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America Latina


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615 replies to this topic

#51 satyajit

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Inviato 23 ottobre 2011 - 15:46

Può darsi, ma di solito sono scettico sulla purezza e l'obiettività dei giornalisti.

Un'altra ottima cosa dei Kirchner è l'aver sostenuto le vittime nei processi per i crimini della dittatura. Nessuno dei precedenti governi argentini l'aveva fatto, almeno in maniera così netta.
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#52 TheWalrus

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Inviato 23 ottobre 2011 - 17:18

Si', questa cosa l'articolo di Internazionale gliela riconosce.
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RICHARD BENSON

#53 satyajit

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Inviato 23 ottobre 2011 - 22:41

Cristina Kirchner rieletta presidente

Secondo gli exit poll, avrebbe il 54% dei voti. L'avversario più vicino è il socialista Binner, ma ha solo il 14%

http://www.corriere....e70cd401e.shtml
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#54 TheWalrus

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Inviato 24 ottobre 2011 - 10:44

un trionfo
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RICHARD BENSON

#55 TheWalrus

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Inviato 14 novembre 2011 - 09:45

http://www.la-razon....&EditionId=2715

Bolivia e USA riprendono le normali relazioni diplomatiche, dopo la cacciata dell'ambasciatore USA nel 2008, ma con particolari accordi per quanto riguarda la lotta al narcotraffico (la questione della coltivazione di coca e' molto cara all'attuale governo boliviano, come abbiamo discusso prima) e sull'estradizione di criminali (l'ex presidente Gonzalo Sanchez de Lozada, rifugiatosi negli USA, e' accusato di genocidio in patria)
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RICHARD BENSON

#56 Giovanni Drogo

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Inviato 27 novembre 2011 - 11:50

Fantastici i tentativi di neocolonialismo cinesi in Argentina.
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Statisticamente parlando, non lo so.


#57 corrigan

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Inviato 05 dicembre 2011 - 03:32

http://www.repubblic...ari-26067985/1/

respect.
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「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#58 satyajit

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Inviato 05 dicembre 2011 - 21:16

Buone notizie:


According to ECLAC publication presented today:
Poverty and Indigence Levels Are the Lowest in 20 Years in Latin America
The Organization predicts that the region will close this year with three million people less living in poverty.

http://www.eclac.org.../top-bottom.xsl
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#59 satyajit

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Inviato 05 dicembre 2011 - 22:01

Un'altra buona notizia, segno dei tempi...

L'Fmi chiede aiuto all'America latina
Cambia il vento e da peso per l'Fmi oggi i Paesi sudamericani sono una risorsa. Soprattutto economica
http://it.peacerepor...7America+latina


... e una meno buona:

ARGENTINA, ASSEDIO AL PARLAMENTO CONTRO I TAGLI ALL'ISTRUZIONE -
http://www.leggo.it/...o.php?id=151918
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#60 TheWalrus

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Inviato 05 dicembre 2011 - 22:03

Andres Oppenheimer, famoso giornalista che scrive e parla di America Latina, crede che l'ECLAC non conti in realta' un fico secco

http://www.miamihera...group-will.html
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RICHARD BENSON

#61 satyajit

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Inviato 05 dicembre 2011 - 22:08

Attenzione, parliamo di due cose diverse. Eclac non è altro che Cepal, l'agenzia Onu per l'America Latina.
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#62 TheWalrus

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Inviato 05 dicembre 2011 - 22:22

mi ha confuso la stessa sigla. Comunque l'articolo di Oppenheimer e' interessante
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#63 TheWalrus

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Inviato 16 dicembre 2011 - 13:11

http://eju.tv/2011/1...vencin-de-1961/

Evo Morales non e' riuscito a convincere l'ONU che non c'e' niente di male nel masticare la foglia di coca. Per la verita' leggendo questi tre articoli di tre diversi quotidiani si puo' cogliere come ciascun giornalista presenti la faccenda a suo modo fino a sostenere ciascuno una versione diversa. Di fatto, sembrerebbe che alcuni sono rimasti colpiti dalle spiegazioni di Morales, dei curanderos e dei minatori, altri non molto. Inoltre la Bolivia vuole entrare nella Convenzione internazionale antidroghe del 1961 ma con riserva, non accettando la discriminazione della foglia di coca.
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RICHARD BENSON

#64 satyajit

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Inviato 16 dicembre 2011 - 16:23

Tu che sei di quelle parti cosa dici, masticare coca è una pratica diffusa come bere caffè da noi, o è meno popolare (e più pericolosa)? Qual è la tua posizione in merito, sei proibizionista o anti?
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#65 HardNheavy

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Inviato 16 dicembre 2011 - 17:13

Sopravvissuto a 638 attentati, Fidel entra nel Guinness World Records

L'Avana - (Adnkronos) - Dagli esplosivi nei sigari all'ex amante, il 'lider maximo' dal 1959 al 2006 è sempre scampato agli attentati, quasi tutti organizzati dalla Cia

http://www.adnkronos...=3.1.2755163167
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#66 geeno

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Inviato 16 dicembre 2011 - 17:32

Tu che sei di quelle parti cosa dici, masticare coca è una pratica diffusa come bere caffè da noi, o è meno popolare (e più pericolosa)? Qual è la tua posizione in merito, sei proibizionista o anti?


Rispondo io, poi Numb ovviamente dirà la sua.

