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Scenari di Default per i conti italiani


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889 replies to this topic

#201 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 13 agosto 2011 - 19:27



Comunque se fanno fuori la provincia di Prato io son più che contento, ente senza senso voluto solo per distribuire un po' di poltrone.
Dovrebbe sparire anche Pistoia dove lavora mia Sorella. Boh, chissà che fine farà...
Quello che non ho capito nemmeno leggendo il Sole 24 ore è: l'accorpamento avverrebbe tra Pistoia e Prato (come auspico) o la provincia torna sotto Firenze? No perché se la Camera di Commercio torna sotto Firenze mi getto a terra e piango.

asd diglielo ai pratesi di essere una unica cosa con i pistoiesi, preferiscono unirsi ad ascoli piceno!
[....]


Uffa perchè questa scarsa considerazione? Puzziamo? ?_?



No è che siete in un'altra regione, per i pratesi sarebbe più semplice fondersi con Caltanissetta che con Pistoia. Io non so da voi, ma qui il campanilismo è una regola di vita. asd Cioè qui si litiga per un cmq di territorio.
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#202 juL fu Sig.M.

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Inviato 13 agosto 2011 - 19:34

Ma che puttanata mezzi si e mezze no, chissà quanti quattrini butteranno nel cesso con gli accorpamenti i piani per gli accorpamenti, gli studi di riallocazione del personale bla bla bla in culo a noi.
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#203 Number 6

    Scaruffiano

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Inviato 14 agosto 2011 - 06:38


Comunque se fanno fuori la provincia di Prato io son più che contento, ente senza senso voluto solo per distribuire un po' di poltrone.
Dovrebbe sparire anche Pistoia dove lavora mia Sorella. Boh, chissà che fine farà...
Quello che non ho capito nemmeno leggendo il Sole 24 ore è: l'accorpamento avverrebbe tra Pistoia e Prato (come auspico) o la provincia torna sotto Firenze? No perché se la Camera di Commercio torna sotto Firenze mi getto a terra e piango.

asd diglielo ai pratesi di essere una unica cosa con i pistoiesi, preferiscono unirsi ad ascoli piceno!

Le camere di commercio non sono strettamente legate alla provincia, almeno non dovrebbero più esserlo dopo la legge di riforma (che recita testualmente: la creazione di nuove province non comporta l'istituzione di nuove camere di commercio), per via interpretativa quindi magari trovano un cavillo per salvarle. Se le Unificano comunque dovrebbero tagliare qualche dirigente, ma dubito. Semmai il Segretario e il presidente, per il resto tutto uguale

Il conservatore di prato: l'interpretazione più larga possibile di ogni norma
Il conservatore di Firenze: l'interpretazione più testuale e formale di ogni norma asd (ma sta cambiando...eh)


Vere entrambe le cose (e vero che i Pratesi piuttosto che accorparsi con i piri preferirebbero essere castrati). Ne parlavo qualche tempo fa con la responsabile del Registro Imprese di Prato, insomma quella che dopo il Conservatore manda avanti la baracca, che è una mia vecchia amica. Loro stessi hanno enormi difficoltà quando devono trattare con Firenze. Stanno stendendo la nuova versione del manuale delle camere di commercio della Toscana ed è un macello, è tutta una specifica per Firenze. Una volta, anni fa, col conservatore di Firenze ci ho litigato di brutto.
Vero anche che adesso si sono perlomeno organizzati. Prima a Firenze evadevano una pratica se andava bene in tre-quattro mesi (mi sono rirovato a minacciare denunce di omissione di atti d'ufficio per pratiche sparite dopo sei mesi), adesso sono dei razzi e in 48 ore arriva l'evasione.


Nel frattempo la manovra correttiva, quella di cui non c'era bisogno dopo la manovra di luglio che andava benissimo all'Europa, è in Gazzetta Ufficiale. Qualcosa è cambiato rispetto alle indiscrezioni e non è tutto da buttare. Sono misure "nuove" in tutto o in parte:

Salta la riduzione per gli autonomi a 45.000 euro del tetto dal quale scatta il "contributo di solidarietà" fino al 2012 . Il contributo scatterà anche per noi da 90.000 euro (5%) e 150.000 euro (10%) e non solo: sarà deducibile dal reddito complessivo;

Libealizzazione degli orari dei negozi anche nelle città non turistiche. Se vorranno potranno derogare agli orari di apertura e chiusura ed aprire la domenica e i festivi. Misura questa che io stesso auspicavo da secoli. Capisco che per i dipendenti possa risultare indigesta ma è una riforma acosto zero che può portare effettivamente qualcosa in più in termini di entrate per tutti, loro compresi e vantaggi per i cittadini tutti. Del resto se bisogna sacrificarsi...

C'è l'accorpamento delle festività non religiose alla domenica, con possibile spostamento delle medesime non solo al lunedì successivo ma anche al venerdì precedente o alla stessa domenica. Vecchia e stupidissima fissa di Berlusconi per cui tre giorni in più di lavoro provocherebbero chissà quale rilancio del pil. Fermore stando che le ferie spettanti, con cui si facevano i ponti, restano, per cui alla fine si recupera un tubo di giorni lavorativi. Però riesce finalmente a uccidere 25 aprile e 1 maggio che tanto odiava assieme ai fascisti di ogni risma. Misura iper-depressiva che senza sostanziale utilità porterà viceversa notevoli disastri per turismo, ristorazione & attività connesse, una delle principali risorse del paese, ma secondo me anche per il commercio dato che meno ponti=meno shopping e meno acquisti in genere anche alimentari. Bisogna essere dei fenomeni per prevedere una misura del genere in fase di crisi: guadagni 10 in produttività (per altro già alta) e perdi 50 del resto.

Spariscono gli enti con meno di 70 dipendenti "con esclusione degli ordini professionali e loro federazioni, delle federazioni sportive, degli enti la cui funzione consiste nella conservazione e nella trasmissione della memoria della Resistenza e delle deportazioni". Misura in linea di massima apprezzabile, se non ché rischia di sparire anche l'Accademia della Crusca. Spero che qualche anima buona privata se ne faccia carico.
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#204 tiresia

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Inviato 14 agosto 2011 - 08:36

Vere entrambe le cose (e vero che i Pratesi piuttosto che accorparsi con i piri preferirebbero essere castrati). Ne parlavo qualche tempo fa con la responsabile del Registro Imprese di Prato, insomma quella che dopo il Conservatore manda avanti la baracca, che è una mia vecchia amica. Loro stessi hanno enormi difficoltà quando devono trattare con Firenze. Stanno stendendo la nuova versione del manuale delle camere di commercio della Toscana ed è un macello, è tutta una specifica per Firenze. Una volta, anni fa, col conservatore di Firenze ci ho litigato di brutto.
Vero anche che adesso si sono perlomeno organizzati. Prima a Firenze evadevano una pratica se andava bene in tre-quattro mesi (mi sono rirovato a minacciare denunce di omissione di atti d'ufficio per pratiche sparite dopo sei mesi), adesso sono dei razzi e in 48 ore arriva l'evasione.


asd Prato pensa che tutto lo schifezzaio del mondo stia a Pistoia, Firenze pensa che stia Prato (Pisa non fa testo) Scusa l'ot, ma è proprio una cosa diversa nelle CCIAA, a prato l'idea è: noi si passa qualsiasi cosa poi gli utenti correggeranno le cavolate che ci inviano; a Firenze no, noi si controlla tutto il possibile prima, per evitare di certificare boiate. Sono filosofie confliggenti e contrarie, hanno del buono e del cattivo ambedue, entra molto il discorso della tutela dei terzi etc. (la nuova guida è operativa da dicembre, le specifiche per la CCIAA di Firenze ci sono ancora :cool: è che è clamoroso che non si mettano d'accordo neppure sul territorio della toscana, pensa un po' te!)

