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chi è il più grande compositore vivente?


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88 replies to this topic

#51 dick laurent

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Inviato 23 gennaio 2010 - 12:50


no, proprio assolutamente no. Oggi si può usare tranquillamente l'intonazione giusta come il sistema equabile (che è a tutti gli effetti un'evoluzione, perchè senza Giant steps non esisterebbe, mentre oggi c'è quella e c'è il sistema equabile), e le triadi non sono certamente andate in pensione (mica sono uno "stile"), sono la base della musica tonale. Solo che a quelle si sono aggiunte le settime, le none, le undicesime, i cluster, l'atonalità, la bitonalità, il serialismo, di cui prima non erano studiate le possibilità. E' innegabilmente un ampliamento.

Io ritengo che l'unica cosa oggettiva sia invece proprio la "riduzione". Il fatto che prima i suoni fossero di più è un dato di fatto (e con questo ti rispondo all'altro punto), perchè molti clavicembali avevano due tastiere. Altrimenti quale sarebbe stata la novità de "il clavicembalo ben temperato" di Bach? Prima del temperamento, anche se forse non erano stati sistematizzati, di fatto si usavano anche i microtoni. Con l'avvento del "sistema", l'intervallo più piccolo è diventato il semitono: anche quando non si segue il temperamento, il grande pubblico non riconosce la differenza tra due suoni quasi uguali ; questo induce a pensare che il nostro orecchio sia semmai meno affinato che in passato, e i motivi mi sembrano immaginabili: l'età industriale ha prodotto un inquinamento acustico che prima era assente...


non è questione di inquinamento acustico. Che io sappia non esiste un temperamento perfetto (neppure quello equabile), e non conta solo il numero di base di note (altrimenti non esisterebbe neppure la suddivisione dell'ottava e verrebbero usate frequenze a caso) ma la loro possibilità di utilizzo. Il sistema equabile ha introdotto delle novità che prima non esistevano, come la possibilità di modulare in qualsiasi tonalità, con quello che ne segue. Gli accordi possono essere gli stessi ma non le loro funzioni. Come ho scritto, anche se ne so poco, brani con i Coltrane changes che io sappia non sono proprio suonabili su un sistema non equabile. Poi vabbè, non mi sento di spingermi molto oltre perchè per parlare di armonia decentemente e non per sentito dire ci vuole una preparazione che non ho proprio.


no, non ho tirato in ballo i gusti. Semplicemente che esistono (come abbiamo detto tutti e due) altri fattori oltre alla composizione che sono importanti.
Un Robert Pete Williams che in tutta la sua carriera avrà suonato due accordi ed è un compositore inesistente per me è un musicista straordinario per altri motivi, per come suona la chitarra, per la voce, per quello che canta, da un punto di vista della composizione è praticamente nullo, ma non è importante. Però non mi impedisce di notarlo.

Allora si capisce ancora meno: quali requisiti deve avere un musicista per essere un "grande compositore" e un??opera per essere una ??grande composizione?? La complessità? Prima hai fatto capire di sì, poi hai negato, ora stai parzialmente cambiando idea. Secondo me, la questione è semplice: un ??grande compositore" è per te quello che produce musica che abbia certi requisiti. Ma  questi ??requisiti ??sono relativi. Ad esempio, per te la "novità" è un requisito, per me invece è un requisito del tutto secondario.


la novità (la sorpresa forse) è una componenete che credo si valuti sempre nell'arte. Non parlo di fare incredibile avanguardia, ma di saper riuscire a fare qualcosa che riesca a catturare l'interesse. Il milionesimo giro do sol fa stufa e non credo che nessuno lo considerebbe geniale in sè. Poi di nuovo, si ci sono tutti gli altri elementi da considerare. Che io stia cambiando idea no, non mi sono fatto nuovi musicisti preferiti giusto per rispondere a questa discussione, con Robert Pete Williams anche qui sul forum avevo abbondantemente annoiato anche prima per esempio. Magari ho difficoltà nel farmi capire, anche perchè l'argomento è complesso.


Senti, so che suoni. Quando prendi un tabulato di Dylan e ci trovi: Do maggiore, Sol maggiore settima, Fa, credi che quegli accordi vengano da qualche tradizione particolarmente esoterica? No, sono purissima armonia occidentale, la stessa dei Mozart e degli Schubert. Esattamente identica.
Dimmi di no.

C'è un equivoco nel pensare che un "tabulato" equivalga ad una partitura. Nel tabulato non trovi le note della linea vocale, nè altri strumenti che non siano la chitarra (tipo violino, armonica, etc). Questo significa che il tabulato è una "riduzione", e non corrisponde alla musica che senti: nè alla melodia, nè all'armonia. Inoltre, è evidente che le forme delle canzoni di Dylan non sono nè sinfonie, nè concerti, nè quartetti per archi. Quindi non è la stessa cosa della ??purissima armonia occidentale... così come non lo è nemmeno la musica minimalista, che sulle prime potrebbe sembrare classico-romantica.


il fatto che ci siano un bel po' di tabulati raffazzonati non vuol dire granchè, io ho anche tabulati dove viene indicata anche la linea melodica, e ci sono per chitarra, per basso, pianoforte (altri non lo so, ma suppongo che esistano anche per altri strumenti). La differenza sostanziale con lo spartito (di armonia so poco ma almeno quello lo so leggere) è che la mancanza delle durate, anche se ci sono tabulati che provano a dare indicazioni, molto grossolane comunque

Il discorso è esattamente lo stesso anche per le composizioni strumentali, ogni parte è valida e va valutata all'interno della composizione. Ma la cosa è perfettamente fattibile

Ma una volta fatta questa "operazione", cosa si ottiene? In che modo puoi argomentare che la bellezza di quel pezzo dipende dal giro di basso e/o da qualche altra cosa? Non c'è un collegamento "automatico" tra la tecnica musicale e l'esperienza estetica. Altrimenti, per fare grandi opere basterebbe applicare meccanicamente delle "formule", e per capirne il segreto basterebbe "decodificarle". Mi sembra evidente che non è così... 


hai ragione, ma per me ha comunque senso per il fatto che la "vivisezione" come la chiami permette di indagare certi aspetti, ed è quello che è sempre stato fatto, per cui si dice che Monk era un grande compositore (o songwriter o in qualsiasi altro modo lo si voglia chiamare), James Jamerson un grande bassista, Dylan un grande autore di testi. Se a uno interessa investigare un determinato aspetto guarda quel determinato aspetto e prova a capire cosa funziona e perchè funziona bene (o male).

