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Grandi classici della letteratura mondiale


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166 replies to this topic

#51 atlas

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Inviato 15 agosto 2010 - 18:48

allibito... ma per curiosità ha anche illustrato i criteri illuminanti per sta classifica?

Boh, vediamola come un semplice elenco dei romanzi più importanti per quanto anche fare una cosa simile è impresa ardua. Avesse messo tra parentesi i titoli in italiano però. Non sono mica un celebroleso che non sa cercare su google, però :(

ho letto quasi tutti i racconti del mistero e del terrore (e anche un po' di grotteschi e arabeschi), ma spesso rileggo (e lo so praticamente a memoria, ma è ugualmente meraviglioso) "la mascherata della morte rossa"... non solo è splendida la vicenda e l'ambientazione (oltre che il substrato psicologico), ma il modo di scrivere è veramente pazzesco, di una raffinatezza e una perfezione stilistica paurosa  :-* :-* :-* :-* :-* :-* :-* :-* :-*

Mio dio, me la ricordo. Veramente un racconto stupendo, le capacità descrittive di Poe sono straordinarie.
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il faut se radicaliser. 


#52 100000

    Enciclopedista

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Inviato 15 agosto 2010 - 23:45

http://www.scaruffi....on/best100.html


A parte che best100 ne ha messi 45, ho letto solo il primo e il trentaquattresimo. Però mi appresto a leggere il quarantacinquesimo, evvai.

p.s.: è inutilissimo fare classifiche e/o parlare ancora di quelle di Scaruffi (che palle), direi che si possono giusto prendere come spunto come elenco di libri "rilevanti". Poi che siano condivisibili o meno chissene (d'altronde uno che nella letteratura portoghese non cita Pessoa e in quella inglese Poe...)
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#53 Reynard

    No OGM

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Inviato 16 agosto 2010 - 03:16

Non ho letto tutto il topic, ma mi viene in mente una riflessione estemporanea... e quei classici di letterature "minori", poco conosciute, che per motivi linguistici rimangono esclusi dalla fama internazionale?
Gli rendiamo giustizia?

Ad esempio, Attila Jozsef (poeta ungherese): secondo me, uno dei grandi del Novecento.
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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#54 Çorkan

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Inviato 16 agosto 2010 - 15:50

Non ho letto tutto il topic, ma mi viene in mente una riflessione estemporanea... e quei classici di letterature "minori", poco conosciute, che per motivi linguistici rimangono esclusi dalla fama internazionale?
Gli rendiamo giustizia?

Ad esempio, Attila Jozsef (poeta ungherese): secondo me, uno dei grandi del Novecento.


Osservazione giustissima.
"Il Ponte sulla Drina" di Andric.
Anche se in effetti no so quanto siasottovalutata la letteratura balcanica (essendo stato lo stesso Andric Premio Nobel)
Sbaglio o nessuno ha citato il "Don Chisciotte"? Io me lo ricordo come una palla tremenda, ma per via di una semi-lettura di svariati anni fa.
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"La legge non dovrebbe imitare la natura, dovrebbe correggerla"

Dekalog 5

#55 ArchieFisher

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Inviato 16 agosto 2010 - 17:44

Classifiche scaruffiane:
http://www.scaruffi....n/timeline.html
http://www.scaruffi....on/best100.html



meglio il maxi-canone di Bloom:

http://www.interleav...r/grtbloom.html

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in nineteen sixty-three

Ogni vita ha peso e dimenticanza calcolabili

"What kind of music do you usually have here?"
"Oh, we got both kinds. We got Country, and Western."

#56 atlas

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Inviato 16 agosto 2010 - 17:54

Questo è più interessante, c'è più di un libro per autore e soprattutto non è una "classifica"
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#57 William Blake

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Inviato 16 agosto 2010 - 17:55

Classifiche scaruffiane:
http://www.scaruffi....n/timeline.html
http://www.scaruffi....on/best100.html



il fatto che dopo aver ascoltato tutti gli album, visto tutti i film, abbia letto tutte le opere della storia della letteratura mondiale, completa il quadro: in realtà è immortale asd
  • 0
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#58 123

    mainstream Star

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Inviato 16 agosto 2010 - 18:56


Classifiche scaruffiane:
http://www.scaruffi....n/timeline.html
http://www.scaruffi....on/best100.html



meglio il maxi-canone di Bloom:

http://www.interleav...r/grtbloom.html


Questa è molto più seria.
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#59 ArchieFisher

    pacato come il vecchio che ho in avatar da 50 anni

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Inviato 16 agosto 2010 - 19:14

Questa è molto più seria.


Non a caso l'ha fatta Bloom (e lui se li è letti VERAMENTE tutti)...

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#60 Greed

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Inviato 16 agosto 2010 - 19:23

Io spero che si sia avvalso di qualche collaboratoreconsulenteconsigliere per fare quella lista. Stabilire tot opere che formano il canone occidentale, vuol dire leggerne molte di più e poi selezionarle.
Scegliere i migliori poeti vuol dire che uno se li deve leggere in lingua originale...e quindi questo Bloom quante lingue deve conoscere? Ad esempio, per leggere la Commedia devi essere molto preparato in italiano, se no ti sfuggono quel bel po' di cose...e pure noi italiani abbiamo difficoltà a leggerla.

Tutto questo perché non puoi lasciarmi fuori Carlo Emilio Gadda  :D
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#61 William Blake

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Inviato 16 agosto 2010 - 19:38



Tutto questo perché non puoi lasciarmi fuori Carlo Emilio Gadda  :D


soprattutto se poi sbrodoli davanti a Pynchon e invece di Pirandello inserisci solo un'opera :)

poi aspetto tipico del critico anglosassone: inserisci diciotto autori italiani dal Tre al Settecento e un'ottantina di inglesi nello stesso periodo ahahahaha asd
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#62 atlas

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Inviato 16 agosto 2010 - 19:39

Si ma cristo santo poteva tenere i titoli in lingua originale dei classici greci e latini. Cioè The Mother-in-law che dovrebbe essere Hecyra in latino non si può leggere proprio ;D
Comunque ribadisco, un gran bel listone!

