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RAYMOND CARVER


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12 replies to this topic

#1 Guest_eustache_*

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Inviato 25 settembre 2006 - 15:16

Grandissimo scrittore americano. considerato il padre del minimalismo
hanno detto di lui (o a lui):

Il traduttore giapponese di carver, Haruki Murakami:
"certe volte i tuoi racconti li vivo come fossero poesia e altre volte le tue poesie come fossero racconti"

Robert Altman (regista di short cuts, meglio noto in italia come america oggi, tratto dai racconti di Carver):
"carver fa poesia del prosaico"

infine un altro autore di cinema che si è ispirato fortemente a Carver è (rullo di tamburi) nanni moretti. oltre alla poesia di Carver letta ne La stanza del figlio, nello stesso film ci sono altri spunti tratti dai suoi racconti, e anche se a Carver è sempre stato stretto la definizione di minimalista, a Moretti va più che bene.

(a qualcuno interessa?)
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#2 Guest_kionni_*

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Inviato 25 settembre 2006 - 16:14

Il più grande scrittore di racconti brevi, in assoluto.
Cinismo, disillusione, distacco, ma anche grande umanità e sensibilità e una capacità di sintesi straordinaria nella sua efficacia e potenza.
Tutti dovrebbero avere la raccolta "Cattedrale" nella propria libreria.
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#3 Guest_eustache_*

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Inviato 25 settembre 2006 - 16:57

c'è un romanzo molto divertente di un certo Chuck Kinder (il personaggio a cui si è ispirato Michael douglas in Wonder Boys) si intitola "Lune di Miele" i cui protagonisti sono due scrittori (uno è Kinder stesso e l'altro è Carver).

consiglio a chi piacesse Carver di leggersi anche i racconti brevi di John Cheever.
e ovviamente il punto di riferimento principale per carver, ovvero Anton Cechov
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#4 theydontsee

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Inviato 25 settembre 2006 - 18:03

Domenica scorsa leggevo "Una cosa piccola ma buona" con in sottofondo un cd di Taylor Dupree e alla fine ho pianto per mezz'ora di fila. A chi lo conosce poco, come me, consiglio l'ottima raccolta "Da dove sto chiamando" che contiene tutti i racconti più famosi (Cattedrale, Vitamine, Di cosa parliamo quando parliamo d'amore...).
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#5 Guest_galway_*

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Inviato 26 settembre 2006 - 12:38



Il traduttore giapponese di carver, Haruki Murakami:
"certe volte i tuoi racconti li vivo come fossero poesia e altre volte le tue poesie come fossero racconti"



Sto leggendo Shortcuts in lingua originale, cosa che credo faccia apprezzare ancora di piu' il particolare stile di questo autore, che non avevo letto prima d'ora. E in effetti una delle prime riflessioni che ho fatto leggendolo e' stata proprio riguardo al forte influsso stilistico della forma poesia, con i suoi ricorsi a forme retoriche come l'allitterazione e la ripetizione. Autore davvero interessante e da scoprire.
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#6 Guest_Guy Picciotto_*

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Inviato 26 settembre 2006 - 12:39

aaaah, Carver.
uno dei miei autori preferiti in assoluto.

proprio ieri ho comprato una raccolta di racconti, saggi e poesie...
ho adorato "Da dove sto chiamando", altra raccolta dei suoi racconti migliori, tra cui il clamoroso "Cattedrale".
una spettacolare e disarmante panoramica su una qualsiasi quotidianità, questa la poetica di Carver, probabilmente. O almeno per me.
pagine in cui non sembra succedere niente, come nella vita di tutti i giorni che poi rivalutiamo a posteriori.
ma, in realtà, di cose ne accadono...
il minimalismo, ho sentito dire...sì, era magnificamente minimalista.
ma prima ancora profondo ed emozionante.

