Pitchfork pensa questo: "It's not that there's anything wrong with them, exactly. It's just that we've heard their pogo-happy but deadpan take on pop-punk a bazillion times, and they're not exactly glamorous enough to sell it as something exciting."
Bah, però quando gli va bene non c'è problema che il genere sia inflazionato, ovviamente (e infatti quasi la maggior parte dei loro ultimi hype appartengono a questo genere).
Più equilibrato il pensiero di OR:
Si può osservare come il gruppo non prenda eccessivi rischi e finisca complessivamente col fare la cosa giusta, mettendo insieme un lavoro sintetico, piacevolmente scapigliato e soprattutto fruibile, inanellando una spirale di hook diretti e non troppo lavorati che può far venire in mente i primi album dei Cribs, certi Libertines, forse i Glasvegas (sentite "A Lack Of Understanding") o anche i Maccabees degli albori (peraltro loro ammiratori dichiarati).
A me il disco è piaciuto: vitale, fresco, passa da scalmanati e godibili punk-pop adolescenziali a momenti emozionanti, non me lo sarei aspettato. Lo ascolterò moltissimo, ne son sicuro!