5 jazzisti
#1
Inviato 11 luglio 2011 - 07:31
i miei:
Sun ra
Wayne Shorter
Andrew Hill
Booker Little
Albert Ayler
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#2
Inviato 11 luglio 2011 - 07:57
- john coltrane
- miles davis
- bill evans
- gabor szabo
- mc coy tyner
aloha.
#3
Inviato 11 luglio 2011 - 08:04
Eric Dolphy
Charlie Mingus
Sun Ra
Jimmy Giuffre
E' dura 5, almeno Coltrane, Cacil Taylor, Art Ensemble....
#4
Inviato 11 luglio 2011 - 08:15
Lennie Tristano
quali sono i tuoi preferiti? Alla fine non l'ho mai approfondito granchè, conosco Descent into maelstrom, The new tristano e Subconscious-Lee a nome di Lee Konitz (altro grande di cui vorrei aver sentito molto di più), più qualche pezzo sparso tipo I can't get started
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#6
Inviato 11 luglio 2011 - 08:45
Descent into maelstrom, The new tristano
Beh, questi due sono i migliori insieme a:
"Abstraction & Improvisation" che è una raccolta di pezzi soprattutto della prima fase, in particolare del 1949 col sestetto con Konitz e Marsch, che contiene anche Intruition e Digression, improvvisazioni totali del 1949.
Poi c'è "Lennie Tristano" del '55. In particolare la prima facciata, i primi 4 pezzi in studio, sono straordinari, ma in effetti li trovi già nella raccolta qua sopra.
Riguardo a "The New Tristano" occhio ad ascoltare la versione con 7 brani (quella con copertina a colori e foto sua a colori al piano) perchè nella versione Atlantic dell'omonimo del '55 (copertina in bianco e nero) dice che c'è anche "The New Tristano" ma solo di 6 pezzi, manca tra l'altro "C Minor Complex", il brano migliore.
Come tutti gli artisti di vecchia data è un po' un casino muoversi in una discografia fatta più che altro di raccolte, con pochissimi album concepiti come tali e l'insolita tendenza anti-commerciale di Tristano (in quegli anni non era affatto tipico per un jazzista, e in proposito il libro su di lui di Franco Fayenz è magistrale).
A me poi piace abbastanza anche "Note to Note", album di grande minimalismo (pare tutto uguale) e soprattutto il Copenhagen Concert del '65, probabilmente la sua ultima prova rilevante, un tentativo di sviluppo ulteriore della poetica dell'imperioso "The New Tristano".
#7
Inviato 11 luglio 2011 - 08:54
solo 5 so' tosti eh, comunque; in questo momento per me sarebbero:
Cecil Taylor (free jazz, avant-garde)
credo ormai di considerarlo il maggior pianista jazz di sempre; anzi, l'etichetta "jazz" gli starebbe pure stretta. Il suo pianismo è una miniera inesauribile di emozioni, spunti di riflessione, rimandi, ecc. il tutto alimentato da quel "fuoco inestinguibile" di cui sono dotati solo gli artisti di genio, quelli veri e certi surrogati che vanno pure di moda.
Duke Ellington (swing, big band)
ogni considerazione ulteriore sarebbe solo superflua; senza di lui magari il jazz esisterebbe comunque ma sarebbe certamente una cosa diversa... di sicuro peggiore.
Lennie Tristano (bop, cool)
come per Taylor, anzi di più, questo pianista ha gettato un ponte impossibile tra mondi sonori all'origine estranei; la sua musica, formalmente impeccabile, è tra le più complicate da analizzare che il jazz ci ha tramandato; una vera sfida intellettuale, assolutamente entusiasmante.
Charlie Parker (bop)
la vicenda umana e artistica di questo gigante della musica del XX secolo non possono non rapire il cuore e la mente di chiunque si senta sinceramente coinvolto dalla musica.
