ginger man. Chi lo conosce? Alzate la mano.Quello è un picaro ubriacone del cazzo. Fuori di testa, ma dotato di sacrosanta classe. Di donna in donna e di finestra in finestra: sciaguato, profittatore, lercio.Gran scrittore, andrebbe fatto leggere alle elementari, altro che matematica.

Mi permetto di consigliare un outsider: Chuck Kinder (era il miglior amico di Carver; Carver, Raymond, mica un Baricco qualsiasi eh). I suoi Lune di Miele e Silver Ghost sono bibbie da chevet per qualsiasi testa di cazzo che si rispetti - narrativamente parlando.

Comnque, se cercate uno scrittore che gestisca il flusso di coscienza restando saldamente ancorato alla tradizione del romanzo americano moderno (Introspezione; sgomento sociale; inquietudine suburbana e grande, grandissimo stile), puntate dritti su Richard Ford. No writer for old men: occhio, è uno tosto, richiede attenzione.
  • 8

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#24 Moreno Saporito

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Inviato 14 novembre 2011 - 10:25


Lassi ha parlato du Bunker: grandissimo, ma è un altro versante - il noir pseudo realistico cui vanno ascritti altri grandissimi, Crumley, Winslow, Thompson (il più grande), Ellroy, Leonard. Io lascerei stare.

questo Thompson che ha fatto?
forse ne ho letto uno

Ellroy pure ho letto ma, rispetto a Bunker, è troppo ricco

perchè dici "pseudo realistico"?
a me Bunker piace proprio perchè non sembra manco un libro, pare uno che scrive quello che vede senza volere romanzare nulla, il tuo opposto diciamo asd

scusate se proseguo l'OT ma vabbeh potrebbe tornare utile a tutti, insomma non è che ci siamo messi a parlare di tette (speriamo!)
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#25 geeno

    Pussy Malanga

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Inviato 14 novembre 2011 - 10:27


perchè dici "pseudo realistico"?
a me Bunker piace proprio perchè non sembra manco un libro, pare uno che scrive quello che vede senza volere romanzare nulla, il tuo opposto diciamo asd


E comunque la sua credibilità deriva dalla sua biografia, aldilà del fatto che scriva dei noir.
  • 1

#26 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 14 novembre 2011 - 10:30



perchè dici "pseudo realistico"?
a me Bunker piace proprio perchè non sembra manco un libro, pare uno che scrive quello che vede senza volere romanzare nulla, il tuo opposto diciamo asd


E comunque la sua credibilità deriva dalla sua biografia, aldilà del fatto che scriva dei noir.


sì ovvio ma secondo me è bravo al di là di quello che racconta, è il suo stile secco e contenuto che mi piace; certo poi il fatto di essere un malvivente lo ha aiutato ma probabilmente, scritte in quella maniera, anche delle avventurie ordinarie sarebbero fighe (certo se uno fa solo casa e lavoro magari c'è poco di divertente eh)

e cmq anche come delinquente è di basso profilo, non quelle storie megalomani con 200 kg di cocaina, mignotte di lusso e tutto il resto
  • 0

 


#27 geeno

    Pussy Malanga

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Inviato 14 novembre 2011 - 10:39

Io ho un po' il problema di debaser, mi rimangono delle sensazioni ma trama e dettagli dei libri che leggo li dimentico subito. La forza con cui Bunker descrive i momenti prima e durante una rapina a mano armata non possono che derivare dalla sua esperienza, non solo non ci sono giudizi morali (e vabbé) ma neanche motivazioni. Esistono le rapine e chi le fa, punto.

