Fëdor Michajlovič Dostoevskij
#51
Inviato 11 febbraio 2012 - 15:36
Questo sopra è un fumetto che ho appena pubblicato. Più info qui.
Qui c'è il mio Rym. Il sito coi miei lavori è invece qui.
#52
Inviato 11 febbraio 2012 - 15:38
Ahaha la cosa dei nomi è verissima, tra l'altro usa indifferentemente il nome, il vezzeggiativo, il cognome, a volte è proprio dura capire a chi si sta riferendo.
Sì, poi magari li chiama col nome del padre, della madre, dello zio, ma vaffanculo Dosto!
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#53
Inviato 11 febbraio 2012 - 15:43
Ahaha la cosa dei nomi è verissima, tra l'altro usa indifferentemente il nome, il vezzeggiativo, il cognome, a volte è proprio dura capire a chi si sta riferendo.
Sì, poi magari li chiama col nome del padre, della madre, dello zio, ma vaffanculo Dosto!
Il patronimico, appunto, non manca quasi mai!
Ho appena finito L'idiota. Che scena meravigliosa quella in cui si affrontano vis-à-vis i due personaggi più belli (IMO) del libro: Aglàja Ivànovna e Nastàs'ja Filìppovna! Stavo tremando io stesso nel leggerla...
#54
Inviato 11 febbraio 2012 - 16:27
Tutti bimbi come me hanno qualche cosa che di terror li fa tremare e non sanno che cos'è...
#55
Inviato 11 febbraio 2012 - 18:31
Ahaha la cosa dei nomi è verissima, tra l'altro usa indifferentemente il nome, il vezzeggiativo, il cognome, a volte è proprio dura capire a chi si sta riferendo.
Sì, poi magari li chiama col nome del padre, della madre, dello zio, ma vaffanculo Dosto!
Il patronimico, appunto, non manca quasi mai!
Ho appena finito L'idiota. Che scena meravigliosa quella in cui si affrontano vis-à-vis i due personaggi più belli (IMO) del libro: Aglàja Ivànovna e Nastàs'ja Filìppovna! Stavo tremando io stesso nel leggerla...
Io mi ero innamorato perdutamente di Aglaja. Nastasia invece mi stava sulle balle proprio. Ho fatto il tifo fino alla fine per Aglaja. Inutile dire che ancora tuttora quella figura mi perseguita nella scelta della "ragazza ideale"...
Per quanto riguarda la disamina su Dostò vi rimando al bellissimo saggio che D. F. Wallace scrisse in proposito. Recuperatelo, merita.
#56
Inviato 16 febbraio 2012 - 20:25
Daje D.
il faut se radicaliser.
#57
Inviato 16 febbraio 2012 - 20:27
#58
Inviato 16 febbraio 2012 - 21:38
E si va con il sesto e settimo Dostoevskij: L'idiota e La mite.
L'idiota è un capolavoro, La mite è considerato un lavoro minore ma io l'ho trovato molto molto bello. L'ho letto subito dopo la fine di una relazione piuttosto impegnativa (5 anni), ed è stato un errore madornale: alla fine del libro pensavo di morire, letteralmente, roso dal rimorso e dalla disperazione. Un altro libro da non leggere assolutamente in quei momenti è La fuggitiva di Proust.
Io devo cominciare "I demoni", fatemi gli auguri che sarà un'altra discesa agli inferi.
Anch'io l'ho cominciato or ora. Auguri.
#59
Inviato 16 febbraio 2012 - 21:38
Ho avuto la fortuna di incrociare la rappresentazione di Peter Stein un paio di anni fa, giusto quando ero alle prese con le prime impegnative 40 pagine...la rappresentazione di Stein è praticamente il libro messo in scena -dura una giornata intera, anche questa impegnativa proprio fisicamente (a un certo punto ti danno anche del cibo se no muori) . Fedelissimo nella trama diversissimo nell'atmosfera, ti prendi l'interpretazione di Stein e non ci puoi mettere del tuo perchè lì "subisci" la recitazione. Ma poi riprendere il libro è tutta un'altra cosa. Figo però fumarsi una sigaretta accanto a Stavrogin e Verchovenskij durante le pause!
ho provato a leggere "i demoni", ma purtroppo, arrivato a metà libro mi sono arreso.
tutti quei nomi ripetuti in continuazione, con tanto di cognome, mi hanno snervato oltre il limite.....
sarà un mio limite, compatitemi..
