The Tree of Life (Terrence Malick, 2011)
#51
Inviato 21 maggio 2011 - 00:58
Grazie Malick!
Non è un film,è un'esperienza che affascina e spaventa terribilmente.Ma è così bella,così potente!
Il viaggio attraverso la Natura,in ricerca di risposte e di un senso, una ricerca ancestrale da dove tutto origina..
Il bene e il male.
C'è tanto in questa opera, e c'è tanta Bellezza.
Andate a vederlo!
#52
Inviato 21 maggio 2011 - 03:35
C'è tanto in questa opera, e c'è tanta Bellezza.
ma soprattutto c'è una tale assenza di cinismo da lasciare esterrefatti. quanti registi, dopo decenni di cinema, sarebbero ancora in grado di raffigurare uomini, cose e situazioni con tale disarmante candore?
#53
Inviato 21 maggio 2011 - 09:12
#54
Inviato 21 maggio 2011 - 14:59
Esatto è quello che ho pensato anch'ioall'uscita del cinema al rituale "che ne dici?" ho solo detto "credo di poter capire chi vide 2001: odissea nello spazio nel 1968".
Io mi chiedo se tu capisci qualcosa di recitazione, Pitt è uno dei migliori attori in circolazione ed è anche uno dei più intelligenti nella scelta dei progetti, ma non ci vuole un genio per capire che è bravo, fatti un favore guardati L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford e poi vediamo se hai ancora il coraggio di dire che non è un bravo attoreMi state incuriosendo, ma mi chiedo se Pitt sia irrimediabilmente cane come al solito...
#55
Inviato 21 maggio 2011 - 17:04
è un film di immagini, infatti la parte migliore son quei 20 minuti senza parole in cui il regista fa vedere la bellezza della natura, la vita, ma ad un certo punto mi sembrava di vedere un documentario della national geographic, non un film..
la trama è un pò così, una riflessione sulla vita, sulla natura umana, ma l'ho trovato parecchio pesante, mi sembra di esser stato al cinema 4 giorni, ero come straniato
sicuramente da vedere, ma boh non mi ha entusiasmato, e detto da uno che ama Malick eh..
p.s. Sean Penn è inutile in questo film, ti credo che si sia incazzato
p.s. non vi dico i commenti della gente all'uscita della sala: il peggior film mai visto, non ci ho capito un cazzo, i peggiori 8,50 ? mai spesi in vita mia
#57
Inviato 21 maggio 2011 - 18:05
Insomma parto un po' scettico e questo può essere un vantaggio.
“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani - UU)
#58
Inviato 21 maggio 2011 - 18:05
Io vado stasera, ho un po' paura dell'effetto polpettone retorico alla Into the Wild (e vedere che c'è Penn non aiuta ).
Insomma parto un po' scettico e questo può essere un vantaggio.
cane
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#59
Inviato 21 maggio 2011 - 18:30
perchè è il film più intimo e autobiografico di Malick (è ambientato a Waco, dov'è cresciuto...e a quanto pare anche lui ha perso il fratello): una preghiera che tiene conto di tutte le domande dell'esistenza umana e sogna di poter "vedere" l'inizio e la fine della vita, con la coscienza dell'indicibile lutto quotidiano del vivere.
al di là dei perché, per quanto probabili e profondi possano essere, resta il fatto che il film è girato con una generosità e un lucore davvero commoventi. è un film tanto ambizioso quanto privo di boria. ne scriverò senz'altro.
#60
Inviato 21 maggio 2011 - 18:31
Io vado stasera, ho un po' paura dell'effetto polpettone retorico alla Into the Wild (e vedere che c'è Penn non aiuta ).
Insomma parto un po' scettico e questo può essere un vantaggio.
cane
Dai, non recita così male, ma come regista è peggio
“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani - UU)
#61 Guest_ale_*
Inviato 21 maggio 2011 - 18:48
#62
Inviato 21 maggio 2011 - 18:56
Lo commenterò dopo la visione del film.
http://www.ilfattoqu...-grazie/112823/
Uno stralcio:
"il nazismo vero si annida tra le pieghe di The tree of life, il film più osannato, il più ammirato? Un film stilisticamente volgare e ideologicamente agghiacciante. Un film che depreda indegnamente Kubrick, Lynch, Fellini per farne un medley di roba già vista (altro che mirabile e innovativo atto artistico), per tirar fuori un ruffiano videoclip a base di musica classica. Non piaceva, forse, ai cultori del Terzo Reich, il ritorno alla natura? Beh, Malick li soddisfa in pieno.
