83 replies to this topic

[Giubbo]

io sarei più interessato al versante spiritual. quindi mi sa che mi tengo lontano da questo, non fa per me.

[Ɲ●†]

magari Hecker continua a non convincermi, ma vabbè.

Manco a me. Tra l'altro l'ultimo album mi ha impallato il lettore mp3 proprio mentre lo stavo cancellando e non si è più ripreso :-(

[paloz]

L'ultimo di Hecker è un capolavoro e voi non siete (fede)degni.

[Moontesquieu]

L'ultimo di Hecker è un capolavoro e voi non siete (fede)degni.

Paloz io sto per schiaffargli 10 netto punto e basta, ti volevo avvertire

[combatrock]

L'ultimo di Hecker è un capolavoro e voi non siete (fede)degni.

Paloz io sto per schiaffargli 10 netto punto e basta, ti volevo avvertire

[m]http://youtu.be/_14LSKQt-Wg[/m]

Non è una critica, ma una boiata che m'è uscita così

[Moontesquieu]

Non è una critica, ma una boiata che m'è uscita così

E' il tanto chiacchierato aumento dell' Iva

[nevvero?]

Mettetelo anche su un host, perdio, che non posso accedere a SS.

ho letto ora. ti serve ancora sto servizio? nel caso, cerco di provvedere.

[Karhunen]

No, ma di spoken ci sono alcune parti, secondo me non guasta proprio nulla, anche perchè c'è sempre la musica sotto

Le parti spoken sono tra quelle meglio riuscite del disco, a mio avviso. Personalmente, invece, nutro dubbi sugli inserti tenorili, anche perché spesso accompagnati da un sovrarrangiamento jazz. D'altronde, io sono uno di quelle capre che hanno amato, due anni fa, Matana e Colin Stetson, proprio perché poco jazz.

[slothrop]

D'altronde, io sono uno di quelle capre che hanno amato, due anni fa, Matana e Colin Stetson, proprio perché poco jazz.

perchè invece gli inserti tenorili son proprio roba da jazzofili puristi...


NB: anche a me piacciono le parti spoken

[slothrop]

Faccio due precisazioni:

- la prima sugli inserti tenorili, che com'è ovvio possono non piacere e hanno certamente (oserei dire oggettivamente) il limite di essere un po' tutti uguali. A me comunque piacciono in sé e anche per il fatto che danno alla musica quella dimensione fuori dal tempo, anticata se vogliamo, che mi pare del tutto pertinente allo spirito "narrativo" del disco, senza contare che l'inserto tenorile vale anche come dichiarazione d'intenti di una musicista figlia della Aacm, cioè del circolo di cervelli che ha fatto avanzare il jazz prendendo piena consapevolezza della natura intellettuale e globale di questa musica, che quindi può legittimamente prendere a prestito elementi della musica colta bianca, senza doverlo giustificare. Personaggi pre-Aacm come Cecil Taylor o il controverso caso di John Lewis ebbero il loro da fare per imporsi come jazzisti + neri + intellettuali, andavano vinti dei pregiudizi. L'Aacm partì dalle loro conquiste.


- la seconda è un discorso più generale in merito a questa mia solfa snob sull'hipster-jazz che ogni tanto ricompare. Io ovviamente son qui per dimostrare che c'è meno snobismo e più "oggettività" di quel che sembra. L'argomento è in realtà molto semplice: negli ultimi 10-12 anni il mondo dell'indie-rock è stato lontanissimo dal jazz (non era per niente così negli anni '90) e ha aperto invece le porte al metal, al drone, al minimalismo, persino alla new-age e all'aor, con alcuni di questi settori che parevano geneticamente inconciliabili con l'indie-rock. Il jazz è stato lasciato in disparte dal grosso del correntone indie degli anni '00. Per questa ragione i rari casi di hipster-jazz sono rilevanti, perchè appunto sono rari e in controtendenza. Sono anomalie nelle classifiche di fine anno non perchè l'ascoltatore indie medio sia un imbecille, ma perchè il trend generale è lontano dal jazz e quindi sono eccezioni che si notano, tutto qua.