Credo che ci vogliano correttivi e ci saranno per la manovra, ad occhio depressiva, troppo. Aver evitato la patrimoniale e messo la tassa sui redditi è uno schiaffo per i "ligi alle tasse", i soliti noti.
Tutta da valutare la controproposta di Bersani che al primo punto almeno l'azzecca tutta, tassazione, e neppure troppo alta, sui rientri da scudo fiscale, ma non l'accoglieranno mai.

Assolutamente comica o drammatica ( ma noi italiani siamo straordinari nel mischiare le due cose) la ricostruzione di Scalfari:
"Berlusconi avrebbe voluto aumentare l'Iva di uno o due punti, Tremonti gliel'ha impedito dimostrandogli che il gettito sarebbe stato insufficiente e il rischio di inflazione elevato.

Tremonti voleva un'imposta di scopo sulla ricchezza, analoga a quella che fu varata da Prodi per l'entrata nell'euro. Berlusconi gliel'ha impedito. Berlusconi voleva sbloccare 15 miliardi che i concessionari di beni pubblici erano in grado di mobilitare subito per investimenti in infrastrutture a cominciare dalle autostrade, porti, aeroporti, ferrovie. Tremonti gliel'ha impedito.

Tremonti voleva tassare la prima casa. Berlusconi gliel'ha impedito. Bossi, terzo incomodo,
non voleva che fossero manomesse le pensioni d'anzianità. In parte c'è riuscito ed ora ne mena vanto"
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#205 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 14 agosto 2011 - 09:55

Scenari di tagli che non avverranno mai:

Dice il presidente pidiellino della provincia di Isernia, Luigi Mazzuto, che è tutta colpa del «solleone di Ferragosto che dà alla testa e gioca brutti scherzi». Figurarsi se il «suo» Berlusconi, solo perché le Borse hanno avuto un crollo apocalittico, va a tagliare davvero la sua Provincia! E intorno a lui, dal profondo Nord al profondo Sud, cova la rivolta.
Al punto che perfino l'aspetto più «spettacolare» della nuova manovra viene messo a rischio. Chiariamo subito: il proposito di tagliare le Province è un segnale importante.
Tanto più che solo un mese fa Pdl e Lega avevano sepolto sotto una valanga di no la proposta dipietrista di togliere gli enti dalla Costituzione, primo passo per la loro abolizione. La rottura della diga leghista, che aveva fino ad oggi impedito ogni taglio è una svolta poche settimane fa impensabile. Evviva.
Sarebbe ingiusto se chi chiede alla politica di tagliare in modo significativo non lo riconoscesse: è un passo avanti. Come quello del Pd che propone oggi, in alternativa al piano tremontiano, non solo lo «snellimento di Regioni, Province, Comuni», ma addirittura il «dimezzamento o più delle Province». Puzza di ipocrisia, dopo l'astensione di un mese fa che rafforzò il «no» della destra e più ancora dopo le motivazioni («Non si vota una cosa sbagliata e demagogica per mandare un segnale», tuonò Dario Franceschini) che erano state addotte. Ma è un passo avanti.
Detto questo, facciamo un po' di conti. L'annuncio era stato: «Abolite tutte le Province sotto i 300 mila abitanti». Totale: 37. Poi è arrivata la precisazione: tranne quelle più grandi di tremila chilometri quadrati. Ed ecco sfilarsi Oristano e Sondrio e poi Olbia-Tempio Pausania e Matera e Siena e Grosseto e Nuoro e Belluno. E siamo già a 29.
Poi è entrato in campo, contro il governo berlusconiano, il berlusconiano governatore del Friuli-Venezia Giulia Renzo Tondo, ricordando che la competenza su queste faccende, a casa sua, non è di Roma e dunque le Province di Trieste e Gorizia non saranno abolite, ma semmai accorpate. Anzi, già che c'era ha precisato che lui non abolirà neppure i Comuni sotto i 1.000 abitanti: «Manterranno i municipi e i sindaci, ma verranno accorpati i servizi». E da 29 scendiamo a 27.
Mille chilometri più a sud, a quel punto è stata la volta dei siciliani che per bocca sia del leader democratico Antonello Cracolici sia dell'assessore lombardiano Gaetano Armao hanno precisato che l'isola è ancora più autonoma e dunque, semmai, le Province le aboliscono tutte loro, senza diktat romani. Per precisare meglio la cosa è intervenuto anche Gianfranco Micciché, che è sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ma scrive sul suo blog: «In questo governo siede tanta gente che non conosce il Paese. Esempio: l'accorpamento delle Province regionali di Enna e Caltanissetta è il risultato "matematico" del criterio adottato dal governo, ma è un risultato aberrante». E così, tolte Enna e Caltanissetta, caliamo a 25.
Potevano a quel punto tacere i sardi? Manco per idea. Ed ecco arrivare da Cagliari un'agenzia, chiaramente ispirata ai vertici regionali, che ricorda come «tutte le Province della Sardegna potrebbero sopravvivere alla soppressione» (e così i comuni sotto i 1.000 abitanti) perché «l'articolo 3 dello statuto speciale, testo di rango costituzionale mentre il decreto delineato dal Consiglio dei ministri avrà valore di legge ordinaria, attribuisce alla Regione potestà legislativa in materia di ordinamento degli enti locali e delle relative circoscrizioni, seppure "in armonia con la Costituzione"». E anche se il governatore Ugo Cappellacci ribadisce di avere lui pure l'intenzione di tagliare, sfiliamo per ora dalla lista anche quelle di Carbonia-Iglesias, del Medio Campidano, dell'Ogliastra. E da 37 siamo già scesi a 22. Un quinto del totale. A dispetto di quanto annunciato da Roberto Calderoli: «Aboliremo dal 25 al 35%. Ovviamente dopo il censimento previsto a ottobre».
Avanti così rischiamo di entrare nel giochetto caro ad Agatha Christie: «Dieci poveri negretti / Se ne andarono a mangiar / uno fece indigestione, / solo nove ne restar. / Nove poveri negretti / fino a notte alta vegliar / uno cadde addormentato, / otto soli ne restar...».
Tocchiamo ferro, ma alla fine potrebbe spuntarla il coro di quanti si ribellano come il presidente molisano: «Se le Province sono inutili allora perché ne aboliscono solo alcune?». Per salvare quelle che pesano di più dal punto di vista elettorale o contano di più per Bossi che disse «se toccano Bergamo scoppia la guerra civile»? Meglio una scelta netta: via tutte. Magari procedendo con una road map che abbia date e scadenze fisse. Ma tutte, come era già previsto dai padri costituenti. Oppure il processo rischia di incepparsi e rivelarsi una boutade per placare i cittadini infuriati. L'idea di uscirne con un «dose omeopatica» di Province può essere suicida.
In questo momento in cui gli statali scoprono che dovranno aspettare due anni (due anni!) per avere la liquidazione, nulla è più controproducente per la casta politica che dare l'impressione di rifilare alla plebe zuccherini propagandistici. Due esempi? Lo sbandieramento di un taglio di «54 mila poltrone», che avverrebbe attraverso l'accorpamento (giusto) dei Comuni piccoli e piccolissimi. Che senso ha vantarsi di tagli simili? Non prendono un centesimo, nella stragrande maggioranza dei casi, i consiglieri di quei comuni. E spesso sono proprio loro, con gli assessori e i sindaci, i più generosi testimoni della politica sana e disinteressata.
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Ancora più peloso è menar vanto, senza toccare mille altre cose, per la decisione che deputati e senatori paghino non il 10%, ma il 20% sui loro guadagni che eccedono i 150 mila euro. Quello che viene accuratamente rimosso è che larga parte della busta paga «vera» di un parlamentare (che poi dia dei soldi al partito ingordo è un'altra faccenda) consiste in diarie e rimborsi che non finiscono nell'imponibile. Tanto è vero che ci sono parlamentari che denunciano meno di 50 mila euro. Bene: sapete quanti senatori, stando all'ultima denuncia dei redditi disponibile, non arrivano a quel tetto che prevede la soprattassa? Il 45%, abbondante. Quanti deputati? Addirittura 378, pari al 60%. Totale: 523 parlamentari su 951 non lo pagheranno, quel raddoppio di una tantum . E gli altri lo pagheranno solo perché, oltre a quello del parlamentare, fanno troppo spesso altri lavori. Cosa che, nei Paesi seri, è vietata. Perché, direte, non introducono invece questo divieto a mantenere i piedi in due staffe? Ovvio: è molto più conveniente pagare la soprattassa. E magari vantarsene pure.

