c'è da augurarsi che jerry calà campi cent'anni...
quando morirà jerry allora veramente dirò ad Alfredo, il mio maggiordomo, di staccare tutti i tubicini che mi legano in qualche modo alla vita. jerry è un poeta, lui sì uno dei più grandi intellettuali italiani. ai tempi delle guerre, delle epidemie del 1994 lui lasciava l'Italia per dirigere una Grande Utopia; quel
Chicken Park che sta per ricevere il trattamento Criterion, quella favola distopica, così volutamente mal girata che si rizza a tratti, oltre le vanesie visioni di un primo Jess Franco e fa le fusa all'Afrika benedetta di Cavallone. alcuni critici (magari li stessi che criticano certe prove attoriali di Taricone) lo hanno stroncato, li stessi che nel 1977 stroncarono Spell di Cavallone o se ne uscivano dalle sale baciando il crocefisso dopo aver visto Sweet Movie.
Dio, sai quanto ti amo ma dacci più Zulawski e meno Muccino.
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE