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[Cresta Songwriter] Josh T. Pearson - Last Of The Country Gentlemen [Mute, 2011]


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92 replies to this topic

#1 xtc

    Gianfranco Marmoro

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Inviato 12 marzo 2011 - 08:43

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Non un disco per tutte le occasioni, né per tutti gli umori, ma che certamente si pone l'ambizioso obiettivo di trascendere la produzione attuale, rompendone gli schemi non in nome di un ipotetico e questionabile "progresso" - sonoro o, più in generale, espressivo - ma, più semplicemente, tornando a un concetto intransigente di espressione musicale e artistica, quello di chi si preoccupa prima di tutto della necessità di avere qualcosa da dire.

Leggi la recensione completa :OR:


Splendido album di un artista che giustamente viene definito LEGGENDA, ottima disamina del reale impatto di un album come "last of..." nel panorama attuale di un rock indipendente cartterizzato dalla mediocrità,
8 senza nessun dubbio
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#2 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 12 marzo 2011 - 08:50

A dieci anni dallo scioglimento della sua band, i Lift To Experience, Josh T Pearson pubblica il suo esordio, un po' un fulmine a ciel sereno, pare, dato che sta raccogliendo il plauso di un po' tutta la critica (10 su Drowned In Sound, 5/5 sul Times, scommessa facile sulla BNM di Pitchfork).

Una confessione solitaria, forse inaudita dai capolavori di Cohen, "Songs Of Love And Hate" in particolare, o da "Pink Moon", smussata solo dal violino di Warren Ellis, unico orpello che Pearson si concede, venendo a patti col proprio ascetismo in nome di un'amicizia cresciuta sul palco, avendo Josh accompagnato i Dirty Three nei loro ultimi tour. "Honeymoon's Great: Wish You Were Here" si trasforma, così, in un ritratto spirituale di proporzioni mitiche, in cui il fingerpicking "lapidario", imponente, del cantautore texano (che richiama la scarna "devozionalità" di Tyson Vogel) pare prima sondare con fare inquisitorio i movimenti d'archetto di Ellis, per poi lasciarlo comporre un immenso panorama di riconciliazione universale. Un duetto riproposto nella splendida "Country Dumb", col suo incipit killer ("I come from a long line in history/ of dreamers") e la relativa linearità che la contraddistingue nel disco, mostrando un'apertura fino a quel punto mai assaporata, un lenitivo slancio di fede.

Non un disco per tutte le occasioni, né per tutti gli umori, ma che certamente si pone l'ambizioso obiettivo di trascendere la produzione attuale, rompendone gli schemi non in nome di un ipotetico e questionabile "progresso" - sonoro o, più in generale, espressivo - ma, più semplicemente, tornando a un concetto intransigente di espressione musicale e artistica, quello di chi si preoccupa prima di tutto della necessità di avere qualcosa da dire.

Leggi la recensione completa  :OR:


Pearson in questi dieci anni si è guadagnato un seguito di accoliti, che custodiscono gelosamente "The Texas Jerusalem Crossroads", ma anche la stima di tanti colleghi, arrivando a comparire in una traccia di Fur And Gold di BAt For Lashes.

Alcune delle sue esibizioni:
Thou Are Loosed/Rivers Of Babylon

Woman, When I've Raised Hell

Sweetheart, I Ain't Your Christ


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#3 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 12 marzo 2011 - 08:51

" Non un disco per tutte le occasioni, né per tutti gli umori, ma che certamente si pone l'ambizioso obiettivo di trascendere la produzione attuale, rompendone gli schemi non in nome di un ipotetico e questionabile "progresso" - sonoro o, più in generale, espressivo - ma, più semplicemente, tornando a un concetto intransigente di espressione musicale e artistica, quello di chi si preoccupa prima di tutto della necessità di avere qualcosa da dire. "

Splendido album di un artista che giustamente viene definito LEGGENDA, ottima disamina del reale impatto di un album come "last of..." nel panorama attuale di un rock indipendente cartterizzato dalla mediocrità,
8 senza nessun dubbio


Grazie xtc, mi leggi nel pensiero evidentemente...  :)
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#4 sfos

    utente unisalento

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Inviato 12 marzo 2011 - 14:14