[Karhunen]

Penso fosse chiaro il tuo punto, Slothrop. Io mi ricordo un po' l'ironia che ha circondato il lavoro di Stetson due anni fa, quando spopolò un po' in giro, soprattutto su Rym. Ha ragione chi dice che è jazz che piace agli indie: solo che io non lo vedo necessariamente come un male. A me piace il rock, soprattutto indipendente, mi piace il post rock, l'ambient, i dischi della Constellation: Stetson ha una formazione da jazzista e suona bene il sassofono ma ha fatto un album di questo tipo, è venuto fuori bene e lo apprezzo. Avesse fatto un album jazz non l'avrei manco considerato.
Sugli inserti tenorili, chiaro che non è una feature jazz: è che corrispondono alle parti dell'album il cui accompagnamento è più "jazzato". Mentre di Matana mi piace il resto: per fare un esempio, nel chapter one la traccia che mi fa impazzire è "libation for mr. Brown", dove l'unico strumento che c'è è un basso che compare dopo sette minuti (seguito da una tromba nel finale)

[slothrop]

ah, ok, su Stetson non ho letto le cose che dici ma posso immaginare. E comunque a me Stetson piace. A naso direi anche che hai ragione sul fatto che il tenore compare proprio nei momenti più jazz, dovrei riascoltarlo però sì, l'effetto è sempre abbastanza straniante, quando sembra che il fluire jazzistico debba prendere il volo arriva sto tenore che ti fa tornare a terra.

[xtc]

Sono molto felice che belano sia stato un estimatore prima dell'hype su questi due personaggi della constellation, comprendo che si sia indispettito per i commenti su rym ma credo che apprezzerà il ripasso di alcune frasi che accompagnarono quei due dischi qui su ondarock, a dimostrazione che per fortuna c'è ancora chi ascolta la musica senza i paraorecchi dell'hype

http://www.ondarock....olinstetson.htm
…. fa scivolare il sassofono dal suo ruolo di strumento jazz verso un linguaggio nuovo, che sposa Glenn Branca a Arthur Russell, Arvo Pärt e Anthony Braxton.
Le quattordici tracce non esplorano solo infinite soluzioni tecniche, ma allineano un fronte emotivo che provoca ammirazione e stupore, rivitalizzando il linguaggio, riportando la musica al centro dello specchio culturale dei nostri giorni, come dimostra la rilettura di "Lord I Just Can't Keep From Crying Sometimes" di Blind Willie Johnson, scarnificazione di un blues eterno che osa violentare i confini del suono….. 24/03/2011
http://www.ondarock....tanaroberts.htm
… Anni di ricerca e studi sul rapporto culturale tra musica e storia della creatività umana, attraverso oggetti e racconti capaci di edificare una storia geologica e antropologica degli africani in America…. Matana Roberts ha impresso nelle otto tracce tutte le ambizioni musicali e narrative, realizzando un album spirituale…. e voci sembrano sbucare dal passato, come anime che si raccolgono sulla terra per raccontarci una verità troppo presto dimenticata… forgiando nuovi canti di libertà ("Libation For Mr. Brown: Bid Em In...") (29/06/2011)

[Karhunen]

Egregio Marmoro, io il disco di Stetson me lo sono ascoltato dopo aver letto la recensione di ondarock! Quindi c'era già hype... pazienza, non tutti possono avere l'occhio lungo e webzine e riviste esistono per questo.
(comunque non mi sono indispettito dai commenti, semplicemente non capisco perché un disco ambient sia ok, mentre uno "jazz" che strizza l'occhio al pubblico indie sia da "condannare").

[slothrop]

non capisco perché un disco ambient sia ok, mentre uno "jazz" che strizza l'occhio al pubblico indie sia da "condannare").

yes, punto centrato. E sono d'accordo con te. Però al tempo stesso sono uno che la mena con la storia dell'hipster-jazz ma lo faccio dal punto di vista di quello che il jazz lo ascolta e lo vorrebbe in realtà più visibile presso platee più ampie. Platee che dimostrano di poter apprezzare certa roba (vedi Matana e la Cherry, i dischi di Stetson secondo me stan più nel minimalismo che nel jazz) ma che poi restano attaccate al correntone che da una decina d'anni ha ampiamente sdoganato l'ambient (vedi anche il seguito che si cucca un soggetto secondo me sopravvalutato come Hecker) lasciando il jazz nel suo strano mondo, nel quale il download conta poco, i idischi escono senza promo e veline e roba così.
C'è anche da dire che i jazzofili puri sono intransigenti ai limti della miopia (spesso ben oltre la miopia) e quindi probabilmente la pioggia di critiche di cui parli è caduta da gente del genere, magari sono loro i primi responsabili dell'allontanamento del mondo indie dal jazz.

