206 replies to this topic

[vuvu]

 

 

Non l'avrei mai immaginato, conoscendo le tue preferenze. Tutto bene?  

 

Battute a parte, capisco cosa vuoi dire. Ma ho provato anche a intenderlo con quel tipo di effetto, e niente.

[Damy]

Ma figurati, alla fine mi pare anche ovvio trovarsi ai poli opposti con un disco del genere: ambient, rumori fuori campo e zero cura compositiva, praticamente un ascolto che rilancia tutto alla suggestione personale dell'ascoltatore senza un minimo appiglio. Si fa in un attimo a trovarselo sui coglioni insomma, a me invece per qualche motivo infonde uno strano senso di pace

 

 

 

ecco che spuntano fuori paesaggi pastorali e cieli limpidi

ma dove?

 

Io lo ascolto tutto di fila in sottofondo senza far caso alle tracce, e lungo il flusso ci sono diversi momenti dove la musica si "apre", anche sul finale, quasi come se ci fosse un'eco dilatato di chitarra country (che poi mi ricorda appunto Chillout dei KLF).

[Damy]

Streetlands EP:

 

 

Nuovamente presentato come un ascolto ambient, ma a contrario di Antidawn stavolta ogni brano si compone di svariati "movimenti" al proprio interno, anche grazie alla lunghezza consistente del minutaggio. Non si tocca ancora il beat, ma tra inserti strumentali energici e marcati l'ascolto assume toni cinematografici, a tratti sembra quasi un colossal (di strada). Ancora una volta, un lavoro nervoso, intenso e sfuggente, ma che affascina.

[Ɲ●†]

Beh ma già Antidawn poteva essere considerato come un flusso unico in più movimenti. Questo lo devo ancora ascoltare per bene, l'ho sentito una volta nella fotta del momento ma troppo poco per decifrarlo.
Antidawn lo considero come il suo disco gospel, in un certo senso (a meno di non voler considerare tutta la sua opera come un gospel del nuovo millenio, che ci potrebbe pure stare per me). Questo vedremo come si colloca. Certo che per chi nutra una spiccata se non esclusiva preferenza per il Burial più ritmico sarà un altro incubo

Poi vabbè, io non riesco ad essere imparziale con lui, tendo a considerare tutte le sue uscite post-Untrue come parti o capitoli di un'unica narrazione, dove anche i passaggi apparentemente meno significativi trovano pregnanza nel contesto. Ma credo di averlo già scritto, ormai mi ripeto come un vecchio rincoglionito.

[vuvu]

Non ci sono preclusioni a prescindere o legate alla ritmica, dipende anche da come viene proposta la narrazione. Peraltro non è nemmeno esatto parlare di post-Untrue, vista la diversificazione esibita spesso anche all'interno di uno stesso Ep. Di certo ultimamente preferisce dar peso a questi flussi "disturbati" e sempre più isolazionisti. Chissà, magari stavolta mi folgora sulla via di Damasco...

[Damy]

Direi che t'è piaciuto, no? 

 

Burial - Streetlands :: Le Recensioni di OndaRock

 

Dopo qualche riascolto, confermo il mio giudizio positivo. Ma mi sento di separarlo "emotivamente" da Antidawn; per quanto ci sia una radice comune, qui il suono è grosso e roboante e pur essendo sempre un lavoro beatless secondo me trascende l'idea di ambient verso quialcosa di più corposo e ingombrante. Alla fine è sempre Burial che impasta con sé stesso, ma quando riesce a trovare nuove sfumature alle sue monocromie notturne l'effetto è sempre avvincente... 

[vuvu]

Direi che t'è piaciuto, no? 
 
Burial - Streetlands :: Le Recensioni di OndaRock
 
Dopo qualche riascolto, confermo il mio giudizio positivo. Ma mi sento di separarlo "emotivamente" da Antidawn; per quanto ci sia una radice comune, qui il suono è grosso e roboante e pur essendo sempre un lavoro beatless secondo me trascende l'idea di ambient verso quialcosa di più corposo e ingombrante. Alla fine è sempre Burial che impasta con sé stesso, ma quando riesce a trovare nuove sfumature alle sue monocromie notturne l'effetto è sempre avvincente...

Yes e cresce con gli ascolti. Direi, come scritto, che resta sulla stessa lunghezza d’onda ma con un approccio più incantato e meno piatto.