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The Walkabouts


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10 replies to this topic

#1 Reynard

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Inviato 11 novembre 2011 - 10:53

Immagine inserita

Eccoli, il classico gruppo di culto che non è mai riuscito a trovare il suo momento, il momento di perfetta sintonia con gli umori in circolazione e il gusto del pubblico; ma che ha continuato a produrre grande musica, da più di vent'anni una delle più grandi band americane.

Si muovono nel solco della tradizione, nobili discendenti di Neil Young, e anche questo li ha penalizzati. Essere fuori dal tempo non paga. Sotto contratto con la Sub Pop all'epoca dell'esplosione del grunge, sono stati doppiamente fraintesi (prima confusi loro malgrado nel calderone di Seattle, poi scaricati dall'etichetta proprio quando buona parte del mondo grunge, da Mark Lanegan in giù, scopriva il roots-rock nel loro codice genetico). Passati all'europea Glitterhouse e più noti in Europa che in America, proprio quando il genere Americana riprendeva quota, senza che nessuno si accorgesse di quanto avessero da dire in merito.Hanno raffinato il loro suono, forse persino troppo, perdendo in parte le loro radici folk (e i relativi consensi) senza conquistare un nuovo pubblico.
In tutto questo, una ricca produzione, alcuni album straordinari e un songwriting da maestri.

Apro il topic perché è uscito il loro nuovo album dopo dei anni, e comincerò quindi da qui:
Travels In The Dustland
Immagine inserita
Cominciamo col dire che i Walkabouts sono in grande forma. L'album, ai primi ascolti, pare coeso, efficace, sufficientemente vario, e soprattutto ricco di brani stupendi.
I Walkabouts hanno sempre oscillato tra due anime: una diretta, accorata, younghiana, di brani tesi ed elettrici, energici; ed una elegiaca, raffinata, quella che li porta a scrivere ballate ricche di pathos e ad arricchire il suono, con arrangiamenti a volte persino eccessivi.
In "Travels In The Dustland" l'anima rock predomina ma le due istanze sono ben armonizzate, come forse mai nei loro album. Ci si trova tutto quello che ci si può aspettare da loro, reso sapientemente omogeneo.
Chris Eckman rivaleggia in tono epico con Dave Edwards, specie in "Rainmaker Blues", fa sapere di sabbia e vento secco del deserto la ballata elettrica e cupissima "The Dustlands", dà una scossa di quelle che si ricordano con "Soul Thief", con quel ronzio di chitarra alla "Circus Envy" (R.E.M.) a bilanciare un arrangiamento di archi bello cicciotto.
L'iniziale "My Diviner" si apre agreste e bucolica, con una Carla Torgerson più in forma che mai, e nel ritornello si illumina d'immenso. "Every River Will Burn" assomiglia a "The Light Will Stay On", loro capolavoro da "Devil's Road", più pimpante e con un ritornello ad alto tasso melodico. "They Are Not Like Us" esplora il loro lato più notturno ed 'europeo', quello di "Ended Up A Stranger". "Thin of The Air" è forse il brano più radiofonico, con un attacco che fa saltare subito sulla sedia, ma si perde a mio avviso un po' nel refrain.
Altro attacco da antologia e altra cavalcata rock con "No Rhyme, No Reason"; si chiude con l'epica western, resa astratta e ultraterrena, di "Horizon Fade", chiusura che più fatalista non si potrebbe sognare.