Masticare foglie di coca è diffusissimo soprattutto nelle zone andine, ma anche nei bassipiani (zona amazzonica/oriente boliviano). Nel passato era un'usanza tipica delle classi nobili ma col tempo si è allargata soprattutto a chi fa lavori pesanti dato che non fa sentire la stanchezza e la fame, oltre ad attenuare gli effetti dell'altitudine; ad esempio quando si visitano le miniere d'argento di Potosi è usanza portare in regalo ai minatori foglie di coca, oltre alla dinamite e a bibite colorate, vanno matti per quelle merdate gassate dai colori vivaci.

Detto questo, non è che mastichi due foglie e diventi superman, semplicemente dà una mano a sopportare condizioni di lavoro terribili.

Le foglie in Bolivia, come anche in Perù e (forse) in Ecuador, sono peraltro legali, il problema è se ti fermano con i chimici utilizzati dai narcos per la cocaina, lì son cazzi. Sono anche tollerate in alcune zone di confine in Cile e Argentina.

Dato che siamo in tema, Man-Erg è andato a Cochabamba che è il capoluogo del Tropico dove è situata la regione amazzonica del Chapare, una delle due zone in Bolivia dove si coltiva la coca, e da dove proviene Evo Morales. Man vacci che è un posto incredibile.
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#67 TheWalrus

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Inviato 16 dicembre 2011 - 18:07

bravo geeno, sei informato. Solo un paio di precisazioni: la leggenda vuole che fu un sovrano inca a insegnare ai lavoratori che masticando la foglia di coca i loro sforzi sarebbero stati alleviati. Con il tempo e' diventato qualcosa di molto popolare, ma credo che le classi abbienti non abbiano mai smesso di consumarla, magari ne hanno ingentilito l'uso attraverso i mate di coca (tisana a base di coca) che anche le classi abbienti laggiu' in SudAmerica continuano a bere. I minatori e i contadini continuano a masticarla spesso insieme a una sostanza alcalina che vendono per strada per aumentarne l'effetto.

Ho parlato con Man-Erg. Io nel tropico cochabambino, appunto il Chapare, ci sono stato, precisamente a Villa Tunari. Posto incredibile.


Comunque per rispondere a satyijat: in primis non sono propriamente di quelle parti, mio padre ci e' nato, da madre italiana tra l'altro, e vive in Italia ormai da quarant'anni, dove io sono nato. Io penso che e' indiscutibile che c'e' un uso della coca a fini commerciali, e nessuno, nemmeno le classi piu' abbienti e conservatrici, ne vorrebbero fare a meno. In teoria Evo avrebbe preso una strada anche condivisibile, controllo sulle piantagioni che devono essere autorizzate, se non fosse che gli sforzi nella lotta anti-narcos non sono sufficienti. Recentemente e' stato scoperto che proprio il capo della polizia boliviana era un narcotrafficante, arrestato in un operazione USA-Cile congiunta.
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RICHARD BENSON

#68 geeno

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Inviato 16 dicembre 2011 - 19:24

Io nel tropico cochabambino, appunto il Chapare, ci sono stato, precisamente a Villa Tunari. Posto incredibile.


A Villa Tunari ci ho visto buona parte dei mondiali 2006, in un baretto dove mi sfondavo di toast e mate de coca.

A Cochabamba invece si mangia la miglior pizza di tutto il Sudamerica asd
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#69 TheWalrus

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Inviato 16 dicembre 2011 - 22:59


Io nel tropico cochabambino, appunto il Chapare, ci sono stato, precisamente a Villa Tunari. Posto incredibile.


A Villa Tunari ci ho visto buona parte dei mondiali 2006, in un baretto dove mi sfondavo di toast e mate de coca.

A Cochabamba invece si mangia la miglior pizza di tutto il Sudamerica asd

sei un grande!!!

io a dire il vero a Cochabamba ebbi un infezione intestinale pazzesca, forse dovuta proprio a una pizza

io in Bolivia mi sono goduto la Copa America 2007, cioe' l'ho vista dalla Bolivia (il campionato si giocava in Venezuela)

come mai eri in Bolivia?
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#70 geeno

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Inviato 17 dicembre 2011 - 07:46


come mai eri in Bolivia?


Non avevo voglia di lavorare.
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#71 TheWalrus

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Inviato 17 dicembre 2011 - 18:17



come mai eri in Bolivia?


Non avevo voglia di lavorare.


stessa raqione per la quale c'ero andato io allora....
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#72 astrodomini

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Inviato 28 dicembre 2011 - 21:00

Venezuela sees 'record murder rate' in 2011

Ho diversi amici con parenti immigrati in Venezuela e la situazione sotto questo punto di vista mi è stata descritta come terrificante, ormai moltissimi italiani non escono praticamente di casa per il timore del rapimento lampo o della rapina. Tutto ovviamente correlato dalla corruzzione della polizia. Altro che il paradiso che ci mostrano i comunisti nostrani :rolleyes: .
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#73 satyajit

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Inviato 03 gennaio 2012 - 01:15

Venezuela sees 'record murder rate' in 2011

Ho diversi amici con parenti immigrati in Venezuela e la situazione sotto questo punto di vista mi è stata descritta come terrificante, ormai moltissimi italiani non escono praticamente di casa per il timore del rapimento lampo o della rapina. Tutto ovviamente correlato dalla corruzzione della polizia. Altro che il paradiso che ci mostrano i comunisti nostrani :rolleyes: .


