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Gamelan


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18 replies to this topic

#1 wago

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Inviato 20 ottobre 2006 - 10:55

In questi giorni mi sono dedicato all'esplorazione del gamelan, la forma musicale piu' nota a occidente della musica tradizionale indonesiana. La sua influenza sulla musica occidentale del '900 e' stata determinante, come testimoniato dalle numerose opere e concezioni musicali da essa ispirate: si va da Claude Debussy, Bela Bartok, Oliver Messiaen, Steve Reich, John Fahey fino a John Cale, i King Crimson o la colonna sonora dell'OAV Akira.
In prima approssimazione, un gamelan puo' essere definito come un set di strumenti (principalmente idiofoni, metallofoni, membranofoni e aerofoni) specificamente costruiti per suonare assieme, su una scala che e' caratteristica del particolare set. Strumenti presi da gamelan diversi non possono suonare assieme, e le rare occasioni in cui questo capita sono caratterizzata de forti dissonanze. Questo set di strumenti e' disposto ordinatamente per terra e suonato da un largo ensemble di musicisti, in genere seduti, che finisce per essere indicato anch'esso come gamelan.

Immagine inserita

La musica suonata ("gamelan" anch'essa) riflette concezioni radicalmente diverse da quelle che caratterizzano la musica occidentale e svariate altre forme di musica extraeuropea. Essa e' basata sulla cosidetta struttura colotomica: a ogni strumento e' associato un ciclo di lunghezza differente, e i diversi cicli sono gerarchicamente ordinati (o meglio "annidati") a seconda della loro lunghezza. Il piu' lungo dei cicli e' quello del gong ageng (che solitamente e' proprio un gong, ma paradossalmente puo' essere un altro strumento che svolge lo stesso ruolo), e la sua lunghezza e' il minimo comune multiplo delle lunghezze degli altri cicli. Gli altri cicli hanno lunghezze non necessariamente divisibili fra loro: i gamelan sono dunque caratterizzati da una marcata poliritmia. Alcuni strumenti (detti colotomici), solitamente metallofoni, svolgono sostanzialmente il ruolo del gong ageng per gruppi ristretti di strumenti, ripartendo cosi' il "giorno sonoro" del gong ageng in sottocicli di lunghezza inferiore.
Assieme agli strumenti impiegati, sono le differenze a livello colotomico, prima ancora delle singole parti strumentali, a caratterizzare un particolare stile o una particolare esecuzione. Altri elementi fondamentali del gamelan (o di suoi particolari stili) sono il kotekan, ovvero l'alternanza rapidissima tra due o piu' strumenti per creare una melodia, l'impiego in varie forme di sostanzialmente due scale (pélog, un'ettatonica basata su un temperamento a 9 toni, e sléndro, una pentatonica) e l'abbinamento degli strumenti in coppie, accordate in maniera leggermente sfasata di modo da produrre un battimento (della stessa frequenza per ogni coppia nello stesso gamelan) culturalmente associato alla presenza del divino.

Si possono trovare informazioni piu' dettagliate su wikipedia (gamelan, colotomy, kotekan e voci correlate) e soprattutto sul vastissimo sito (in francese) Gamelan, Architecture Sonore.

Ho ascoltato per il momento quattro raccolte, tutte (un po' a fatica!) reperibili su internet tramite p2p o rapidshare/megaupload:

Immagine inserita
Bali: A Suite of Tropical Music and Sounds (World Network, 1995)

Immagine inserita
Java - Pays Sunda: Musique Savantes, Vol. 2 - The Art of Gamelan Degung (Ocora, 1996)

Immagine inserita
Anthologie des Musiques de Bali, Vol. 2: Gamelan Virtuoses (Buda Musique, 2000)

Immagine inserita
Indonesia: Music from the Nonesuch Explorer Series (Nonesuch, 2000)

Sono ancora alla ricerca di "Discover Indonesia" (Smithsonian Folkways, 2003), "The Rough Guide to Indonesia" (World Network, 2000) e "Night Recordings from Bali" (Sublime Frequencies, 2003). Le quattro raccolte che ho sentito mi sono parse tutte valide e interessanti, alcune piu' complete, altre piu' approfondite. In particolare consiglio quella edita dalla francese Buda Musique, caratterizzata dalla predominanza di timbri metallici e da musica estremamente varia e complessa, che mi ha ricordato molto direttamente certe cose un po' alla Don Caballero (sara' che tra le fonti di ispirazione di questi ultimi ci sono Steve Reich e i King Crimson). Quella che emerge dalle raccolte, in ogni caso, è musica molto distante dalla nostra concezione abituale, ma estremamente affascinante, godibile e, in conclusione, davvero bella.
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#2 Merlo

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Inviato 20 ottobre 2006 - 12:34

Grazie Wago! Sul forum vecchio avevo aperto un topic su questo argomento ma non aveva ricevuto risposte così esaurienti.