Sergio Rizzo, Gian Antonio Stella
14 agosto 2011 09:58
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#206 satyajit

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Inviato 14 agosto 2011 - 15:40

Non ho letto il testo completo, ma da quanto ho sentito mi sembra una manovra sbagliata perché non fa nulla per lo sviluppo. Giustamente il refrain dei giorni scorsi era stato che l'Italia cresce pochissimo, ma i provvedimenti presi non affrontano affatto il problema, anzi lo accentuano perché togliendo reddito a una buona fetta di popolazione colpiscono la domanda interna. Poi volendo possiamo anche guardare il bicchiere mezzo pieno: probabilmente la fretta (più di andare in vacanza chedi obbedire alla Ue) ha fatto sì che la macelleria sociale sia stata relativamente contenuta, e che si siano evitati provvedimenti demenziali di cui si ventilava, tipo privatizzare l'Enel.
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#207 joseph K.

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Inviato 14 agosto 2011 - 16:59

Comunque vedevo la manovra che sarà presentata domattina, ad eccezione di questo "contributo di solidarietà", che andrebbe sostituito con la patrimoniale, è molto valida*, e l'ira dei vari Formicoglioni, Zingarelli e Alemagno e company ne è prova. Come sempre perchè si smuova qualcosa dobbiamo arrivare con la merda al culo e il genitore (Germania + Draghi) che arriva a dirci "bambini, adesso faccio io, dai"

* province via (tutte ci vorrebbe però, e subito), innalzamento età pensionabile, TFR ritardato, tredicesima statali, riduzione CIP6 e mafiate energetiche, feste il lunedì, deroga ai contratti nazionali, no ritocco Iva, 20% tassa su reddito da investimento, stretta su mancati scontrini, nel culo a municipalizzate, enti locali e comuni del cazzo, e aumento della tassa sul tabacco sono tutte ottime misure.

Manca il ritocco ai patrimoni e l'aliquota per gli autonomi è troppo alta, molte cose sono appena accennate, ma nel complesso è oro colato, platino se si pensa che non è stato fatto un cazzo negli ultimi tredici anni.


Forse non sono così speranzoso come te ma ci scommetterei due birre che su province e comuni non si farà un bel niente.
La direzione di colpire i redditti invece dei patrimoni mi pare, poi, al solito il paravento per andare a pigliare soldi da chi già paga senza colpire le forme italiote di parassitismo ed evasione fiscale. Non si capisce poi perché deprimere ancora di più (ed esclusivamente) i pochi che producono reddito e magari investono a scapito di chi ha goduto di "privilegi", ha vissuto una situazione contrattuale da pascià, sistemi di protezione sociale che oggi ci sogniamo. Detto in altre parole perché intervenire solo sui redditi senza toccare il famigerato scalone e intervenire per avvicinarci alle pensioni di anzianità (tra l'altro un intervento strutturale e non spot come tanti di quelli proposti, es. il triennale "contributo di solidarietà") su quale la Lega ha messo il veto.
Poi mi chiedo perché non si parli di redditometro o di una forma chiara e seria di computazione dei redditi reali basati sulle spese effettuate. Infine l'altro spot "ti chiudo l'attività se non fatturi" fa sorridere... Per il resto su molte delle altre cose citate sono d'accordo.


Abolizione dei comuni sotto i 1000 abitanti.
Costi: 6 euro a seduta (consiglieri) 60 euro al mese (assessori) 800 euro al mese (sindaco).

sensa cosndierare che molti di questi sono comuni montani, con popolazione anziana, che si vedrà spostare uffici e servizi a km di distanza con tutte le difficoltà del caso


ah il becero populismo che fa il paio con quello dei 10 minuti di pausa pisciata


Sì però c'è anche da dire che questi comuni hanno sedi, pagano bollette, hanno personale spesso sproporzionato ai servizi che (non) offrono, sono il bacino di saccheggio e contropartita dei vari potentati nostrani. Una forma di razionalizzazione certamente porta a (secondo me importanti) risparmi. Aggiungiamoci anche che un paese civile almeno la metà delle pratiche che si fanno in un comune doveva già essere stato portato tutto alla forma digitale (qui invece abbiamo la posta certificata governativa de noantri e stiamo ancora ad usare le raccomandate...).
  • 4

Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.


#208 satyajit

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Inviato 14 agosto 2011 - 17:08

Secondo Lavoce.info con l'abolizione delle province si risparmia pochino:
http://www.lavoce.in...002444-351.html

p.s.: Aggiungo però che le abolirei comunque, essendo enti alquanto inutili.
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#209 tiresia

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Inviato 14 agosto 2011 - 17:39

Buone notizie

ROMA
In quasi 430 anni di vita di rischi ne ha corsi tanti, ma nella storia centenaria dell’Accademia della Crusca le ultime 24 ore sono state sicuramente tra le più difficili dell’organismo ’custode' della lingua italiana. I parametri della manovra del governo, in primo luogo quello di avere meno di 70 dipendenti, l’avevano ieri inserita d’ufficio tra la trentina di enti a rischio di chiusura. Ma oggi il ministro per i Beni culturali Giancarlo Galan è stato chiaro: «L’Accademia della Crusca non chiuderà. Troveremo la soluzione per non far morire questa istituzione storica che è l’unico baluardo a salvaguardia delle radici della lingua italiana», ha detto il ministro guadagnandosi l’immediato «grazie» della storica istituzione. In difesa della Crusca, nata tra il 1582 ed il 1583 per iniziativa di cinque letterati fiorentini e che deve il suo nome al lavoro di ’ripulitura' della lingua, si sono subito levate voci bipartisan, come quella del senatore toscano Pd Andrea Marcucci e del sottosegretario ai beni culturali Francesco Giro.

Ma la prima ad intervenire è stata la combattiva presidente dell’Accademia Nicoletta Maraschio, da tre anni alla guida dell’istituzione e unica donna a ricoprire il prestigioso incarico di vertice: «Si prendano loro la responsabilità di chiuderci», aveva subito detto ricordando la «continua precarietà in cui siamo costretti a vivere» e per superare la quale l’Accademia si sta battendo per una legge che preveda una dotazione economica e la funzione nazionale dell’ente, cioè la tutela della lingua italiana, che nei fatti è riconosciuta da secoli alla ’Crusca'. A suggerire una spinta in questa direzione è stato anche il campanello d’allarme suonato lo scorso anno, quando si parlò dell’ipotesi di far rientrare l’Accademia tra gli «enti inutili». «Allora ci salvò un parere del Consiglio di Stato ed un decreto dei ministri Brunetta e Calderoli», ha ricordato la presidente. Adesso la presa di posizione di Galan potrebbe non solo scongiurare «l’eventuale e insensata soppressione dell’istituzione», ma anche porre le basi per qualcosa di più. Nicoletta Maraschio ha inviato un telegramma al ministro ringraziandolo per il suo «tempestivo intervento».