Non so se ci ritornerò, perchè mi ha piuttosto annoiato, pur intravedendoci una particolare emozionalità; il punto è che, ad esempio, Tim Buckley inserisce le sue frustrazioni in un contesto dall'elevatissimo spessore lirico, oppure Drake ti entra dentro in modo semplice, discreto, ma incisivo. Josh T. Pearson semplicemente non riesce a farsi amare: la sua musica è fin troppo chiusa in sè stessa, ed è colma di punti morti; avrei preferito un utilizzo più incisivo del violino e una vocalità più presente e sentita. Comprendo il clamore della critica, perchè è un disco sofferto, ma tantissimi altri songwriter si sono cimentati in confessioni così intime, solo con un ben più ampio successo.
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"The sun was setting by the time we left. We walked across the deserted lot, alone. We were tired, but we managed to smile."

#5 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 12 marzo 2011 - 14:22

Copincollo dalla mia playlist:

Il barbuto ha una bella voce, calda e accorata. Il problema è che non c??è una canzone compiuta che sia una né quello sfaldarsi del formato canzone in qualcos??altro, che tanto mi piace; tutt??al più qualche abbozzo imbroccato quasi per caso qui e là; per il resto è un lungo flusso di coscienza logorroico per voce, chitarra acustica e qualche inserto di violino. 
Per come la vedo (e la sento) io a Pearson mancano la statura e la capacità di elaborare canzoni-suite che erano di un Tim Buckley (o di un Roy Harper), gli manca la dolente epica americana di uno Springsteen acustico, a maggior ragione gli manca la scrittura di razza ??for the sake of the song? di un Townes Van Zandt, per citare qualche nome che mi è venuto in mente (ma se ne leggono di ogni: mostri sacri che Pearson se li sogna).
Insomma: ??sto barba che noia che noia ??sto barba.


Aggiungo che non ho nulla contro i barbuti ma purtroppo non riesco a sostituire del tutto il vissuto che un autore riversa nella sua opera (qui la tipa che lo molla, le crisi religiose, la registrazione di getto etc etc) alla qualità intrinsecamente musicale della stessa, se io non ce la ritrovo. E qui non ce la ritrovo proprio (io). Lo trovo invece un disco del tutto appoggiato su se stesso, retorico e autoreferenziale fin dal titolo.
Vabbè, lo ameranno e incenseranno in tanti, (qualc)uno meno non cambia il corso delle cose.

P.S. C'era una volta la Mute  :'(
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#6 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 12 marzo 2011 - 15:52

Non so se ci ritornerò, perchè mi ha piuttosto annoiato, pur intravedendoci una particolare emozionalità; il punto è che, ad esempio, Tim Buckley inserisce le sue frustrazioni in un contesto dall'elevatissimo spessore lirico, oppure Drake ti entra dentro in modo semplice, discreto, ma incisivo. Josh T. Pearson semplicemente non riesce a farsi amare: la sua musica è fin troppo chiusa in sè stessa, ed è colma di punti morti; avrei preferito un utilizzo più incisivo del violino e una vocalità più presente e sentita. Comprendo il clamore della critica, perchè è un disco sofferto, ma tantissimi altri songwriter si sono cimentati in confessioni così intime, solo con un ben più ampio successo.


?

A me sembra molto presente, e anche molto sentita (a quanto pare anche per te, se no dove sarebbe sofferto il disco?).

Capisco poi le critiche sull'autoreferenzialità (per questo i paragoni con Drake e soprattutto con Buckley valgono fino a un certo punto), ma per me è proprio la forza del disco. Per questo starebbe in piedi anche senza il violino di Warren Ellis, che per me è invece un abbellimento un po' casuale e non certo il motore del disco (Pink Moon e non Five Leaves Left).

