Film su New York
#1
Inviato 16 ottobre 2006 - 18:36
Non solo i diversi volti della Grande Mela, vista da Allen, Scorsese o Spike Lee, ma anche quelli che ci hanno consegnato i classici di Holliwood.
"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"
"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"
#2
Inviato 16 ottobre 2006 - 19:00
#3 Guest_pAggIoni_*
Inviato 16 ottobre 2006 - 19:13
#4
Inviato 16 ottobre 2006 - 19:56
Certamente. Forse ancor più scuro e truculento. Dovrei rivederlo. E che mi dici di "Il nostro Natale"? Certo, molte sequenze d'interni, ma quella serratissima e frenetica atmosfera multietnica mi sembra davvero azzeccata per quel contesto urbano (anche se il film non raggiunge le vette dei capolavori anni Novanta).Ms45
#5 Guest_verdoux_*
Inviato 16 ottobre 2006 - 22:21
#6 Guest_Figazzo_*
Inviato 16 ottobre 2006 - 22:37
#7
Inviato 18 ottobre 2006 - 13:49
#8
Inviato 18 ottobre 2006 - 16:59
#9
Inviato 18 ottobre 2006 - 18:53
Sarò scontato, ma le prime immagini che mi vengono in mente sono quelle della New York autunnale di Manhattan e di Io e Annie...
Woody Allen ha detto che spesso gli chiedono dove sia la Manhattan che lui descrive nei suoi film.
E lui ha risposto che la vera New York è quella di Scorsese o di Spike Lee; quella che si vede nei suoi film è forse più l'idea che si è fatto di New York, quando da piccolo guardava i classici di Hollywood, non potendo andare da solo a Manhattan.
Restano comunque due capolavori del cinema di Allen, ma credo di poter dire del cinema tutto.
"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"
"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"
#10
Inviato 19 ottobre 2006 - 20:38
1997 fuga da new york
surreale, dark, sicuramente insolito
ma direi che il meglio lo danno le serie televisive. roba tipo NYPD, Friends, Sex and the City. Vedi New York in tutte le sfumature e le sfaccettature e ti fai un'idea di quanto sia 'irregolare' e frastagliata.
#11 Guest_Mattia_*
Inviato 20 ottobre 2006 - 08:27
New York Underground è un DVD che raccoglie corti, mediometraggi, video musicali e quant'altro che il nostro concepì durante l'esplosione dell'estetica punk negli Stati Uniti durante gli anni Ottanta.
Il DVD contiene anche il celebre Fingered, interpretato da Lydia Lunch, noto per le curiose "attenzioni" che la disinibita protagonista rivolge ad un irriconoscibile Henry Rollins. Ma c'è molto altro, come uno strepitoso corto commentato dalla musica dei Cop Shoot Cop e un video dei Sonic Youth.
Non per tutti, sicuramente.
#12
Inviato 20 ottobre 2006 - 18:57
Non per tutti, sicuramente.
in che senso? ???
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#13
Inviato 21 ottobre 2006 - 12:18
#14
Inviato 21 ottobre 2006 - 22:27
#15
Inviato 22 ottobre 2006 - 08:14
Sarò scontato ma taxi driver è in assoluto il film ke descrive il clima underground della "BIg APPLE"
La 25 ora ed in particolare il monologo di Ed Norton.
esempi davvero notevoli
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#16
Inviato 22 ottobre 2006 - 08:38
La New York che più mi affascina e che accende la mia immaginazione è quella di Sei gradi di separazione di Michael Schepisi.
Parti contrapposte, antitetiche, contraddittorie, all'interno di uno stesso rettangolo geografico: gli appartamenti dei milionari che si affacciano su Central Park, le loro lussuose e aristocratiche dimore, le vite dei loro proprietari, cosi snob e sofisticati e sotto, nel parco, un ragazzo nero, un vagabondo, un delinquentello che dorme su una panchina che sogna di poter vivere lì dentro.
Voler è potere e con la sua fervida intelligenza e con la regola dei sei gradi di separazione lui riesce, anche per poco, ad accarezzare una vita diversa, a caro prezzo.
Simile è il ritratto di New York che esce dal film Arturo di Steve Gordon.
Anche qui c'è la New York up town ricca, annoiata e spensierata di Arturo, contrapposta alla down town misera e vera della prostituta di cui si innamora Arturo.
A New York però tutto è possibile e anche le vicende più amare si colorano di rosa.E' possibile che si realizzino le favole e quindi il miliardario sposa la prostituta.E come diceva un tale, se ce la fai a New York, ce la fai puoi fare ovunque.
New York per me è un mix esplosivo, un cuore pulsante che non smette mai di battere, un puzzle che non si può ricomporre.Non sono mai stata a New York, ma me la immagino cosi.E credo anche che potrei innamorarmene follemente.
