Le privatizzazioni in Italia degli anni '90
#1
Inviato 25 settembre 2011 - 13:02
I motivi che spinsero lo stato a vendere gran parte dell'apparato industriale pubblico devono essere ricercati nelle seguenti esigenze:
- liberalizzazione dei mercati in una prospettiva di concorrenza allargata all'Unione Europea, che limitasse quindi il dominio statale nelle risorse nazionali;
- la necessità dello stato di arginare il proprio debito pubblico, e di vendere a questo fine le proprie industrie con rendimento migliore;
- la necessità di porre un freno alla corruzione dilagante nell'amministrazione di queste imprese;
- promuovere tramite il libero mercato un'efficienza nella gestione imprenditoriale maggiore;
- favorire nei cittadini un azionariato più diffuso.
Sono molte però le polemiche e i processi alle intenzioni scaturiti da questa enorme manovra di privatizzazioni (capitanata da gente come Ciampi, Draghi, Scognamiglio...), la maggior parte di questi riguarda l'opinione secondo la quale ci sarebbe stato un vero e proprio processo di svendita del patrimonio industriale italiano, rispetto al valore reale.
Vorrei sapere in merito a questo argomento le opinioni degli ondarocker e soprattutto chiedere a chi era presente con la testa a inizio anni '90 (io avevo 4-5-6 anni ed ero ministro delle infrastrutture dei lego) se percepì tali manovre economiche come un reale impulso ad un miglioramento della nostra economia e come un allontanamento di corruzione, tangenti, sprechi, malagestione.
Statisticamente parlando, non lo so.
#2
Inviato 25 settembre 2011 - 13:16
sarà interessante quando gli storici scaveranno nel tragico biennio 92-94 per vedere se esiste un filo conduttore che lega gli omicidi falcone-borsellino, mani pulite e l'omicidio gardini, le marchette ciampi-draghi ai loro padroni sul "Britannia", le stragi del 93 e la "discesa in campo" del nano a chiudere il cerchio.
#3
Inviato 25 settembre 2011 - 14:46
del resto avevamo le spalle al muro e molte di quelle partecipazioni statali erano amministrate da cani
Ecco, non potrebbe essere stato "semplicemente" questo il motivo che ha convinto e forse obbligato i Ciampi e i Draghi a svendere tali industrie? Quello che mi chiedo è se davvero hanno dovuto adottare una politica economica di questo tipo per necessità (e ai miei occhi sarebbe credibilissimo) oppure se come dici te erano marionette in mano ai padroni anglosassoni e pronti ad aprirgli il varco italico a loro piacimento e richiesta.
Posto che la verità non è mai "o zero o uno" "o tutto o niente", ma una combinazione non lineare di sotto-verità, potrebbero essere vere e correlate entrambe le cose.
Quanto ha giovato questa politica nel corso degli anni? C'ha permesso di entrare nell'euro, ma ora sembra di essere tornati storicamente punto e a capo nel 1992, e che la soluzione paventata sia privatizzare di nuovo.
Non vedo inoltre nessuna soluzione di continuità tra l'ascesa politica di Berlusconi e gli interessi dei giganti esteri dell'economia e della finanza, anzi semmai è il contrario, mi sono sempre sembrati tra loro avversari (e Berlusconi stesso non troppo convinto dell'Unione Europea, a differenza degli economisti di centro-sinistra).
Statisticamente parlando, non lo so.
#4
Inviato 25 settembre 2011 - 16:06
Non vedo inoltre nessuna soluzione di continuità tra l'ascesa politica di Berlusconi e gli interessi dei giganti esteri dell'economia e della finanza, anzi semmai è il contrario, mi sono sempre sembrati tra loro avversari (e Berlusconi stesso non troppo convinto dell'Unione Europea, a differenza degli economisti di centro-sinistra).
Hai visto che, gira e rigira, sei culo e camicia con Barnard?
[...] Pochi fronzoli: il piano per distruggere gli Stati europei e i loro cittadini sottraendogli la sovranità sia
delle leggi che della moneta, imponendogli il fantasma del Debito pubblico e l’odiosa sofferenza della
disoccupazione/precarizzazione, e svendendo il bene comune ai privati dei capitali, è provato. Il Vero
Potere lo ha ordito a partire dagli anni ’20-’40 del XX secolo. In Italia i portabandiera alla luce del sole
di quel piano furono in primis Romano Prodi, allievo di Andreatta, Giuliano Amato, Visco, Dini,
Bassanini, Padoa Schioppa, Ciampi, Draghi, e non ultimo Massimo D’Alema, tutti uomini del
centrosinistra*, gli entusiastici sostenitori della modernità europea, dell’euro, quelli che però qui a casa
nostra si presentano con il volto buono dell’antipotere berlusconiano. Dietro le quinte, le loro menti
economiche sono state una moltitudine di volti noti e meno, come Chicco Testa, Salvatore Biasco,
Riccardo Realfonzo, Ferdinando Targetti, Michele Salvati, Luigi Spaventa e altri , tutti ‘compagni’
divenuti ex, tutti solidamente centrosinistra.