Se non che, come aggravante, c??è anche un altro tema che piacerebbe di più ai teocon americani. In The tree of life la Natura è violenta ma è la Grazia di Dio che così vuole e così desidera. Quindi non ci si può far molto. Tanto che nel film vengono giustificati in maniera violenta la morte, il male, la sopraffazione e l??ingiustizia. Tutto viene ricomposto nel mare dell??eternità. Dove ogni cosa viene lavata via. Anche i lager, magari. Le vittime sopportano. La donna (la parte femminea e dolce) tace e comprende e anzi, alla fine, è felice di aver donato a Dio il figlio morto. Perché ciò che è supremo, superiore ?? chiamatelo come vi pare ?? è ciò a cui sacrifichiamo tutto e l??importante è vivere in pace con questa coscienza."
“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani - UU)
#63 Guest_ale_*
Inviato 21 maggio 2011 - 19:03
Non piaceva, forse, ai cultori del Terzo Reich, il ritorno alla natura? Beh, Malick li soddisfa in pieno.
piaceva anche agli Umanisti italiani come Giordano Bruno, ai filosofi e ai poeti del Romanticismo tedesco. e dunque? questa stupida poteva trovare una sedia giusto alla redazione del Fatto Quotidiano.
#64
Inviato 21 maggio 2011 - 19:05
Oh cavoli, beccatevi questo articolo (parla anche dell'uscita di Von Trier) decisamente controcorrente.
Lo commenterò dopo la visione del film.
http://www.ilfattoqu...-grazie/112823/
Uno stralcio:
"il nazismo vero si annida tra le pieghe di The tree of life, il film più osannato, il più ammirato? Un film stilisticamente volgare e ideologicamente agghiacciante. Un film che depreda indegnamente Kubrick, Lynch, Fellini per farne un medley di roba già vista (altro che mirabile e innovativo atto artistico), per tirar fuori un ruffiano videoclip a base di musica classica. Non piaceva, forse, ai cultori del Terzo Reich, il ritorno alla natura? Beh, Malick li soddisfa in pieno.
Se non che, come aggravante, c??è anche un altro tema che piacerebbe di più ai teocon americani. In The tree of life la Natura è violenta ma è la Grazia di Dio che così vuole e così desidera. Quindi non ci si può far molto. Tanto che nel film vengono giustificati in maniera violenta la morte, il male, la sopraffazione e l??ingiustizia. Tutto viene ricomposto nel mare dell??eternità. Dove ogni cosa viene lavata via. Anche i lager, magari. Le vittime sopportano. La donna (la parte femminea e dolce) tace e comprende e anzi, alla fine, è felice di aver donato a Dio il figlio morto. Perché ciò che è supremo, superiore ?? chiamatelo come vi pare ?? è ciò a cui sacrifichiamo tutto e l??importante è vivere in pace con questa coscienza."
Non so se ridere o piangere.
#65
Inviato 21 maggio 2011 - 19:32
questo passaggio è chiarificatore
In The tree of life la Natura è violenta ma è la Grazia di Dio che così vuole e così desidera. Quindi non ci si può far molto.
viene dichiarato praticamente subito che esistono DUE VIE (si sente nel trailer!): quindi la via della Grazia e quella Natura sono DUE STRADE. e alla fine Jack dichiara che che la madre e il padre sono e saranno sempre in lotta dentro di sè, proprio per poter tentare di trovare un equilibro. il film di Malick pone la domanda, rimette in discussione l'equilibrio del mondo, non ci dà nessuna risposta... inoltre come sempre in Malick Dio è assolutamente silenzioso, tanto quanto la Natura imperscrutabile. solo che la Natura ha aspetto mite ed è bello, amorevole (infatti è rappresentato dalla figura luminosa della madre) mentre Dio fa paura e si odia, visto che è rappresentato dalla figura paterna (Brad Pitt). quindi, dite a tale Elisa Battistini che sulla bio ha scritto "Il resto è cinema, che è la cosa più straordinaria del mondo. Ne scrivo perchè vorrei nutrirmene senza tregua. Senza cinema non potrei vivere." che sarebbe bene fare una cura al fosforo...
#66
Inviato 21 maggio 2011 - 22:39
io non lo vado a vedere finché non ho letto la recensione di Ondacinema :-* (magari di piersa o di willy)
secondo me non la scrive nessuno: sono rimasti tutti senza parole
#67
Inviato 22 maggio 2011 - 00:01
Per il resto è una roba che dire ambizioso è dire poco: le cose a cui più s'avvicina sono Odissea nello Spazio, 8 e 1/2 e L'urlo e il furore (romanzo di Faulkner).
