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Emergenza rifiuti in Campania


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169 replies to this topic

#151 pasquale

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Inviato 08 dicembre 2006 - 00:06

[quote author=astrodomini link=topic=1581.msg73889#msg73889 date=1165524422]
[quote="pasquale"]Perchè è la più alta espressione in assoluto del sistema capitalistico.[/quote]

Invece per me è la più alta abberrazione del sistema capitalistico, cosa molto diversa.[/quote]

Il sistema capitalistico si basa sulla equazione che producendo ricchezza, metti in moto un circolo virtuoso. E questi questo fanno, producono ricchezza, e a loro volta mettono in moto un circolo virtuoso. Le chiacchiere sull'imprese all'estero che non investono al sud e che quindi ne impediscono lo sviluppo, sono appunto chiacchiere. Se togli la criminalità organizzata in Italia, crolla il PIL, e lo sai cosa succederebbe se crollasse il PIL giusto?

[quoto][quote="pasquale"]crolla tutto il sistema capitalistico.[/quote]

Molto probabilmente muterebbe in una forma meno assetata di denaro e di sopruso (che io non considero alla base del sistema capitalistico ma insiti nella nostra natura visto che, cambiano i governi e i sistemi di organizzazione, ma il desiderio di dominio resta immutato nei secoli).[/quote]

No, la verità è che nel frattempo crollerebbero i PIL di tutte le nazioni del mondo, i prezzi salirebbero, la gente morirebbe di fame, e comincerebbe a rimpiangere i bei vecchi tempi. Eliminare l'economia illegale significa che il mondo dovrebbe diventare povero. Ma il mondo è disposto a fare questo? Certo che no

[quote][quote="pasquale"]E' shokkante vero?[/quote]

Hai semplicemente scoperto l'acqua calda. Altro che shock.

::)

Quello che dico io è che ci sono moltissime imprese in tutto il mondo che non scendono a patti con la criminalità, ce ne sono moltissime al nord che non hanno bisogno della mafia per vivere. Quello che dico io è che passare da determinate situazione a è tutto mosso dai mafiosi sono ragionamenti che considero assurdi, dozzinali e senza senso ma che probabilmente cercano di portare a un autoassoluzione.[/quote]

E' qui che fraintendi. Vedi, non è che non esistono le imprese che ce la fanno senza le organizzazioni criminali. Il punto è, è l'economia che ti imporrà sempre di fare un accordo con le organizzazioni, non per l'intimidazione, è qui che sta la differenza, ma perchè conviene. Cioè tu vuoi avere il tuo business? OK. Ma non fino a un certo livello. Da un certo altro livello in poi, devi stare con noi, altrimenti non emergi, non puoi perchè ti mancano i mezzi economici-logistici per farlo. Fare un accordo con l'organizzazione, significa avere un vantaggio concorrenziale su tutte le altre imprese, significa avere trasporti più veloci, significa avere contante liquido a disposizione quando vuoi come vuoi. E allora, le imprese dicono, lo fa quello, e mi fotte, ma allora lo faccio anche io. Qui parliamo di imprenditori, è questo quello che diceva Saviano finalmente dopo tanti anni qualcuno lo dice e gli si crede, altro che delinquenti che si spartiscono gli affari, qui abbiamo gente che gli affari se li crea, che anticipa le linee del mercato, non ti impongono di passare con loro. Semplicemente ti fanno capire che, se passi con loro, sarai il migliore. E' questa la malattia del sistema economico attuale. Vuoi fare la scalata? Per fare la scalata devi fare affari con le organizzazioni. Poi astro, ti ripeto, la gran parte delle imprese al nord hanno assolutissimamente bisogno delle organizzazioni criminali che fanno risparmiare tantissimo sullo sversamento dei rifiuti, ripeto, altrimenti non si spiegano le tonnellate di monnezza che si trovano al sud, si va fuori numero, la gran parte delle imprese al nord sarebbero fallite senza le organizzazioni, avrebbero chiuso, gli operai sarebbero andati a casa, un macello. Ora, non è che viene il mafioso con la lupara a minacciarti. Magari viene l'uomo d'affari, che ti propone un affare. Tu accetti. Magari non saprai mai che è un affiliato. Semplicemente fa parte di un'associazione, di un'impresa che tu pensi essere specializzata in certi affari. Altri sospettano qualcosa, ma è meglio non chiedere, e allora fanno finta di non sapere. Astro, non è una questione di autoassoluzione. E' una questione di autocolpevolizzazione. Siamo tutti colpevoli. Molto probabilmente, dando soldi al negoziante di abbigliamento, io ho dato soldi al sistema. Se utilizzo l'alta velocità, l'ho utilizzata perchè molto probabilmente loro l'hanno costruita. Se io ho un certo tenore di vita, è perchè i prezzi girano in un certo modo, e perchè loro contribuiscono, nonostante l'evasione, nonostante tutto, a produrre ricchezza nel nostro Paese, e io, uomo comune, io ne traggo beneficio, anche indirettamente, ma ne traggo beneficio, è questo il cancro dell'economia in questo momento. Siamo tutti colpevoli.
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#152 astrodomini

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Inviato 08 dicembre 2006 - 00:22

Ma il mondo è disposto a fare questo? Certo che no


Non sono un esperto di economia ma dovrebbe innescarsi un processo di purificazione dalla criminalità e nello stesso tempo di diminuzione di sprechi e dei consumi, cosa che prima o poi saremo costretti ad attuare. Stiamo andando un pochino troppo in là comunque.

Ma non fino a un certo livello.


Guarda, a me sembra un assoluta forzatura. Aziende come Snaidero (cucine) e Calligaris (sedie e arredamento da ufficio) sono leader europee nei loro settori senza essere mai state invischiate in giri di mafia o cose di questo genere partendo sempre da aziende a conduzione famigliare. Proprio su queste aziende si basa buona parte della nostra economia, aziende che da una piccola realtà si sono conquistate ampie fette di mercato. Da quello che ho capito tu parli di alta finanza ma in buona parte non è questa ad essere la base di molte zone del nord.
Che poi con la scusa della criminalità interna ai sistemi economici si voglia mettere tutti nello stesso pentolone francamente non mi sembra per nulla corretto. Che il sistema giri grazie anche ai soldi illeciti è un dato di fatto come è un dato di fatto che ci sono numerosissime aziende che con questi giri direttamente c'entrano nulla (e quello che succede a loro insaputa non è imputabile a loro, scusa).