Forse non ho capito un cazzo del topic asd
  • 1

#28 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 14 novembre 2011 - 10:42

Esistono le rapine e chi le fa, punto.



esatto, è un diario, è bello perchè è scritto bene e le storie sono fighe ma la cosa che mi piace di più è che non vuole venderti qualcosa, non vuole condirti qualcosa, sta solo descrivendo quello che è successo che è bello nella sua crudezza
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#29 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 14 novembre 2011 - 10:50

gino prima intendevo dire che, per scrivere qualcosa di poco romanzato (spero si capisca che intendo), non è necessario avere vissuto in prima persona i fatti come Bunker (anche se certo aiuta), per assurdo ci riescono anche degli scrittori di fantascienza che sicuramente non hanno vissuto un cavolo (visti i temi che trattano)

è proprio una questione di stile
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#30 Infinite dest

    dolente o nolente

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Inviato 14 novembre 2011 - 10:58

a me Bunker piace proprio perchè non sembra manco un libro, pare uno che scrive quello che vede senza volere romanzare nulla, il tuo opposto diciamo asd


No, non hai capito nulla di me, io non romanzo nulla, anzi devo procedere per sottrazione sennò voi teste di rame del forum chissà quante me ne direste (potrei portare prove provate, ma che cazzo me ne frega in fondo)
Dico pseduo realismo perchè, tranne Bunker appunto che è stato criminale vero, nei racconti dei grandi del noir la verosimiglianza è fondamentale, anche se non vissuta in prima persona (come in Bunker, appunto). E la realtà è sempre raccontata senza sconti.
Di Thompson di sicuro conoscerai il film tratto da The Grifters (Rischiose abitudini, di Frears, con una monumentale Anjelica Huston e una Bening da stupro) ma io ti consiglio di leggere L'assassino che è in me, il viaggio di un poliziotto psicopatico al termine della sua perversione.
Credo che ti piacerebbe molto Crumley: il suo alter ego è un investigatore romantico ma alcolizzato e che si cala amfetamine a tutta forza.
Cioè.
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#31 geeno

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Inviato 14 novembre 2011 - 11:06

Ma si può essere crudi e secchi nel raccontare la realtà e allo stesso tempo scavalcare la limitante esperienza autobiografica? Quello che diceva lassigue.

Per dire a me piace un sacco la trilogia americana di Ellroy, però lì c'è un'operazione completamente diversa, da storico o documentarista quasi come un Wu-Ming senza il substrato alternativo-antagonista o un Umberto Eco senza la paccottiglia accademica.
Però adesso che ci penso un po' moralista Ellroy lo è.

Sto facendo una gran confusione.
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#32 grivs

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Inviato 14 novembre 2011 - 11:10

Ma si può essere crudi e secchi nel raccontare la realtà e allo stesso tempo scavalcare la limitante esperienza autobiografica? Quello che diceva lassigue.


perché "limitante"?
  • 0
[0:08] webnicola: allora facendo una media di 80 anni e cagando 300 gr al giorno (siamo italiani dai caghiamo di piu) cachiamo 8,7 tonnellate in una vita quindi [0:09] webnicola: possiamo teorizzare che nella propria vita fa un peso di merda [0:10] webnicola: circa 100 volte il proprio peso [0:10] webnicola: cmq sostanzialmente in un anno circa si caga il proprio peso quindi potresti farti un amico di merda e nel tiro alla fune si sarebbe pari

[webnicola]: io [mi aspettavo] che si dimettesse subito o che non si dimettesse. tipo "resisto è stata solo un colpo di testa dei miei uomini" e l'assalto alla camera sfasciata e qualche cranio rotto, gente che caga dentro la testa di cicchitto morto, cose così

oggi ho combattuto come un toro. ho il cuore sfiancato. sento che stanno crollando le mura DI QUESTA BABILONIA PRECRISTIANA! vinceremo! Cit. Ale

webnicola: non sto leggendo. mi state facendo venire la colite

gli butto lì un "rizoma" così mi si bagna


#33 Infinite dest

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Inviato 14 novembre 2011 - 11:15

Ma si può essere crudi e secchi nel raccontare la realtà e allo stesso tempo scavalcare la limitante esperienza autobiografica? Quello che diceva lassigue.