Magari mi sbaglio, ma se ascolto "Blue Train" di Coltrane (che è del 1957) non ho l'impressione di ascoltare musica che gravita su un centro tonale. Poi non saprei dire nemmeno io se il "modale" del Jazz corrisponde o meno agli antichi "modi? medievali (o quelli greci). Non credo, ma non credo nemmeno che si possa considerare musica puramente "tonale".


dovrei riascoltare, comunque due anni non mi sembrano un intervallo di tempo così lungo. Da quel che so Coltrane ha cominciato a interessarsi al modale (e di conseguenza anche alla musica indiana e africana) dopo aver suonato sul disco di Miles Davis, che a sua volta stava elaborando su quello che aveva fatto Russell (che aveva scritto dei pezzi che sono proprio sui dischi di Davis). Detto questo, niente vieta che i musicisti anche prima facessero cose in qualche modo riconducibili ai modi inconsciamente anche se non in modo sistematico (tipo quel pezzo di chitarra, a proposito fregasse qualcosa è Danzon di Carl Kress e Dick McDonough ed è del 1934, poi anche io vado molto a sentimento, non so se è davvero modale) o studiandone di proposito le possibilità, io ho riportato quelle due cose che so


A proposito di uso della tonalità (e non solo del "sistema" di 12 suoni), è indubbio che dal minimalismo in poi, la tonalità ha conosciuto un altro momento di gloria, mentre l??atonalità è diventata piuttosto marginale. Questa è un'ulteriore prova di come in musica non ci sia alcun progresso, a meno che non si vogliano considerare le composizioni per piano di Philip Glass come una ??regressione?. 


ma non credo che la tonalità sia mai andata in disgrazia, a parte forse gli irriducibili dell'avanguardia. Per fortuna avere strumenti ulteriori come la dodecafonia (sulla cui validità non ci provo neppure ad arrischiarmi, a lungo ho avuto molti dubbi ma da poco mi è capitato di sentire anche cose che ho trovato molto espressive) per me non è un buon motivo per accantonare il resto.
Per quanto riguarda la fortuna dei minimalisti probabilmente contano anche altri fattori, uno come Riley per esempio è stato adottato sia dal rock che dal jazz.
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#52 dick laurent

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Inviato 23 gennaio 2010 - 13:01

L??area americana la conosco poco e male, ma quello che ho sentito lo rigetto in toto. Tra post-minalismo e neo-romanticismo alla Corigliano si è nel pieno del kitsch. Se volete bene alle vostre orecchie evitate con cura queste indecenze.


Grazie per il listone, mi hai dato un bel po' di roba da sentire.
Comunque Elliott Carter è vivo eh  asd
credo abbia felicemente superato il secolo ma è ancora tra noi (per quanto la sua musica non l'abbia affatto afferrata).
Uno come Dutilleux mi incuriosisce molto, le sue poche cose che ho sentito mi sono piaciute. So che è estremamente critico nei confronti dei dodecafonici e serialisti, e viene considerato l'erede dei vari Debussy e Ravel.
Ma parlando di correnti, appunto dopo il serialismo e lo spettralismo si è affermata qualche corrente nuova? E poi un'altra domanda, proprio sulla modalità: in ambito classico non è mai stata ripresa, magari sulla scia di quello che è successo nel jazz?
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#53 Joey

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Inviato 23 gennaio 2010 - 13:34

non è questione di inquinamento acustico. Che io sappia non esiste un temperamento perfetto (neppure quello equabile), e non conta solo il numero di base di note (altrimenti non esisterebbe neppure la suddivisione dell'ottava e verrebbero usate frequenze a caso) ma la loro possibilità di utilizzo. Il sistema equabile ha introdotto delle novità che prima non esistevano, come la possibilità di modulare in qualsiasi tonalità, con quello che ne segue. Gli accordi possono essere gli stessi ma non le loro funzioni. Come ho scritto, anche se ne so poco, brani con i Coltrane changes che io sappia non sono proprio suonabili su un sistema non equabile. Poi vabbè, non mi sento di spingermi molto oltre perchè per parlare di armonia decentemente e non per sentito dire ci vuole una preparazione che non ho proprio.

La questione è sicuramente piuttosto complessa, ma non si può dire che il sistema tonale sia stato un "miglioramento": le armonie di Palestrina non sono certo più rudimentali rispetto a quelle di Haydn. Semmai, si tratta di un diversa diversa organizzazione della materia sonora, che in sè resta sempre potenzialmente sempre la stessa: dall'intera gamma di suoni possibili, ne vengono selezionati alcuni e usati con certe regole. Molte civiltà musicali extraeuropee non adottano ancora oggi il sistema tonale...

la novità (la sorpresa forse) è una componenete che credo si valuti sempre nell'arte.

"Sempre" non direi: è stato così nell'Ottocento e nel Novecento. Musicisti come Bach non si ponevano affatto il problema di essere dei "creativi", ed erano radicati nel passato e nella tradizione. Dopo le avanguardie, oggi credo che ci si stia cominciando a liberare dal complesso di voler essere "moderni" e "creativi" a tutti i costi...  

Non parlo di fare incredibile avanguardia, ma di saper riuscire a fare qualcosa che riesca a catturare l'interesse. Il milionesimo giro do sol fa stufa e non credo che nessuno lo considerebbe geniale in sè.

Beh, ma in fondo tre note possono esser belle a prescindere. Se mi trovo davanti un pianoforte e suono la-do-mi, posso provare il senso del bello anche nei suoni in sè, così come nei colori in sè, pur nel "grado zero" dell'invenzione. Si può costruire un'intera composizione con queste tre note, basta saperle combinare. A questo proposito, qualche mese fa ho assistito ad un'esecuzione di un vecchio pezzo di Battiato per piano (ora non ricordo il titolo), costruito su un unico accordo ripetuto per quindici minuti: le uniche variazioni erano gli armonici quasi impercettibili... ecco, questo è un eccesso opposto, ma rende l'idea.  

Secondo me la vera genialità non consiste nel fare qualcosa di nuovo, ma nel rendere in modo nuovo qualcosa che esiste già. La "novità assoluta" non esiste, è solo una mitologia. Chi mette la novità (o la "sperimentazione") sopra ogni cosa, giunge fino a sacrificare ogni gusto estetico, ed è per questo motivo che le avanguardie sono finite in un vicolo cieco.

il fatto che ci siano un bel po' di tabulati raffazzonati non vuol dire granchè, io ho anche tabulati dove viene indicata anche la linea melodica, e ci sono per chitarra, per basso, pianoforte (altri non lo so, ma suppongo che esistano anche per altri strumenti). La differenza sostanziale con lo spartito (di armonia so poco ma almeno quello lo so leggere) è che la mancanza delle durate, anche se ci sono tabulati che provano a dare indicazioni, molto grossolane comunque

Quello che intendo è che in un tabulato non trovi contemporaneamente tutte le linee, voce compresa, in modo da verificare la trama armonica complessiva. Figuriamoci se poi trovi la dinamica. In una partitura invece trovi ogni minimo dettaglio...
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#54 ArchieFisher

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Inviato 23 gennaio 2010 - 13:47


Il tabulato è come una partitura. E' un metodo antico tra l'altro. Invece di indicare la nota tradizionale indichi la corda e il tasto che devi premere.
Tipo così.

http://g.sheetmusicp.../7648187_01.jpg


Quelle erano le antiche "intabulature".
I "tabs" per chitarra sono soltanto delle mere riduzioni, in cui non si trova la linea melodica (nè altre eventuali) ma soltanto gli accordi. Nella paritura invece trovi ogni elemento della trama sonora, quindi è diverso.


Calma calma, siamo molto OT, ma le intavolature (o tab, come sono note su internet) possono essere più o meno complete, nel senso che possono comprendere anche altri strumenti.