A volte il modo in cui si dicono le cose conta di piu' di quel che si dice.
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#7 xtc

    Gianfranco Marmoro

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Inviato 12 marzo 2011 - 16:36

Non c'è necessità estetica in questo eccellente album, è una terapia dolente che induce più di una paura in chi l'ascolta, non è consenso che si cerca ma cocente comprensione, arte pura 
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#8 sfos

    utente unisalento

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Inviato 12 marzo 2011 - 17:58


Per come la vedo (e la sento) io a Pearson mancano la statura e la capacità di elaborare canzoni-suite che erano di un Tim Buckley (o di un Roy Harper), gli manca la dolente epica americana di uno Springsteen acustico


Esatto, la penso allo stesso modo: ascolti Stormcock e ti senti sopraffatto da un apparato lirico-musicale imponente; ascolti Happy Sad o Starsailor e all'istante entri in un mondo straniante, grandiosamente evocativo. Quando ascolto questo disco non riesco a immaginarmi alcuna scena, il tutto poi risulta fin troppo dispersivo (non tutti si chiamano Joanna Newsom); non dico che sia pretenzioso, semplicemente si addentra in un campo davvero troppo difficoltoso, e secondo me non regge.
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#9 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 12 marzo 2011 - 18:14

Sì ma si era capito e ti si era già risposto, aspetteremo che finisca l'estasi...
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#10 sfos

    utente unisalento

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Inviato 12 marzo 2011 - 18:21

Sì ma si era capito e ti si era già risposto, aspetteremo che finisca l'estasi...


Io commentavo il post di Stavrogin, non mi pare di aver compiuto un misfatto


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#11 Tom

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Inviato 12 marzo 2011 - 19:32

Opera che sta tra il disco epocale e il pacco micidiale.
D'altra parte la stessa cosa la si poteva tranquillamente dire anche di "The Texas-Jerusalem Crossroads". Anche quel disco tormentava e allietava le orecchie con una materia sonora informe, senza appigli, con la voce di Pearson persa tra mulinelli di chitarre, ondate elettriche e risucchi acustici. Potente viaggio senza timone in mari musicali sconosciuti o monumentale pippone auto-indulgente? Dopo anni, quando lo riprendo (non molto spesso) non so ancora decidermi. A volte mi irrita e non mi pare così distante da tanti pasticci artistoidi che detesto, ma più spesso mi affascina e ammalia, magari proprio per la sua osticità e impenetrabilità. Comunque preferisco dischi così, che non smettono mai di scottare, a certe tiepide pappine sonore predigerite che vanno per la maggiore (tipo quell'omogeneizzato di banalità messo sotto barattolo da Tim Hecker?... ehm)   
   
Quanto detto per il suo antenato vale dieci volte di più per questo "Last Of The Country Gentlemen". Disco al limite della pura documentazione sonora di un travaglio interiore, dell'intercettazione ambientale di un monologo in un confessionale o in una stanza d'albergo. Viaggio in un paesaggio desolato, illuminato qui e là da qualche raggio di sole crepuscolare. E come in tutti i viaggi molto lunghi, un po' ci si appassiona al paesaggio un po' ci si gratta i coglioni sbadigliando.   

Rimando il giudizio a quando mi capiteranno sottomano i testi scritti, dato che credo che una discriminante non da poco nell'ascolto del disco sia la capacità di cogliere al volo i testi cantati in inglese, cosa che io non sono in grado di fare.
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#12 music won't save you

    reprobo

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Inviato 13 marzo 2011 - 00:52

Non l??ho ancora approfondito a dovere per farmene un??opinione precisa; certo è un album particolare nel suo genere e niente affatto privo di fascino, anche se per il momento a prevalere è stato l??effetto-mattonata. Gli riserverò qualche altro ascolto, che possa scongiurare quell??impressione di irresolutezza che dopo i primi approcci sembra piuttosto netta.
Per ora ho soprattutto difficoltà a cogliere legami con Nick Drake...
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#13 frankie teardrop

    The scars on my wrists may seem like a crime

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Inviato 13 marzo 2011 - 00:59


Per ora ho soprattutto difficoltà a cogliere legami con Nick Drake...


::)
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#14 paloz

    Poo-tee-weet?

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Inviato 13 marzo 2011 - 00:59

No, Nick Drake proprio zero eh.
Primo ascolto positivo, soprattutto i primi tre brani, comunque ben lungi dall'essere straordinario.
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esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#15 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 13 marzo 2011 - 01:00


Sì ma si era capito e ti si era già risposto, aspetteremo che finisca l'estasi...


Io commentavo il post di Stavrogin, non mi pare di aver compiuto un misfatto



Non ti preoccupare, mi infastidiscono queste battute oziose sui "mostri sacri" e le etichette che non sono più quelle di un tempo etc.


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#16 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 13 marzo 2011 - 10:04

Non ti preoccupare, mi infastidiscono queste battute oziose sui "mostri sacri" e le etichette che non sono più quelle di un tempo etc.