Poi se permetti tutti questi discorsi sicuramente corretti non giustificano minimamente una situazione meridionale che non è assolutamente imputabile solo a questo ma ha radici molteplici e diversificate. Qua si cancella il fattore autoctono della criminalità e di una situazione che sembra essere, a leggere qualcuno, piovuta dal cielo su cittadini ignari e particolarmente sfortunati un pò come la peste.
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the music that forced the world into future


#153 Guest_Mia_*

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Inviato 08 dicembre 2006 - 13:24

Notker , io sono siciliana e non sono intervenuta perchè leggo tutto quello che si scrive qui con molta attenzione , (nello specifico i tuoi interventi e quelli di astrodomini) e siccome reputo che entrambi abbiate detto delle verità ed espresso concetti basilari in maniera valida e ben  argomentata , seguivo l'evolversi della discussione senza intevenire con dei post che sarebbero stati tutto sommato abbastanza scontati e banali. Non si sta mica facendo il processo alla moralità dei cittadini meridionali , per cui io debba dire "Fermi tutti , non siamo dei ladri e degli assassini" .Quindi la tua osservazione mi è sembrata un pò fuori luogo.
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#154 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 08 dicembre 2006 - 21:41

E voi dove eravate?
di Roberto Saviano

[...]
Pierluigi Vigna, quando era procuratore nazionale Antimafia, dichiarò che era di 100 miliardi di euro il profitto annuale dei maggiori gruppi criminali italiani. Una cifra che lo stesso procuratore segnalò essere riscontrata per difetto. Nessuno tremò per questa cifra. Nessuno trema se la Germania segnala che negli ultimi anni 90 milioni di euro sono stati investiti dalla 'ndrangheta nel settore turistico e immobiliare. Nessuno trema nel pensare che la più grande azienda italiana è formata dalla camorra, dalla 'ndrangheta, da Cosa Nostra e dalla Sacra Corona Unita. E anche se qualcuno inizia a tremare, sembra che riesca a farlo solo per qualche giorno, per qualche settimana, fino a quando i fatti inanellati in cronaca di emergenza non vengono soppiantati da emergenze nuove. D'improvviso mi sono fermato in questi giorni, fermato da una sorta di ansia, e anche una sorta di svuotamento, quando vedevo un'attenzione a una terra, costante, che desideravo ci fosse stata da sempre, prima che galleggiassero in superficie gli elementi del disastro. E giravo intorno a una domanda rivolta a una potenza impersonale che ha gli occhi dei media, la testa della politica e le sembianze di me stesso: Ma dov'eravate? Dov'eravate quando si ammazzavano due persone al giorno. Dov'eravate quando si concludeva il processo Spartacus presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) - 21 ergastoli e oltre 500 anni di reclusione, più di sette anni di dibattimento passati in silenzio sulla stampa nazionale. Dov'eravate quando i magistrati, come Raffaele Cantone, portavano avanti indagini che dimostravano chiaramente che erano l'Emilia Romagna e Roma i centri degli affari del clan dei Casalesi, dov'eravate quando Tano Grasso attraversava in lungo e in largo la Campania, cercando di raccogliere forze, persone, associazioni in una battaglia alle vecchie e nuove forme di racket e controllo del territorio. Dov'eravate quando giornalisti della mia terra venivano sistematicamente minacciati, come Rosaria Capacchione che entrò nel mirino dei clan a causa dei suoi articoli - secondo il pentito Luigi Diana - venne condannata dal boss Vincenzo De Falco, fratello del mandante dell'omicidio di don Peppino Diana, ma il boss fu eliminato prima di realizzare il suo piano, quando Enzo Palmesano riceveva proiettili nella cassetta della posta per il suo impegno di cronista contro i clan mafiosi presenti nell'Agro-caleno. Dov'eravate quando qui crepavano innocenti, come Attilio Romanò, colpevole di essere dipendente di un negozio che i clan hanno creduto essere ascrivibile a un parente lontano di un camorrista, quando nel 2002 spararono in faccia a un sindacalista, Federico Del Prete, e la notizia neanche giunse sulla stampa nazionale.

Per anni, quando si scriveva di queste cose al di fuori del lecito territorio della cronaca, la voce era la stessa, si veniva presi per matti, malati, figli di un passato lontano. Mi sembrava di sentire le parole dell''Huckleberry Finn' di Mark Twain, quando d'improvviso, dopo uno scoppio in una stiva, qualcuno chiede: "Che cosa è successo?" e rispondono: "Niente, è morto un negro". Niente. E l'acido razzismo è simile al niente che veniva battuto come dispaccio dal Sud. Dispacci di guerre senza storia, di vicende di margine, un niente da seppellire sotto le mostre di quadri, i vernissage museali, un niente che è molto simile e non soltanto speculare al 'succede di tutto' che viene pronunciato nei giorni d'emergenza. Niente, perché riguarda feccia. Non è successo niente. Ma non è vero.

Penso spesso a come devono essersi sentiti molti magistrati campani quando, chiudendo il più importante processo di mafia degli ultimi anni, il processo Spartacus, superando difficoltà logistiche e cavilli politico-giudiziari, hanno visto la loro sentenza ignorata per larga parte. Penso spesso al giudice Lello Maggi, a quando si è trovato a scrivere la sentenza, e nelle prime pagine fa cenno alla figura di uno scrittore che sarebbe stato in grado di raccontare quel che lui stava per analizzare con gli strumenti e i parametri della disciplina giuridica, raccontare quel potere che non riguardava soltanto gli spazi di un territorio di provincia, e non soltanto il sangue delle centinaia di ammazzati, ma riguardava molto di più. E Raffaele Marino, uno dei magistrati in prima linea nella lotta alla camorra napoletana, quando gli chiesi se lui non ritenesse in fondo innocua una narrazione basata sui fatti che lui stesso contribuiva ad accertare, mi rispose: "La scrittura letteraria non è innocua per niente, ha rotto una delle croste che relegavano questi meccanismi e questi poteri a una mortale dialettica tra magistrato, camorrista, tribunali e cronaca nera. La città, l'intero paese credeva di esserne escluso, credeva che tutto fosse relegato a una trascurabile parte del territorio. Ora ha lasciato quest'esilio e ha coinvolto tutti. Nessuno può più sentirsi escluso".

