Vai al contenuto


Foto
- - - - -

Dischi Oscuri - Nurse With Wound List


  • Please log in to reply
224 replies to this topic

#51 Flight

    cosa rimane dentro noi

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1039 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 01 ottobre 2006 - 22:12

http://neospheres.fr...ole-tapioca.htm

link di approfondimento su Pôle Records, etichetta francese underground voluta dal gruppo omonimo, sorta a metà anni settanta e foriera di alcuni album sperimentali, avveniristi e molto interessanti.

143. Kluster
Klopfzeichen (Schwann-Studio Ams 511) +


Trio formato da Conrad Schnitzler, Dieter Moebius e Hans-Joachim Roedelius. Klopfzeichen è una sorta di mantra elettroacustico, clangori elettronici, battiti sordi ed echi permeano le pareti e ricorrono ossessivi, tastiere artiche e voce femminile salmodiante completano il quadro.
L'esito è terrificante e straordinario. Si preannunciano angosce e rituali della civiltà industrial, un fascino proibito, arcano, perfettamente integro dopo 36 anni: in effetti si era in bell'anticipo anche rispetto al Krautrock.


242. Sally Smmit (& Her Musicians)
Soundtrack To Hangahar (Groovy Stp 3) #


("sai La Bella e La Bestia? E' tutt'è due" - da Blade Runner)

Sally Smmit e i suoi musicisti, altrettanto si dimenano, danzano esausti pervenendoci da qualche lontano abisso parallelo. Due lunghe tracce per una voce da sirena trasparente e maliosa ma anche percepibilmente perversa si srotola in tutt'uno nel proprio eco, in un tappeto marino di tastiere grige monochrome o a impulsi, e percussioni orgiastiche- free.
Una specie di miele velenoso, lancia occhiatacce da medusa..Yoko Ono, Grace Slick, Nico, inghiottite in una spirale kraut-psyche-industriale..

282.  Wired
Free Improvisation (Deutsche Grammophon 2563 300)
(rist. MYA - Europe)


Stavo per dire.. questo disco mi ricorda Stockhausen, quello più discreto e meno celebrativo. Poi leggo in effetti in qualche nota che Karl Heinz Böttner, uno dei quattro elementi del collettivo Wired: ??played in Stockhausen??s ensemble?; altri con Partch e Dvorak.
Realizzato tra 1970 e ??73 con strumentazione acustica (e qualche stoviglia casalinga) e un parco uso di elettronica limitata a clangori, fremiti, echi ipnosi, questo Free Improvisation nelle infinite ipotesi e casualità della libertà rivendicata sin dal titolo, svolge e stende suoni, dilata-coagula assieme come colori di una volubile tavolozza nella ricerca di intensità e magnetismo dell??effetto.
Poi un??impressione: Riley deve averli ascoltati. O si è mosso nello stesso istinto.

Altre info:
http://www.forcedexp...ists/wired.html


265. Tolerance
Anonym (Vanity 0004)


Uno dei gruppi più interessanti della wave-industrial nipponica sono i poco noti Tolerance.
??Anonym? si basa su fitte foschie di tastiere noise, livide e fragorose, brevi intromissioni di una voce femminile, un bisbiglìo come un respiro dolente che, in modo sinistro, recita e salmodia lontana, e lembi di chitarra, tra sghembi glissando o brevi assoli strumming.
A volte un pianoforte o effetti elettronici acuti e caldi arricchiscono la combine e la dinamica. Prezioso.


40. Raymond Boni
Pot-Pourri Pour Parce Que (Hat Hut G)


Tra tradizione e avant-impro si colloca quest??opera di Claude Bernard e Raymond Boni: "Pot-Pourri Pour Parce Que" (1977).
Anch??essa annovera degli ??staccato?? ovvero plettrate veloci sulle corde di chitarra di Boni, i cui suoni a volte dilatano con effetti eco tipo ??surf?? music. Efficace controparte, coi propri astratti nervosi fraseggi, alla vivaci descrizioni aeree del sax alto di Bernard.

Immagine inserita

225. Claudio Rocchi
Rocchi (Ariston Ar/Lp 12279) #

Ho trovato davvero interessante questo disco di Rocchi, meno celebrato dei due Volo Magico e Viaggio, è una prova che volge decisamente sperimentale, assolutamente libera da schemi. Odore Cramps dunque, anche per il contributo dell??ingegnere del suono Tofani.
La prima densa e davvero onirica traccia, ??Zen Session? è una lunga ??stream of conscousness?, spezzoni di frasi elaborate come accade a volte in dormiveglia, in un tappeti di tastiera come faranno i primi Tortoise; suoni ed effetti concreti variamente montati ??in una piramide allucinatoria (?) è psichedelica pura, droga non tagliata da romanticismi hippy? (Zingales).
Poi ecco affacciarsi canzoni pure e speziate come ??Zero?, che sembra presagire un Faust??O più cosmico e levantino. La seguente ??Aijdmal? riimmerge tutto in un dolce sospeso oblio trascendente, ??il giorno di malcom azul? è difatti un??altra allucinazione a occhi aperti.
Tutto è sogno, dissero qualche tempo fa i Mercury Rev?
Claudio Rocchi è stato recentemente ??rassegnato?? dall??ennesimo grande intervento di Zingales su Blow-Up.


258. Thirsty Moon
You'll Never Come Back (Brain1041) +


Biforcazione tra prog-psyche e krautrock, questo inusuale album del sestetto Thirsty Moon del ??74 si avvale di una formidabile sezione ritmica (Jürgen Drogies e Erwin Noack  entrambi percussioni) che assieme a fiati, woodwinds e chitarre sgargianti va a allungare ed arricchire, sorprendendo e quasi jazzando in codazzi alla Brian Auger, brani come Trash man o la title track, una per lato vinile. Come una sorta di Beggars Opera ormai fusi(on), You'll Never Come Back è un pentolone che ribolle colori e idee senza puzzare troppo di antico.

  • 0
fabio

#52 Guest_lassigue_bendthaus_*

  • Guests

Inviato 04 ottobre 2006 - 23:32

DER PLAN - GERI REIG (1980)

Meraviglioso disco per uno dei gruppi storici della new wave tedesca.
I Der Plan provano a suonare sott'acqua il pop dei Kraftwerk e dei Cluster periodo Zuckerzeit; una electro gommosa e sotteranea influenzata dall'industrial inglese (riferimenti ai Cabaret Voltaire).
Penso che in Germania sia famoso (i pezzi hanno un buon tiro).

voto:8 (totalmente inaffidabile)

Immagine inserita
  • 0

#53 Plozzer

    Haddaway

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5394 Messaggi:

Inviato 10 ottobre 2006 - 07:20

Parson Sound dei quali è obbligatorio recuperare la doppia raccolta omonima uscita qualche anno fa. Questi tizi nel '67, nel silenzio e nell'isolamento della fredda terra svedese, erano avanti decenni su buona parte del noise-rock e della psichedelia a venire. Un tassello mancante della lista dei NWW, e di molte discografie ufficiali.


Grazie a tutti per la segnalazione (e scusate il leggero OT). Ho recuperato il doppio in questione e lo trovo strepitoso. Psichedelia pesantissima e ossessiva, cosmica e freak ma quasi mai stucchevole. Ottimo.

