Another Year di Mike Leigh
#1
Inviato 03 febbraio 2011 - 22:45
I requisiti per assaporare appieno il cinema proposto da Mike Leigh in ??Another Year? sono almeno due. Primo: bisogna avere pazienza, per apprezzare la lenta tessitura del dialogo e tentare di immergersi nella coscienza dei personaggi. Secondo: entrare in sala ?? se non allegri ?? sorridenti, poiché si prospettano due ore malinconiche e disincantate in tutto il loro amaro realismo. Durante il corso delle quattro stagioni, la vita scorre per una coppia felice di sessantenni londinesi (il geologo Tom e la psicologa Gerri) che coltiva amorevolmente l??orto e si prende cura di un??amica (Mary) un po?? schizofrenica perché non riesce a scrollarsi di dosso la sua solitudine. Un obiettivo che potrebbe rigenerarla è Joe, il figlio trentenne dei coniugi, a sua volta desideroso di trovare una compagna con cui costruire una famiglia. In estate arriva in città per il weekend anche Ken, un compagno di infanzia di Tom, alle prese anch??egli con una situazione desolante, che ripercorre masticando grossolanamente cibo e alzando il gomito dentro una t-shirt con una stampa che è tutta un programma: ??Less thinking?more drinking?. Entreranno anche in campo una gradita aspirante nuora e il mesto Ronnie, chiuso in un silenzio devastante a causa della perdita della moglie. L??apprezzato regista inglese, già Leone d??oro con ??Il segreto di Vera Drake?, mette in scena con la consueta disarmante semplicità una storia intima, sviluppata attraverso le intense e lunghe conversazioni che intercorrono tra gli amabili ed eccellenti interpreti. Le loro personalità sono lavorate chirurgicamente, i loro desideri e rimpianti bucano lo schermo, la quotidianità dell??esistenza è condivisa con lo spettatore come in una grande, universale lezione di antropologia sociale. Laddove, forse, Leigh non è altrettanto impeccabile, è nella decisione di focalizzarsi sull??infelice persona di Mary, rubando inquadrature, parole e sentimenti agli altri attori. Una smagliatura, si potrebbe definire, perché ??Another Year? è un insegnamento emozionante, un vademecum contemporaneo per capire meglio cosa significano la famiglia, l??amicizia, l??amore e la morte nel mondo che stiamo vivendo.
Voto: 8
#2
Inviato 07 febbraio 2011 - 23:26
La semplicità di Mike Leigh nel rappresentare la quotidianità raggiunge un livello assoluto. Mirabile come la sceneggiatura dello stesso regista e come una direzione del cast che lascia veramente ammirati (peccato averlo visto doppiato).
??Another Year? mi ha profondamente emozionato e sarebbe stato il mio film dell??anno... se soltanto fosse uscito un paio di mesi fa.
Vorrei dire molto altro, ma stavolta è giusto non aggiungere ulteriori parole.
#3
Inviato 08 febbraio 2011 - 00:11
L'ho visto sia in lingua sia in italiano; il doppiaggio mi è parso buono.
http://www.anobii.com/satyajit/books
http://www.goodreads...3893406-claudio
https://twitter.com/EligioAldoVere
#4
Inviato 08 febbraio 2011 - 08:41
La capacità di Mike Leigh di "raccontare" storie di vite normali e di quotidiane solitudini è notevole e, mi sembra, piuttosto unica nel panorama odierno... Trovo lodevole anche la sua disamina della struttura sociale inglese, con la sottolineatura (mai urlata, come farebbe un Ken Loach!) delle sue differenze interne.
Certamente il personaggio di Mary assume un ruolo centrale nell'economia del film... Sarebbe interessante sapere se fosse nelle originarie intenzioni del regista.
Uno dei migliori film che ho visto negli ultimi tempi! Merita...
#5
Inviato 09 febbraio 2011 - 10:28
anche se effettivamente il confronto col fratello di Tom è un po' troppo insistito e rischia di scalfire l'incredibile tensione che si respira nell'episodio invernale.
Si, però alla tensione contribuisce molto anche questa scena. Poi magari un paio di minuti li avrei tagliati anche io alla sequenza, ma non di più!
#6
Inviato 09 febbraio 2011 - 11:01
Leigh narra un anno, un altro, uno qualsiasi, poteva essere il precedente o il successivo, attraverso 4 fine settimana incentrati su Tom e Gerri, quelli stabili, quelli non soli, quelli appagati che catalizzano amicizie e affetti tutti parimenti disastrosi, avvolti nell??alcol, nella fragilità, nella solitudine sociale e affettiva più cupa. Quattro quadri che sono la continuazione della terapia iniziale, di cui non vediamo lo svolgimento, perché gli amici si confidano, mostrano le proprie debolezze, ricordano la giovinezza perduta, guardano in faccia ad un presente annichilente spaventati dall??invecchiamento sempre più prossimo.
Noi non sapremo nulla della coppia felice, che è salda e unita, ti viene il dubbio, solo per contrasto alle vite degli altri, così pronti a ricevere il disagio altrui quasi come distrazione dalla propria vita che è occupatissima e piena forse per non fermarsi a pensare.