Bud Powell (bop)
per inclinazione ed esperienze personali, tendo ad affezzionarmi ai pianisti più che ad altri strumentisti; Powell è l'altro gigante per me imprescindibile del pianismo jazz di sempre. Powell, Tristano e Taylor sono per me una specie di "santa trinità", nelle cui musiche si riescono a scorgere tutti i tratti del pianismo jazz di ieri, di oggi e di domani. A questi pianisti aggiungerei ovviamente anche Monk, dal quale però mi sento meno coinvolto rispetto ai precedenti... di pochissimo, sia chiaro... ma dovendo sceglierne per forza solo 5...
mi sto sonvincendo che la stagione del bop rappresenti davvero lo zenith della musica jazz, sino ad oggi. penso pure che sarà molto improbabile che il jazz viva una nuova stagione del genere, per tanti motivi, non da ultimo perchè il jazz s'è inevitabilmente contaminato e quella "purezza" musicale ("sporcata" poi dalla protesta politica, dal pop/rock, dalla new age, ecc.) che caratterizzava le jam session dei Parker, Gillespie e compagnia bella, non sarà più possibile riportarla in vita.
tra l'altro, sono convinto che in questi anni il jazz sta attraversando un periodo di crisi molto profonda, probabilmente dovuta al fatto che questo genere sta cambiando pelle per l'ennesima volta e forse stavolta non si sa bene nemmeno dove questa nuova trasformazione andrà a parare... ma probabilmente sono pure io ad avere un'impressione troppo pessimistica degli eventi del jazz contemporaneo. forse non è un caso che gli ultimi dischi jazz che mi hanno entusiasmato sono ascrivibili allo stile del jazz-pop
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#8
Inviato 11 luglio 2011 - 08:57
Albert Ayler
John Coltrane
Don Cherry
Anthony Davis
TYPE O NEGATIVE. SLOW, DEEP AND HARD. Parole, musica e gesta di PETER STEELE
C A P T A I N M A S K R E P L I C A. Vita e arte di Don Van Vliet, CAPTAIN BEEFHEART
MEET AROUND THE ROCK - BEST OF ROCK (con Claudio Dosa & Federico Frusciante)
三生石
#9
Inviato 11 luglio 2011 - 09:00
manca tra l'altro "C Minor Complex", il brano migliore.
si lo conosco, in effetti ho sentito anche lennie tristano del 55, perchè mi sembrava di ricordare che requiem fosse in the new tristano e invece sta lì
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#10
Inviato 11 luglio 2011 - 09:02
Anthony Braxton
noooooooo... non l'avrei mai detto
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#11
Inviato 11 luglio 2011 - 09:05
mi sto sonvincendo che la stagione del bop rappresenti davvero lo zenith della musica jazz, sino ad oggi. penso pure che sarà molto improbabile che il jazz viva una nuova stagione del genere, per tanti motivi, non da ultimo perchè il jazz s'è inevitabilmente contaminato e quella "purezza" musicale ("sporcata" poi dalla protesta politica, dal pop/rock, dalla new age, ecc.) che caratterizzava le jam session dei Parker, Gillespie e compagnia bella, non sarà più possibile riportarla in vita.
tra l'altro, sono convinto che in questi anni il jazz sta attraversando un periodo di crisi molto profonda, probabilmente dovuta al fatto che questo genere sta cambiando pelle per l'ennesima volta e forse stavolta non si sa bene nemmeno dove questa nuova trasformazione andrà a parare... ma probabilmente sono pure io ad avere un'impressione troppo pessimistica degli eventi del jazz contemporaneo. forse non è un caso che gli ultimi dischi jazz che mi hanno entusiasmato sono ascrivibili allo stile del jazz-pop
per me più banalmente il jazz è diventato di nicchia quando il pubblico ha smesso di riconoscere i pezzi ed è finita l'era degli standard, sembra una cazzata ma sentire un'improvvisazione su un pezzo riconoscibile o sentirla su un pezzo sconosciuto è una cosa molto diversa, nel primo caso è molto più facile seguire e "capire" anche se poi l'improvvisazione spinge, per cosi dire, sul free
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#12
Inviato 11 luglio 2011 - 09:07
manca tra l'altro "C Minor Complex", il brano migliore.
si lo conosco, in effetti ho sentito anche lennie tristano del 55, perchè mi sembrava di ricordare che requiem fosse in the new tristano e invece sta lì
la "parsimonia" con cui Tristano registrava la sua musica caratterizza, ahimè in negativo, la sua discografia; non parliamo poi dei live, praticamente inesistenti, se si esclude il leggendario Live in Toronto (con il suo quintetto di allora) e alcune rarità e bootleg.
