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5 jazzisti


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210 replies to this topic

#51 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 12 luglio 2011 - 17:10


vedo che Cecil Taylor è abbastanza ignorato; vabè che se ne devono mettere solo 5 ma a voi tutti che ve ne pare?


Ascoltato su disco è faticoso, prolisso, spesso (non "sempre", ovviamente) non rende molto, a mio modestissimo avviso.

Ma sentito (e visto!) dal vivo...
Lì è un'esperienza...
Davvero...


beh, questo generalmente accade con i grandi "performer"
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#52 ravel

    mon cœur est rouge

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Inviato 12 luglio 2011 - 18:19

beh, questo generalmente accade con i grandi "performer"



Vero, ma alcuni perdono di più, altri di meno nel passaggio all'esperienza della riproduzione.
Taylor è uno che perde molto.

Neidlinger una volta disse (cito a memoria... ): "I gestori dei locali scritturano malvolentieri Cecil, perché i gestori dei locali vogliono vendere bevande e prodotti, mentre quando suona Taylor la gente, col cervello completamente paralizzato, fa cenno colla mano di non disturbare e non compra niente... ".

Ecco, questo tipo di esperienza - che dal vivo in effetti funziona esattamente come descritto dal bassista - su disco accade (a me, beninteso) assai più raramente.
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«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)

 

Moriremotuttista


#53 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 12 luglio 2011 - 18:33


beh, questo generalmente accade con i grandi "performer"



Vero, ma alcuni perdono di più, altri di meno nel passaggio all'esperienza della riproduzione.
Taylor è uno che perde molto.

Neidlinger una volta disse (cito a memoria... ): "I gestori dei locali scritturano malvolentieri Cecil, perché i gestori dei locali vogliono vendere bevande e prodotti, mentre quando suona Taylor la gente, col cervello completamente paralizzato, fa cenno colla mano di non disturbare e non compra niente... ".

Ecco, questo tipo di esperienza - che dal vivo in effetti funziona esattamente come descritto dal bassista - su disco accade (a me, beninteso) assai più raramente.


ho visto Taylor dal vivo nel 2006, credo, a Modena.
sinceramente non ho percepito questa differenza così ampia di risultato tra la sua performance live e registrata.
certo, io non ho ascoltato tutti i dischi di Taylor e quindi può essere che alcuni siano poca cosa... ma un dischi come Silent Tongues oppure Air Above Mountain (che peraltro sono riprese live, eh) sono impressionanti.
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#54 ravel

    mon cœur est rouge

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Inviato 12 luglio 2011 - 18:44



beh, questo generalmente accade con i grandi "performer"



Vero, ma alcuni perdono di più, altri di meno nel passaggio all'esperienza della riproduzione.
Taylor è uno che perde molto.

Neidlinger una volta disse (cito a memoria... ): "I gestori dei locali scritturano malvolentieri Cecil, perché i gestori dei locali vogliono vendere bevande e prodotti, mentre quando suona Taylor la gente, col cervello completamente paralizzato, fa cenno colla mano di non disturbare e non compra niente... ".

Ecco, questo tipo di esperienza - che dal vivo in effetti funziona esattamente come descritto dal bassista - su disco accade (a me, beninteso) assai più raramente.


ho visto Taylor dal vivo nel 2006, credo, a Modena.
sinceramente non ho percepito questa differenza così ampia di risultato tra la sua performance live e registrata.
certo, io non ho ascoltato tutti i dischi di Taylor e quindi può essere che alcuni siano poca cosa... ma un dischi come Silent Tongues oppure Air Above Mountain (che peraltro sono riprese live, eh) sono impressionanti.


Preciso soltanto che non intendevo dire che i dischi di studio valgono meno dei live o che i live che pubblica sono scelti male...
Intendevo dire che ascoltati dal vivo mentre li sta "suonando" o riascoltati a casa fanno un effetto diverso (affermazione che contiene ovviamente un discreto numero di presupposti taciti, cioè qui non esplicitati, sui livelli di esperienza estetica differente soprattutto nel jazz fra ascolto riprodotto e ascolto dal vivo).
A me, naturalmente...

Ps. :ossequi: Immenso il tuo avatar, notker... (non c'entra un tubo ma non potevo non dirlo... :D )
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#55 Notker

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Inviato 12 luglio 2011 - 18:46

Ps. :ossequi: Immenso il tuo avatar, notker... (non c'entra un tubo ma non potevo non dirlo... :D )



'ttento ravel... il mio avatar ha ftto andare di traveso la saliva a molta gente qua dentro... potresti farti dei nemici ;)
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#56 ravel

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Inviato 12 luglio 2011 - 18:53

'ttento ravel... il mio avatar ha ftto andare di traveso la saliva a molta gente qua dentro... potresti farti dei nemici ;)


:o
Non riesco a crederci...
E soprattutto non riesco a capire perché...