A partire dal governo Ciampi del ‘93, come si è detto, le tappe furono serrate: i già citati accordi Italia-
Van Miert, che stipulavano la ricapitalizzazione della siderurgia italiana a patto che la si privatizzasse, e
l’azzeramento del debito delle aziende di Stato per lo stesso fine. E chi è Van Miert se non uno dei
falchi del Vero Potere di cui si tratta? Un uomo con le mani sia nella politica che decide, quella della UE
dei burocrati non eletti, sia nelle grandi aziende, come la Vivendi, Agfa Gevaert, Anglo American Plc,
Royal Philips, Solvay e altre – 1997-2000, il grande salto nella svendita dei beni pubblici col
centrosinistra, che stabilisce record europei delle privatizzazioni (ENI, S. Paolo Torino, Banco di
Napoli, SEAT, Telecom, INA, IMI, IRI con SME, Alitalia, ENEL, Comit, Autostrade ecc.) – il
centrosinistra canta le lodi di questo processo (che non porterà alcun beneficio reale né miglioramenti
di produttività) nel Libro Bianco delle privatizzazioni di Vincenzo Visco. Di fatto, dati alla mano, la
capacità di crescita della produzione industriale crolla con le privatizzazioni, in particolare con il rigore
di spesa del 2007 di Prodi – l’attacco alla gestione pubblica dei servizi degli enti locali, che si concretizza
con la legge 267 del 2000 figlia del lavoro di Bassanini negli anni precendenti – poi arrivano “i tagli
selvaggi ai bilanci pubblici del 1996-2000 e 2006-2008” (Joseph Halevi) – infine il sostegno entusiasta del
PD, di Di Pietro e De Magistris al trattato di Lisbona, cioè alla mannaia finale del grande piano di
Francois Perroux nel 1943. Aprite gli occhi: Berlusconi sarà sicuramente il volto della menzogna e del
malaffare istituzionalizzato, ma in Italia i volto del Più Grande Crimine proiettato al futuro è il
centrosinistra. Il primo è il pericolo biodegradabile della democrazia, i secondi sono la contaminazione
radioattiva della democrazia. Non per nulla pochi sanno che fu invece Berlusconi a tentare in sede UE
una mossa che non solo aveva senso, ma che era ‘di sinistra’, quando fra il 2001 e il 2006 cercò
l’adozione di una misura che escludesse dal calcolo del deficit pubblico le spese per strade,
infrastrutture, computer per le scuole ecc. Come dire a Bruxelles “penalizzateci se spendiamo troppo per il
superfluo, ma non per l’essenziale”. E chi fu che insorse come lupi contro questa idea? Il centrosinistra (per
conto della Germania). La stessa formazione nelle cui fila primeggiano i portabandiera italiani sia della
UE, che dell’Unione Monetaria. Il cerchio si chiude.
* Parguez mi ha detto: “I nomi di spicco del centrosinistra italiano venivano tutti invitati regolarmente a Parigi, a colloquio con i falchi della
deflazione europea, certo… Romano Prodi gravitava nelle vicinanze di Jaques Attali”.
“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani - UU)
#5
Inviato 25 settembre 2011 - 16:42
[...] Pochi fronzoli: il piano per distruggere gli Stati europei e i loro cittadini sottraendogli la sovranità sia
delle leggi che della moneta, imponendogli il fantasma del Debito pubblico e l’odiosa sofferenza della
disoccupazione/precarizzazione, e svendendo il bene comune ai privati dei capitali, è provato. Il Vero
Potere lo ha ordito a partire dagli anni ’20-’40 del XX secolo. In Italia i portabandiera alla luce del sole
di quel piano furono in primis Romano Prodi, allievo di Andreatta, Giuliano Amato, Visco, Dini,
Bassanini, Padoa Schioppa, Ciampi, Draghi, e non ultimo Massimo D’Alema, tutti uomini del
centrosinistra*,
Barnard vede uno scenario da fine del mondo, quando parla delle privatizzazioni degli anni '90 vede coi suoi occhi malati questo:
Io vedo gente tipo questa:
che più che voler distruggere gli stati europei ha sempre avuto in mente un piano per farli evolvere (per non finire inculati di concorrenze molto più grandi di loro forse). Barnard parla di distruzione, e gli piace talmente tanto che ha autodistrutto il suo sito come gesto estremo da eroe, sintomo di qualche ormai palese disturbo psichiatrico.
Il problema di chi governa è riuscire a far contenti contemporaneamente i George Soros e gli operai che prendono 1000 euro al mese, è una sfida che può incrinare anche la più forte delle personalità, non lo metto in dubbio.
Statisticamente parlando, non lo so.
#6
Inviato 25 settembre 2011 - 16:59
Il problema di chi governa è riuscire a far contenti contemporaneamente i George Soros e gli operai che prendono 1000 euro al mese, è una sfida che può incrinare anche la più forte delle personalità, non lo metto in dubbio.