tra l'altro quel poco che ha registrato non sempre è in catalogo (vedi il caso incredibile di Descent); questo fatto aggiunge ulteriore difficoltà di approccio verso questo pianista... ma ne aumenta anche il fascino.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#13
Inviato 11 luglio 2011 - 09:11
#14
Inviato 11 luglio 2011 - 09:16
Non so se avete mai visto il video (l'han levato da youtube) del piano workshop di Berlino a cui furono invitati i seguenti pianisti: Jaki Byard, Bill Evans, Earl Hines, John Lewis, Lennie Tristano e Teddy Wilson. Nell'incipit della serata i sei vengono fatti suonare a turno, per circa un minuto l'uno, insieme a una sezione ritmica che suona sempre lo stesso tempo, così per cogliere le differenze di stile e approccio al medesimo pezzo. Beh, quello che fa Tristano è incredibile, si distingue dagli altri in modo cristallino. Sarebbe davvero da vedere ma oggi pare irrintracciabile.
che figata! Purtroppo no non l'ho mai visto... Byard non riesco a immaginare che c'entri comunque, visto che gli altri avevano uno stile ben definito mentre lui passava tranquillamente dal jazz delle origini al free come se niente fosse
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#15
Inviato 11 luglio 2011 - 09:18
mi sto sonvincendo che la stagione del bop rappresenti davvero lo zenith della musica jazz, sino ad oggi. penso pure che sarà molto improbabile che il jazz viva una nuova stagione del genere, per tanti motivi, non da ultimo perchè il jazz s'è inevitabilmente contaminato e quella "purezza" musicale ("sporcata" poi dalla protesta politica, dal pop/rock, dalla new age, ecc.) che caratterizzava le jam session dei Parker, Gillespie e compagnia bella, non sarà più possibile riportarla in vita.
tra l'altro, sono convinto che in questi anni il jazz sta attraversando un periodo di crisi molto profonda, probabilmente dovuta al fatto che questo genere sta cambiando pelle per l'ennesima volta e forse stavolta non si sa bene nemmeno dove questa nuova trasformazione andrà a parare... ma probabilmente sono pure io ad avere un'impressione troppo pessimistica degli eventi del jazz contemporaneo. forse non è un caso che gli ultimi dischi jazz che mi hanno entusiasmato sono ascrivibili allo stile del jazz-pop
per me più banalmente il jazz è diventato di nicchia quando il pubblico ha smesso di riconoscere i pezzi ed è finita l'era degli standard, sembra una cazzata ma sentire un'improvvisazione su un pezzo riconoscibile o sentirla su un pezzo sconosciuto è una cosa molto diversa, nel primo caso è molto più facile seguire e "capire" anche se poi l'improvvisazione spinge, per cosi dire, sul free
francamente non mi sembra però che il jazz odierno abbia rinunciato agli standard; in giro ci sono dischi, anche di quest'anno, dove vengono ripresi standard e pezzi del passato.
ad esempio, in questi giorni sto ascoltando l'ultimo lavoro di Matthew Shipp, Art of the improviser (che tra l'altro è anche abbastanza convincente), nel quale c'è un'interpretazione abbastanza inusuale del capolavoro swing di Strayhorn, Take the A Train (cavallo di battaglia delle orchestre di Duke).
Non so se avete mai visto il video (l'han levato da youtube) del piano workshop di Berlino a cui furono invitati i seguenti pianisti: Jaki Byard, Bill Evans, Earl Hines, John Lewis, Lennie Tristano e Teddy Wilson. Nell'incipit della serata i sei vengono fatti suonare a turno, per circa un minuto l'uno, insieme a una sezione ritmica che suona sempre lo stesso tempo, così per cogliere le differenze di stile e approccio al medesimo pezzo. Beh, quello che fa Tristano è incredibile, si distingue dagli altri in modo cristallino. Sarebbe davvero da vedere ma oggi pare irrintracciabile.
che figata! Purtroppo no non l'ho mai visto... Byard non riesco a immaginare che c'entri comunque, visto che gli altri avevano uno stile ben definito mentre lui passava tranquillamente dal jazz delle origini al free come se niente fosse
wow!!
sarebbe bellissimo poterlo vedere
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#16
Inviato 11 luglio 2011 - 09:21
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#17
Inviato 11 luglio 2011 - 09:29
roy haynes
miles
bud powell
tony williams
mingus
#18
Inviato 11 luglio 2011 - 09:35
in realtà ho fatto meno fatica a scegliere di quella che pensavo:
roy haynes
miles
bud powell
tony williams
mingus
ciao jordan, ho il lieve sospetto che suoni la batteria, o sbaglio?