Il Venezuela oggi è un paese molto meno povero che negli anni '90, ma il problema della criminalità è molto grave, anzi direi che il principale nodo irrisolto di Chavez (non che il problema l'abbia creato lui, eh). Detto ciò, cosa succederebbe se il presidente provasse a risolverlo con una prova di forza (data l'evidente emergenza in atto), ad esempio militarizzando maggiormente il paese? L'opinione pubblica sarebbe disposta a tollerare una svolta simile, o subito griderebbe al dittatore sanguinario? Io dico la seconda. E ci metto la mano sul fuoco. Certo, una terza via sarebbe preferibile, ma trovarla non è facile...



Cambiando discorso, da un paio d'anni in America Latina c'è un dittatore in più, politicamente responsabile di decine di omicidi politici, ed è Porfirio Lobo dell'Honduras. Il suo colpo di stato rappresentò una preoccupante inversione di tendenza in un continente sempre più democratico negli ultimi anni. Come stanno reagendo i media internazionali a questa grossa e drammatica novità? Praticamente con il silenzio.

E la Casa Bianca? Stendendo il tappeto rosso al gradito ospite:

PRESIDENT OBAMA: Well, it’s a pleasure to welcome President Lobo to the White House, and this gives us an opportunity to reaffirm the friendship between the American and the Honduran people. [...] So Mr. President, I welcome you. I’m looking forward to a good conversation that will help to strengthen the relationship between our two countries. And, again, we are very appreciative of the leadership you’ve shown during what’s been a very difficult time.


EDIT Per pignoleria: I dati Onu riferscono, per l'anno 2010, un tasso di omicidi in Honduras superiore a quello del Venezuela di quest'anno indicato dal VVO, che quindi non dovrebbe essere il più alto del continente, anche perché quello dell'Honduras era l'anno scorso il più alto al mondo . E al secondo posto in America e nel mondo c'era El Salvador.

Messaggio modificato da satyajit il 03 gennaio 2012 - 01:46

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#74 grivs

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Inviato 03 gennaio 2012 - 08:25

se l'honduras fosse diventato una colonia padana grazie a micheletti andrebbe tutto molto meglio asd
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[0:08] webnicola: allora facendo una media di 80 anni e cagando 300 gr al giorno (siamo italiani dai caghiamo di piu) cachiamo 8,7 tonnellate in una vita quindi [0:09] webnicola: possiamo teorizzare che nella propria vita fa un peso di merda [0:10] webnicola: circa 100 volte il proprio peso [0:10] webnicola: cmq sostanzialmente in un anno circa si caga il proprio peso quindi potresti farti un amico di merda e nel tiro alla fune si sarebbe pari

[webnicola]: io [mi aspettavo] che si dimettesse subito o che non si dimettesse. tipo "resisto è stata solo un colpo di testa dei miei uomini" e l'assalto alla camera sfasciata e qualche cranio rotto, gente che caga dentro la testa di cicchitto morto, cose così

oggi ho combattuto come un toro. ho il cuore sfiancato. sento che stanno crollando le mura DI QUESTA BABILONIA PRECRISTIANA! vinceremo! Cit. Ale

webnicola: non sto leggendo. mi state facendo venire la colite

gli butto lì un "rizoma" così mi si bagna


#75 astrodomini

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Inviato 03 gennaio 2012 - 13:34

A quanto mi dicono la criminalità è cresciuta esponenzialmente rispetto agli anni '90 tanto che una volta fioccavano gli inviti a passare le vacanze in Venezuela mentre adesso molti meditano di tornare e la paura per la propria incolumità è fortissima. Vista la situazione non credo che l'opinione pubblica reagirebbe male a una politica di maggior sicurezza, magari incominciando da potare i rami secchi e corrotti nella polizia.
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#76 satyajit

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Inviato 03 gennaio 2012 - 17:54

A quanto mi dicono la criminalità è cresciuta esponenzialmente rispetto agli anni '90


Risulta anche dalla tabella a pag. 54 del documento dell'Onu. L'escalation di violenza inizia nel 1998, Chavez sale al potere nel '99; la sua colpa è non aver saputo invertire una tendenza già in atto, seppur da poco tempo.

Vista la situazione non credo che l'opinione pubblica reagirebbe male a una politica di maggior sicurezza, magari incominciando da potare i rami secchi e corrotti nella polizia.



Perché ho omesso per errore l'aggettivo 'internazionale'. Anch'io credo che l'opinione pubblica interna sarebbe favorevole, ma già immagino i deliranti articoli di Ciai e Cotroneo che ne deriverebbero..
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#77 astrodomini

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Inviato 03 gennaio 2012 - 19:19

Bah, penso che a nessuno in Venezuela interessino gli articoli di Ciai e Cotroneo. Immagino preferiscano poter vivere la propria vita senza rischiare violenze e rapimenti, inutile aumentare la ricchezza quando rendi il paese altamente insicuro.
Questa situazione va avanti, come dici, da molti anni senza che il governo riesca a metterci una pezza (anzi le cose peggiorano); sarà che in qualche modo ci sia connivenza tra Chàvez e la criminalità?
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#78 satyajit

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Inviato 03 gennaio 2012 - 19:50

Direi piuttosto che il problema è che, nonostante tanti anni di governo, Chavez non controlla una parte delle forze dell'ordine. Di sicuro la crescita dei tassi fino al 2002 dipende molto dalle tensioni politiche di allora, che culminarono nel tentativo di golpe. E la sconfitta dei golpisti infatti conicide con un decremento della violenza (malgrado una situazione economica difficile determinata dalla serrata di PDVSA). Il fatto che il calo non sia poi proseguito, oggi che la criminalità è prevalentemente comune, è a mio parere determinato dall'assenza di un vero 'monopolio della violenza'. (Ad esempio molti golpisti non finirono manco in galera). Poi mi sa che la malattia di Chavez ha tolto ulteriore polso al governo.
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#79 corrigan