Scusa quali battute oziose?

Troppo facile scomodare i "mostri sacri" solo quando fa comodo. Io i nomi "grossi" li ho fatti invece per sottolineare quanto Pearson stia sotto, ma tanto. Sempre per me eh...

Che poi non ho mica detto che citare Drake è profanazione di cadavere o, chessò, che nella "tower of song" coheniana Pearson ci potrebbe entrare al massimo come fattorino...
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#17 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 13 marzo 2011 - 10:17

Ma non c'entra nominarli o meno. Trovo ozioso il discorso del tipo "non ha x di y" etc., semplicemente non fa le stesse cose che fanno loro; se leggi bene poi, non ho confrontato minimamente la musica di Cohen e Drake a quella di Pearson.


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#18 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 13 marzo 2011 - 11:18

Mah, io ho fatto qualche nome che mi è venuto in mente durante l'ascolto per sottolineare quello che secondo me manca a Pearson.

Poi:

Una confessione solitaria, forse inaudita dai capolavori di Cohen, "Songs Of Love And Hate" in particolare, o da "Pink Moon",


Ma forse ho capito male io... Poi capisco che magari non intendevi la cosa alla lettera eh... Però anche in senso lato, 'nsomma.... Vabbè, ripeto, di questo disco stanno parlando bene in tanti, io la mia l'ho detta e mi ritiro  ;)
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#19 slothrop

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Inviato 13 marzo 2011 - 12:54

Per quel che mi riguarda, è all'incirca il capolavoro che dice Righetto, e di certo pure non è un disco per ogni occasione. Il fatto che si riesca comunque, o che per lo meno io riesca ad arrivare in fondo senza l'orchite che, diversamente, mi procura un Kozelek (per citare un nome affine), ha abbastanza del miracoloso.
Un album veramente d'altri tempi, dalle parti dei Buckley e dei Roy Harper per quel che riguarda l'ambizione e la portata out-of-time delle canzoni, eppure molto più country, terreno e dolente nei fatti (non è che sia country-per-davvero ma certo immaginativamente butta da quelle parti). Il timbro vocale ricorda vagamente quello di Oldham ma con un'interpretazione molto diversa, decisamente più "espansa" e un senso della canzone che diluisce in quello del paesaggio, del dolore liquefatto e in definitiva di uno spaesamento interiore tutto da dominare. Un disco "grande", questo senz'altro, che a tantissimi non piacerà, ma di cui si dovrà parlare per forza.

[fin qui non avevo visto che c'era già la discussione]

Comunque Drake non ce lo sento manco io. Quel che dite a proposito di Buckley, Harper e la Newsom, ossia che hanno "più talento prettamente musicale" è vero, ma la magia di Pearson sta proprio, secondo me, nell'aver fatto un grande disco senza essere un musicista alla fine così straordinario. la sua voce è bella ma non come quella di Buckley, è un buon chitarrista (sennò non reggerebbero sti pezzi) ma non straordinario, non ha sicuramente le doti d'arrangiamento della Newsom o di altri fenomeni (in pratica ci son solo voce  e chitarra, per quanto per niente banali, ed è grand e il violino, ma quello mica lo suona lui). E comunque non trattate Pearson come fosse Jandek, eh.
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#20 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 13 marzo 2011 - 16:28

Mah, io ho fatto qualche nome che mi è venuto in mente durante l'ascolto per sottolineare quello che secondo me manca a Pearson.

Poi:

Una confessione solitaria, forse inaudita dai capolavori di Cohen, "Songs Of Love And Hate" in particolare, o da "Pink Moon",


Ma forse ho capito male io... Poi capisco che magari non intendevi la cosa alla lettera eh... Però anche in senso lato, 'nsomma.... Vabbè, ripeto, di questo disco stanno parlando bene in tanti, io la mia l'ho detta e mi ritiro  ;)


Sì, non era un paragone tout court, certo se non l'hai apprezzato naturalmente non varrà neanche il confronto in senso lato.