Ma non c'è, mi pare, un thread su di lui. :unsure:

E comunque, impavidamente, non ritratto...
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#57 Notker

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Inviato 12 luglio 2011 - 18:56


'ttento ravel... il mio avatar ha ftto andare di traveso la saliva a molta gente qua dentro... potresti farti dei nemici ;)


:o
Non riesco a crederci...
E soprattutto non riesco a capire perché...



ti confesso che ho il vago sospetto che molti nemmeno sanno chi è... magari pensano che è un mio autoritratto
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#58 dick laurent

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Inviato 13 luglio 2011 - 07:14



'ttento ravel... il mio avatar ha ftto andare di traveso la saliva a molta gente qua dentro... potresti farti dei nemici ;)


:o
Non riesco a crederci...
E soprattutto non riesco a capire perché...



ti confesso che ho il vago sospetto che molti nemmeno sanno chi è... magari pensano che è un mio autoritratto


considerando che scriabin era completamente folle... :P
grandissimo ovviamente, perchè non apri un topic su di lui? Che poi ho il sospetto (e in vari casi la certezza) che molti compositori e molta musica moderna che mi piace gli debbano tanto, messiaen, szymanowski, sorabiji, vari avanguardisti americani (rudhyar, ruggles, ruth crawford seeger, leo ornstein) wyschnegradsky, scelsi, per norgard, gli spettralisti...
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#59 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 13 luglio 2011 - 17:46

non è la prima volta che si evoca un thread su Scriabin... in questi giorni proverà a riascoltare qualcosa (probabilmente le Sonate che è da tanto che non le ascolto) e poi apro il thread.
però se qualcuno di voi non vuole aspettare, per carità, apritelo pure! :)

l'importante è cominciare...
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#60 Gozer

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Inviato 14 luglio 2011 - 05:17

Herbie Hancock
E' il mio jazzista, l'unico che ascolto con un piacere pari ai miei preferitissimi del pop-rock. Genio al piano acustico, genio all'elettrico, genio ai synth, cardine per la band di Davis, di cui fra l'altro in proprio ha migliorato i risultati (per quel che mi riguarda almeno: "Mwandishi" e "Crossings" >>> "Bitches Brew"). Poi tutta la fase jazz-funk, a partire dal rivoluzionario "Head Hunters". L'ho sempre percepito come abbastanza odiato e in effetti mi sa di essere stato il primo a votarlo (oltre a ricordare una vecchia discussione in cui alcuni forumisti si divertivano a scatarrarci sopra). Pazienza.

Duke Ellington
Probabilmente il più imponente autore di standard. Ha iniziato con le orchestrine negli anni Venti e ha finito nei Settanta pienamente integrato nell'avant-jazz: ha praticamente accompagnato il genere dalla nascita alla morte (i Settanta sono per me stati l'ultimo decennio davvero "in fermento" per quanto riguarda il settore). La qualità di incisione non mi permette di godere in pieno della prima parte della carriera, sicché ne preferisco la fase post-1960 ("Money Jungle", "Far East Suite", "Duke Ellington & John Coltrane", il postumo "The Intimate Ellington", soffuso e etereo come pochi).

Stan Getz
Sì ok, "Getz/Gilberto" è storia, ma la sua considerazione è rischiosa visto che razza di carriera eclettica tende a offuscare. Preferiti: l'apoteosi chic di "Hamp and Getz" (con Lionel Hampton), l'oscuro e avanguardistico "Focus", ma soprattutto il misconosciuto "Change of Scenes", ciò che Stravinskij avrebbe realizzato se gli fosse venuto lo sghiribizzo di un'opera per big band jazzistica.

Sun Ra
Quando è troppo 'fuori' fatico a digerirlo (leggasi "The Magic City", mattone) ma per fortuna è anche "Jazz in Silhouette" e "Space is the Place", e in mezzo a questi due estremi c'è un disco chiamato "Atlantis". Insomma, quanto basta.

Infine un complesso a scelta fra Weather Report e Art Ensemble of Chicago.
Come volete, per me è uguale.


Avrei voluto mettere Alice Coltrane, ma conosco bene solo due dischi, e per quanto contengano il jazz più atipico e celestiale che abbia sentito, ho preferito premiare chi ho approfondito a dovere. In futuro chissà.
Leone d'oro alla genialità per Stan Kenton, ma visto che non sempre la ciambella gli riusciva col buco, non lo metterei fra i primi cinque. Detto ciò, ai miei occhi rimane il visionario del jazz per eccellenza, e almeno "City of Glass" è imperdibile.
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#61 geeno

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Inviato 14 luglio 2011 - 05:38

Non sono un grande amante del jazz tranne alcuni grossi nomi (Mingus, Sun Ra, Coltrane etc...) ma mi piace molto il Modern Jazz Quartet, qualcuno l'ha messo?
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#62 dick laurent

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Inviato 14 luglio 2011 - 06:14

Stan Getz
Sì ok, "Getz/Gilberto" è storia, ma la sua considerazione è rischiosa visto che razza di carriera eclettica tende a offuscare. Preferiti: l'apoteosi chic di "Hamp and Getz" (con Lionel Hampton), l'oscuro e avanguardistico "Focus", ma soprattutto il misconosciuto "Change of Scenes", ciò che Stravinskij avrebbe realizzato se gli fosse venuto lo sghiribizzo di un'opera per big band jazzistica.