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#19
Inviato 11 luglio 2011 - 09:51
in realtà ho fatto meno fatica a scegliere di quella che pensavo:
roy haynes
miles
bud powell
tony williams
mingus
ciao jordan, ho il lieve sospetto che suoni la batteria, o sbaglio?
hey c'hai azzeccato in pieno dick !! e mi sono pure sforzato: ho messo solo due batteristi ...
ma non ci posso fare niente ... qualsiasi disco con roy haynes alla batteria mi butta al tappeto, e l'ho scoperto solo da poco quindi mi mancano un sacco di ascolti, ma sono cose che si capiscono a pelle.
e tony, beh .. c'è da aggiungere qualcosa?
intanto piacere di conoscerti dick!
#20
Inviato 11 luglio 2011 - 10:00
Notker: il jazz non ha rinunciato agli standard ma il pubblico quegli standard non li conosce più, non è una lamentela, è una constatazione.
Credo che tu abbia straragione, anche proprio sull'ipotesi generale del perchè il jazz ha smesso di essere popolare. In fondo nel pop le cover non sono certo un limite per avere successo.
#21
Inviato 11 luglio 2011 - 10:01
Miles Davis
Cab Calloway
Duke Ellington
Dizzy Gillespie
Mo' non mi date contro: menzione speciale tutta italiana
Stefano Di Battista
ॐ मणि पद्मे हूँ
... perchè il voler bene non si compra, non si vende, non si impone con il coltello alla gola, nè si può evitare: il voler bene succede
(J. Amado - "Teresa Batista stanca di guerra")
#22
Inviato 11 luglio 2011 - 10:11
in realtà ho fatto meno fatica a scegliere di quella che pensavo:
roy haynes
miles
bud powell
tony williams
mingus
ciao jordan, ho il lieve sospetto che suoni la batteria, o sbaglio?
hey c'hai azzeccato in pieno dick !! e mi sono pure sforzato: ho messo solo due batteristi ...
ma non ci posso fare niente ... qualsiasi disco con roy haynes alla batteria mi butta al tappeto, e l'ho scoperto solo da poco quindi mi mancano un sacco di ascolti, ma sono cose che si capiscono a pelle.
e tony, beh .. c'è da aggiungere qualcosa?
ovviamente no, sono pure tra i miei preferitissimi
tò, se avessi dovuto fare 5 batteristi:
Philly Joe Jones (nessuno mi fa godere come lui, ieri stavo ascoltando the cooker di lee morgan e c'è lui che su night in tunisia è tipo la gioia)
Tony Williams
Roy Haynes
Max Roach
Billy Higgins
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#23
Inviato 11 luglio 2011 - 10:27
- Miles Davis
- Sun Ra
- John Coltrane
- Keith Jarrett
- Roscoe Mitchell
- (fatemi mettere Mingus come sesto, soffro troppo a non poter scrivere il suo nome)
#24
Inviato 11 luglio 2011 - 10:34
- chico hamilton
- panama francis
- cozy cole
- art blakey
- dom um romao
aloha.
p.s.:
#25
Inviato 11 luglio 2011 - 11:04
Miles Davis
Sonny Rollins
Jim Hall
John Coltrane
Bill Evans
#26
Inviato 11 luglio 2011 - 12:20
Jim Hall
Interessante, piace molto anche a me, anche se conosco più che altro i suoi lavori con Giuffre e con Bill Evans. Più in generale cosa consigli?
#27
Inviato 11 luglio 2011 - 16:11
Don Cherry -> solo per i Codona sarebbe già tranquillo, poi c'è la roba con Ornette e tante altre.
John Coltrane -> è la mia fissa
Frank Wright -> con quello sotto sono i miei casinari preferiti
Peter Brötzmann
Jimmy Giuffre -> metto lui per il suo stile particolarissimo negli arrangiamenti....