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Inviato 11 gennaio 2012 - 13:44

cristo che schifo:

http://www.ilpost.it...eo-aggressione/


Il video simbolo dell’arroganza dei ricchi in Messico
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#80 TheWalrus

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Inviato 11 gennaio 2012 - 14:20

Io in Bolivia non ho visto episodi di questo calibro, ma di certo sono avvenuti e avvengono episodi di intolleranza razzista.
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Inviato 11 gennaio 2012 - 15:33

non per giustificare ma più che il razzismo mi ha colpito lo sprezzo per il poveraccio (come si legge anche nell'articolo riguardo il caso degli insulti al poliziotto), naturalmente nello specifico, la distinzione tra "indios" ed immigrati bianchi è la base della disparità economica e sociale, ma per me è vissuta innanzitutto come distinzione di "portafoglio".
in Cina episodi di questo tipo avvengono tutti i giorni tra gli Han. all'opposto, in Irlanda del Nord, gli unici cattolici e protestanti che vanno d'accordo sono quelli ricchi.
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#82 TheWalrus

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Inviato 11 gennaio 2012 - 18:04

Anche in Bolivia ho avvertito divisioni sociali basate solo sul portafoglio...la mia interpretazione di certe cose e' che chi laggiu' ha fatto qualche soldo, in qualche modo desidera imitare chi e' ricco nei paesi piu' sviluppati, lo considera come l'obiettivo principale da porsi nella vita e disprezza chi non se lo pone oppure non riesce a raggiungerlo, perche' e' cosi' che si fa, la vita e' cosi e sei non sei ricco è perchè sei un mediocre....cio' me lo dice sia l'esperienza personale sia alcune cose che ho letto nel mio manuale di scienza delle finanze riguardo l'"imitazione" degli stili di vita dei "ricchi": la propensione al consumo di beni di lusso o non di prima necessita' sarebbe la stessa sia nei paesi poveri che in quelli ricchi (non percio' l'entita' del consumo ma la porzione dedicata ai beni di lusso dei consumi quando questi sono in crescita)

Insomma chi ha fatto qualche soldo sente di dover un po' imporre il presunto aumento di potere
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#83 TheWalrus

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Inviato 16 gennaio 2012 - 12:14

http://www.elnuevohe...-dicen-que.html

In Nigeria il governo e' costretto a riprinistare i sussidi statali che fanno scendere il prezzo della benzina dopo gli scioperi. Ovviamente non e' successo in SudAmerica ma segnalo la notizia perchè in Bolivia l'anno scorso e' successo lo stesso identico problema con le stesse dinamiche (anche li' sussidi tolti e ripristinati dopo i tremendi scioperi)
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Inviato 01 febbraio 2012 - 19:43

L’attore statunitense Danny Glover denuncia silenzio mediatico sui Cinque cubani

L’attore statunitense Danny Glover ha fatto un appello ai mezzi di informazione per chiedere al presidente nordamericano, Barack Obama, di fare un gesto umanitario coi Cinque cubani incarcerati nel paese settentrionale dal 1998.
Davanti al silenzio delle grandi corporazioni dell’informazione, il famoso artista -in un nuovo video promosso in internet dal Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque – sollecitò alla stampa di cercare più informazione e diffondere la verità sulle ingiustizie commesse contro quegli uomini che devono essere liberati.
Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez, Ramon Labañino, Renè Gonzalez e Gerardo Hernandez sono stati condannati severamente per informare sui piani di azioni violente contro Cuba forgiate per gruppi terroristi basati in territorio nordamericano.
Contro i Cinque si presentarono 26 accuse, 24 di queste relativamente minori e piuttosto tecniche.
Una delle 24 era il non registrarsi come agenti stranieri davanti alla Procura Generale degli Stati Uniti.
Gli accusati furono d’accordo con questa accusa, ma non gli hanno dato la possibilità di spiegare che si appellarono alla dottrina delle leggi statunitensi conosciuta come la Difesa di Necessità, loro dovevano essere perdonati per non avere compiuto con questo tecnicismo.
La loro missione implicava la protezione di vite umane, evitare danni alla proprietà e prevenire atti terroristi, e secondo le leggi nordamericane, può violarsi tecnicamente una regolazione stabilita per la legge se si sta facendolo per evitare un danno maggiore.
Nessuna accusa li include nell’uso di armi, atti violenti o distruzione della proprietà.
con informazioni di Prensa Latina
traduzione di Ida Garberi

http://it.cubadebate...-cinque-cubani/

Onore a lui.
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#85 TheWalrus

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Inviato 04 febbraio 2012 - 23:29

http://www.repubblic...1/?ref=HRESS-32

guardate chi e' cicciato fuori.
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"MA DOVE SIETE FINITI ROCKETTARI? tutti coi capelli tagliati corti, tutti con le giacche e la cravatta! Un giorno uno mi disse che la CRAVATTA è il passaporto degli STRONZI."

RICHARD BENSON

#86 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 05 febbraio 2012 - 03:49

http://www.repubblic...1/?ref=HRESS-32

guardate chi e' cicciato fuori.