Ed il messaggio è stato anche l’occasione per ricordare che la ’Crusca' ha «sempre goduto di un modestissimo sostegno finanziario statale impiegato interamente per retribuzione sei unità di personale dipendente, provvedendo per le altre esigenze di funzionamento e per proprie attività con contributi di privati e fondi di ricerca e osservando una gestione oltremodo parsimoniosa che esclude qualsiasi remunerazione o gettone ai propri membri». L'Accademia oggi aveva scritto anche a Napolitano lanciando un grido di aiuto. Immediatamente dopo erano arrivate le parole di salvezza di Galan.



Dunque, mio nipote è convinto che Berlusconi sia l'uomo più cattivo d'italia (bisogna forgiarli da piccoli asd ) Al che io, già due anni fa, gli dissi "Berlusconi vuole uccidere la lingua italiana!" e lui "Davverooo???", mi riferivo al primo tentativo di smobilatare i 3 dipendenti siti in quella meraviglia di villa medicea (uno spettacolo), ora ho nuove frecce nel mio arco per andar giù di brutto :nod:
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#210 Number 6

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Inviato 14 agosto 2011 - 17:52


Poi mi chiedo perché non si parli di redditometro o di una forma chiara e seria di computazione dei redditi reali basati sulle spese effettuate.



Perché il redditometro è già stato riformato e potenziato e in maniera allucinante, altro che "polizia fiscale". Basti pensare che adesso si suppone che le spese fatte in un dato anno siano sostenute ESCLUSIVAMENTE con il reddito dichiarato di quello stesso anno e non più, come accadeva in precedenza, assai più logicamente, con i redditi dell'anno per cui mi accertano e dei 4 anni precedenti. Una cosa semplicemente folle. Dichiaro 50.000 euro di reddito all'anno. Non spendo una mazza per cinque anni, non vado in vacanza, non cambio macchina, niente, poi il quinto anno mi compro la casa a 150.000 euro (mi avanzano pure i soldi), e mi fanno il redditometro perché per quell'anno dichiaro come i precedenti 50.000, e devo essere io a dimostrare che l'ho comprata coi risparmi e non, ovviamente, con il reddito dello stesso anno dell'acquisto. Perché si inverte l'onere della prova, non sono loro a dover dimostrare che hai evaso, sei tu a dover dimostrare che avevi i soldi perché avevi risparmiato. (o perché ti ha prestato i soldi il babbo ad esempio). Senza contare che se la casa la compro il 2 gennaio, è del tutto ovvio che il reddito per quell'anno non l'ho ancora prodotto, e quindi sono a rischio reddditometro anche se per quell'anno dichiaro due milioni di euro.
Questa è solo una adelle menate del nuovo redditometro, entrato in vigore dal 1 luglio di quest'anno,
Consiglio da commercialista: preparatevi e conservate per dieci anni sempre le prove per ogni spesa ed ogni entrata. Prove incontrovertibili, tipo assegni, carte di credito, bonifici, fatture e scontrini per acquisti di una certa importanza, soprattutto superiori ai 3.000 Euro (che vengono sempre segnalati al fisco col vostro codice fiscale associato, così sanno esattamente quanto avete speso, per cosa e quando). Se vi prestano dei soldi MAI contanti o assegni diretti al destinanario della somma, SEMPRE bonifici con causale "prestito infruttifero per acquisto...xyz" o al limite "prestito infruttifero", prestito che poi ovviamente dovrete restituire, oppure "liberalità parentale" se vi regala i soldi il genitore o la zia.
Il nuovo redditometro è una folia demenziale e siete TUTTI a rischio, sappiatelo.
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#211 nino#

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Inviato 15 agosto 2011 - 06:31

Ancora non ho letto, ma credo che, come in passato (ne ho fatti anch'io accertamenti
col vecchio redditometro diversi anni fa), si attiverà una approfondita attività istruttoria
preliminare in contraddittorio, no? Allora si inviava preventivamente un questionario al
contribuente, invitandolo a fornire tutte le informazioni di cui l'Agenzia non era a
conoscenza...

Comunque è sacrosanto il consiglio di tenere traccia di tutte le entrate (soprattutto
se straordinarie) e delle uscite. Io lo faccio comunque anche per altri motivi: l'audit
interno da noi è spietato, sembra il kgb. Alcuni colleghi si trovano nei guai per non
poter documentare delle entrate...
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#212 juL fu Sig.M.

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Inviato 15 agosto 2011 - 06:48



Poi mi chiedo perché non si parli di redditometro o di una forma chiara e seria di computazione dei redditi reali basati sulle spese effettuate.



Perché il redditometro è già stato riformato e potenziato e in maniera allucinante, altro che "polizia fiscale". Basti pensare che adesso si suppone che le spese fatte in un dato anno siano sostenute ESCLUSIVAMENTE con il reddito dichiarato di quello stesso anno e non più, come accadeva in precedenza, assai più logicamente, con i redditi dell'anno per cui mi accertano e dei 4 anni precedenti. Una cosa semplicemente folle. Dichiaro 50.000 euro di reddito all'anno. Non spendo una mazza per cinque anni, non vado in vacanza, non cambio macchina, niente, poi il quinto anno mi compro la casa a 150.000 euro (mi avanzano pure i soldi), e mi fanno il redditometro perché per quell'anno dichiaro come i precedenti 50.000, e devo essere io a dimostrare che l'ho comprata coi risparmi e non, ovviamente, con il reddito dello stesso anno dell'acquisto. Perché si inverte l'onere della prova, non sono loro a dover dimostrare che hai evaso, sei tu a dover dimostrare che avevi i soldi perché avevi risparmiato. (o perché ti ha prestato i soldi il babbo ad esempio). Senza contare che se la casa la compro il 2 gennaio, è del tutto ovvio che il reddito per quell'anno non l'ho ancora prodotto, e quindi sono a rischio reddditometro anche se per quell'anno dichiaro due milioni di euro.
Questa è solo una adelle menate del nuovo redditometro, entrato in vigore dal 1 luglio di quest'anno,
Consiglio da commercialista: preparatevi e conservate per dieci anni sempre le prove per ogni spesa ed ogni entrata. Prove incontrovertibili, tipo assegni, carte di credito, bonifici, fatture e scontrini per acquisti di una certa importanza, soprattutto superiori ai 3.000 Euro (che vengono sempre segnalati al fisco col vostro codice fiscale associato, così sanno esattamente quanto avete speso, per cosa e quando). Se vi prestano dei soldi MAI contanti o assegni diretti al destinanario della somma, SEMPRE bonifici con causale "prestito infruttifero per acquisto...xyz" o al limite "prestito infruttifero", prestito che poi ovviamente dovrete restituire, oppure "liberalità parentale" se vi regala i soldi il genitore o la zia.
Il nuovo redditometro è una folia demenziale e siete TUTTI a rischio, sappiatelo.


Si. In tutto questo però stiamo parlando dell'eventualità di un accertamento generale... oppure cacheranno il cazzo per sapere da dove arrivano 3000 euro e dedurranno che hai fatto il nero da una cifra del genere?

Comunque sempre meglio il redditometro degli studi di settore.
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#213 gulliver

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Inviato 15 agosto 2011 - 08:18

polito non è un economista, ma quest'articolo centra bene il punto.