... ma ci potevano stare anche loro tranquillamente
Anthony Braxton
Charlie Parker
Sonny Rollins
Keith Jarrett
Rahsaan Roland Kirk
Charles Mingus
Thelonious Monk
Django Reinhardt
Art Tatum
Lennie Tristano
Bill Evans
e posto che magari ci ripenso...
Noodles: Sono andato a letto presto.
Tu sai citare i classici a memoria... ma non distingui il ramo da una foglia...
Fiero membro
Ci sono più dischi di merda che vita!
#28
Inviato 11 luglio 2011 - 16:16
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#29
Inviato 11 luglio 2011 - 16:36
vedo che Cecil Taylor è abbastanza ignorato; vabè che se ne devono mettere solo 5 ma a voi tutti che ve ne pare?
io lo rispetto più che amarlo, almeno al momento. Mi manca un sacco di roba (anche perchè certe cose torrenziali di ore che ha fatto negli anni 70/80 scoraggiano pure), per cui magari in futuro cambio idea. Mi piacciono soprattutto le sue cose degli inizi di quello che conosco.
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#30
Inviato 11 luglio 2011 - 16:36
#31
Inviato 11 luglio 2011 - 16:37
2. John Coltrane
3. Bill Evans
4. Charles Mingus
5. Wayne Shorter
I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった。」
#32
Inviato 11 luglio 2011 - 16:45
Beh, per me Taylor sarebbe stato il sesto, e anni fa l'avrei messo in cima, oggi effettivamente l'ascolto meno. Ma è una contingenza più che altro.
sì capisco, è una cosa che può capitare; del resto è musica non proprio "amichevole" e che abbisogna di una dedizione particolare, che non sempre uno riesce a mantenere. capita a chiunque.
però io trovo che, al di là dei momenti personali, taylor sia una fonte pressochè inesauribile di idee, oltre che essere un pianista dalla tecnica particolare e bes-ti-a-le
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#33
Inviato 11 luglio 2011 - 16:56
oltre che essere un pianista dalla tecnica particolare e bes-ti-a-le
è così bravo tecnicamente? Chiedo perchè di tecnica pianistica ci capisco niente e poi facendo quello che fa per me è ancora più difficile capirlo (cioè con gente tipo tatum o oscar peterson o altri è chiaro, con lui no), l'ho sentito dire molte volte comunque sta cosa
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#34
Inviato 11 luglio 2011 - 17:15
Jim Hall
Interessante, piace molto anche a me, anche se conosco più che altro i suoi lavori con Giuffre e con Bill Evans. Più in generale cosa consigli?
Devo dire che come pigli pigli bene nella sua discografia, comunque quelli da non perdere:
Jim Hall Live!
It's Nice to Be with You: Jim Hall in Berlin
Alone Together (con Ron Carter in duo)
The Bridge ( a nome di Sonny Rollins)
All Across the city
Complete Paul Desmond Quartet (con Jim alla chitarra)
Power of three (a nome di Michael Petrucciani con Wayne Shorter)
poi anche altri...
Live at North Sea Jazz Festival (in duo con Bob Brookmeyer)
#35
Inviato 11 luglio 2011 - 17:16
Ornette Coleman
John Coltrane
Charles Mingus
Miles Davis
#36
Inviato 11 luglio 2011 - 18:34
oltre che essere un pianista dalla tecnica particolare e bes-ti-a-le
è così bravo tecnicamente? Chiedo perchè di tecnica pianistica ci capisco niente e poi facendo quello che fa per me è ancora più difficile capirlo (cioè con gente tipo tatum o oscar peterson o altri è chiaro, con lui no), l'ho sentito dire molte volte comunque sta cosa
beh, intanto la sua tecnica non ha nulla o pochissimo a che vedere con la tecnica classica del pianoforte.
piuttosto suona il piano come fosse uno strumento a percussione (cosa che in realtà è!), tanto è vero che Val Wilmer definisce il pianoforte di Taylor un eighty-eight tuned drums.
gli aggregati ritmici e armonici che tira fuori sono spaventosi; secondo me è il più grande batterista jazz di tutti i tempi, solo che suona il pianoforte
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#37
Inviato 11 luglio 2011 - 19:19
io ad esempio l'ho incrociato praticamente zero ma prima o poi mi ci metto un po' seriamente.vedo che Cecil Taylor è abbastanza ignorato; vabè che se ne devono mettere solo 5 ma a voi tutti che ve ne pare?