Ad esempio io ho a casa intavolature per Jimi Hendrix con tutte le parti, chitarra, basso, batteria e voce (quest'ultima trascritta in un normale pentagramma).

Di fatto le intavolature sono delle specie di partiture in cui sono segnate le durate delle note e (invece della loro altezza) le indicazioni dirette ai suonatori su come suonarle.
Di fatto sono una versione user-friendly degli spartiti con il pentagramma (che rimangono per questo infinitamente più nobili - ma anche più difficili da leggere).
Fatto sta che oggi pochissimi sanno leggere gli spartiti e quasi tutti le intavolature.

Detto questo, quelli in cui sono segnati SOLO gli accordi sopra il testo NON sono intavolature, io e tutti i miei amici che suonano li abbiamo sempre chiamati "testi con gli accordi sopra".

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#55 Joey

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Inviato 23 gennaio 2010 - 14:07



Il tabulato è come una partitura. E' un metodo antico tra l'altro. Invece di indicare la nota tradizionale indichi la corda e il tasto che devi premere.
Tipo così.

http://g.sheetmusicp.../7648187_01.jpg


Quelle erano le antiche "intabulature".
I "tabs" per chitarra sono soltanto delle mere riduzioni, in cui non si trova la linea melodica (nè altre eventuali) ma soltanto gli accordi. Nella paritura invece trovi ogni elemento della trama sonora, quindi è diverso.


Calma calma, siamo molto OT, ma le intavolature (o tab, come sono note su internet) possono essere più o meno complete, nel senso che possono comprendere anche altri strumenti.

Ad esempio io ho a casa intavolature per Jimi Hendrix con tutte le parti, chitarra, basso, batteria e voce (quest'ultima trascritta in un normale pentagramma).

Di fatto le intavolature sono delle specie di partiture in cui sono segnate le durate delle note e (invece della loro altezza) le indicazioni dirette ai suonatori su come suonarle.
Di fatto sono una versione user-friendly degli spartiti con il pentagramma (che rimangono per questo infinitamente più nobili - ma anche più difficili da leggere).
Fatto sta che oggi pochissimi sanno leggere gli spartiti e quasi tutti le intavolature.

Detto questo, quelli in cui sono segnati SOLO gli accordi sopra il testo NON sono intavolature, io e tutti i miei amici che suonano li abbiamo sempre chiamati "testi con gli accordi sopra".

A me sembra che su internet la parola "tab" significa quasi sempre accordi di chitarra + testo. Forse dipende anche dall'autore: nel caso di Bob Dylan, difficilmente qualcuno vuole riprodurre quella canzone in modo esattamente uguale, con quella plettrata così e quella voce rauca così...

Ho capito cosa intendi con l'esempio di Hendrix, ma nemmeno nel caso di una tab "completa" puoi facilmente verificare che - ad esempio - ad una nota del basso corrisponde quella nota della voce e quell'altra della chitarra. Ovviamente lo puoi dedurre lo stesso, ma quelle trascrizioni sono concepite come strumenti pratici per suonare la musica, non per studiarla.
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#56 dick laurent

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Inviato 24 gennaio 2010 - 16:42

non è questione di inquinamento acustico. Che io sappia non esiste un temperamento perfetto (neppure quello equabile), e non conta solo il numero di base di note (altrimenti non esisterebbe neppure la suddivisione dell'ottava e verrebbero usate frequenze a caso) ma la loro possibilità di utilizzo. Il sistema equabile ha introdotto delle novità che prima non esistevano, come la possibilità di modulare in qualsiasi tonalità, con quello che ne segue. Gli accordi possono essere gli stessi ma non le loro funzioni. Come ho scritto, anche se ne so poco, brani con i Coltrane changes che io sappia non sono proprio suonabili su un sistema non equabile. Poi vabbè, non mi sento di spingermi molto oltre perchè per parlare di armonia decentemente e non per sentito dire ci vuole una preparazione che non ho proprio.

La questione è sicuramente piuttosto complessa, ma non si può dire che il sistema tonale sia stato un "miglioramento": le armonie di Palestrina non sono certo più rudimentali rispetto a quelle di Haydn. Semmai, si tratta di un diversa diversa organizzazione della materia sonora, che in sè resta sempre potenzialmente sempre la stessa: dall'intera gamma di suoni possibili, ne vengono selezionati alcuni e usati con certe regole. Molte civiltà musicali extraeuropee non adottano ancora oggi il sistema tonale...


non un miglioramento, ma un arricchimento, un aumento delle possibilità espressive. Prima c'era il modale, poi il modale e la tonalità. Se una lingua ha mille vocaboli e un'altra ne ha cento, la prima è più ricca. Poi la varietà può essere usata molto male, ma di base il concetto che intendo è quello.

Non parlo di fare incredibile avanguardia, ma di saper riuscire a fare qualcosa che riesca a catturare l'interesse. Il milionesimo giro do sol fa stufa e non credo che nessuno lo considerebbe geniale in sè.

Beh, ma in fondo tre note possono esser belle a prescindere.
Se mi trovo davanti un pianoforte e suono la-do-mi, posso provare il senso del bello anche nei suoni in sè, così come nei colori in sè, pur nel "grado zero" dell'invenzione. Si può costruire un'intera composizione con queste tre note, basta saperle combinare. A questo proposito, qualche mese fa ho assistito ad un'esecuzione di un vecchio pezzo di Battiato per piano (ora non ricordo il titolo), costruito su un unico accordo ripetuto per quindici minuti: le uniche variazioni erano gli armonici quasi impercettibili... ecco, questo è un eccesso opposto, ma rende l'idea.  


non nego che un la minore abbia una bellezza in sè (altrimenti non ascolteremmo musica), però conta anche la curiosità, chiedersi che altro si può fare con le note, oltre al risaputissimo. C'è chi mangerebbe per sempre pastasciutta (che è buonissima), e c'è chi ha la curiosità di sapere che altro esiste.
Anche perchè poi estremizzando il concetto uno potrebbe trovare piacere a sentire sempre e solo lo stesso disco o la stessa canzone per sempre, o arrivando proprio all'estremo pensa a uno che si sente un'unica nota e basta, roba che pure Giacinto Scelsi che ci ha fatto quattro pezzi così si romperebbe un po' il cazzo  asd


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dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine


#57 Joey

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Inviato 24 gennaio 2010 - 17:14

non un miglioramento, ma un arricchimento, un aumento delle possibilità espressive. Prima c'era il modale, poi il modale e la tonalità.

Hai cambiato il termine, ma il concetto è rimasto uguale, e secondo me è ugualmente criticabile. Non consideri il fatto che ai tempi del "modale" c'erano altre possibilità passate, che oggi non conosciamo o che non siamo più in grado di eseguire: ad esempio, i modi medievali derivano dai modi greci, che oggi non conosciamo se non per vaghissime congetture. Non c'è nessun "arricchimento", ma solo dei cambiamenti, spesso attraverso corsi e ricorsi. Se in un'epoca si usa la tonalità, il modale verrà messo da parte. Se si poi si usa l'atonalità, non si userà la tonalità. Schubert non usava il modale, pur potendo usarlo. Schönberg non usava il tonale, pur potendo usarlo. Il chiedersi cosa avrebbero potuto fare è irrilevante di fronte a quello che hanno fatto. Semmai, il modale è stato "riscoperto" dalle avanguardie, quindi era una "novità" radicata nel passato: basti pensare alla grande fortuna del contrappunto di Bach nei primi del Novecento. Similimente, con il minimalismo c'è stata una riscoperta della tonalità.

