4 replies to this topic

[bowman]

Commento flash. Se i nostri posteri vorranno capire qualcosa della nostra società dovranno vedere e analizzare film come questo che scardina schemi preconfezionati per restituire il senso profondo della nostra storia politica ed esistenziale. E' anche una grande lezione di cinema.

Voto: 10

[Kraftwave]

Un bel film, ma non mi ritrovo con l'incontenibile entusiasmo generale che lo accompagna.
L'ho visto diversi mesi fa e non saprei bene argomentare cosa non ha funzionato perfettamente a mio modo di vedere. Dovrei dargli un'altra possibilità.

[fra Roberto]

Sono trappisti, non trippisti, quindi niente musica tecno o agitazione convulsa. Il tempo scorre lento ma profondo, si pensa e non si agisce d'istinto, cercando con coraggio, ma non senza paura, di seguire con tutta la vita Quello per cui si crede. Di preti macchiette il cinema italiano ne è pieno. Se volete cominciare a capire qualcosa di un monaco cristiano, potete iniziare qui.
A volte dovrete avere pazienza, come nello scalare una montagna. Ma state per conquistare una vetta molto alta. Gli ultimi dieci minuti di questo film sono infatti un capolavoro assoluto, come il mondo sotto l'Everest.

[terminator]

Un occasione mancata.
La storia (vera)è bellissima e coinvolgente, gli attori fenomenali e l'impostazione lenta della vicenda era perfetta; peccato che la regia non si dimostri sempre all'altezza sciupando momenti che potevano essere davvero emozionanti con inquadrature troppo convenzionali e con scelte di montaggio davvero troppo banali.

[William Blake]

L�??unico limite imputabile a �??Uomini di Dio�?� (�??Di uomini e Dei�?� era troppo complesso probabilmente) è quello di non penetrare davvero dentro i personaggi, di rimanere troppo sulla superficie, permettendo che un�??aura da santi martiri si propaghi sin da subito. Difetto non da poco se si considera la volontà di problematizzare di Beauvois, il quale, di certo, non aveva alcuna intenzione di realizzare un pamphlet anti-musulmano.

L�??assedio che i frati trappisti devono sostenere nel loro sperduto monastero appena fuori un villaggio algerino è una forza oscura che si chiama paura. Paura perché i terroristi sono alle porte, perché l�??Islam, religione e popolo che dovrebbe essere vicino, viene usato come arma di distruzione e come deterrente contro uno Stato con il quale loro non si identificano comunque. E quando si combatte questa battaglia i nervi cominciano a crollare, le tentazioni si moltiplicano e si finisce per piangere nelle proprie celle.
Xavier Beauvois escludendo ogni tentazione spettacolare dalla propria messinscena: l�??unica impennata lirica è la carrellata di inquadrature sulle note di Tchaikovsky mentre i fratelli, finalmente sereni, si commuovono per il piacere dello stare insieme, bevendo un bicchiere di vino, per la loro ultima cena; a parte questo, la regia scandisce i tempi dell�??ora et labora in micro-liturgie e azioni che si ripetono costantemente. Fino all�??ultima riunione, quando dopo un lungo percorso interiore tutti monaci decidono che devono restare: e quel �??Siamo tutti d�??accordo per restare�?� si pone in antitesi al leggendario �??Let�??s go�?� di Peckinpah. E se gli sciacalli di "Bloody" Sam andavano al macello per una questione di etica personale, gli agnelli di Beauvois lo attendono per Amore. E non muoiono nemmeno, si dissolvono nella candida neve. Questo è il mucchio selvaggio della Fede.