consiglio ad un novello (non mi mangiate)
#51
Inviato 09 dicembre 2011 - 09:50
#52
Inviato 09 dicembre 2011 - 12:26
Morale: secondo me l'ordine cronologico è efficace se si intraprende uno studio e lo scopo fondamentale è imparare, capire, immagazzinare conoscenze. Se invece si tratta di una passione nascente, e dunque il punto di partenza e il senso generale è il piacere della musica, penso che anche un ordine casuale vada benissimo. Quando si sarà ascoltata una quantità di cose, magari approfondendo sui libri o in rete la parte "teorica" che sta dietro a quelle che ci prendono di più, poi i tasselli vanno in posizione da soli, ma nel frattempo non sarà mai venuto a mancare il piacere della musica, che magari rischia di finire in secondo piano quando si sente il "dovere" di completare un periodo/stile/musicista prima di passare a un altro che magari in quel momento ci sarebbe congeniale e che, quando finalmente viene il suo turno, può anche non essere la cosa che ci interessa di più in quel momento.
Questo cerca protezione, quello ha torto e vuol ragione, chi vorrebbe un impieguccio, chi una cattedra ed è un ciuccio...
When the legend becomes fact, print the legend
#53
Inviato 11 dicembre 2011 - 20:39
money jungle per ellington ormai è roba da tragedia dell'ascolto, di uno che è noto per la scrittura orchestrale (e per avere un'orchestra rodata nei decenni) si consiglia un disco di un supertrio improvvisato lì per lì
Al di là dei pareri personali su quel disco ascoltare Ellington suonare il piano in un contesto come quello (o nel suo disco Piano reflections) è estremamente illuminante sulla sua presenza "importante" anche in linee di sviluppo della musica jazz (e del pianismo jazz!) insospettabili per un neofita (Monk, p. es.).
E che dimostra quanto fosse grande.
Poi, naturalmente, non si può pensare di non conoscere le grandi composizioni orchestrali, neanche da dire...
«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)
Moriremotuttista
#55
Inviato 12 dicembre 2011 - 10:35
money jungle per ellington ormai è roba da tragedia dell'ascolto, di uno che è noto per la scrittura orchestrale (e per avere un'orchestra rodata nei decenni) si consiglia un disco di un supertrio improvvisato lì per lì
Al di là dei pareri personali su quel disco ascoltare Ellington suonare il piano in un contesto come quello (o nel suo disco Piano reflections) è estremamente illuminante sulla sua presenza "importante" anche in linee di sviluppo della musica jazz (e del pianismo jazz!) insospettabili per un neofita (Monk, p. es.).
E che dimostra quanto fosse grande.
piano reflections è senz'altro di gran lunga meglio per quanto mi riguarda e poi c'è Who knows che in effetti è sorprendente per quanto sembra un pezzo di Monk.
Jd87: guarda che non ti basteranno pochi giorni e manco pochi anni per sapere l'essenziale su un secolo di musica (la visione per cui Coltrane Davis e pochi altri sono i geni e tutto il resto è contorno è rassicurante ma è anche molto molto falsa, è come se qualcuno dicesse che Beatles e Velvet underground sono gli unici gruppi che vale la pena sentire, poi quelli magari manco ti piacciono).
Comunque sull'Ellington orchestrale ti puoi sbizzarrire, io di quelli famosi non impazzii per il celeberrimo live at newport (famoso più per l'assolo di Gonsalves) ma hai ampia scelta.
Di solito i primi si segnalano sono le raccolta Blanton/Webster dei pezzi dei primi anni quaranta (c'è una scuola di pensiero che vuole che siano l'apice della sua produzione), ma ti avviso che si sentono anche maluccio per cui se non sei già abituato a forti fruscii potrebbe anche essere un problema. Non è detto eh, ma per avvisare. Oppure gli altri due che si tirano fuori per primi sono la "Far east suite" e "Such sweet thunder", la suite dedicata a Shakespeare, e tutti e due si sentono di gran lunga meglio.