Di sicuro non ti si può accusare di essere uno che sputa nel piatto in cui mangia.
“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani - UU)
#7
Inviato 25 settembre 2011 - 17:07
Statisticamente parlando, non lo so.
#8
Inviato 25 settembre 2011 - 18:52
Non vedo inoltre nessuna soluzione di continuità tra l'ascesa politica di Berlusconi e gli interessi dei giganti esteri dell'economia e della finanza, anzi semmai è il contrario, mi sono sempre sembrati tra loro avversari (e Berlusconi stesso non troppo convinto dell'Unione Europea, a differenza degli economisti di centro-sinistra).
calma giovanotto, non ho mica detto questo . ho solo ricordato che l'ingresso di berlusconi in politica è stato lo sbocco del biennio più drammatico della storia repubblicana, in cui ci fu (anche) una lotta tra poteri mentre la prima repubblica si sgretolava. saranno gli storici ( e in certi casi i magistrati) a dare chiarezza forse.
sul discorso delle privatizzazioni, ti faccio un esempio: nel 1993 l'IRI tra le altre cose tratta la vendita del Credito Italiano. L'allora presidente Franco Nobili conferisce a Merrill Lynch l’incarico di valutarlo, e secondo loro si poteva collocare a ottomila miliardi. Poi Nobili viene tirato in ballo in tangentopoli e finisce in galera ( poi sarà assolto), e mentre lui è in gattabuia la consulenza per il CI viene passata grazie a Draghi a Goldman sachs, che trattò la vendita a 2700 miliardi di lire . Draghi è uomo Goldman sachs, come ben saprai.....insomma, zone d'ombra ce ne sono parecchie.
#9
Inviato 25 settembre 2011 - 18:54
l'Italia in quel periodo si trovava di fronte ad un bivio: abbassare le pensioni e ridurre il debito oppure fare la fine dell'Argentina (semplificando). difatti è proprio con il 92 che si registra la prima grande riforma delle pensioni al ribasso, unitamente all'uscita dallo sme che serviva ad agire sulla valuta per impattare anche sulle esportazioni (e non solo) e appunto alle privatizzazioni che avevano il primario scopo di far cassa, per provvedere nell'immediato al buco dell'Inps.
in queste privatizzazioni ci furono sicuramente delle operazioni "utili", così come si infilarono in mezzo delle vere e proprie svendite. in alcuni casi possiamo parlare quasi di regali ( Ina Assitalia praticamente regalata agli "amici" delle Generali)
Aurelio De Laurentiis ha lasciato la sede dove si stanno svolgendo i sorteggi dei calendari fermando uno sconosciuto che passava su un motorino dicendogli: "Portami via da questo posto". Ed è andato via come passeggero del motorino di uno sconosciuto
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#10
Inviato 25 settembre 2011 - 19:47
RICHARD BENSON
#11
Inviato 28 settembre 2011 - 21:46
Un solo esempio : Telecom è stata svenduta a dei privati,forse a un decimo del valore reale ("celebre" la minaccia di Draghi a Bernabè che manifestava perplessità ),ha tagliato decine di migliaia di lavoratori e ha letteralmente regalato a pochi un monopolio basato su dei beni di proprietà di ogni cittadino.
Tralaltro ricordo che in quel periodo,a sdoganare l'operazione via spot televisivi,si adoperarono a suon di ingaggi faraonici i maggiori eroi dello spettacolo di sinistra,Dandini in testa....grandi...
#12
Inviato 02 ottobre 2011 - 18:23
RICHARD BENSON
#13
Inviato 11 ottobre 2011 - 19:06
liberalizzare il servizio telefonico, l'energia e le frequenze televisive a piu' operatori e' stato sicuramente un bene
Le modalità hanno fatto sì che si arricchissero a dismisura dei faccendieri poco più che nullatenenti....
#14
Inviato 11 ottobre 2011 - 19:08
liberalizzare il servizio telefonico, l'energia e le frequenze televisive a piu' operatori e' stato sicuramente un bene
Le modalità hanno fatto sì che si arricchissero a dismisura dei faccendieri poco più che nullatenenti....
sulle frequenze televisive si sa chi si è arricchito, ma se lo si nomina si passa per ossessionati
#15
Inviato 11 ottobre 2011 - 19:22
liberalizzare il servizio telefonico, l'energia e le frequenze televisive a piu' operatori e' stato sicuramente un bene
Le modalità hanno fatto sì che si arricchissero a dismisura dei faccendieri poco più che nullatenenti....
sulle frequenze televisive si sa chi si è arricchito, ma se lo si nomina si passa per ossessionati
beh ma mi pare che adesso siano disponibili moltissime frequenze e se hai un po' di soldi per farti uno studio televisivo ne puoi richiedere una, mi pare non costino nulla
RICHARD BENSON
#16
Inviato 13 ottobre 2011 - 20:03
http://www.anobii.com/satyajit/books
http://www.goodreads...3893406-claudio
https://twitter.com/EligioAldoVere
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