I soliti noti del ceto medio sotto torchio

Il dito medio di Bossi è arrivato a segno: sul ceto medio. Una volta era Cipputi, l'operaio di Altan, la vittima predestinata del mitico trattamento con l'ombrello. Ma ormai gli operai sono pochi, e già molto spremuti. Quando si tratta di stangare non restano che loro, quelli della middle class , né troppo poveri da meritarsi l'esenzione né troppo ricchi da garantirsi l'evasione. Gente che è facile trovare, perché sai dove abita e quanto guadagna, e lo sai per una ragione molto semplice: perché paga le tasse.
Prendete il cosiddetto contributo di solidarietà: è stato concepito come una tassa sui benestanti, e per questo è puntato sul segmento medio-alto dei contribuenti italiani: chi dichiara da 90 mila euro in su. E però questi fortunati, che poi guadagnano meno di 4000 euro netti al mese e tanto ricchi dunque non sembrano, sono appena mezzo milione di persone: solo l'1,2% di tutti coloro che pagano l'Irpef, ma il 19,6% dell'intero gettito. Sono cioè, tecnicamente parlando, i «soliti noti». Gente che hai già nel mirino, quindi non ti costa nulla premere il grilletto. Gente che non ha tempo di fare una scappatina in Svizzera a comprarsi una cassetta di sicurezza prima della manovra o che non ha la barca intestata alla società perché la società non ce l'ha proprio.
Quando si tratta di far soldi e di farli in fretta, è essenziale colpire chi è indifeso. Ciò che conta non è il reddito vero di chi si vuole spremere, ma la sua rintracciabilità. Prova ne sia il mezzo pasticcio che è successo con il contributo di solidarietà per gli autonomi. Il consiglio dei ministri aveva deciso che per loro sarebbe partito da una soglia più bassa, 55 mila euro, perché la differenza doveva «incorporare» l'evasione. I 55 mila di un autonomo, insomma, in Italia corrispondono ai 90 mila di un dipendente. Ma la norma è saltata perché la disparità di trattamento sarebbe incostituzionale, con il risultato che nella rete di autonomi ne resteranno davvero pochini. Siamo alle solite: questa storia spiega bene come l'ingiustizia all'origine del male sociale italiano, quella fiscale, si riproduca e si amplifichi all'infinito: chi paga più tasse ordinarie pagherà anche più tasse straordinarie, più addizionali, più una tantum, due tantum, tre tantum, in una catena di «progressività» che ha portato questa fascia di ceto medio a una tassazione oscillante tra il 48% e il 53%, senza paragoni in Europa. E pensare che si tratta esattamente degli italiani ai quali nel 2001, in una storica puntata di Porta a Porta, Berlusconi aveva promesso un'aliquota del 33%.
I giornali vicini al centrodestra sono allibiti. Arrivano a rimpiangere la «patrimoniale», che al ceto medio avrebbe fatto certamente meno male. Oppure se la prendono con Bossi, per quel dito medio che ha chiuso ogni discorso sui risparmi ben più cospicui, e soprattutto duraturi, che sarebbero potuti derivare da una riforma delle pensioni di anzianità, scrivendo così l'ultimo capitolo di una parabola che cominciò quasi vent'anni fa con Cofferati che urlava «le pensioni non si toccano» a un Berlusconi astro nascente, e si conclude oggi con Bossi che urla la stessa cosa a un Berlusconi sul viale del tramonto. Oppure chiedono la testa del commercialista Tremonti, che un contributo di solidarietà poteva chiederlo, come suggerisce il Pd, anche agli evasori, visto che sa di chi sono i capitali rimpatriati con lo scudo.
Ma non è solo l'Irpef. Tutto nella manovra sembra congiurare contro quel ceto che è così «medio» da non avere nessuna rappresentanza, nessuna «Conf» che lo protegga: né una Confindustria se è un padrone che non vuole la patrimoniale, né una Confederazione sindacale se è un operaio che non vuole perdere la pensione di anzianità, né una Confcommercio se è un commerciante che non vuole l'aumento dell'Iva. Gente senza nome e senza volto come gli statali, che per decenni si sono goduti lo Stato come datore di lavoro e ora ne pagano il fio, e perdono il Tfr per due anni e forse anche la tredicesima. E perdono pure i «ponti», vera grande riforma di questa manovra se mai sopravviverà all'ira popolare e all'iter parlamentare: perché i veri poveri i ponti li fanno a casa, i veri ricchi li fanno quando vogliono, ma è il ministeriale che vive sui ponti.
Nelle moderne società dei due terzi, i due terzi sono loro, il ceto medio. Sembra inevitabile che a pagare siano loro, ogni volta che c'è da pagare. Del resto succedeva anche con Amato e con Prodi. Però la nuova destra berlusconiana era nata proprio per capovolgere questo assioma, tagliando le mani dello Stato invece che le tasche del suo elettorato. Per questo la manovra d'agosto segna l'inizio di un'era nuova nella politica italiana. Ora che è stato tradito, che cosa farà il ceto medio?


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#214 oblomov

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Inviato 15 agosto 2011 - 08:28

Questo contributo di solidarietà, per 3 anni poi, sarà una sciagura, deprimerà ulteriormente il consumo interno e non produrrà altro che il dissanguamento ulteriore di quelle persone che le tasse se le sono sempre pagate. Dare il 53 % del proprio reddito a questo governo è folle.
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#215 Number 6

    Scaruffiano

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Inviato 15 agosto 2011 - 10:06

Che sia meglio, più razionale soprattutto, il redditometro degli studi di settore è poco ma sicuro. Il problema è questo redditometro. Il problema è che sì, mi invitano al contraddittorio prima di mandarmi l'avviso di accertamento (sono/siete obbligati) ma intanto sono già al contradditotorio, cioè sono io che devo giustificarmi e se non ci riesco son dolori (inversione dell'onere della prova). Inoltre a rischio non è tanto "la gente che ha studiato" tipo me, che sono del ramo e so come comportarmi, tengo traccia di tutto, persino le spese idiote tipo il gioello a mia moglie pagato in contanti, il problema sono le persone comuni, l'operaio che chiede l'anticipo del TFR per comprare casa al figlio e si presenta all'atto dal notaio facendo un assegno diretto al venditore per 50.000 euro e il resto lo paga il figlio. Il figlio paga 20.000, prende un mutuo per 80.000, in atto il prezzo è 150.000 e ci sono scritti solo numero e banca di traenza degli assegni bancari o circolari, non il nome e cognome di chi li ha fatti. Arriva il fisco dopo 4 anni e gli chiede: e la differenza di 50.000? Me l'ha data mio padre! E le prove? Ha fatto un assegno al venditore! Sì bravo, dimostramelo... Il venditore dopo 4 anni non si rintraccia e se trovato in ogni caso non vuole essere coinvolto e ti dice. "Attaccati al tram. Io il mio conto corrente di 4 anni fa non te lo faccio vedere manco morto". A quel punto sono cazzi tuoi e grossi pure.
Dopo magari vanno anche da tuo padre a chiedergli conto di che fine ha fatto l'anticipo di TFR che si è fatto dare ed è sparito nel nulla.
E poi le persone non capiscono, ti prendono per scemo quando gli dici di tenere traccia di ogni cosa di una certa importanza, di prepararasi le giustificazioni. Poi magari hanno paura delle intercettazioni telefoniche perché gliel'ha raccontato Berlusconi, ma quanto ai movienti di denaro per loro è tutto uno scherzo. Anche per cose enormi di centinaia di migliaia di euro. Ho gente che si sta legando mani e piedi per somme in entrata che nemmeno dovrebbe dichiarare e di natura del tutto regolare (si tratta di redditi esenti) ma per cui di fatto non hanno giustificazione semplicemente per loro negligenza.
Fermo restando che leggevo di recente che alcuni uffici per obbedire agli obiettivi di recupero imposti dall'alto si stanno riducendo a contestare agli accertati col c/c anche prelevamenti al bancomat di 500 euro o meno o comunque chiaramente legati alle esigenze quotidiane o momentanee, sebbene le direttive dell'Agenzia lo sconsiglierebbero.