Ma la scelta è davvero ampia, Ellington uptown, Blues in orbit, la Black brown and beige del 58, Ellington's suites (dove c'è la suite per la regina d'inghilterra, a lungo introvabile), Masterpieces by Ellington, la colonna sonora di Anatomy of a murder, Jazz Party, Afro bossa, And his mother called him Bill, le varie suite dei primi settanta... poi c'è un botto di roba che non conosco proprio e di cui si parla benissimo tipo the Fargo concert o i Carnegie hall concerts
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#56
Inviato 12 dicembre 2011 - 21:41
Jd87: guarda che non ti basteranno pochi giorni e manco pochi anni per sapere l'essenziale su un secolo di musica (la visione per cui Coltrane Davis e pochi altri sono i geni e tutto il resto è contorno è rassicurante ma è anche molto molto falsa, è come se qualcuno dicesse che Beatles e Velvet underground sono gli unici gruppi che vale la pena sentire, poi quelli magari manco ti piacciono).
ma quando mai infatti ho affermato qualcosa del genere?!
comunuqe diciamo che tra quel (poco) di jazz che ho sentito sino ad ora miles e coltrane sono comunque tra i miei preferiti
#57
Inviato 12 dicembre 2011 - 22:07
idem per me! saranno anche "cliche", ma il loro valore sta proprio nel fatto che hanno creato musica bellissima che si fa ascoltare con immenso piacere anche 60 anni piu' tardicomunuqe diciamo che tra quel (poco) di jazz che ho sentito sino ad ora miles e coltrane sono comunque tra i miei preferiti
#58
Inviato 12 dicembre 2011 - 22:28
idem per me! saranno anche "cliche", ma il loro valore sta proprio nel fatto che hanno creato musica bellissima che si fa ascoltare con immenso piacere anche 60 anni piu' tardi
comunuqe diciamo che tra quel (poco) di jazz che ho sentito sino ad ora miles e coltrane sono comunque tra i miei preferiti
d altronde anche beatles, rolling stones, velevet underground, king crimson, genesis e quanti altri saranno cliché ma sono tutti gruppi che ADORO. d altronde se sono così conosciuti vorrà dire che ai più piacciono, ergo ci sono maggiori possibilità che possa valere anche per se stessi
#59
Inviato 13 dicembre 2011 - 08:02
#61
Inviato 13 dicembre 2011 - 09:58
idem per me! saranno anche "cliche", ma il loro valore sta proprio nel fatto che hanno creato musica bellissima che si fa ascoltare con immenso piacere anche 60 anni piu' tardi
comunuqe diciamo che tra quel (poco) di jazz che ho sentito sino ad ora miles e coltrane sono comunque tra i miei preferiti
ma vale anche per tanti altri, è quello che volevo dire.
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#62
Inviato 13 dicembre 2011 - 10:51
hai ragione. Un pivello del jazz inizia proprio con loro perche' sono i "classici", cosi' come quando si va ad ascoltare jazz vocale e diventa impossibile non imbattersi in Billie Holiday. Per quello orchestrale invece mi appunto tutto quanto detto sopra su Ellington (sempre che tu non abbia qualche altro classico da suggerire)
idem per me! saranno anche "cliche", ma il loro valore sta proprio nel fatto che hanno creato musica bellissima che si fa ascoltare con immenso piacere anche 60 anni piu' tardi
comunuqe diciamo che tra quel (poco) di jazz che ho sentito sino ad ora miles e coltrane sono comunque tra i miei preferiti
ma vale anche per tanti altri, è quello che volevo dire.
#63
Inviato 14 dicembre 2011 - 10:49
hai ragione. Un pivello del jazz inizia proprio con loro perche' sono i "classici", cosi' come quando si va ad ascoltare jazz vocale e diventa impossibile non imbattersi in Billie Holiday. Per quello orchestrale invece mi appunto tutto quanto detto sopra su Ellington (sempre che tu non abbia qualche altro classico da suggerire)
idem per me! saranno anche "cliche", ma il loro valore sta proprio nel fatto che hanno creato musica bellissima che si fa ascoltare con immenso piacere anche 60 anni piu' tardi
comunuqe diciamo che tra quel (poco) di jazz che ho sentito sino ad ora miles e coltrane sono comunque tra i miei preferiti
ma vale anche per tanti altri, è quello che volevo dire.
vabbè di dischi che meritano ce ne sono a tonnellate, ma mi pare che già con quelli sopra non ne uscireste tanto presto; l'unica cosa che non mi piace dell'approccio davis-coltrane (due grandissimi), è che tutti e due fanno musica che mediamente va dal molto cupo al molto depresso poi di nuovo al molto cupo, e sono anche due dei rappresentanti del jazz inteso come jam da quaranta minuti.