[paloz]

L'ho riascoltato in pausa pranzo, c'è il serio rischio che faccia breccia nel mio cuore (mentre il precedente mi piaceva e basta). Adoro quando narra/canta mentre la musica va avanti (mi ricorda certe sezioni di "Einstein on the Beach" - Mr Bojangles, Prematurely air-conditioned supermarket), un flusso sempre equilibrato e assolutamente coerente. Il finale è da lacrimoni.
I grandi del jazz passato sarebbero fieri di un album così.

[xtc]

Egregio Marmoro, io il disco di Stetson me lo sono ascoltato dopo aver letto la recensione di ondarock! Quindi c'era già hype... pazienza, non tutti possono avere l'occhio lungo e webzine e riviste esistono per questo.
(comunque non mi sono indispettito dai commenti, semplicemente non capisco perché un disco ambient sia ok, mentre uno "jazz" che strizza l'occhio al pubblico indie sia da "condannare").

Non era un richiamo, anzi ero felice della tua indipendenza di critica e di gusto che notavo dai tuoi commenti, forse mi sono spiegato male, comunque la rece di stetson e matana non furono frutto di hype (almeno non da parte mia) ma di amore a prima vista, sono d'accordo con la tua perplessità sui jazzofili puristi, anch' io non amo le categorie,

[Ɲ●†]

Mettetelo anche su un host, perdio, che non posso accedere a SS.

ho letto ora. ti serve ancora sto servizio? nel caso, cerco di provvedere.

sì, dai che non ho nemmeno tempo di vedere se nel frattempo sia comparso su qualche blog, vitaccia infame.

[xtc]

Ecco la rece di matana
http://www.ondarock....nchaptertwo.htm

spero di aver reso comprensibile pros and cons of hypehiking di questo nuovo affascinante capitolo di matana

[slothrop]

molto bella, vedo però che nemmeno tu (come del resto il sottoscritto) hai citato Ornette Coleman che invece a lungo andare mi sembra un nome spendibile per descrivere questo gusto. Non parlo tanto del Coleman rivoluzionario armolodico ma del Coleman creatore di melodie semplici e ondeggianti, efficaci senza strafare, per me ci sta.

[nevvero?]

quant'è bella l'entrata di "river ruby dues"... colto in pieno, gianfranco, quando dici che “River Ruby Dues” eleva improvvisamente il tono emotivo. bella rece, posata ed elegante.

[xtc]

quant'è bella l'entrata di "river ruby dues"... colto in pieno, gianfranco, quando dici che “River Ruby Dues” eleva improvvisamente il tono emotivo. bella rece, posata ed elegante.

grazie, davvero...nevvero?

[walt white]

Bellissimo!

[giallo]

-1 mese al terzo capitolo <3  http://cstrecords.com/cst110/

[Ganzfeld]

-1 mese al terzo capitolo <3  http://cstrecords.com/cst110/

Su soulseek si trova già.

[xtc]

ipnotico...ho il cd 

[slothrop]

sì, è drone ma è molto più che drone, mi pare molto bello anche stavolta.

[Ɲ●†]

Sentito una volta, decisamente spiazzante e coraggioso. A volte qui la voce mi ricorda addirittura Nico. Ora devo capire quanto mi piace.

[xtc]

sì, è drone ma è molto più che drone, mi pare molto bello anche stavolta.

confermo

[Karhunen]

Bella notizia

[paloz]

Intermezzo.

 

 

Matana Roberts

always.

live, 2015

 

[paloz]

C'è in giro il capitolo 4: prima impressione ottima, potrebbe essere al livello del primo, sicuramente di pari visceralità e un gran ritorno alle radici che lo ispirarono.

 

 

[xtc]

C'è in giro il capitolo 4: prima impressione ottima, potrebbe essere al livello del primo, sicuramente di pari visceralità e un gran ritorno alle radici che lo ispirarono.

 

 

lo ascolto da mesi è uno dei più aspri e intensi

[paloz]

E' arrivato il quinto capitolo.

 

Coin Coin Chapter Five: In The Garden​.​.​.