In una delle foto si intravede anche il sosia di Scili.
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Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#87 HardNheavy

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Inviato 05 febbraio 2012 - 22:03

Jorde Giordani: «Gli Usa non possono permettere il nostro modello alternativo»
Intervista a Jorge Giordani , ministro delle finanze del Venezuela e “gramsciano”

Jorge Giordani, ministro della pianificazione e della finanza (foto), è unanimemente considerato l’autorità più importante del governo venezuelano dopo il presidente Chavez. Ci riceve nel suo studio al ministero, tra un quadro del «comandante» e uno di Bolivar, tra un ritratto seppiato di Lenin e una pila di grafici, formule e proiezioni a cui attinge a ogni nostra domanda. Economista, scrittore e saggista, studioso di Gramsci, ha scritto numerosi libri e costruito l’ossatura della politica economica bolivariana. Buon conoscitore dell’Italia, ricorda volentieri il periodo di studi a Bologna e l’impegno politico del padre italiano. «Mio padre – racconta – fu membro della Brigata Garibaldi, nella guerra civile spagnola perse una gamba combattendo contro i fascisti. Mio fratello nacque in Spagna, quando Franco prese Barcellona e i miei scapparono, un soldato lo mise sotto la camicia per fargli passare il confine con l’Italia, dove mio padre partecipò alla resistenza. Durante l’avanzata di Hitler, che stava chiudendo l’Europa, fuggirono di nuovo. Non potevano andare né in Argentina, né in Messico, perché le due frontiere erano chiuse. Così finirono a Santo Domingo, dove sono nato io. Con l’arrivo del dittatore Trujillo, la cui specialità era gettare gli oppositori in pasto ai pescecani, siamo venuti in Venezuela. Nel ’59 noi studenti accogliemmo Fidel che aveva vinto con la rivoluzione cubana e che portava con sé un vento di liberazione. Insieme al capitano Jimenez Moya, che aveva combattuto nella Sierra con lui, organizzammo un’invasione a Santo Domingo partendo da Cuba. L’evasione fallì e così io, che facevo parte del secondo gruppo, non partecipai. Avevo 18 anni. Subito dopo, lasciai una lettera a mio padre e partii per l’Italia con un passaporto falso su cui era scritto “apatride”». Dalle strade di Caracas arrivano gli echi degli imminenti festeggiamenti per il 4 febbraio, che ricorda la ribellione armata dell’allora tenente colonnello Hugo Chavez al governo del socialdemocratico Carlos Andres Perez, nel 1992.

Come ha conosciuto il comandante Chavez?
Il 26 marzo ’93 insegnavo all’università. Insieme a un gruppo di persone preoccupate per l’avvenire del paese dopo la rivolta dell’89, il Caracazo, discutevamo sul da farsi e stilammo una proposta. Qualcuno di noi aveva già conosciuto Chavez, che era in prigione dal 4 febbraio dell’anno prima dopo il fallimento dell’operazione Ezequiel Zamora. Chavez ci invitò a discutere. Lo andammo a trovare in carcere. Prima di uscire, lui mi disse che aveva letto alcuni miei libri e che mi stava cercando da tempo. Io risposi: meno male che non mi ha trovato, altrimenti sarei anch’io dietro le sbarre… Dottore in scienze politiche, l’allora tenente colonnello stava per finire il suo corso post-laurea all’università Simon Bolivar. Mi chiese se volevo seguirlo nella tesi. Accettai, e quello fu il mio secondo sbaglio, dopo quello di andarlo a trovare. E da lì, una catena di “sbagli” intenzionali: quando l’anno dopo uscì di prigione, lavorai con lui. Mi propose di coordinare il programma di governo che lo porterà a vincere le elezioni, nel ’98, a cui abbiamo lavorato insieme al professor Hector Navarro.

Come si è costruita la politica economica bolivariana?
Il primo documento, a cui abbiamo lavorato insieme al comandante, è stato pubblicato nel luglio 96. S’intitolava “Un’alternativa bolivariana”. Poi è venuto il primo programma di governo per le elezioni, vinte nel dicembre del ’98 e che hanno portato Chavez alla presidenza il 2 febbraio del 99. Sono già 13 anni… Allora ereditammo una situazione economica disastrosa, non avevamo neanche i soldi per il bilancio. Guarda questo grafico. Guarda lo sviluppo che abbiamo realizzato sul piano economico, politico, internazionale. Nonostante il golpe del 2002, il sabotaggio petrolifero e gli effetti della crisi internazionale, per 22 trimestri successivi la crescita dell’economia venezuelana è stata continua. Nei prossimi 6-7 anni prevediamo una crescita tra il 5 e il 6%. Nel 2000 abbiamo presentato un’altra proposta, con la quale Chavez ha rivinto le elezioni. Dopo un primo piano socialista per il 2001-2007, c’è stata una seconda proposta che ha programmato la politica economica fino al 2011. In questa settimana sarà resa pubblico il piano 2013-2019. I punti fondamentali sono sette: una nuova etica socialista, la felicità sociale (un concetto che ci viene da Bolivar), la democrazia «protagonica» rivoluzionaria che è un portato della nostra costituzione, la costruzione di un modello produttivo socialista, una nuova geopolitica nazionale, la consapevolezza di essere una potenza energetica a livello mondiale e una nuova geopolitica internazionale.