Si. In tutto questo però stiamo parlando dell'eventualità di un accertamento generale... oppure cacheranno il cazzo per sapere da dove arrivano 3000 euro e dedurranno che hai fatto il nero da una cifra del genere?


Quello se il movimento è in contanti e non risulta dalla contabilità (es. sei un privato senza p.Iva oppure tieni la contabilità semplificata). A perscindere alla contabilità, se il movimento è tracciato dovrebbe essere in qualche ricostruibile a chi, quando e peché hai emesso l'assegno non trasferibile o circolare, pagato col bancomat o con la carta di credito o hai fatto il bonifico. perciò puoi giustificare. Fermo restando che 1) il pagamento deve essere per motivi leciti e deve corrispondere a una fattura/scontrino/ricevuta/pagamento motivato in generale e 2) le spese annuali, anche se in ipotesi tutte tracciabili, devono essere compatibili col reddito dichiarato. Comunque per giustificare l'accertamento basato sul redditometro lo scostamento tra spese e dichiarato deve essere di una certa consistenza. Mi pare che col nuovo rdditometro debba essere di almeno il 20% del reddito dichiarato. prima era il 25%. Insomma, uno sforamento di 5.000 euro su un reddito di 100.000 non sarebbe accertabile col nuovo redditometro, ce ne vorrebbe uno di almeno 20.000 o più.
Inoltre l'Ufficio con l'accertamento è obbligato a tener conto delle spese per la vita quotidiana e delle spese che tu sei in grado di giustificare, non è che tutto l'accertato va a tassazione per intero, cioè.
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#216 Number 6

    Scaruffiano

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Inviato 15 agosto 2011 - 10:27

Questo contributo di solidarietà, per 3 anni poi, sarà una sciagura, deprimerà ulteriormente il consumo interno e non produrrà altro che il dissanguamento ulteriore di quelle persone che le tasse se le sono sempre pagate. Dare il 53 % del proprio reddito a questo governo è folle.


Non sono 2 anni soli? O ho letto male?
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#217 oblomov

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Inviato 15 agosto 2011 - 10:37

L'hanno allungato di un ulteriore anno. E alla fine della fiera saranno gli unici soldi che entreranno sicuri (sempre dalle stesse persone, tra l'altro).Le province ne aboliranno meno della metà. I comuni va a finire che non ne accorperanno mezzo.
Le proposte Bersani almeno erano sensate: far pagare il grosso ai grandi evasori che han fatto rientrare i capitali poco tempo fa lasciando un obolo.
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#218 Number 6

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Inviato 15 agosto 2011 - 10:44

Eh si ma se hai fatto un patto, a prescindere che sia giusto o meno, devi rispettarlo. Altrimenti già ci si fida poco del fisco, se poi dici che applichi una percentuale, che lo scudo è anonimo e poi dopo qualche anno cambi le carte in tavola, sarà il disasto totale. Un enorme incentivo all'evasione e a portare i capitali all'estero e lasciarli li per sempre. Mi sa anche che ci sarebbero ricorsi a valanga con enormi problemi per la giustizia tributaria già indifficoltà, per la Cassazione e Corte Costituzionale.
Qella è una proposta che non condivido affatto. Il problema è proprio creare un rapporto di fiducia tra fisco e cittadino contribuente, questa idea va in direzione esattamente opposta.
L'errore è stato fatto allora scegliendo la ridicola percentuale del 5% quando in tutti i paesi dove iniziative analoghe erano state prese la percentuale si aggirava ovunque attorno al 30%. Ormai ce la teniamo così. Altra colpa di Berlusconi & soci da mettere nel conto. Quello fu un vero regalo agli evasori. I quali poi, come si vede dallo stato comatoso dell'economia, non hanno reinvestito nell'impresa italiana nemmeno un soldo di quel che hanno fatto rientrare. Favola che avevano raccontato all'epoca come giustificazione sia per lo scudo in se che per quell'aliquota del 5%.
Notare che a suo tempo né io né lo studio dove sono ha scudato un solo euro.
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#219 oblomov

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Inviato 15 agosto 2011 - 10:57

ok il patto e tutto quello che vuoi ma qua si parla di lacrime e sangue sui soliti noti, la gente che non ha i conti in svizzera o le ville in costa smeralda, ma che si trova, di fatto, a sostenere una grossa parte della manovra. Passerà come "anche i ricchi piangano" ma se io avessi quel reddito lì d'ora in aventi evaderei tutto l'evadibile. E sono sicuro che chi evade e chi ha usato lo scudo si fa grossi sospiri di sollievo e pensa a come continuare ad evadere. E c'ha quasi ragione.
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#220 Number 6

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Inviato 15 agosto 2011 - 11:07

Stanno dicendo proprio ora al TG di La7 che ci sono aperture Pdl (Lupi & altri) a quella proposta di Bersani.
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#221 gulliver

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Inviato 15 agosto 2011 - 11:26

. E sono sicuro che chi evade e chi ha usato lo scudo si fa grossi sospiri di sollievo e pensa a come continuare ad evadere. E c'ha quasi ragione.


quoto, altro che "Il rapporto di fiducia" di cui parla ( in buona fede) il buon number 6, questi hanno per l'ennesima volta avuto la conferma che possono fare il cazzo che gli pare pure in una situazione di emergenza.

anche perchè al "rapporto di fiducia" dei soliti noti rintracciabili tartassati col Fisco non pensa nessuno, se la prendono in culo e non possono fare altrimenti.


quoto il discorso di number 6 sullo scudo fiscale come una delle più grandi vergogne di questo governo, non a caso le aperture di lupi denotano una coda di paglia enorme, ora che i nodi stanno venendo al pettine.

http://www.youtube.c...feature=related

imperdibili le facce del ciellino lupi asd
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#222 Number 6

    Scaruffiano

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Inviato 15 agosto 2011 - 17:44

In ogni caso è vero: le provincie bisogna abolirle tutte. Così è una cosa che non ha senso e provoca un sacco di casini.Pensare che tutti gli uffici che adesso sono facilmente raggiungibili a Prato debbano forse tornare a Firenze (si pensi solo alal Questura, la Prefettura, l'Ispettorato del Lavoro e, ribadiscono, forse, la stessa camera di commercio - Calderoli infatti ha parlato di eliminare "tutti gli uffici periferici legati al Governo" salvando solo il Tribunale e ci mancherebbe altro) mette i brividi e sarebbe una perdita secca per l'economia cittadina e dell'area industriale dall'impatto depressivo difficlmente valutabile. Una vera assurdità. Una mossa del genere richiede una ridefinizione generale di tutti gli enti interessati, possibile solo nell'ambito di una riforma che abolisca interamente l'istituto delle Provincie e sleghi quindi razionalmente i vari uffici all'istituzione-provincia.
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#223 Norman Bombardini

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Inviato 15 agosto 2011 - 19:10

sicuramente s'intende l'abolizione del livello istituzionale e politico, quindi decisorio, a livello organizzativo non saprei, bisognerà vedere...