In tutti questi anni, mentre persino la guerra di Secondigliano non riusciva ad avere la stessa visibilità dei fatti riportati in questi giorni, a Napoli e intorno a Napoli continuava a formarsi e trasformarsi un modo nuovo per raccontare quel che stava accadendo. Come se fosse divenuto un imperativo necessario iniziare a raccontare quel che stava sotto gli occhi. Così Maurizio Braucci, scrittore in grado di farsi accompagnatore di ragazzi di quartiere, capace di tenerli lontani dal Sistema non strappandoli dalla loro vita, ma dandogli strumenti per scegliere di andare avanti senza la sola certezza di giocarsi la morte come vantaggio sugli altri per fare affari, capace come nessun altro di tradurre in narrazione la conoscenza di una vita spesa nel cuore della città. E poi le foto di Mario Spada, foto senza curiosità esotica che puntano l'obiettivo sulla ferocia, ma senza farne scandalo, quasi con familiarità. E i video di Pietro Marcello che raccontano la silenziosa emigrazione notturna dal Sud verso il Nord dei treni espresso, le nuove rapaci borghesie corrotte raccontate nella deformazione pantagruelica di Giuseppe Montesano, lo sguardo sui ragazzini di Diego De Silva che sembrava annunciare quello che sarebbe di lì a poco diventata una realtà molto più estesa e feroce, le donne di Valeria Parella strappate alla patina d'ogni folklore, le città distratte e soffocanti di Antonio Pascale, i deliri della terra dei terremoti e della Pozzuoli infernale di Davide Morganti, i primi libri che mettevano mani nel fango di Peppe Lanzetta. I gruppi rap, gli A67 e i Co' Sang', che nascono non più nei centri sociali, ma nelle periferie di camorra, che danno voce a una rabbia che non è più soltanto contro qualcosa, ma dentro, che parlano per e contro quelli cui vivono accanto, a cui appartengono, che sono come loro. Tutti loro hanno trovato modi nuovi e non concilianti per raccontare il proprio tempo e agire in esso. Sguardi diversi, linguaggi differenti che deformano il reale per scarnificarne le verità e lo inchiodano con freddezza e lo urlano con rabbia, ma tutti nati e vincolati da un territorio che così raccontato non è più soltanto Napoli, ma qualcosa che ha a che fare con le dinamiche di ogni metropoli occidentale dove si vanno foggiando nuove e rapaci piccole borghesie, incoscienti di essere piccole, ma ben coscienti di come si fa ad affermarsi e di quali mezzi usare. Ed è in questa Napoli visibile sempre solo nel singolo libro, disco o film che riesce ad avere successo oltre i confini locali, mai però come movimento esteso e costante, come humus che stava generando una cultura capace di mostrare e anticipare meglio di ogni altra fonte più oggettiva quel che stava e che doveva ancora accadere, che mi sono formato.

Da tutto questo le mie parole scritte sono state create e non vorrei che continuasse a essere ignorato, così come non vorrei che si parlasse oggi di camorra per continuare a ignorare la rete ampissima in cui tutte le organizzazioni criminali avvolgono e coinvolgono tutto il paese e l'Europa intera. Della cultura e dell'immaginario nato nel ultimo decennio a Napoli e dintorni, nato insieme e accanto alla trasformazione turbocapitalista dei clan campani, nei resoconti e commenti dei media nazionali e internazionali delle passate settimane non v'era quasi traccia. ? stato strano ascoltare alcune parole che il mio libro aveva contribuito a divulgare - il termine 'Sistema' usato dai clan per definire la camorra è l'esempio perfetto - e percepirle come un abito nuovo calato addosso a un corpo vecchio e decrepito. Un immaginario completamente sbagliato. Quel che sta avvenendo a Napoli viene fissato da uno sguardo che non si spinge oltre al cerchio della città, non contempla quasi mai nemmeno i comuni della provincia con i suoi clan potentissimi da decenni, ma cerca di risolvere il tutto allacciando il filo della storia, come se l'oggi fosse l'ultimo frutto impazzito della vittoria del popolo sanfedista sull'aristocrazia giacobina di Eleonora Fonseca Pimentel e Domenico Cirillo. Il trionfo drogato della suburra, un delirio da disperati. Prima che me ne andassi dai Quartieri Spagnoli, vedevo che i clan del centro storico meno potenti si stavano riorganizzando. E il primo passaggio è stato quello di ritornare sul territorio, negozi, magazzini, salumerie, le nuove leve dei clan stanno invece pensando a come tornare ad apparire mediaticamente i più temibili, divenire nuovamente quelli appartenenti al quartiere che più fa paura: "Dobbiamo far vedere a quelli di Scampia che noi siamo i peggio". Il medesimo stile che sta facendo comprare a moltissimi ragazzi dell'area nord di Napoli lo scooter T-max perché usato dalle paranze di fuoco dei Di Lauro per la parte maggiore degli agguati, una sorta di cavallo meccanico dell'apocalisse. Ma la loro ferocia è la medesima di chiunque possa considerarla uno strumento per crescere economicamente, iniziare un percorso nel mercato. L'ossessione del divenire commercianti e imprenditori, e di considerare lecita ogni forma per raggiungere una meta, l'ossessione che, rendendoli rivali, accomuna non solo i quartieri storici del centro alle periferie e ai paesi del hinterland, ma apparenta Napoli a Mosca o a Rio de Janeiro e mette in relazione le bande che rubano ed estorcono con l'uso di una violenza spropositata, strafatta, adrenalinica con le gang che dilagano per il Centro e Nordamerica, in Africa, in ogni altra parte del mondo.

? questo, qui e altrove, che rende la ferocia un arnese del successo. ? questo ciò che viene occultato quando si usano ancora parole come 'plebe', 'lazzari' o 'subculture'. Si parla di subculture, ma la musica dei neomelodici viene ascoltata in tutto il Mezzogiorno, anzi in tutta Italia, e alcune delle loro canzoni, tra cui quelle scritte da Lovigino Giuliano, il boss di Forcella, entrano nella hit parade, rimbalzano nei villaggi turistici, finiscono in tv come se fossero esistite da sempre e per tutti. Plebe è parola che tiene a distanza, che esprime il rifiuto di annusare, di fissare da vicino qual è la forza, la logica, ma anche le contraddizioni, le vulnerabilità, le violente trasformazioni che subiscono coloro che si trovano così definiti, parola che la letteratura per istinto vitale rigetta come chi non vuole farsi curare la febbre coi salassi. Plebe perché sembra impossibile che le gang che fanno rapine siano altro che una forza oscura che contamina la città con la paura e la ferocia, perché sembra impossibile che la contaminazione non conosca limiti di classe, perché sembra molto più rassicurante individuare una direzione unica del contagio in corso. Ma quando i boss scrivono libri, discettano di psicoanalisi, investono in opere d'arte, quando fanno crescere nuove leve istruite alle università, quando si dimostrano capaci di gestioni e investimenti sofisticati, di strategie economiche lanciate su scala mondiale, come è possibile non vedere che sono altro di quel che è sempre stato, non accorgersi che la loro vittoria in queste e simili terre ha un peso e una forza d'attrazione quasi irresistibile?

Nulla è statico, delimitato, univoco, nel mondo e nel tempo stravolto in cui si trova Napoli. Nulla comincia dove comincia, nulla finisce dove finisce. I rifiuti, le montagne di rifiuti, la monnezza napoletana divenuta simbolo del disastro, ficcata dentro a colori forti e odori nauseabondi in ogni articolo scritto da Roma a Londra, Parigi e Berlino, l'assurdo dei rifiuti campani spediti d'emergenza al Nord, persino in Germania, mentre le aziende di Veneto, Lombardia e persino Toscana come dimostrano le inchieste della Procura di Santa Maria Capua Vetere, hanno sversato da oltre trent'anni in Campania e più allargatamente nel Mezzogiorno i loro veleni, quando le organizzazioni ambientaliste, le iniziative locali hanno gridato invano che stava avvenendo una contaminazione catastrofica che avrebbe contagiato tutto: terre, coltivazioni, bestie e uomini destinati a crepare di cancro come di una nuova peste moderna. Quando si attraversa la campagna casertana piuttosto che quella calabrese, in molte zone senti gli odori marci, i sapori rancidi o corrosivi. E tutto questo brucia. Ti brucia dentro, rovente. L'immagine dei rifiuti tossici intombati e bruciati nelle campagne campane e calabresi è l'esatto rovescio dell'immagine dei rifiuti ammonticchiati e bruciati nei cassonetti napoletani, l'immagine che dice che il problema della criminalità e del degrado puzza fino al cielo e scava sotto terra ed è di tutti: di tutto il paese, di tutta la politica che lo governa. E ora non possono non far nulla.

