9 replies to this topic

[tupelo]

Apro questo discussione per fare i miei complimenti a Marco Giarratana per la sua monografia.

Freschi, seducenti e sprizzanti energia da ogni poro. I Soul Coughing si presentano al grande pubblico nel 1994 con un debutto che lascia a mandibola spalancata. Doughty, De Gli Antoni, Steinberg e Gabay confezionano quattordici piccoli gioielli di sobrietà melodica coniugata a costruzioni e raffinazioni sonore pervase da una vena sperimentale che riesce ad abbracciare diversi generi senza soluzione di continuità.
Ruby Vroom (il cui titolo è ispirato dal nome della figlia di Mitchell Froom, tecnico del suono e stretto collaboratore di Tchad Blake, produttore dell'album) è la prima testimonianza di una formazione dall'identità già ben definita, che sfugge a ortodosse etichettature critiche.
È pop, ma non da alta classifica. È jazz, ma non per i puristi. È swing ma non ha il ciuffo scolpito con brillantina. È rap, ma la voce indugia troppo sulle melodie. È funky, ma senza orpelli e funambolismi. Cos'è, quindi? Un luogo di contaminazione postmoderna che, concettualmente, non è lontano parente dei Talking Heads. È forte il senso di frenesia e melting-pot metropolitani che emerge tra le maglie di questa musica, nonostante appaia scanzonata e placida, a tratti rilassata e quasi sorridente.

Monografia Completa

Ne approfitto per dire due parole.
Ho amato questo gruppo fin dall'uscita di Ruby Vroom, all'epoca caldamente consigliatomi dal compianto Stiv Livraghi, commesso di Psycho a Milano.
Andai pure al concerto al Canguro Music Box di San Colombano al Lambro (14/2/1995), grazie alla cortesia di Fabio, il proprietario sempre di Psycho. Probabilmente c'era pure Plozzer.

Ho poi continuato a seguire il gruppo, che è tuttora uno dei miei preferiti.
Purtroppo non sono mai riuscito a mettere le mani su nessuno dei dischi di M. Doughty.

Buona lettura, e buona scoperta a chi ancora non li conoscesse.

tup.

[Norman Bombardini]

bella e completa di tante info!
il link che hai messo è sbagliato

[tupelo]

Corretto.
Grazie della segnalazione.

[bosforo]

Bellissimo esordio, creativo e molto vario ma con carattere.

Purtroppo i seguiti non sono stati all'altezza, specie El Oso, un dischetto commercialotto e fiacco.

[Infinite dest]

Buona lettura, e buona scoperta a chi ancora non li conoscesse.

Perchè, su OR c'è qualcuno che ancora non li conosce? Buon Dio. Allora ribattezzatelo OndaUnicinetto.
Scherzi a parte: conosciuti in real time e adorati dopo 30 secondi netti. A me piacciono tutti e tre i lavori, ovviamente Ruby Vroom su tutti - ma ricordatevi che il fattore sorpresa pesa molto nel giudizio di un gruppo così peculiare.
Bella la scheda (Giarratana, chi era costui?) e se vi piace il genere, date un ascolto ad un certo G.Love & Special Sauce, che bazzicava da quelle parti lì più o meno a quei tempi.

[slothrop]

