La giornata è splendida e luminosa, nella Valle di San Martino a Vignui di Feltre, solo qualche nube spumosa sulle alte vette feltrine, ma niente che possa incutere timore.
Il torrente Stien brilla impetuoso e il bosco, verdissimo e rigoglioso, nasconde e protegge le sue perle.
Torrente Stien
Aquilegia scura
Orchidee di Fuchs
Gli scorci che sa regalare il torrente immerso nel bosco sono commoventi.
Io e la mia ragazza ci fermiamo a mangiare qualcosa e ad un tratto il tempo cambia, nuvole cariche di pioggia si addensano sopra le nostre teste; ripartiamo dopo mangiato e cominciano a cadere le prime gocce. Ci ripariamo sotto degli alberi, la pioggia non è così intensa, aspettiamo un po' e vediamo come va, ci diciamo. Dopo dieci minuti, tutt'un tratto, si trasforma in un diluvio inarrestabile; dobbiamo trovare un altro riparo o finiremo per inzupparci dalla testa ai piedi, nonostante k-way e poncho. Dopo qualche minuto ci viene in mente di aver visto una casa in mezzo al bosco poco dopo l'inizio del sentiero, quindi proviamo ad avventurarci lì, sperando ci sia un punto riparato. Ci intrufoliamo nel giardino della casa (in quel momento chiusa e disabitata), passando per un pertugio nella siepe, e troviamo una tettoia nel retro, perfetta per ripararci finché non spiove. Dopo una ventina di minuti in cui pian piano la pioggia si fa più leggera, arriva una macchina nel giardino. Ecco che adesso mi prendo una fracca di parole, penso. Mi dirigo verso la macchina comunicando a questa coppia di signoridiunacertaetà che ci eravamo trovati sotto il diluvio e abbiamo cercato il primo riparo disponibile, e vedendo quella tettoia abbiamo pensato di rimanere lì finché non smetteva per poi ripartire. Signorediunacertaetà e signoradiunacertaetà si rivelano sorprendentemente accoglienti e calorosi, dicendoci che avevamo fatto benissimo a rimanere lì, esortandoci a rimanere e a ripararci finché non ce la sentivamo di ripartire, e anzi, offrendoci di entrare in casa per un caffè. Noi decliniamo gentilmente l'offerta, ma insistono, quindi alla fine entriamo e il signore mette su una moka e tira fuori una bottiglietta di vodka. A quel punto la signora Chiara - sulla sessantina epperò malferma per via di una malattia, ci dice sottovoce il signor Andrea mentre lei è nell'altra stanza - esplode in una serie di racconti sulla vallata e sulle sue genti, mescolando italiano e dialetto feltrino strettissimo - che a tratti mi costringe ad una concentrazione speciale. Ci racconta storie e leggende per una mezz'ora buona, io rimango incantato e sorpreso da tanta ospitalità, che mai avrei creduto ancora possibile, e che mi illumina la giornata.
Usciamo, e capiamo che le nubi se ne stanno andando. Torna il caldo - e poco dopo anche il sole - e l'effetto del vapore che sale nella vallecola è spettacolare.
A questo punto è passata un'ora; che si fa, rischiamo a terminare tutto il giro? Beh, direi di sì. Ripartendo mi viene in mente che è il momento perfetto per vedere i miei animali preferiti, dopo una pioggia e con il bosco carico di umidità, e infatti...
Salamandra salamandra <3