"Agosto. In sei mesi
non ho letto un libro
a parte una cosa intitolata La ritirata da Mosca
di Calaincourt.
Comunque sono contento,
vado in macchina con mio fratello,
beviamo una pinta di Old Crow.
Non abbiamo in mente nessuna meta,
andiamo e basta.
Chiudessi gli occhi per un momento
ecco, sarei perduto per sempre
sul ciglio della strada.
Mio fratello mi dà di gomito.
Tra un minuto, chissà, accadrà qualcosa"


"Bevendo e Guidando" R.Carver
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#7 theydontsee

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Inviato 26 settembre 2006 - 15:26

Come scrivevo nel post su Jarman (che pare non interessare a nessuno :-(  a me piacciono le estetiche che riducono, sia in campo musicale che visivo e figurativo in genere e Carver ci rientra in pieno. Togliere tutto il macro e laciare solo il micro, ingrandire all'inverosimile quello che solitamente passa inosservato e metterlo in primo piano, ragion per cui anche il piu' banale dei gesti diventa dirompente.
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#8 Debord

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Inviato 26 settembre 2006 - 16:33

Moretti ne legge solo un pezzetto ma...

Le dita del piede

Questo piede non mi dà altro
che guai. Il tallone,
l'arco, la caviglia? v'assicuro
che mi fa male quando cammino. Ma
sono soprattutto queste dita
che mi preoccupano. Queste
"articolazioni terminali" come sono
altrimenti note. Com'è vero!
Per loro non c'è più il piacere
di tuffarsi a capofitto
in un bagno caldo o
in un calzino di cashmere. Calzini di cashmere
o niente calzini, pantofole, scarpe o cerotti
Ace, ormai è tutto uguale
per queste stupide dita.
Hanno perfino un aspetto assente
e depresso, come se
qualcuno le avesse imbottite
di torazina. Se ne stanno lì rannicchiate,
mute e attonite? oggetti
scialbi e senza vita. Ma che diavolo succede?
Che razza di dita sono queste
che non gliene frega più niente di niente?
Ma sono ancora le mie
dita? Si sono forse scordate
i vecchi tempi, che cosa voleva dire
esser vive allora? Sempre in prima
fila, sempre le prime a scendere sulla pista da ballo
appena attaccava la musica.
Le prime a saltellare.
E adesso, guardatele. Anzi, no.
Non vorrete certo guardarle,
'ste lumache. E' solo a prezzo di dolore
e con difficoltà che riescono a rievocare
i tempi d'una volta, i tempi d'oro.
Forse, quel che vogliono in realtà
è tagliare tutti i collegamenti
con la vita di una volta, ricominciare,
darsi alla clandestinità, vivere da sole
in una casa di riposo principesca
da qualche parte della valle di Yakima.
Eppure c'era un tempo
che si tendevano
per il desiderio,
che veramente bastava la minima provocazione
per farle inarcare
di piacere.
Sfiorare con la mano
una gonna di seta, per esempio.
Una bella voce, un tocco
sulla nuca, addirittura
uno sguardo di sfuggita. Qualsiasi cosa!
Il rumore di occhielli
sganciati, di corsetti
sbottonati, di vestiti lasciati cadere
sul parquet freddo.
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#9 Guest_eustache_*

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Inviato 26 settembre 2006 - 17:49

Come scrivevo nel post su Jarman (che pare non interessare a nessuno :-(  a me piacciono le estetiche che riducono, sia in campo musicale che visivo e figurativo in genere e Carver ci rientra in pieno. Togliere tutto il macro e laciare solo il micro, ingrandire all'inverosimile quello che solitamente passa inosservato e metterlo in primo piano, ragion per cui anche il piu' banale dei gesti diventa dirompente.


in realtà pare che fosse l'editor di Carver a sfoltire di molto i suoi racconti, che in realtà erano molto più densi, e fargli così appioppare dai critici la nomina di minimalista.
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#10 theydontsee

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Inviato 27 settembre 2006 - 07:27


Come scrivevo nel post su Jarman (che pare non interessare a nessuno :-(  a me piacciono le estetiche che riducono, sia in campo musicale che visivo e figurativo in genere e Carver ci rientra in pieno. Togliere tutto il macro e laciare solo il micro, ingrandire all'inverosimile quello che solitamente passa inosservato e metterlo in primo piano, ragion per cui anche il piu' banale dei gesti diventa dirompente.


in realtà pare che fosse l'editor di Carver a sfoltire di molto i suoi racconti, che in realtà erano molto più densi, e fargli così appioppare dai critici la nomina di minimalista.