Non è probabilmente un caso che molti dopo aver gridato al capolavoro dopo alcuni loro dischi poi mollano un po' scoraggiati dai loro mattoni, è un po' come se uno che vuole iniziare a guardare film incuriosito dal cinema iniziasse con tutto-bergman e tutto tarkovskij. Voglio dire, c'è del jazz che ha atmosfere (e anche durate ) completamente diverse e varie rispetto al duo di musoni
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#64
Inviato 14 dicembre 2011 - 11:26
idem per me! saranno anche "cliche", ma il loro valore sta proprio nel fatto che hanno creato musica bellissima che si fa ascoltare con immenso piacere anche 60 anni piu' tardi
comunuqe diciamo che tra quel (poco) di jazz che ho sentito sino ad ora miles e coltrane sono comunque tra i miei preferiti
ma vale anche per tanti altri, è quello che volevo dire.
Bill Evans ...
#65
Inviato 14 dicembre 2011 - 11:50
vabbè di dischi che meritano ce ne sono a tonnellate, ma mi pare che già con quelli sopra non ne uscireste tanto presto; l'unica cosa che non mi piace dell'approccio davis-coltrane (due grandissimi), è che tutti e due fanno musica che mediamente va dal molto cupo al molto depresso poi di nuovo al molto cupo, e sono anche due dei rappresentanti del jazz inteso come jam da quaranta minuti.
Non è probabilmente un caso che molti dopo aver gridato al capolavoro dopo alcuni loro dischi poi mollano un po' scoraggiati dai loro mattoni, è un po' come se uno che vuole iniziare a guardare film incuriosito dal cinema iniziasse con tutto-bergman e tutto tarkovskij. Voglio dire, c'è del jazz che ha atmosfere (e anche durate ) completamente diverse e varie rispetto al duo di musoni
Mi piace quello che hai scritto.
Mi verrebbe da aggiungere che entrambi (Davis e Coltrane) sono famosi in giro per dischi dal gusto europeo (quelli modali), mentre stiamo parlando comunque di una musica con radici africane.
#66
Inviato 14 dicembre 2011 - 15:20
Mi verrebbe da aggiungere che entrambi (Davis e Coltrane) sono famosi in giro per dischi dal gusto europeo (quelli modali), mentre stiamo parlando comunque di una musica con radici africane.
Sono d'accordo collo spirito di questa tua affermazione (ciò che oggi si chiama "jazz" è una versione di musica improvvisata europea che ha qualche punto di contatto col jazz, ma se ne differenzia parecchio), ma senza dimenticare che la modalità non è affatto estranea alla musica africana, né ovviamente al blues (afro-americano per eccellenza), e in generale alla musica popolare di pressoché tutto il mondo.
Sono poi d'accordo perinde ac cadaver col tuo avatar...
(io c'ero... )
«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)
Moriremotuttista
#67
Inviato 14 dicembre 2011 - 17:32
Converrai che alcuni dei dischi di davis e coltrane sono decisamente "melodici", quindi più fruibili chenneso' di un Charlie Parker per esempio.
Chi si ferma a questo aspetto rischia poi di rimanere intrappolato e fermarsi li'.
#68
Inviato 14 dicembre 2011 - 18:32
vabbè di dischi che meritano ce ne sono a tonnellate, ma mi pare che già con quelli sopra non ne uscireste tanto presto; l'unica cosa che non mi piace dell'approccio davis-coltrane (due grandissimi), è che tutti e due fanno musica che mediamente va dal molto cupo al molto depresso poi di nuovo al molto cupo, e sono anche due dei rappresentanti del jazz inteso come jam da quaranta minuti.
Non è probabilmente un caso che molti dopo aver gridato al capolavoro dopo alcuni loro dischi poi mollano un po' scoraggiati dai loro mattoni, è un po' come se uno che vuole iniziare a guardare film incuriosito dal cinema iniziasse con tutto-bergman e tutto tarkovskij. Voglio dire, c'è del jazz che ha atmosfere (e anche durate ) completamente diverse e varie rispetto al duo di musoni
Mi piace quello che hai scritto.
Mi verrebbe da aggiungere che entrambi (Davis e Coltrane) sono famosi in giro per dischi dal gusto europeo (quelli modali), mentre stiamo parlando comunque di una musica con radici africane.
davis ha avuto anche influenze bianche, però come detto da Ravel non vedo i loro dischi modali come album dal gusto europeo.