Ah notare come anche all'estero la letteratura italiana del 1600 viene completamente ignorata, poteva almeno mettere Giovan Battista Marino, così tanto per far leggere a qualche curioso l'Adone :D
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#63 grivs

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Inviato 16 agosto 2010 - 19:50

be grazie al cazzo
io no ho particolari antipatie per Scaruffi ma come si fa paragonare la sua classifica a quella di Bloom che vive di letteratura e legge opere originali in almeno una decina di lingue?

immagino che si otterrebe lo stesso risultato paragonando la classifica dei migliori album di Bloom a quella di Scaruffi... (ho servito l'assist per facili battute)

detto questo come classifica (oltre che essere più che opinabile sulla scelta dei titoli per autore... ma parliamo del minimo sindacale) è talmente estesa da essere inutile...

In onore del buon Harold  :-* riporto l'intervista che avevo quotato un po' di tempo fa:



Il lamento di Bloom: è un Nobel per idioti

NEW YORK â?? «Un anno fa sono caduto, spezzandomi tutte le vertebre della schiena. I dottori mi avevano dato per morto, ma eccomi qua». Gli occhi chiaro-cangiante di Harold Bloom sono pieni di tristezza mista a pudore mentre cerca di giustificare quel bastone, ormai inseparabile, cui s'aggrappa per sostenere il peso degli anni e le angherie di un fisico che non vuol saperne di rincorrere i ritmi ancora frenetici della sua straordinaria mente.
«La cosa che mi duole di più oggi è non poter viaggiare», spiega l'autore de Il canone occidentale, L'angoscia dell'influenza e di altri 30 libri che hanno rivoluzionato la storia della critica letteraria mondiale. «Vorrei tanto rivedere Bologna e Barcellona, due delle mie città preferite, ma se prendessi l'aereo morirei in volo. Avrei dovuto ascoltare mia moglie Jeanne e riguardarmi da giovane. Ho condotto una vita dissipata, bevendo, fumando sigari e trascurando l'esercizio fisico».

Anche adesso Bloom non rinuncia a qualche bicchierino di Sherry d'annata, mentre parla, seduto nel luminoso appartamento di Manhattan che usa nei weekend, quando gli impegni alla Yale University, dov'è Sterling Professore di Discipline Classiche, glielo consentono. Nel grande pied-à-terre pieno di quadri e sculture di Dina Melicov, la suocera artista, il 78enne Bloom continua a tenere banco come ai vecchi tempi, quando bastava una sua recensione per creare o distruggere una carriera.
Appena la giovane docente di Letteratura russa si accomiata, bussa alla porta il tesoriere del premio Nobel, in visita da Stoccolma insieme alla giovane e bella figlia, anche lei una fan sfegatata di quello che le enciclopedie descrivono come «il più influente critico letterario statunitense». Il «luminare della cultura occidentale» che nell'era di Internet si ostina a scrivere con la penna stilografica «perché â?? spiega â??, un antico tremore alle mani mi impedisce di usare la tastiera. Però la mia mente è più sveglia che mai, grazie ai geni. I miei genitori erano poverissimi ebrei semianalfabeti provenienti dagli shtetl dell'Europa Orientale. Però ho avuto antenati studiosi di Talmud: una disciplina che richiede una formidabile memoria».

Come la sua, tanto leggendaria che M.H. Abrams, il celebre studioso di Romanticismo suo mentore, lo definì «lo studente più dotato che abbia mai avuto», e «l'unico capace di leggere un libro con la stessa velocità con cui lo si sfoglia ». La sua cultura enciclopedica? «Di prima mano. Ho sempre preferito la lingua originale alle traduzioni. Leggo in greco ed ebraico â?? antico e moderno â?? latino, yiddish, inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese ed italiano». Proprio l'Italia, tiene a precisare, gli ha regalato (insieme alla Svezia) l'unica versione «degna» del Canone.
«Gli editori italiani e svedesi sono stati gli unici ad assecondarmi, quando i loro omolodighi in America mi costrinsero, contro la mia volontà, a stilare quellâ??assurda hit parade, additando contratti firmati».

Lâ??Italia, per Bloom, resta una delle culle letterarie più vitali. «Non solo Dante, Petrarca e Boccaccio â?? spiega â??. Ma Manzoni, uno dei più grandi romanzieri al mondo. Pirandello, più innovativo di Cechov e Beckett. Campana, che poteva diventare il Walt Whitman italiano se non fosse morto così giovane. E poi il grandissimo Leopardi, un poeta al livello di Keats, Shelley e Wordsworth che ho incluso nel mio nuovo libro Living Labyrinth. Literature and Influence, in uscita ad ottobre».
Se potesse tornare indietro, Bloom non compilerebbe più la famigerata lista. «La odio e non ha ragion dâ??essere â?? teorizza â??. Il suo unico effetto è stato aumentare il numero di gente incolta che legge lâ??elenco ma non il libro. Come, del resto, fanno da sempre i critici letterari ». Allâ??indomani dellâ??uscita del Canone, tradotto in 45 lingue e bestseller in Paesi come Brasile, Grecia, Polonia e Albania, Bloom è diventato unâ??icona culturale per milioni di giovani in tutto il mondo. «Mi tempestano di telefonate ed email da Turchia, Iran, Corea del Sud, Egitto, Bulgaria, Australiaâ?? racconta â??. Mi considerano il loro faro, mi implorano di scendere ancora in campo. Ma io sono stanco. Ho speso tutte le mie battaglie e ciò che dovevo dire lâ??ho detto: se un lavoro non possiede splendore estetico, forza cognitiva e autentica originalità, non vale la pena leggerlo. La letteratura è unâ??epifania individuale e non deve avere alcuna valenza di riscatto socio-politico. Questo approccio estetico alla letteratura mi ha trasformato in un paria su entrambe le sponde dellâ??Atlantico. Ho dichiarato guerra alle tesi femministe, marxiste e post-strutturaliste che da anni spadroneggiano nelle università, non solo in America». Lâ??inizio della fine, per Bloom, è stato il â??68: «Ha distrutto lâ??estetica, introducendo una finta controcultura politically correct in base alla quale basta essere unâ??esquimese lesbica per valere di più come scrittore».

