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BABEL


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28 replies to this topic

#1 mr.paradise

    Roadie

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Inviato 29 ottobre 2006 - 18:00

il terzo film di inaritu s'intitola babel ed io l'ho appena visto e mi è piaciuto molto.
un'altra volta storie apparentemente scollegate fra di loro si sfiorano con l'avanzare della trama fino quasi ad incontrarsi: storie infelici che ti riempiono l'anima di sensazioni, dal giappone caotico ed impersonale al deserto del marocco solo rocce e polvere alla frontiera notturna di un messico sudato ed illuminato dai neon della dogana.
di spoiler non ne metto visto che la trama in sè non concede troppe evoluzioni e non si può spiegare a parole un'atmosfera che ti attraversa mentre brad pitt cerca di salvare la propria moglie da un'accidentale pallottola conficcatasi nella spalla, due pastori adolescenti in marocco sparano ad un autobus per testare la gittata di un fucile e una ragazza sordomuta giapponese deve affrontare le difficoltà della sua vita nel suo paese con la sua gente.
impeccabile colonna sonora che si conclude con un motivo di pianoforte talmente struggente da commuoverti, nonostante un mezzo lieto fine.

voto: otto pieno.
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#2 Guest_vegeta_*

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Inviato 29 ottobre 2006 - 18:11

Film che attendevo da tempo. Andrò domani sera.
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#3 mr.paradise

    Roadie

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Inviato 29 ottobre 2006 - 18:14

infatti mi sembrava assai strano non aver trovato un topic dedicato a babel ed un tuo relativo intervento.
piuttosto, dicono che si tratti dell'ultimo capitolo di una trilogia di inaritu, sai qualcosa del primo episodio? quello dal titolo spagnolo?
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#4 Guest_vegeta_*

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Inviato 29 ottobre 2006 - 18:18

infatti mi sembrava assai strano non aver trovato un topic dedicato a babel ed un tuo relativo intervento.
piuttosto, dicono che si tratti dell'ultimo capitolo di una trilogia di inaritu, sai qualcosa del primo episodio? quello dal titolo spagnolo?


forse parli di "Amores Perros"?
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#5 mr.paradise

    Roadie

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Inviato 30 ottobre 2006 - 10:57

infatti, intendevo proprio amores perros, prima delle tre opere di inaritu.
qualcuno l'ha visto?
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#6 Guest_vegeta_*

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Inviato 30 ottobre 2006 - 11:00

infatti, intendevo proprio amores perros, prima delle tre opere di inaritu.
qualcuno l'ha visto?


Si. A mio parere un buonissimo film, decisamente superiore a "21 Grammi" (che ho trovato appena discreto).

Comunque se ti piace questo regista ti consiglio il film "Le Tre Sepolture" di Tommy Lee Jones, scritto proprio dallo sceneggiatore di Inarritu. I punti in comune con il cinema di questo regista sono infatti molteplici.

However...stasera vado a vedere "Babel" e ti dirò la mia.
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#7 Homer

    Classic Rocker

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Inviato 30 ottobre 2006 - 12:53


infatti, intendevo proprio amores perros, prima delle tre opere di inaritu.
qualcuno l'ha visto?


Si. A mio parere un buonissimo film, decisamente superiore a "21 Grammi" (che ho trovato appena discreto).


Quoto!
Dopo aver visto Amores Perros, che mi è piaciuto davvero tanto, ho rivalutato molto 21 Grammi. Mi aspetto molto da questo film.
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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#8 Guest_vegeta_*

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Inviato 31 ottobre 2006 - 20:37

visto ieri sera.

Un film doloroso, esigente, che potrebbe essere superficialmente giudicato come un mero esercizio accademico.
In realtà le quattro storie che ci racconta Inarritu sanno parlarci, con sincerità, di tante cose.
Il "fatalismo" del regista può risultare eccessivo, non tutti i personaggi hanno lo stesso pathos, ma ne esce una visione del mondo e dell' ordine delle cose pessimistica e governata dal caos, tanto più inquietante.
Ottimo tutto il cast.

Direi 7,5
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#9 MissWisteria

    fottuta di malinconia

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Inviato 01 novembre 2006 - 09:57

visto ieri sera.