Se una lingua ha mille vocaboli e un'altra ne ha cento, la prima è più ricca. Poi la varietà può essere usata molto male, ma di base il concetto che intendo è quello.

Ma non ci sono lingue più ricche di altre, perchè ognuna esprime il mondo a modo proprio. Una lingua si arricchisce con il trascorrere del tempo? L'italiano è più ricco del latino?

non nego che un la minore abbia una bellezza in sè (altrimenti non ascolteremmo musica), però conta anche la curiosità, chiedersi che altro si può fare con le note, oltre al risaputissimo. C'è chi mangerebbe pastasciutta  che è buonissima, e c'è chi ha la curiosità di sapere che altro esiste (anche perchè poi estremizzando il concetto uno potrebbe trovare piacere a sentire sempre e solo lo stesso disco o la stessa canzone per sempre, o arrivare all'estremo che uno si sente un'unica nota e basta, roba che pure Giacinto Scelsi che ci ha fatto quattro pezzi così si romperebbe un po' il cazzo  asd)

A me preoccupa più l'estremo opposto, ovvero quando la ricerca della novità è spasmodica: l'assuefazione alla bellezza e alla semplicità può rivelare una vera e propria disfunzione del gusto estetico. E' un pò come andare a trans perchè le ragazze normali non piacciono più abbastanza...
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#58 dick laurent

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Inviato 24 gennaio 2010 - 17:39

[quote author=Joey link=topic=11839.msg665509#msg665509 date=1264351740]
[quote author=dick laurent link=topic=11839.msg665490#msg665490 date=1264349870]
non un miglioramento, ma un arricchimento, un aumento delle possibilità espressive. Prima c'era il modale, poi il modale e la tonalità. [/quote]
Hai cambiato il termine, ma il concetto è rimasto uguale, e secondo me è ugualmente criticabile. Non consideri il fatto che ai tempi del "modale" c'erano altre possibilità passate, che oggi non conosciamo o che non siamo più in grado di eseguire: ad esempio, i modi medievali derivano dai modi greci, che oggi non conosciamo se non per vaghissime congetture.[/quote]

che rimangono congetture, poi anche a me piace seguire Voyager ma non è che tutte le congetture di Giacobbo le prendo per buone, se capisci che intendo. Insomma corsi & ricorsi ok perfetto: su questo ci troviamo perfettamente. Ma che non si inventi niente e tutto è già stato provato mi sembra davvero una drammatizzazione tua. Magari potessi trovare nel passato uno che ha fatto qualcosa di simile alle cose di Wayne Shorter, finchè non lo trovo rimarrò (purtroppo, aggiungerei) della mia idea. Ma vabbè, abbiamo capito che su questo non siamo d'accordo, amen.

[quote]Se una lingua ha mille vocaboli e un'altra ne ha cento, la prima è più ricca. Poi la varietà può essere usata molto male, ma di base il concetto che intendo è quello.[/quote]
Ma non ci sono lingue più ricche di altre, perchè ognuna esprime il mondo a modo proprio. Una lingua si arricchisce con il trascorrere del tempo? L'italiano è più ricco del latino?[/quote]

si, credo che una lingua possa assolutamente arricchirsi con nuovi sinonimi, aggettivi, neologismi vari (e viceversa può anche perdere cose cadute in disuso).
Che l'italiano sia più ricco del latino francamente non saprei assolutamente.

[quote author=Joey link=topic=11839.msg665509#msg665509 date=1264351740]
[quote]non nego che un la minore abbia una bellezza in sè (altrimenti non ascolteremmo musica), però conta anche la curiosità, chiedersi che altro si può fare con le note, oltre al risaputissimo. C'è chi mangerebbe pastasciutta  che è buonissima, e c'è chi ha la curiosità di sapere che altro esiste (anche perchè poi estremizzando il concetto uno potrebbe trovare piacere a sentire sempre e solo lo stesso disco o la stessa canzone per sempre, o arrivare all'estremo che uno si sente un'unica nota e basta, roba che pure Giacinto Scelsi che ci ha fatto quattro pezzi così si romperebbe un po' il cazzo  asd)[/quote]
A me preoccupa più l'estremo opposto, ovvero quando la ricerca della novità è spasmodica: l'assuefazione alla bellezza e alla semplicità può rivelare una vera e propria disfunzione del gusto estetico. E' un pò come andare a trans perchè le ragazze normali non piacciono più abbastanza...
[/quote]

non è che la curiosità debba essere qualcosa di necessariamente patologico eh (l'essere superficiali è un altro discorso), per me è sempre stata una cosa positiva
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#59 Joey

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Inviato 24 gennaio 2010 - 18:13

che rimangono congetture, poi anche a me piace seguire Voyager ma non è che tutte le congetture di Giacobbo le prendo per buone, se capisci che intendo.

Ma io volevo dire proprio che oggi non ne sappiamo quasi nulla: tu sostieni che ogni epoca dispone di tutte le possibilità precedenti + 1, io ti ho fatto notare che non è così. Già nel medioevo la musica greca era caduta in disuso. Similmente, oggi non siamo in grado di eseguire il modale come era fatto nel medioevo (se non per congetture). Poi ogni epoca può pensare di essere più "ricca" della precedente, ma non significa che sia vero.

Insomma corsi & ricorsi ok perfetto: su questo ci troviamo perfettamente. Ma che non si inventi niente e tutto è già stato provato mi sembra davvero una drammatizzazione tua.

Non dico che non si inventi niente, semmai che non si inventa "dal niente". In ogni caso, l' "invenzione" non ha niente a che vedere con il progresso, miglioramento o arricchimento (tutti termini che rendono lo stesso concetto di "evoluzione"). Altrimenti che differenza c'è tra arte e scienza?

Magari potessi trovare nel passato uno che ha fatto qualcosa di simile alle cose di Wayne Shorter, finchè non lo trovo rimarrò (purtroppo, aggiungerei) della mia idea. Ma vabbè, abbiamo capito che su questo non siamo d'accordo, amen.

Che nel passato non troverai mai uno che suona come Wayne Shorter è una banale ovvietà. Così come oggi non troverai uno che compone come Beethoven, che dipinge come Goya, che scrive poesie come Leopardi. Ogni forma d'arte è legata esclusivamente alla propria epoca. Tra trent'anni, magari cambierai anche gusti.

si, credo che una lingua possa assolutamente arricchirsi con nuovi sinonimi, aggettivi, neologismi vari (e viceversa può anche perdere cose cadute in disuso).

Può arricchirsi come può impoverirsi: non c'è nessun progresso documentabile, anzi oggi si sarebbe tentati di pensare il contrario...
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#60 dick laurent

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Inviato 24 gennaio 2010 - 18:47

che rimangono congetture, poi anche a me piace seguire Voyager ma non è che tutte le congetture di Giacobbo le prendo per buone, se capisci che intendo.