Mentre il resto dei critici li buttava alle ortiche in quanto «elitari e non rappresentativi delle altre culture», Bloom ha riesumato i cosiddetti «maschi europei bianchi e defunti». Beccandosi lâ??accusa di razzismo, elitismo e sessismo. «I miei autori preferiti restano Dante, Shakespeare, Cervantes, Faulkner, Omero, Proust e Wilde â?? annuncia in tono di sfida â??, perché espandono la nostra coscienza senza deformarla. E toccano lâ??individuo, senza pretese di cambiare il mondo».
Tra gli «intramontabili», Bloom annovera i grandi poeti yiddish Jacob Glatshteyn and Moyshe-Leyb Halpern ma non il premio Nobel Isaac Bashevis Singer. «Un autore mediocre. Al suo posto meritavano di vincere Chaim Grade, artefice dello splendido Yeshiva e Israel Joshua Singer, fratello maggiore ben più talentuoso di Bashevis che ci ha lasciato il bellissimo I Fratelli Ashkenazi ».

Le sue crociate anti Nobel, dâ??altronde, sono ben note. «Lâ??hanno dato ad ogni idiota di quinta categoria â?? si lamenta â??, da Doris Lessing, che ha scritto un solo libro decente quarantâ??anni fa, e oggi firma fantascienza femminista, a Jean-Marie Gustave Le Clézio, illeggibile, a Dario Fo, semplicemente ridicolo». Persino Toni Morrison non sarebbe degna del premio: «Siamo vecchi amici e le voglio bene. Ma dopo Amatissima ha scritto solo supermarket fiction, perseguendo una crociata socio-politica. Eppure nellâ??era di Obama è obsoleto sostenere che la pigmentazione, lâ??orientamento sessuale o lâ??etnia di uno scrittore contino». Gli ultimi Nobel meritati? «Harold Pinter, una voce autentica, anche se discepolo di Beckett. E José Saramago, con cui ho litigato perché è uno stalinista che si è fatto espellere da Israele accusandolo di aver creato una nuova Auschwitz a Gaza».

Tra i contemporanei Bloom detesta J.K. Rowling, Stephen King e Adrienne Rich («spazzatura») e ama Cormac McCarthy («Meridiano di sangue è un libro straordinario »), Philip Roth («Pastorale Americana e Il teatro di Sabbath sono capolavori»), Thomas Pynchon («Lâ??incanto del lotto 49 è eterno »), e Don DeLillo («Underworld è eccellente, ma la prima parte è meglio della seconda »). Più tiepido nei confronti di Salinger: «Il giovane Holden continua a commuovere, ma tra 30 anni sarà demodé».
Troppo severo? «La critica letteraria non può essere impersonale», ribatte. «Al contrario di T.S. Eliot, penso che debba essere personale, appassionata e viscerale. Ma socializzare con gli autori che recensisci è un errore. Meglio conoscerli dalle loro opere». «Se non parliamo noi male dei morti, chi lo farà?», aggiunge con un sorriso birbone, passando a rassegna alcuni grandi autori scomparsi di recente. Da Updike («uno scrittore minore con un grande stile») a Mailer («uomo generoso e appassionato ma la sua opera migliore è stata, appunto, Norman Mailer») e da Bellow («un vero pazzo, una persona per molti versi impossibile») a David Foster Wallace («molto dotato ma ogni suo libro era incompleto »).

Lâ??unico nome che gli fa, seppur momentaneamente, perdere la flemma, è quello di NaomiWolf, che nel 2004 lo accusò di molestie sessuali a Yale, dieci anni prima. «Lâ??ho ribattezzata la figlia di Dracula perché suo padre e il più noto esperto di Bram Stoker. Ã? un mostro, una barzelletta internazionale, una bugiarda patologica al soldo dei politically correct intenti a distruggermi. Non è mai stata una mia studentessa». A difenderlo, allâ??indomani dello scandalo, fu lâ??ex discepola Camille Paglia (scoperta da Bloom, al quale deve il lancio della carriera), con un articolo di fuoco su Salon, dove fece a pezzi la guru femminista. «Camille ed io siamo rimasti molto amiciâ??spiega â??. Lei mi chiama papà».
Tra i suoi tanti fan Bloom annovera anche papa Wojtyla. «Amici comuni mi dissero che aveva letto e apprezzato tutti i miei libri e mâ??offriva unâ??udienza, se mi fossi recato a Roma. Rifiutai». Il motivo non era di natura personale. «Cristianità è sinonimo di antisemitismo, come dimostrano tutti i testi chiave del Nuovo Testamento, a partire dal Vangelo di Giovanniâ??diceâ??. E come dimostra lâ??atteggiamento di Benedetto XVI nei confronti del vescovo negazionista Richard Williamson». Il suo rapporto con Dio? «Non posso capire un Dio potente ed onnisciente che abbia permesso Auschwitz e la schizofrenia», replica Bloom, il cui primogenito, Daniel Jacob, è affetto da una grave forma di schizofrenia sin dalla nascita.


05 marzo 2009


http://www.corriere....44f02aabc.shtml


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[0:08] webnicola: allora facendo una media di 80 anni e cagando 300 gr al giorno (siamo italiani dai caghiamo di piu) cachiamo 8,7 tonnellate in una vita quindi [0:09] webnicola: possiamo teorizzare che nella propria vita fa un peso di merda [0:10] webnicola: circa 100 volte il proprio peso [0:10] webnicola: cmq sostanzialmente in un anno circa si caga il proprio peso quindi potresti farti un amico di merda e nel tiro alla fune si sarebbe pari

[webnicola]: io [mi aspettavo] che si dimettesse subito o che non si dimettesse. tipo "resisto è stata solo un colpo di testa dei miei uomini" e l'assalto alla camera sfasciata e qualche cranio rotto, gente che caga dentro la testa di cicchitto morto, cose così

oggi ho combattuto come un toro. ho il cuore sfiancato. sento che stanno crollando le mura DI QUESTA BABILONIA PRECRISTIANA! vinceremo! Cit. Ale

webnicola: non sto leggendo. mi state facendo venire la colite

gli butto lì un "rizoma" così mi si bagna


#64 debaser

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Inviato 16 agosto 2010 - 19:54

Mah, troppo lunga e troppa roba angloamericana rispetto al resto, ma non c'è da stupirsi.
In certi casi propina praticamente l'intera bibliografia e non aiuta molto (vedi Hardy o D.H. Lawrence, per dire due a cui ho fatto caso), in altri secondo me canna madornalmente la selezione, anche se ovviamente sono gusti.