Quali sono i motori del “proceso bolivariano”?
Per prima cosa il petrolio, il nostro continua a essere un paese rentier. Per quest’anno, si prevede una forte rendita del petrolio, anche con una tecnologia al 20% com’è la nostra. In secondo luogo, la costruzione di case che – oltre alla soddisfazione di avere un tetto sulla testa – ha consentito una crescita del 10%. Il terzo punto, e per noi il più importante, è la crescita qualitativa in termini di investimento totale sulla salute, l’educazione, la casa. Il totale dell’investimento sociale nei dieci anni precedenti il governo Chavez era di circa il 37%, il nostro è il 62%. Questo si riflette nella realizzazione dei cosiddetti obbiettivi per il millennio, in primo luogo la diminuzione della povertà estrema e nell’indice di Gini, che misura le disuguaglianze sociali: il Venezuela è il paese dell’America latina in cui la distribuzione del reddito è la meno diseguale. Lo zoccolo di povertà estrema, al 7%, è comunque difficile da intaccare, per questo sono state recentemente create altre grandi missioni sociali, come Amor mayor, rivolta a fornire assistenza pensionistica a tutti gli anziani, anche a quelli a cui non erano stati versati i contributi, e corrispondente al salario minimo. Per favorire tutto questo, dopo la crisi finanziaria del 2009, abbiamo varato nuove leggi per il mercato della valuta, dell’assicurazione, della banca, una riforma finanziaria per consentire al flusso di valuta esterna di essere reinvestito nell’infrastruttura e nei progetti sociali. Abbiamo riconvertito una banca privata in un fondo per lo sviluppo. Aprendo un credito speciale con la Cina, in gran parte pagato, abbiamo incrementato lo sviluppo industriale, le infrastrutture, foraggiato il settore privato che non ripaga in termini di investimento e produttività. Se l’opposizione tornasse al potere, tutto questo verrebbe spazzato via. Gli Usa non possono permettersi di vederci crescere con un modello alternativo. Oggi abbiamo finito di riportare in patria tutto il nostro oro. Questo forma la nostra base sociale, i fondamenti della nostra società e ci permette di pensare a un secondo gradino, allo sviluppo delle infrastrutture, alla modernizzazione del paese, allo sviluppo della sovranità e dell’indipendenza nazionale e continentale. Sabato (oggi per chi legge, ndr) si inaugura il vertice dell’Alba, l’Alleanza bolivariana per i popoli della nostra America

Un paese con un tasso di inflazione altissimo.
Anche l’inflazione è un fatto strutturale, dipende da molti fattori. Noi la definiamo inerziale, nel senso che è un portato degli anni precedenti in cui nessun governo – dagli anni ’80 a oggi – ha potuto fare niente. Guarda questo grafico, che fotografa bene la situazione in termini di tendenze economiche nell’arco di sessant’anni. All’inizio degli anni ’80 s’è prodotto un punto di frattura determinante per via della partenza dal paese dei grandi capitali finanziari, che non è iniziata con il governo Chavez. Questi capitali non torneranno più, si sono integrati a quelli internazionali. E’ quello che possiamo definire il collasso del capitalismo rentier, uno smottamento sismico che ha ridotto l’investimento del settore privato, la rendita petrolifera ne ha subito gli effetti. Noi abbiamo subito gli effetti del “venerdì nero” venezuelano, dell’economia neoliberista nelle due decadi perdute degli anni ’80-90. Eppure negli ultimi 22 mesi, la nostra economia ha continuato a crescere. Mentre il capitalismo licenzia e taglia le pensioni, dagli Stati uniti all’Europa, noi abbiamo anteposto gli interessi dell’essere umano a quelli del profitto. E non torniamo indietro. Malgrado lo sforzo del governo per sviluppare le nostre vaste aree agricole, purtroppo non siamo ancora autonomi nel settore alimentare, sono 40 gli alimenti che producono l’inflazione a livello nazionale. Da noi si dice “sembrar petrolio”: si è preferito comprare all’estero e spostarsi nelle città piuttosto che rendere produttive le campagne. Ora cerchiamo di invertire la tendenza, anche sviluppando un’economia, tendenzialmente alternativa al petrolio, che favorisca la produzione di beni intermedi.

Che cos’è il socialismo bolivariano che tanto spaventa i poteri forti internazionali?
Un sistema misto. Nel nostro ultimo piano abbiamo previsto uno spazio per l’economia privata: per quella produttiva, non speculativa. Da noi il settore privato è un settore parassitario, che negli ultimi trent’anni ha mantenuto un livello produttivo che non supera il 10%. Per questa fase di transizione al socialismo, vorremmo mantenere un certo equilibrio fra l’investimento privato – nella piccola e media impresa e nelle cooperative -, la proprietà di stato e quella comunale. Vorremmo che quest’ultima, in tendenza, crescesse fino a ridurre e sostituire le altre due. Nel frattempo, cerchiamo di favorire un’alleanza virtuosa fra lo stato e i piccoli imprenditori che intendono investire nel paese. In una prospettiva gramsciana.

Da Il Manifesto.
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#88 TheWalrus

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Inviato 07 febbraio 2012 - 14:23

http://video.repubbl...5940?ref=HREV-2

Un Brasile davvero senza macchie?
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RICHARD BENSON

#89 corrigan

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Inviato 25 febbraio 2012 - 12:52

la revolucion non guarda in faccia a nessuno:

http://www.foreignpo...ezuela?page=0,1
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I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#90 TheWalrus

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Inviato 25 febbraio 2012 - 15:09

la revolucion non guarda in faccia a nessuno:

http://www.foreignpo...ezuela?page=0,1


quando si vota in Venezuela, quest'anno?
  • 0
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RICHARD BENSON

#91 corrigan

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Inviato 25 febbraio 2012 - 22:52

http://en.wikipedia...._election,_2012

ma magari Chavez muore prima [speriamo, magari insieme a Fideluccio]
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I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#92 HardNheavy

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Inviato 28 aprile 2012 - 12:14