non si puo' dire che abbia fatto del male :-)
  • 0

#11 woody

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Inviato 04 dicembre 2006 - 15:57

Sono un appassionato dell' opera di Carver pur non possedendo nessuno dei suoi libri, avendoli presi tutti in biblioteca.
Oggi in libreria ho visto due suoi libri, la raccolta di racconti "Da dove sto chiamando" che sarà senz' altro mia a breve e la raccolta di poesie "Orientarsi con le stelle".
Visto che non ho mai letto sue poesie mi chiedevo, meritano come i suoi rcconti o è meglio se mi risparmio i 18 euri?
Altra domanda, ho visto un volume dedicato ai suoi articoli su riviste, trascrizioni di suoi discorsi e anche al suo romanzo incompiuto, anche questo merita o è solo un modo della casa editrice per raccattare un pò di soldi con Carver?

Grazie in anticipo.
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#12 il_pado

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Inviato 04 dicembre 2006 - 16:16

Oggi in libreria ho visto due suoi libri, la raccolta di racconti "Da dove sto chiamando" che sarà senz' altro mia a breve e la raccolta di poesie "Orientarsi con le stelle".
Visto che non ho mai letto sue poesie mi chiedevo, meritano come i suoi rcconti o è meglio se mi risparmio i 18 euri?
Altra domanda, ho visto un volume dedicato ai suoi articoli su riviste, trascrizioni di suoi discorsi e anche al suo romanzo incompiuto, anche questo merita o è solo un modo della casa editrice per raccattare un pò di soldi con Carver?


beh, in effetti minimum fax sta pubblicando ogni cosa che Carver abbia scritto.
cmq "Orientarsi con le stelle" merita, assolutamente. Il Carver poeta è valido (quasi) quando il Carver scrittore di prosa, e ovviamente molto affine come forma e contenuto (l'attenzione per il particolare, il micricosmo portato in primo piano), quindi se ti piacciono i racconti probabilmente sarà lo stesso per le poesie.
ecco, magari evita le due raccolte di saggi, non indispensabili, come sono invece TUTTE le raccolte di racconti.


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#13 Guest_Juritanz_*

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Inviato 16 marzo 2007 - 18:22

Anche a me piace Carver però l'ho letto molto tempo fa, anni fa. Non ricordo da dove mi fosse venuto lo spunto, forse da qualche articolo entusiastico letto sulle pagine del Mucchio Selvaggio. Non certo dalle frasi impresse dietro i volumi, quelle di Rushdie per capirci, di cui non ho letto niente per la verità.
Lo lessi senza preconcetti, senza saper nulla del minimalismo, di cosa fosse, della scuola americana che ha rivoluzionato parte della letteratura mondiale e per questo, al tempo, non stetti troppo a riflettere sulle questioni formali attorno alle quali ruotava l'opera carveriana. Inoltre non sono mai stato un grande lettore di racconti brevi. Mi mancava e manca ancora la lettura di Cechov ad esempio.
Di Carver mi piacevano  le ambientazioni, i personaggi, le storie. Quelle crude e scarne alle quali siamo tutti abituati. Poi certe sublimi immagini come, se ricordo bene, il cieco che fuma in Cattedrale e alcuni racconti brevissimi, sprazzi di umanità in frantumi o angoli di mondo, di pomeriggi in luoghi polverosi.
C'è qualcuno che mi rinfresca Cattedrale? Vi prego, fatelo! Sono pigro, lo so.
Spero di riprendere in mano Carver e rileggermelo tutto. Sento il bisogno di quei personaggi e di quelle storie. L'opera poetica la ricordo meno quindi non ne parlo! Andrò a rileggere anche quella però.

Chiudo l'intervento invitando tutti gli interessati all'uomo e allo scrittore Carver a leggere l'articolo di Baricco (sic!) apparso su Repubblica il 27 aprile 1999 dal titolo L'uomo che riscriveva Carver; interessante contributo sulle spinose questioni di editing che riguardano l'intera vicenda letteraria del Nostro. Poi magari ne riparliamo. Lo trovate qui:

http://www.oceanomar...tura/carver.htm


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