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Hauschka - Salon des Amateurs [Fat Cat, 2011]


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6 replies to this topic

#1 JackNapier

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Inviato 06 luglio 2011 - 17:56

piccola rece personale:

Immagine inserita

Il piano preparato è sempre lo stesso. È l’occasione che cambia. L’Hauschka di Ferndorf è rimasto a casa a sfogliare l’album dei ricordi, questo di Salon des Amateurs è l’Hauschka che ha voglia di smuovere culi. Culi indie, si intende, quindi non aspettatevi la cassa ritta e il sudore sul dancefloor.

Convoca il batterista Samuli Kosminen dai mùm e il sound ne risente, perché “Girls” potrebbe essere presa per un pezzo di un disco a caso degli islandesi indietronici. Completano il quadro dei collaboratori la violinista Hilary Hahn (vincitrice di un Grammy Award nel 2004) e tizio e caio dei Calexico.

Ok, Hauschka non è mai stato un tipo restio al cambiamento. Dall’ambient-classical dell’esordio, alle escursioni in territorio jazz di Room to Expand, tenendo sempre il minimalismo come elemento basico attorno a cui sviluppare idee. Ma Salon è uno strappo deciso. Cos’è successo dopo Foreign Landscape? È successo In D.

Il risultato di questa folgorazione è percepibile immediatamente in “Radar”: una formula inaudita di minimalismo folk, con un uso degli ottoni che fa il verso a Terry Riley, spaccato da un ritmo sbilenco battuto dal pianoforte stesso.

“Two AM” è il Michael Nyman di Lezioni di Piano upgradato con innesti techno. “Tanzbein” sembra un possibile restauro di Music for 18 musicians. Una trama minimalista germoglia dai sintetizzatori, mentre le parti di piano seguono percorsi ripetitivi, lineari, melodici, che si giustappongono, cadono come rami di rampicante da una parete, e tu puoi concentrarti su una linea sola o goderne il disegno d’insieme.

La composizione “classica” di Ferndorf viene abbandonata in favore di uno schematismo quasi meccanico nella costruzione dei pezzi. Pezzi che vengono poi smontati e ricombinati con le composizioni di Kosminen e i due Calexico, sviluppate dai dettami dello stesso Hauschka. Il prodotto finale risulta delicato, piacevole, mai noioso, persino ballabile, e si impone tra i migliori ascolti di questo 2011, oltre ad essere, ad oggi, l’album più convincente del pianista di Dusseldorf.



Rece di Wago su OR:
http://www.ondarock....11_hauschka.htm

Signor Wago, appena 7,5? Per questo non vi pago asd



Ci metto la mia preferita, va'.
http://www.youtube.com/watch?v=MDuv6ai0KLE
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#2 wago

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Inviato 06 luglio 2011 - 18:15

Come ti ho già detto in separata sede, il tuo commento al disco mi piace un sacco. In particolare trovo a fuoco il parallelismo con In D: non so se sia effettivamente un'influenza, ma i due dischi sembrano effetti collocarsi su una linea comune, anche se hanno alle spalle suoni ed esperienze differentissime.

Poi una frase come questa è un vero colpo da maestro asd

Completano il quadro dei collaboratori la violinista Hilary Hahn (vincitrice di un Grammy Award nel 2004) e tizio e caio dei Calexico.


Vabbé, complimenti a parte spero che anche altra gente si incuriosisca, è un disco bellobellobello (e "7,5 è un ottimo voto").
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"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#3 JackNapier

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Inviato 06 luglio 2011 - 18:56

eh ma qui son dei cani come al solito, vedo.


Grazie comunque ^_^ .
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#4 music won't save you

    reprobo

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Inviato 06 luglio 2011 - 21:25

Volker Bertelmann lo seguo fin dagli inizi, anche se devo dire che le sue opere non mi hanno mai convinto fino in fondo, tanto che tendo a considerarlo un "minore" tra i tanti compositori minimali di questi anni.
Qui in effetti si discosta abbastanza dagli originari cliché del "Prepared Piano", introducendo beat e frammenti in chiave quasi house. L'operazione in sé è interessante e ambiziosa, ma ancora una volta il risultato mi dà una sensazione di freddezza al di là della sua superficie. A questo punto penso proprio che sia la firma stilistica di Bertelmann, che faccia "piano solo" o si dedichi a soluzioni maggiormente avanguardistiche come in questo caso.
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in eremitaggio su http://musicwontsaveyou.com

#5 wago

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Inviato 06 luglio 2011 - 21:30

Davvero freddezza? E' una sensazione che ho anche io con gli altri dischi suoi (che mi paiono "carini" ma non mi fan mai venir voglia di tornare a sentirli) ma non con questo, che al contrario mi sembra molto caldo e avvolgente. Roba tipo caminetto, coperte e via.
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#6 signora di una certa età

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Inviato 07 luglio 2011 - 07:20

eh ma qui son dei cani come al solito, vedo.


Grazie comunque ^_^ .



potevi aggiungere un linkino per gli amici ;)
  • 0

In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle


#7 kingsleadhat

    कगलु विपश्यना बाद वैश्व

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Inviato 07 luglio 2011 - 10:46

Davvero molto bello.

Lo scorso anno ascoltai "Ferndorf" che però non mi ha esaltato più di tanto, "SdA" penso sia nettamente superiore.
  • 2




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