Secondo me bisogna accettare che chi fa politica possa avere potenzialmente le mani sporche. Per il semplice fatto che spesso deve, per forza di cose, essere spregiudicato. Prima della seconda guerra mondiale, personaggi come Hitler, Stalin, Churchill e Mussolini facevano spesso accordi politico-economici tra loro, compreso il finanziamento di armi.
Affermazione storica quantomeno discutibile (anche solo per il fatto che prima della guerra al governo britannico c'era Chamberlain e non Churchill). Comunque non mi risulta che Germania, Russia e Inghilterra si scambiassero le armi tra di loro e per fare un'analisi corretta del clima pre-guerra bisognerebbe risalire al trattato di Versailles e parlare di "appeasement", che non é esattamente commercio d'armi.
Affermazione che invece a me sembra sufficientemente supportata:
Churchill assunse incarichi di altissimo livello sin dalla prima guerra mondiale, in particolare in politica estera (pare ci sua stato un intero carteggio con Mussolini, e famosa fu la sua ammirazione e il suo sostegno al Duce fino a pochi anni prima della seconda guerra mondiale). Churchill, tra le altre cose, vide di buon occhio e favorì anche il riarmo della germania contro i bolscevichi. Degli aiuti all'italia fascista da parte della Russia (per la campagna d'Abissinia) invece nel parla la storia d'italia di Mack Smith. Per quanto riguarda accordi di vario genere tra quei paesi, ce ne furono parecchi, fino al clamoroso patto di non belligeranza tra Hitler e Stalin che non sapremo mai, se Hitler non l'avesse infranto, come avrebbe cambiato il corso della storia.
Ció che mi interessa é il fine del tuo discorso (che non quoto in toto e chiedo scusa), che sembra voler intendere che, a livello di politica estera, bisogna essere cinici e vedere la dinamica delle relazioni come una lotta di interessi nella quale non conta piú di tanto chi sia il rappresentante della nazione.
Beh, non ho detto che "bisogna"... ma che non mi stupisco troppo se così è.
� una visione del mondo piuttosto fatalista e a questo punto mi sembra di capire che per te opporsi al nazismo nella Germania degli anni '30 sarebbe stato assurdo e controproducente perché sarebbe significato opporsi ai propri interessi.
Ma infatti ha rischiato di andare proprio così, se non fosse che Hitler non si accontentava mai: finchè i propri interessi erano conciliabili con la presenza di Hitler, l'Europa si è fatta i fatti suoi (vedi trattato di Monaco), anche accettando che a farne le spese fosse qualcun'altro. Gran Bretagna e Usa sono intervenuti per puro opportunismo, o meglio per difendersi, soltanto nella misura in cui si sentivano minacciati direttamente.
Davvero é solo l'opportunismo che muove la politica mondiale? E in base a cosa tu riconosci il sostegno agli Stati Uniti come la soluzione piú consona ai nostri interessi (e bada bene che potrei anche essere d'accordo con te)?
In base al fatto che noi apparteniamo alla Nato, per esempio... e che quindi già abbiamo deciso da tempo che quelli sono i nostri interessi... e non vedo quali altri potrebbero essere, sinceramente.