Bisognerebbe studiare il cinema di Leigh attraverso l??insistenza chirurgica nel primo piano: il viso è lo specchio dell??anima e come tale porta i segni del tempo, del disagio, della nevrosi, della paura. Nei suoi film non c??è contesto, semmai il contesto è la narrazione fluviale dei suoi personaggi. Più di altri film questo parla di persone più che mature, anche i più giovani, il figlio Joe e la sua compagna, si occupano di anziani: nella scena che introduce proprio Joe è sempre un anziano che deve essere difeso nei suoi diritti, come se non l??età di mezzo, ma la soglia verso la vecchiaia sia la nuova cesura sociale nei paesi occidentali.
Da quanta mediocrità è fatta la vita? Joe che non riesce a relazionarsi con i suoi clienti a causa di una banale percezione della diversità culturale, Mary che quasi crede in una possibile relazione con Joe.
Ps. Più procedeva il film più ho come avuto la sensazione che tom e gerri fossero un po?? menagrami
#7
Inviato 09 febbraio 2011 - 22:41
anche se effettivamente il confronto col fratello di Tom è un po' troppo insistito e rischia di scalfire l'incredibile tensione che si respira nell'episodio invernale.
Si, però alla tensione contribuisce molto anche questa scena. Poi magari un paio di minuti li avrei tagliati anche io alla sequenza, ma non di più!
Esatto, si tratta proprio di cercare il pelo nell'uovo.
Più di altri film questo parla di persone più che mature, anche i più giovani, il figlio Joe e la sua compagna, si occupano di anziani: nella scena che introduce proprio Joe è sempre un anziano che deve essere difeso nei suoi diritti, come se non l??età di mezzo, ma la soglia verso la vecchiaia sia la nuova cesura sociale nei paesi occidentali.
Da quanta mediocrità è fatta la vita? Joe che non riesce a relazionarsi con i suoi clienti a causa di una banale percezione della diversità culturale, Mary che quasi crede in una possibile relazione con Joe.
Osservazione come sempre acuta. Non sono così d'accordo invece sulla prospettiva femminile: il film ha anche una dimensione temporale/generazionale, e gli "eredi" più significativi sono i maschi. Joe che eredita la positività di facciata dei genitori, ma all'inizio si dimostra "in ritardo" nelle relazioni sentimentali (rispetto agli amici coetanei) e in quelle coi genitori (che un po' di sfuggita si dicono che lo sentono poco, anche se noi lo vediamo spesso), in più giustamente citi l'incomunicabilità sul lavoro. E Carl che ribalta completamente l'immagine di quella stessa famiglia (è un cugino/nipote) e dà il colpo di grazia alla società raffigurata. Proprio perché è giovane.
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#8
Inviato 10 febbraio 2011 - 07:32
Il momento finale di Mary che sorride a tavola, un sorriso tirato, e il silenzio che l'aggredisce, è davvero grande
#9
Inviato 11 febbraio 2011 - 13:29
#10
Inviato 11 febbraio 2011 - 15:00
scusate, ma è davvero tanto bello questo film? lo chiedo perchè dovrei andare a casa del diavolo a vederlo; se è come la felicità porta fortuna, un film caruccio, penso di poter aspettare tranquillamente il dvd;
Il film è tanto bello, e merita di essere visto in sala.
Indipendentemente dalla distanza casa del diavolo-casa tua!
#11
Inviato 11 febbraio 2011 - 15:14
scusate, ma è davvero tanto bello questo film? lo chiedo perchè dovrei andare a casa del diavolo a vederlo; se è come la felicità porta fortuna, un film caruccio, penso di poter aspettare tranquillamente il dvd;
Se ti può essere d'aiuto, a me "Happy Go Lucky" non è piaciuto.
#12
Inviato 11 febbraio 2011 - 17:16
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#13
Inviato 11 febbraio 2011 - 17:34
Decisamente un bellissimo film: solo nei primi venti minuti mi chiedevo continuamente dove Leigh volesse andare a parare. Poi però ho capito che il nucleo del film era il personaggio di Lesley Manville.
Ma anche tutti gli altri personaggi sono straordinari per la sincerità che comunicano: c'è Jim Broadbent, grandissimo attore inglese, ma non è da sottovalutare il cameo di Imelda Staunton quanto l'apparizione di Gazza (non conosco l'attore) da Harry Potter. Bello anche il cambio di fotografia che nel capitolo 'inverno' vira verso un grigio di un'incredibile potenza visiva: le scene nella casa della donna sembrano dei quadri.
Certo però che dopo aver visto questo titolo e l'ultimo di Inarritu mi servirebbero parecchi cartoni di Paperino e Topolino per farmi risollevare il morale...
#14
Inviato 13 febbraio 2011 - 23:28
Molto bello, voto 8
#15
Inviato 13 febbraio 2011 - 23:39
Anche a me come a Diego l'inquadratura finale mi ha colpito parecchio lasciandomi quasi stecchito sulla poltrona mentre scorrevano i titoli di coda.