La Kirchner alle prese con la prepotenza europea

Nel 2008, quando la Repsol cedette il pacchetto di maggioranza a una società petrolifera russa, Mariano Rajoy disse che solo un Paese da nulla rinuncia al controllo degli approvvigionamenti energetici. Però nella sua qualità di primo ministro del governo spagnolo, non tollera che l’Argentina possa comportarsi in base al medesimo principio e minaccia rappresaglie per la nazionalizzazione dell’Ypf (la principale società petrolifera argentina che Repsol controlla da 13 anni).
L’esclusione dell’Argentina dal G-20 altro non è che il sogno di una notte d’estate. Nessuno dei Paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) approverebbe questa sanzione contro l’Argentina, tanto che hanno invitato la Kirchner a sottoscrivere una dichiarazione congiunta, critica con l’Europa, nella quale si afferma che non basta la liberalizzazione dei commerci per produrre crescita economica, sviluppo e inclusione sociale. E il Fondo monetario internazionale ha appena chiarito che si tratta di una questione di rapporti bilaterali tanto che alla fine il ministro degli Esteri spagnolo, Garcia Margallo, ha fatto un passo indietro dicendo che tutto dipende dall’ammontare dell’indennizzo a favore di Repsol. Un dato che nessuno può trascurare è che la nazionalizzazione è stata approvata con una maggioranza del 90% in Senato, una percentuale che corrisponde, stando ai sondaggi, al parere degli argentini e che basta a rendere improponibile qualsivoglia paragone con il Venezuela di Chavez.
Il governo ha anche disposto un intervento immediato per fare chiarezza sulla situazione di Repsol, misura questa rivelatasi più che opportuna. L’iniziativa del governo ha permesso di sapere che alcuni dei pochi, ma battaglieri critici della nazionalizzazione erano a libro paga di Repsol, come, ad esempio, l’ex ministro Alberto Fernandez e l’ex ministro per l’Energia, Daniel Montamat. Inoltre è stato possibile accertare le perdite di Repsol su cui la società spagnola manteneva il più stretto riserbo. La presidente Cristina Fernandez de Kirchner non ha avuto peli sulla lingua e alcune sue affermazioni hanno scatenato l’ira degli spagnoli.
Ha detto, ad esempio, che la curva della diminuzione delle riserve e della caduta della produzione dell’Ypf somigliava alla proboscide di un elefante. Ma ancora più chiara è stata sulla questione di fondo: i mancati investimenti di Repsol si sono tradotti per l’Argentina in una bolletta di dieci miliardi di dollari in importazioni petrolifere, una somma pari quasi al surplus commerciale argentino. “È una politica che porta il Paese indietro di anni”, ha detto Cristina Fernandez de Kirchner. Una situazione intollerabile se si considera che l’Argentina è al terzo posto per riserve di greggio e gas.
La scoperta di queste riserve è merito dei geologi argentini dell’Ypf che hanno utilizzato tecniche modernissime sulla base delle informazioni sismiche disponibili. Queste riserve non sono state minimamente sfruttate da Repsol che, invece di investire in Argentina, ha preferito utilizzare gli utili per investire in altre zone del continente americano e nel Maghreb, proprio a danno dell’Argentina. La Repsol ha comprato l’Ypf nel 1999 per 13 miliardi e 158 milioni di dollari. Da allora si è limitata a monetizzare le riserve già esistenti in modo da percepire dividendi per oltre 13 miliardi e 423 milioni di dollari e ha venduto per tre miliardi e 625 milioni di dollari il 25,5% del pacchetto azionario a un gruppo di avventurieri argentini. Un altro 17,1% lo ha collocato in Borsa ricavandone 2 miliardi e 704 milioni di dollari. Il 57,5% del pacchetto azionario ancora in mano a Repsol varrebbe, secondo Repsol, oltre 10 miliardi di dollari. Quindi in dodici anni Repsol ha incassato utili per 17 miliardi e 767 milioni di dollari.
Il momento di questa decisione non avrebbe potuto essere più opportuno. Il prezzo del barile ha toccato i 120 dollari e secondo Nuriel Roubini potrebbe aumentare ulteriormente – e anche di molto – se questa estate il presidente Barack Obama in campagna elettorale dovesse usare toni forti nei confronti dell’Iran, così come si augura il governo israeliano. Nessuno sfuggirebbe alla recessione globale provocata da una esplosione dei prezzi petroliferi, ma è comunque chiara a tutti la differenza tra i Paesi che dispongono di riserve di petrolio e Paesi costretti a importare il petrolio dall’estero.
Nella foto Cristina Fernandez Kirchner (Lapresse)

(Traduzione di Carlo Antonio Biscotto)
Il Fatto Quotidiano, 26 aprile 2012
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#93 Çorkan

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Inviato 28 aprile 2012 - 13:28


Ma quindi? Come giudicate questa mossa della Kirchner?
Ho letto ieri un articolo dell'Economist motlo critico, ma ammetto che non m'ha convinto molto...
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"La legge non dovrebbe imitare la natura, dovrebbe correggerla"

Dekalog 5

#94 HardNheavy

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Inviato 28 aprile 2012 - 18:54



Ma quindi? Come giudicate questa mossa della Kirchner?
Ho letto ieri un articolo dell'Economist motlo critico, ma ammetto che non m'ha convinto molto...



L'articolo che ho postato lo spiega e io sono sommariamente d'accordo. Per l'Economist Hollande è "piuttosto pericoloso", giusto per capire quale è il metro di giudizio di quel giornale, di cui conosciamo bene il credo ideologico.
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#95 TheWalrus

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Inviato 28 aprile 2012 - 19:24




Ma quindi? Come giudicate questa mossa della Kirchner?
Ho letto ieri un articolo dell'Economist motlo critico, ma ammetto che non m'ha convinto molto...