io change of scenes l'avevo scoperto perchè l'avevate segnalate tu e checazzoquoti mi pare, è un bel disco però molto freddino, comunque di dischi simili di third stream cerebrale ce ne sono parecchi. I miei preferiti suoi sono Sweet rain con Corea e l'ellingtoniana Summer sequence di Ralph Burns incisa da Woody Hermann
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#63 dick laurent

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Inviato 14 luglio 2011 - 06:23

Non sono un grande amante del jazz tranne alcuni grossi nomi (Mingus, Sun Ra, Coltrane etc...) ma mi piace molto il Modern Jazz Quartet, qualcuno l'ha messo?


tipo l'ultimo gruppo jazz che avrei pensato potesse piacerti probabilmente
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#64 geeno

    Pussy Malanga

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Inviato 14 luglio 2011 - 07:09

asd

vabbé ho un disco, eh.

comunque il jazz lo ascolto molto di rado.
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#65 Gozer

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Inviato 14 luglio 2011 - 16:49


Stan Getz
Sì ok, "Getz/Gilberto" è storia, ma la sua considerazione è rischiosa visto che razza di carriera eclettica tende a offuscare. Preferiti: l'apoteosi chic di "Hamp and Getz" (con Lionel Hampton), l'oscuro e avanguardistico "Focus", ma soprattutto il misconosciuto "Change of Scenes", ciò che Stravinskij avrebbe realizzato se gli fosse venuto lo sghiribizzo di un'opera per big band jazzistica.

io change of scenes l'avevo scoperto perchè l'avevate segnalate tu e checazzoquoti mi pare, è un bel disco però molto freddino, comunque di dischi simili di third stream cerebrale ce ne sono parecchi. I miei preferiti suoi sono Sweet rain con Corea e l'ellingtoniana Summer sequence di Ralph Burns incisa da Woody Hermann

Sì ma tu sei quello che ogni volta che si tira fuori una cosa unica dice che ce ne sono mille simili, mi ricordo ancora la sparata su Bruegel il vecchio. asd Non c'è niente di simile a quel disco, suvvia. Riguardo al freddino poi: bah!!!
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#66 Notker

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Inviato 14 luglio 2011 - 17:36

Herbie Hancock
E' il mio jazzista, l'unico che ascolto con un piacere pari ai miei preferitissimi del pop-rock. Genio al piano acustico, genio all'elettrico, genio ai synth, cardine per la band di Davis, di cui fra l'altro in proprio ha migliorato i risultati (per quel che mi riguarda almeno: "Mwandishi" e "Crossings" >>> "Bitches Brew"). Poi tutta la fase jazz-funk, a partire dal rivoluzionario "Head Hunters". L'ho sempre percepito come abbastanza odiato e in effetti mi sa di essere stato il primo a votarlo (oltre a ricordare una vecchia discussione in cui alcuni forumisti si divertivano a scatarrarci sopra). Pazienza.


mah, io non penso affatto che Hancock sia un musicista "odiato"... mamma mia, sempre co' sti giudizi "primordiali".
piuttosto a Hancock si attribuisce la responsabilità di aver sbilanciato il jazz-rock (alla cui nascita contribuì in maniera determinante, anche se non come Zawinul e Corea) verso il funk commerciale, di facile presa. uno snaturamento che, ovviamente, i puristi del jazz non potevano perdonargli, avendo dovuto già mandare giù mooooolto controvoglia In a silent way e Bitches Brew.
cmq, tra i suoi dischi jazz-funk che ho ascoltato certametne Headhunters è il migliore e il più completo e propositivo; peccato che proprio lui abbia poi recepito con superficialità i risultati di quel disco.
se non l'hai fatto, cmq, ti stra-consiglio i suoi dischi prima del periodo elettrico: da Takin' Off a Speak Like Child sono tutti dischi molto belli, nel solco del modal di Davis; Empyrean Isles (con uno straordinario Freddie Hubbard :wub: ) e Maiden Voyage sono dischi che surclassano tutto il pattume disco-funk a-là Rockit o Perfect Machine.

Duke Ellington
Probabilmente il più imponente autore di standard. Ha iniziato con le orchestrine negli anni Venti e ha finito nei Settanta pienamente integrato nell'avant-jazz: ha praticamente accompagnato il genere dalla nascita alla morte (i Settanta sono per me stati l'ultimo decennio davvero "in fermento" per quanto riguarda il settore). La qualità di incisione non mi permette di godere in pieno della prima parte della carriera, sicché ne preferisco la fase post-1960 ("Money Jungle", "Far East Suite", "Duke Ellington & John Coltrane", il postumo "The Intimate Ellington", soffuso e etereo come pochi).


