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Le Invasioni Barbariche


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5 replies to this topic

#1 sadford

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Inviato 29 ottobre 2006 - 09:50

qualcuno ha mai visto questo film?

non ricordo mai il nome del regista, mi pare solo che sia francese...

è stupendo, mischia in maniera Zublime il drammatico ed il comico, così che non si scade in un melodrammone esistenziale come tanti ma si riesce anche a ridere sebbene la trama sia alquanto deprimente...

unica pecca: ha un inizio di un palloso... ma di un palloso proprio esagerato -.-
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#2 Guest_Oyuki_*

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Inviato 29 ottobre 2006 - 10:05

Il regista si chiama Denys Arcand e, per la precisione, è canadese (Québec).
Il film l'ho visto tempo fa e mi era piaciuto parecchio, tanto da comprare il dvd appena lo trovai in offerta.
Se ti è piaciuto, ti consiglio di vedere anche "Il declino dell'impero americano" dove figurano gli stessi protagonisti de "Le invasioni barbariche", solo diciassette anni più giovani.
Un declino del mondo occidentale che si legge nei discorsi dei quattro personaggi maschili e dei quattro femminili. Un film incentrato più sulle chiacchiere dei protagonisti che sulle azioni vere e proprie. Forse mi era piaciuto anche più de "Le invasioni barbariche".
Mi sa che me li riguarderò entrambi.

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#3 Desertshore

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Inviato 29 ottobre 2006 - 21:27

Brillante e dai dialoghi geniali. La versione "hard" ed impegnata de "Il grande freddo".
da vedere e rivedere, per l'instancabile che l'agrodolce porta con se'.
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#4 Asterione

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Inviato 29 ottobre 2006 - 23:03

Sempre rimanendo legato al discorso accennato precedentemente sulle "chiacchiere" dei presonaggi, una cosa che mi ha affascinato tantissimo delle invasioni barbariche, è come Arcand sia riuscito a rappresentare, attaverso i protagonisti, dei riferimenti formali che carattezzano profondamente la nostra società.

I personaggi non sono che dei burattini in una storia metafora del mondo in cui viviamo, ma progressivamente nel corso del film e dell'evolversi dei loro rapporti vengono mostrate delle critiche, degli interessanti momenti di riflessione che da solo documento rendono la produzione di Arcand un bel manifesto delle sue idee.

Probabilmente la scena che mi è piaciuta di più in assoluto è quando il professore morente racconta del suo incontro con la bella comunista asiatica (non ricordo la nazionalità), il suo rapporto con lei non riesce ad uscire dalla più stretta retorica ideologica, non ci riesce, non ce la fa, è legato, imprigionato in una forma... il progressismo come modo di apparire e non di essere, la morbosa sessualità, tutte tematiche che emergono nei suoi ultimi momenti, e di cui si cerca di discutere.

Oppure quando il giovane figlio in cerca di eroina, seduto in auto, parlando col poliziotto della narcotici scopre di avere, seppur parallelamente, lo stesso identico percorso di formazione, come a dire che esiste una classe sociale in cui soltanto la più rigida omogenenità permette di raggiungere determinati obiettivi...

Spero di essere riuscito ad esprimermi... comunque il giudizio finale sul film è buono, raramente oggi si trovano registi brillati che riescano a trattare simili temi senza da una parte banalizzare e dall'altra appesantire troppo la proiezione.

Inoltre seguirò volentieri il consiglio di Oyuki, ne avevo sentito parlare una sola volta del film precedente, ma solo di sfuggita... :P
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#5 Flight

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Inviato 30 ottobre 2006 - 11:50

Il regista si chiama Denys Arcand e, per la precisione, è canadese (Québec).
Il film l'ho visto tempo fa e mi era piaciuto parecchio, tanto da comprare il dvd appena lo trovai in offerta.
Se ti è piaciuto, ti consiglio di vedere anche "Il declino dell'impero americano" dove figurano gli stessi protagonisti de "Le invasioni barbariche", solo diciassette anni più giovani.



Bellissimo. Un apologo cinico e straziante, con quel tocco di imprevisto Carveriano che fa la differenza.
Continuo a raccomandarlo.
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fabio

#6 Guest_Oyuki_*

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Inviato 30 ottobre 2006 - 11:55


Il regista si chiama Denys Arcand e, per la precisione, è canadese (Québec).
Il film l'ho visto tempo fa e mi era piaciuto parecchio, tanto da comprare il dvd appena lo trovai in offerta.
Se ti è piaciuto, ti consiglio di vedere anche "Il declino dell'impero americano" dove figurano gli stessi protagonisti de "Le invasioni barbariche", solo diciassette anni più giovani.



Bellissimo. Un apologo cinico e straziante, con quel tocco di imprevisto Carveriano che fa la differenza.
Continuo a raccomandarlo.


Infatti fosti proprio tu a consigliarmelo! E te ne ringrazio. Sempre consigli degni di nota, i tuoi.

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