Per dire a me piace un sacco la trilogia americana di Ellroy, però lì c'è un'operazione completamente diversa, da storico o documentarista quasi come un Wu-Ming senza il substrato alternativo-antagonista o un Umberto Eco senza la paccottiglia accademica.
Però adesso che ci penso un po' moralista Ellroy lo è.

Sto facendo una gran confusione.

Ellroy è diventato così perchè gli hanno ammazzato la madre - l'entomologia investigativa gli deriva da lì (racconta tutto ne I miei luoghi oscuri) e va detto che in quello è un fuoriclasse (cresciuto a botte di Chandler,peraltro)
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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

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#34 geeno

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Inviato 14 novembre 2011 - 11:19


Ma si può essere crudi e secchi nel raccontare la realtà e allo stesso tempo scavalcare la limitante esperienza autobiografica? Quello che diceva lassigue.


perché "limitante"?


Solo come argomenti trattati, non in senso qualitativo.
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#35 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 14 novembre 2011 - 11:21

gino tu di simil-bunker che mi consiglieresti?
grazie dest per i tuoi intanto
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#36 grivs

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Inviato 14 novembre 2011 - 11:22

ahh ma tipo cose che non hanno vissuto in prima persona?

allora ci sono. scusate, sono un po' lento asd
  • 0
[0:08] webnicola: allora facendo una media di 80 anni e cagando 300 gr al giorno (siamo italiani dai caghiamo di piu) cachiamo 8,7 tonnellate in una vita quindi [0:09] webnicola: possiamo teorizzare che nella propria vita fa un peso di merda [0:10] webnicola: circa 100 volte il proprio peso [0:10] webnicola: cmq sostanzialmente in un anno circa si caga il proprio peso quindi potresti farti un amico di merda e nel tiro alla fune si sarebbe pari

[webnicola]: io [mi aspettavo] che si dimettesse subito o che non si dimettesse. tipo "resisto è stata solo un colpo di testa dei miei uomini" e l'assalto alla camera sfasciata e qualche cranio rotto, gente che caga dentro la testa di cicchitto morto, cose così

oggi ho combattuto come un toro. ho il cuore sfiancato. sento che stanno crollando le mura DI QUESTA BABILONIA PRECRISTIANA! vinceremo! Cit. Ale

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#37 100000

    Enciclopedista

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Inviato 14 novembre 2011 - 11:25

Aspettavo il tuo intervento, dest

Va detto anche che di quei tre citati nel titolo - a prescindere dalle proporzioni di grandezza - Celine ha il valore aggiunto A) di averli ispirati entrambi, e B) di avere praticamente stravolto il concetto di narrativa, inventando una lingua nuova

Il punto A (derivante poi dal punto B) credo di averlo esplicitato bene nel post di apertura. Comunque ottimo intervento e, come al solito, mi segno tutto che quando sarò vecchio finalmente sarò colto come voi anfitrioni del forum.

scusate se proseguo l'OT ma vabbeh potrebbe tornare utile a tutti, insomma non è che ci siamo messi a parlare di tette (speriamo!)

Alla fine non sono nel "genere" di cui volevo parlare all'inizio, ma sempre di cattivi ragazzi e di letteratura si parla...
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#38 signora di una certa età

    old signorona

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Inviato 14 novembre 2011 - 11:37

Ma si può essere crudi e secchi nel raccontare la realtà e allo stesso tempo scavalcare la limitante esperienza autobiografica? Quello che diceva lassigue.