Un film doloroso, esigente, che potrebbe essere superficialmente giudicato come un mero esercizio accademico.
In realtà le quattro storie che ci racconta Inarritu sanno parlarci, con sincerità, di tante cose.
Il "fatalismo" del regista può risultare eccessivo, non tutti i personaggi hanno lo stesso pathos, ma ne esce una visione del mondo e dell' ordine delle cose pessimistica e governata dal caos, tanto più inquietante.
Ottimo tutto il cast.

Direi 7,5


Premettendo che non ho visto i due precedenti del regista, in parte quoto, in parte tenderei a ridimensionare: quoto sull'autonomia intrinseca a queste quattro storie, che è vero raccontano e ci parlano di molto, e con sincerità (impossibile non lasciarsi coinvolgere dal climax commuovente che alla massima punta travolge lo spettatore, trascinandolo nella drammaticità e angoscia dei personaggi, nelle loro richieste d'aiuto).
E la moltitudine (di temi, storie, messaggi e quant'altro) sta nel titolo stesso, Babel, che può riferirsi a tutto e forse a niente: all'incontro (scontro) di culture, ad una certa impossibilità comunicativa, tante cose insomma, forse anche troppe... eppure tutto pare risolversi in un filo rosso che lega queste storie; dico pare, perchè, alla fine, mi sono sembrate distantissime: mi ha convinto l'ultima inquadratura, quando ci si allontana dal balcone di Chieko e si finisce per osservare la città, che racchiude Chieko e la sua storia, con Chieko che sembra lei stessa racchiudere tutte le altre, sembra. Insomma, storie autonome che dicono tanto, che potrebbero essere 4 film a sè, e invece sono uno solo: stordiscono proprio come immagino dovesse stordire trovarsi nei paraggi della famigerata Torre.
Un bel film, a mio parere. Ma non mi slancerei oltre un 7  8)
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People I see just remind me of mooing like a cow on the grass,and that’s not to say that there’s anything wrong with being a cow anyway, but people are people with the added advantage of the spoken word. We’re getting on fine but I feel more of a man when I get with the herd.

#10 dazed and confused

    festina lente

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Inviato 05 novembre 2006 - 15:59

Amores perros è uno dei film più geniali e belli usciti negli ultimi 15 anni.
Ingiustamente e immeritamente accostato al più famoso e amato Pulp Fiction di Tarantino, solo per la quantità di sangue sparso qua e là nella pellicola, è un film dolente, malinconico.Un film sulla solitudine e sul destino e sulla violenza del caso.
Da vedere e da innamorarsene perdutamente, senza riserva.
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#11 RandolphCarter

    life is cool

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Inviato 09 novembre 2006 - 00:29

l'incontro (scontro) di culture, ad una certa impossibilità comunicativa


Questo è poi il tema portante del film - incomunicabilità fra le varie culture, incomunicabilità all'interno di esse -, ed è proposto in maniera ripetuta tanto da risultare quasi ossessivo.
Ho trovato particolarmente efficaci, coinvolgenti e dannatamente "veri" i momenti in cui le cose vanno storte, in cui avviene l'irreparabile o quasi, tanto che più di una volta, prevedendo la piega che avrebbero preso le cose, mi sono trovato a provare una forte tensione, quasi da mal di stomaco (che è poi quello che succede quando ci si trova in situazioni simili - e mentre lo dico mi tocco)
In seconda battuta la parte ambientata a Tokio con protagoniste le ragazze (la ragazza in realtà) sordomute.
Per il resto forse qualche lungaggine di troppo, ma in definitiva un gran bel film.
7,5.

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The sound of something important disappearing.

#12 equo e solidale

    pivello

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Inviato 15 novembre 2006 - 15:21

non e' un caso che siano stati due piccoli magrebini a ferire la soave cate.
film notevole, molto sgradevole ma notevole. il regista e' abbastanza dotato. comunque potrebbero anche cambiare registro e parlar d'altro. non dico che dovrebbero usare altri modi, toni e mezzi. mi basterebbe notare dell'altro. chi ha seguito il regista da prima che iniziasse con questo mestiere avra' chiaro in mente a cosa alludo.

distinti saluti.

