Syd... ancora con sto mito di Stalin? A 15 anni passi, ma ora no!
Eddai su, ha più morti sulla coscienza di Hitler...
Non è questione di avere miti o meno, ma di riconoscere le qualità di un grande statista, con tutte le contraddizioni del caso.
Io però Stalin lo archivierei più alla voce D ("dittatori") che alla S ("statisti").
E più che di "contraddizioni" parlerei di "genocidi". Ma sono dettagli...
Parole sante, Claudio !
Ringrazia dio che Stalin e l'URSS sono esistiti, altrimenti ora eravamo una colonia dell'impero nazista. Stalin ha schiacciato il nazifascismo, l'occidente l'ha fatto crescere e lo ha indirizzato ad est. Questa è storia.
-------
Quelle bugie di Krusciov su Stalin
di Giorgio Bocca
Spaurito e impreparato alla guerra? Tutt'altro. Come gli archivi dimostrano, il feroce tiranno dell'Urss fu diffamato dal suo successore Anche per Stalin è arrivata l'ora della riabilitazione: non per i milioni di persone che per suo ordine e capriccio finirono la loro vita nei gulag o davanti a un plotone di esecuzione, ma per la grande diffamazione sui suoi primi giorni di guerra inscenata al XX congresso del Pcus dal suo erede Krusciov e ripresa da tutta la storiografia occidentale e perciò stesso mondiale. La diffamazione di uno Stalin che, in preda al panico, si nasconde nella sua dacia e lascia per dieci giorni la grande Unione Sovietica senza una guida, in mano a pochi gerarchi che non sanno cosa fare e cercano invano di richiamare al Cremlino il loro capo.
E non solo per la fuga nei primi giorni di guerra, ma anche per la mancata preparazione dell'esercito e il rifiuto di considerare imminente l'attacco tedesco, sebbene le provocazioni e la dislocazione delle divisioni naziste fossero evidenti.
Entrambe le accuse, la scomparsa del capo e la sorpresa dell'attacco tedesco, erano, a lume di logica, assai poco credibili, ma facevano comodo a Krusciov che voleva distruggere il mito di Stalin e creare una direzione collettiva del partito e all'anticomunismo universale cui non pareva vero che arrivasse proprio dal Cremlino la smentita della gloria staliniana.
Ora dagli studi degli storici Medvdev, Zores e Roy, raccolti in un volume Feltrinelli, 'Stalin sconosciuto', risulta che le cose non andarono proprio così: è confermato che Stalin era un tiranno feroce, il più grande sterminatore di comunisti della storia. Ma è pienamente smentita la storia dello Stalin impreparato e spaurito che del resto si adattava assai poco al personaggio.
Non è vero, per cominciare, che ignorasse la minaccia nazista e la necessità del riarmo. Nell'aprile del 1941, prima della guerra, Stalin invitò una delegazione militare tedesca a visitare le fabbriche belliche degli Urali e della Siberia perché vedessero la produzione di massa del carro T34, il più efficiente nel mondo, e a Rabinsk dove c'era una fabbrica di aerei da bombardamento con un motore da 1.200 cavalli, il più potente nel mondo, e già migliaia di aerei pronti a entrare in azione.
Una menzogna la impreparazione sovietica e una esagerazione, a guerra finita, l'altra secondo cui la Russia di Stalin aveva vinto la guerra grazie agli aiuti americani arrivati con i convogli a Murmansk, una esagerazione del resto già smentita dall'Armata rossa come si era visto sul campo nella conquista di Berlino.
Stalin impreparato? Per niente: i Medvedev ripropongono il discorso pronunciato il 5 maggio del 1941 di fronte allo stato maggiore dell'Armata rossa in cui accusava la Germania di Hitler di preparare l'invasione dell'Unione Sovietica, ma affermando che essa era pronta a respingere l'attacco. "Il nostro esercito", disse, "è grande e bene equipaggiato, è passato da 120 a 300 divisioni in gran parte meccanizzate e corazzate".
Risulta anche dagli archivi moscoviti che aver tenuto parte dell'esercito in riserva, davanti a Mosca e a Leningrado, faceva parte della strategia generale: aveva lo scopo di obbligare i tedeschi, come infatti avvenne, a dividere le forze nella immensità del territorio.
Lo ha ammesso a guerra finita il maresciallo Zukov: "Il nostro esercito, meno mobile delle forze nemiche, si sarebbe trovato in gravissima difficoltà nel qual caso chi sa quale sarebbe stato l'esito delle battaglie per Mosca, Leningrado e del sud del paese".
� poi del tutto chiaro che il preteso panico di Stalin, nelle prime ore di guerra, è una diffamazione dell'erede Krusciov, perché dalle carte del Soviet supremo risulta che furono in quelle ore i capi politici e militari ad attribuire a Stalin il comando supremo e la massima assunzione delle responsabilità .
I politici dovrebbero fare più attenzione agli archivi, per evitare che smentiscano le loro bugie.
http://espresso.repu...-Stalin/1289847