Più che benvenuta questa monografia su questo gruppo originalissimo e (quindi?) dimenticato troppo in fretta. Vero è che non producono da tempo e che "El Oso" non è propriamente un capolavoro (io cmq ce l'ho originale e ogni tanto lo rispolvero), ma ce ne fossero di gruppi che hanno questa freschezza. Assolutamente azzeccato dunque l'attacco della monografia, ma dissento fortemente in merito al giudizio su "Irresistible Bliss", secondo capitolo liquidato con un 6 e come album poco coraggioso, che invece secondo me è il punto più alto raggiunto dal gruppo.
Se infatti è innegabile lo spiazzante effetto sorpresa di "Ruby Vroom", che contiene molti dei pezzi migliori del gruppo e ne presenta per la prima l'originalissima cifra stilistica, non si può alla lunga sorvolare su una certa ripetitività di alcune formule e diverse lungaggini presenti proprio sul - comunque brillantissimo - disco d'esordio. Il seguito a mio parere scodella invece dodici canzoni che si distinguono ben l'una dall'altra per colori e moduli espressivi, e per di più nessuna cade in indulgenze e manierismi eccessivi (il tallone d'Achille di questa band, e in generale un pericolo per tutti i gruppi groove-oriented).
E' perfettamente comprensibile che "Ruby Vroom" sia e rimanga il disco "famoso" dei Soul Coughing, ma a chi volesse andare oltre all'esordio consiglio assai caldamente il secondo capitolo, che in meno ha solamente la mancanza, inevitabile, dell'effetto sorpresa, compensata da un equilibrio e un eclettismo anche maggiore. Non concordo che la band si limiti a ripercorrere strade già battute, questo accade nei pezzi meno interessanti del discom, vedi The Idiot Kings, mentre già brani come Soft Serve, White Girl e Disseminated, che sono "gli altri" molto vicini all'esordio hanno comunque un senso della misura e della sintesi che difettava al primo capitolo. Il resto - intendo il resto dei pezzi - ne consegue direttamente.




NB: dovrebbe esserci un disco anche del 2002.

ricordatevi che il fattore sorpresa pesa molto nel giudizio di un gruppo così peculiare.

assolutamente

G.Love & Special Sauce

Ascoltavo anche lui, che credo continui a fare album nell'indifferenza generale. La sua miscela era comunque meno originale, diciamo più "ispanico-borgatara", sicuramente divertente e comunque fatta con classe (considerando l'ambito), ma nei Soul Coughing c'era proprio del genio, e sicuramente uno spirito più intellettuale.

[Infinite dest]

Sono d'accordo su Irresistible Bliss - è che qui la vena jazz (ancorchè campionata e/o suonata) è meno presente; si respira meno allegria, più ponderazione nonchè (e non suoni come una critica, tuttaltro, è un pregio specie per chi adora il crepuscolarismo) una vena malinconica appena latente.
El Oso, validissimo comunque, sconta un po' di durezza che può apparire artificiosa; non lo è, ma ci si mette un po' a capirlo e questo è comunque un limite (non invalidante, ma tant'è).

[slothrop]

Sì, Irresistible Bliss è leggermente più hip-hop e meno jazz rispetto a Ruby Vroom, e sicuramente diversi brani sono più cupi, vedi Paint e Sleeples, ma in fondo la stessa Super Bon Bon. Il punto è che migliora la scrittura, e la band è capace di ricreare determinate suggestioni senza per forza ricorrere alle strabilianti trovate "campionate" di Degli Antoni. Se non avessero imboccato questa vita avrebbero rischiato di diventare velocemente un gruppo di masturbatori nerd che si fingono campioni dell'acid-jazz, genere pernicioso e in voghissima all'epoca (questo peraltro spiega l'irreplicabilità di una band simile, oltre al fatto che da allora l'utilizzo dei campionamenti è diventato massale in tutta la musica pop, ma ha seguito una prassi di utilizzo molto lontana da quella, in punta di penna, di Degli Antoni).

[tupelo]

Purtroppo non sono mai riuscito a mettere le mani su nessuno dei dischi di M. Doughty.
tup.

Mi quoto per segnalare che grazie al buon Miketiv sono in possesso di 3 dischi solisti di Doughty.
Vi farò sapere.

[PrebenElkjaer]

Irresistible Bliss per me è a livello del debutto anche se suona diverso. El Oso invece l'ho ascoltato un paio di volte e non mi ha mai messo la voglia di tirarlo fuori. Su Video Music avevano trasmesso il concerto di arezzo wave dove ho visto che dal vivo spaccavano di brutto. Mi mancano.