In ordine sparso:
Sharon Van Etten & Angel Olsen - Like I Used To [potentissime, intense, plastiche, fuori moda, d'essai, butch - che diamine di canzone!]
Nite Jewel - Anymore [quietamente devastante, non ho altre parole]
Spellling - Little Dear [impossibile scegliere dal momento che ha fatto un disco perfetto, metto quella che mi pare meglio orecchiabile]
C. Tangana - Comerte entera [come sopra, sono tutte belle le canzoni del suo disco: questa forse quella che mi ha catturato proprio alla prima]
Virgil Abloh - Delicate Limbs ft. serpentwithfeet [RIP Virgil]
Kelly Rowland - Flowers [non avrei dato un fico secco alla Rowland nel 2021, come le sia venuta fuori questa ballata industrial-gospel Dio solo lo sa]
Zemmoa - Ya Te Vi ft. Nomi Ruiz [Messico, dream-pop anni 80, languori balearici & due fantastici troioni sul ritornello migliore del 2021]
Dawn Richard - Bussifame [trascinante, sboccata e tracotante come sempre, adesso anche in chiave electro-house. Stronza]
Leon Vynehall - Mothra [quando riattacca il beat dopo il break mi viene sempre da urlare]
Anaiis - Vanishing [nella versione COLORS, arrangiamenti divini su delicate rifiniture art-soul]
Bodysync - Forever ft. Nite Jewel [Hit Mania Dance 98, ma decostruita e rimontata in un solare bozzetto estivo]
Tirzah - Send Me [un beat scarno, due fili di synth e un fil di voce, pura evocazione di emozioni altrimenti impossibili da descrivere]
Rochelle Jordan - Already [fragorosa prova garage-house, lei troppo figa]
Lil Nas X - Montero [il trollino dell'anno col singolo main$tream dell'anno e un videoclip che fa storia]
The Weather Station - Robber [meravigliosa, nient'altro da aggiungere]
Tinashe - Bouncing [altro singolo esplosivo totalmente fuori programma, con quel beat palleggiante e una linea di synth elementare come Jamie XX]
Erika de Casier - Drama [raffinatezza pura]
Todrick Hall - Rainin' Fellas [svergognata, sfranta, trash, stupida. E anche ridicola]
Sunni Colon - Provide [la particella chill vive e lotta con noi anche nel 2021 - Sunni dacci l'album!]
Japanese Breakfast - Posing In Bondage [una delle sorprese dell'anno, canzone semplicemente perfetta]
Weste - Ciempies [sempre loro, con questa art-lounge latina apparentemente carezzevole ma poi articolata e piena di spunti se presti la dovuta attenzione]
Emma-Jean Thackray - Say Something [quando allunga la mano sul beat, il jazz di Thackray tocca quasi la house di Romanthony]
Fedez - Mille con Achille Lauro & Orietta Berti [mi vergogno e lo ammetto, ma quest'anno non ho avuto un'estate e anche il brutto mi ha aiutato]
Colapesce, Dimartino, Vanoni - Toy Boy [qui non mi vergono affatto invece, un pezzo delicato, smaliziato, divino]
Laura Mvula - Safe Passage [Laurona se la cava anche quando calata dentro alle classiche ingessature anni 80]
Wonho - Lose [lui proprio il classico beefcake aizza-froci da Instagram, ma la canzone gira benissimo]
Semi Precious - Emotional Call [inutilissimo e irrilevante ambient-pop che non ascolta nessuno, e che quindi mi piace subito]
KWAYE - Runaway [uno di quei rarissimi casi dove "avere a voce" fa il pezzo. Impressionante, ma sempre dosato ed elegantissimo]
Joel Culpepper - Tears Of A Crown [gran bel pezzo vintage-funk-soul con accenni neo, altra voce davvero molto capace]