Ogni regione che ha ospitato aziende che hanno avvelenato facendo appalti con i clan dovrebbe prendere parte alla bonifica del territorio. E la politica campana dovrebbe confrontarsi con i suoi errori madornali, gli sprechi e gli affari sui rifiuti. Eppure ciò che la camorra dimostra è che il paradigma politico-mafioso è ribaltato. Si credeva che la politica fosse il volano per la crescita dei clan. Ora i clan hanno egemonizzato la possibilità di decidere gli affari e, a partire dagli affari, tutto ciò che ne consegue. Così accade che i clan riescono a tenere la politica in pugno senza, come in passato, legarsi direttamente a un politico o cercare alleanze stabili con una parte politica, e invece scelgano di volta in volta come conviene. E non vale più soltanto il meccanismo politica-appalto-impresa criminale, ma sempre più quello contrario: impresa criminale-appalto-politica. L'impresa criminale è così potente e presente in ogni ambito che vince appalti e condiziona qualità e prezzi e divenendo vincente, determina la politica: usandola e non essendone usata. E sempre più il territorio criminale è un territorio così labile che ha l'immagine dell'intermittenza. Ormai la politica si rapporta sempre meno ai bisogni e ai desideri delle persone. Si passa da una dichiarazione all'altra, da una decisione spettacolare all'altra. I politici spesso non conoscono più il territorio, non ascoltano, non sanno cosa sta accadendo, ma ne danno interpretazione. La politica quando inizia a spartire posti, quando in cambio di favori e lavoro riceve voti, quando appalti e sanità divengono miniere in cui racimolare consenso e ricchezza, già si predispone alle logiche da clan, e in queste logiche, i clan vivono si alimentano e trionfano.

Così può accadere nel Mezzogiorno che le regioni con i gruppi criminali più potenti d'Europa possono senza problema alcuno vedere vincitori l'intera compagine dell'arco parlamentare. Si è creduto per troppo tempo che dopo tangentopoli la stagione dei clan egemoni in ogni parte della vita economica e sociale del paese fosse circoscritta e relegabile ad alcuni territori geografici e politici, ma i clan entrano vincenti nel mercato, entrano nel cemento, nei trasporti, nel tessile, nelle forniture, mercati, carni, benzina, entrano nella finanza e nell'economia globale, porte a cui nessuna politica si rifiuta di obbedire. Nessuna parte politica può sentirsi al riparo, nessuna parte politica può sentirsi innocente per ciò che accade. Tutto è da rifare. Ad oggi sembra esserci ancora nell'aria il sapore amaro delle parole di Antonino Caponnetto, quelle pronunciate dopo la morte di Paolo Borsellino: "? tutto finito".

Ma per la scrittura non è mai tutto finito, la scrittura si alimenta della possibilità di equiparare veleno e zucchero, assaggiare come stanno le cose al di là di ogni categoria, al di là del buono e del malamente, con l'unica certezza che la rabbia espressa vale più di qualsiasi cosa e più del silenzio. Si racconta, come una leggenda, ciò che disse don Peppino Diana, il prete ucciso dalla camorra nel 1994, una volta mentre celebrava un funerale e le stesse parole furono poi di don Tonino Bello. Don Peppino era stanco di celebrare funerali in una terra che aveva il primato per morti ammazzati e morti bianche sul lavoro. Iniziò così la sua provocazione: "A me non importa sapere chi è Dio". Non è difficile immaginare il brusio delle navate di una chiesa di paese che sente pronunciare tali parole roventi: "Mi importa sapere da che parte sta". Avere una parte, essere in grado di capire ancora che natura ha un paese, in che condizioni si trova, come avvicinarlo con uno sguardo che voglia vedere, vedere per capire, per comprendere e per raccontare. Prima che sia troppo tardi, prima che tutto torni ad essere considerato normale e fisiologico, prima che non ci si accorga più di niente.


questa testimonianza spero possa darvi una mano a capire una realtà che molti credono davvero di sapere e di capire... e invece non sanno niente e non possono capire niente.
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#155 astrodomini

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Inviato 08 dicembre 2006 - 22:23

Bello questo articolo, un triliardo di parole in una argomentazione poco lineare e piuttosto fumosa. Sarò stupido io ma si capisce davvero poco di cosa Saviano vuole dire.

Francamente poi hai rotto i coglioni con i soliti non potete capire etc. Ti prego solo coerentemente di evitare di pontificare su realtà che non vivi o che hai vissuto piuttosto parzialmente.
Resta solo un dubbio: le mafie sono un prodotto alieno? Sono arrivate con un astronave prima delle navi greche? si può capire da dove arrivano e da chi nascono?
No perchè qui le colpe sono di chiunque (dal Nord Italia alla Cina) ma di chi gli affari li fa in prima persona (organizzazioni criminali nate e prosperate al Sud) è stato menzionato pochissimo, in maniera molto marginale come se in queste faccende rivestissero un ruolo secondario.

Poi per vedere scempi di carattere ecologico basta farsi cinque minuti di macchina da casa mia dove un acciaieria inquina a destra e a manca (polveri sottili, inquinamento acustico), crea discariche di materiale ferroso a cielo aperto (cosa vietatissima) e quando si creano i comitati locali nemmeno si presenta alle riunioni con i propri legali facendo solo pervenire il divieto di nominare il nome dell'azienda (succursale della Danieli, industria di importanza mondiale) sicura di avere gli agganci giusti e i soldi per non pagare un minimo dei danni che provoca (mio padre andò a protestare con i vigili: per due volte fu ricevuto cordialmente e riempito di promesse, dalla terza in poi il comandante non si fece mai più trovare). Per non parlare di uno dei fiumi più noti della regione con divieto di balneazione da decenni a causa di un pesantissimo inquinamento industriale. Come puoi vedere la merda ce la teniamo anche in casa e possiamo capire benissimo di cosa parli.

La collusione industria-criminalità è da combattere e non ci sono remore, sia essa al nord, al sud o nella fossa delle Marianne. Partire da questo per gettare merda su un sistema che in moltissime sue parti è totalmente onesto mi sembra la solita forzatura di chi vede tutto negli altri e nulla nel proprio.