C'è Mervyn Peake :-* :-* (c'è da dire che in UK è ben noto)

Strana la cosa di Pirandello, in genere è molto apprezzato anche all'estero edit: quel volume che consiglia lui contiene 5 opere, comm non dett

Comunque i titoli tradotti sono fantastici

"Cuttlefish Bones"
"As a Man Grows Older"
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Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#65 Greed

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Inviato 16 agosto 2010 - 20:13

Gli editori italiani e svedesi sono stati gli unici ad assecondarmi, quando i loro omolodighi in America mi costrinsero, contro la mia volontà, a stilare quellâ??assurda hit parade, additando contratti firmati


Va già molto meglio così.
E poi, per fortuna qualcuno di autorevole lo dice: "Manzoni, uno dei più grandi romanzieri al mondo".

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#66 123

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Inviato 16 agosto 2010 - 23:37

be grazie al cazzo
io no ho particolari antipatie per Scaruffi ma come si fa paragonare la sua classifica a quella di Bloom che vive di letteratura e legge opere originali in almeno una decina di lingue?

immagino che si otterrebe lo stesso risultato paragonando la classifica dei migliori album di Bloom a quella di Scaruffi... (ho servito l'assist per facili battute)

detto questo come classifica (oltre che essere più che opinabile sulla scelta dei titoli per autore... ma parliamo del minimo sindacale) è talmente estesa da essere inutile...

In onore del buon Harold  :-* riporto l'intervista che avevo quotato un po' di tempo fa:




Il lamento di Bloom: è un Nobel per idioti

NEW YORK â?? «Un anno fa sono caduto, spezzandomi tutte le vertebre della schiena. I dottori mi avevano dato per morto, ma eccomi qua». Gli occhi chiaro-cangiante di Harold Bloom sono pieni di tristezza mista a pudore mentre cerca di giustificare quel bastone, ormai inseparabile, cui s'aggrappa per sostenere il peso degli anni e le angherie di un fisico che non vuol saperne di rincorrere i ritmi ancora frenetici della sua straordinaria mente.
«La cosa che mi duole di più oggi è non poter viaggiare», spiega l'autore de Il canone occidentale, L'angoscia dell'influenza e di altri 30 libri che hanno rivoluzionato la storia della critica letteraria mondiale. «Vorrei tanto rivedere Bologna e Barcellona, due delle mie città preferite, ma se prendessi l'aereo morirei in volo. Avrei dovuto ascoltare mia moglie Jeanne e riguardarmi da giovane. Ho condotto una vita dissipata, bevendo, fumando sigari e trascurando l'esercizio fisico».

Anche adesso Bloom non rinuncia a qualche bicchierino di Sherry d'annata, mentre parla, seduto nel luminoso appartamento di Manhattan che usa nei weekend, quando gli impegni alla Yale University, dov'è Sterling Professore di Discipline Classiche, glielo consentono. Nel grande pied-à-terre pieno di quadri e sculture di Dina Melicov, la suocera artista, il 78enne Bloom continua a tenere banco come ai vecchi tempi, quando bastava una sua recensione per creare o distruggere una carriera.
Appena la giovane docente di Letteratura russa si accomiata, bussa alla porta il tesoriere del premio Nobel, in visita da Stoccolma insieme alla giovane e bella figlia, anche lei una fan sfegatata di quello che le enciclopedie descrivono come «il più influente critico letterario statunitense». Il «luminare della cultura occidentale» che nell'era di Internet si ostina a scrivere con la penna stilografica «perché â?? spiega â??, un antico tremore alle mani mi impedisce di usare la tastiera. Però la mia mente è più sveglia che mai, grazie ai geni. I miei genitori erano poverissimi ebrei semianalfabeti provenienti dagli shtetl dell'Europa Orientale. Però ho avuto antenati studiosi di Talmud: una disciplina che richiede una formidabile memoria».

Come la sua, tanto leggendaria che M.H. Abrams, il celebre studioso di Romanticismo suo mentore, lo definì «lo studente più dotato che abbia mai avuto», e «l'unico capace di leggere un libro con la stessa velocità con cui lo si sfoglia ». La sua cultura enciclopedica? «Di prima mano. Ho sempre preferito la lingua originale alle traduzioni. Leggo in greco ed ebraico â?? antico e moderno â?? latino, yiddish, inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese ed italiano». Proprio l'Italia, tiene a precisare, gli ha regalato (insieme alla Svezia) l'unica versione «degna» del Canone.
«Gli editori italiani e svedesi sono stati gli unici ad assecondarmi, quando i loro omolodighi in America mi costrinsero, contro la mia volontà, a stilare quellâ??assurda hit parade, additando contratti firmati».

Lâ??Italia, per Bloom, resta una delle culle letterarie più vitali. «Non solo Dante, Petrarca e Boccaccio â?? spiega â??. Ma Manzoni, uno dei più grandi romanzieri al mondo. Pirandello, più innovativo di Cechov e Beckett. Campana, che poteva diventare il Walt Whitman italiano se non fosse morto così giovane. E poi il grandissimo Leopardi, un poeta al livello di Keats, Shelley e Wordsworth che ho incluso nel mio nuovo libro Living Labyrinth. Literature and Influence, in uscita ad ottobre».
Se potesse tornare indietro, Bloom non compilerebbe più la famigerata lista. «La odio e non ha ragion dâ??essere â?? teorizza â??. Il suo unico effetto è stato aumentare il numero di gente incolta che legge lâ??elenco ma non il libro. Come, del resto, fanno da sempre i critici letterari ». Allâ??indomani dellâ??uscita del Canone, tradotto in 45 lingue e bestseller in Paesi come Brasile, Grecia, Polonia e Albania, Bloom è diventato unâ??icona culturale per milioni di giovani in tutto il mondo. «Mi tempestano di telefonate ed email da Turchia, Iran, Corea del Sud, Egitto, Bulgaria, Australiaâ?? racconta â??. Mi considerano il loro faro, mi implorano di scendere ancora in campo. Ma io sono stanco. Ho speso tutte le mie battaglie e ciò che dovevo dire lâ??ho detto: se un lavoro non possiede splendore estetico, forza cognitiva e autentica originalità, non vale la pena leggerlo. La letteratura è unâ??epifania individuale e non deve avere alcuna valenza di riscatto socio-politico. Questo approccio estetico alla letteratura mi ha trasformato in un paria su entrambe le sponde dellâ??Atlantico. Ho dichiarato guerra alle tesi femministe, marxiste e post-strutturaliste che da anni spadroneggiano nelle università, non solo in America». Lâ??inizio della fine, per Bloom, è stato il â??68: «Ha distrutto lâ??estetica, introducendo una finta controcultura politically correct in base alla quale basta essere unâ??esquimese lesbica per valere di più come scrittore».