Non mi voglio però concentrare su un presunto e per forza banalizzante messaggio, altrimenti si potrebbe tranquillamente oscillare tra new-age, nuovo cristianesimo e forse persino il velato fascismo di cui si diceva. Non credo che a Malick interessasse questo, e, nel caso, è l'errore maggiore che ha fatto in questo film, intendo quello di voler dire parole definitive sulla vita e la morte, con un finale francamente troppo epico e pieno di immagini pseudo-devozionali e addirittura "cartolinesche" nel loro genere (il deserto dei sassi, tutte le persone di una vita che si vogliono bene sul filo dell'acqua, la madre che è praticamente, e scopertamente, una Madonna, e a riprova di questo è l'unico personaggio femminile del film).
Per il resto il film si completa solo quando si completa la riflessione postuma, per me quindi è durato poco meno di tre ore.
Inizialmente avevo trovato le immagini della storia della Terra un po' pretestuose e fastidiosamente uguali a Odissea (non mi stupisce che il tizio degli effetti sia lo stesso, e questo è eventualmente l'altro problema del film), ma devo dire che invece alla fine per me tutto acquista un senso, e qui spoilerizzo.
In sostanza questo film mostra le cose con una grandiosità di ripresa e fotografia che mi ha fatto ritoccare con mano e con occhio il modo che avevo - meravigliato - di guardare le cose da bambino: luci, colori, ampiezza della prospettiva. Vi giuro che ci penso spesso al fatto che non ritrovo pià quei colori e Malick me li ha fatti vedere di nuovo. Una tale immersione meravigliata nell'infanzia si giustifica solo, in un adulto, se si è costretti a ritornarci, ad esempio per elaborare un lutto tremendo. Il fatto che ci si arrivi passando attraverso la storia della vita sulla terra, è per giustificare il senso di assoluta grandiositò e meraviglia che in noi è innato, e quindi passa attraverso le spettacolari evoluzioni della Terra che vengono mostrate nel film. Raramente come in questo film forma è sostanza.
#68
Inviato 22 maggio 2011 - 00:28
io non lo vado a vedere finché non ho letto la recensione di Ondacinema :-* (magari di piersa o di willy)
secondo me non la scrive nessuno: sono rimasti tutti senza parole
Domattina è online ed è a nome di Simone Pecetta (Fitzcarraldo)
#69
Inviato 22 maggio 2011 - 00:30
#70
Inviato 22 maggio 2011 - 09:49
Recensione magnifica, lucida seppure inevitabilmente "irrisolta" (come il film del resto).
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#72
Inviato 22 maggio 2011 - 10:04
Mi dilungo ancora un attimo con un inciso per William Blake
quindi la via della Grazia e quella Natura sono DUE STRADE. e alla fine Jack dichiara che che la madre e il padre sono e saranno sempre in lotta dentro di sè, proprio per poter tentare di trovare un equilibro. il film di Malick pone la domanda, rimette in discussione l'equilibrio del mondo, non ci dà nessuna risposta...
la risposta non è per caso il finale buonista e consolatorio?
inoltre come sempre in Malick Dio è assolutamente silenzioso, tanto quanto la Natura imperscrutabile. solo che la Natura ha aspetto mite ed è bello, amorevole (infatti è rappresentato dalla figura luminosa della madre) mentre Dio fa paura e si odia, visto che è rappresentato dalla figura paterna (Brad Pitt).
Su questo punto a me sembra che abbia ragione la tizia.
La madre è la via della Grazia, che tutto sopporta con immensa bontà (la Madonna);
"Non vede forse Dio chi vede Dio anche quando egli toglie?"
Il padre è la Natura, che viene descritta all'inizio come violenta e narcisista.
Chiusa la parentesi "filosofica", resta l'aspetto tecnico-visivo che è obiettivamente di notevole spessore.
Come ha già detto qualcuno si tratta un cinema sensoriale e letteralmente trascinante grazie a tecniche, se vogliamo, consolidate, ma utilizzate in maniera quasi stordente. Parlo dei primissimi piani a profusione, le riprese dal basso in movimento (la visuale dei bambini), i super grandangoli in interno ed esterno, il continuo contrasto fra il microdettaglio della pelle o del filo d'erba e l'immensità della natura.
Ho apprezzato maggiormente questi aspetti e la parte "terrena" del racconto.
Un po' meno la lunga rappresentazione degli elementi, correttamente posta all'inizio, altrimenti a serio rischio ronfata.
Il finale a mio avviso è deludente e fa perdere qualche altro punto.
Complessivamente una visione più che positiva ma i paragoni mi sembrano fuorvianti.