non ho studiato per niente la vicenda, visto che, dopo grandi discorsoni, magari partoriranno il solito topolino, però una domanda me la sono posta: cosa avverrà per tutte le norme (tante) che prevedono pareri/lavori/decisioni/controlli/atti vari/ecc. della provincia? Una provincia che scompare viene divisa tra altre province? In alcuni casi non sarà facilissimo.
Le province hanno funzioni, a livello normativo, soprattutto di programmazione e raccordo tra i vari livelli decisori (regioni e comuni), per esempio riguardo il territorio, o nella formazione professionale, o monitoraggio/ricerche, robe del genere in varie materie. C'è anche da dire che le regioni, con la devolution, negli ultimi anni hanno scaricato un po' di rotture di coglioni alla province, tenendosi ovviamente tutte le funzioni "alte" di pianificazione e indirizzo.
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#224 oblomov

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Inviato 15 agosto 2011 - 20:40

http://www.corriere....7ebb5f78f.shtml
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#225 gulliver

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Inviato 15 agosto 2011 - 21:02

asd

bene, la manovra non è ancora approdata in parlamento che già cominciano gli insulti.
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#226 Number 6

    Scaruffiano

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Inviato 16 agosto 2011 - 08:47


In ogni caso è vero: le provincie bisogna abolirle tutte. Così è una cosa che non ha senso e provoca un sacco di casini.Pensare che tutti gli uffici che adesso sono facilmente raggiungibili a Prato debbano forse tornare a Firenze (si pensi solo alal Questura, la Prefettura, l'Ispettorato del Lavoro e, ribadiscono, forse, la stessa camera di commercio - Calderoli infatti ha parlato di eliminare "tutti gli uffici periferici legati al Governo" salvando solo il Tribunale e ci mancherebbe altro) mette i brividi e sarebbe una perdita secca per l'economia cittadina e dell'area industriale dall'impatto depressivo difficlmente valutabile. Una vera assurdità. Una mossa del genere richiede una ridefinizione generale di tutti gli enti interessati, possibile solo nell'ambito di una riforma che abolisca interamente l'istituto delle Provincie e sleghi quindi razionalmente i vari uffici all'istituzione-provincia.

guarda che abolire le province significa abolire le giunte e i consigli. i presidi territoriali rimangono. poi la questura che c'entra con la provincia?
diciamo le cose come stanno, sarebbe stato molto più utile abolire tutte quelle merde di enti tipo società della salute che servono solo a dare stipendi a sindaci a fine mandato, e quelle stanno crescendo come funghi. o le comunità montane in zone marittime, altro esempio di roba veramente vergognosa.


Ripeto: Calderoli durante la conferenza stampa di sabato ha parlato chiaro e tondo di chiusura delle Prefetture (che è il primo ufficio legato al governo) e di tutti "gli uffici territoriali di governo". Quindi, se le parole hanno un senso, cosa sempre dubitabile quando c'è di mezzo Calderoli, anche Questura (Ministero degli Interni) , Ispettorato del Lavoro (Ministero del Lavoro e Politiche Sociali), Camera di Commercio e registro imprese (Ministero dello Sviluppo Economico). Sennò vuol dire che non si segue il dibattito.
Le questure vanno per province, casomai non lo sapessi. Chiusa la provincia, via la Questura.
Questi prima aprono le sedi dei ministeri a Monza e si prendono anche sul serio, come se fosse una cosa utile in un momento come questo, poi portano l'orologio indietro di vent'anni per uffici indispensabili sul territorio con conseguenze economiche drammatiche e difficilmente immaginabili.
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#227 Number 6

    Scaruffiano

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Inviato 16 agosto 2011 - 08:58

semplicemente dubito che le parole di calderoli abbiano un potere vincolante. ti immagini tutta la città di siena senza uffici?
dai è una prospettiva irreale


80 chilometri per andare a Grosseto. E dai paesini in provincia, tipo Montalcino e dintorni o Monteriggioni e dintorni, anche 120-140.
Ma c'è persino di peggio: pensa a tutti gli immigrati di Prato e provincia (dico gli immigrati di tutta la provincia di Prato!!! Si parla di decine di migliaia di persone con un numero esorbitante di cinesi) che si riversano sulla Questura di Firenze per i permessi.
Ci sarà da ridere.
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#228 tiresia

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Inviato 16 agosto 2011 - 10:02

i dipendenti si spostano, anche quando si creano nuovi enti la maggior parte dei dipendenti viene reperito dagli altri enti (poi con il tempo si fanno bandi di consorso ad hoc), è sempre stato così.
Comunque i distaccamenti ci sono sempre stati
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#229 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 16 agosto 2011 - 10:17

funziona così: se le funzioni vengono spostate in un ufficio di firenze parte del personale verrà spostato a firenze per sopperire all'aumento del lavoro in quell'ufficio (se prima arrivavano 20 persone al giorno, ora ne arriveranno almeno 35, devi aumentare il personale), parte verrà spostato in altri uffici che, ricordiamo, a fronte dei pensionamenti non può più sostituire il personale (sempre tremonti, ogni 5 persone che vanno via, in senso lato, puoi assumerne solo 1).

Ma secondo me manterranno la sede distaccata, quindi nessun cambiamento fattivo

ps. certo che le traballanti sorti della provincia di prato stanno catalizzando la discussione asd
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#230 ArchieFisher

    pacato come il vecchio che ho in avatar da 50 anni

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Inviato 16 agosto 2011 - 11:48




ps. certo che le traballanti sorti della provincia di prato stanno catalizzando la discussione asd

ma chissene di prato asd


parla per te - io nella stessa provincia dei pratesi non ci voglio stare...

asd
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#231 Dylan

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Inviato 16 agosto 2011 - 11:54





ps. certo che le traballanti sorti della provincia di prato stanno catalizzando la discussione asd

ma chissene di prato asd


parla per te - io nella stessa provincia dei pratesi non ci voglio stare...

asd


l'italia del campanilismo è in stato di agitazione :D

noi di kr passeremmo di nuovo sotto catanzaro, per me stica, per i crotonesi sarà onta asd
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l’anima ho milionaria.

#232 juL fu Sig.M.

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Inviato 16 agosto 2011 - 12:03

Io vivo attualmente a Prato ma non me ne frega un cazzo.
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#233 Dylan

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Inviato 16 agosto 2011 - 12:05

Io vivo attualmente a Prato ma non me ne frega un cazzo.


idem
anche perchè francamente, non ho mai messo piede nel palazzo della provincia, quindi sticazzi
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#234 tiresia

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Inviato 16 agosto 2011 - 12:40





ps. certo che le traballanti sorti della provincia di prato stanno catalizzando la discussione asd

ma chissene di prato asd


parla per te - io nella stessa provincia dei pratesi non ci voglio stare...

asd



asd con i pidocchi riunti mai! Ricordo anni fa quando si pensò di riordinare i confini fra firenze e Pisa, successe il finimondo in quel di Fucecchio dove volevano allargucchiare una fettina di Pisa. La toscana da questo punto di vista è una meraviglia, i fiorentini si schifano fra quartieri (senti dire ancora io all'isolotto non ci abiterei mai), gli aretini ricordano ancora le battaglie di 700 anni fa per darsi un tono, fra prato e pistoia non c'è distinzione è tutto appiccicato, ma ditelo a chi ci abita, c'è sempre uno che si sente meglio del vicino. Eppure la cariprato se la sono comprata i vicentini, con sommo smacco dell'ego pratese che rimane comune e finchè dura provincia capofila nelle innovazioni su base nazionale.
Consideriamo che questa storia delle province sarà tutta da definire, ma ha fatto passare sotto silenzio due righe del decreto in cui si dice che il sistema pomigliano e mirafiori verrà esteso a tutto il paese...così per dire
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#235 Number 6

    Scaruffiano

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Inviato 16 agosto 2011 - 12:40

Io vivo attualmente a Prato ma non me ne frega un cazzo.