Approfondirò anche questi dischi che ci consigli  ::)
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#3 slothrop

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Inviato 20 ottobre 2006 - 13:27

Qualcuno è in grado di spiegarmi come si caratterizza lo stile jaipongan (sempre indonesiano ma credo con differenze fondamentali dai vari stili di gamelan)?

Ad ogni modo un plauso a questo utilissimo thread e volevo chiedere a chi frequenta il genere se sia possibile, in maniera un pò grossolana, rilevare nella musica di Java una minore irruenza rispetto a quella di Bali (Night Recordings è particolarmente metallico tra le altre cose e presenta diverse interpretazioni di danza Barong).
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#4 wago

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Inviato 20 ottobre 2006 - 13:38

Se ho pen capito, il jaipongan e' una forma musicale moderna, creata in seguito alla proibizione del Rock'n'Roll e della musica occidentale negli anni '60. E' uno stile creato "a tavolino" rielaborando elementi provenienti da stili tradizionali, tra cui la danza rituale, il teatro delle marionette e il gamelan. Non ho ancora sentito nulla, ma c'e' una compilation Nonesuch (WestJava: Sundanese Jaipong and other Popular Music, 2003) che dovrebbe occuparsene in maniera estesa. La formula dovrebbe essere quella di un riadattamento dance/pop (non so in che termini) degli stili tradizionali: musica piu' veloce e ritmata, ruolo centrale della voce, maggior importanza della melodia. A quanto pare negli anni '80, nonostante la revoca del bando alla musica occidentale, il Jaipongan e' stata la musica da ballo piu' diffusa in Indonesia.

Per quanto riguarda le differenze tra Bali e Java, non sono in grado di dare una risposta significativa. Il disco di gamelan javanesi che ho sentito e' dedicato a un unica tipologia di gamelan, il gamelan degung, peraltro caratteristico della sola regione della Sonda. E' senza dubbio musica molto piu' melodica e ariosa rispetto a quella di "Gamelan Virtuoses", che spazia invece su vari stili di gamelan balinesi alla ricerca di timbri metallici e stili convulsi e frastornanti. Ascoltando pero' la compilation World Network dedicata alla musica balinese si trovano gamelan (e non solo) per ogni gusto, alcuni piu' melodici, altri molto rigidi e minimalisti nella struttura, altri ancora frenetici e "estremi" come quelli di "Gamelan Virtuoses". Spero di riuscire a sentire la compilation Sublime Frequencies dedicata a Bali la settimana prossima, cosi' potro' rispondere meglio alla tua domanda.
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#5 Paz

    Roadie

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Inviato 20 ottobre 2006 - 18:00

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puoi dirmi quale dei dischi che hai citato è registrato meglio?
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« Ohne Musik wäre das Leben ein Irrtum » (F. Nietzsche, Götzen-Dämmerung, 1888, cap. I, af. 33).

#6 wago

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Inviato 20 ottobre 2006 - 19:48

Java - Pays Sunda: Musique Savantes, Vol. 2 - The Art of Gamelan Degung (Ocora, 1996)
Anthologie des Musiques de Bali, Vol. 2: Gamelan Virtuoses (Buda Musique, 2000)

Questi due dischi sono registrati bene, non so nemmeno se siano "field recordings" o siano stati registrati in studio. La compilation Nonesuch Explorer ha qualita' altalenante, penso dipenda dalle singole raccolte da cui sono tratti i pezzi. Il disco dedicato a Bali invece e' volutamente ricco di rumori d'ambiente, voci, perfino canti di galli: fa parte del suo fascino.
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#7 dick laurent