EDIT: ascoltato anche il disco delgi International Harvester di cui si parla più su. Bello, ma per il mio gusto un po' troppo 'freak', acustico e dilatato, più vicino a certi prodotti quasi coevi (Amon Düül I e II su tutti) che in anticipo sui tempi come il mastodonte Pärson.
  • 0

Whatever you do, don't


#54 wago

    FURTHERMORE

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 22476 Messaggi:
  • LocationBergamo

Inviato 12 ottobre 2006 - 09:47

Questo non e' il disco citato all'inizio del thread, ma la lista originale comprende solo nomi di artisti, e costui e' compreso:

Immagine inserita
Igor Wakhevitch: Docteur Faust (1971)
Disco dalle atmosfere scurissime, "Docteur Faust" del francese Igor Wakhevitch si colloca in qualche modo dalle parti degli Amon Duul II, con una psichedelia tetra, sinfonica e dilatata, lucida e magniloquente. Wakhevitch impiega un'inter orchestra oltre ai "soliti" strumenti del rock: ogni strumento e' pero' usato piu' come "colore" di una tavolozza che come  mezzo di esposizione tematica. Accanto a una lunga composizione di 10 minuti, "Materia prima", stanno sette pezzi piu' brevi e un'introduzione. "Materia prima" si apre con un bell'ostinato di basso, gia' cupissima, per poi evolversi in un pezzo fortemente orchestrale. Gran colpi d'arco, timpani a profusione, contrappunti magmatici di fiati, il ragazzo ci e' decisamente rimasto sotto con Stravinsky. L'orchestra si quieta ed emerge un coro che declama frasi in tono e a tema sepolcrale, mentre pian piano emergono i sinistri scricchiolii elettronici che portano nelle campane a morto di "Eau Ardente". Spezzoni di un discorso del Papa in latino, pioggia, rumore di carri merci e schiocchi di frusta accompagnano l'emergere di loop di fantascientifico e scurissimi accordi di corno e violoncello.
Insomma, l'idea del disco e' questa: orchestra, stramberie elettroniche, rumorismi simil-industrial, voci oltretombali o ripescate da nastri registrati, qualche raro tema melodico accompagnato da una batteria marziale, tutto al fine di evocare atmosfere apocalittiche. Nonostante la descrizione possa far apparire il contrario, il disco non e' mai pomposo, prolisso, esibizionista o gratuito, anzi e' davvero a fuoco e di ascolto piacevolissimo.
  • 0
"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#55 Shining

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 299 Messaggi:

Inviato 12 ottobre 2006 - 14:16



Arzachel (Evolution Z1003)
27. Robert Ashley
In Sara, Mencken, Christ And Beethoven, There Were Men And Women(Cramps Crslp 6103) #


Sapevo che Stapleton è un fan di Ashley e che Automatic Writing (ascoltatelo assolutamente se non lo conoscete già !) era (è ?) il suo disco preferito durante i viaggi acidi, ma questo [b]In Sara, Mencken, Christ And Beethoven, There Were Men And Women
non l'ho mai sentito. Se non ho capito male si tratta di una composizione reperibile tramite questa compilation http://www.amazon.co...1942211?ie=UTF8
Che dite, ne vale la pena ?



questo lo segnalai (ai tempi d'infatuazione) in un thread su Ashley nel vecchio forum.

la cosa fenomenale è che la voce, pregna di un magnetismo folgorante, sembra un "prolungamento" degli effetti elettronici.

questa la copertina:

Immagine inserita

  • 0

#56 Flight

    cosa rimane dentro noi

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1039 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 18 ottobre 2006 - 13:57

8. Alternative Tv
Vibing Up The Senile Man (Deptford Fun City Dlp03)

Immagine inserita

Alternative TV: dai prodromi del punk ad entità estranea. Quanto più in questo Vibing Up the Senile Man si cerchi di inquadrarli tanto più sfuggono a catalogazioni. Certo è che questo lavoro primitivo e spettacolare congiunge immaginari ancestrali e apocalittici fatti di folate di tastiera alienante già filosofia TG e poi di Nocturnal Emissions e Factrix/Monte Cazazza.
In più e oltre, si avvista un limbo, gli stessi non-luoghi tragici di This Heat e Neu! 2.

Dall’agghiacciante gravità dell’epopea “The Radio story” traspare il grande talento d’un immaginario deviato. Voci da sciamano psicotico soffocate e distorte da transistor onde radio, tastiere in loop che gravano, nastri a varia velocità, note libere di sax e frammenti di piano come un Satie in visita a Kafka. Scarti decontestualizzati di nastri cut-up/suoni concreti: fobie ataviche, torbidi flash di paranoia metropolitana.
“Facing Up To The Facts” è controscena, risvolto quieto, dopo il cataclisma. Su “The Good Missionary” linee sdraiate di impro-pianoforte ‘scordato’ e contemporaneo, viene attentato come le Shaggs, impunemente, rendevano batteria e corde.
Una recita atonale ondeggia sul caos, cronaca ora alticcia, ora glaciale, isolata.



Immagine inserita
208. Plastic Ono Band
Plastic Ono Band (Apple Sw 3373)


(Da Wikipedia)
Il primo album da solista di Yoko Ono fu Yoko Ono/Plastic Ono Band, pubblicato nel 1970 come versione alternativa del più famoso John Lennon/Plastic Ono Band. I due album avevano le copertine per lo più identiche, ma su quello della Ono era presente una foto di lei che si piega verso Lennon, mentre nell'album di Lennon era lui a piegarsi verso Yoko Ono. In entrambi gli album veniva esplorato il cosiddetto primal scream, le urla più primitive; tuttavia, mentre Lennon aveva un approccio più convenzionale alla stesura delle canzoni, il lavoro della Ono era un vero e proprio "assalto urlante". In quest'ultimo erano presenti vocalizzi ruvidi e crudi, forse influenzati anche dal teatro Nō giapponese.

Ricordo una decina d'anni fa quando lo ristamparono (benedetti RYKO/Apple), i primi istanti dell'ascolto di questo 'alieno' targato 1970. Lo trovai all'usato, qualcuno se n'era disfatto: possibile?
Insomma, ciò che provai può così riassumersi: shock ed entusiasmo, incredulità, esaltazione.

Plastic Ono Band presenta una quasi medesima copertina del primo album solo di Lennon: Ma se Lennon dopo "Mother" cambia registro, pur restando in auto-analisi, qui è decisamente un altro mondo, per sempre. La primadonna è lei, Jacko Homo, pardon... Yoko Ono, che con due quarti di Beatles agli strumenti bela, nitrisce, raglia, geme, miagola psicotica anarcoide, come una regina defraudata in preda a deliri.
Line up quasi beatlesiana si diceva: Se Paul Yoko proprio non la reggeva (oltre ai dissapori con John), c'è il mitico Ringo riconoscibilissimo alla batteria, e Lennon che contribuisce anche con qualche voce di fondo.

Qualche nota sui brani. L'incipit "Why" è una pera di adrenalina, roba mai sentita. Sembra di ascoltare "The Ballad of John & Yoko" ma remixata in una bolgia rutilante di grida e strumenti, ottovolante e spasmi. Atmosfera ruvida, sulfurea anche nelle perlustrazioni libere di "Why Not".
La surreale "Greenfield morning i pushed an empty baby carriage all over the city" stilla sin dal titolo rabbia e rancore per il mancato affidamento della figlia, atmosfere da apocalisse, fantasmi lasciati implodere, Eno e Byrne avranno certo frequentato letture come queste per il loro Bush Of Ghosts più in là.
Derive e desolazioni in "aos" scoppiano poi in grida da posseduta che neppure la più inquieta Patty Waters di "Black is the color..". "Touch Me" fa piaghe e cicatrici alla Sister Ray.

Un anno dopo bissa Fly, altra opera sconvolgente e inesauribile, monumentale tanto quanto, di cui Christina Carter ebbe a dire: "capolavoro dell'arte moderna che aiuta a mantenere la mente agile"


37. Biglietto Per L'inferno
Biglietto Per L'inferno (Trident Tri 1005)


Dal sito Tempi Dispari
(Davide Tosi?)