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#156 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 09 dicembre 2006 - 14:10

Francamente poi hai rotto i coglioni con i soliti non potete capire etc. Ti prego solo coerentemente di evitare di pontificare su realtà che non vivi o che hai vissuto piuttosto parzialmente.


a me pare che che le pontificazione del cazzo vengano da te a da qualcun altro.
io sto solo cercando di farvi capire che le organizzazioni criminali che nascono nel sud italia hanno nel nord italia (e in europa, e in america) i loro mercati principali dove investire e ripulire i proventi dei traffici illeciti.
sto cercando di farvi capire come le realtà imprenditoriali del nord (non tutte, è ovvio) traggano una parte cospicua del loro profitto nell'intrattenere affari con questi loschi personaggi.
sto cercando di farvi capire che al sud rimane solo l'aspetto militare della faccenda e che il popolo napoletano è vittima di questo stato di cose.
sto cercando di farvi capire che la camorra non è solo un affare del meridione ma che, indirettamente quanto vuoi tu, riguarda anche voi al nord.
sto cercando di farvi capire che di napoli vi arriva un'immagine distorta.
a voi arriva il bagno di denaro... a noi rimane il bagno di sangue.

beh, se non l'hai capito dopo 5 pagine, allora, non posso che dirti di andare al diavolo, caro moderatore.
e frasi come "hai rotto i coglioni" dille ai tuoi simili e non utilizzarle mai più verso di me; non vorrai mica che un napoletano ti venga a fare anche lezioni di educazione?

io chiudo qua... posso solo dire che mi dispiace che la discussione abbia preso questa piega ma quando qualche imbecille crede di essere in diritto di offendere la mia terra io cerco di spiegargli i motivi per cui sbaglia e se non lo capisce e passa a un linguaggio volgare allora è meglio che mi sto zitto.

un'ultima cosa, se la camorra, 'ndrangheta, mafia, ecc. fossero un fenomeno che riguardasse solo il sud d'Italia, vorrebbe dire che i 100 miliardi di euro di fatturato sarebbero stati investiti proprio al sud... se fosse così, caro astro, ti assicuro che la SECESSIONE la chiederemmo noi.

bye bye e sogni d'oro...
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molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#157 astrodomini

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Inviato 09 dicembre 2006 - 14:33

a me pare che che le pontificazione del cazzo vengano da te a da qualcun altro.


Guarda che non sono io ad aver detto che il sistema economico del Nord va avanti grazie alla mafia, non cambiamo le carte in tavola.

io sto solo cercando di farvi capire che le organizzazioni criminali che nascono nel sud italia hanno nel nord italia (e in europa, e in america) i loro mercati principali dove investire e ripulire i proventi dei traffici illeciti.


E io ti sto dicendo (ma forse tu hai due paraocchi di basalto) che lo sappiamo benissimo e che non dici nulla di nuovo. Ti sto dicendo anche che per come la vedo io bisogna contrastare questo fenomeno (in certi casi molto ma molto alla luce del sole) in maniera dura e senza pensare che al Nord sia tutto bello e al Sud tutto una merda, qui però conta ciò che vuole fare lo Stato e non quello che voglio io.

sto cercando di farvi capire come le realtà imprenditoriali del nord (non tutte, è ovvio) traggano una parte cospicua del loro profitto nell'intrattenere affari con questi loschi personaggi.


Come sopra.

Ti sto dicendo anche che una miriade di aziende anche molto ma molto importanti non hanno bisogno del boss per vivere ma basano i propri proventi su altri ben più nobili fattori. Buttare tutto nello stesso pentolone per qualcuno è una boiata degna del peggiore Berlusconi.

sto cercando di farvi capire che al sud rimane solo l'aspetto militare della faccenda e che il popolo napoletano è vittima di questo stato di cose.


E io ti sto dicendo invece due cose:

- Non è vero che al Sud rimane solo questo aspetto militare perchè di traffici gestiti dalla criminalità ne esistono moltissimi anche in meridione (collusione con il pubblico, privato, pizzo, lavoro nero, droga etc.).

- Non ho ancora capito se questa criminalità è scesa dal cielo o è frutto di un determinato humus sociale, di determinate mentalità e di un determinato substrato nel quale è nata. Pensare che a Napoli si subisce e basta ed evitare di chiedersi perchè al Sud e non in Carnia è sintomo di poca voglia di capire il problema. Certo è molto più facile, come fanno tutti al Sud, rifugiarsi nel non capite un cazzo. Tanto anche quando si cerca di capire la risposta è sempre quella.

::)

a voi arriva il bagno di denaro... a noi rimane il bagno di sangue.


Qua al Nord ce lo facciamo tutti il bagno nei soldi, ormai è stato sostituito a quello in acqua.
Renditi conto che anche da noi la vita non è facile e per vivere si devono fare moltissimi sacrifici.

e frasi come "hai rotto i coglioni" dille ai tuoi simili e non utilizzarle mai più verso di me; non vorrai mica che un napoletano ti venga a fare anche lezioni di educazione?


Dai ti prego, lezioni di bon ton da te non le accetto. Se è un hai rotto i coglioni (perchè sei testardo come un mulo e continui a insistere su argomenti su cui concordo da due pagine) a scandalizzarti ti prego di evitare battute volgari di cui spesso ti sei reso protagonista qui (e che non mi hanno scandalizzato ma fatto ridere, essendo io persona schietta), in futuro.

io chiudo qua... posso solo dire che mi dispiace che la discussione abbia preso questa piega ma quando qualche imbecille crede di essere in diritto di offendere la mia terra io cerco di spiegargli i motivi per cui sbaglia e se non lo capisce e passa a un linguaggio volgare allora è meglio che mi sto zitto.


Forse non ti leggi con la sufficente serenità.
Io qui dentro ho cercato di trovare delle risposte ma da parte tua ho ricevuto solo un atteggiamento aggressivo.
Io qui non ho offeso nessuno, cosa che tu invece hai fatto buttando nel pentolone della mafia un sistema economico che in molti casi è onesto e che ha fatto la fortuna e la meritata ricchezza (molto ma molto relativa se parliamo del ceto medio) di molte zone del Nord.

Francamente mi sono rotto di parlare con gente del tuo stampo che ogni volta che si parla del Sud è pronto a sbraitare, pontificare e atteggiarsi come davanti avesse un militante in camicia verde. Se siete ossessionati dalla Lega e vedete i suoi militanti ovunque andate da uno specialista a togliervi questo problema. Io ho chiesto delle cose a cui in buona parte non hai risposto reiterando per dieci interventi una tesi su cui ti ho detto più volte di concordare e di conoscere.

Fai un pò come vuoi, tanto noi non capiamo un cazzo (e poi chiedi di moderare i termi, no? ;D).