(volevo proseguire parlando di altri loro album, ma il tempo è tiranno, rimando a dopo)
  • 5
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#2 *alessandro*

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Inviato 11 novembre 2011 - 11:44

Io ho solo "New West Motel" ma lo adoro letteralmente. Un folk forse molto barocco e poco essenziale, un grande dispiego di strumenti e arrangiamenti molto compositi, ma a me piace proprio per quello. I due cantanti poi si completano alla grande, lei epica e solenne, lui arrabbiato e depresso, quasi cave-iano.
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ex "victor"

#3 Infinite dest

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Inviato 11 novembre 2011 - 11:53

Sono il best kept secret del rock americano, fuori di ogni ragionevole dubbio.
Cazzuti e lirici allo stesso tempo, l'ideale punto di incontro tra Young e Thin White Rope - la voce della Torgerson rende tutto peculiare e inimitabile. A loro modo unici, coerenti, vitali e imprescindibili.
  • 0

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#4 Reynard

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Inviato 13 novembre 2011 - 15:53

Continuiamo

Innanzitutto la discografia:
1988 See Beautiful Rattlesnake Gardens (PopLlama)
1989 Cataract (Sub Pop)
1990 Rag and Bone (Sub Pop)
1991 Scavenger (Sub Pop)
1993 New West Motel (Sub Pop Germany)
1993 Satisfied Mind (Sub Pop Germany)
1994 Setting the Woods on Fire (Sub Pop Germany)
1996 Devil's Road (Virgin, Germany)
1997 Nighttown (Virgin, Germany)
1999 Trail of Stars (Glitterhouse)
2000 Train Leaves At Eight (Glitterhouse)
2001 Ended Up a Stranger (Glitterhouse)
2003 Shimmers (Glitterhouse)
2003 Slow Days With Nina (Shingle Street) Tributo a Nina Simone
2005 Acetylene (Glitterhouse)
2011 Travels in the Dustland (Glitterhouse)

Di questi, oltre alla raccolta Shimmers, possiedo: New West Motel; Satisfied Mind; Devil's Road; Ended Up A Stranger; e naturalmente Travels In The Dustland.

New West Motel probabilmente è il capolavoro. Al contrario di molti gruppi gravitanti tra folk e roots, che danno il meglio di loro quando smorzano i toni, i Walkabouts raggiungono il massimo della forma quando i toni li alzano, quando sono epici, potenti e magari con un ricco arrangiamento. Questo album è quasi tutto su questo registro ed è una sequenza di cavalcate elettriche una meglio dell'altra. Pure gli arrangiamenti di archi non servono a sdilinguire il tutto ma aggiungono dinamismo, nella tradizione western a cui si rifanno anche i 16 Horsepower (vedi Sweet Revenge). A parte l'iniziale Jack Candy, capolavoro nel capolavoro, è davvero difficile scegliere un brano migliore di altri: Sundowner, Grand Theft Auto, la catastrofica Glad Nation's Death Song... tutte variazioni sullo stesso splendido tema. Ad alleggerire alcune ballad (Murdering Stone, Unholy Dreams) e il grottesco- funereo intermezzo di Wondertown.
Un difetto di questo disco può essere l'eccessiva uniformità, su una durata fra l'altro abbastanza consistenti, e su suoni molto 'pieni'. Ma vi sfido a trovare una canzone brutta.
http://www.youtube.c...h?v=oal-1gtGPVU

Satisfied Mind è un album di cover. Ma come album di cover è qualcosa di unico. I Walkabouts prendono infatti traditional da un lato e brani di autori moderni (Nick Cave, John Cale, Patti Smith) e li trattano uniformemente come standard per una esecuzione folk austera, sentita. nobile e quasi 'olimpica'.
http://www.youtube.c...h?v=gWUPXQsfJcY

Devil's Road è stato stroncato nella scheda di Ondarock (che fra l'altro consiglio di leggere, non la condivido in toto ma può dirvi molto più di quello che posso fare io). Secondo me, a torto. Rispetto ai due precedenti non è un album completamente riuscito, ma in sé è buono e contiene dei brani ottimi. L'iniziale The Light Will Stay On è una ballata accorata, secondo me la loro migliore, con un attacco cupo e suggestivo che si distende poi in una melodia bellissima. Per il resto, alcuni brani soffrono di lunghezza eccessiva e di troppo arrangiamento: e a mio avviso sono proprio i lenti a soffrirne di più (Cold Eye; When Fortune Smiles nonostante le potenzialità d'atmosfera non ha una melodia all'altezza), con l'eccezione di Christmas Valley. Invece si trovano molto meglio con i brani più decisi: Rebecca Wild (la migliore dopo l'opening track), The Stopping Off Place, Fairground Blues (ma anche qui, forse il suono troppo pieno penalizza più di quanto valorizzi), ecc. A mezzo tra le due tendenze sta Blue Head Flame: strofa ispirata e ritornello buttato lì.
http://www.youtube.c...h?v=Tivf49ridQg