"Gee e Mako Sharks sono due formazioni minori di ragazzetti che si
dilettano nei rifacimenti di classici stranieri, ad un certo punto
si fondono insieme e quasi per caso una sigla nuova:"biglietto per
l'inferno" unisce Giuseppe "Baffo" Banfi, Fausto Branchini, Claudio
Canali, Giuseppe Cossa, Mauro Gnecchi e Marco Mainetti.
La crepuscolare "ansia" si muove morbida, accompagnata da un
leggero tappeto strumentale, segnato da brividi a tratti nervosi;
raccogliendo l'energia di un costante ed emozionente crescendo,
rattristato nel breve finale convulso, mostrando la coesione e la
forza di testi dai forti contrasti. Preludio perfetto a
"confessione"  giocata sulla falsariga  di una presunta confessione
ecclesiastica, confessione che offre continui cambiamenti e
passaggi di ritmo ottimamante sincronici al testo fortemente
polemico.

L'insieme dell'impatto sonoro è ottimo, strumentalmente affidabile,
corposo e tecnicamente unito; corretti gli interventi solisti.
Emozionante per tutta la sua durata, questo disco riesce ad uscire
dalla montagna di cose già viste e già sentite nella quale si erano
sedimentati la maggioranza degli artisti italiani. Sorti in piena
era "Progressive" Il Biglietto è tra i pochi capaci di cogliere le
soluzioni più intelligenti e originali di questo genere; evolve poi
in un più duro e denso insieme sonoro, ponendosi nell'ambito dei
passaggi quasi Hard come un raro, quanto imperdibile esempio per
tutti. "Una strana regina", con i continui, ormai caratterizzanti,
stacchi e le diramazioni ritmiche contrapposte fra loro, concede
elucubrazioni coinvolgenti".

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/thumb/2/2d/Biglietto_per_l'inferno.jpg/200px-Biglietto_per_l'inferno.jpg


149. Steve Lacy
Straws (Cramps Crslp 6206)


Straws è senza dubbio uno dei capolavori di Lacy anni '70; alterna introspettive ed essenziali estremamente comunicative in aliti di sax, a episodi più noise/sperimentali/manipolati in coda all'album (pur restando in ambito minimal).
  • 0
fabio

#57 Paz

    Roadie

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • 869 Messaggi:
  • LocationBologna

Inviato 20 ottobre 2006 - 19:11

Io mi butto sui classici che riascolto...

291.Frank Zappa
Lumpy Gravy (Verve Svlp 9223) #
(1968)


Quando parlo con detrattori di FZ una delle critiche che trovo davvero insensate sono quelle relative al fatto che il Nostro in sostanza ha prodotto per lo più chili di merda, perchè quella in fondo gli piaceva, e che lui dicesse we're only in it for the money, che avesse velleità di compositore, conta poco. In pochi notano che la sua carriera solista inizia e si conclude con due dischi incredibilmente vicini negli intenti -assolutamente alti-, ovvero Lumpy Gravy e Civilization Phaze III. Per me invece questo fatto discografico ha un grande valore simbolico: l'inizio e la fine (e Zappa sapeva -causa malattia- che quel lavoro sarebbe stato l'ultimo...) di una carriera artistica sono i momenti in cui su questa viene impressa maggiormente la volontà dell'artista. Per questo continuo a ritenere FZ prima di tutto un compositore contemporaneo, e poi un leader eccentrico di ensemble rock, un chitarrista, uno show-man, un cazzone, un ospite di talk-show... Questi due dischi cronologicamente agli antipodi sono strettamente legati, come dicevo, nell'intento e nella forma: composizioni orchestrali alternate a dialoghi surreali, anche se in LG l'orchestra finì per avere un ruolo secondario a causa di dissidi con la casa discografica, mentre in CP-III l'orchestra viene sostituita dal Synclavier, e solo alcune di quelle composizioni troveranno la loro forma suonata una decina di anni dopo, grazie all'Ensemble Modern.
Potrebbe apparire scontato, ma credo sia vero: per quanto riguarda le composizioni, LG è ancora acerbo, mentre CP-III è decisamente più maturo. Le parti più riuscite in LG sono forse i collage sonori, molto personali, e un paio di episodi comici. Dei testi non so dire perchè ne capisco pochi.
  • 0
« Ohne Musik wäre das Leben ein Irrtum » (F. Nietzsche, Götzen-Dämmerung, 1888, cap. I, af. 33).

#58 Flight

    cosa rimane dentro noi

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1039 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 25 ottobre 2006 - 18:05

256. Mama Bea Tekeilski
La Folle (Isadora Isl 9010) 2lp


Beatrice ??Mama Bea? Tekielski resta una misconosciuta autrice nonostante le origini italiane, a cavallo tra rock e avanguardia pura. Dotata di una voce di spaventevole versatilità, questa franciosa di origini italo-polacche si era affacciata piuttosto timidamente sulle scene all??inizio degli anni ??70 per poi alterarsi dai seguenti album in una misteriosa creatura astratta, invasata e seducente.
Una voce alla Piaf più estrema di Patti Smith. La Folle, doppio Lp del ??76 è una prova coraggiosa e singolare nel panorama discografico, pervasa da una tensione allucinante, violenta, se si vuole anche punk, che sbalordisce nella propria agguerrita gioiosa, spiritualità vocale e strumentale.

Se la title track è il nocciolo dell??album, e "Visages" una canzone indimenticabile, ??La Mort-musik? sta qui come ??Land? stava su Horses di Patti Smith. Circondata da piano, tastiere, effetti e chitarre lisergiche la Tekielski sovverte e spadroneggia abbandonandosi a crescendo, recite sconvolte, primitivismi vocali che mimano navigate cosmiche, in cui la nostra non ha timore a guardare Tim Buckley negli occhi.

Seguiranno opere più commestibili (come l??ottimo ??Pour un bebe robot? noto qui l??interessamento di Bowie), persino riletture di propri album ("Visages") dove questa seducente musa non smarrirà la propria peculiare veemente comunicativa.

Immagine inserita



232.  Samla Mammas Manna
For Aldre Nbegynnare/Schlagerns Mystik (Silence Srs 4640) 2lp



Doppio (in origine due album separati) di improvvisazioni live e probabili ritocchi di altri effetti in studio.
Questa è la prova che preferisco del gruppo svedese, rinominatosi per l'occasione ??Zamla Mammaz Manna?, come un voler premere, un calcare fonetico che giustifichi questo inusitato oltrepassare i limiti, estremizzare, farsi istinto primordiale, sintesi in nome dell??arte.

Il primo album För ?ldre Nybegynnare è, anche rispetto al secondo e più giocoso e cerimoniale Schlagerns Mystik, decisamente ostico e volta le spalle al passato. ? composto di frammenti strumentali, mescolanze di minimale e massimale, reminiscenze e abbagli, strumenti indagati come amnesie, vuoti mentali, linee di suono che colgono nel loro dipanarsi e intrecciarsi espansioni, sviluppi, amplessi inaspettati e avvincenti disordini. Un capolavoro per chi scrive.