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#13 mr.paradise

    Roadie

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Inviato 15 novembre 2006 - 16:04

chi ha seguito il regista da prima che iniziasse con questo mestiere avra' chiaro in mente a cosa alludo.


e chi non lo ha fatto?

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Non morite come me

#14 DerekForeal

    pivello

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Inviato 15 novembre 2006 - 20:59

Amores perros è uno dei film più geniali e belli usciti negli ultimi 15 anni.
Ingiustamente e immeritamente accostato al più famoso e amato Pulp Fiction di Tarantino, solo per la quantità di sangue sparso qua e là nella pellicola, è un film dolente, malinconico.Un film sulla solitudine e sul destino e sulla violenza del caso.
Da vedere e da innamorarsene perdutamente, senza riserva.

quoto
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#15 equo e solidale

    pivello

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Inviato 16 novembre 2006 - 13:19

Amores perros è uno dei film più geniali e belli usciti negli ultimi 15 anni.
Ingiustamente e immeritamente accostato al più famoso e amato Pulp Fiction di Tarantino, solo per la quantità di sangue sparso qua e là nella pellicola, è un film dolente, malinconico.Un film sulla solitudine e sul destino e sulla violenza del caso.
Da vedere e da innamorarsene perdutamente, senza riserva.



chi e' che ha accomunato amores perros a pulp fiction? mi puoi linkare la pagina, per favore ?
grazie.


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#16 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 11 dicembre 2006 - 12:57

Ma quanto è pasticcione questo Inarritu...
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#17 Homer

    Classic Rocker

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Inviato 11 dicembre 2006 - 19:51

Ma quanto è pasticcione questo Inarritu...


Perchè è pasticcione?
Io ho trovato Babel inferiore ad Amores Perros (diciamo che nella mia classifica personale occupa il secondo posto davanti a 21 Grammi).
Resta comunque un buon film ed Inarritu un ottimo regista. Forse è troppo prolisso, troppo autocompiaciuto in alcuni punti, a tratti non riesce ad emozionare, ma ha alcuni momenti di grande effetto. Ecco, mi aspettavo di più.
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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

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#18 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 11 dicembre 2006 - 20:07

21 Grammi e Babel sono affetti dalla medesima patologia: ottime le premesse, ottimo il cast, bella l'idea di fondo, preziosa la cornice calligrafica...però dopo un'ora di prologhi sparsi Inarritu si mette puntualmente alla corda da solo e il fil rouge che lega le storie si intravede soltanto e questa, in un film corale e ambizioso, è una colpa non da poco per me...
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#19 Homer

    Classic Rocker

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Inviato 11 dicembre 2006 - 20:29

21 Grammi e Babel sono affetti dalla medesima patologia: ottime le premesse, ottimo il cast, bella l'idea di fondo, preziosa la cornice calligrafica...però dopo un'ora di prologhi sparsi Inarritu si mette puntualmente alla corda da solo e il fil rouge che lega le storie si intravede soltanto e questa, in un film corale e ambizioso, è una colpa non da poco per me...


21 Grammi metteva troppa carne al fuoco, Babel secondo me è più compatto.
Però è vero che c'è un legame a volte troppo debole tra le storie: penso alla parte ambientata in Giappone ed in parte anche a quella della donna che va in Messico; e questo rischia di far perdere il concetto di fondo, ovvero quello dell'incomunicabilità tra i vari popoli. Merito sicuro è aver lasciato stare il sovvertimento temporale del precedente film ed essere ritornato più "lineare" nel raccontare.

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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

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#20 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 17 dicembre 2006 - 11:13

Chi è l'autore della recensione su ondarock?
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#21 strangelove

    Scaruffiano

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Inviato 17 dicembre 2006 - 11:16

Chi è l'autore della recensione su ondarock?


Un tipo che scrive anche sul sito di film tv, col nickname Joseba.
Ammazza quante volte non sono in sintonia con lui!
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#22 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 17 dicembre 2006 - 11:26

Ma lo trovo nelle opinioni sul sito di filmtv? Se è così mi sa che ti sbagli...ho controllato e lì cambia opinione, se fosse la stessa persona mi comincerei a preoccupare per lui..
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#23 strangelove

    Scaruffiano

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Inviato 17 dicembre 2006 - 12:33

Ma lo trovo nelle opinioni sul sito di filmtv? Se è così mi sa che ti sbagli...ho controllato e lì cambia opinione, se fosse la stessa persona mi comincerei a preoccupare per lui..