Per dire a me piace un sacco la trilogia americana di Ellroy, però lì c'è un'operazione completamente diversa, da storico o documentarista quasi come un Wu-Ming senza il substrato alternativo-antagonista o un Umberto Eco senza la paccottiglia accademica.
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prova Jim Nisbet
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In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle


#39 Reynard

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Inviato 14 novembre 2011 - 14:04



Lassi ha parlato du Bunker: grandissimo, ma è un altro versante - il noir pseudo realistico cui vanno ascritti altri grandissimi, Crumley, Winslow, Thompson (il più grande), Ellroy, Leonard. Io lascerei stare.

questo Thompson che ha fatto?
forse ne ho letto uno


Io ho letto "Il criminale", e' stata una lettura parecchio difficile ("emotivamente" difficile), forse perche' ero troppo giovane (avevo quindici anni). Ma una struttura narrativa da maestro (una serie di monologhi di vari personaggi che raccontano una vicenda alternando i diversi punti di vista).
  • 0
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#40 piersa

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Inviato 14 novembre 2011 - 18:24

Dico la mia anche io.

Bucoschi: simpatico ma niente di più; l'ho letto a 19 anni, me ne ha prestati 4, 5 (factotum, post office, storie di ordinaria follia e altri due che non ricordo) un mio amico dell'epoca. Mi ricordo solo la perizia alcolica del mescolare birre in lattina, wisky con acqua del rubinetto e vodka, credo c'era una certa scienza nei dosaggi e poi a un certo punto si metteva in bocca "un capezzolo di gomma" di una puttana e caso e gridava "il mondo è nostro, baby". Poi a un certo punto andava dal dottore perché si era fatto una sega con un pesce di cristallo con la bocca aperta e era rimasto incastrato. Puntualmente, andava a farsi "UNA BELLA CACATA".
I romanzi erano dei vecchi Sugarco, presi anche Il pasto nudo ma non ci capii nulla. Con Bucoschi invece potevo fare l'intellettuale che leggeva e sfondarmi di canne, discoteca, (qualche) ragazza e cose così. Passato, senza rimpianti.

Fante: nei romanzi di bucoschi era citato ogni tre per due. Mai letto. mancanza mia, non si può leggere tutto.

Cèline: vabbè, qua è la cempions lig; io non lo metterei certo insieme a bucoschi. Dest da qualche parte ha fatto una disamina definitiva tra letteratura e Letteratura. La cosa potrà anche fare storcere il naso ma tra la pizza napoletana e quella della Buitoni la differenza c'è, io lo so. mangio pizza buitoni da più di 1 anno.

Bunker: letto uno, piaciuto ma mai approfondito.

Lansdale: questo lo avete ignorato, forse a causa della sovraesposizione della casa editrice che in dieci anni ha messi in commercio almeno venti romanzi diversi. Letti due. se faccio uno sforzo arrivo anche a tre basta che cambi registro ché il limite di questi scrittori è che raccontano sempre la stessa storia, non il soggetto, quello è sempre diverso ma i personaggi sono quelli, le storie vanno a merda uguale eccetera.

Ho scoperto Simenon. Non centra molto. se potrò aprirò magari un 3D perché quello sì che è uno scrittore.
Ciao cari, a presto
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#41 Reynard

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Inviato 14 novembre 2011 - 19:03

Lansdale: questo lo avete ignorato, forse a causa della sovraesposizione della casa editrice che in dieci anni ha messi in commercio almeno venti romanzi diversi. Letti due. se faccio uno sforzo arrivo anche a tre basta che cambi registro ché il limite di questi scrittori è che raccontano sempre la stessa storia, non il soggetto, quello è sempre diverso ma i personaggi sono quelli, le storie vanno a merda uguale eccetera.


Lansdale mi ha colpito come autore di racconti. Non mi sono poi addentrato nei romanzi perché, visto il tipo di scrittore, non mi sa di romanziere che funzioni. Nei racconti è ottimo perché si basa su trovate efficaci e le costruisce con classe. Poi si avverte che il suo mondo è quello, i personaggi son quelli ecc. ma in questo gioco di variazioni sul tema è un pregio, non un difetto.
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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#42 geeno

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Inviato 15 novembre 2011 - 06:46


Lansdale: questo lo avete ignorato, forse a causa della sovraesposizione della casa editrice che in dieci anni ha messi in commercio almeno venti romanzi diversi. Letti due. se faccio uno sforzo arrivo anche a tre basta che cambi registro ché il limite di questi scrittori è che raccontano sempre la stessa storia, non il soggetto, quello è sempre diverso ma i personaggi sono quelli, le storie vanno a merda uguale eccetera.