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Inviato 22 ottobre 2006 - 10:23

non avevo mai ascoltato nulla, e ho deciso di sfruttare questo topic per cominciare a scoprire il genere.
sto ascoltando da pochi secondi Bali: A Suite of Tropical Music and Sounds e...oh mio dio, ma è Terry Ryley in pratica!
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#8 wago

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Inviato 03 dicembre 2006 - 19:38

Torno su questo thread perche' sono finalmente riuscito a procurarmi questo:

Immagine inserita
The Rough Guide to the Music of Indonesia [World Music Network, 2000]
Spaccato quanto mai eterogeneo della "popular music" indonesiana, la prima cosa da dire di questa compilation e' che (come consueto nella collana) e' assolutamente indecifrabile senza booklet. Ho potuto dunque ricavarne solo qualche impressione superficiale, senza ben comprendere il contesto sociale e musicale che le quindici tracce scelte dovrebbero rappresentare.
Su due piedi, direi che se la tradizione secolare dei gamelan e' musicalmente raffinatissima, affascinante e stupefacente per le orecchie occidentali, la musica raccolta in questo disco non sembra ne' cosi' distante da noi, ne' cosi' complessa e affascinante. La sensazione e' quella di una fortissima occidentalizzazione dei generi pop, che si manifesta nell'estrema semplificazione ritmica e strutturale, nella rinnovata centralita' data alla melodia e nell'impiego di forme e strumenti tipici e del pop occidentale (strofa-ritornello, giro di do, tastiere, arrangiamenti orchestrali). L'elemento di continuita' con la tradizione suona nella maggior parte dei casi assolutamente posticcio e si limita all'impiego sporadico di qualche gong. Per il resto le melodie mi sembrano sostanzialmente simili a quelle del pop arabo o greco: minori armoniche onnipresenti e vocalizzi salmodianti che onestamente non avevo mai trovato in quel poco di musica tradizionale indonesiana (anche non gamelan) che ho ascoltato. Parecchi pezzi mi sembrano presentare temi e ritmiche mediterranee: puo' essere siano di "importazione" portoghese.
Insomma un forte appiattimento culturale e strutturale, e la trasformazione di un'eredita' musicale che poco ha da invidiare a quella occidentale in pura "spezia" per musica che ha l'aria di essere buona al piu' per sagre paesane e stacchetti televisivi.
Purtroppo non sono in grado di distinguere tra i vari stili che dovrebbero essere esemplificati nella raccolta (Dangdut, Pop Sunda, Jaipongan), ma tra tanta mediocrita' spicca qualche pezzo, come il gamelan-samba violinistico iniziale, che fonde i ritmi annidati del gamelan con accentazioni, temi e dinamiche occidentali, mantenendosi sempre raffinato e intrigante.
In conclusione, non lo definirei un ascolto di qualita', ma senza dubbio interessante per rendersi conto di quale sia "l'altra faccia" della musica indonesiana. Col booklet pero' forse ci si capisce di piu'...
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#9 Guest_pAggIoni_*

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Inviato 04 dicembre 2006 - 20:25

Dove l'hai trovato? Io ho cercato a Padova tipo e non ho trovato nulla dei titoli che avevi postato . Idem sul mulo .
Dammi un contentino : te la sentiresti di trovarmi un corrispettivo occidentale di questa musica ? Qualche nome .  Qualche rimando . Tanto da farmi un'idea , nell' attesa di trovare qualcosa .
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#10 wago

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Inviato 05 dicembre 2006 - 00:13

Fonte: slsk e tanta pazienza. Mi pare comunque siano tutti reperibili online su cdnow e amazon: io stesso alla prima occasione di acquistoni intendo accaparrarmene un paio.

Tra i termini di paragone occidentali, i musicisti che piu' si sono ispirati allo stile. Su due piedi direi Steve Reich, i lavori minimali di John Cale (e a questo punto tanto vale prendere due piccioni con una fava con "Church of Anthrax") e i King Crimson del periodo "Discipline".
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#11 InTheBasement

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Inviato 05 dicembre 2006 - 02:27

Su due piedi direi Steve Reich, i lavori minimali di John Cale (e a questo punto tanto vale prendere due piccioni con una fava con "Church of Anthrax")


Church Of Anthrax è con Riley, però (altro pezzo da novanta). E soprattutto di dischi minimali di Cale ce ne sono diversi più validi e più minimali, vedi il cofanetto recentemente uscito su Table Of The Elements che ne raccoglie diversi.
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#12 wago

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Inviato 05 dicembre 2006 - 11:14

Su due piedi direi Steve Reich, i lavori minimali di John Cale (e a questo punto tanto vale prendere due piccioni con una fava con "Church of Anthrax")


Church Of Anthrax è con Riley, però (altro pezzo da novanta). E soprattutto di dischi minimali di Cale ce ne sono diversi più validi e più minimali, vedi il cofanetto recentemente uscito su Table Of The Elements che ne raccoglie diversi.


