Io invece l'ho preferita alla prima stagione. Episodio numero 6 capolavoro, Jamie Lee Curtis eccezionale.
Non lo so, trovo che per certi versi in questa seconda stagione "The Bear" si sia normalizzata, che abbia sacrificato un po' quel piglio realista per concedersi, almeno in certi frangenti, uno sviluppo più canonico. La preferivo più istintiva e viscerale, mentre invece qui, e lo vedi anche dal famoso episodio 6, è molto più "pianificata". Ad ogni modo, e te ne accorgi dal mio voto in recensione, ad avercene...
L'episodio 6 è incredibile, come portare un Christmas Special ad un altro livello. Forse però gli preferisco il 7, dove lasciano finalmente esplodere uno dei personaggi pià belli del nuovo millennio seriale.
The bear è stato il mio ritorno ad una serie tv vista praticamente in diretta dai tempi di True detective e Fargo 1 in pratica.
Me ne sono innamorato. Qualche appunto sparso, potrei spoilerare:
Personaggi bellissimi. Carmy ha una bellezza anticonvenzionale ma è una presenza magnetica. La prima serie fino alla pacificazione dell'ultima puntata è un continuo arrovellarsi esterno (il caos del ristorante, i debiti, fornitori stronzi, una specie di pseudo codice da vinci tra gli appunti e il disordine lasciati da Mike) ed interno (l'assenza di Mike, la mancata riappacificazione, l'abbandono di una comfort zone che in realtà è un inferno - il flashback nella cucina newyorchese è breve ma abbagliante, di una violenza morale impressionante - ma che era missione di rivalsa).
Richie. Richie è l'emblema del fallimento e, cosa più grave, del fallimento per spreco delle proprie risorse. Perchè fondamentalmente è un figo totale. La sua trasformazione in Forks (ammettiamolo, probabilmente un po' troppo frettolosa e tagliata con l'accetta) è un sospiro di sollievo. Come mi è capitato di scrivere su Facebook, non c'è cosa più stupida di avere un personaggio fittizio come modello o esempio: beh, guarda caso Richie lo è stato di recente per me, che ho avuto una mini crisi personale/lavorativa in questi mesi, e non me l'aspettavo!
Oliver Platt sensazionale, non ho ancora capito se è uno pseudo gangster o semplicemente uno mega ammanicato.
Sidney: Sidney è forse il personaggio che nel corso delle due stagioni non è avanzato, non è cresciuto, anzi, nella seconda serie è divenuta sempre più vittima delle proprie insicurezze tecniche e delle proprie paure in prospettiva economica. In teoria, è l'eroina, giovane, nera e talentuosa, ma non è un personaggio "simpatico".
I personaggi secondari hanno il loro momento di importanza, che siano le puntate monotematiche dedicate a Sidney e Marcus a copenaghen, oppure il corso e il karaoke di Tina. Fak grazie al quale si passa il test anti incendio e che ci deve il dialogo più importante della storia della TV nominando Replacements e Wipers, o Pete, continuamente bersagliato da tutti e quasi suo malgrado protagonista di una scena importante e commovente nell'ultima puntata con una Jamie Lee Curtis imponente, letteralmente accartocciata dalla vita.
1x7, Reviews, letteralmente un tour de force da un unico take impressionante, sottolineato dai Wilco live più elettrici.
Joe Bernthal breve ma sanguinoso.
I finali della prima e della seconda sono speculari. Nel primo finale quando tutto sembra essere perso, la scoperta dei barattoli di pomodoro è una resurrezione (utilizzo dei Radiohead sapientissimo). Vermanente paradossale come la scoperta sarebbe potuta avvenire già nella prima puntata quando Carmy stava per mollare alla richiesta di fare i cazzo di spaghetti, buttando la prima latta proprio prima di aprirla .
Al contrario, di fronte al successo della prima sera del locale, i principali personaggi si ritrovano improvvisamente a pezzi: Carmy manda a puttane l'amore e sputa veleno inopportuno su Richie, il quale pare non riuscire a scollarsi di dosso l'odore del fallimento. I whatsapp sul cellulare di Marcus sono evidenti, e Sydney, su cui si chiude il tutto, ha lo sguardo letteralmente terrorizzato nel vuoto.
Mi sono sentito in famiglia, anche se estremamente disfunzionale. Ci sarà una terza stagione per forza, fa parte delle dinamiche del successo, e pazienza, vediamo se mantengono il livello. Sarebbe già stata perfetta l'autoconclusione della prima serie, ma la seconda è stata magari meno sorprendente ma più intensa.