Eh già, tanto c'è quella fava del commercialista che risolve i problemi trattando e girando e per gli uffici. asd
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#236 Fonzie

    Utente insicuro

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Inviato 16 agosto 2011 - 12:52

Cacchio con le unioni AP-FM-MC succederà ciò...

http://www.youtube.c...h?v=4f_tuuCaZZw

Che tristezza...
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vuvu: "Sembrate dei metallari che girano sghignazzando nel reparto di elettronica della Fnac."

#237 joseph K.

    Tout est pardonné

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Inviato 17 agosto 2011 - 06:57

http://corrieredelme...304481535.shtml
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Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.


#238 gulliver

    Classic Rocker

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Inviato 17 agosto 2011 - 08:36

http://www.repubblic...79/?ref=HRER3-1
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#239 Number 6

    Scaruffiano

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Inviato 17 agosto 2011 - 09:11

Contro la sopressione delle festività "laiche", una misura inutile e anzi stupida di cui si parla troppo poco:

http://www.repubblic...55/?ref=HREC1-1

Bisogna protestare con forza. Tantopiù che, lungi dal servire al pareggio di bilancio, una misura dettata da meri fini ideologici di natura squallida e retrivia avrebbe effetti depressivi sull'economia, quindi sulle imposte e quindi sul raggiungimento dello stesso obbiettivo dichiarato.
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#240 Norman Bombardini

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Inviato 17 agosto 2011 - 13:15

(viva Tremonti scudato!)

http://www.dagospia....nt-my-28793.htm
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#241 nino#

    Slackware addict

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Inviato 17 agosto 2011 - 14:19

Contro la sopressione delle festività "laiche", una misura inutile e anzi stupida di cui si parla troppo poco:

http://www.repubblic...55/?ref=HREC1-1

Bisogna protestare con forza. Tantopiù che, lungi dal servire al pareggio di bilancio, una misura dettata da meri fini ideologici di natura squallida e retrivia avrebbe effetti depressivi sull'economia, quindi sulle imposte e quindi sul raggiungimento dello stesso obbiettivo dichiarato.


Ma io ancora non ho capito se vogliono abolirle o spostarle al lunedì per evitare
i ponti...
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#242 Number 6

    Scaruffiano

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Inviato 17 agosto 2011 - 15:04

Ma è lo stesso, cosa importa? Si immagina il 4 luglio spostato al lunedì successivo (o alla domenica) per "favorire la produttività e consentire il pareggio di bilancio"? Sarebbe la volta che negli USA scoppia la rivoluzione.
Comunque dalle ultime versioni pare proprio che vengano spostate alla domenica, che è come dire, vengano cancellate.
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#243 barkpsychosis

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Inviato 17 agosto 2011 - 15:13

scommettiamo che in mezzo c'è pure il 25 aprile? Non vedono l'ora quei pidocchi...
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#244 arancino

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Inviato 17 agosto 2011 - 15:14

Ma poi non ha proprio senso, è senza logica. Ad ogni ponte si spostano 5-6 milioni di persone minimo e se da una parte le stesse non lavoreranno, dall'altra faranno lavorare, e non poco, i commercianti e albergatorinelle zone turistiche dove andranno a passare le vacanze (+ agenzie di viaggi). Quindi è solo una manovra di facciata, nient'altro.
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#245 tupelo

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Inviato 17 agosto 2011 - 15:17

Comunque dalle ultime versioni pare proprio che vengano spostate alla domenica, che è come dire, vengano cancellate.


Se le spostassero alla domenica imporrebbero implicitamente alle imprese di pagarle, a meno che non vogliano ridurre coattivamente lo stipendio a tutti i dipendenti.
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#246 Number 6

    Scaruffiano

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Inviato 17 agosto 2011 - 15:20

scommettiamo che in mezzo c'è pure il 25 aprile? Non vedono l'ora quei pidocchi...


Ovvio che c'è il 25 aprile. Le festività "soppresse" sono proprio 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno. Salve solo le "festività concordatarie", cioè le feste religiose. Ovviamente.

Tutto ciò fermo restando che in genere in quei giorni io sono ugualmente in ufficio, almeno la mattina, perché mia moglie lavora salvo eccezioni, visto che ormai Renzi ha decretato la fine anche del 1 maggio nel commercio a Firenze, e in ogni caso di ponti non ne faccio ormai da una vita. E' una battaglia che porto avanti per il prossimo mio lavoratore dipendente.
Sono quelle cose per cui mi sento "compagno" dentro.
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#247 satyajit

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Inviato 17 agosto 2011 - 15:25

Tupelo ha ragione e io credo che nel caso le imprese, specie quelle grandi, sarebbero contrarie. Temo infatti un'abolizione senza rimboso.

Inutile ricordare qual è il precedente storico per il 1° maggio. L'esito finale fu il 25 aprile.
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#248 joseph K.

    Tout est pardonné

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Inviato 18 agosto 2011 - 08:11

Corriere.it

Un decreto legge da 45,5 miliardi di euro in tre anni. Il pareggio di bilancio previsto in Costituzione. Trentasette province tagliate, migliaia di comuni accorpati, misure che rivoluzioneranno il diritto del lavoro, come la contrattazione aziendale che potrà derogare su alcuni punti persino all'art.18 dello Statuto dei Lavoratori. Eppure oggi il testo della manovra economica è stato incardinato nell'aula semideserta del Senato.

I NUMERI - Erano presenti solo 11 senatori (7 dell'opposizione e 4 della maggioranza) su 315. Per il Pd erano in aula Mariangela Bastico, Carlo Pegorer, Lionello Cosentino. Per l'Idv c'erano Stefano Pedica e Luigi Li Gotti; Maria Ida Germontani per il Terzo Polo. Invece i senatori del Pdl erano quattro: Anna Cinzia Bonfrisco, Giacomo Santini, Paolo Barelli e Raffaele Fantetti. La settimana prossima il testo della manovra varato dal governo durante il Consiglio dei ministri del 13 agosto sarà all'esame delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio. Il testo arriverà poi in aula il 5 settembre ma tutto l'iter sarà definito, come ha sottolineato il vicepresidente del Senato, Vannino Chiti, da una conferenza dei capigruppo che sarà convocata la prossima settimana.


Occorre dire altro?
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Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.


#249 Number 6

    Scaruffiano

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Inviato 18 agosto 2011 - 09:10

Merde senza ritegno.
Tra l'altro si susssurra di un nuovo scudo fiscale, altro che far pagare i precedenti "scudati". Ne parlano oggi diversi quotidiani. Tremonti & c., buoni solo a far condoni. Ennesimo regalo agli evasori quando si chiedono sacrifici ai più deboli, fanno proprio schifo ai cani rognosi. Spero che questa ipotesi venga subito espulsa dal dibattito.
L'errore però è stato di Bersani che ha cominciato a parlare della imposta aggiuntiva sui caitali precedentemente scudati, strada imperorribile per le ragioni già da me illustrate. Sarebbe stracciata senza pietà da Commissioni Tributarie di ogni grado, Cassazione e Corte Costituzionale. Idea che però ha avuto il torto di stimolare proposte demenziali come questa di un nuovo scudo.
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#250 tupelo

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Inviato 18 agosto 2011 - 09:17

I miei studi in materia sono piuttosto arrugginiti, ma credo che il passaggio di ieri fosse solo tecnico (presentazione del disegno di legge di conversione del decreto).
Non vedo quindi lo scandalo di una una seduta con pochi parlamentari.
Per il tutto sono stati sufficienti 6 minuti.
Piuttosto vorrei capire quando la commissione Bilancio esaminerà il disegno legge, e se non fosse stato possibile anticipare l'esame in aula prima del 5 settembre.
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