Mentre il resto dei critici li buttava alle ortiche in quanto «elitari e non rappresentativi delle altre culture», Bloom ha riesumato i cosiddetti «maschi europei bianchi e defunti». Beccandosi lâ??accusa di razzismo, elitismo e sessismo. «I miei autori preferiti restano Dante, Shakespeare, Cervantes, Faulkner, Omero, Proust e Wilde â?? annuncia in tono di sfida â??, perché espandono la nostra coscienza senza deformarla. E toccano lâ??individuo, senza pretese di cambiare il mondo».
Tra gli «intramontabili», Bloom annovera i grandi poeti yiddish Jacob Glatshteyn and Moyshe-Leyb Halpern ma non il premio Nobel Isaac Bashevis Singer. «Un autore mediocre. Al suo posto meritavano di vincere Chaim Grade, artefice dello splendido Yeshiva e Israel Joshua Singer, fratello maggiore ben più talentuoso di Bashevis che ci ha lasciato il bellissimo I Fratelli Ashkenazi ».

Le sue crociate anti Nobel, dâ??altronde, sono ben note. «Lâ??hanno dato ad ogni idiota di quinta categoria â?? si lamenta â??, da Doris Lessing, che ha scritto un solo libro decente quarantâ??anni fa, e oggi firma fantascienza femminista, a Jean-Marie Gustave Le Clézio, illeggibile, a Dario Fo, semplicemente ridicolo». Persino Toni Morrison non sarebbe degna del premio: «Siamo vecchi amici e le voglio bene. Ma dopo Amatissima ha scritto solo supermarket fiction, perseguendo una crociata socio-politica. Eppure nellâ??era di Obama è obsoleto sostenere che la pigmentazione, lâ??orientamento sessuale o lâ??etnia di uno scrittore contino». Gli ultimi Nobel meritati? «Harold Pinter, una voce autentica, anche se discepolo di Beckett. E José Saramago, con cui ho litigato perché è uno stalinista che si è fatto espellere da Israele accusandolo di aver creato una nuova Auschwitz a Gaza».

Tra i contemporanei Bloom detesta J.K. Rowling, Stephen King e Adrienne Rich («spazzatura») e ama Cormac McCarthy («Meridiano di sangue è un libro straordinario »), Philip Roth («Pastorale Americana e Il teatro di Sabbath sono capolavori»), Thomas Pynchon («Lâ??incanto del lotto 49 è eterno »), e Don DeLillo («Underworld è eccellente, ma la prima parte è meglio della seconda »). Più tiepido nei confronti di Salinger: «Il giovane Holden continua a commuovere, ma tra 30 anni sarà demodé».
Troppo severo? «La critica letteraria non può essere impersonale», ribatte. «Al contrario di T.S. Eliot, penso che debba essere personale, appassionata e viscerale. Ma socializzare con gli autori che recensisci è un errore. Meglio conoscerli dalle loro opere». «Se non parliamo noi male dei morti, chi lo farà?», aggiunge con un sorriso birbone, passando a rassegna alcuni grandi autori scomparsi di recente. Da Updike («uno scrittore minore con un grande stile») a Mailer («uomo generoso e appassionato ma la sua opera migliore è stata, appunto, Norman Mailer») e da Bellow («un vero pazzo, una persona per molti versi impossibile») a David Foster Wallace («molto dotato ma ogni suo libro era incompleto »).

Lâ??unico nome che gli fa, seppur momentaneamente, perdere la flemma, è quello di NaomiWolf, che nel 2004 lo accusò di molestie sessuali a Yale, dieci anni prima. «Lâ??ho ribattezzata la figlia di Dracula perché suo padre e il più noto esperto di Bram Stoker. Ã? un mostro, una barzelletta internazionale, una bugiarda patologica al soldo dei politically correct intenti a distruggermi. Non è mai stata una mia studentessa». A difenderlo, allâ??indomani dello scandalo, fu lâ??ex discepola Camille Paglia (scoperta da Bloom, al quale deve il lancio della carriera), con un articolo di fuoco su Salon, dove fece a pezzi la guru femminista. «Camille ed io siamo rimasti molto amiciâ??spiega â??. Lei mi chiama papà».
Tra i suoi tanti fan Bloom annovera anche papa Wojtyla. «Amici comuni mi dissero che aveva letto e apprezzato tutti i miei libri e mâ??offriva unâ??udienza, se mi fossi recato a Roma. Rifiutai». Il motivo non era di natura personale. «Cristianità è sinonimo di antisemitismo, come dimostrano tutti i testi chiave del Nuovo Testamento, a partire dal Vangelo di Giovanniâ??diceâ??. E come dimostra lâ??atteggiamento di Benedetto XVI nei confronti del vescovo negazionista Richard Williamson». Il suo rapporto con Dio? «Non posso capire un Dio potente ed onnisciente che abbia permesso Auschwitz e la schizofrenia», replica Bloom, il cui primogenito, Daniel Jacob, è affetto da una grave forma di schizofrenia sin dalla nascita.


05 marzo 2009


http://www.corriere....44f02aabc.shtml


Stavo per riportarla anche io. 
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#67 Reynard

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Inviato 17 agosto 2010 - 08:02

Harold Bloom è discutibile come tutti i critici, ma illuminante come tutti i grandi critici. Intanto si è letto l'impossibile e poi, possiamo lamentarci quanto vogliamo delle esclusioni, ma dubito che qui conosciamo tutto ciò che ha incluso, quindi almeno ci da materiale per accrescere la nostra cultura.
Scaruffi avrà i suoi perché come critico musicale, ma di letteratura non capisce una sega (e questo lo penso non in base alla sua classifica, ma per certi giudizi che spara ogni tanto e che non vanno più in là del livello di consapevolezza del liceale medio).
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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#68 atlas

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Inviato 17 agosto 2010 - 15:52

Harold Bloom è discutibile come tutti i critici, ma illuminante come tutti i grandi critici. Intanto si è letto l'impossibile e poi, possiamo lamentarci quanto vogliamo delle esclusioni, ma dubito che qui conosciamo tutto ciò che ha incluso, quindi almeno ci da materiale per accrescere la nostra cultura.