L'articolo che ho postato lo spiega e io sono sommariamente d'accordo. Per l'Economist Hollande è "piuttosto pericoloso", giusto per capire quale è il metro di giudizio di quel giornale, di cui conosciamo bene il credo ideologico.



E' lo stesso giornale che odia Berlusconi ti ricordo. Quello su Hollande è un punto di vista, comprensibile da un certa prospettiva, molto meno da altre. Non è il mio in ogni caso
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RICHARD BENSON

#96 HardNheavy

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Inviato 28 aprile 2012 - 19:38

Che c'entra Berlusconi, l'Economist è un giornale di matrice capitalista e liberista.
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#97 satyajit

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Inviato 29 aprile 2012 - 09:13

L'articolo postato spiega bene tutte le questioni in gioco; aggiungerei solo che metà dei proventi della nazionalizzazione andranno alle provincie e non al governo centrale.
Secondo me hanno fatto benissimo, i settori strategici è ragionevole che siano controllati dallo stato e soprattutto è estremamente pericoloso che siano in mano a investitori esteri. Cito rapidissimamente tre esempi a caso, restando all'America Latina: l'andamento dei flussi finanziari del settore estero è stato tra le cause della crisi dell'Argentina nel 2001; persino il Cile ultraliberista di Pinochet si è ben guardato dal privatizzare l'industria del rame; l'Ecuador di Correa ha tratto giovamento dalla (quasi) nazionalizzazione del petrolio.
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#98 Notker

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Inviato 30 aprile 2012 - 10:56

anche se a molti sta sulle scatole (compreso il sottoscritto) trovo interessante e doveroso leggere questo articolo della De Gregorio

Quelle donne bruciate per emulazione in Argentina
di Concita de Gregorio, da Repubblica del 30 aprile 2012


[m]http://www.youtube.com/watch?v=4ulT9Iss-Zs[/m]
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#99 oblomov

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Inviato 03 maggio 2012 - 20:57

La Bolivia nazionalizza la rete elettrica


Il presidente Morales ha ordinato all'esercito di prendere il controllo di una società spagnola, pochi giorni dopo una decisione simile in Argentina





2 maggio 2012


Immagine inserita17Immagine inserita




Il presidente boliviano Evo Morales ha annunciato il primo maggio la nazionalizzazione della società spagnola che gestiva gran parte della rete elettrica del paese, Red Eléctrica, ordinando all’esercito di prendere il controllo delle sue strutture in Bolivia.

Red Eléctrica possedeva circa l’85 per cento delle linee elettriche boliviane. È una società privata, di cui il governo spagnolo possiede circa il 20 per cento, e i suoi interessi in Bolivia contano solo per l’1,5 per cento dei suoi ricavi annui complessivi, pari a circa 1,63 miliardi di euro nel 2011. La società ha già annunciato che cercherà di ottenere una compensazione da parte del governo boliviano.

Il presidente Morales ha annunciato la decisione della nazionalizzazione nella sede centrale della società in Bolivia, nella città di Cochabamba, durante una cerimonia trasmessa dalla televisione per celebrare la festa del primo maggio in cui ha anche accusato la società di non investire abbastanza nel paese. Morales è presidente dal 2006 e da allora quasi tutti gli anni il primo maggio ha annunciato nazionalizzazioni di società operanti in Bolivia (soprattutto nel settore energetico).

Nel 2006, pochi mesi dopo essere entrato in carica, impose regolamenti molto stretti alle società straniere che sfruttavano il gas naturale boliviano, dirottandone gran parte della produzione sulla società statale Yacimientos Petrolíferos Fiscales Bolivianos. Nel 2010, Morales ha ordinato la nazionalizzazione forzata delle centrali elettriche operate dalla società britannica Ruralec.

La decisione di Morales sembra essere stata influenzata anche dalla recente decisione di Cristina Kirchner, presidente dell’Argentina, di nazionalizzare YPF, la più grande compagnia di gas e petrolio del paese, che era di proprietà della società spagnola Repsol.

Le società straniere che subiscono le nazionalizzazioni fanno solitamente causa agli stati sudamericani presso i tribunali internazionali, ma i tempi con cui vengono concluse le cause sono in genere molto lunghi e alle società non viene quasi mai corrisposta una compensazione paragonabile al valore di mercato delle strutture sequestrate.

Un esempio viene dal caso di ExxonMobil, le cui strutture in Venezuela sono state nazionalizzate dal presidente Chávez: in cambio, dopo una causa presso i tribunali internazionali, la società ha ricevuto, pochi mesi fa, solo 900 milioni di dollari, un decimo del loro valore reale.

A partire dall’elezione di Hugo Chávez in Venezuela, nel 1998, in diversi paesi sudamericani sono stati eletti governi populisti di sinistra che hanno ordinato diverse nazionalizzazioni: si tratta di misure che riguardano spesso le società del settore energetico e che, nel breve periodo, garantiscono un forte ritorno di popolarità. Nel caso dell’Argentina, la quasi totalità della popolazione è favorevole alla nazionalizzazione di YPF, concepita come un rimedio all’ondata di privatizzazioni degli anni Novanta (spesso a condizioni molto favorevoli per le società straniere) e come un modo di far tornare agli argentini le ricchezze naturali del paese.


http://www.ilpost.it...rete-elettrica/
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Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni.

#100 satyajit

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Inviato 05 maggio 2012 - 15:16

Messico choc, vendetta narcos:
in nove impiccati al po
nte

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