Noodles: Sono andato a letto presto.
Tu sai citare i classici a memoria... ma non distingui il ramo da una foglia...
Fiero membro
Ci sono più dischi di merda che vita!
#38
Inviato 11 luglio 2011 - 19:21
guarda come verso i 3'20'' aggredisce la tastiera!
http://www.youtube.com/watch?v=cP5L8tjnB6w
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#39
Inviato 11 luglio 2011 - 19:22
Live at North Sea Jazz Festival (in duo con Bob Brookmeyer)
Questo mi prende benissimo. Mi piacciono i duetti e mi piace Brookmeyer. Ottimo.
#40
Inviato 12 luglio 2011 - 07:49
spero di completare un giorno o l'altro la scheda proprio su Silent Tongues, che forse è il disco che lo rappresenta meglio
guarda come verso i 3'20'' aggredisce la tastiera!
http://www.youtube.com/watch?v=cP5L8tjnB6w
l'avevo anche già visto questo video e non me lo ricordavo, sarà che qui non è particolarmente estremo però si vede che ha anche una gran tecnica (non che importi eh, era una curiosità). Intanto mi aspettavo un tripudio di miles davis e coltrane, non mi aspettavo incece che nessuno di nessuno mettesse Monk
Frank Wright -> con quello sotto sono i miei casinari preferiti
mi era sfuggito... confesso che praticamente non lo conosco perchè ne ho sempre sentito parlare solo malissimo, dimmi un disco che merita
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#41
Inviato 12 luglio 2011 - 08:08
#42
Inviato 12 luglio 2011 - 09:00
Secondo me il disco spacca culi del buon Frank è Church Number Nine (1973): mi ricorda molto Free Jazz di Ornette ma ci sento anche la ricerca della spiritualità delle ultime cose di Coltrane. Frank non è un figo tecnicamente, spesso è pesante e la sua cosa tipica è fare una nota a tutti polmoni per qualche secondo, ma lo adoro perché ci mette sempre un gran cuore, almeno questo è quello che mi arriva dalla sua musica e che mi piace tanto.A me di Wright piace molto "Unity", disco dei primi anni '70 in quartetto uscito però su Esp-Disk solo pochi anni fa. Gli altri suoi lavori su Esp non mi avevano lasciato grandi ricordi, ma questo è un signor disco.
Unity prendetelo comuqnue dato che almeno si trova. Ho visto che in qualche sito vendono la ristampa in CD del CN9, ma c'è da cercarselo. C'è Bobby Few al piano che mi piace, l'ho ascoltato solo nei dischi di Frank e non ho mai cercato altro di lui. Qualcuno lo conosce in altri contesti?
Noodles: Sono andato a letto presto.
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Fiero membro
Ci sono più dischi di merda che vita!
#43
Inviato 12 luglio 2011 - 09:40
Secondo me il disco spacca culi del buon Frank è Church Number Nine (1973): mi ricorda molto Free Jazz di Ornette ma ci sento anche la ricerca della spiritualità delle ultime cose di Coltrane. Frank non è un figo tecnicamente, spesso è pesante e la sua cosa tipica è fare una nota a tutti polmoni per qualche secondo, ma lo adoro perché ci mette sempre un gran cuore, almeno questo è quello che mi arriva dalla sua musica e che mi piace tanto.
A me di Wright piace molto "Unity", disco dei primi anni '70 in quartetto uscito però su Esp-Disk solo pochi anni fa. Gli altri suoi lavori su Esp non mi avevano lasciato grandi ricordi, ma questo è un signor disco.
grazie a tutti e due. Della tecnica mi frega molto relativamente eh, quella su taylor era una curiosità
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#44
Inviato 12 luglio 2011 - 09:46
Sun Ra
Miles Davis
John Coltrane
Max Roach
Viva l'originalità.
M.
M.