Musica come astrazione, libertà, desiderio, e perché no, suggello di una prestigiosa carriera.
Una catena di straboccanti intrecci dal melodico al noise, vignette dadaiste a singhiozzo e senza sbocco ma dall??ampio potere di circolazione, come scintille zappiane o della Bonzo Dog Band, ma anche sconcerto e spettri, come avverrà nell'esordio  This Heat o in quel calderone sonda abissi che è Homesickness degli You Fantastic!.
  • 0
fabio

#59 frankie teardrop

    The scars on my wrists may seem like a crime

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 22656 Messaggi:
  • LocationPalma Campania (Napoli)

Inviato 28 ottobre 2006 - 09:29

Immagine inserita

232. Samla Mammas Manna
For Aldre Nbegynnare/Schlagerns Mystik (Silence Srs 4640) 2lp



Una citazione la merita anche Klossa Knapitatet.
  • 0

#60 Flight

    cosa rimane dentro noi

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1039 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 30 ottobre 2006 - 10:40

FREE AGENTS
£3?33 (Groovy STP 1) #


Creatura estemporanea del Buzzcocks Pete Shelley. Mini Lp di una suite industrial-rumorista tra tastiere, oscillatori, manipolazioni d??effetti, chitarra e batteria.
Concepito come una qualche colonna sonora, se vogliamo simile per istinto ai primi entusiasmanti episodi dei Nocturnal Emissions. La prima facciata è occupata da una mini-suite senza titolo (come gli altri brani) d??un quarto d??ora, di forte senso evocativo. Ma anche il lato B non è da meno: apre in una sorta di motorik-beat alla Neu! Per poi riproporsi manipolato in interessanti camuffamenti e alterazioni strumentali, sino a polverizzarsi in un??atmosfera orgiastica, un Raga empio. Emozionante.

??It's a montage of feedback, tapeloops and drum machines, with possibly a bit of the T.V in the background (well, it was made at home). Experiments in rhythmic annihilation and free form improvisation with just a hint of Buzzcock attitudes in the framing of several of the structures.?


BIRG? GORG? SHIROC
D?FENCE DE (Grrr SGR 1001) #


Verrebbe da pensare, dinnanzi alla presenza di tanti autori sconosciuti in questa lista, a molte boutades, e invece questo trio Birgé Gorgé Shiroc ebbe un suo motivo: comporre un album che, per quanto sperimentale e di margine, è un perfetto congegno di elettroacustica -tastiere analogiche con effetti d??antan (e D??Artagnan) un po?? alla giochi Mattel-, affiancati creativamente ad agili strumenti canonici rock.
Ne vien fuori un puzzle (non risolto) piuttosto inedito d??aromi sciencefiction-psichedelici tutt??altro che malvagio.



Immagine inserita

FILLE QUI MOUSSE
TRIXIE STAPLETON 291 - SE TAIRE POUR UNE FEMME TROP BELLE (Futura RED 04)


Questo disco del 1971 è stato per decine d??anni un fantasma, pubblicato in pochissime copie, scomparso poi ristampato nei ??90 (Moroni/Mellow lo pagò un occhio) e nel 2001 (da Fractal, che si occupa anche di Ilitch e Mahogany Brain), eppure compreso in questa dannata lista apparsa nell??esordio NWW ??Chance Meeting on a Dissecting Table of a Sewing Machine and an Umbrella?, con titolo alterato (Stapelton/Stapleton) a sviare ulteriormente.

Francamente sbalordisce l??avvenirismo e la ricchezza espressiva di questo concept infragenere, tutt??altro che pretenzioso (penso solo ai Faust per un simile potere di capienza e depistaggio), in cui tutto è studiato per il massimo effetto. Si va dalla piece spacerock che apre e chiude l??album, costruito su un giro di basso diabolico e ipnotico come un cobra, accerchiato da eloquenti fantasie strumentali, a occulte pieces concrete che vanno da colpi di percussioni sorde a field recordings sino a  sinistre, oniriche recite muliebri. Ancora, strumenti esotici e un pianoforte minimalista volto in una scioccante trance rumorista. Capolavoro.
??Antinomique" is an intriguing track, basically a very experimental folk song with a completely distorted violin (or maybe bagpipes?), playing an almost Middle Eastern-like melody. Great.? (Gnosis 2000)


http://www.forcedexp...qui.mousse.html
http://www.fractal-r...gue/catal_1.htm

  • 0
fabio

#61 wago

    FURTHERMORE

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 22476 Messaggi:
  • LocationBergamo

Inviato 10 novembre 2006 - 09:37

Immagine inserita
139. Jan Dukes De Grey: Mice & Rats In The Loft (Transatlantic Tra 234)
Si potrebbe descrivere questo disco come il "White Light/White Heat" del progressive rock. Registrato caninamente, avanti decenni, espressionista, senza dubbio uno dei dischi piu' originali dell'intero panorama progressivo. Non avevo mai sentito un'acustica a dodici corde stuprata in questa maniera: rumore d'attacco che sovrasta il resto del suono, clangore, grattuggiate e armonici. Tra indie, new wave e no wave. Che se ne fa un gruppo cosi' di una chitarra elettrica? Batteria ora tribale, ora minimale o jazzata, costantemente fuori tempo, un po' alla Anton Fier (e non e' l'unica somiglianza col primo Feelies). Una miriade di altri strumenti che si inseriscono qua e la', tutti suonati in maniera molto dilettantesca: flauto, sax, armonica, xilofono... Voce spezzata, epica e sentitissima, drammatica. Praticamente un disco lo-fi con le strutture del progressive e poca, pochissima tecnica. Tre lunghe suite, tutte quante un po' prolisse e prive di autentici picchi, ma assolutamente stupefacenti per atmosfere (certi segmenti potrebbero essere su un disco dei Neurosis), idee e suono.
  • 0
"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#62 Guest_lassigue_bendthaus_*

  • Guests

Inviato 18 novembre 2006 - 19:57

Don Bradshaw-Leather -> Distance Between Us (Distance Records, 1972)

Un fricchettone miliardario, un altro pallino di Tibet e Stapleton.
La risposta dagli inferi ai Pink Floyd più sinfonici, la musica classica nel distorto universo Nurse With Wound.
Quattro composizioni in cui fluiscono anarchicamente cacofonie minacciose, austere marce e momenti di psichedelica confusione; rari e emozionanti raggi di delicata luce attraversano un imponente muro.
Nonostante la durata dei brani (attorno ai venti minuti) ci sono pochi passaggi gratuiti.

voto: 7.5

Immagine inserita
  • 0

#63 Flight

    cosa rimane dentro noi

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1039 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 21 novembre 2006 - 19:11

Immagine inserita

238. Sonny Sharrock
Monkey Pockie Boo (Byg Actuel 37)


Altra straordinaria opera realizzata dai coniugi Sharrock nel 1969.
Neppure ancora trentenni, Sonny, chitarrista d??avanguardia dei più fertili e Linda alla voce, assieme al batterista Jacques Thollot (presente in questa lista anche in proprio) e Ben Guerin al basso, ??concepiscono?? queste incendiarie, torbide improvvisazioni 'parigine', sconvolgenti creazioni vocali e strumentali, torridamente sensuali e inesplicabilmente maliose.

La vigorosa espressione di Linda, primadonna in gran parte dell??album, si slancia e si abbandona liberandosi pindarica, completamente, spontaneamente, in miraggi appassionati tra desiderio sconvolto e panico atavico. La partecipazione da parte chi ascolta questa giovane donna può farsi intrepida e smaniante, come lei.
Certo è che nella forza di questo magma e di queste gesta il tempo e gli anni vedono annullare il loro potere, il distacco, quasi diffondendo ancora gli interpreti in carne ed ossa, tra di noi, tra una cassa e l??altra.

'Sharrock was the first guitarist to really embrace fire music. He wanted his playing to mirror the emotional scream of the tenor saxophone' (Thurston Moore and Byron Coley).


179. Thierry Muller (Ilitch)
Périodikmindtrouble (Oxygene Oxy 09)


Non potrei definirla meglio che claustrofobica, vibrante, ansiosa. E poetica, drammaticamente. E' la musica di Ilitch ovvero il  chitarrista/polistrumentista francese Thierry Muller, ex-Arcane.