Non volevo scacciarti comunque scusami, sono un po' arrugginito con queste discussioni...
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#21 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 13 marzo 2011 - 22:42

Tranquillo Bandit, mica mi sento scacciato. E' solo che non saprei che altro aggiungere a quanto già detto. Più che altro attendo di leggere altri parerei, perché indubbiamente - piaccia o meno - è un disco peculiare, che concede poco alle mezze misure...
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#22 vegeta851

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Inviato 21 marzo 2011 - 14:31

al dodicesimo minuto della quarta traccia che supera i 10 minuti totali, è scattato l'abbiocco fatale.

D'accordo sulla questione relativa alle mezze misure, è un disco che può sembrare un capolavoro o fa cagare a seconda dei punti di vista. Io opto per la seconda via
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#23 paloz

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Inviato 21 marzo 2011 - 14:39

Io dopo i primi ascolti resto l'eccezione che conferma la regola: mi trovo esattamente a metà strada, un bel disco da tenere in conto, non molto altro.
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#24 MilleLire

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Inviato 29 marzo 2011 - 15:13

Mi schiero dalla parte del ca-po-la-vo-ro.
Disco d'altri tempi, nel bene e nel male.
I legami con Nick Drake io invece li ho sentiti subito al primo impatto... senza leggere nulla di recensioni nè di questo post. Quindi lungi dall'essere condizionato.
La malinconia di fondo, il timbro delicato della voce e la chitarra armonica come unico accompagnamento.
Splendido 8 pieno anche per me!
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#25 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 29 marzo 2011 - 15:15

Mi schiero dalla parte del ca-po-la-vo-ro.
Disco d'altri tempi, nel bene e nel male.
I legami con Nick Drake io invece li ho sentiti subito al primo impatto... senza leggere nulla di recensioni nè di questo post. Quindi lungi dall'essere condizionato.
La malinconia di fondo, il timbro delicato della voce e la chitarra armonica come unico accompagnamento.
Splendido 8 pieno anche per me!


Non amo questo tipo di risposte ma te lo meriti:  :-*
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#26 Thereisalight

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Inviato 29 marzo 2011 - 16:25


Mi schiero dalla parte del ca-po-la-vo-ro.
Disco d'altri tempi, nel bene e nel male.
I legami con Nick Drake io invece li ho sentiti subito al primo impatto... senza leggere nulla di recensioni nè di questo post. Quindi lungi dall'essere condizionato.
La malinconia di fondo, il timbro delicato della voce e la chitarra armonica come unico accompagnamento.
Splendido 8 pieno anche per me!


Non amo questo tipo di risposte ma te lo meriti:  :-*


Anche io sto apprezzando molto questo disco, che si fa amare anche per i suoi difetti. Però di Drake non c'è proprio neanche una virgola.
Diverso l'approccio, lo stile, la sensibilità, il modo di affrontare la composizione e l'interpretazione.
Non è una questione di 'lesa maestà' o di diverso peso assoluto, ma è proprio che pur usando la chitarra acustica e la voce, non hanno nulla a che fare.
Quasi come voler paragonare Marandona e Beckenbauer (tanto per non fare paragoni "qualitativi") solo perché tutti e due davano calci ad una palla rotonda.

Ciò non toglie che Pearson abbia fatto un disco di interesse assoluto e molto molto sentito.
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#27 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 29 marzo 2011 - 16:29

Se era una risposta a me, non mi faceva piacere il messaggio per questa annosa diatriba
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#28 Thereisalight

    Anziano

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Inviato 29 marzo 2011 - 18:19

No, Lorenzo, non era una risposta a te, ma a MilleLire che dice (come altri) di trovarci Drake. Davo solo la mia opinione, che, naturalmente vale come quella di chiunque altro.
Però sarei davvero curioso di sapere quali potrebbero essere considerati i punti di contatto, a parte quelli ovvi.
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#29 xtc

    Gianfranco Marmoro

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Inviato 29 marzo 2011 - 18:52

nulla di drake ma proprio nulla
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#30 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 29 marzo 2011 - 20:07

Boh quello che volevo dire io, ripeto, è solo che una confessione solitaria di questa intensità è inaudita dai tempi di Cohen e Drake, che mi sembrano i più solitari tra i classici, tutto qua. Non pretendo di più ;).
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#31 MilleLire

    IL MORALIZZATORE

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Inviato 29 marzo 2011 - 20:38

Anche per me i punti di contatto sono quelli espressi da Bandit e, appunto quelli ovvi.
Non voglio e non sono in grado scendere in tecnicismi ma ci tenevo a sottolineare che nella mia testa il paragone è stato immediato, in macchina l'ho sentito ed ho pensato: "bellissimo questo lavoro, tanto bello che mi ricorda Nick Drake" ... senza avere mai letto la recensione nè questo post. Istinto. Mettiamola così.
A prescindere da questo è un lavoro da brividi, che veramente merita di essere tenuto in grande considerazione.