Anch'io lo scorso mese (e lo avevo già letto) ho faticato molto le prime 40 pagine, poi è iniziato a volare e adesso lo so pure scrivere quel nome assurdo: Nikolaj Vsevelodovic (aka Stavrogin).
#60
Inviato 17 febbraio 2012 - 10:07
Si parla del miglior D. Il miglior D (lo dice Destouches) è quello dei Fratelli e Ivan è la figura centrale di tutto il suo epos narrativo (con lo Stavrogin dei Demoni chepperò non è altrettanto compiuto). Ho l'impressione che si tenda a trascurare l'aspetto centrale di uno scrittore e del suo mestiere: cioè scrivere = la prosa. La parte centrale, in particolare, dei Fratelli è probabilmente la più alta esperienza stilistica narrativa mai raggiunta, per integrazione, interazione, potenza espressiva, poesia, impatto emotivo. Va bene il D filosofo, ma oggi non saremmo qui a parlarne se non fosse stato, prima, un genio della parola.
Non sono d'accordo con Piersa quando
(se ho capito bene) cerca di minare il D "religioso" e i conseguenti richiami alla spiritualità ecc. Ho l'impressione (da ateo indottrinato) che il cristianesimo di D. sia quanto di meno ortodosso, illuminato e istituzionale mi sia stato dato di vedere in un cristiano. Il nostro s'attacca alla religione come lo scrittore di O'Brien alle bottiglie in quel di Las Vegas; un'estrema ratio, un percorso irreversibile di pura disperazione. Niente a che vedere con la spiritualità: se l'uomo allo stremo (chè questo è l'uomo di D: l'homo sum di Lucrezio che ha esaurito le scorte di umanità, esautorandole) si attacca a Cristo (un Cristo muto, ricordiamolo) questo NON è religiosità. Per conto mio, è un ateismo in disguise, però poi fate vobis.
Si ho semplificato, sono in ufficio, non cacate il cazzo
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#61
Inviato 17 febbraio 2012 - 11:59
Segnalo un ottimo volume di Kostantin Leont'ev, la cui fede fu tumultuosa, appassionata, intransigente ed estetica, in cui mette a confronto D. e Tolstoj, si chiama "I nostri nuovi cristiani", segnalo il libro e anche l'autore, poco conosciuto ma un colosso.
Ho finito di leggere Sorrentino, vado a scrivere due robe nel 3d.
#62
Inviato 17 febbraio 2012 - 12:02
D. aveva ben presente cosa volesse dire una eventuale assenza di Dio, la mette in scena attraverso alcuni dei suoi personaggi più affascinanti (Ivan K. su tutti). Poi c'è da dire che il cristianesimo ortodosso (non nel senso che diceva Dest) mi pare sia piuttosto diverso dal nostro, dico proprio nell'animo, ma è una questione sulla quale non ho la conoscenza per entrare.
Concordo con Dest quando dice (se ho letto bene) che non bisogna fare di D. un pretesto puramente filosofico (anche se D. era certo uno che i suoi pensieri li spingeva fino in fondo, fino a farsene torturare) e dimenticarsi che grande narratore fosse. Delitto e castigo è probabilmente il miglior meccanismo narrativo che io abbia mai letto; quel covo di ragni de I Demoni me lo rileggerò sicuramente nei prossimi mesi, invece di continuare a rileggere la sola "confessione" di Stavrogin. I fratelli Karamazov sono un enorme palinsesto di personaggi-maschera dietro ai quali sono le contraddizioni interiori stesse di D. a scontrarsi, a parlarsi a dialogare. Questo mi pare importante: D. è irriducibile a uno qualunque dei suoi personaggi, ma TUTTI questi personaggi rispecchiano, sono le maschere e i simulacri, di chi li ha creati e messi su carta, dei suoi dubbi, incertezze e paure, delle sue passioni interiori. Personaggi contraddittori al loro stesso interno e/o uno nei confronti dell'altro.
