73 replies to this topic

[Ɲ●†]

In effetti sta calando dopo un normale entusiasmo da astinenza. Ma la sostanza rimane, sostanza musicale e lessicale. Non siamo ai livelli di Lungo i Bordi o Da Qui, ma è un enorme piacere riascoltarli dopo tanto tempo.

Mi chiedo, se questo disco fosse uscito dopo un anno o due da Club Privè, avrebbe avuto la stessa "calorosa" accoglienza?

Boh io Cattive Abitudini l'ho sentito solo poco tempo dopo aver ascoltato per la prima volta gli altri loro dischi (quindi mi manca l'identificazione "mitica" con i precedenti album etc etc) e quest'ultimo è quello che di gran lunga preferisco. Ovviamente faccio storia a me...

Comunque - per la composizione dei testi e per certe atmosfere malinconiche - più che i dischi precedenti mi ricorda il progetto El Muniria (poi lì c'era molta elettronica e qui le chitarre, ma il clima non mi pare così dissimile)... Poi sì, ci sono anche un paio di pezzi più urgenti, duri e spediti (Fausto e Litio) che si ricollegano maggiormente al passato di Lungo i Bordi...

[ucca]

Non riesce davvero a prendermi questo disco, pare realmente inferiore ai loro 3 capolavori , comunque i testi  sono sempre molto belli. Continuo ad ascoltarlo sperando di ricredermi..

Qual è il terzo di capolavoro? Ho ascoltato sforzandomi un pò quest'ultimo perchè tutto sommato Fausto aveva un pò di grinta. Sto disco è smorto. Anche musicalmente non c'è un solo passaggio con un pò di mordente. Tutto mi riporta a Pizza Express, però ridotto a sottofondo tranquillo.

[frankie teardrop]

Mah, forse intendono Stanze... che, comunque, per me...pur essendo relativamente superiore a questo, non è un capolavoro. L'unico disco davvero fondamentale che hanno fatto è, IMHO, Da Qui.  :-*

[ucca]

Mah, forse intendono Stanze... che, comunque, per me...pur essendo relativamente superiore a questo, non è un capolavoro. L'unico disco davvero fondamentale che hanno fatto è, IMHO, Da Qui.  :-*

Io adoro i primi due, Stanze e Lungo i Bordi..Da qui già mi piaceva di meno, ma lo devo riascoltare forse.

[frankie teardrop]

In ordine di preferenza

Lungo i Bordi

Da Qui
Stanze
Cattive Abitudini
Club Privè

[ucca]

Non riesco a scegliere fra Lungo i Bordi e Stanze. Riascoltando noto che la voce era diversa, c'era un leggero eco. I pezzi preferiti (piu' che i dischi):
ororo
visioni dallo spazio
inverno 85 ("mi sento come il soffitto di una chieda bombardata")..
fuoco fatuo..
Primo dio
Ravenna

fantastiche

[Norman Bombardini]

[b]Lungo i Bordi

[frankie teardrop]

Avoglia! Un disco che è veramente un pezzo di vita.

[paloz]

Come in altri innumerevoli casi, anche per i Massimo Volume la dimensione live restituisce il significato più profondo e sublime delle canzoni.
"Cattive Abitudini", ascoltato più o meno per intero di fronte ai suoi autori, assume la statura dei gloriosi album dello scorso secolo, con un'espressività che purtroppo la registrazione "essenziale" scelta dalla band non rende neanche per metà.
Canzoni come "Robert Lowell", "Le nostre ore contate" e "Fausto" nascondono una ricchezza di melodie ed una carica che in sede di concerto risulta quasi commovente. Stefano Pilia suona con un sentimento disarmante, lui da solo tiene testa alla "prosa poetica" di Emidio Clementi, che durante e dopo l'esibizione mi ha fatto esclamare tra me e me: "Bentornati".

[Ɲ●†]

"Cattive Abitudini", ascoltato più o meno per intero di fronte ai suoi autori, assume la statura dei gloriosi album dello scorso secolo, con un'espressività che purtroppo la registrazione "essenziale" scelta dalla band non rende neanche per metà.

ma lo trovi davvero registrato così male? A me non pare. Che sia una produzione spartana non lo nego, ma a me garba. Di certo non peggio dell'acustica dell'estragon  (anche se a farne le spese l'altra sera sono stati più che altro i Bachi da Pietra, perché il loro suono è molto cupo e secco, e su disco o in un locale dall'acustica degna riesci a cogliere proprio i battiti, i colpi sugli strumenti...

[paloz]

I Bachi dovrebbero suonare solo in teatro. Anche se la volta scorsa li avevo sentiti molto più carichi ed espressivi (ma c'era anche meno gente... sempre Estragon eh).
Non dico che l'album è registrato male, dico che ha un suono poco profondo, per come la vedo io. Le melodie sono meno dettagliate, la voce è piatta e a volte troppo sussurrata - mentre dal vivo Clementi è un po' costretto a parlare più forte, se non urlare, e secondo me la storia cambia molto.