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Inviato 11 dicembre 2006 - 10:25

Quindi normalmente si intascano i soldi invece di pagare le bollette degli enti pubblici al sud perchè i generosi mafiosi meridionali tengono nella povertà i loro concittadini e fanno vivere da benestanti i bresciani,i milanesi , i trentini e quant'altro,costruendo loro ospedali e palazzi.

Non fa una grinza...ti manca solo di aprirti una partita IVA,un'attività commerciale o artigianale,magari solo come agente di commercio,farti tre ore di coda al giorno,piangere in greco per avere una nuova tangenziale o ponte che con tutte le tasse che paghi riterresti ti spettasse di diritto e,infine,rivedere tutto ciò che hai detto e che  t'è stato suggerito da un certo condizionamento,non voglio nemmeno dire quale,ormai...

Ti ricordo che gli abitanti del trentino,dove tu hai la fortuna di andare a sciare,sono circa quelli del Vomero che da decenni sono allacciati abusivamente all'acquedotto.
La Val D'Aosta si e no il numero di quanti forestali inutili contano la Sicilia e la Calabria messe assieme....
Il trentino e la Val D'Aosta non fanno null'altro che trattenere gran parte dei raccolti erariali,evitando di dover aspettare che i soldi tornino da Roma e nulla chiedendo alla Regione Basilicata o Puglia.
Ma ho sempre detto che a molti manca il senso delle proporzioni e per questo sembra che a me manchi quello del pudore.

Se vuoi intraprendere,comunque,ti consiglio di metterti nel commercio dei registratori di cassa,che con la nuova finanziaria,tra il 90% degli esercenti meridionali e il 99% degli extracomunitari vaganti per le strade,c'è da fare veramente degli affaroni.Visto che si minaccia a tutto spiano in questo senso....ah,mi dimenticavo che puoi già permetterti vacanze invernali....non fa niente,scusami.

Non sai che attività io svolga (chi ti ha detto che non ho la partita iva?), non sai quanta e quale strada io faccia per recarmi al lavoro, senza dimenticare poi che non occorre essere milionari per permettersi una settimana bianca, ma come al solito si danno giudizi morali sulle persone senza conoscerle.

Con il mio intervento intendevo sottolineare che l??assistenzialismo è una faccenda tutta italiana e non solo meridionale (vogliamo conteggiare quanto denaro è sino a ieri defluito alla Fiat, per esempio?), ma la tua risposta è talmente ideologica, da tipica propaganda leghista, che capisco l??inutilità del confronto.

Una precisazione. Nella mia regione, non a statuto speciale, le strade si fanno; attualmente stanno ristrutturando e amplianto tutta la tangenziale di Bologna. Incredibile!

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#159 Ukrainian Roulette

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Inviato 11 dicembre 2006 - 13:01


Quindi normalmente si intascano i soldi invece di pagare le bollette degli enti pubblici al sud perchè i generosi mafiosi meridionali tengono nella povertà i loro concittadini e fanno vivere da benestanti i bresciani,i milanesi , i trentini e quant'altro,costruendo loro ospedali e palazzi.

Non fa una grinza...ti manca solo di aprirti una partita IVA,un'attività commerciale o artigianale,magari solo come agente di commercio,farti tre ore di coda al giorno,piangere in greco per avere una nuova tangenziale o ponte che con tutte le tasse che paghi riterresti ti spettasse di diritto e,infine,rivedere tutto ciò che hai detto e che  t'è stato suggerito da un certo condizionamento,non voglio nemmeno dire quale,ormai...

Ti ricordo che gli abitanti del trentino,dove tu hai la fortuna di andare a sciare,sono circa quelli del Vomero che da decenni sono allacciati abusivamente all'acquedotto.
La Val D'Aosta si e no il numero di quanti forestali inutili contano la Sicilia e la Calabria messe assieme....
Il trentino e la Val D'Aosta non fanno null'altro che trattenere gran parte dei raccolti erariali,evitando di dover aspettare che i soldi tornino da Roma e nulla chiedendo alla Regione Basilicata o Puglia.
Ma ho sempre detto che a molti manca il senso delle proporzioni e per questo sembra che a me manchi quello del pudore.

Se vuoi intraprendere,comunque,ti consiglio di metterti nel commercio dei registratori di cassa,che con la nuova finanziaria,tra il 90% degli esercenti meridionali e il 99% degli extracomunitari vaganti per le strade,c'è da fare veramente degli affaroni.Visto che si minaccia a tutto spiano in questo senso....ah,mi dimenticavo che puoi già permetterti vacanze invernali....non fa niente,scusami.

Non sai che attività io svolga (chi ti ha detto che non ho la partita iva?), non sai quanta e quale strada io faccia per recarmi al lavoro, senza dimenticare poi che non occorre essere milionari per permettersi una settimana bianca, ma come al solito si danno giudizi morali sulle persone senza conoscerle.

Con il mio intervento intendevo sottolineare che l??assistenzialismo è una faccenda tutta italiana e non solo meridionale (vogliamo conteggiare quanto denaro è sino a ieri defluito alla Fiat, per esempio?), ma la tua risposta è talmente ideologica, da tipica propaganda leghista, che capisco l??inutilità del confronto.

Una precisazione. Nella mia regione, non a statuto speciale, le strade si fanno; attualmente stanno ristrutturando e amplianto tutta la tangenziale di Bologna. Incredibile!


C'è in effetti da registrare un maggior impiego di denaro in opere pubbliche da parte degli amministratori del nord.Non solo allargamenti di tangenziali ma ospedali,fognature e quant'altro.....
E' quindi d'uopo che nessuno (compresa te e non ne capisco il motivo) si pronunci circa lo sbilanciamento di capitali versati dalle varie regioni e l'altrettanto sbilanciata redistribuzione,che evidentemente,è sotto gli occhi di tutti,a tutto serve fuor che fornire servizi ai cittadini.Dimmi perchè,se la mafia regna al sud quanto al nord,esiste questo tipo di sperequazione,sia essa statale o da attribuire ai servigi dei messi malavitosi ?

La partita di giro dei finanziamenti statali alla Fiat è sempre stata volta ai licenziamenti che non hanno mai cessato e alla costruzione di impianti industriali al sud coi soldi dello stato...e da dove venivano ?
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<p> ANDREA COSTANTINO LIBERO, GRAZIE RADIO LIBERTÀ !

#160 virginia wolf

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Inviato 11 dicembre 2006 - 13:33

C'è in effetti da registrare un maggior impiego di denaro in opere pubbliche da parte degli amministratori del nord.Non solo allargamenti di tangenziali ma ospedali,fognature e quant'altro.....

Quindi i soldi da Roma arrivano!

E' quindi d'uopo che nessuno (compresa te e non ne capisco il motivo) si pronunci circa lo sbilanciamento di capitali versati dalle varie regioni e l'altrettanto sbilanciata redistribuzione,che evidentemente,è sotto gli occhi di tutti,a tutto serve fuor che fornire servizi ai cittadini.Dimmi perchè,se la mafia regna al sud quanto al nord,esiste questo tipo di sperequazione,sia essa statale o da attribuire ai servigi dei messi malavitosi ?