purtroppo l'abitudine ad ascoltare dischi pop, dove la produzione raramente consente un sound non controllato, finisce per porci male nei confronti delle incisioni di molti decenni fa.
pur tuttavia, l'Ellington figura cardine della storia del jazz è proprio quello che raccolse il jazz originario e lo trasformò in opera d'arte, dando a quella musica (e al popolo che la esprimeva, i negri) una dignità che mai avrebbe potuto sperare di avere: insomma, l'epoca dello swing e delle big band.
la musica delle sue orchestre sta al jazz come Beethoven sta alla musica classica.
dopo la rivoluzione bop, Ellington smarrì un po' la sua strada, anche se la sua arte rimase grandissima; anzi, in epoca "free", quando il jazz sembrò allontanarsi dalle masse, fu quasi costretto a riprendere il "vecchio stile" (la Latin American Suite, la Far East suite, ecc.).
nel bop non riuscì mai a trovare una vera dimensione, benchè alcuni tentativi non sono poca cosa (vedi il sorprendente ed emozioante Ellington & Coltrane del '62).
i risultati stilistici e poetici raggiunti da una Black, Brown & Beige Suite furono e sono tutt'ora stra-or-di-na-ri
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(Arturo Toscanini)

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#67 ravel

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Inviato 14 luglio 2011 - 18:42

(vedi il sorprendente ed emozioante Ellington & Coltrane del '62).
i risultati stilistici e poetici raggiunti da una Black, Brown & Beige Suite furono e sono tutt'ora stra-or-di-na-ri


E, a proposito di dischi "sorprendenti" di Ellington, non dimenticherei (l'ottimo) Money jungle (straordinario già nella copertina... ) con Max Roach e Charlie Mingus!
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#68 Notker

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Inviato 14 luglio 2011 - 18:43

eh, quello non lo conosco.
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molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#69 dick laurent

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Inviato 14 luglio 2011 - 18:57


(vedi il sorprendente ed emozioante Ellington & Coltrane del '62).
i risultati stilistici e poetici raggiunti da una Black, Brown & Beige Suite furono e sono tutt'ora stra-or-di-na-ri


E, a proposito di dischi "sorprendenti" di Ellington, non dimenticherei (l'ottimo) Money jungle (straordinario già nella copertina... ) con Max Roach e Charlie Mingus!


un giorno capirò perchè tra tantissime cose belle che ha fatto viene citato sempre quel disco minore lì, aveva ragione miles davis su money jungle (per me l'unico pezzo notevole è fleurette africaine)
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#70 dick laurent

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Inviato 14 luglio 2011 - 19:04



Stan Getz
Sì ok, "Getz/Gilberto" è storia, ma la sua considerazione è rischiosa visto che razza di carriera eclettica tende a offuscare. Preferiti: l'apoteosi chic di "Hamp and Getz" (con Lionel Hampton), l'oscuro e avanguardistico "Focus", ma soprattutto il misconosciuto "Change of Scenes", ciò che Stravinskij avrebbe realizzato se gli fosse venuto lo sghiribizzo di un'opera per big band jazzistica.

io change of scenes l'avevo scoperto perchè l'avevate segnalate tu e checazzoquoti mi pare, è un bel disco però molto freddino, comunque di dischi simili di third stream cerebrale ce ne sono parecchi. I miei preferiti suoi sono Sweet rain con Corea e l'ellingtoniana Summer sequence di Ralph Burns incisa da Woody Hermann

Sì ma tu sei quello che ogni volta che si tira fuori una cosa unica dice che ce ne sono mille simili, mi ricordo ancora la sparata su Bruegel il vecchio. asd Non c'è niente di simile a quel disco, suvvia. Riguardo al freddino poi: bah!!!


vabbè ogni volta, quella volta e poi l'ho detto subito di aver detto una cazzata su.
Comunque simile (non uguale) nel senso di third streak "kentoniana" che si ispira a stravinsky e compagnia, c'è roba di george handy, boyd raeburn, brookmeyer, schuller, duane tatro e vari altri (è anche normale, molti dei compositori/arrangiatori progressivi da big band guardavano in quella direzione)
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#71 Gozer

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Inviato 14 luglio 2011 - 19:11

piuttosto a Hancock si attribuisce la responsabilità di aver sbilanciato il jazz-rock (alla cui nascita contribuì in maniera determinante, anche se non come Zawinul e Corea) verso il funk commerciale, di facile presa. uno snaturamento che, ovviamente, i puristi del jazz non potevano perdonargli, avendo dovuto già mandare giù mooooolto controvoglia In a silent way e Bitches Brew.

Appunto, e molti lo detestano per questo, che avevo scritto di strano?


cmq, tra i suoi dischi jazz-funk che ho ascoltato certametne Headhunters è il migliore e il più completo e propositivo; peccato che proprio lui abbia poi recepito con superficialità i risultati di quel disco.