2001 40 anni fa doveva essere una visione molto più impressionante... se avrò ragione lo scopriremo fra 40 anni, am sono quasi certo che non rimarrà molto di questo film, se non altro perché viviamo in un era in cui la velocità fagocita anche la possibilità di creare dei miti.
Ultimissima cosa, una domanda, senza polemica ma proprio per curiosità, qualcuno mi spiega dove c'ha visto Fellini e 8 e mezzo???
“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani - UU)
#73
Inviato 22 maggio 2011 - 10:39
la risposta non è per caso il finale buonista e consolatorio?
no. è un finale che tenta di restaurare un equilibrio perduto sin dall'infanzia, ma non c'è nessuna consolazione, al limite c'è una pacificazione di fronte al lutto del vivere. in riva all'oceano Jack rivede la sua vita e l'umanità che ha conosciuto in attesa di ristabilire un contatto con "qualcosa" di indefinibile, ma non si tratta dell'Aldilà eastwoodiano di "Hereafter", anche se c'assomiglia.
inoltre come sempre in Malick Dio è assolutamente silenzioso, tanto quanto la Natura imperscrutabile. solo che la Natura ha aspetto mite ed è bello, amorevole (infatti è rappresentato dalla figura luminosa della madre) mentre Dio fa paura e si odia, visto che è rappresentato dalla figura paterna (Brad Pitt).
Su questo punto a me sembra che abbia ragione la tizia.
La madre è la via della Grazia, che tutto sopporta con immensa bontà (la Madonna);
"Non vede forse Dio chi vede Dio anche quando egli toglie?"
Il padre è la Natura, che viene descritta all'inizio come violenta e narcisista.
ero di fretta e ho fatto una tremenda confusione. allora la via della Grazia e la via della Natura non sono personificabili nella madre e nel padre, non completamente, perchè sono esseri umani. però, attenzione, il padre non può essere la Natura, perchè sebbene le caratteristiche da te descritte lo rispecchino, la sua vi(t)a è all'insegna del rigore, della disciplina e si impone come la vera figura di Dio. infatti il dialogo interiore di Jack bambino che inizia sempre con "Padre..." o "Perchè non hai fatto questo etc etc" si possono riferire sia a suo padre che un reclamo a Dio stesso (e religiosamente parlando è Dio che concede la grazia a chi lavora sodo...): la madre ha altrettanto le qualità della Grazia, ma la sua imperturbabilità rispecchia quello che la Natura è e che la Natura è sempre stata nel cinema malickiano. dire che quindi Malick ci dice che bisogna accedere alla via della Grazia (-> Dio) che accetta tutto quanto come se niente fosse (quando la morte del figlio dispera tutti), come fa quella giornalista, per me significa davvero non aver colto un'opera che si fonda essenzialmente sulla divaricazione e sul conflitto: perduta l'innocenza, a livello macro- e micro-scopico, tutto il resto è dolore e irrequietezza e tentativo di restaurare un equilibrio (appunto come fa notare simone, l'ultima immagine è quella di un ponte). e lo fa a tutti i livelli, basato com'è su un serratissimo montaggio connotativo che porta a dilatare il simbolo in metafora e la metafora in allegoria, con la storia della vita umana e quella del mondo unite in un dialogo impossibile.
#74
Inviato 22 maggio 2011 - 10:49
Ultimissima cosa, una domanda, senza polemica ma proprio per curiosità, qualcuno mi spiega dove c'ha visto Fellini e 8 e mezzo???
Pronti. Il finale con tutti i personaggi di una vita intorno a lui ricorda almeno due scene chiave di 8 e mezzo (il finale e la scena di Marcello con le donne), anche se pure per me il finale - "pubblicità della Lancome" ottima sintesi - è la cosa peggiore del film di Malick, e Fellini è nettamente meglio su questo piano.
Inoltre la mia sequenza preferita in assoluto di 8 e mezzo è quella dell'infanzia in Romagna di Marcello, con la narrazione, già frastagliata, che a un certo punto scivola in questa notte romagnola da bambino, tra i lettoni, le ombre degli adulti e i rituali del buio. E' la scena più struggente e poetica di un film straordinario, e l'ho rivista in molte scene coi ragazzi - specie quelle con le ombre e i tendaggi - nel film di Malick.
Poi ci sono tanti elementi felliniani - dal sorriso all'ironia - che sono quanto di più lontano ci sia da Malick, ma secondo me Malick i film più visionari di Fellini se li è studiati ben bene (da La dolce vita ai Clown anche).
#75
Inviato 22 maggio 2011 - 11:13
Ultimissima cosa, una domanda, senza polemica ma proprio per curiosità, qualcuno mi spiega dove c'ha visto Fellini e 8 e mezzo???