Periodikmindtrouble ne è l'esordio del 1978, composto da due lunghi pezzi strumentali uno per lato: in realtà doveva comporsi di quattro facciate vinile, progetto recuperato nella ristampa 2002 di Fractal che include registrazioni inedite.
Inquieti paesaggi elettrici isolazionisti, echi ed effetti che trasmettono gelo, tastiere e chitarre livide.
Gli infiniti, penetranti, poetici trapassi e le condensazioni fanno pensare a un Basinski più sinistro e deviato verso inquietudine e oblio.

La poetica di Ilitch verrà espletata, rovesciata più torbidamente dall'eccellente 10 Suicides del 1980, tardivo perchè la lista NWW lo includesse ma a mio avviso altrettanto pertinente e suggestivo, ma anche più vario e maturo.
Un'opera memorabile, scandita gradualmente, memore di quanto affrescato da Periodikmindtrouble, e assieme concept a sè, è stato detto altrove "tra punk e new wave nichlista".
Forte di brani come l'esaltante e toccante N.A. (no answer), le due Coma Programma, Mabelle, Soupirs (che contrasta tonfi sordi di synt e arabeschi di chitarra), Brisure (una notte inquieta risvegliata d'immenso da un sax), capaci di ispirare numerosi autori degli anni '80 (da Gira ai Legendary Pink Dots) e di rendere obsoleti ancor prima di nascere dozzine di poseur dark.

Shockanti ma ancor più commoventi i dieci mosaici (undici compresa una valida bonus in calce, perfettamente in tema), nei quali l'autore riversa e traspone in musica l'angoscia di pensieri, messaggi, situazioni terminali.

http://www.fractal-r...ew/f0121314.htm

Immagine inserita
  • 0
fabio

#64 Guest_lassigue_bendthaus_*

  • Guests

Inviato 29 novembre 2006 - 01:13

243.  Snatch
Shopping For Clothes (Fetish Fet 004 - 1980) Ep


Splendido EP delle Snatch, Pat Palladin e Judy Nylon, una ex-punk strampalata che entrò nelle grazie di Brian Eno.
Tre brani prodotti da John Cale, inquadrabili a fatica nel calderone no wave.
Il blueseggiante noir di Shopping For Clothes, dove emerge il lato teatrale del duo, Joey, una stralunata danza che ricorda delle Y-pants più succose e Red Army, graffiante e ossessiva, forse il pezzo più vicino agli urticanti standard della New York negativa.

voto: 8


Immagine inserita

ho messo una foto perchè l'immagine della copertina del disco è una m**** mentre lei, J. Nylon,  è davvero carina
  • 0

#65 Embryo

    Enciclopedista

  • Moderators
  • 8474 Messaggi:

Inviato 02 gennaio 2007 - 10:08

e soprattuto mi interessa sapere cosa ascoltasse mr. NWW  :-[

Grazie , by H.G.M.

Questa intervista potrebbe fare al caso tuo, anche se magari l'hai già letta...

http://brainwashed.c...s/wire1997.html
  • 0
nobody knows if it really happened

At this range, I'm a real Frederick Zoller.

La birra è un perfetto scenario da sovrappopolazione: metti una manciata di organismi in uno spazio chiuso con più carboidrati di quanti ne abbiano mai visti e guardali sterminarsi con gli scarti che producono - nel caso specifico, anidride carbonica e alcol. E poi, alla salute!

#66 Flight

    cosa rimane dentro noi

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1039 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 20 marzo 2007 - 10:25

Immagine inserita

Tolerance - Anonym

Gli oscuri Tolerance da Osaka debuttano per Vanity Records con ??Anonym?, 1979. Un lavoro spettrale e straniante, opaco e rarefatto; un cult di elettronica minimale che allestisce un ambiente allucinatorio, messo e disintegrato da screzi avant e polveri di musica da camera.
Il titolo è quanto mai opportuno ed allusivo per addentrare in zone oscure, dislocazioni estreme e glaciali, coltri impenetrabili e soffitti bassi. Ambigue immagini pallide si diffondono, luci bianche si riflettono tra grappoli di corde elettriche, distorsioni, voci-parvenze, tamburi metallici. Brandelli della chitarra di Masami Yoshikawa, il piano avulso e ??decontestualizzato?? di Junko Tange, la sua recita monocorde.

Tolerance evocano il mistero, esplorano ineffabili per segni astratti, dissociazioni psicologiche, incubi ipnotici e opprimenti (recita atonale, battiti cardiaci, synt, batteria incantata), condensando realtà con allucinazione. Una programmatica alienazione emana da questo vinile, un senso del margine che spaventa e plagia, che trasmette subdolamente un avvolgente senso di squilibrio e di gelido torpore.
Sul retro copertina si legge: ??dedicated to the quiet man from a tiny girl?



101. Walter Franco - Ou Nâo (Continental 101404-027)

Questo album d??esordio dell??artista Walter Franco è un meteorite assolutamente anticonvenzionale nel panorama musicale brasiliano, afferra il tropicalismo per la coda recuperandone il senso più nucleare, antropofago, di quel movimento è il risvolto più nascosto, irrazionale, impudico.

Ciò che nei dischi successivi dell??artista si andrà ineluttabilmente assimilando, qui c??è tutto, la ricerca ansiosa e radicale, senza filtri, di una nuove espressioni, ambienti e luoghi oltre le convenzioni del linguaggio cantautorale, la cui accusa spirituale è di essere solamente attori, portavoci di una categoria, e non più protagonisti con se stessi, debolezze e istrionismo, anima e corpo.
Il brano d??apertura, ??Mixturação? esterna quanto meglio di ogni commento o anche apologia verbale. Come nei dischi coevi di Tom Zè (sintomatica l??affinità delle loro ??me deixe mudo? e ??Um Oh Um Ah?), ma anche in Macalé, Naná Vasconcelos e nel Veloso più sgradevole, libero e meno corretto di ??Araça Azul?, su  Ou Não di  Franco è proprio l??istinto primordiale della Tradizione a recuperarsi e regolare nuove ??regole?? esplorando messaggi e contatti atavici, forme dei primordi.

L??urgenza di una musica interminabilmente ??viva??, ieri, oggi, tra cento anni, nel proprio spiegamento. Cuspidi strumentali, corto circuiti linguistici, molestie vocali, sguaiati strepiti ri-versi assieme a strimpelli di chitarra acustica; effetti, eco, monosillabi ricostruiscono progressivamente per tasselli un remoto mosaico.


76. Decayes - Ich Bin Ein Spiegelei (Imgrat 2400 001)

Prima interessante testimonianza di questo gruppo (Ron Kane guitar, Paul Sakrison drums, clarinet) attivo a cavallo tra decade ??70 ed ??80.
Data la difforme natura della musica provo a descriverla per lati vinile.

Side 1: Oggi non abbiamo problemi a definire elettroacustica questa pur particolarissima mistura, ma nel ??78 suonava assolutamente aliena: il dopo punk asciugato in un eremo pastorale, minimo e spettrale. Ciò che fu in preistoria e ciò che sarà, alla fine di ogni civiltà. Un krautrock spoglio e lunare, delle origini, inserti di concreta affiancati da pizzichi di acustica e bave di clarinetto, come un rifacimento del celebre ??dueling banjos? cinematografico.

Side 2: abrasivi echi dopobomba in torridi crescendo sonici modello Can, deliri tastiere già ??industrial?? e batteria scoordinata, è più o meno ciò che erigeranno anche gli Stereolab su ??Animal or Vegetable? (e non a caso poi collaboratori di Stapleton).
Non è insomma una boutade aver inserito dei Decayes l??LP più introvabile e prodotto in 100 copie: ??Ich Bin Ein Spiegelei? suona davvero proprio come un disco alla Nurse With Wound, intuizioni contemporanee a quelle di Cazazza, M.B. ed altri architetti musicali visionari sovversivi e provocatori.

