Uno dei primi gruppi che ascoltai e al quale sono legato da sempre, il loro esordio è un monumento non solo musicale ma anche culturale di indubbia bellezza.
Light my fire, End of the night e The End sono capolavori immortali,seppur la prima è stata sputtanata in lungo e in largo. Strange Days è inquitante per la bellezza del testo e del sound,anni luce "avanti". Altre gemme di raro splendore nella loro breve discografia sono When the music's over, Spanish Caravan,Summer almost gone (fantastica, ho un debole..) idem Peolple are Strange, Indian Summer,Riders on the storm,L.A Woman.....
Post Morrison trovo fantastica l'elaborazione dell'Adagio Albinoni e molto bella anche Ghost Song.
Come musicisti insieme hanno formato un alchimia unica, Morrison come voce è una delle mie preferite nel panorama musicale.Molto espressiva e profonda sia da sobrio che da alterato. I testi, molti sono splendide poesie altri sono fotografie di una nazione e del suo sogno frantumato proprio in quegli anni. Molte volte rivedo in Morrison l'apice e la decadenza del sogno americano. L'apice è dato dalla vitlità artistica di quel periodo, non solo musicale ma culturale, l'America dei grandi scrittori beat,l'America della cultura Hippie e Pop....La decadenza è l'inizio dell'età di fine impero che inizia dal Vietnam e proseguirà inevitabilmente fino ai giorni nostri,la sua stessa vita distrutta in giovane età dagli eccessi.
L'aspetto negativo a livello culturale e musicale della parabola dei Doors è la loro immagine troppo banalizzata e commercificata (in primis l'icona: Jim Morrison). Molti valutano l'arte di Morrison e dei Doors in maniera molto superficiale, senza capire minimamente il messaggio e la profondità umana e artistica di Morrison. La loro missione è stata grandiosa: hanno aperto infinite porte alla percezione di milioni di noi.
Ma infatti. Pur essendo io ormai lontanissimo dai Doors, non credo si possa sminuire l'impatto abnorme di Jim Morrison sulla cultura rock (oltre che sulla musica popolare in generale). Sembrava fatto in laboratorio, per quanto appariva perfetto per incarnare il rock, rock come immaginario giovanile, tutte quelle pulsioni, autodistruzione, urlare al mondo la propria poesia, il sesso cazzo, quelle canzoni a volte sbilenche, a volte abissali, a volte colme di lussuria o disperazione. E dico Morrison ma è dei Doors che parlo; Morrison senza gli altri tre sarebbe stato ben ridimensionato, molto spesso non ci rendiamo conto di quanto sia fondamentale la struttura (dal punto di vista del carisma e dell'appeal, così in generale) di un gruppo, dove il frontman è tale, è così importante perché è tra altri, così può risplendere meglio. E ancora la voce di Morrison continuo a pensare che sia uno degli archetipi della voce rock, così sensuale e magnetica. Mi ricordo che in una vecchia classifica di gigiriva sulle più grandi voci rock l'avevo messo al 2° o 3° posto (al 1° ovviamente Lou Reed).
Quindi, che posso aggiungere? Che Light My Fire ha una freschezza che me la fa tuttora apprezzare e molto, con quella splendida parte strumentale che ancora oggi fa gridare al miracolo. E bòn.