Pronti. Il finale con tutti i personaggi di una vita intorno a lui ricorda almeno due scene chiave di 8 e mezzo (il finale e la scena di Marcello con le donne), anche se pure per me il finale - "pubblicità della Lancome" ottima sintesi - è la cosa peggiore del film di Malick, e Fellini è nettamente meglio su questo piano.
Inoltre la mia sequenza preferita in assoluto di 8 e mezzo è quella dell'infanzia in Romagna di Marcello, con la narrazione, già frastagliata, che a un certo punto scivola in questa notte romagnola da bambino, tra i lettoni, le ombre degli adulti e i rituali del buio. E' la scena più struggente e poetica di un film straordinario, e l'ho rivista in molte scene coi ragazzi - specie quelle con le ombre e i tendaggi - nel film di Malick.
Poi ci sono tanti elementi felliniani - dal sorriso all'ironia - che sono quanto di più lontano ci sia da Malick, ma secondo me Malick i film più visionari di Fellini se li è studiati ben bene (da La dolce vita ai Clown anche).
Ok, io faccio fatica a paragonare le suddette scene per l'enorme differenza stilistica, ma un richiamo ci può stare.
E ora che mi fai ripensare a quelle scene... 8 e mezzo per me film ENORME, il pur stilisticamente ambizioso e valido Tree of Life imho non si avvicina nemmeno a quel livello di commistione di realismo e onirismo declinato in poesia pura.
Ma si sa, io sono per i classici
“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani - UU)
#76
Inviato 22 maggio 2011 - 11:24
#77 Guest_ale_*
Inviato 22 maggio 2011 - 11:31
http://www.ondacinem...ee_of_life.html
Recensione magnifica, lucida seppure inevitabilmente "irrisolta" (come il film del resto).
non ho visto il film, ma conoscendo Malick, chiamare in causa direttamente Holderling è stata un'ottima chiave di lettura.
#78
Inviato 22 maggio 2011 - 12:24
#79
Inviato 22 maggio 2011 - 12:51
"2001" ai tempi fu accusato praticamente delle stesse cose di "The Tree Of Life": di essere tremendamente noioso, di avere ambizioni troppo smisurate, di essere vuotamente spettacolare, esteticamente pacchiano, di fare facili concessioni al hippismo psichedelico (oggi si accusa Malick di flirtare con la New Age), di essere fintamente "rivoluzionario" ma in realtà una specie di "musical radical chic", di avere attori mediocri. Non dovrebbe essere difficile in rete recuperare le stroncature di allora di Pauline Kael, o di Ballard.
Idem con patate per "8 e 1/2", considerato da molti all'epoca incomprensibile e masturbatorio... proprio la scena dei bambini (la sequenza di "asa nisi masa"), come altre scene dell'infanzia del protagonista (la Saraghina, il collegio), furono attaccate per il loro presunto sentimentalismo borghese, per la presunta ideologia provinciale che ci stava dietro, per l'estetica da Piccolo Balilla e Carosello, per il rimpianto reazionario (fascista!) della spensieratezza dell'infanzia...
#80
Inviato 22 maggio 2011 - 13:40
Qua si è centrato il punto Malick vuole ostentatamente dire parole definitive sulla vita e la morte e il finale "epico con immagini pseudo-devozionali" insieme alle spesso pretestuose e ripetute immagini della genesi della terra, rendono il film piuttosto ingessato a livello interpretativo e a considerarlo eccessivo.Non mi voglio però concentrare su un presunto e per forza banalizzante messaggio, altrimenti si potrebbe tranquillamente oscillare tra new-age, nuovo cristianesimo e forse persino il velato fascismo di cui si diceva. Non credo che a Malick interessasse questo, e, nel caso, è l'errore maggiore che ha fatto in questo film, intendo quello di voler dire parole definitive sulla vita e la morte, con un finale francamente troppo epico e pieno di immagini pseudo-devozionali e addirittura "cartolinesche" nel loro genere (il deserto dei sassi, tutte le persone di una vita che si vogliono bene sul filo dell'acqua, la madre che è praticamente, e scopertamente, una Madonna, e a riprova di questo è l'unico personaggio femminile del film).
Per il resto il film si completa solo quando si completa la riflessione postuma, per me quindi è durato poco meno di tre ore.