Beh, anche Riley va benissimo! Vero che di Cale ci sono cose piu' minimali, pero' il gamelan non e' esattamente musica "minimale": e' tecnicamente e strutturalmente molto complesso, solo che non fa leva sugli stessi elementi della musica occidentale dunque ci suona un po' spaesante.
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#13 Guest_Mattia_*

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Inviato 05 dicembre 2006 - 11:44

Qualcuno di voi conosce il collettivo newyorkese, della seconda metà dei Settanta, chiamato Gamelan Son Of Lion?

The Complete Gamelan In The New World Performed By The Gamelan Son Of Lion (Locust, 2004) - è un album strepitoso, toccante. Forced Exposure ne parla così: "This is the first proper re-release of two legendary recordings by the innovative Gamelan Son of Lion. This New York performance group has counted as its founding members Fluxus pioneer Phillip Corner, electronics composer Daniel Goode (Tzadik), and core member Barbara Benary. Equally inspired by the resonant decaying sounds of New York school composers like Morton Feldman, the stunning pacific gamelan music of its namesake & the wild antics of Fluxus, their sound is trancelike and beautifully inspiring collection. Brought back into print for the first time in over 20 years, this fully remastered features new liner notes by Author Marcus Boon.".

Questo è il sito ufficiale.

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#14 wago

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Inviato 05 dicembre 2006 - 11:48

L'ho ascoltato, un po' distrattamente devo dire. Non mi ha fatto una grande impressione, ma ora non saprei piu' spiegare il perche' visto che non ricordo affatto come fosse il disco. Lo risentiro'.
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#15 InTheBasement

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Inviato 05 dicembre 2006 - 11:53

Nuovamente in pieno trip LAFMS, mi è impossibile non citare Music for Gamelan and Synthesizer di Chip Chapman (Le Forte Four) sul primo disco della raccolta.

Dalle note del box:
It is a safe thing to note that Terry Riley and Steve Reich were major influences. It was also A BIG DEAL to combine the Electric Music Box with the Balanese Orchestra or Gamelan. A couple of the musicians were not crazy about this. This recording of the rehearsal was, typically, much better than the performance. 1975. Chip: synthesizer, Joe: sequencer trigger-man. Featuring the Cal Arts Gamelan Orchestra.
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#16 bar shoma

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Inviato 10 gennaio 2013 - 13:42

Qualcuno mi sa spiegare come mai nel gamelan vengono inclusi sia la musica con le campane di bronzo che i canti tipo questo?
http://www.youtube.com/watch?v=uN5JBbQ_Q1M
Esistono dischi di gamelan con solo canti?


Credo sia perche` il gamelan accompagna anche molti spettacoli teatrali come il famosissimo Wayang kulit.
Il Ketjak e` una danza, se non erro. Il Wayang e il Ketjak si basano sulle due piu` importanti storie dell`epica indiana: il mahabharata e il ramayana che, sin dall`antichita`, sono stati recitati e/o cantati. In queste forme di rappresentazione, quindi, l'orchestra gamelan fa da accompagnamento.
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#17 uomoz

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Inviato 29 gennaio 2014 - 15:34

Il kecak è una danza/spettacolo teatrale a cui l'orchestra gamelan fa da accompagnamento. In sottofondo puoi sentire le persone che fanno il cosidetto "ciakaciakaciaka" e che nel complesso rappresentano l'esercito di scimmie che accompagna Rama nel Ramayana.

All'incirca all'interno dello spettacolo si assiste a questa performance in cui il sottofondo di alcuni stacchi gamelan è appunto accompagnato dal canto ritmato dell'esercito di scimmie.

http://www.youtube.c...h?v=S-b895UdLzc

Se mai doveste passare per Bali è d'obbligo assistere ad uno di questi spettacoli che coinvolgono anche performance di danza, di stile balinese ma di grande influenza indiana. La danza degli occhi delle ballerine è molto impressionante e nella danza, nei costumi e nei colori si notano le differenze tra cultura induista di stampo balinese e quello puramente indiano.