Non sono così sicuro su quale sia il suo disco migliore ("Empyrean Isles" nella fase acustica è clamoroso, "Crossings" ha un uso delle tastiere fra i più avveniristici mai sentiti in un disco jazz, ci sono planate di mellotron incredibili - nei tratti più tranquilli sembra l'antenato della chill out).
Sono poi del tutto in disaccordo sul bollare il quella maniera il post-"Head Hunters" (a proposito di giudizi tranchant). Un brano così http://www.youtube.c...h?v=2q25nUY3iEE forse non sarà proprio jazz, ma in qualsiasi maniera lo si voglia etichettare, per il 1978 è inaudito.


sono dischi che surclassano tutto il pattume disco-funk a-là Rockit o Perfect Machine.

Se prendi come esempio "Rockit" è ovvio che la sua fase elettronica possa essere definita pattume. Ma fra "Head Hunters" e "Rockit" ci corrono dieci anni e una gran mole di musica.


purtroppo l'abitudine ad ascoltare dischi pop, dove la produzione raramente consente un sound non controllato, finisce per porci male nei confronti delle incisioni di molti decenni fa.

Mah, semplicemente se devo ascoltare un disco jazz ma la registrazione è talmente usurata che gli strumenti gracchiano, non potrò godere appieno della registrazione. Dal vivo non gracchiavano mica, e il fatto che oggi a noi siano giunti sotto forma di fonti sonore pessime, è una distorsione rispetto a ciò che quella musica in origine rappresentava, e che quindi non potremo mai dire di conoscere in pieno. Dopodiché ciò non mi impedisce di godere brani particolarmente brillanti, ma al contempo, visto che ascolto musica perché mi piace ascoltarla, attuo le mie personalissime scelte.


dopo la rivoluzione bop, Ellington smarrì un po' la sua strada, anche se la sua arte rimase grandissima; anzi, in epoca "free", quando il jazz sembrò allontanarsi dalle masse, fu quasi costretto a riprendere il "vecchio stile" (la Latin American Suite, la Far East suite, ecc.).
nel bop non riuscì mai a trovare una vera dimensione, benchè alcuni tentativi non sono poca cosa (vedi il sorprendente ed emozioante Ellington & Coltrane del '62).

Non concordo manco qui.
Certo non ha mai fatto free jazz ma ha comunque prodotto dischi avanguardistici anche in quell'epoca (la "Far East Suite" io non la definirei affatto un ripiegare verso il vecchio stile, ma un ulteriore passo avanti, con tutte le sue contaminazioni, così come "The Afro-Eurasian Eclipse"). "The Intimate Ellington" non riesco manco a inserirlo in una corrente precisa del jazz per quant'è strambo (va beh che è un assemblaggio postumo). Nel disco con Coltrane, per quanto John faccia il suo lavoro, è Ellington a brillare.
Poi leggo che non conosci "Money Jungle", che forse è il mio preferito, un disco freddissimo con arrangiamenti ridotti al minimo, tutto geometria e classe.
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#72 dick laurent

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Inviato 14 luglio 2011 - 19:15

anzi, in epoca "free", quando il jazz sembrò allontanarsi dalle masse, fu quasi costretto a riprendere il "vecchio stile" (la Latin American Suite, la Far East suite, ecc.).


messa così pare uno che ha provato a seguire qualche tendenza ma in realtà non ha mai cambiato, è sempre stato del tutto indifferente a stili e mode, lo stile se l'è creato da solo e ha sempre seguito solo quello. Sul free c'è anche una sua battuta ironica, adesso non me la ricordo ma di sicuro non si sentiva in ritardo o fuori moda, probabile che semplicemente se ne fregasse alla grande di inseguire una qualsiasi tendenza. Per me comunque il tardo Ellington dalla fine dei cinquanta ai primi settanta è ottimo
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#73 Notker

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Inviato 14 luglio 2011 - 19:31

Per me comunque il tardo Ellington dalla fine dei cinquanta ai primi settanta è ottimo



e vabè... è Duke, cazzo... mica un jazzman qualunque!
non ho scritto che i suoi dischi dopo l'era swing fanno schifo; ho solo scritto che l'Ellington più importante è quello di quell'epoca e delle suite per orchestra dell'immediato dopoguerra.
Il Duke nel periodo bop e free era sempre un genio del jazz ma ricopriva un ruolo non certo preminente.
infatti, verso la fine dei 60 ritornò alle suite proprio perchè il jazz contemporaneo era ormai lontano dalle masse e i discografici richiamarono alcune "vecchie glorie" proprio per colmare quel vuoto commerciale. persino Count Basie visse una nuova giovinezza musicale a cavallo tra i 60 e i 70!
cioè, questa è storia ragazzi, mica una mia opinione a sentimento.
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(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#74 dick laurent

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Inviato 14 luglio 2011 - 19:38

infatti, verso la fine dei 60 ritornò alle suite proprio perchè il jazz contemporaneo era ormai lontano dalle masse e i discografici richiamarono alcune "vecchie glorie" proprio per colmare quel vuoto commerciale. persino Count Basie visse una nuova giovinezza musicale a cavallo tra i 60 e i 70!
cioè, questa è storia ragazzi, mica una mia opinione a sentimento.