Coltrane intitolava dischi e pezzi "africa brass", "India", e ha suonato con musicisti come babatunde olatunji che la dice abbastanza lunga sui suoi interessi. Certo, Sketches of Spain fin dal titolo rimanda all'europa (d'altra parte il parker che citi era un grande appassionato di Stravinsky) di sicuro anche lì siamo parecchio lontani dall'idea di musica dell'ECM.
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#69
Inviato 15 dicembre 2011 - 21:28
a parte questo volevo chiedere se potete consigliarmi qualche cd di chet baker grazie!
#70
Inviato 15 dicembre 2011 - 22:07
wow dopo aver letto nel tuo intervento che parker era appassionato di stavinsky sono andato su google a cercare qualcosa sull'argomento e guardate che ho trovato:http://www.jerryjazzmusician.com/mainHTML.cfm?page=greatencounters1.html...che figata!!!!sicuramente molti di voi sapevano gia questa storia,la segnale per gli ignoranti in materia come me....
a parte questo volevo chiedere se potete consigliarmi qualche cd di chet baker grazie!
non sapevo di Stravinsky che va a vedere Parker suonare, grazie! Su Baker non sono ferratissimo ma penso che altri qui lo conoscano abbastanza (credo, boh), però se hai un quarto d'ora questo corto merita
http://www.youtube.c...h?v=1P2Gb9sHYKs
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#71 Guest_GioM_*
Inviato 15 dicembre 2011 - 23:22
paloz chiedo perdono.Evidentemente è un dilemma che assilla buona parte dei neofiti, quando la cosa più semplice (e vale in tutti i casi) sarebbe spizzicare qua e là, magari fra i classici più acclamati, per poi orientarsi verso una particolare deriva/formazione/stile. Non fatevi prendere dal panico e COMINCIATE.
Stavo leggendo il topic da capo, mi è piaciuta la parte riguardo al "COMINCIATE", ti stavo dando più e invece ho cliccato su meno.
Di nuovo scusa.
#72
Inviato 15 dicembre 2011 - 23:33
wow dopo aver letto nel tuo intervento che parker era appassionato di stavinsky sono andato su google a cercare qualcosa sull'argomento e guardate che ho trovato:http://www.jerryjazzmusician.com/mainHTML.cfm?page=greatencounters1.html...che figata!!!!sicuramente molti di voi sapevano gia questa storia,la segnale per gli ignoranti in materia come me....
a parte questo volevo chiedere se potete consigliarmi qualche cd di chet baker grazie!
non sapevo di Stravinsky che va a vedere Parker suonare, grazie! Su Baker non sono ferratissimo ma penso che altri qui lo conoscano abbastanza (credo, boh), però se hai un quarto d'ora questo corto merita
http://www.youtube.c...h?v=1P2Gb9sHYKs
ahahah ma da dove l'hai tirata fuori questa chicca?che figata grazie!
#73
Inviato 16 dicembre 2011 - 07:33
Di Chet Baker ti consiglio le registrazioni con il Gerry Mulligan Quartet dei primi anni 50wow dopo aver letto nel tuo intervento che parker era appassionato di stavinsky sono andato su google a cercare qualcosa sull'argomento e guardate che ho trovato:http://www.jerryjazzmusician.com/mainHTML.cfm?page=greatencounters1.html...che figata!!!!sicuramente molti di voi sapevano gia questa storia,la segnale per gli ignoranti in materia come me....
a parte questo volevo chiedere se potete consigliarmi qualche cd di chet baker grazie!
#74
Inviato 16 dicembre 2011 - 08:47
#75
Inviato 21 dicembre 2011 - 09:39
sono un pivello anch'io con prolungata dedizione al prog-rock.
Vorrei avere un parere dai piu' esperti su un paio di jazzisti che a me piacciono molto.
Michel Camilo (Why not?, Suntan, On fire ...)
e
Chema Vilchez (Tierra de la 3 culturas, ...)
Grazie, siete tutti molto utili per chi approccia ai primi ascolti piu' attenti
al signor Jazz.
#76
Inviato 13 ottobre 2013 - 23:32
in piú volevo chiedervi consigli riguardo alla musica cosiddetta contemporanea (ovvero quella che dovrebbe essere la versione attuale della "classica"), cosa consigliate per uno che non si é mai avvicinato al genere?