Ma io volevo dire proprio che oggi non ne sappiamo quasi nulla: tu sostieni che ogni epoca dispone di tutte le possibilità precedenti + 1, io ti ho fatto notare che non è così.


Relativamente a quello che si sa chiaramente che è il campo nel quale posso muovermi per cercare cose che non ho ancora sentito. In quell'ambito credo che il +1 ci stia, perchè le possibilità musicali del passato anche se non "di moda" non sono perdute e possono essere utilizzate.  Poi si può speculare quanto si vuole su quello che c'era prima, ma si rimane nel campo della speculazione

Insomma corsi & ricorsi ok perfetto: su questo ci troviamo perfettamente. Ma che non si inventi niente e tutto è già stato provato mi sembra davvero una drammatizzazione tua.

Non dico che non si inventi niente, semmai che non si inventa "dal niente". In ogni caso, l' "invenzione" non ha niente a che vedere con il progresso, miglioramento o arricchimento (tutti termini che rendono lo stesso concetto di "evoluzione"). Altrimenti che differenza c'è tra arte e scienza?


Non potrei essere più d'accordo con la frase in neretto, ma è dall'inizo della discussione che parlavo di arricchimento nel senso di "strumenti in più". Ho anche scritto che c'è chi fa musica complicatissima che trovo (mettendoci pure tutti i miei limiti) al contrario poco espressiva e persino naif nella sua pretenziosità, e di contro c'è tanta musica "semplice" perfettamente riuscita. Ma è un discorso comunque diverso.

Magari potessi trovare nel passato uno che ha fatto qualcosa di simile alle cose di Wayne Shorter, finchè non lo trovo rimarrò (purtroppo, aggiungerei) della mia idea. Ma vabbè, abbiamo capito che su questo non siamo d'accordo, amen.

Che nel passato non troverai mai uno che suona come Wayne Shorter è una banale ovvietà. Così come oggi non troverai uno che compone come Beethoven, che dipinge come Goya, che scrive poesie come Leopardi. Ogni forma d'arte è legata esclusivamente alla propria epoca. Tra trent'anni, magari anche tu cambierai gusti.


il discorso mi pare fosse quello del "tutto già fatto", e ci sono artisti (tipo proprio Goya per esempio) la cui influenza è fortissima a tutt'oggi, per esempio nel fumetto. C'è un modello, e ci sono degli eredi. Ci sono degli artisti che invece hanno un linguaggio che pur influenzato da altri ha degli elementi di novità assoluta che non trovi in precedenza. Per quel che so, uno è Shorter, ma è giusto un esempio tra i tanti che si possono fare.






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#61 Joey

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Inviato 24 gennaio 2010 - 19:50

Relativamente a quello che si sa chiaramente che è il campo nel quale posso muovermi per cercare cose che non ho ancora sentito. In quell'ambito credo che il +1 ci stia, perchè le possibilità musicali del passato anche se non "di moda" non sono perdute e possono essere utilizzate. 


Possono essere utilizzate soltanto in modo nuovo, non nello stesso modo del passato. Non c'è un +1, ci sono una serie di istanze che caratterizzano un'epoca oppure un'altra. Uno stile non può mica restare identico se viene trasportato in un'altra epoca: in ogni epoca, il contesto delle possiblità a disposizione è unico e irripetibile. E non è quantificabile, anche perchè dipende dai contesti geografici e culturali.   

Non potrei essere più d'accordo con la frase in neretto, ma è dall'inizo della discussione che parlavo di arricchimento nel senso di "strumenti in più".


Ma gli strumenti sono soltanto "strumenti". Così come gli strumenti musicali: alcuni vengono introdotti, altri cadono in disuso, altri caratterizzano una cultura musicale piuttosto che un'altra. 

Ho anche scritto che c'è chi fa musica complicatissima che trovo (mettendoci pure tutti i miei limiti) al contrario poco espressiva e persino naif nella sua pretenziosità, e di contro c'è tanta musica "semplice" perfettamente riuscita. Ma è un discorso comunque diverso.

Diverso non direi: questo dimostra che "semplice" e "complesso" sono valori relativi, possono essere positivi e/o negativi, ma non c'è un percorso lineare dal primo al secondo.

il discorso mi pare fosse quello del "tutto già fatto", e ci sono artisti (tipo proprio Goya per esempio) la cui influenza è fortissima a tutt'oggi, per esempio nel fumetto. C'è un modello, e ci sono degli eredi. Ci sono degli artisti che invece hanno un linguaggio che pur influenzato da altri ha degli elementi di novità assoluta che non trovi in precedenza. Per quel che so, uno è Shorter, ma è giusto un esempio tra i tanti che si possono fare.

Se oggi anch'io scrivessi una canzone, ci sarebbe qualche elemento di "novità" rispetto al passato, per il semplice fatto che non esiste qualcosa che nella storia si ripete in modo identico. Tuttavia, il pensare che esista una "novità assoluta" secondo me dipende da una conoscenza insufficiente del passato (che spesso coinvolge anche i musicisti). Io conosco poco il Jazz, quindi non posso pronunciarmi su Shorter. Nel mondo del rock, non trovo che nessuno abbia introdotto alcuna "novità assoluta", ma solo novità relative al contesto storico/sociale/personale in cui hanno operato.
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#62 dick laurent

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Inviato 21 marzo 2010 - 12:52

in questo periodo ho ascoltato un po' di roba di George Crumb e ci sono varie cose che mi piacciono (al momento vox balenae soprattutto, ma è un'impressione superficiale), mentre il disco di Romitelli per il momento mi ha lasciato parecchio freddino.
Ho trovato parecchi altri nomi di compositori che qui non sono stati nominati, tra l'altro mi una cosa che mi aveva stupito è che in un forum dove si parla spesso di Riley, Glass, Reich, Nyman, La Monte Yong eccetera nessuno avesse nominato nemmeno di striscio John Adams, cosa molto strana visto che è considerato un po' la superstar del minimalismo oltre che uno dei più importanti. Anzi a dire il vero non l'ho proprio mai visto nominare qui, comunque Adams a parte volevo sapere se qualcuno ha mai sentito parlare di Jay Greenberg, che sembra un po' un caso "Allevi" (sul quale so chiaramente come se ne parla per cui ho preferito fidarmi e a parte qualche motivetto al Costanzo Show vado sulla fiducia), ma da ignorantissimo sembra bravo davvero.

Greenberg per chi non lo sapesse ha diciannove anni e all'età di dodici aveva già composto cinque sinfonie e numerosi altri pezzi, e vari compositori si sono sbilanciati a dire che sia un talento del calibro di un Mozart. Ora al di là delle affermazioni hype, io ho ascoltato per ora la sua quinta sinfonia e il quintetto d'archi e che il ragazzo abbia perlomeno molto, molto talento mi sembra innegabile, ed è anche interessante secondo me il fatto che chiaramente un ragazzino di dodici anni per quanto immerso nella musica può venire influenzato dai compositori precedenti (e da tutti i discorsi filosofici di adorno & friends) poco o molto relativamente. Comunque insomma, lo conoscete? Che ne pensate?