ok, l'unica cosa su cui non sono d'accordo è il ritornare , le suite le ha sempre fatte, non solo nei tardi sessanta, ma anche nei primi sessanta e in tutti i cinquanta (quelle dei tardi cinquanta sono molte e bellissime), in pratica da quando esiste il 33 giri l'ha sempre fatto... poi c'erano le operazioni commerciali (che a volte ovviamente erano di tutto rispetto), i vari supergruppi più o meno improvvisati ma non si sente mai Ellington che prova a fare il verso a bopper prima o free jazzisti dopo
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#75 Notker

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Inviato 14 luglio 2011 - 19:48

ma non si sente mai Ellington che prova a fare il verso a bopper prima o free jazzisti dopo


eh ma infatti non ho mica scritto che Duke ha provato a suonare il free :mellow:
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#76 Dull Boy

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Inviato 14 luglio 2011 - 22:31

Se vogliam parlare di Ellington ci terrei a citare Such sweet thunder, Sacred concerts, And the called him Bill, BLues in orbit...dischi orchestrali della madonna...
o sennò c'è piano reflections che è bellissimo!
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#77 PrebenElkjaer

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Inviato 15 luglio 2011 - 07:04

ragazzi, siamo OT da paura :)
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Fat Moe: Noodles, cos'hai fatto in tutti questi anni?
Noodles: Sono andato a letto presto.

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#78 Notker

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Inviato 15 luglio 2011 - 10:20

beh, insomma... mica tanto OT.
visto che non c'è più nessuno che posta la propria personale "favolosa cinquina", almeno discutioamo sui nomi che sono emersi.
intanto tu hai provato ad ascoltare Taylor?
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#79 PrebenElkjaer

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Inviato 16 luglio 2011 - 04:15

no, nulla. In queste sere mi sono dedicato ad ascoltare un po' di vinili in arretrato di Coltrane, Rollins e Ayler. Mi è passata bene.
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#80 Notker

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Inviato 16 luglio 2011 - 05:10

embè, anche Rollins e Ayler non scherzano mica... io invece mi sono rituffato, complice questo thread, nella discografia di Taylor; meglio così, è l'occasione per ascoltare anche dischi che non conoscevo (tipo l'incredibile, ma ostico, One Too Many Salty Swift del 78), oltre ai suoi sommi capolavori.
l'alta sera ascoltavo, sul letto e con gli occhi chiusi, Charge 'em Blues e hanno cominciato ad apparirmi per magia strane forme geometriche che cambiavano forma, si compenetravano, cambiavano stato fisico dlla materia... un trip esagerato (senza assumere nulla) :)
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#81 PrebenElkjaer

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Inviato 16 luglio 2011 - 07:07

Charge 'em Blues l'ho ascoltata sul tubo adesso ed è davvero un trip quando lui fa il suo solo. Nei video relati c'è pure questa che rende bene :)


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#82 Man-Erg

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Inviato 16 luglio 2011 - 11:22

chiedo qua, che tanto ci sono 2mila topic sul jazz. mi stavo domandando se esistono documenti video di Albert Ayler che suona, perché effettivamente credo di non averlo mai visto in azione, e mi pare strano che non esista un minimo stralcio di filmato.
so che era uscito qualche tempo fa un film documentario sulla sua vita, ecco, magari lì c'era qualcosa; non so, chiedo a voi.
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#83 dick laurent

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Inviato 16 luglio 2011 - 12:09

chiedo qua, che tanto ci sono 2mila topic sul jazz. mi stavo domandando se esistono documenti video di Albert Ayler che suona, perché effettivamente credo di non averlo mai visto in azione, e mi pare strano che non esista un minimo stralcio di filmato.
so che era uscito qualche tempo fa un film documentario sulla sua vita, ecco, magari lì c'era qualcosa; non so, chiedo a voi.


Anche io è da un sacco di tempo che vorrei vederlo nei videi ma finora non ci sono riuscito, che cazzo ci sono spezzoni video di praticamente chiunque e su di lui non si trova niente. C'è un documentario che dovrebbe chiamarsi My name is albert ayler e pare sia molto bello, ma non so se contenga filmati, mi pare di si ma non sono affatto sicuro perchè non l'ho visto e non so nemmeno dove sia acquistabile.

Charge 'em Blues l'ho ascoltata sul tubo adesso ed è davvero un trip quando lui fa il suo solo. Nei video relati c'è pure questa che rende bene :)

http://www.youtube.com/watch?v=WRArfZXITdQ


jazz advance è un gran disco, piace molto anche a me
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#84 Man-Erg

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Inviato 16 luglio 2011 - 12:11

sì, mi riferivo proprio a quello. mi pare che sia una produzione svedese or something like that, però non ci metterei la mano sul fuoco.
l'avevo cercato nei siti giusti tempo fa, e però non l'ho mai trovato.

http://www.mynameisalbertayler.com/

ecco, vedasi la sezione -shop- del sito, recitante: Cost with shipping is 32 euros.
sticaz.
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#85 Bateman

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Inviato 18 luglio 2011 - 11:45