  • 0
fabio

#67 Flight

    cosa rimane dentro noi

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1039 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 03 aprile 2007 - 22:51


162.  Mahogany Brain
With (Junk-Saucepan) When (Spoon-Trigger) (Futura Red 02)


Di questi ho un unico brano. Una sottospecie di beat primitivista, come se i Godz avessero imbracciato le chitarre elettriche con sogni di classifica. Qualcuno, anzi Flight Sensation, ha ascoltato tutto il disco?




Mahogany Brain, ovvero beffardo magnetico degradato ampliamento pluridimensionale della già shockante torbida, deviata emarginazione valvettiana di ??Sister Ray?.
Monologhi strumentali lanciati e lasciati, imprimatur di sottile sgargiante psichedelia come pioggia leggera e tiepida, fantasiose articolazioni di corde strascinate, basso mugugnante e batteria reinventata organicamente.

Tra sconnessioni e fratture ondeggiano vocalismi fantasmatici quasi inudibili, percepibili dalla distanza: non appena si cerca di addomesticarli se ne vanno, per colpa o merito di montaggi e ripescaggi di studio.

Tra 1970 e 1972 i parigini Mahogany Brain sono guidati da Michel Bulteau (vocals, bass), artista influenzato da Burroughs e Captain Beefheart, Patrick Geoffrois (guitar), Mine (guitar, maracas), Jean-Pierre Gardille (drums), Adeline (vocals), Thomas Messagier (guitar).

??With (Junk-Saucepan) When (Spoon-Trigger)? è il primo disco, ??Smooth Sick Lights?, il secondo, in questi giorni ascolto inseparabile, inciso come vuole la leggenda in un pomeriggio (e c??è da crederci) ma edito dalla storica e collezionabile etichetta Pole solo un lustro dopo: il mondo non era ancora pronto.

Ma, come a volte accade nei sottoboschi della migliore musica underground queste incisioni potrebbero esser state concepite e realizzate in un qualsiasi decennio senza mai suonare obsolete o scontate. Questa musica-corpo è una sorta di incantata trascinante sessione acida e primitiva, già in sé il patrimonio del vero album indipendente che verrà nei decenni seguenti. Massone, persino: per anni li si è cercati invano, rimane, la loro, musica ??that nobody has heard.?

Editi da Futura, Pole, ristampati in Cd da Mellow e Spalax.

http://www.forcedexp...gany.brain.html



Sphinx Tush ?? crashville ??

Un solo pezzo, strumentale, un assolo incendiario al Pop & Blues Festival, acido e hard, roba da restarne sedotti e marchiati per sempre. Peccato duri pochissimo, pubblico sconcertato e in fermento.
I membri sono poi passati a Frumpy e Tomorrow??s Gift.
  • 0
fabio

#68 Guest_lassigue_bendthaus2_*

  • Guests

Inviato 05 aprile 2007 - 18:18

152.  Lemon Kittens
We Buy A Hammer For Daddy (1980-United Dairies Ud02)


Immagine inserita

Danielle Dax prima di diventare una superfica e il folle Karl Blake

la specialità è creare dei pasticci rumorosi in cui incastrare ritornelli abbastanza immediati

We Buy A Hammer For Daddy colleziona una serie di assurdi sketch da cabaret e di canzoni incompiute in cui manca un pezzo o c'è qualcosa fuori posto

il circo dei micetti diverte perchè muta continuamente e non rinuncia a melodie che fanno il verso ai classici della new wave (in alcuni momenti viene da pensare ai Devo autoprodotti periodo 74-77 con il tasso di follia aumentato di 4000 volte)

VOTO: 8
  • 0

#69 Guest_lassigue_bendthaus2_*

  • Guests

Inviato 09 aprile 2007 - 00:14


179. Thierry Muller (Ilitch)
Périodikmindtrouble (Oxygene Oxy 09)


eccellente 10 Suicides del 1980, tardivo perchè la lista NWW lo includesse ma a mio avviso altrettanto pertinente e suggestivo, ma anche più vario e maturo.


2 bombe davvero, spero che, tra quelli della lista che non conosco, ce ne siano altri di questo livello; Flight Sensations dovresti compilare l'elenco degli esclusi per ragioni temporali che probabilmente ne avrebbero fatto parte, Flight With Wound List: i ritardatari


ho trovato anche P.T.M. Works, una cassetta del 1980
  • 0

#70 Veteran of Disorder

    Baron Samedi

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1354 Messaggi:

Inviato 13 aprile 2007 - 12:29

Don Bradshaw-Leather -> Distance Between Us (Distance Records, 1972)

Un fricchettone miliardario, un altro pallino di Tibet e Stapleton.
La risposta dagli inferi ai Pink Floyd più sinfonici, la musica classica nel distorto universo Nurse With Wound.
Quattro composizioni in cui fluiscono anarchicamente cacofonie minacciose, austere marce e momenti di psichedelica confusione; rari e emozionanti raggi di delicata luce attraversano un imponente muro.
Nonostante la durata dei brani (attorno ai venti minuti) ci sono pochi passaggi gratuiti.

voto: 7.5

Immagine inserita


Gran disco!
  • 0

#71 Guest_lassigue_bendthaus2_*

  • Guests

Inviato 17 aprile 2007 - 13:40


Se il corpo wave ormai albeggiato era ovunque oggetto di indagine e monumento, da questi lavori è già materia di scarto e di 'infierimento', distorto e mutilato dai propri stessi tratti connotanti come in arte astratta, sferzato da lame di synt e di corda, percosso da batteria caustica.


quindi secondo te sono passati da un momento di distruzione di quello che chiami il corpo wave a una successiva costruzione di una musica muscolosa come poche?
insomma sono volontariamente usciti dal corpo per poi rientrarci più concreti che mai; magari per ottenere maggiore successo (anche se si sono dimostrati dei pionieri anche con gli album successivi)

a me invece Ein Produkt Der pare un po' un album inconsapevole, con delle buone idee ottenute istintivamente (e forse per questo non sviluppate in seguito); un fare casino tanto per fare senza sapere la direzione



  • 0

#72 Flight

    cosa rimane dentro noi

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1039 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 17 aprile 2007 - 16:44

Immagine inserita

Immagine inserita


114.  Grand Magic Circus
Le Grand Méchant Cochon Et Les Trois Gentils Petits Loups (Saravah Sh 10.050)

198.  Orchid Spangiafora
Flee Past's Ape Elf (Twin Tone Ttr 7910) #



Ovvero due tra gli album più criptici del listone, ostili non tanto per i temi quanto per virtù/vizi di forma, il cui ascolto dall'inizio alla fine è una prova di tenacia e coraggio non indifferente. Immaginateli insomma perfettamente inseriti in contesti "Magical Hysteric Tour" di Blow Uppiana, mitica memoria.

il disco di Le Grand Magic Circus, scapestrato gruppo d'avanguardia, parte in modo delizioso come una fiaba per bimbi tra vocine e vocione cantilenanti ed effettini, ma presto mostra i propri aculei (e giustifica la sua presenza qui), le voci da asilo d'infanzia berciano e sghignazzano a somigliare sempre più pericolosamente a una gabbia di matti.
Questi ed altri lazzi, rimasti impuniti, ne fanno degli Squallor d'oltralpe, il parallelo è giustificabile anche se non credo trattino temi scabrosi.

