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Soundgarden Reunion (Chris Cornell, Say Hello 2 Heaven)


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251 replies to this topic

#251 Tom

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Inviato 08 marzo 2024 - 09:15

CARRIERA SOLISTA DI CHRIS CORNELL
Altalenante, quasi sempre sotto le aspettative

I BUONI
Higher Truth (2015), l'ultimo e il migliore, opera folk di alto livello, emozionante e ispirata, fino a metà è un capolavoro poi cala ma resta comunque sempre a ottimi livelli (Momenti migliori: Nearly Forgot my Broken Heart, Through the Window)

I DISCRETI
Euphoria Morning (1999) le canzoni sono quasi tutte molto belle ma la produzione funziona poco rendendo il risultato finale troppo levigato e rifinito (Momenti migliori: Preaching the End of the World, Steel Rain)
Songbook (2011) testimonianza dei notevoli tour acustici che il nostro portava avanti a momenti alterni negli ultimi anni, buono ma la scelta dei brani è molto convenzionale e lascia fuori quasi tutte le cose migliori tra cui le splendide cover di Beatles, Dylan, Springsteen fino a Whitney Houston

GLI INSALVABILI
Carry On (2007) Indegno, a livello di un disco dei Nickelback, si salva solo la bondsong You Know my Name
Scream (2009) poteva essere curioso o almeno interessante ma è un fallimento su tutta la linea, si fa veramente difficile arrivare alla fine dove per altro c'è l'unica canzone decente del lotto la traccia nascosta Two Drink Minum

IL TOP
Il Tour di Euphoria Morning
Cornell a livello personale è ai minimi storici con problemi sempre più gravi di dipendenza da alcol e droga ma sul palco accompagnato dal fenomenale duo Alain Johannes e Natasha Shneider è quasi sempre gigantesco lanciandosi in performance grezze, sghembe e dolorose che rappresentano probabilmente l'ultimo vero momento di gloria del grunge.
L'ultima data del tour alla House of Blues, luci scure e scenografia inesistente, è assolutamente memorabile

 

Io con "Euphoria Morning" ho finito per far la pace anche con gli arrangiamenti radiofonici.

Alla fine mi ci sono parecchio affezionato a quel trittico crooner che usci' fuori da tre ex del grunge / futuri morituri sul finire degli anni 90, lo Scott Weiland di "12 Bar Blues", il Mark Lanegan di "I'll Take Care of You" e appunto l'esordio solista di Cornell. Tutti album con cui sono entrato in sintonia solo molti anni dopo (anche quello di Lanegan - all'epoca neanche li consideravo i dischi di cover).


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#252 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 08 marzo 2024 - 09:50

Tre voci della madonna, perfette anche nelle loro imperfezioni, in quest'epoca di autotune i rischi che si prendevano sembrano quasi eroici ma con gli arrangiamente di EM io ancora non riesco a farci pace completamente.

La sua ultima trasformazione folk secondo me era la più azzeccata e quella che in prospettiva poteva dare le migliori soddisfazioni sia in studio:

 

 

che dal vivo:

 

 

Peccato.


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