La colonna sonora di Arturo è stupenda e vi confesso un mio sogno: passare sul ponte di Brooklin, con una spider al tramonto e vedere la città da lontano, con la canzone di Cristopher Cross a palla.
Appunto, è un sogno.Sic!
#17 Guest_eustache_*
Inviato 23 ottobre 2006 - 08:04
ma storie di ordinaria follia non era ambientato a los angeles?il 3ad di Ferreri mi ha fatto pensare alla diversità di sguardo e approccio nei confronti di queste mega metropoli (e alla ricchezza che ne guadagna il linguaggio) da parte di registi non americani. Ciao Maschio e il meno considerato Storie di ordinaria follia (che a me fa però morire) dipingono una Grande Mela periferica, piuttosto inedita, sullo sfondo magari ma presente in tutta la sua gravità.
#18 Guest_Mattia_*
Inviato 23 ottobre 2006 - 08:53
Non per tutti, sicuramente.
in che senso? ???
Nel senso che ti sconsiglio di vederlo assieme a tua figlia (o tua moglie, o chiunque altro abbia ancora un minimo di considerazione di te)!!!
#19 Guest_Pablito_*
Inviato 23 ottobre 2006 - 09:19
Sarebbe bello si, comunque la canzone è composta da Burt Bacharach ti credo che è bellissima, e fruttò pure l'oscar per la miglior colonna sonora!La colonna sonora di Arturo è stupenda e vi confesso un mio sogno: passare sul ponte di Brooklin, con una spider al tramonto e vedere la città da lontano, con la canzone di Cristopher Cross a palla.
Appunto, è un sogno.Sic!
A mio parere, visto che chi ha aperto il thread parlava di classici, direi che tra questi si possa ormai annoverare un film come "La febbre del sabato sera" di John Badham, ma soprattutto con John Travolta. In questo film direi che c'è molto dell'america di quegli anni e di sempre, la voglia di riscatto, il mito della possibilità data a tutti quelli che sfruttino bene le proprie capacità individuali, ma anche la disillusione, l'autodistruzione tipica degli anni '70 il decennio della fine di ogni speranza precedente, e poi i nuovi punti di riferimento come la strada e la discoteca che proprio in quegli anni era esplosa come fulcro del way of life urbano, una colonna sonora fantastica... e insomma che volete di più?
#20
Inviato 23 ottobre 2006 - 17:42
Non per tutti, sicuramente.
in che senso? ???
Nel senso che ti sconsiglio di vederlo assieme a tua figlia (o tua moglie, o chiunque altro abbia ancora un minimo di considerazione di te)!!!
beh, allora se questo è il problema, mi sa che posso vederlo tranquillamente...
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#21
Inviato 23 ottobre 2006 - 21:08
Sarò scontato ma taxi driver è in assoluto il film ke descrive il clima underground della "BIg APPLE"
La 25 ora ed in particolare il monologo di Ed Norton.
esempi davvero notevoli
I migliori
#22
Inviato 24 ottobre 2006 - 08:29
Sarebbe bello si, comunque la canzone è composta da Burt Bacharach ti credo che è bellissima, e fruttò pure l'oscar per la miglior colonna sonora!
La colonna sonora di Arturo è stupenda e vi confesso un mio sogno: passare sul ponte di Brooklin, con una spider al tramonto e vedere la città da lontano, con la canzone di Cristopher Cross a palla.
Appunto, è un sogno.Sic!
A mio parere, visto che chi ha aperto il thread parlava di classici, direi che tra questi si possa ormai annoverare un film come "La febbre del sabato sera" di John Badham, ma soprattutto con John Travolta. In questo film direi che c'è molto dell'america di quegli anni e di sempre, la voglia di riscatto, il mito della possibilità data a tutti quelli che sfruttino bene le proprie capacità individuali, ma anche la disillusione, l'autodistruzione tipica degli anni '70 il decennio della fine di ogni speranza precedente, e poi i nuovi punti di riferimento come la strada e la discoteca che proprio in quegli anni era esplosa come fulcro del way of life urbano, una colonna sonora fantastica... e insomma che volete di più?
Bacharach è una sorta di re Mida:tutto quello che tocca diventa oro.
Comunque, Pablito ha tirato fuori secondo me un aspetto non secondario riguardo New York, cioè la musica, la discoteca, il clubbing.
Io aggiungerei anche i teatri, i musical, Broadway, che tanto è importante per identificare la way of life newyorkese.
Secondo me All that jazz è un film capolavoro, e rende benissimo il clima che si respira nei teatri della grande mela.
#23
Inviato 30 ottobre 2006 - 20:48
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