Inizialmente avevo trovato le immagini della storia della Terra un po' pretestuose e fastidiosamente uguali a Odissea (non mi stupisce che il tizio degli effetti sia lo stesso, e questo è eventualmente l'altro problema del film), ma devo dire che invece alla fine per me tutto acquista un senso
A me questa sembra esattamente una risposta (seppur questo equilibrio venga dal contatto con "qualcosa" di indefinibile) e visto che lo citi, Hereafter è molto meno perentorio nell'affermare cosa sia l'Aldilà o qualsiasi cosa sia questo "indefinibile". Se nella Sottile Linea Rossa il tutto viene delicatamente tratteggiato, qua sembra venire spiattellato come qualcosa di definitivo.la risposta non è per caso il finale buonista e consolatorio?
no. è un finale che tenta di restaurare un equilibrio perduto sin dall'infanzia, ma non c'è nessuna consolazione, al limite c'è una pacificazione di fronte al lutto del vivere. in riva all'oceano Jack rivede la sua vita e l'umanità che ha conosciuto in attesa di ristabilire un contatto con "qualcosa" di indefinibile, ma non si tratta dell'Aldilà eastwoodiano di "Hereafter", anche se c'assomiglia.
QuotoCredo che il dualismo tra imperscrutabilità, immanenza della Natura e dell'universo rispetto alle vicende umane - che mi sembra un tema classico, anzi ossessivo per Malick - sia trattato qui con pretenziosità (le sequenze superquarkiane nella prima metà) e manierismo (le pubblicità Lancome delle ultime scene). Quello che mi era piaciuto nella sottile linea rossa (per inciso uno dei miei film preferiti in assoluto) era il contrasto, che qui si perde: cioè come lo Spirito possa sopravvivere tra esplosioni e barbarie. Bellissima "visione", ma sotto sotto poco: l'elogio dell'"esperienza visiva" in sé mi lascia perplesso.
#81
Inviato 22 maggio 2011 - 13:50
A me questa sembra esattamente una risposta (seppur questo equilibrio venga dal contatto con "qualcosa" di indefinibile) e visto che lo citi Hereafter è molto meno perentorio nell'affermare cosa sia l'Aldilà o qualsiasi cosa sia questo "indefinible". Se nella Sottile Linea Rossa il tutto viene delicatamente tratteggiato qua sembra venire spiattellato come qualcosa di definitivo.
mah...opinioni divergenti. faccio solo notare che Eastwood una risposta ce là dà, un'idea, per quanto possa essere vaga, la mette in pellicola: e quella è una forma di Aldilà. al contrario Malick fa concludere con quell'immagine allegorica il percorso di Jack, che è innanzitutto personale. forse questo è un altro aspetto non abbastanza sottolineato: tutto quello che vediamo è collegato/unito/nasce da e in Jack che è il vero baricentro del film. in sostanza, il film è un'elaborazione personale, certo sineddoche di una visione del mondo e dell'umanità, ma si situa come esperienza privata, non collettiva. e infatti ho scritto "rivede la sua vita e la sua umanità": tutte le persone che si vedono sono quelle che Jack ha conosciuto...perchè quello non è l'Aldilà!
#82
Inviato 22 maggio 2011 - 14:16
L'enfasi credo vada soprattutto a come lo dice non cosa dice, Eastwood in questo senso ci propone la sua vaga idea ma vuole semplicemente rifletterci sopra, qua Malick sembra dire "è così che funziona" esprimendo troppo chiaramente e pretenziosamente, qualcosa che per forza di cose dovrebbe essere lasciata intendere e resa libera all'interpretazione.
#83
Inviato 22 maggio 2011 - 14:35
faccio solo notare che Eastwood una risposta ce là dà, un'idea, per quanto possa essere vaga, la mette in pellicola: e quella è una forma di Aldilà. al contrario Malick fa concludere con quell'immagine allegorica il percorso di Jack, che è innanzitutto personale. forse questo è un altro aspetto non abbastanza sottolineato: tutto quello che vediamo è collegato/unito/nasce da e in Jack che è il vero baricentro del film. in sostanza, il film è un'elaborazione personale, certo sineddoche di una visione del mondo e dell'umanità, ma si situa come esperienza privata, non collettiva. e infatti ho scritto "rivede la sua vita e la sua umanità": tutte le persone che si vedono sono quelle che Jack ha conosciuto...perchè quello non è l'Aldilà!
verissimo!
i continui richiami ad una religiosità cristiana sono solo ed esclusivamente il modo di vedere il mondo di un personaggio cresciuto in un determinato contesto e quindi una interpretazione del mondo che parte da una prospettiva individuale e personale che appartiene al personaggio esclusivamente. La prospettiva di Malick è molto lontana da questa visione, nella mia recensione forse non lo ho sottolineato abbastanza, ma scrivendo: "il problema del divino che in Malick, lungi dall'irrigidirsi in una posizione semplicemente religiosa" intendo dire che la religione canonizzata non è il terreno sul quale si muove che invece è quello del sacro. In realtà si crea proprio questa polarità tra religione e sacro/divino.