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#63 The Scarecrow

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Inviato 31 marzo 2010 - 10:56

Mi piacciono la classica ed il jazz... anche se preferisco i "classici" ed in minor misura i "moderni" ai "contemporanei"...
...detto questo, se devo esprimermi su chi sia il piu' grande COMPOSITORE vivente... non ho nessun dubbio:

Mr. ROBERT FRIPP  !!!!!!

p.s. ..e non c'entra nulla classica ,jazz , rock, bla bla... la musica è espressione dell'animo umano e specchio di chi la compone e dell'epoca che vive.
Se Bach fosse nato 20 anni fa', sicuramente avrebbe fatto musica piu' che moderna, all'avanguardia...come d'altra parte ha fatto ai suoi tempi.. era un rivoluzionario !!
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#64 dick laurent

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Inviato 31 marzo 2010 - 11:14

che fosse all'avanguardia non sarei troppo sicuro, ho sempre letto che è stato riscoperto nell'800 ma che ai suoi tempi al contrario la sua musica venisse ritenuta fuori moda
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#65 The Scarecrow

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Inviato 31 marzo 2010 - 11:20

che fosse all'avanguardia non sarei troppo sicuro, ho sempre letto che è stato riscoperto nell'800 ma che ai suoi tempi al contrario la sua musica venisse ritenuta fuori moda


Be' ma "stare avanti", teorizzare nuove forme per veicolare un messaggio, non è sinonimo di "essere alla moda".
Se è stato apprezzato in pieno dopo forse è stato solo perchè i suoi contemporanei difficilmente riuscivano a seguire un discorso contenente termini a loro non noti (o con i quali avevano poca dimistichezza).
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#66 dick laurent

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Inviato 31 marzo 2010 - 11:34


che fosse all'avanguardia non sarei troppo sicuro, ho sempre letto che è stato riscoperto nell'800 ma che ai suoi tempi al contrario la sua musica venisse ritenuta fuori moda


Be' ma "stare avanti", teorizzare nuove forme per veicolare un messaggio, non è sinonimo di "essere alla moda".
Se è stato apprezzato in pieno dopo forse è stato solo perchè i suoi contemporanei difficilmente riuscivano a seguire un discorso contenente termini a loro non noti (o con i quali avevano poca dimistichezza).


no, dicevo nel senso che il suo stile era proprio considerato di retroguardia a quanto ne so.
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#67 paloz

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Inviato 31 marzo 2010 - 12:03

Mi piacciono la classica ed il jazz... anche se preferisco i "classici" ed in minor misura i "moderni" ai "contemporanei"...
...detto questo, se devo esprimermi su chi sia il piu' grande COMPOSITORE vivente... non ho nessun dubbio:

Mr. ROBERT FRIPP  !!!!!!

p.s. ..e non c'entra nulla classica ,jazz , rock, bla bla... la musica è espressione dell'animo umano e specchio di chi la compone e dell'epoca che vive.
Se Bach fosse nato 20 anni fa', sicuramente avrebbe fatto musica piu' che moderna, all'avanguardia...come d'altra parte ha fatto ai suoi tempi.. era un rivoluzionario !!


Secondo me tu hai le idee un po' confuse - e non per via dell'affermazione su Fripp, che è (era) comunque un grande compositore di rock.
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#68 The Scarecrow

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Inviato 31 marzo 2010 - 14:41


Mi piacciono la classica ed il jazz... anche se preferisco i "classici" ed in minor misura i "moderni" ai "contemporanei"...
...detto questo, se devo esprimermi su chi sia il piu' grande COMPOSITORE vivente... non ho nessun dubbio:

Mr. ROBERT FRIPP  !!!!!!

p.s. ..e non c'entra nulla classica ,jazz , rock, bla bla... la musica è espressione dell'animo umano e specchio di chi la compone e dell'epoca che vive.
Se Bach fosse nato 20 anni fa', sicuramente avrebbe fatto musica piu' che moderna, all'avanguardia...come d'altra parte ha fatto ai suoi tempi.. era un rivoluzionario !!


Secondo me tu hai le idee un po' confuse - e non per via dell'affermazione su Fripp, che è (era) comunque un grande compositore di rock.



Perchè, di grazia ?
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#69 The Scarecrow

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Inviato 31 marzo 2010 - 17:41

eh... non è la prima volta che mi imbatto in "fenomeni della natura", che da poche frasi..anche da una singola frase...riescono ad entrare nella psiche di colui che l'ha scritta.
Novelli Freud, geniali catalizzatori di onde cerebrali !!
E poi dimmi... come puoi dire che ho le idee confuse, quando ho espresso solo alcune mie personali opinioni...
...ah, giusto,forse conoscendo tu meglio di me i miei stessi gusti...ti sei accorto che quello che ho scritto non coincide con quello che penso !  ???
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#70 paloz

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Inviato 31 marzo 2010 - 17:54

Mio dio, torno sul topic e mi ritrovo una accusa del genere? Io non voglio psicanalizzare proprio nessuno, né tentare di comprendere quali siano i tuoi gusti.

La mia risposta era rivolta alla tua affermazione riguardo a Bach. Inutile discutere dell'importanza storica della sua musica, che è stato forse il principio evolutivo della composizione tutta.
Ma trovo anche che si faccia presto a idolatrare il Giansebastiano incondizionatamente, mettendolo su un podio irraggiungibile, fino a dire che se fosse nato 20 anni fa la sua musica sarebbe stata di certo all'avanguardia. Ma che razza di discorso è? Bach è e resta un compositore del Settecento, e se anche la sua musica era all'avanguardia a quei tempi, non significa che lo sia/sarebbe anche adesso. Non so se mi sono spiegato.

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#71 The Scarecrow

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Inviato 31 marzo 2010 - 17:57

Mio dio, torno sul topic e mi ritrovo una accusa del genere? Io non voglio psicanalizzare proprio nessuno, né tentare di comprendere quali siano i tuoi gusti.

La mia risposta era rivolta alla tua affermazione riguardo a Bach. Inutile discutere dell'importanza storica della sua musica, che è stato forse il principio evolutivo della composizione tutta.
Ma trovo anche che si faccia presto a idolatrare il Giansebastiano incondizionatamente, mettendolo su un podio irraggiungibile, fino a dire che se fosse nato 20 anni fa la sua musica sarebbe stata di certo all'avanguardia. Ma che razza di discorso è? Bach è e resta un compositore del Settecento, e se anche la sua musica era all'avanguardia a quei tempi, non significa che lo sia/sarebbe anche adesso. Non so se mi sono spiegato.


Ti sei spiegato molto confusamente...e comunque il tuo pensiero è soggettivo tanto quanto il mio !!
podio irraggiungibile,idolatrare...ma usi le lenti che vende "l'ottico" di De Andre' ?
Perche' io queste cose non le ho proprio scritte !!
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#72 Greed

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Inviato 31 marzo 2010 - 20:41

Bach è morto.
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#73 The Scarecrow

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Inviato 01 aprile 2010 - 07:28

Bach è morto.


E che riposi in pace...
parlavo di Fripp, non volevo certo impelagarmi in discorsi su prima e seconda prattica, contrappunto, temperamento equanime e via dicendo.