Lansdale mi ha colpito come autore di racconti. Non mi sono poi addentrato nei romanzi perché, visto il tipo di scrittore, non mi sa di romanziere che funzioni. Nei racconti è ottimo perché si basa su trovate efficaci e le costruisce con classe. Poi si avverte che il suo mondo è quello, i personaggi son quelli ecc. ma in questo gioco di variazioni sul tema è un pregio, non un difetto.


I romanzi di Hap e Leonard sono belli, loro due sono caratterizzati benissimo. Il mio preferito è Mucho Mojo.
Lui però non mi sembra un cattivo ragazzo.
  • 0

#43 satyajit

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Inviato 20 novembre 2011 - 14:14

Da ultraignorante del tema del topic faccio una domanda: quelli della Beat Generation c'entrano qualcosa con questi qua, a parte - se ho ben capito .- la comune passione per le droghe ?
  • 0

#44 100000

    Enciclopedista

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Inviato 21 novembre 2011 - 10:28

Ci stavo proprio pensando anch'io.
Sul cesso della mia ragazza, ieri ho letto la prefazione e le prime pagine di On the road, e ho pensato che potesse rientrare nel topic, anche se non so esattamente come ricollegarlo a Céline (fondamentalmente il big bang di questo thread) e soci. D'altronde come appena detto non sono un esperto di Kerouac e beat generation.
  • 0

#45 Infinite dest

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Inviato 21 novembre 2011 - 10:30

In un certo senso, si, ci rientrano. un senso parecchio lato - ma ci si può stare
il problema è che quella montagna di parole in libertà ha partorito un topolino, artisticamente parlando
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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#46 Ɲ●†

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Inviato 21 novembre 2011 - 13:58

Sul cesso della mia ragazza


Io l'avrei formulata in un'altra maniera asd
  • 1
A chemistry of commotion and style

#47 Infinite dest

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Inviato 21 novembre 2011 - 14:03


Sul cesso della mia ragazza


Io l'avrei formulata in un'altra maniera asd

Ci mancava solo che cominciasse la frase con "Giuro"
  • 0

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#48 Paz

    Roadie

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Inviato 21 novembre 2011 - 16:32

Io trovo straordinari sia Miller che Céline. Bukowski invece mi interessa molto meno. Di Céline però non ho ancora letto Morte a credito. Me lo consigliate?
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« Ohne Musik wäre das Leben ein Irrtum » (F. Nietzsche, Götzen-Dämmerung, 1888, cap. I, af. 33).

#49 Embryo

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Inviato 21 novembre 2011 - 17:12

No. È obbligatorio.
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nobody knows if it really happened

At this range, I'm a real Frederick Zoller.

La birra è un perfetto scenario da sovrappopolazione: metti una manciata di organismi in uno spazio chiuso con più carboidrati di quanti ne abbiano mai visti e guardali sterminarsi con gli scarti che producono - nel caso specifico, anidride carbonica e alcol. E poi, alla salute!

#50 100000

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Inviato 21 novembre 2011 - 19:06

Ok, scritto al volo, non avevo pensato al doppio senso. Invece per rifarmi vi dico che la mia ragazza assomigli a una "top of the week" di culoni, parola di un altro utente del forum :P
Tornando a noi, il concetto l'avete capito, era per restare in tema con Bukowski (che come qualcuno ha già fatto notare va a cagare ogni due pagine nei suoi libri). Non volevo poi entrare nel merito artistico di Kerouac o della beat generation, che conosco poco o niente, ma semplicemente capire se anche loro potevano rientrare nel thread ed essere collegati con Cèline in qualche modo. Destouches, sii meno laconico. Articolate i vostri pensieri, non fate scrivere tutto a me che sono ignorante.
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