Senz'altro!
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il faut se radicaliser. 


#69 Stephen

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Inviato 17 agosto 2010 - 23:24

Va già molto meglio così.
E poi, per fortuna qualcuno di autorevole lo dice: "Manzoni, uno dei più grandi romanzieri al mondo".

Continuano a dirlo in molti, nonostante una certa corrente radical chic che tende a svalutarlo.

Ciao ;)
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E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

... adesso

e la sua voce il grido di un uccello

sconosciuto,

3Jane che rispondeva con una canzone, tre

note, alte e pure.

Un vero nome.


#70 ArchieFisher

    pacato come il vecchio che ho in avatar da 50 anni

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Inviato 18 agosto 2010 - 09:40

Scaruffi avrà i suoi perché come critico musicale, ma di letteratura non capisce una sega (e questo lo penso non in base alla sua classifica, ma per certi giudizi che spara ogni tanto e che non vanno più in là del livello di consapevolezza del liceale medio).


Più che altro mi induce un certo scetticismo un uomo che (oltre all'imponente opera di critico musicale e cinematografico) paventi anche una conoscenza approfondita delle letterature francese, italiana, spagnola, portoghese, polacca, ceca, slovacca, russa, ucraina, bulgara, serbocroata, ungherese, rumena, greca moderna, albanese, tedesca, inglese, baltica, finlandese, scandinava, olandese, cinese, giapponese, coreana, sudest-asiatica, indiana, araba, armena, georgiana, ebrea, persiana, turca, etiope, swahili, mesopotamica, egiziana antica, greca antica e latina.

::)
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"What kind of music do you usually have here?"
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#71 marz

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Inviato 18 agosto 2010 - 10:25

Gli editori italiani e svedesi sono stati gli unici ad assecondarmi, quando i loro omolodighi in America mi costrinsero, contro la mia volontà, a stilare quellâ??assurda hit parade, additando contratti firmati


Va già molto meglio così.
E poi, per fortuna qualcuno di autorevole lo dice: "Manzoni, uno dei più grandi romanzieri al mondo".


Ho odiato il finto perbenismo latente e lo spocchioso uso di certa morale mielosa come poche cose al mondo... un autore da orticaria...
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#72 Greed

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Inviato 18 agosto 2010 - 11:06

Morale mielosa? Vabbè non ricominciamo con l'ot-Manzoni, che è sempre la solita solfa, abbiamo fatto qualche pagina di discussione anche in "cosa state leggendo"  :D



Scaruffi avrà i suoi perché come critico musicale, ma di letteratura non capisce una sega (e questo lo penso non in base alla sua classifica, ma per certi giudizi che spara ogni tanto e che non vanno più in là del livello di consapevolezza del liceale medio).


Più che altro mi induce un certo scetticismo un uomo che (oltre all'imponente opera di critico musicale e cinematografico) paventi anche una conoscenza approfondita delle letterature francese, italiana, spagnola, portoghese, polacca, ceca, slovacca, russa, ucraina, bulgara, serbocroata, ungherese, rumena, greca moderna, albanese, tedesca, inglese, baltica, finlandese, scandinava, olandese, cinese, giapponese, coreana, sudest-asiatica, indiana, araba, armena, georgiana, ebrea, persiana, turca, etiope, swahili, mesopotamica, egiziana antica, greca antica e latina.

::)



Scaruffi possiede la conoscenza di tutto lo scibile umano, è anche filosofo, matematico e ingegnere aerospaziale.
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#73 marz

    in un romanticismo hegeliano

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Inviato 18 agosto 2010 - 11:14

Morale mielosa? Vabbè non ricominciamo con l'ot-Manzoni, che è sempre la solita solfa, abbiamo fatto qualche pagina di discussione anche in "cosa state leggendo"  :D




Scaruffi avrà i suoi perché come critico musicale, ma di letteratura non capisce una sega (e questo lo penso non in base alla sua classifica, ma per certi giudizi che spara ogni tanto e che non vanno più in là del livello di consapevolezza del liceale medio).


Più che altro mi induce un certo scetticismo un uomo che (oltre all'imponente opera di critico musicale e cinematografico) paventi anche una conoscenza approfondita delle letterature francese, italiana, spagnola, portoghese, polacca, ceca, slovacca, russa, ucraina, bulgara, serbocroata, ungherese, rumena, greca moderna, albanese, tedesca, inglese, baltica, finlandese, scandinava, olandese, cinese, giapponese, coreana, sudest-asiatica, indiana, araba, armena, georgiana, ebrea, persiana, turca, etiope, swahili, mesopotamica, egiziana antica, greca antica e latina.

::)



Scaruffi possiede la conoscenza di tutto lo scibile umano, è anche filosofo, matematico e ingegnere aerospaziale.


scusami ma è quasi una questione personale con il vecchio Manzoni (per colpa sua in quinta ginnasio rischiavo di perdere ogni interesse per la letteratura...)
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#74 oblomov

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Inviato 19 agosto 2010 - 13:58

Bloom sarà un gran critico, ma sto canone fa un pò pietà: apollonio rodio (argonautiche), tacito (a tutt'ora la prosa, in qualsiasi lingua, più vicina alla perfezione mai messa su carta) e huysmans (au rebours è il frutto più inquietante dell'800 francese) giusto per dire i primi 3 che non ho visto e sono imprescindibili, a mio parere
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Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni.