Sotto gli occhi di tutti c??è che l??assistenzialismo è endemico, non è un ??male? solo meridionale.
Ma affermare che è soprattutto al sud che vivono a sbafo ecc.ecc. è pura propaganda. Al sud la maggior parte delle persone, come al nord, si alza tutte le mattine per andare a lavorare e paga le tasse. In più oltretutto, è costretta a pagare il pizzo.
Certo fa sempre più rumore un albero che cade che una foresta che cresce.

Dove ho scritto che la mafia regna al nord quanto al sud?
Ho semplicemente scritto che anche le cooperative emiliane lavorano al sud, soprattutto nell??edilizia e negli appalti pubblici, e lavorare al sud e soprattutto nell??edilizia, significa avere a che fare con la mafia.

La partita di giro dei finanziamenti statali alla Fiat è sempre stata volta ai licenziamenti che non hanno mai cessato e alla costruzione di impianti industriali al sud coi soldi dello stato...e da dove venivano ?


Appunto, venivano dallo Stato ed andavano alla Fiat di Torino.
Tanti impianti industriali poi (non parlo della Fiat in questo caso), sono stati costruiti al sud dagli industriali del nord solo per avere i contributi statati, per poi chiudere immediatamente dopo averli intascati.

Non voglio certo negare che al sud esista un grave problema di criminalità mafiosa, ma è un problema italiano non solo meridionale, e non si risolve certo con la secessione.


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#161 Ukrainian Roulette

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Inviato 11 dicembre 2006 - 17:09

Allora conviene precisare :

Quindi i soldi da Roma arrivano!


Ma stante la regola della raccolta per il 90% al centro-nord e del 10% redistribuito al nord,risulta evidente sia che con quei pochi spiccioli e tanti ladri pubblici paia un miracolo avere qualche infrastruttura al nord sia la quantità di capitali letteralmente dilapidata grazie alla "copertura" degli interventi straordinari in favore del sud.Ciò spiega anche chi ha finanziato questo:

Appunto, venivano dallo Stato ed andavano alla Fiat di Torino.


Ovvero i cittadini del nord....e comunque,quando non impiegati per aprire Melfi o Termini Imerese servivano per foraggiare la nomenklatura politica e industriale italiana tutta.

Tanti impianti industriali poi (non parlo della Fiat in questo caso), sono stati costruiti al sud dagli industriali del nord solo per avere i contributi statati, per poi chiudere immediatamente dopo averli intascati.


Molto strano poi-dopo che non si riesce a capire se la Fiat sia o no meritevole di santificazione-che l'imprenditoria nel sud non attecchisca a causa della criminalità(questa è la scusa di base per giustificarne la carenza di iniziativa locale) quando sembra che un polentone qualsiasi,avulso dalla logica e dalla conoscenza del mondo della criminalità organizzata,carpisca con estrema facilità ingenti capitali raggirando stato-mafia-'ndrangheta-camorra-stidda-S.C.U. e forse pure il Vaticano e la Cassa per il Mezzogiorno..... :)
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#162 virginia wolf

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Inviato 11 dicembre 2006 - 21:35

Allora conviene precisare :

Quindi i soldi da Roma arrivano!


Ma stante la regola della raccolta per il 90% al centro-nord e del 10% redistribuito al nord ,risulta evidente sia che con quei pochi spiccioli e tanti ladri pubblici paia un miracolo avere qualche infrastruttura al nord sia la quantità di capitali letteralmente dilapidata grazie alla "copertura" degli interventi straordinari in favore del sud.Ciò spiega anche chi ha finanziato questo:

Appunto, venivano dallo Stato ed andavano alla Fiat di Torino.


Ovvero i cittadini del nord....e comunque,quando non impiegati per aprire Melfi o Termini Imerese servivano per foraggiare la nomenklatura politica e industriale italiana tutta.

Non so dove tu abbia preso i dati che citi ma mi sembrano poco credibili.

Il fatto che i soldi servissero appunto "per foraggiare la nomenklatura politica e industriale italiana tutta", significa che l'assistenzialismo è a favore di tutti, non solo dei meridionali, quindi avvalori la mia tesi.

Tanti impianti industriali poi (non parlo della Fiat in questo caso), sono stati costruiti al sud dagli industriali del nord solo per avere i contributi statati, per poi chiudere immediatamente dopo averli intascati.


Molto strano poi-dopo che non si riesce a capire se la Fiat sia o no meritevole di santificazione-che l'imprenditoria nel sud non attecchisca a causa della criminalità(questa è la scusa di base per giustificarne la carenza di iniziativa locale) quando sembra che un polentone qualsiasi,avulso dalla logica e dalla conoscenza del mondo della criminalità organizzata,carpisca con estrema facilità ingenti capitali raggirando stato-mafia-'ndrangheta-camorra-stidda-S.C.U. e forse pure il Vaticano e la Cassa per il Mezzogiorno..... :)

Vale come per il discorso precedente.
Ho citato la Fiat perché hai detto che l??assistenzialismo era soprattutto verso il sud; i soldi dati alla Fiat per me sono assistenzialismo e in questo caso andavano al nord, giusto!

Inoltre, le azienda cui facevo riferimento, non chiudevano a causa della criminalità, ma subito dopo avere intascato i contributi straordinari in quanto aprivano solo per intascarli. Questo argomento è trattato nel film ??Tutto l??amore che c??è? di Sergio Rubini.



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#163 astrodomini

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Inviato 16 dicembre 2006 - 15:57

L'importante non è affrontare seriamente un problema piuttosto grave ma a quanto sembra rimarcare che ma anche al nord.
Come quello che fa una strage e poi ma anche Provenzano!

::)

Si potrebbe poi parlare del razzismo legislativo che fa valere delle leggi solo in determinate parti dello stivale (che secondo me è molto più pesante delle parole che restano comunque deplorevoli) ma andremmo un pochino troppo in là e poi si arriverebbe a dire che anche lì è colpa del Nord e del Sud America.
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#164 virginia wolf

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Inviato 16 dicembre 2006 - 21:43

L'importante non è affrontare seriamente un problema piuttosto grave ma a quanto sembra rimarcare che ma anche al nord.
Come quello che fa una strage e poi ma anche Provenzano!

::)


Visto che secondo Russian queste cose sembra accadano solo al sud, mi è sembrato giusto rimarcare che accadono anche al nord.

Insomma, sono un problema italiano.
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#165 astrodomini

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Inviato 16 dicembre 2006 - 22:14


L'importante non è affrontare seriamente un problema piuttosto grave ma a quanto sembra rimarcare che ma anche al nord.
Come quello che fa una strage e poi ma anche Provenzano!

::)


Visto che secondo Russian queste cose sembra accadano solo al sud, mi è sembrato giusto rimarcare che accadono anche al nord.

Insomma, sono un problema italiano.