La trascendenza in Malick non si ipostatizza come un totaliter aliud, ma resta strettamente legata al piano immanente: solo a partire da ciò che appare e si mostra è possibile inseguire le traccie di un divino (in senso latissimo rispetto a concezioni nazionalpopolari). Malick parte dal basso, dal concreto che si mostra (la mdp insiste nel guardare sempre in su) senza mai accettare il definitivo possesso della certezza di una presenza che sovrasta l'uomo.
è una interpretazione di Jack, un tentativo di pacificare la lotta che avviene al suo interno.perchè quello non è l'Aldilà!
I'm too old for this shit
#84
Inviato 22 maggio 2011 - 15:49
Mi spiego: il film di fatto è un flashback, che parte dall'elaborazione di un lutto per un fratello a cui Jack era molto legato soprattutto da bambino. Da qui l'esigenza che dicevo prima di rendere lo sguardo meravigliato del bambino con uno stile registico profondo e vertiginoso. Ma Malick ha fatto anche di più, ossia ha "mostrato" come funziona la nostra mente quando ricordiamo ma anche quando viviamo le cose, gli eventi.
Nella scena dopo la messa, Brad Pitt si ferma a parlare con un po' di persone del paese: noi lo vediamo e sentiamo anche le cose che si dicono, eppure la voce off, che sta su un altro piano della riflessione, comunque sovrasta la scena che sta accadendo "in diretta", è a quella voce che si volge la nostra attenzione, nonostante davanti a noi si stia svolgendo un dialogo perscrutabile. La realtà come "fatto fisico" senza interferenze della nostra mente è possibile al cinema, ma nella nostra vita la nostra mente media e interferisce con tutto quello che facciamo e guardiamo. Il film di Malick fa lo stesso: non ci fa "guardare" una storia, ma ce la fa "sentire" dal di dentro.
E questo ovviamente non vale solo per la voce off, ma anche per le scelte operate col montaggio, lo spezzettamento del piano narrativo e la scelta di brevi sequenze pregne di emozione, quelle e non altre, scelte in modo arbitrario dal regista e modellate come una danza.
#85 Guest_ale_*
Inviato 22 maggio 2011 - 16:21
La trascendenza in Malick non si ipostatizza come un totaliter aliud, ma resta strettamente legata al piano immanente: solo a partire da ciò che appare e si mostra è possibile inseguire le traccie di un divino
non a caso, La Sottile Linea Rossa poteva essere vista come una sorta di "preghiera panteistica" (come scrisse Bruno Fornara, se non sbaglio).
Malick si muove all'interno di un'idea di religiosità che non ha davvero nulla a che fare con la Chiesa e i dogmi, piuttosto la sua è - per citare Jaspers - una fede filosofica. se si vuole comprenderlo occorre guardare più alla filosofia che alla teologia, perché quello è il suo orizzonte.
#87
Inviato 22 maggio 2011 - 18:23
Palma d'Oro al Festival di Cannes!
I'm too old for this shit
#88
Inviato 22 maggio 2011 - 18:35
:-*Palma d'Oro al Festival di Cannes!
#89
Inviato 22 maggio 2011 - 18:38
Comunque la meglio della cerimonia era Uma thurman già vestita per 'Avatar 2'.
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#90 Guest_ale_*
Inviato 22 maggio 2011 - 18:51
Comunque la meglio della cerimonia era Uma thurman già vestita per 'Avatar 2'.
???
io l'ho vista solo così e mi ha tolto il fiato
#91
Inviato 22 maggio 2011 - 18:54
scusate l'OT, ma è colpa di Seattle
Comunque la meglio della cerimonia era Uma thurman già vestita per 'Avatar 2'.
???
io l'ho vista solo così e mi ha tolto il fiato
Sempre bella eh però con quel vestito blu dal collo fino ai piedi l'effetto Avatar c'era.
Fine OT Culoni(blu) ben portati.
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#92
Inviato 22 maggio 2011 - 19:14
Malick parte dal basso, dal concreto che si mostra (la mdp insiste nel guardare sempre in su) senza mai accettare il definitivo possesso della certezza di una presenza che sovrasta l'uomo.
infatti è definito esteticamente questo concetto: la mdp si muove intorno ai personaggi, aggirandoli, prendendoli in controtempo, ma segue sempre il loro orizzonte (slothrop l'ha sottolineato benissimo: grandangoli, giochi di luci, voci che "non si ascoltano", Malick propone frammenti di vita che si esperiscono interiormente, non oggettivandoli). fino a sollevarsi e cercare il cielo, qualcosa di "altro": il bambino che dice "lassù abita Dio" è uno dei momenti più teneri del film: chi non ha fatto quella domanda?