Si, è lui. Noto anche io che ha cambiato idea.
Comunque spietati.it può essere un sito tanto utile quantoassai assai discutibile. Di sicuro snob quando inspiegabile.
Tipo che capita di vedere nella stessa pagina un 10 assegnato e un 7 all'Atalante, un 4 a "Mystic River" e un 10 a quella boiatona de "Le valigie di Tulse Luper".
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#24 corey

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Inviato 18 dicembre 2006 - 08:47

Il colpevole del doppio misfatto - la recensione di BABEL e FLAGS OF OUR FATHER - sono io.
Desolato di aver contrariato qualche lettore, mi difendo proclamando la mia estraneità alla decisione di pubblicare le suddette recensioni su Cinemania. Sono redattore degli Spietati e le mie farneticazioni le riservo al sito per cui scrivo. Se poi, cosa che è già successa, i miei deliri vengono scelti da altri siti che collaborano con Gli Spietati, ne sono lusingato ma non responsabile.
Chiunque voglia parlare civilmente del film può contattarmi scrivendomi un messaggio in privato.
Buona giornata

PS- Non ho affatto cambiato idea, le opinioni non sono citazioni di verità...
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i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#25 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 18 dicembre 2006 - 09:48

Ho riletto la tua recensione su Babel e secondo me ci sono due questioni irrisolte:

1) Sei ossessionato dalla coerenza delle sceneggiature, lo dici pure per il film di Eastwood, ma poi non riesco a capire come puoi premiare questo script a scapito di quell'altro...pensi davvero che tutti gli incastri tra i personaggi che Arriaga voleva siano compiuti?

2) Questione colpa: contesto che sia questo il fulcro che accomuna le storie di Babel...rittengo piuttosto che si debba aderire alla lettura più banalizzante: se di straniamento per senso di colpa si sta parlando, bè questo è solo un tramite per parlare d'altro e cioè della fatidica incomunicabilità fra popoli, individui e linguaggi...obiettivo, come ho già scritto, assolutamente ammirevole ed anche cinematograficamente originale, peccato che i meccanismi di collegamento fra le varie situazioni messe in scene siano troppo farraginose e la questione di fondo che gli autori vogliono argomentare rimane "completamente" di fondo, lo spettatore fa fatica a coglierla e quello che rimane è solo un onesto esercizio di bella calligrafia...

Avete presente Syriana uscito l'anno scorso? Ecco sono due film assolutamente accomunabili per la loro andata a vuoto rispetto all'obiettivo prefissato: ma mentre la narrazione era onesta, lineare e il grave difetto era una sorta di eccessivo uso di didascalie da sussidiario, qui credo che è proprio il messaggio portante che non è stato comunicato, è rimasto in fase di concepimento..
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#26 Homer

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Inviato 18 dicembre 2006 - 10:26

Quoto in pieno quello che dici, Jules, nel secondo punto.
Davvero interessante l'intento di Inarritu e Arriaga (l'incomunicabilità tra i popoli, più che un'analisi sulla colpa), ottima la regia di Inarritu, ma la sensazione che rimane dopo aver visto il film è che il tutto sia stato come semplicemente accennato, voluto ma non pienamente affrontato. Durante la visione, più volte ho "aspettato" la svolta, non so se mi spiego e se questa sensazione l'ha provata qualcun'altro.
Insomma, una mezza delusione, personalmente.
Spero solo che Amores Perros non sia stato un caso.
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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#27 corey

    mainstream Star

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Inviato 18 dicembre 2006 - 13:38

Ho riletto la tua recensione su Babel e secondo me ci sono due questioni irrisolte:

1) Sei ossessionato dalla coerenza delle sceneggiature, lo dici pure per il film di Eastwood, ma poi non riesco a capire come puoi premiare questo script a scapito di quell'altro...pensi davvero che tutti gli incastri tra i personaggi che Arriaga voleva siano compiuti?