Da quello che ho capito Russian parla piuttosto di bilanciamento.
Ma se sei convinta che il problema si risolva puntualizzando che anche al Nord, non so che dire.
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#166 virginia wolf

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Inviato 16 dicembre 2006 - 22:32



L'importante non è affrontare seriamente un problema piuttosto grave ma a quanto sembra rimarcare che ma anche al nord.
Come quello che fa una strage e poi ma anche Provenzano!

::)


Visto che secondo Russian queste cose sembra accadano solo al sud, mi è sembrato giusto rimarcare che accadono anche al nord.

Insomma, sono un problema italiano.


Da quello che ho capito Russian parla piuttosto di bilanciamento.
Ma se sei convinta che il problema si risolva puntualizzando che anche al Nord, non so che dire.


Figurati se penso che il problema si risolva puntualizzando "che anche al nord".
Anzi, sono quasi convita che il problema non si risolverà mai!

Le "accuse" di Russian sono un po' troppo sbilanciate verso il sud, cioè sembra che l'assistenzialismo sia indirizzato esclusivamene al sud, e per questo ho ritenuto giusto puntualizzare che è invece un problema italiano, ripeto senza con questo pensare di risolvere alcunché.

In fondo le nostre sono solo chiacchiere, mi auguro nessuno pensi di poter risolvere qualcosa. ;)
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#167 astrodomini

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Inviato 16 dicembre 2006 - 22:41

Figurati se penso che il problema si risolva puntualizzando "che anche al nord".


Però son tre pagine che questo è il leit-motiv (si scrive così?) della discussione, dicevo a te per dirlo a tutti quelli che leggono e non intervengono. Logico che noi non risolviamo niente, però siamo in un forum e sarebbe interessante parlarne.
Poi Russian lo conosciamo e sappiamo come la pensa, io son tre pagine che dico che anche al Nord e ritengo che questo argomento possa essere superato giunti a questo punto.
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#168 virginia wolf

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Inviato 16 dicembre 2006 - 22:48

Figurati se penso che il problema si risolva puntualizzando "che anche al nord".


Però son tre pagine che questo è il leit-motiv (si scrive così?) della discussione, dicevo a te per dirlo a tutti quelli che leggono e non intervengono. Logico che noi non risolviamo niente, però siamo in un forum e sarebbe interessante parlarne.
Poi Russian lo conosciamo e sappiamo come la pensa, io son tre pagine che dico che anche al Nord e ritengo che questo argomento possa essere superato giunti a questo punto.


;D

Per me va bene.... anche se non so se per Russian sarà lo stesso. :)

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Inviato 18 dicembre 2006 - 12:48


Figurati se penso che il problema si risolva puntualizzando "che anche al nord".


Però son tre pagine che questo è il leit-motiv (si scrive così?) della discussione, dicevo a te per dirlo a tutti quelli che leggono e non intervengono. Logico che noi non risolviamo niente, però siamo in un forum e sarebbe interessante parlarne.
Poi Russian lo conosciamo e sappiamo come la pensa, io son tre pagine che dico che anche al Nord e ritengo che questo argomento possa essere superato giunti a questo punto.


;D

Per me va bene.... anche se non so se per Russian sarà lo stesso. :)


Oddio....posto che in questo tipo di discussione sia lecito proporre qualunque argomento,credo che chi lo voglia possa anche parlare di secessione;

posto che ormai anche gli argomenti proposti e trattati difficilmente rientreranno in tema e riterrei che si debba cambiare il titolo in "Questione Meridionale" o qualcosa di simile,per non sviare chi ha voglia di trattare l'argomento e per rendere attinente tutto ciò che è stato scritto fino ad oggi e dopo la questione rifiuti (questo è per Astrodomini,ovviamente);

posto che effettivamente la partecipazione è stranamente limitata ai soliti,invito tutti gli utenti che abbiano qualcosa da dire e che non hanno timore di marchiatura di un tipo o dell'altro a rendere maggiormente rappresentativo il campione che in queste pagine si verrà a rilevare....
...per me va benissimo.  :)

Poi Virginiawolf,sono anch'io del partito che sostiene che noi non risolveremo niente e che quel tipo di argomentazione,quella del "anche al nord" o "anche al sud",non porta a nulla.
Quello che io e in parte anche Astrodomini andiamo dicendo è qualcosa di maggiormente significativa rispetto alla mera contabilità fiscale e redistributiva:
pochi giorni or sono ho visto un servizio curato da RAI Educational che parlava di Castel di Principe,in provincia di Caserta.Per farla breve ti dico che l'argomento era (con le montagne di immondizia sullo sfondo,che torniamo provvisoriamente in topic) la caccia all'extracomunitario dopo l'emergenza furti in casa e il successivo pattugliamento dei cittadini con delle ronde organizzate (poco importa se organizzate spontaneamente o dopo reclutamento de parte della camorra) senza la minima parola di condanna di quest'episodio di razzismo(?) collettivo.
Pensa a chi,per aver fatto questo vestito di verde,è costato un arresto e un processo e pensa che idea si fa dell'equità-anche legislativa-nei confronti di un reato o presunto tale commesso a differenti latitudini dello stesso paese.
E pensa a cosa è venuto in tasca a costui dei soldi che lo stato ha stanziato a fondo perduto per la Fiat.
Un semplice esempio per chiarire ciò che io e altri pochi utenti del forum (credo siano daccordo se li cito a questo proposito) sosteniamo quando parliamo di disomogeneità,ovvero l'istituzionalizzazione del trattamento differenziato,oserei dire etnico.E qui è veramente difficile dire "ma anche al nord".....


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#170 frankie teardrop

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Inviato 18 dicembre 2006 - 17:42


io sto solo cercando di farvi capire che le organizzazioni criminali che nascono nel sud italia hanno nel nord italia (e in europa, e in america) i loro mercati principali dove investire e ripulire i proventi dei traffici illeciti.


Questo è vero. E non solo perchè lo afferma Saviano nel suo bellissimo "Gomorra" (un testo che tutti dovrebbero leggere). Mi è capitato spesso di leggere articoli di giornalistici che segnalavano questo "rapporto" tra le associazioni criminali del sud e il nord. Addirittura, come dice un mio amico che è stato collega di Saviano all'università, le cose scritte in Gomorra le sapevano tutti... lui ha avuto il "solo" merito, diciamo, di metterle insieme e di dargli un senso compiuto.
Per il resto, che dire? I rifiuti stanno rovinando una delle più belle regioni del mondo e "apparentemente" sembra non ci siano soluzioni (anche perchè, è ovvio, qualcuno ha bisogno di questo stato di cose). Ma è pure vero che qui dalle mie parti di persone che sentono davvero il problema ve ne sono pochissime. Purtroppo siamo ormia abituati male, non ci si può fare molto. Spesso dico tra me e me che è tutto inutile... ma poi continuo a sperare... Nonostante tutto.
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