Tornando al motivo per il quale avevo risposto a questa discussione:

per me il miglior COMPOSITORE vivente è Mr. ROBERT FRIPP.

(Zappa non c'è piu', era immenso..ma avrei comunque detto Fripp, e Zorn ,grandissimo anche lui, lo trovo un po' dispersivo nel suo discorso musicale e sicuramente meno  "innovatore" rispetto ai due prima citati... sempre SECONDO ME EH !! )
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#74 Sandor

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Inviato 01 aprile 2010 - 13:29

Non prendetela come una lezioncina ma quando si parla di J.S. Bach si sbaglia sempre a considerarlo come autore di avanguardia del suo tempo.
In realtà faceva una musica considerata dai contemporanei vecchia e fuori moda essendo l'erede e l'apice della tradizione polifonica che era confinata da tempo all'uso religioso e di pochi mecenati.
Solo molti anni dopo ,per merito di Felix Mendelssohn Bartholdy ,si capì la sua grandezza senza tempo .
Scusate o.t.
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#75 The Scarecrow

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Inviato 01 aprile 2010 - 16:19

Non prendetela come una lezioncina ma quando si parla di J.S. Bach si sbaglia sempre a considerarlo come autore di avanguardia del suo tempo.
In realtà faceva una musica considerata dai contemporanei vecchia e fuori moda essendo l'erede e l'apice della tradizione polifonica che era confinata da tempo all'uso religioso e di pochi mecenati.
Solo molti anni dopo ,per merito di Felix Mendelssohn Bartholdy ,si capì la sua grandezza senza tempo .
Scusate o.t.


Indubbiamente.
I suoi studi sul contrappunto e l'apice de "L'arte della fuga" erano considerati dai suoi contemporanei come "gotici" ovvero sinonimo di difficili,non lineari, frutto di una tendenza ormai passata (musica che per secoli si era nutrita del contrappunto), e all'epoca cedevano davanti alla grazia addescatrice della "bella linea melodica" (le cui regole auree furono gettate gia nel 1739 da Johann Mattheson), alla possibilita' che questa potesse essere facilmente ricordata da chi l'ascoltava...magari anche fischiettata !

La cosidetta "Arte facile" vinceva sull' "Arte Grande".
Io mi riferivo chiaramente al giudizio che l'ottica storica ha consegnato a noi esseri del ventesimo secolo.

Oggi possiamo dire benissimo che "L'arte della fuga" è un'opera monumentale e fondamentale per lo sviluppo della musica... anche della musica elettronica !!
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#76 Sandor

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Inviato 02 aprile 2010 - 11:46

Oggi possiamo dire benissimo che "L'arte della fuga" è un'opera monumentale e fondamentale per lo sviluppo della musica... anche della musica elettronica !!
[/quote]
Naturalmente hai ragione da vendere.
Approfitto per segnalare un autore notevole per i miei gusti:Heiner Goebbels.
Non ne faccio un'analisi critica perchè non ne sarei capace ma indico i lavori che ho ascoltato con piacere:Surrogate Cities,Eislermaterial e Der Mann im Fahrstuhl ;sono tutti disci della ECM,la mia etichetta preferitta per la musica contemporanea.

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#77 dick laurent

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Inviato 02 aprile 2010 - 12:54

io non ho capito com'è che l'arte della fuga sarebbe fondamentale per la musica elettronica
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#78 The Scarecrow

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Inviato 02 aprile 2010 - 15:54

[quote author=sandrodomenici link=topic=11839.msg711609#msg711609 date=1270207307]
Oggi possiamo dire benissimo che "L'arte della fuga" è un'opera monumentale e fondamentale per lo sviluppo della musica... anche della musica elettronica !!
[/quote]
Naturalmente hai ragione da vendere.
Approfitto per segnalare un autore notevole per i miei gusti:Heiner Goebbels.
Non ne faccio un'analisi critica perchè non ne sarei capace ma indico i lavori che ho ascoltato con piacere:Surrogate Cities,Eislermaterial e Der Mann im Fahrstuhl ;sono tutti disci della ECM,la mia etichetta preferitta per la musica contemporanea.

[/quote]

Anche io ho ascoltato qualcosa di Goebbels e l'ho trovato veramente degno dei miei euri ... vale la pena spendere un po' di piccioli per questo autore.
Mooolto gustoso e da ascoltare e riascoltare, perchè la sorpresa è sempre in agguato !!
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#79 dick laurent

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Inviato 03 aprile 2010 - 09:31

vado leggermente ot, i 5 compositori preferiti dall'indi ascoltatore
http://flavorwire.co...sical-composers

possiamo dire che Stockhausen è ufficialmente indi.
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#80 paloz

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Inviato 03 aprile 2010 - 13:37

Steve Reich era prevedibile dai.  :)

Ma nessuno tocchi Arvo.  :-[ Specialmente il Te Deum (effettivamente Tabula Rasa fa un po' troppo hype).
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#81 wetton76

    utente alla ricerca dei classici perduti...

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Inviato 29 luglio 2021 - 15:00

Il suo lavoro è soprattutto legato a colonne sonore di grandi film, ad esempio questo:

 

 

A proposito il film è stupendo, uno dei capolavori del cinema americano degli anni '70.

 

Una rara scena in italiano che si trova in rete:

 

 


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#82 wetton76

    utente alla ricerca dei classici perduti...

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Inviato 29 luglio 2021 - 18:09

Comunque tengo a precisare che non è il più grande compositore vivente, ma uno dei grandi tra quelli viventi.

 

Classe 1932, ha compiuto 89 anni....


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#83 simon

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Inviato 02 agosto 2021 - 16:28

TOPIC stupendo.

 

Secondo il mio parere personale è IANCU DUMITRESCU, musicista spettrale che in qualche modo potrebbe piacere a coloro che seguono solamente la musica contemporanea e quelli che in qualche modo trovano nella musica contaminata quasi all'eccesso un rifugio.

 

 

HELMUT LACHENMANN: ha 85 anni è ancora adesso IL SIMBOLO di una scuola, quella post strutturalista e materica, che ormai fa parte dei libri di semiologia musicale alla NATTIEZ. Per parlarne in modo approfondito non bastano ovviamente poche righe, comunque ha fatto alla musica d'avanguardia quello che ha fatto BECKETT per il teatro.

 

 

VINKO GLOBOKAR: Il genio sloveno ha raggiunto anch'esso ormai una età molto avanzata, anche se le ultime istantanee lo vedono protagonista lucido di dibattiti sul perché della musica contemporanea. Ispirato dal surrealismo, dal situazionismo prima di tutto è stato il trombonista di STOCKHAUSEN e dei NEW PHONIC ART gruppo che alla fine dei sessanta e nei settanta cercava di riscrivere timbricamente la musica d'avanguardia, riuscendoci maestosamente.

 

EVAN PARKER: se esiste uno sperimentatore assoluto che è passato da contorte quanto immense prove soliste a ensemble di musica free jazz continentale a a veri e propri ensemble di musica elettronica suonata live e manipolata digitalmente in tempo reale questo è EVAN PARKER.