Sei sicuro che io sia ossessionato dalla "coerenza" delle sceneggiature? Se leggi attentamente quello che scrivo a proposito di Flags, ti accorgi che non lamento l'incoerenza dello script, ma la grossolanità, il manicheismo, lo psicologismo. Anzi, quello che per altri è un limite del film - la violenta frammentarietà - per me non lo è affatto. In realtà la coerenza non rientra affatto tra i miei criteri di giudizio di un film, a meno che non ne rappresenti il fulcro stilistico (e non è il caso di Babel né del film di Eastwood).
Ovviamente, dal momento che ritengo la "coerenza" (virgolette di scetticismo) semplicemente non pertinente nel film di Inàrritu, l'imperfezione degli incastri non mi turba più di tanto, devo dire. A mio avviso la forza del film sta altrove.

2) Questione colpa: contesto che sia questo il fulcro che accomuna le storie di Babel...rittengo piuttosto che si debba aderire alla lettura più banalizzante: se di straniamento per senso di colpa si sta parlando, bè questo è solo un tramite per parlare d'altro e cioè della fatidica incomunicabilità fra popoli, individui e linguaggi...obiettivo, come ho già scritto, assolutamente ammirevole ed anche cinematograficamente originale, peccato che i meccanismi di collegamento fra le varie situazioni messe in scene siano troppo farraginose e la questione di fondo che gli autori vogliono argomentare rimane "completamente" di fondo, lo spettatore fa fatica a coglierla e quello che rimane è solo un onesto esercizio di bella calligrafia...


Sei liberissimo di contestare la mia lettura e altrettanto libero di proporre la tua. Sul fatto che "si debba aderire alla lettura più banalizzante" invece ho qualche perplessità. Il mio intento era di fornire una lettura, magari eccentrica e fuorviante, che mettesse in relazione Babel con The three Burials of Melquiades Estrada (uno dei miei film preferiti della scorsa stagione). Una lettura profondamente personale e, se vuoi, assolutamente sovrainterpretante. Ma è quello che mi è venuto in mente durante e dopo la visione. Detto altrimenti e più chiaramente è quello che io ho visto nel film, altro non saprei aggiungere.
Entrando nello specifico della scrittura filmica, mi pare che sia tu ad esigere il compitino ben svolto, con i frammenti del mosaico tutti al loro posto, affinché si possa leggere chiaramente il "messaggio portante" (e qui le virgolette sono di forte avversione per l'espressione).
Trovo che il punto più rilevante di Babel sia il coraggio di usare, lo nella recensione, "le situazioni tragiche come banco di prova degli individui". Luoghi privilegiati per passare dalla "personalità" dei personaggi messi in scena al loro "carattere". Niente di nuovo, d'accordo, ma un coraggio ammirevole nel bordeggiare la ricattatorietà emotiva senza farsene travolgere (vedi la sequenza del ferimento di Susan).
Ribadisco comunque che questa è una lettura tutta mia e non desidero persuadere chi mi legge, soltanto proporre il modo in cui io ho costruito il senso attorno, e grazie, a quelle immagini. D'altra parte il pluralismo e la libertà critica sono i principi che ispirano il sito degli Spietati. Chiunque cerchi una versione ufficiale e totalizzante cerca nel posto sbagliato. Ogni redattore parla a nome suo. Giusto o sbagliato che sia.
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i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#28 Jason

    pivello

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Inviato 05 novembre 2007 - 00:14

Babel è un film bellissimo,ho trovato  tutte le storie molto interessanti e attuali,in particolare mi piaciuta quella dei due americani in vacanza,inarritù è un regista notevole con molto talento,ottimo il cast tra attori dilettanti e professionisti sono tutti convincenti,in particolare mi ha colpito Brad Pitt che dimostra di essere un bravissimo attore(impressionante per intensità drammatica la scena  al telefono).
Uno dei migliori film del 2006
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#29 peloponneso

    pivello

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Inviato 11 novembre 2007 - 13:54

Intenzioni superiori al risultato finale comunque un buon film.
Dei tre il migliore è per me la parte giapponese. L cosa migliore di Arriaga è però The Three Burials Of Melquiades Estrada, un grande western contemporaneo dove i flashback suo marchio di fabbrica sono resi alla perfezione in un film dal profumo anni 70 dalle parti di Eastwood e Peckinpah.
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