In ordine alfabetico

Anthony Braxton
John Coltrane
Miles Davis
Charles Mingus
Thelonious Monk
  • 1
“La poesia del lirico non può dire nulla che nella sua più immensa universalità e validità assoluta non sia stato già nella musica che costringe il lirico a parlare per immagini. Appunto perciò il simbolismo cosmico della musica non può essere in nessun modo esaurientemente realizzato dal linguaggio, perché si riferisce simbolicamente alla contraddizione e al dolore originari nel cuore dell’uomo primordiale, e pertanto simboleggia una sfera che è al di sopra di ogni apparenza e anteriore a ogni apparenza. Rispetto a tale sfera ogni apparenza è piuttosto soltanto un simbolo: quindi il linguaggio, come organo e simbolo delle apparenze, non potrà mai e in nessun luogo tradurre all’esterno la più profonda interiorità della musica, ma rimarrà sempre, non appena si accinga ad imitare la musica, solo in un contatto esteriore con la musica, mentre neanche con tutta l’eloquenza lirica potremo avvicinarci di un solo passo al senso più profondo di essa.”
F.Nietzsche, La nascita della tragedia

#86 Notker

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Inviato 18 luglio 2011 - 11:48

finalmente uno che vota Monk :)
  • 1
« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#87 Thælly

    mascellona da bukkake

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Inviato 18 luglio 2011 - 11:52

Ho messo un + a entrambi :wub: (io non voto perché di jazz sono ancora più ignorante che di rock, a parte quelle poche cose che mi piacciono moltissimo)
  • 0

Una tua action figure che quando la schiacci ti parla degli accordi.


#88 Bateman

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Inviato 18 luglio 2011 - 11:58

finalmente uno che vota Monk :)


E' stato il mio primo amore. Avevo si e no 16 anni...e...cazzo che botta. Dopo, nonostante scoperte allucinanti, è comunque rimasto nel mio personale olimpo. Genio!
  • 0
“La poesia del lirico non può dire nulla che nella sua più immensa universalità e validità assoluta non sia stato già nella musica che costringe il lirico a parlare per immagini. Appunto perciò il simbolismo cosmico della musica non può essere in nessun modo esaurientemente realizzato dal linguaggio, perché si riferisce simbolicamente alla contraddizione e al dolore originari nel cuore dell’uomo primordiale, e pertanto simboleggia una sfera che è al di sopra di ogni apparenza e anteriore a ogni apparenza. Rispetto a tale sfera ogni apparenza è piuttosto soltanto un simbolo: quindi il linguaggio, come organo e simbolo delle apparenze, non potrà mai e in nessun luogo tradurre all’esterno la più profonda interiorità della musica, ma rimarrà sempre, non appena si accinga ad imitare la musica, solo in un contatto esteriore con la musica, mentre neanche con tutta l’eloquenza lirica potremo avvicinarci di un solo passo al senso più profondo di essa.”
F.Nietzsche, La nascita della tragedia

#89 dick laurent

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Inviato 18 luglio 2011 - 12:06


finalmente uno che vota Monk :)


E' stato il mio primo amore. Avevo si e no 16 anni...e...cazzo che botta. Dopo, nonostante scoperte allucinanti, è comunque rimasto nel mio personale olimpo. Genio!


io a sedici anni non credo ci avrei capito nulla della sua musica.
A proposito Thelò visto che ci sei dì almeno chi ti piace al momento :)
  • 0

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#90 Bateman

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Inviato 18 luglio 2011 - 12:21



finalmente uno che vota Monk :)


E' stato il mio primo amore. Avevo si e no 16 anni...e...cazzo che botta. Dopo, nonostante scoperte allucinanti, è comunque rimasto nel mio personale olimpo. Genio!


io a sedici anni non credo ci avrei capito nulla della sua musica.
...


Consumavo una musicassetta di mio fratello di un'enciclopedia jazz della Fabbri (che ora posseggo io come un cimelio). I primi numeri erano dedicati al bebop. Ho divorato tutte quelle monografie (Parker, Gillespie, Navarro, Powell, etc) ma quella del Monk...
Non è che ci capivo, ci mancherebbe. Comunque è stato folgorante. Quelle melodie "stonate" con quei tempi "sghembi" mi mandavano "fuori".
  • 0
“La poesia del lirico non può dire nulla che nella sua più immensa universalità e validità assoluta non sia stato già nella musica che costringe il lirico a parlare per immagini. Appunto perciò il simbolismo cosmico della musica non può essere in nessun modo esaurientemente realizzato dal linguaggio, perché si riferisce simbolicamente alla contraddizione e al dolore originari nel cuore dell’uomo primordiale, e pertanto simboleggia una sfera che è al di sopra di ogni apparenza e anteriore a ogni apparenza. Rispetto a tale sfera ogni apparenza è piuttosto soltanto un simbolo: quindi il linguaggio, come organo e simbolo delle apparenze, non potrà mai e in nessun luogo tradurre all’esterno la più profonda interiorità della musica, ma rimarrà sempre, non appena si accinga ad imitare la musica, solo in un contatto esteriore con la musica, mentre neanche con tutta l’eloquenza lirica potremo avvicinarci di un solo passo al senso più profondo di essa.”
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#91 dick laurent

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Inviato 18 luglio 2011 - 12:38




finalmente uno che vota Monk :)


E' stato il mio primo amore. Avevo si e no 16 anni...e...cazzo che botta. Dopo, nonostante scoperte allucinanti, è comunque rimasto nel mio personale olimpo. Genio!


io a sedici anni non credo ci avrei capito nulla della sua musica.
...