EDIT: vabbè lo ammetto sono un clone di Bandit  asd
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#32 Thereisalight

    Anziano

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Inviato 29 marzo 2011 - 20:54

Va benissimo così. Il mio intervento e la mia susseguente domanda non volevano essere polemici, ma solo ampliare un po' il discorso.
Mi auguro che il tempo farà di Pearson (a livello di considerazione, naturalmente, non a livello personale!)una figura di riferimento come è oramai  Nick Drake, anche se, secondo me, dovrebbe pensare anche a scrivere qualche "canzone" propriamente detta. Ma il disco rimane intensissimo e emotivamente trascinante anche così.
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#33 MilleLire

    IL MORALIZZATORE

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Inviato 30 marzo 2011 - 12:05

secondo me, dovrebbe pensare anche a scrivere qualche "canzone" propriamente detta.



? adesso sono io non capisco cosa hanno di "non canzone" queste perle.
Mancano ritmo, schemi, ma è da tanto tanto che non siamo più per forza legati a questi concetti per definire una composizione "canzone" o no.
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#34 Gozer

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Inviato 30 marzo 2011 - 13:00

? adesso sono io non capisco cosa hanno di "non canzone" queste perle.
Mancano ritmo, schemi, ma è da tanto tanto che non siamo più per forza legati a questi concetti per definire una composizione "canzone" o no.

Più che altro, parlo per me, manca qualsiasi appiglio che consenta, a ascolto terminato, di potersi ricordare anche solo mezzo passaggio.

Va da sé che lo trovo un disco di una bruttezza metafisica, voto 1, ma non credo servisse neanche che lo precisassi, quindi mi faccio subito da parte. Ciauz! ;D
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#35 sfos

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Inviato 30 marzo 2011 - 13:02


? adesso sono io non capisco cosa hanno di "non canzone" queste perle.
Mancano ritmo, schemi, ma è da tanto tanto che non siamo più per forza legati a questi concetti per definire una composizione "canzone" o no.

Più che altro, parlo per me, manca qualsiasi appiglio che consenta, a ascolto terminato, di potersi ricordare anche solo mezzo passaggio.


Concordo a pieno!
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"The sun was setting by the time we left. We walked across the deserted lot, alone. We were tired, but we managed to smile."

#36 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 30 marzo 2011 - 13:12


secondo me, dovrebbe pensare anche a scrivere qualche "canzone" propriamente detta.



? adesso sono io non capisco cosa hanno di "non canzone" queste perle.
Mancano ritmo, schemi, ma è da tanto tanto che non siamo più per forza legati a questi concetti per definire una composizione "canzone" o no.


No beh devo dire che sono d'accordo con la riflessione di Thereisalight (anche sul fatto che Drake e Pearson tecnicamente non si assomiglino, a dirla tutta). Questo disco è stata una liberazione emotiva, in cui il formato è secondario e subordinato alla carica emotiva veramente strabordante e che per me (forse proprio per l'assenza di "distrazioni" pop) ha pochi paragoni almeno negli ultimi anni; i prossimi dischi sapranno dirci se Pearson è uno che sa "fare musica". Oppure se saprà fare un altro disco-fiume con la stessa intensità.
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#37 Thereisalight

    Anziano

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Inviato 30 marzo 2011 - 13:16



? adesso sono io non capisco cosa hanno di "non canzone" queste perle.
Mancano ritmo, schemi, ma è da tanto tanto che non siamo più per forza legati a questi concetti per definire una composizione "canzone" o no.

Più che altro, parlo per me, manca qualsiasi appiglio che consenta, a ascolto terminato, di potersi ricordare anche solo mezzo passaggio.


Concordo a pieno!