#45
Inviato 12 luglio 2011 - 10:02
John Coltrane 10
Miles Davis 8
sun ra 6
Charlie Mingus 5
bill evans 3
lennie tristano, duke ellington, wayne shorter, don cherry, albert ayler, jimmy giuffre, ornette coleman, bud powell 2
chi l'avrebbe mai detto, davis e coltrane i preferiti
mi stupisce sun ra, ma nel forum rock ci sta, come ci sta lo spleen indie di bill evans. Per ora non cagati da nessuno mostri sacri parker e armstrong che hanno avuto un solo voto e monk zero (e secondo me si conferma musicista molto meno immediato e sottile da afferrare, soprattutto perchè è l'opposto del romanticismo dei vari coltrane, davis ed evans, che tira molto di più)
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#46
Inviato 12 luglio 2011 - 11:03
Per ora non cagati da nessuno mostri sacri parker e armstrong che hanno avuto un solo voto
non per rompere le balle ma se hanno avuto "un solo voto" perchè scrivi che "nessuno" li ha cagati.
per quanto mi riguarda, Parker è imprescindibile, al di là di tutte le considerazioni che si possono fare sul jazz; idem anche per Armstrong (che però io non ho citato).
è singolare che proprio le due figure più fondamentali della storia del jazz (Armstrong per lo swing e Parker per il bop) siano considerate meno che altri giganti.
forse perchè li si dà per "scontati".
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#47
Inviato 12 luglio 2011 - 11:25
Per ora non cagati da nessuno mostri sacri parker e armstrong che hanno avuto un solo voto
non per rompere le balle ma se hanno avuto "un solo voto" perchè scrivi che "nessuno" li ha cagati.
per quanto mi riguarda, Parker è imprescindibile, al di là di tutte le considerazioni che si possono fare sul jazz; idem anche per Armstrong (che però io non ho citato).
è singolare che proprio le due figure più fondamentali della storia del jazz (Armstrong per lo swing e Parker per il bop) siano considerate meno che altri giganti.
forse perchè li si dà per "scontati".
vabbè, non cagati relativamente alla regola bastarda del metterne solo 5 chiaramente
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#48
Inviato 12 luglio 2011 - 11:36
Per ora non cagati da nessuno mostri sacri parker e armstrong che hanno avuto un solo voto
non per rompere le balle ma se hanno avuto "un solo voto" perchè scrivi che "nessuno" li ha cagati.
per quanto mi riguarda, Parker è imprescindibile, al di là di tutte le considerazioni che si possono fare sul jazz; idem anche per Armstrong (che però io non ho citato).
è singolare che proprio le due figure più fondamentali della storia del jazz (Armstrong per lo swing e Parker per il bop) siano considerate meno che altri giganti.
forse perchè li si dà per "scontati".
vabbè, non cagati relativamente alla regola bastarda del metterne solo 5 chiaramente
sì sì certo... cmq, come scrivevi sopra, sarà per il fascino emanato da personaggi come Trane o Evans, ma è rimane sorprendente che per la maggior parte di coloro che sono intervenuti qua dentro un Parker o un Armstrong non sia tra i primi 5.
però teniamo presente che molti di noi, magari arrivati al jazz tramite il pop/rock, è fondamentale che l'approccio avvenga attraverso una discografia organica. Parker e Armstrong, come sappiamo, hanno inciso molti singoli (poi raggruppati in compilation) ma di album veri e propri ne hanno fatti pochissimi, quasi zero.
questa cosa probabilmetne scoraggia l'approccio sistematico a questi musicisti che, quindi, rimangono poco conosciuti, a dispetto della loro importanza musicale.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#49
Inviato 12 luglio 2011 - 11:39
Una roba così trascende i generi. Pare che lui abbia i martelletti sulle dita, vedrò di ascoltarmi Silent Tongues.spero di completare un giorno o l'altro la scheda proprio su Silent Tongues, che forse è il disco che lo rappresenta meglio
guarda come verso i 3'20'' aggredisce la tastiera!
http://www.youtube.com/watch?v=cP5L8tjnB6w
Noodles: Sono andato a letto presto.
Tu sai citare i classici a memoria... ma non distingui il ramo da una foglia...
Fiero membro
Ci sono più dischi di merda che vita!
#50
Inviato 12 luglio 2011 - 17:02
vedo che Cecil Taylor è abbastanza ignorato; vabè che se ne devono mettere solo 5 ma a voi tutti che ve ne pare?
Ascoltato su disco è faticoso, prolisso, spesso (non "sempre", ovviamente) non rende molto, a mio modestissimo avviso.
Ma sentito (e visto!) dal vivo...
Lì è un'esperienza...
Davvero...
«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)
Moriremotuttista
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