L'Orchid Spangiafora è un'opera d'avanguardia estrema: un montaggio di voci campionate e textures ambientali si susseguono ciclicamente e non.
Una sorta di turntable provvede a volte, a frullare o variare i pattern, che se pure procedono senza particolari 'crescendo'  restano efficaci nelle proprie variazioni libere e in come vengono intessute, quasi musicalmente, inoltre l'effetto è spaesante e sconcertante quanto basta.

Per estetica questo disco può ricordare le opere choc in "psicofonia" del ricercatore Friedrich Jürgenson. Nessuno strumento musicale 'canonico' è implicato: inutile starlo ad aspettare nei tre quarti d'ora di durata.

_________________________________




Se il corpo wave ormai albeggiato era ovunque oggetto di indagine e monumento, da questi lavori è già materia di scarto e di 'infierimento', distorto e mutilato dai propri stessi tratti connotanti come in arte astratta, sferzato da lame di synt e di corda, percosso da batteria caustica.


quindi secondo te sono passati da un momento di distruzione di quello che chiami il corpo wave a una successiva costruzione di una musica muscolosa come poche?
insomma sono volontariamente usciti dal corpo per poi rientrarci più concreti che mai; magari per ottenere maggiore successo (anche se si sono dimostrati dei pionieri anche con gli album successivi)

a me invece Ein Produkt Der pare un po' un album inconsapevole, con delle buone idee ottenute istintivamente (e forse per questo non sviluppate in seguito); un fare casino tanto per fare senza sapere la direzione



dici benissimo tu, il disco a me comunica proprio quello, non è proprio casino, quello lo fanno altri...se in effetti il termine distruzione è troppo d'effetto manterrei invece 'indagine aggressiva'. Provocatorio, puro istinto non meno avvincente, mentre la fisicità torrida esibita sin dalle copertine del celebre Allez Ist Gut che li ha rivelati a tutti è figlia senza dubbio di una crescita, di una maturità e focalizzazione, un concreto sviluppo e di uno studio attento di quel 'corpo', realizzando ancora, pur diversamente, musica all'avanguardia.
  • 0
fabio

#73 Guest_lassigue_bendthaus2_*

  • Guests

Inviato 17 aprile 2007 - 17:12


la fisicità torrida esibita sin dalle copertine


Immagine inserita

non te li immagineresti mai come gli autori di Ein Produkt Der (in formazione anche Kurt "Pyrolator" Dahlke, futuro Der Plan)



  • 0

#74 Man-Erg

    Quando sulla riva verrai

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 12590 Messaggi:

Inviato 18 aprile 2007 - 21:12

6. ?lgarnas Trädgård
Framtiden ?r Ett Svävande Skepp, Förankrat I Forntiden (Silence Srs 4611)


ragazzi, ma dove cazzo si trova 'sto disco?!? è più facile trovare un ufo in casa! :(
  • 0
Though we've been denied
Too much hope in our lives
Let tonight be the night
Let tonight be the night when it ends

#75 Flight

    cosa rimane dentro noi

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1039 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 18 aprile 2007 - 22:48


6. ?lgarnas Trädgård
Framtiden ?r Ett Svävande Skepp, Förankrat I Forntiden (Silence Srs 4611
)


ragazzi, ma dove cazzo si trova 'sto disco?!? è più facile trovare un ufo in casa! :(



ti consiglio di insistere a cercare, perchè se gradisci un esempio originalissimo e camaleontico -ma con estrema naturalezza- di psichedelia densa, magnetica, quasi mantra; brezze desertiche ma anche picchi spacey (mellotron, moog, organo, piano), e suadenti oasi di folk tzigano (corde orientali, tablas) è davvero un knock-out.
la copertina:

Immagine inserita




80.  Dharma Quintet
End Starting (S.F.P. 13006)


Nei propri quattro lunghi brani, End Starting è un sapido connubio esotico, torbido, fantasioso tra rock??70 ascrivibilmente ??prog?? e smanioso jazz elettronico post-Bitches Brew/Soft Machine/Mahavishnu Orchestra (??cirrus?, ??tormilina?), persino istintivi echi Canterburiani in distanza (??tonton sfp?).

In questo eccitante esordio ??fucina?? del ??71, Dharma Quintet ci offre una serie di lunghe, dinamiche divincolate digressioni strumentali per lo più apertamente improvvisate e senza soluzione di continuità, tra riflessione e rigenerazione continua. Continui dialoghi tra un??acuta chitarra elettrica, wah wah, sax, clarinetto, strumenti a fiato, percussioni tessono un ipnotico camaleontico caos cui non è facile sottrarsi.
Produce Daniel Vallancien, allora attivo nel duo paraelettronico Mate/Vallancien. Nulla a che vedere con i catalani, in parte affini Companya Electrica Dharma



  • 0
fabio

#76 Guest_lassigue_bendthaus2_*

  • Guests

Inviato 19 aprile 2007 - 10:50

  Luc Ferrari...
Danses Organiques


bellissimo, convivono perfettamente droni, rumori, percussioni e voci sensuali (queste sì che sono davvero psichedeliche)




96.  Luc Ferrari
Presque Rien (Ina-Grm N° 9104)



eh qua mi pare che ci siano troppe pause; comunque ci riprovo


49.  Cabaret Voltaire
Three Mantras (1980 - Rough Trade Rt 038)


Immagine inserita

lavoro a 2 volti dei primi Cabaret Voltaire (in formazione c'è ancora Chris Watson); Western Mantra esibisce banali trovate richiamando ingenuamente la musica orientale mentre Eastern Mantra, anticipando quella ficata spaziale di Red Mecca, si lancia in una danza robotica di circa 20 minuti: macchine che, suonando, descrivono se stesse, voci spaventate che si sovrappongono a spezzoni televisivi mentre synth laseranti e rumori metallici generano un flusso di stimoli che varia di intensità in maniera periodica

il film mandato in onda da Kirk e soci è meno cupo rispetto alla Fabbrica della morte dei cugini Throbbing Gristle ma altrettanto scioccante, con spiazzanti cambi di inquadratura e immagini disturbate da un effetto neve che le rende difficilmente percepibili

peccato per il primo Mantra, davvero poco riuscito; un album ottimo solo per il 50%, inferiore a Mix-up e a Red Mecca, a mio parere i gioielli della discografia della band

  • 0

#77 Guest_pAggIoni_*

  • Guests

Inviato 20 aprile 2007 - 15:34


6. ?lgarnas Trädgård
Framtiden ?r Ett Svävande Skepp, Förankrat I Forntiden (Silence Srs 4611)


ragazzi, ma dove cazzo si trova 'sto disco?!? è più facile trovare un ufo in casa! :(


Io non lo trovo 'sto disco...ce l'ho in wishlist da una settimana su soulseek...ma niente...qualcuno me lo può passare?
  • 0

#78 Guest_lassigue_bendthaus2_*

  • Guests

Inviato 20 aprile 2007 - 15:49

qualcuno me lo può passare?


omnmahblim su soulseek

è il nipote Steven Stapleton, ha tutti i dischi della lista
  • 0

#79 Guest_lassigue_bendthaus2_*

  • Guests

Inviato 20 aprile 2007 - 15:54


ps. - omnmahblim non li ha tutti ;)


eh ho visto, però ha delle aggiuntine mica male

sei tu il vero nipote di Stapleton
  • 0

#80 Man-Erg

    Quando sulla riva verrai

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 12590 Messaggi:

Inviato 21 aprile 2007 - 10:58

comunque, mi intrometto per dire che l'ho finalmente trovato!  ;)
  • 0
Though we've been denied
Too much hope in our lives
Let tonight be the night
Let tonight be the night when it ends

#81 Guest_Oyuki_*

  • Guests

Inviato 21 aprile 2007 - 13:05

comunque, mi intrometto per dire che l'ho finalmente trovato!  ;)


Anche io l'ho trovato.
Da un certo utente di slsk...  :) (faccina intesa con il vecchio significato shiftoso)
  • 0

#82 Guest_pAggIoni_*

  • Guests

Inviato 21 aprile 2007 - 15:17

?lgarnas Trädgård :

E' una cazzata se dico che nelle progressioni mi ricordano gli Amon Duul II?
  • 0

#83 Guest_H.G.M._*

  • Guests

Inviato 01 maggio 2007 - 18:21

Immagine inserita

174.
Moolah  - Woe Ye Demons Possessed -


Sarò banale ma se devo definire questo disco mi bastano due parole : musica spaziale ! ... nel vero senso della parola ... In realtà si tratta di un bel mix fra psychedelia cosmica e new-age per un totale di sei tracce per poco meno di 40 minuti . La traccia uno "Crystal Waters" , a mio parere bellissima , è la perfetta rappresentazione di questo mix , suoni che rimandano a sensazioni legate all'acqua il tutto fra intrecci di sonorità psychocosmiche stellari e suoni che sembrano treni in corsa ... bella davvero !