Le canzoni hanno rimo, schemi, ritornelli (spesso) melodia ecc. ecc..
Semplicemente questi lunghi brani, senza un costrutto preciso non li definirei "canzoni" in senso stretto, e usavo il termine canzone proprio perché penso abbia un suo significato specifico e riconosciuto.
Ciò non toglie che non solo gli album fatti di canzoni possono essere apprezzabili (infatti gran parte della musica "leggera" odierna è fatta più di "suoni" che di "canzoni, mi pare) e, a volte, la sensazione che un album ti lascia dopo un ascolto possono valere di più di cento stupidi ritornelli (del resto anche i beceri ritornelli delle canzoni orecchiate alla radio a volte rimangono in testa e vorremmo liberarcene al più presto...).
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#38 Tom

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Inviato 30 marzo 2011 - 13:31

Io ormai ho deciso che rientra nella categoria dei dischi che è bello sapere che esistono, che è inebriante sapere che qualcuno ha fatto, belli da avere, da conservare, da ricordare... ma che quando si tratta di ascoltare... beh...

lo ascolto e l'angioletto sulla spalla destra mi dice "Abbi pazienza, è un disco estremo, coraggioso, religioso, intenso, abbasso la forma e viva la sostanza!", però ogni volta che arrivo al mattonazzo di tredici minuti appare il diavoletto sulla spalla sinistra che mi dice "Oh coso, ma chi te lo fa fare?". E non perché sia una brutta canzone (oh yeah), ma perché è esattamente identica alle due precedenti (sette e dodici minuti), e uguali sono le due canzoni successive (dieci minuti a testa)... e che cazzo! Allora guardo l'angioletto ci pensa su un attimo e poi mi fa "Va beh dai, metti su Vesper di Leonard Mynx".
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#39 MilleLire

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Inviato 30 marzo 2011 - 13:39

la sensazione che un album ti lascia dopo un ascolto possono valere di più di cento stupidi ritornelli (del resto anche i beceri ritornelli delle canzoni orecchiate alla radio a volte rimangono in testa e vorremmo liberarcene al più presto...).


su questo concordo appieno, infatti ciò che ti lascia il disco è una sensazione, uno stato d'animo più che la memoria di ciò che hai sentito. E questo (per me) non lo rende affatto brutto, anzi.
Però il discorso "canzone" non lo condivido: allora nessun disco prog ha lo straccio di una canzone secondo te?
Capisco poi il punto di vista di Sfos e Gozer, ci mancherebbe altro non è necessario che vi facciate da parte, è bello anche il contraddittorio.
Bye
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#40 hengie

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Inviato 30 marzo 2011 - 13:48

Allora guardo l??angioletto che ci pensa su un attimo e poi mi fa "Va beh dai, metti su Vesper di Leonard Mynx".


Angioletto saggio.  :-*
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#41 Thereisalight

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Inviato 30 marzo 2011 - 13:53


Allora guardo l??angioletto che ci pensa su un attimo e poi mi fa "Va beh dai, metti su Vesper di Leonard Mynx".


Angioletto saggio.  :-*


Angioletto buongustaio :-*


la sensazione che un album ti lascia dopo un ascolto possono valere di più di cento stupidi ritornelli (del resto anche i beceri ritornelli delle canzoni orecchiate alla radio a volte rimangono in testa e vorremmo liberarcene al più presto...).


su questo concordo appieno, infatti ciò che ti lascia il disco è una sensazione, uno stato d'animo più che la memoria di ciò che hai sentito. E questo (per me) non lo rende affatto brutto, anzi.
Però il discorso "canzone" non lo condivido: allora nessun disco prog ha lo straccio di una canzone secondo te?
Capisco poi il punto di vista di Sfos e Gozer, ci mancherebbe altro non è necessario che vi facciate da parte, è bello anche il contraddittorio.
Bye


Ci sono tante "canzoni" nei dischi prog, altroché. E poi ci sono le "suite" (così come le si chiamava al tempo)... non definirle canzoni era solo una convenzione. Intendevo dire, più sopra, che mi piacerebbe che Pearson si cimentasse con delle composizioni più sintetiche e strutturate, che, benché molti pensino il contrario, sono davvero difficilissime e mi dimostrerebbero che, al di là della grande capacità comunicativa ed empatica, c'è anche un po' di sano talento compositivo.
Ma, come diceva Bandit, se poi Pearson fa un altro disco che mi trasmette sensazioni forti e emozioni, allora nessun problema: ce lo terremo anche così ;).
Comunque, alla fine, la vedo un po' come Tom: mi fa piacere che quel disco ci sia, ma non è che riesca ad ascoltarlo spessissimo.
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#42 xtc

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Inviato 30 marzo 2011 - 16:02

io ho comprato il doppio vinile con cd incluso....goduria estrema
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#43 paloz

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Inviato 30 marzo 2011 - 16:11



Allora guardo l??angioletto che ci pensa su un attimo e poi mi fa "Va beh dai, metti su Vesper di Leonard Mynx".