E mannaggia a me che ne ho ancora tanti di libri suoi da leggere.
#63
Inviato 17 febbraio 2012 - 12:11
Poi c'è da dire che il cristianesimo ortodosso (non nel senso che diceva Dest) mi pare sia piuttosto diverso dal nostro, dico proprio nell'animo
Esatto: nel cristianesimo ortodosso è presente continuamente l'idea della tensione verso Dio, la theosis, da cui discende l'importanza del monachesimo e delle pratiche meditative, si pensi all'esicasmo, in cui la ricerca è quella di un'unione con le energie divine, increate e immanenti. In D. io ho sempre visto questo indirizzo religioso, quello più profondamente russo, al di fuori della teologia e dentro la mistica.
#64
Inviato 17 febbraio 2012 - 12:22
Poi c'è da dire che il cristianesimo ortodosso (non nel senso che diceva Dest) mi pare sia piuttosto diverso dal nostro, dico proprio nell'animo
Esatto: nel cristianesimo ortodosso è presente continuamente l'idea della tensione verso Dio, la theosis, da cui discende l'importanza del monachesimo e delle pratiche meditative, si pensi all'esicasmo, in cui la ricerca è quella di un'unione con le energie divine, increate e immanenti. In D. io ho sempre visto questo indirizzo religioso, quello più profondamente russo, al di fuori della teologia e dentro la mistica.
E una delle letture più estenuanti e pazze di D. è proprio la descrizione dello "starcestuo" nei Karamazov!
#65
Inviato 17 febbraio 2012 - 18:41
Totalmente d'accordo. Consigliatissimo questo saggio che ho comprato da poco per il corso di letteratura russa, fondamentale per comprendere a fondo Dostoevskij "scrittore".Sono d'accordo con Piersa quando
Si parla del miglior D. Il miglior D (lo dice Destouches) è quello dei Fratelli e Ivan è la figura centrale di tutto il suo epos narrativo (con lo Stavrogin dei Demoni chepperò non è altrettanto compiuto). Ho l'impressione che si tenda a trascurare l'aspetto centrale di uno scrittore e del suo mestiere: cioè scrivere = la prosa. La parte centrale, in particolare, dei Fratelli è probabilmente la più alta esperienza stilistica narrativa mai raggiunta, per integrazione, interazione, potenza espressiva, poesia, impatto emotivo. Va bene il D filosofo, ma oggi non saremmo qui a parlarne se non fosse stato, prima, un genio della parola.
http://www.ibs.it/co...stilistica.html
Ho già letto i capitoli che ci interessavano, presto leggerò il resto.
Tra l'altro Zosimov ha una storia bellissima.
E una delle letture più estenuanti e pazze di D. è proprio la descrizione dello "starcestuo" nei Karamazov!
(che poi bisognerebbe leggerlo in lingua originale ma) la sua prosa non mi stanca mai.
Quando andrò in pensione studierò il russo per leggere in lingua TALSTOJ e DASTAIESKI.
il faut se radicaliser.
#66
Inviato 17 febbraio 2012 - 19:12
#67
Inviato 22 febbraio 2012 - 13:59
#68
Inviato 22 febbraio 2012 - 19:55
Cosa mi dite invece di questo: L. Šestov, La filosofia della tragedia. Dostoevskij e Nietzsche (1903)?
Il saggio non l'ho letto ma Šestov ("Sulla bilancia di Giobbe") pensatore di prim'ordine.