Stupenda la scena finale.
:-*
Certo però che dopo aver visto questo titolo e l'ultimo di Inarritu mi servirebbero parecchi cartoni di Paperino e Topolino per farmi risollevare il morale...
Prova questo:
No, scherzo
#17
Inviato 15 febbraio 2011 - 14:48
#18
Inviato 24 febbraio 2011 - 08:36
io invece vorrei soffermarmi un po sul fulcroi su cui gira il film, ossia i 2 coniugi.
solo a me hanno irritato molto?
la loro felicità provoca un senso di superiorità sugli altri. in Tom si nota fin da subito (spocchiosissimo verso Mary!), mentre in Gerry è nascosta dalla sua educata gentilezza.
ma alla fine, cosa fanno per i loro amici? niente, se non dare risposte di facciata ai loro problemi reali. non si arrabbbiano mai, non si commuovono mai, non si stupiscono mai, non "si dimostrano umani".
non capisco se l'intento di Leigh fosse di dipingerli come una coppia sinceramente felice e pacifica nella sua disponibilità verso gli altri dai toni pacati.
se così è, secondo me non ha convinto (almeno me), perchè se devo trovare 2 personaggi sottilmente crudeli ed insopportabili nel film sono proprio loro 2, alla faccia della tenerissima Mary, umanissima nella sua logorrea e nel suo essere irritante (tutto il cinema appena entrava in scena bisbigliava "uff, eccola"... bah).
#19
Inviato 24 febbraio 2011 - 17:10
visto ieri.
io invece vorrei soffermarmi un po sul fulcroi su cui gira il film, ossia i 2 coniugi.
solo a me hanno irritato molto?
la loro felicità provoca un senso di superiorità sugli altri. in Tom si nota fin da subito (spocchiosissimo verso Mary!), mentre in Gerry è nascosta dalla sua educata gentilezza.
ma alla fine, cosa fanno per i loro amici? niente, se non dare risposte di facciata ai loro problemi reali. non si arrabbbiano mai, non si commuovono mai, non si stupiscono mai, non "si dimostrano umani".
non capisco se l'intento di Leigh fosse di dipingerli come una coppia sinceramente felice e pacifica nella sua disponibilità verso gli altri dai toni pacati.
se così è, secondo me non ha convinto (almeno me), perchè se devo trovare 2 personaggi sottilmente crudeli ed insopportabili nel film sono proprio loro 2, alla faccia della tenerissima Mary, umanissima nella sua logorrea e nel suo essere irritante (tutto il cinema appena entrava in scena bisbigliava "uff, eccola"... bah).
Proprio qui sta la grandezza del film. Quello che tu noti è voluto, c'è questa sottile ambivalenza nella caratterizzazione dei due protagonisti. Il loro fallimento sostanziale emerge definitivamente, a mio avviso, nei rapporti con la famiglia del fratello di Tom.
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#20
Inviato 25 febbraio 2011 - 08:19
visto ieri.
io invece vorrei soffermarmi un po sul fulcroi su cui gira il film, ossia i 2 coniugi.
solo a me hanno irritato molto?
la loro felicità provoca un senso di superiorità sugli altri. in Tom si nota fin da subito (spocchiosissimo verso Mary!), mentre in Gerry è nascosta dalla sua educata gentilezza.
ma alla fine, cosa fanno per i loro amici? niente, se non dare risposte di facciata ai loro problemi reali. non si arrabbbiano mai, non si commuovono mai, non si stupiscono mai, non "si dimostrano umani".
non capisco se l'intento di Leigh fosse di dipingerli come una coppia sinceramente felice e pacifica nella sua disponibilità verso gli altri dai toni pacati.
se così è, secondo me non ha convinto (almeno me), perchè se devo trovare 2 personaggi sottilmente crudeli ed insopportabili nel film sono proprio loro 2, alla faccia della tenerissima Mary, umanissima nella sua logorrea e nel suo essere irritante (tutto il cinema appena entrava in scena bisbigliava "uff, eccola"... bah).
Proprio qui sta la grandezza del film. Quello che tu noti è voluto, c'è questa sottile ambivalenza nella caratterizzazione dei due protagonisti. Il loro fallimento sostanziale emerge definitivamente, a mio avviso, nei rapporti con la famiglia del fratello di Tom.
infatti in questi 2 giorni passti dopo la visione del film, mi è cresciuto molto.
misuccede poche volte che flm "cresca" facendolo decantare, ma, quando capita, è una sensazione picevolssima.
#21
Inviato 20 dicembre 2011 - 11:17
Attori meravigliosi, su tutti Jim Broadment che regala fugaci occhiate di complicità alla sua Gerri e sorrisetti quasi sadici nei confronti delle paturnie dei suoi amici
#22
Inviato 20 dicembre 2011 - 11:20
1) il funerale della madre, quando non aspettano il figlio "cattivo"
2) la domanda nella scena finale per inlcudere Mary nella conversazione "sei stata anche tu in Grecia?" - chiaramente non gliene frega niente
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