[Ɲ●†]

I Bachi dovrebbero suonare solo in teatro. Anche se la volta scorsa li avevo sentiti molto più carichi ed espressivi (ma c'era anche meno gente... sempre Estragon eh).

beh io li ho visti anche all'aperto o in postazzi piccoli ma con un'acustica degna e rendevano comunque meglio. Poi loro i primi dischi li hanno registrati in cantina 

Sulla produzione dell'ultimo massimo volume de gustibus, assolutamente. Non lo dico nemmeno io che sia un disco prodotto "bene", però secondo me era proprio l'effetto che volevano dare, con le chitarre in bella evidenza che "riempiono", e meno enfasi sulla voce... (tra l'altro su BU Mimì diceva che fosse per lui ri-registrerebbe le voci di Lungo i Bordi, proprio per questo motivo).

P.S. Sapere che "Mi piacerebbe ogni tanto averti qui" è dedicata al padre di Mimì me ne ha fatto cambiare completamente la percezione...

[Ian Smith]

confermo quanto scritto da paloz.
io il disco non lo avevo ancora sentito, sicchè ho avuto una eloquentissima première proprio venerdì, dal vivo. E lì ero rimasto piacevolissimamente sorpreso, comunque, dall'impatto granitico e volutamente "cattivo" delle nuove canzoni (oltre che, ma questo è davvero pleonastico dirlo, dalla performance dei musicisti- Clementi sempre in prima fila, Pilia grandissima rivelazione, Sommacal in disparte e la magistrale Burattini a picchiare durissimo  :-*); roba che, mi dispiace dirlo, una volta risentito il tutto su disco non è tornata affatto.
Oltre ad un arrangiamento spesso troppo piatto e monotono, spiace anche constatare che a livello testi solo qualche canzone ("Litio", "Fausto", "Tra la sabbia dell'oceano") riesce a far vibrare le antiche corde dei vecchi Massimo, ovvero quelli che su un tappeto di cocci di bottiglia buttavano giù delle vere e proprie sceneggiature in forma di versi, storie in grado di rapirti sin dalla prima strofa.
Qui invece boh, ho avuto perlopiù la sensazione (iniziata già in "Club Privè") che la scrittura libera, affidata solo alla potenza e all'effetto delle frasi, senza la cornice di un racconto più o meno ideale che ne dia senso, non dia più frutti.
Un po' una delusione insomma.
A scanso di equivoci comunque, concerto spettacolare.

[frankie teardrop]

A scanso di equivoci comunque, concerto spettacolare.

Dal vivo sono sempre meravigliosi.

[marcio]

A scanso di equivoci comunque, concerto spettacolare.

Dal vivo sono sempre meravigliosi.

venerdì sono qua a TV ed ero indeciso visto che andrei da solo e li conosco solo per Lungo i Bordi (che sto frugando), ma mi avete convinto, mi fido di voi

[frankie teardrop]

Fai bene! 

[Norman Bombardini]

il suono del basso di Clementi, nel disco, è poderoso; poi, avere due chitarre sullo stesso piano è sempre un casino per i suoni e le registrazioni.
Insomma anche a me non dispiace poi così tanto il suono del disco, non sono i Massive Attack, più o meno siam sempre lì...

sono contento per i commenti positivi su Pilia - penso di essere il primo ad aver digitato quel nome su 'sto forum in un thread - però, raga, dal punto di vista tecnico la belva è Sommacal, Pilia è molto creativo ma non dovrebbe essere, ripeto, livello "virtuoso", all'altezza di Egle.

comunque molto bene: sabba leo + birre, peccato non vedere (tutta) milan-roma 

[ucca]

meno enfasi sulla voce... (tra l'altro su BU Mimì diceva che fosse per lui ri-registrerebbe le voci di Lungo i Bordi, proprio per questo motivo).

Meno male che non può. E' un viziaccio quello di molti artisti in fase calante quello di rovinare pure il passato. La voce di Clementi di per sè banale, se lasciata "in lontananza" a declamare funziona..non come fa ora che si incolla al microfono. Nei primi due dischi la voce è perfetta proprio perchè allontanata con gli echi..diventa molto suggestiva. Ri-ascoltando comunque Da Qui penso fondamentalmente è dalla svolta "narrativa" che non riesco piu' ad apprezzarli.

[arancino]

Non lo dico nemmeno io che sia un disco prodotto "bene", però secondo me era proprio l'effetto che volevano dare, con le chitarre in bella evidenza che "riempiono", e meno enfasi sulla voce...

Ci ho fatto caso anch'io, ma è probabile che sia dovuto ai 10anni di differenza e al fatto che nel frattempo si sia dato ai reading. Magari hanno influito sull'approccio che da alla voce

[fra Roberto]

Questa non è nell'album, ma è molto bella.
http://www.youtube.c...h?v=P7iiuTDMbQw

[paloz]

E' l'inedito dello split coi Bachi da Pietra. Non male, in linea con il sound di Cattive Abitudini.

[tupelo]

Qualcuno ha idea se ci sarà una ristampa o tocca attendere il ventennale?

All'epoca non lo comprai, mi piacerebbe recuperarlo ora, ma costa una sassata.

[paloz]

Minchia, non credevo né che fosse esaurito né che potesse raggiungere ste cifre. Io quindi che ho il doppio vinile quanto potrei tirare su? 

 

(col cazzo che lo vendo)

[tupelo]

Le copie in vinile che sono in vendita su discogs stanno intorno ai 200€ (ebay 270), ma non credo le vendano.
 
http://www.discogs.c...history/2887752
 
La cronologia dice 90.
 
In cd copie da 60 a 90, ma la cronologia delle vendite dice intorno a 30 (già più accettabile).