Angioletto saggio.  :-*


Angioletto buongustaio :-*


Angioletto indi  :-\
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#44 Thereisalight

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Inviato 30 marzo 2011 - 16:41




Allora guardo l??angioletto che ci pensa su un attimo e poi mi fa "Va beh dai, metti su Vesper di Leonard Mynx".


Angioletto saggio.  :-*


Angioletto buongustaio :-*


Angioletto indi  :-\


Leonard Mynx è indi?????????
Oddio dovremmo riformulare insieme il significato di questa parola "abusata".
Allora pure Perich è indi... ;)
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#45 MilleLire

    IL MORALIZZATORE

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Inviato 30 marzo 2011 - 17:11

Intendevo dire, più sopra, che mi piacerebbe che Pearson si cimentasse con delle composizioni più sintetiche e strutturate, che, benché molti pensino il contrario, sono davvero difficilissime e mi dimostrerebbero che, al di là della grande capacità comunicativa ed empatica, c'è anche un po' di sano talento compositivo.


Chiaro e limpido.
Valuteremo un domani il suo talento compositivo, per ora mi godo questo disco denso di emozioni, di forza comunicativa, che è quello che, personalmente cerco dalla musica, più che l'orecchiabilità, il ritmo.
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#46 Shinecd80

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Inviato 09 aprile 2011 - 13:29

Mi schiero dalla parte del ca-po-la-vo-ro.
Disco d'altri tempi, nel bene e nel male.
I legami con Nick Drake io invece li ho sentiti subito al primo impatto... senza leggere nulla di recensioni nè di questo post. Quindi lungi dall'essere condizionato.
La malinconia di fondo, il timbro delicato della voce e la chitarra armonica come unico accompagnamento.
Splendido 8 pieno anche per me!


Non è il primo e non sarà neanche l'ultimo a fare dischi con solo voce e chitarra, lo stesso si può dire riguardo i contenuti, per questo vi chiedo in cosa consiste il capolavoro in questo disco.....perchè io lo trovo un disco come tanti del genere, anzi forse perfino più palloso.
è forse la storia di Pearson che commuove e condiziona di conseguenza l'ascolto ? di dischi simili ce ne sono a bizzeffe, sia del passato che più recenti.
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#47 paloz

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Inviato 09 aprile 2011 - 17:11

E tu non riesci proprio a reprimere l'istinto di disfare qualunque cosa?
Harsh-snobbery.
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#48 Bandit

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Inviato 09 aprile 2011 - 18:11

E tu non riesci proprio a reprimere l'istinto di disfare qualunque cosa?
Harsh-snobbery.


Va beh dai non provocarlo, è tutto training autogeno ;).

Caro Insu, c'è poco da dire. Personalmente non è la storia personale di Pearson che mi commuove (trovo anzi stucchevoli diversi passaggi e la storia in sé non ha niente di particolare; ma ce n'è davvero bisogno? tu vedi troppo Hollywood, Dio non è Wes Anderson), ma il modo in cui lui si getta nell'impresa, il modo con cui aggredisce la chitarra nello stesso tempo aggrappandovisi e la fatica nell'articolare i versi sono lì per chi ne vuole godere. Se uno non vuole... pace.
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#49 Shinecd80

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Inviato 09 aprile 2011 - 18:37

E tu non riesci proprio a reprimere l'istinto di disfare qualunque cosa?
Harsh-snobbery.


Se vuoi ti dico che è il disco del secolo, roba che si dovrebbe studiare a scuola fra 10 anni.
Pensavo si potesse esprimere la propria opinione senza dover chiedere il permesso a qualcuno  :-\
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#50 Shinecd80

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Inviato 09 aprile 2011 - 18:42

tu vedi troppo Hollywood, Dio non è Wes Anderson


tu sei tutto uno slogan e frasi fatte
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