Ended Up A Stranger del 2001 appartiene alla fase della loro carriera in cui, sfuggito il successo in America, si sono concentrati sull'Europa, dove sono sempre stati più amati che in madrepatria (Chris Eckman ha vissuto per un certo periodo in Slovenia, non so se ci viva ancora). A giudicare dagli altri brani presenti nella raccolta "Shimmers", dedicata per lo più a questo periodo, non rappresenta un diversivo rispetto alla loro carriera ma è pienamente in linea con gli altri album della fine anni '90-primi anni '00: ma questo lo devo ancora verificare.
In breve, qui l'americanità dei Walkabouts sembra totalmente dimenticata, in realtà si è fatta un riferimento astratto e fuori dal tempo. Ancora folkeggianti alla base, nelle melodie, ma in modo meno direttamente riconoscibile. hanno abbandonato quel suono "younghiano" diretto dalle chitarre e hanno assunto una veste più 'raffinata', d'atmosfera, più 'europea' mi viene da dire, malinconica e cinematica, persino con elementi elettronici qua e là.
In globale non è all'altezza dei precendenti: ma, sarà che è il loro primo che ho preso, non mi sento di parlarne male. Alla lunga è un po' noioso, contiene troppi brani anonimi ed 'esperimenti' mal riusciti (tentano pure una specie di trip-hop con Mary Edwards). Ma alcuni brani (le iniziali, solenni Lazarus Heart e Radiant, soprattutto) sono ottimi.
http://www.youtube.c...h?v=6g5Df0bHCOY
  • 1
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#5 signora di una certa età

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Inviato 13 novembre 2011 - 20:51

http://mir.it/serviz...lare/patchanka/

minilive e intervista a Radio Popolare
  • 1

In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle


#6 Reynard

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Inviato 21 novembre 2011 - 15:09

http://www.ondarock...._walkabouts.htm
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#7 tupelo

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Inviato 24 gennaio 2020 - 16:51

Riporto a galla anche questo thread, così immeritatamente povero di risposte.

Chissà che qualcuno incuriosito dalla passione di Reynard non voglia buttarci un orecchio.

Io al momento ho risentito Devil's Road e Nighttown.

Prossimo ascolto Swinger 500 a nome Chris & Carla.


  • 1

#8 *alessandro*

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Inviato 24 gennaio 2020 - 17:01

Io poi ho recuperato anche:

 

Scavenger

Cataract

See beautiful rattlesnakes garden

Rag & Bone

Satisfied Mind

 

... tutti bellissimi a parte l'ultimo che, boh, non mi dice niente.


  • 2
ex "victor"

#9 Reynard

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Inviato 24 gennaio 2020 - 17:16

"Satisfied Mind" in certi momenti è stato il mio preferito.

 

Gli album a nome Chris & Carla non li ho mai frequentati, Tupelo fammi sapere se ne vale la pena.


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#10 PinkFreud

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Inviato 24 gennaio 2020 - 17:18

"Satisfied Mind" in certi momenti è stato il mio preferito.

 

Gli album a nome Chris & Carla non li ho mai frequentati, Tupelo fammi sapere se ne vale la pena.

 

Life Full Of Holes è bellino , lo consiglio


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Ja196z8.jpg

superstereo!

*lastfm*

 

 


#11 tupelo

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Inviato 24 gennaio 2020 - 17:21

Io ho un ottimo ricordo della title track, più sul versante onirico con uno scampanellio ricorrente da :wub:.

 

 

In questi giorni riascolto un po' di cose e vedo se riesco a buttare giù uno straccio di commento (purtroppamente sono negato).


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