#77
Inviato 14 ottobre 2013 - 09:52
in piú volevo chiedervi consigli riguardo alla musica cosiddetta contemporanea (ovvero quella che dovrebbe essere la versione attuale della "classica"), cosa consigliate per uno che non si é mai avvicinato al genere?
Ligeti & Messiaen
Per il jazz post 75 prova ad iniziare da questi
Keith Jarrett
Pat Martino
Chris Potter
Steve Coleman
#78
Inviato 14 ottobre 2013 - 10:07
Per Ligeti, in caso non l'avessi visto un ottimo modo di approcciarlo e "capirlo" è guardare 2001 odissea nello spazio, dove ci sono estratti di alcuni dei suoi lavori più noti, del resto la notorietà è dovuta al film. Forse associare un compositore a un film non è il modo più corretto per conoscerlo, però credo che molti abbiano amato Ligeti grazie a quel film, anche perchè la sua musica lì è usata meravigliosamente bene.
Per Messiaen il classico quartetto per la fine dei tempi, o la sinfonia Turangalila, o per un primo assaggio pezzi più brevi come Le merle noir o Les yeux dans les roues (quest'ultimo è musica per organo di puro terrore e in effetti fa parte del Livre d'orgue)
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#79
Inviato 14 ottobre 2013 - 10:46
http://destination-out.com/?p=1945
http://destination-out.com/?p=228
http://destination-out.com/?p=229
tra le tante scoperte fatte qui, mi aveva stupito trovare al secondo posto generale gli ottimi 8 bold souls, non li avevo mai sentiti prima e non se ne parla praticamente mai, eppure fu il secondo disco più votato in assoluto assieme alla serie "Roots & folklore" dei cinque dischi di John Carter (il primo da sentire di quelli è Castles of Ghana) e dopo il più votato in assoluto che fu Revue del Saxophone world quartet che per inciso è un disco che non mi fece impazzire.
Here is the second half of the Village Voice Best Jazz of the 1980s poll; follow this link for part one. Some stats: the album that garnered the most mentions overall was the World Saxophone Quartet’s Revue, with nine separate appearances. Runners-up, with six mentions each, were Eight Bold Souls, and John Carter’s Roots and Folklore (counting mentions of all five volumes, or a single album). The following LPs all got five mentions: David Murray’s Ming; Ornette’s In All Languages; Threadgill’s Just the Facts and Pass the Bucket; and Cecil’s massive In Berlin ’88 box.
The top artist across all lists and albums was by far David Murray, particularly if you factor in the WSQ mentions. Also at the top: Ornette; Braxton; and Threadgill. Shadowing the list — Ellington and Strayhorn. Something about the decade generated a spirit of looking back, or tribute. Among those here who bowed before the Duke were James Newton, Frank Morgan, Jimmy Rowles, MJQ, Steve Lacy and Mal Waldron, and the American Jazz Orchestra (not to mention Mercer Ellington). And of course the WSQ had their own great Ellington disc, even if it didn’t get a nod from those assembled below.
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#80
Inviato 14 ottobre 2013 - 13:55
incredibile, sono d'accordo con una cosa scritta da Tony. Del resto sono due dei miei compositori preferiti.
Per Ligeti, in caso non l'avessi visto un ottimo modo di approcciarlo e "capirlo" è guardare 2001 odissea nello spazio, dove ci sono estratti di alcuni dei suoi lavori più noti, del resto la notorietà è dovuta al film. Forse associare un compositore a un film non è il modo più corretto per conoscerlo, però credo che molti abbiano amato Ligeti grazie a quel film, anche perchè la sua musica lì è usata meravigliosamente bene.
Per Messiaen il classico quartetto per la fine dei tempi, o la sinfonia Turangalila, o per un primo assaggio pezzi più brevi come Le merle noir o Les yeux dans les roues (quest'ultimo è musica per organo di puro terrore e in effetti fa parte del Livre d'orgue)
Sono d'accordo anch'io.
Magari sceglierei qualche altra opera (per Messiaen benissimo il quartetto ma io aggiungerei qualche numero del Catalogue d'oiseaux e Des canyons aux étoiles e lascerei stare inizialmente la Turangalila, e per Ligeti metterei il secondo quartetto o il primo libro degli Etudes) ma sono dettagli...
«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)
Moriremotuttista
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