  • 1

„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#84 paloz

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Inviato 03 agosto 2021 - 09:12

IANCU DUMITRESCU

 

HELMUT LACHENMANN

 

 

Caro Marino, direi che se la giocano questi due. Devo ancora approfondirlo come merita, ma forse ci infilerei anche un più "giovane" Georg Friedrich Haas in lizza.


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#85 simon

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Inviato 03 agosto 2021 - 09:30

 

IANCU DUMITRESCU

 

HELMUT LACHENMANN

 

 

Caro Marino, direi che se la giocano questi due. 

 

 

 

Marino acconsente. Paradossalmente raggiugono le stesse dissonanze, lo stesso post materismo con tecniche totalmente diverse: il rumeno facendo uso, dopo la morte di Grillo, del computer che eleva il suono acustico-elettrico ad altezze impervie e titaniche; il germano facendo uso quasi completamente di tecniche strumentali portate all'eccesso, i quartetti d'archi se ha senso ancora parlare di questa grandiosa musica, sono l'emblema del pessimismo estremo in musica, un marxismo non dato per morto ma interiormente moribondo.

 

Puoi immaginarti che scriverei ore ed ore su questi due immani prodotti culturali: una cosa comunque rimane, certo KRAUTROCK sperimentale, penso ai KLUSTER è stato molte volte citato dai critici come chiave di lettura per capire il suono di DUMITRESCU e tra l'altro è uno dei grandi idoli di KEVIN DRUMM che per straziare la chitarra e non solo è l'anello mancante tra i due geni continentali.


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#86 DeadManDriver

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Inviato 03 agosto 2021 - 10:30

Nell'ambito dell'improvvisazione guidata.Di stampo comunque jazz direi Tim Berne,Henry Threadgill,John Hollembeck,Butch Morris.
Tim Berne in particolare lo potrei definire come un Braxton più viscerale,soprattutto nel periodo fine ottanta/ metà novanta dove per me coniugava forme aperte ad una certa cattiveria sonora.
Mirabile il Poisoned Mind dal vivo oppure i due dischi del Caos Totale.Composizioni spesso lunghissime e dilatate con ampi momenti improvvisati a gruppi ma sempre tenuti a bada da una struttura sottostante.
Direi che nel jazz contemporaneo È il nome cardine da dove partono molti attuali riferimenti:Taborn,Black,Speed,Ducret ecc

https://youtu.be/mkYTWgo6a_o

https://youtu.be/zGC0RRlZjeg

https://youtu.be/Atw2bQU3U5I
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Una sola certezza.

#87 simon

    Scaruffiano

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Inviato 03 agosto 2021 - 12:57

Nell'ambito dell'improvvisazione guidata.Di stampo comunque jazz direi Tim Berne,Henry Threadgill,John Hollembeck,Butch Morris.
Tim Berne in particolare lo potrei definire come un Braxton più viscerale,soprattutto nel periodo fine ottanta/ metà novanta dove per me coniugava forme aperte ad una certa cattiveria sonora.
Mirabile il Poisoned Mind dal vivo oppure i due dischi del Caos Totale.Composizioni spesso lunghissime e dilatate con ampi momenti improvvisati a gruppi ma sempre tenuti a bada da una struttura sottostante.
Direi che nel jazz contemporaneo È il nome cardine da dove partono molti attuali riferimenti:Taborn,Black,Speed,Ducret ecc

https://youtu.be/mkYTWgo6a_o

https://youtu.be/zGC0RRlZjeg

https://youtu.be/Atw2bQU3U5I

 

 

Sappiamo, sappiamo tutto. Per quanto mi riguarda di quelli che hai detto, TIM BERNE è il migliore: un lirismo e una potenza erotica che davvero hanno trovato il giusto equilibrio quando ha trovato il geniale chitarrista francese MARC DUCRET.

 

Molto probabilmente è stato l'ultimo che mi ha fatto godere in musica. Comunque la lista è praticamente in-finita. Se i grandi eroi della classica sono morti e sepolti tranne chi ne ha messo fin dal principio in discussione strutture e altri fini.. (vedi sopra) voglio essere provocatorio in questo bel gioco, invece di fare il nome di un genio, voglio tirare fuori dal cilindro magico gli ART ZOYD: da almeno una quindicina d'anni oltre che a colonne sonore di pregio assoluto (pensiero mio) stanno riscrivendo con grande puntualità e con un cromatismo ritrovato, i migliori pezzi di compositori storici della musica ACUSMATICA via PARMEGIANI per intenderci e pezzi-drone alla NIBLOCK che riescono ancora ad affascinarci anche se non crediamo più in toto in questo modo di concepire la musica.

 

SCHUMANN rimane NIBLOCK no.

 

Anni fa se avrei insinuato una cosa simile sarebbero venuti fuori i grandi geni del forum e mi sarebbe piaciuto parlare con loro, snocciolare qualche proposizione costruttiva in ambito estetico-filosofico su quanto detto ma.. cerchiamo di fare con quello che abbiamo e le risorse mentali e la voglia degli ascoltatori stanno praticamente terminando.

 

Bellissimo topo comunque.


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#88 DeadManDriver

    First reaction=ssiock

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Inviato 03 agosto 2021 - 14:30

Berne,il suo suono al contralto che era graffiante e ritmicamente articolato,negli ultimi anni è diventato un po' monotono,sempre a livello di fraseggio.Mentre i suoi progetti sono sempre ben caratterizzati.Ma ci sta dopo 30 anni di sciabolate.
Di Art Zoyd ho solo un titolo(robot qualcosa)particolarissimi.

Anche i figlioletti di Berne(Taborn e Mitchell)sono progettisti molto sfaccettati.
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Una sola certezza.

#89 simon

    Scaruffiano

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Inviato 03 agosto 2021 - 14:59

Berne,il suo suono al contralto che era graffiante e ritmicamente articolato,negli ultimi anni è diventato un po' monotono,sempre a livello di fraseggio.Mentre i suoi progetti sono sempre ben caratterizzati.Ma ci sta dopo 30 anni di sciabolate.
Di Art Zoyd ho solo un titolo(robot qualcosa)particolarissimi.

Anche i figlioletti di Berne(Taborn e Mitchell)sono progettisti molto sfaccettati.

 

In questo momento non riesco a seguire ogni tipo di diramazione, in quanto sono impegnato filosoficamente. Ma il mio amore per il jazz d'avanguardia è la musica contemporanea è assolutamente testato da quindici anni di militanza in questo forum. Il problema è comunque il tempo: devo fare delle scelte ben precise e purtroppo non riesco come un tempo a dedicare anima e corpo a questi settori.

 

Sugli ART ZOYD sono davvero ragguardevoli i progetti di rilettura o collaborazione in tempo reale con compositori anche meno noti: sono usciti se non vado errato almeno tre cofanetti dedicati prevalentemente alla manipolazione elettronica del suono. In uno di questi dischi guarda cosa ti succede, trovi anche IANCU DUMITRESCU e sua moglie che collaborano appunto "live" con gli ART ZOYD: il risultato come sempre è assolutamente interessante, secondo il mio parere sembra che DUMITRESCU voglia attraverso il suono ricostruire la storia del Cosmo, mi sbaglierò ma certi devastanti "urti" tra più fonti di musica mista hanno più a che fare con la psicoacustica o comunque con una musica dopo la musica.


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 





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