#69
Inviato 22 febbraio 2012 - 23:41
Nel leggerlo, non riesco a levarmi di mente una certa affinità con la poetica di Italo Svevo, che ha una grossa parte nella mia formazione, Mi sembra una radice del concetto di volontà debole e di inettitudine che in Zeno Cosini trova un'applicazione più attuale o forse, semplicemente, più italianamente riconoscibile. Sicuramente non ho avuto la fortuna di leggerlo quando ero più giovane, sicuramente mi avrebbe preso di più. Da ignorante, trovo un pò fastidiosa la sua lungaggine. Non lo trovo insomma uno stile asciutto ed essenziale, che tendenzialmente preferisco. Forse è una leggenda metropolitana il fatto che gli scrittori russi venivano pagati a pagina, ma leggendo anche questo capisco da dove può nascere questa diceria. Però mi state facendo approfondire la sua conoscenza, perchè sicuramente è fondamentale e mi state facendo apprezzare meglio il romanzo, che comunque deve esser letto.
Gracias...
Tutti bimbi come me hanno qualche cosa che di terror li fa tremare e non sanno che cos'è...
#70
Inviato 10 marzo 2012 - 14:25
ho provato a leggere "i demoni", ma purtroppo, arrivato a metà libro mi sono arreso.
tutti quei nomi ripetuti in continuazione, con tanto di cognome, mi hanno snervato oltre il limite.....
sarà un mio limite, compatitemi..
Se i personaggi di Dosto si chiamassero Ugo, Tom, o Jan i romanzi sarebbero lunghi la metà.
p.s.: quasi finito Delitto e castigo. Strepitoso.
http://www.anobii.com/satyajit/books
http://www.goodreads...3893406-claudio
https://twitter.com/EligioAldoVere
#71
Inviato 10 marzo 2012 - 14:30
#72
Inviato 10 marzo 2012 - 14:33
#73
Inviato 10 marzo 2012 - 16:11
#74
Inviato 10 marzo 2012 - 17:01
il faut se radicaliser.
#75
Inviato 10 marzo 2012 - 17:06
Però c'è sempre il problema della pronuncia e dell'accento, però per fortuna grazie al corso di letteratura russa sto imparando un po' tutto. Nastasja Filippovna
io la loro pronuncia la trovo insopportabile. E' una delle cose meno sexy che hanno secondo me.
#76
Inviato 30 novembre 2012 - 09:52
#77
Inviato 30 novembre 2012 - 10:03
Oggi finisco L'adolescente. Mi rimangono le ultimissime pagine, in pratica solo lo scioglimento dell'intreccio. Me le sto tenendo in serbo fino all'ultimo per godermele di più. Il romanzo non è forse all'altezza dei capolavori più noti, ma a me è piaciuto moltissimo.
Forse è l'unico che mi manca...
#78
Inviato 30 novembre 2012 - 15:11
Oggi finisco L'adolescente. Mi rimangono le ultimissime pagine, in pratica solo lo scioglimento dell'intreccio. Me le sto tenendo in serbo fino all'ultimo per godermele di più. Il romanzo non è forse all'altezza dei capolavori più noti, ma a me è piaciuto moltissimo.
Forse è l'unico che mi manca...
Te lo consiglio. Forse alcuni non vi troveranno scene intense come quelle, più celebri, dei Demoni o dell'Idiota, ma il romanzo è notevole, e alcuni brani sono molto importanti per chi è interessato non soltanto all'esperienza di lettura in sé e per sé ma anche a una comprensione più accurata del percorso artistico, intellettuale e morale di Dostoevskij. Per fare solo un esempio, le ultimissime pagine contengono quasi una dichiarazione esplicita di intenti letterario-intellettuali dell'autore, che afferma in sostanza di non avere verità da esprimere a proposito di ciò che narra, ma che ciò che è narrato dovrà servire da materiale grezzo per scrittori futuri, che saranno chiamati a trovare "la forma perfetta per rappresentare il caos e il disordine". Ecco, qui io trovo un'importante prova dell'onestà intellettuale del nostro autore.
#79
Inviato 30 novembre 2012 - 20:43
Un altro romanzo considerato minore e di cui quasi nessuno parla, ma che secondo me contiene esempi raffinatissimi della sua proverbiale caratterizzazione, è "Umiliati e Offesi"...
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