PS: ma che gran donna è, Uma Thurman? :-* fine OT
L'enfasi credo vada soprattutto a come lo dice non cosa dice, Eastwood in questo senso ci propone la sua vaga idea ma vuole semplicemente rifletterci sopra, qua Malick sembra dire "è così che funziona" esprimendo troppo chiaramente e pretenziosamente qualcosa che per forza di cose dovrebbe essere lasciata intendere e resa libera all'interpretazione.
Eastwood fa dire a un suo personaggio (a una scienziata addirittura) che è un problema politico(?) ma che l'Aldilà esiste. punto e basta: le discussioni stanno a zero. questo mi sembra dare una certezza, altro che lasciare libera l'interpretazione. Malick fa un discorso dove "non è così che funziona", perchè quello che vediamo non si sostanzia se non come immagine interiore, non come fatto oggettivo. arrivare a dire che quella è l'immagine dell'Aldilà per me significa aver mal interpretato il film o averlo piegato alle proprie conoscenze/inclinazioni...
#94
Inviato 22 maggio 2011 - 19:29
Vittoria "facile".
ma se parecchi lo avevano pure fischiato...
comunque contentissimo, se questo non è un film da palma d'oro...
ah, miglior attrice Kirsten Dunst :-* :-* :-*
#95
Inviato 22 maggio 2011 - 19:55
Comunque forse non mi sono spiegato bene non sto dicendo che quella immagine sia l'Aldilà sto dicendo che quello che tu hai definito contatto con "qualcosa" di indefinibile, in quel indefinibile potrebbe pure esserci l'Aldilà o comunque qualcosa che c'assomiglia in fondo l'hai scritto tu
Cioè - come dici giustamente - non sono la stessa cosa ma, l'ambito in cui si muovono non è così distante. Era semplicemente una nota a margine visto che l'hai citato.in riva all'oceano Jack rivede la sua vita e l'umanità che ha conosciuto in attesa di ristabilire un contatto con "qualcosa" di indefinibile, ma non si tratta dell'Aldilà eastwoodiano di "Hereafter", anche se c'assomiglia.
#96
Inviato 22 maggio 2011 - 19:59
Si William, Eastwood fa dire a una scienziata che l'Aldilà esiste ma non era profetizzante come Malick.
sì, al contrario, viene dato come fatto certo
Comunque forse non mi sono spiegato bene non sto dicendo che quella immagine sia l'Aldilà sto dicendo che quello che tu hai definito contatto con "qualcosa" di indefinibile, in quel indefinibile potrebbe pure esserci l'Aldilà o comunque qualcosa che c'assomiglia in fondo l'hai scritto tu
lo so, infatti dopo ho aggiunto che comunque sia, trattasi di visione interiore, quindi tutt'altro che oggettivabile. vabè penso che ci siamo capiti...
#97
Inviato 22 maggio 2011 - 20:03
#98
Inviato 22 maggio 2011 - 20:21
#99
Inviato 22 maggio 2011 - 21:00
In una società dove 'velocità' è la parola d'ordine, Malick si sofferma per lasciarsi stupire dalle piccole cose della vita e stupire a sua volta: oltre alle immagini della genesi del mondo, sono molto belle le scene svolte tra i grattacieli e nella foresta frequentata dai bambini. Non tutto è riuscito però: più volte si sfiora il manierismo e l'empatia con i personaggi va' e viene a seconda del montaggio che usa Malick (quanti 'jump-cuts'!) a volte confusionario. Comunque un film che rimarrà.
Per ora mi mantengo sul 7 pieno.
Una seconda visione è d'obbligo (non subito però)
Brad Pitt che dice "colpiscimi" mi ricorda qualcosa
#100
Inviato 22 maggio 2011 - 21:41
ronfata evitata per un attimo
visivamente eccezionale in ogni sua parte, sequenze documentaristiche molto belle, mi sono quasi commosso un paio di volte (anche se potevano pagare dei tizi per fare i dinosauri un po' più realistici, già che c'erano)
però la famigliola non mi ha coinvolto quanto avrei sperato
il finale non mi è piaciuto e secondo me da un certo punto in poi sbrodola (o semplicemente avevo sonno )
stoici gli spettatori milanesi che hanno riempito la sala senza grandi defezioni durante la proiezione (tra l'altro senza pausa), giusto un paio se ne sono andati prima della metà
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
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