#75 Sandor

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Inviato 20 agosto 2010 - 14:54

I miei classici preferiti della letteratura eurocentrica sono "Gargantua e Pantagruel" di François Rabelais e "Don Chisciotte della Mancia" di Miguel de Cervantes Saavedra .
Sono la base su cui si è sviluppata la pianta del romanzo perciò gran parte della nostra cultura.
A parte l'importanza storica sono di lettura godibillisima e molto divertenti.
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#76 clapat71

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Inviato 20 agosto 2010 - 15:32

@debaser, Jane Austen non la sopposto, ho letto Orgoglio e Pregiudizio e non mi è piaciuto per niente.


evidentemente sei ancora troppo giovane...
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#77 clapat71

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Inviato 20 agosto 2010 - 15:34

Piccola opinioni personali: Moby Dick è pura spazzatura, uno dei peggiori romanzi che abbia mai letto. La recherche è un capolavoro assoluto, Proust è semplicemente un genio, e il suo periodo lungo è gestito in maniera magistrale; certo, è in un qualche modo 'doloroso' da seguire, ma da ciò si trae un duplice piacere: il primo sta nella bellezza  stessa della prosa, il secondo, invece, deriva dalla soddisfazione di riuscire ad affrontare qualcosa di così veramente estasiante. Per 70â?¬ porti a casa una lezione di vita che non scorderai, vale tutti quei soldi e anche più.
Poi, non mi sentirei di consigliare Il Castello come la miglior opera di Kafka. Forse perché ho letto prima sia Il processo che La metamorfosi, e in qualche modo tutti e tre i testi si assomigliano. Cambia giusto il condimento, ma la pietanza (certo, ottima) è la stessa; ma considerando che Il Castello è incompiuto, lo lascerei stare.

Ah, sì, probabilmente molti di voi mi staranno lanciando ancora brutte parole per i miei scarsi giudizi sul lavoro di Melville, bé, vi aiuto un po'. Di anni ne ho 17, e ho letto Moby Dick quando ne avevo 15; ora immolatemi pure dicendo che sono un coglione e che non ero pronto per la filosofica ricerca di quel dannato capodoglio bianco. (:


Per me Proust lo si può apprezzare solo a 17 anni, poi capisci che nella vita non ci si possono fare tutte quelle pare...
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#78 BillyBudapest

    Enciclopedista

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Inviato 20 agosto 2010 - 17:34

e poi ti ritrovi a chiederti dove è andato a finire tutto il tempo che hai impiegato a leggerlo.
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#79 Cosmonaut

    pivello

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Inviato 21 agosto 2010 - 00:15

Ho odiato il finto perbenismo latente e lo spocchioso uso di certa morale mielosa come poche cose al mondo... un autore da orticaria...


Same here, probabilmente è passato alla storia ingigantendo la sua importanza in qualità di (credo) primo romanzo italiano. Ed è proprio per questo che, penso, sia meno considerato all'estero.
Confondere il peso storico con l'effettiva qualità dell'opera trovo sia un errore madornale.

P.s. Chi è la bella fanciulla del tuo avatar?

Per me Proust lo si può apprezzare solo a 17 anni, poi capisci che nella vita non ci si possono fare tutte quelle pare...


Veramente penso che ci siano paranoie per tutte le età, così nella vita come nel romanzo: bambini, ragazzi e adulti.

e poi ti ritrovi a chiederti dove è andato a finire tutto il tempo che hai impiegato a leggerlo.


Ã? niente di meno che un investimento.

Edit: Ah, sì, alla fine mi son dimenticato quel che volevo dire. Tanto per citare autori orientali, io inserirei tra gli autori irrinunciabili Kawabata e Mishima. In particolar modo il secondo, anche se non saprei quali opere in particolare citare, sono tutte troppo grandiose.
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#80 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 21 agosto 2010 - 00:23

e poi ti ritrovi a chiederti dove è andato a finire tutto il tempo che hai impiegato a leggerlo.

asd
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Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#81 marz

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Inviato 21 agosto 2010 - 00:34


Ho odiato il finto perbenismo latente e lo spocchioso uso di certa morale mielosa come poche cose al mondo... un autore da orticaria...


Same here, probabilmente è passato alla storia ingigantendo la sua importanza in qualità di (credo) primo romanzo italiano. Ed è proprio per questo che, penso, sia meno considerato all'estero.
Confondere il peso storico con l'effettiva qualità dell'opera trovo sia un errore madornale.

P.s. Chi è la bella fanciulla del tuo avatar?


Ma io non lo considererei neppure "primo romanzo italiano"...

P.s. lei è la mi morosa :P foto polaroid di qualche mese fa...
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#82 Cosmonaut

    pivello

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Inviato 21 agosto 2010 - 02:09

Ma io non lo considererei neppure "primo romanzo italiano"...

P.s. lei è la mi morosa :P foto polaroid di qualche mese fa...


Primo romanzo storico (italiano), pardon.

Haha, perdonami, sono rimasto ingannato e m'è sembrata una qualche celebrità d'altri tempi; bé, complimenti.
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#83 Reynard

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Inviato 21 agosto 2010 - 04:33


Ho odiato il finto perbenismo latente e lo spocchioso uso di certa morale mielosa come poche cose al mondo... un autore da orticaria...


Same here, probabilmente è passato alla storia ingigantendo la sua importanza in qualità di (credo) primo romanzo italiano. Ed è proprio per questo che, penso, sia meno considerato all'estero.
Confondere il peso storico con l'effettiva qualità dell'opera trovo sia un errore madornale.

Devo ricominciare? asd

Mi trattengo, ma giusto una cosa:
Meno considerato all'estero? Meno noto, perché meno nota è la letteratura italiana tout court (facciamocene una ragione).
Ma da chi lo conosce, ben considerato (Bloom lo mette nel canone; Lukacs ne aveva una grandissima considerazione; ecc.).
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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#84 Greed

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Inviato 21 agosto 2010 - 09:57



Ho odiato il finto perbenismo latente e lo spocchioso uso di certa morale mielosa come poche cose al mondo... un autore da orticaria...


Same here, probabilmente è passato alla storia ingigantendo la sua importanza in qualità di (credo) primo romanzo italiano. Ed è proprio per questo che, penso, sia meno considerato all'estero.
Confondere il peso storico con l'effettiva qualità dell'opera trovo sia un errore madornale.

Devo ricominciare? asd


asd
Sembra che sia un romanzetto da come ne parlate!
E poi non è il primo romanzo italiano, ma penso proprio che sia il primo romanzo degno di considerazione.
Cioè, il precedente più famoso è l'Ortis, che mi è pure piaciuto...ma che è, un romanzo quello?

yourbloody, dì qualcosa anche a quelli che stanno sfottendo la Recherche.
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#85 marz

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Inviato 21 agosto 2010 - 10:06

La Recherche non si tocca... :-* chi è stato? :D

(Un-abisso-da-urla-e-grida-per-minuti tra i Promessi e la mia amata Recherche...)
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#86 Reynard

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Inviato 21 agosto 2010 - 10:41

yourbloody, dì qualcosa anche a quelli che stanno sfottendo la Recherche.