Consumavo una musicassetta di mio fratello di un'enciclopedia jazz della Fabbri (che ora posseggo io come un cimelio). I primi numeri erano dedicati al bebop. Ho divorato tutte quelle monografie (Parker, Gillespie, Navarro, Powell, etc) ma quella del Monk...
Non è che ci capivo, ci mancherebbe.


guarda che non mettevo minimamente in dubbio che ci riuscissi eh, è anche questione di inclinazioni personali. Io so che non ci avrei capito nulla e non avrei apprezzato, ero per musiche molto più emotive e sentimentali (l'opposto insomma), poi vabbè il gruppo che ascoltavo di più a quell'età erano i queen o qualcosa del genere
  • 0

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#92 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 18 luglio 2011 - 13:32

Ho messo un + a entrambi :wub:


e volevo vedè... col nick che ti ritrovi! O_O
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(Arturo Toscanini)

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#93 bluetrain

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Inviato 18 luglio 2011 - 14:50

Banalissima, ma non potrebbe essere altrimenti:

John Coltrane
Miles Davis
Bill Evans
Sonny Rollins
Charles Mingus


Se vogliamo considerarlo jazzista, anche João Gilberto, lo metto come ghost best.

Che vita dura solo 5: dick sei un sadico perverso.
  • 0

#94 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 19 luglio 2011 - 05:57

chi è il volontario che prova a tirare un po' le somme?
a parte la cofanata di voti per Trane (peraltro meritatissimi), vediamo un po' che faccia ha la popolarità dei jazzisti in OR :)
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#95 PrebenElkjaer

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Inviato 19 luglio 2011 - 06:39

OK, mi sono messo a farlo io in velocità. Io ho preso i 5 di ognuno e fatto copia incolla su un file di testo. Ogni indicazione vale 1 ed ho solo contato in pratica. Non a manina, ho usato questo in molta pigrizia:

cat classifica.txt | perl -lne 's/^\s+//;s/\s+$//;s/\s+/ /g; print lc if (m/\w/)' | sort | uniq -c | sort -n -r


13 john coltrane
11 miles davis
8 sun ra
8 charles mingus
5 bill evans
3 duke ellington
3 anthony braxton
2 wayne shorter
2 tony williams
2 sonny rollins
2 roy haynes
2 ornette coleman
2 max roach
2 lennie tristano
2 jimmy giuffre
2 don cherry
2 bud powell
2 albert ayler
1 thelonious monk
1 stan getz
1 roscoe mitchell
1 philly joe jones
1 peter brotzmann
1 panama francis
1 mccoy tyner
1 louis armstrong
1 keith jarrett
1 jim hall
1 herbie hancock
1 gabor szabo
1 frank wright
1 eric dolphy
1 dom um romao
1 dizzy gillespie
1 cozy cole
1 chico hamilton
1 charlie parker
1 cecil taylor
1 cab calloway
1 booker little
1 billy higgins
1 art ensemble of chicago
1 art blakey
1 anthony davis
1 andrew hill


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#96 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 19 luglio 2011 - 06:45

ma mingus con quanti nomi è stato scritto? charlie, charles, chas, ciro... :facepalm:

sorprende, almeno a me, l'elevata posizione di Sun Ra :)
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#97 PrebenElkjaer

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Inviato 19 luglio 2011 - 06:45

ma mingus con quanti nomi è stato scritto? charlie, charles, chas, ciro... :facepalm:

sorprende, almeno a me, l'elevata posizione di Sun Ra :)

ho corretto Mingus, spero di aver messo quello giusto :)
Sun Ra ha qualche disco apprezzatissimo qua sul forum e gode la fama probabilmente.
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#98 Notker

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Inviato 19 luglio 2011 - 06:59

Sun Ra ha qualche disco apprezzatissimo qua sul forum e gode la fama probabilmente.


sì in effetti all'epoca si discusse molto di Jazz in Silouette, Sound of Joy e Space is the Place.
forse si discusse pure di Lanquidity, tra l'altro disco fe-no-me-na-le.
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#99 geeno

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Inviato 19 luglio 2011 - 07:09

Beh Sun Ra storicamente piace molto ai rockettari.
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#100 bluetrain

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Inviato 19 luglio 2011 - 08:54

A me invece fa specie vedere gente tipo Charlie Parker, Eric Dolphy o Ornette Coleman così indietro. Dai, Parker dietro a Anthony Braxton o Roy Haynes non si può vedere, anche solo per una questione puramente estetica.
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