Il gamelan balinese appunto è altamente influenzato dalla religione locale che ha plasmato la cultura e le tradizioni dell'isola in modo unico. Bali è l'unica isola induista di tutta l'indonesia, mentre Java è prettamente di stampo musulmano, sebbene tradizioni antiche di stampo induista-buddhista siano ancora radicate. Un esempio è il teatro delle marionette e delle ombre caratteristico della zona di Yogyjakarta, che riprende storie induiste tramutandole in storie di principesse e principi, sebbene conservino ancora le radici dei racconti della cultura induista.

Detto questo la principale differenza tra il gamelan di Java e quello di Bali è data dalla sezione ritmica: mentre quello balinese ha maggiori poliritmie e stacchi, il gamelan di Java è più moderato e meno irruento nella sezione ritmica. Poi in teoria gli strumenti cambiano passando da metallofoni suonati con martelli del gamelan balinese ai suoni più delicati dei vibrafoni/xilofoni di bambù della tradizione giavanese. Inoltre l'utilizzo del gong è più limitato nel gamelan della regione di Java in cui i fiati invece fanno un po'più di presenza.

Java e Bali sono due mondi completamente diversi, e questa differenza si risente appunto anche nei due stili musicali che sono pensati per occasioni differenti. Sia da un punto di vista paesaggistico che soprattutto culturale, sarebbe un po'come paragonare la Grecia con la Turchia, simili ma infinitamente diverse per fattori religiosi/culturali, linguistici e culinari.
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#18 dick laurent

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Inviato 29 gennaio 2014 - 16:27

Vale la pena risegnalare quel gran disco di The beauty in the beast di Wendy Carlos, ispirato proprio dal gamelan. Disco rivoluzionario per molti aspetti, anche se tra i compositori classici è passato quasi inosservato. Il mio post da qui
http://forum.ondaroc...ca-microtonale/

Immagine inserita
Wendy Carlos - Beauty in the beast

non si trova manco un pezzo su youtube o siti streaming perchè lei è peggio di Prince, comunque disco bellissimo e originale: essendo la microtonalità limitata dall'intonazione rigida degli strumenti acustici (che per esempio impediscono di modulare), la Wendy li rimpiazza con sintetizzatori che risolvono il problema e si sbizzarrisce a inventare scale a centinaia di toni e armonizzazioni mai sentite in una sua personalissima interpretazione della world music, spingendosi in territori praticamente mai battuti. Infatti l'impossibilità di usare la teoria classica e anche semplicemente una notazione le hanno reso il lavoro lentissimo (svariate ore per pochissime battute per Just imagination) e difficile. Il risultato è un disco che non somiglia a nient'altro con un'atmosfera sull'onirico spinto ma risultando comunque stranamente accessibile (nei limiti vabbè). Uno dei commenti che ho trovato in giro era qualcosa tipo "sembra la musica dei residents se i residents mi piacessero". Io adoro pure loro ma credo che renda l'idea.
L'unico motivo per cui non ha influenzato un botto di elettronica credo sia da cercare proprio nella difficoltà data dal fatto che la musica del disco è proprio terra inesplorata esattamente come quando Schoenberg si tirò fuori la dodecafonia. Anzi, probabilmente molto di più, visto che Schoenberg lavorava con dodici toni fissi e ben conosciuti e non con centinaia mai sentiti.

http://www.metafilte...ty-in-the-Beast

Il mio pezzo preferito del disco è proprio Poem for Bali, che è quello che parte dalla sonorità delle scale gamelan (slendro e pelog). Pura magia.
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#19 tonysuper

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Inviato 30 marzo 2019 - 18:03

Ho passato diverse settimane a cercare (quel poco che si trova) dell'uomo dai mille nomi

 

K. P. H. Notoprojo

 

https://en.wikipedia...P._H._Notoprojo

 

 

Il disco inviato sul Voyager è stato "recentemente" riedito in cd (e si trova su tutte le piattaforme di streaming) nel 2006 da Nonesuch.

 

https://www.youtube...._ZOYiTs2H1T9qUH


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