Ehm, devo ammettere con vergogna che della Recherche ho letto solo il primo volume :-[.

Molto ma molto bello, ma non è diventato un mio libro al punto da potermi esibire in una sua apologia motivata.
Tocca a te ;D
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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#87 Greed

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Inviato 21 agosto 2010 - 11:14

Ho sempre un po' paura a parlare di quel libro, mi mette in difficoltà. Passo la parola a Nijinsky o Iwannago o Cosmonaut, fate voi  :D


e poi ti ritrovi a chiederti dove è andato a finire tutto il tempo che hai impiegato a leggerlo.


Ã? niente di meno che un investimento.


Seguendo questo ragionamento boh, mi verrebbe da dire che anche leggere molti altri libri sia una perdita di tempo, o anche ascoltare una sinfonia di Beethoven o andare a vedere il Louvre.
Sprechiamo il tempo in modi ben più stupidi che non leggendo Proust. Tipo stare su Ondarock.
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#88 123

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Inviato 21 agosto 2010 - 12:33


yourbloody, dì qualcosa anche a quelli che stanno sfottendo la Recherche.

Ehm, devo ammettere con vergogna che della Recherche ho letto solo il primo volume :-[.

Molto ma molto bello, ma non è diventato un mio libro al punto da potermi esibire in una sua apologia motivata.
Tocca a te ;D


C'è sempre tempo per leggere anche gli altri... :) :) :)
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#89 BillyBudapest

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Inviato 21 agosto 2010 - 12:46

Seguendo questo ragionamento boh, mi verrebbe da dire che anche leggere molti altri libri sia una perdita di tempo, o anche ascoltare una sinfonia di Beethoven o andare a vedere il Louvre.
Sprechiamo il tempo in modi ben più stupidi che non leggendo Proust. Tipo stare su Ondarock.


ma non è vero. stare su ondarock è molto più utile che leggere la recherche.


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#90 clapat71

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Inviato 23 agosto 2010 - 09:09

Sono abbastanza costernato dalla considerazione che ancora mantiene Proust da queste parti. Già ai miei tempi lo si leggeva saolo per darsi un contegno, ma nessuno che lo trovasse più attuale. Boh, sarà che la storia è ciclica.
E nessuno che abbia citato un solo libro di Marquez...
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#91 Greed

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Inviato 23 agosto 2010 - 17:31

Sì certo, io (e altri sul forum) ci leggiamo migliaia di pagine solo per darci un contegno. E sicuramente anche critici e scrittori che lo apprezzano come Bloom, Debenedetti, Citati, Virginia Woolf, persino il lontanissimo Beckett, lo fanno per darsi delle arie.

Capisco che possa anche far schifo eh, però da qui a dire che è uno scrittore inutile il passo mi sembra grande.

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#92 marz

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Inviato 23 agosto 2010 - 18:06

io lascerei perdere il parere di critici e scrittori... è l'opera in sè a brillare e splendere di luce propria...
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#93 Greed

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Inviato 23 agosto 2010 - 18:12

Sì ma a parere di alcuni sembra che siamo una manica di deficienti che si vogliono fare male con un autore sopravvalutato (!) che scrive migliaia di pagine su seghe mentali.

Comunque mi piace leggere gli scrittori che parlano di altri scrittori. Di solito lo trovo più interessante che leggere i critici (anche per noiosità e di "stile" dei saggi critici).
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#94 marz

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Inviato 23 agosto 2010 - 18:18

si certo, se devo scegliere tra il parere dei critici e degli scrittori io opto per questi ultimi senza pensarci...
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#95 debaser

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Inviato 23 agosto 2010 - 18:47

Io non mi fido molto neanche degli scrittori, spesso è bene che si limitino a scrivere
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Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#96 marz

    in un romanticismo hegeliano

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Inviato 23 agosto 2010 - 23:38

vabè allora, anche se c'entra zero ma per completezza artistica direi: il jazz è come una scoreggia, piace solo a chi la fa
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Everybody needs a bosom for a pillow

#97 clapat71

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Inviato 24 agosto 2010 - 09:37

Sì certo, io (e altri sul forum) ci leggiamo migliaia di pagine solo per darci un contegno. E sicuramente anche critici e scrittori che lo apprezzano come Bloom, Debenedetti, Citati, Virginia Woolf, persino il lontanissimo Beckett, lo fanno per darsi delle arie.

Capisco che possa anche far schifo eh, però da qui a dire che è uno scrittore inutile il passo mi sembra grande.


Non ho detto che lo leggete per darvi contegno, mi stupivo solo del numero di attuali estimatori, tutto qua, visto che una ventina di anni fa sembrava un po' superato.
Io non lo trovo interessante, ma non sono nè un critico, né uno scrittore, né ho alcun patentino per imporre i miei gusti, dò solo un parere, come tutti qui dentro.
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#98 Greed

    round control to major troll

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Inviato 24 agosto 2010 - 09:56

Io negli ambienti che ho frequentato, mi è sembrato tutt'altro che superato (ti parlo di "opinioni comuni").
Sia qualche tempo fa nei prof del liceo, sia ora a lettere da parte di professori e studenti.

Di sicuro è un libro che va poco d'accordo con il nostro tempo (uno stile del genere oggi è inconcepibile, mentre magari Joyce è più attuale).
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#99 clapat71

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Inviato 24 agosto 2010 - 10:46

Direi che è un ulteriore conferma di come ci siano cicli e 'mode' che passano e ritornano
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#100 marz

    in un romanticismo hegeliano

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Inviato 24 agosto 2010 - 11:27

suasami clapat, ma non penso sia una moda. Più che altro credo (e confido) sul fatto che in questi nostri anni (Dark, se fai l'uni penso di avere approssimativamente la tua età, io ne ho venti...) si è sempre più d'accordo nel considerarla un'opera senza tempo e quindi scissa proprio da questi "cicli" del "è sorpassato\è un classico".
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