La traccia due , "Terror is real" è prettamente psychedelia , l'introduzione è con poche parole ( in forma di eco ) di cui non si capisce però nulla , mentre la traccia successiva invece è new-age ... insomma , come ho scritto il disco è un continuo alternarsi di cosmicità , psychedelia ...

Forse ... ma scrivo forse , l'unica traccia che stona in un contesto del genere è la traccia numero quattro "The hard Hit" ... a me ricorda qualcosa di più industriale che psychedelico ... molto bella è anche la traccia dopo "Mirror's" ... sembra la registrazione di un dialogo o linguaggio alieno in classico stile film fantascienza anni 50 .

New-age anzichè ambient cosmico è forse il termine più adatto per questo disco ... una vera gemma ... onestamente , a dire il vero , dato che questo lavoro porta la data 1974 mai avrei pensato che gli americani facessero anche queste cose ... una gran bella scoperta .

Speriamo che si capisca qualcosa di questo disco ...

Voto 8,5



PS : ho trovato molto bello come disco anche quello di "Mate e Vallancien" ! anche se diverso ... diciamo più ... "terrestre" !




  • 0

#84 bacco

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 164 Messaggi:

Inviato 06 maggio 2007 - 20:13

interessante!
  • 0

#85 Guest_H.G.M._*

  • Guests

Inviato 07 maggio 2007 - 19:33

Immagine inserita

120. 
Jean Guerin "Tacet" ( 1971 )


Mah ... dire che è strano assai è poco , io poi non sono neanche un granchè a classificare per generi e quindi direi , sempre che esista , una specie di jazz molto ma molto psychedelico . L'album si fa ascoltare , è gradevole , anche quà 8 tracce per poco meno di 40 minuti .

Altro che dire , per l'anno in cui è stato pubblicato è qualcosa di sbalorditivo , surreale a volte ... suoni elettronici ricavati da chissà quale synth dell'epoca che "sembrano" buttati li per caso ma che si alternano come sottofondo quando la musica è comandata o la fanno da padrone i strumenti classici come la tromba , trombetta , sax e chissà quale altro strumento abbia usato e viceversa ... insomma un bel mix di queste cose .

Un vero "trip" ... se lo ascolti in cuffia  asd

Personalmente non conosco questo tizio ( francese ? ), ed onestamente , ignorantemente parlando se dovessi fare un accostamento e NON un paragone direi che potrebbe somigliare ad Herbie Hancock .

Di industriale ahimè non ci sento nulla ... peccato davvero  :( forse in qualche tono iniziale della prima traccia " Triptik 2 " .

A me personalmente è piaciuto ma non moltissimo e come detto sopra visto l'anno di pubblicazione ... beh ! tanto di cappello !

Voto 7

  • 0

#86 Lord Corkscrew

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 279 Messaggi:

Inviato 30 maggio 2007 - 22:12

277.  Michel Waisvisz
Crackle (Fmp Saj-14)


questo me lo sono procurato di recente. Promette di essere allucinante: vi farò sapere. Comunque lui è un pazzo, come si può dedurre visitando il suo (scarno) sito ufficiale http://crackle.org/

ha inventato pure un marchingegno assurdo da manovrare con le mani (The Hands, appunto) che manipola in qualche strano modo i versacci emessi dalla sua bocca
(http://www.youtube.c...h?v=SIfumZa2TKY)
figata? non so bene cosa pensarne

sicuramente un personaggione. Credo che la sua massima aspirazione sia fare musica elettronica con il corpo.

Immagine inserita

ok l'ho sentito, che dire: pensavo mi avrebbe impressionato di più. Comunque sicuramente un disco sopra le righe, seppure piuttosto 'inquadrabile' fin dai primi minuti di ascolto; non mi è chiarissima la divisione nei medley, ma non sono sicuro che fosse limpida neppure per l'autore. Tutto sommato le timbriche sono accattivanti ma alla lunga stufano un po', e già a metà album gli effetti sonori perdono attrattiva.

Pioniere del glitch? Forse. Ma rispetto a quanto ho letto in giro trovo che sia decisamente da ridimensionare; curioso, intrigante, ma un tocco noioso.
  • 0

#87 Flight

    cosa rimane dentro noi

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1039 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 04 giugno 2007 - 10:03

Immagine inserita

127. Heratius
Gwendolyne (Frigico Flvm 3004)


Dal 1978 un disco di culto fuori da ogni possibile corrente (avant-concreta?), ricco di cut-up saccheggiate da onde radio e da nastri, materiali di scarto e inserti accidentali centrifugati e rivitalizzanti, ??significanti? alla Faust; tappeti elettronici, chitarre e organi, ed ogni chincaglieria possibile (di cucina?) fatta spesso suonare accostando strumenti più prossimamente free-jazz (fiati tra cui un clarinetto e mi pare un oboe..).

E ancora, come fosse un happening teatrale d??avanguardia, abbiamo un cantato/recitato/parlato (in francese), squarci melodici inaspettati, interludi acustici, piacevoli oasi intervallate a un caos più inquieto e nichilista. L??efficace contrasto tra le parti mantiene vivo l??interesse ed è indubbiamente tra i meriti ascrivibili al bizzarro anarcoide magma che è ??Gwendolyne??.

Immagine inserita

46. Anton Bruhin
Von Goldalfischer (Boing 35.001)



Nel 1969 l??allora ventenne artista svizzero Anton Bruhin concepì Von Goldabfischer, indefinibile pout pourri musicale anarcoide e dilettante, affrancato da ogni ambizione di vendita.
Tema costante è un freak-impro-folk (con prestiti free jazz) informale e dimesso, utopico e reazionario, smilzo e sgangherato, che blandamente si divincola tra percussioni di bongo, strimpellii, flauti, violoncelli, vocalizzi stralunati quasi in commiato, brevi accenni melodici e armonica a aggiungere e imprimere una mesta parvenza blues.
Tutto il baraccone pare volteggiare, muoversi rasoterra, senza peso, eppure queste vene di suono lastricano pareti, immergono i sensi in colori acquarello e odori rurali.
Dopo quasi 40 anni questa musica suona sempre attuale, estremamente comunicativa in virtù della propria (debolezza?) natura fascinosamente transeunte, girovaga, immateriale, che cerca per esprimere e non per trovare; per questo forse così atipica e autentica.
Fa trovarsi indietro, ancora lì, in un battito di ciglia, in un??Arcadia immutata; illude di poter guardare e vedere, identico, costante, comune, uno stesso scenario culturale.

  • 0
fabio

#88 Guest_H.G.M._*

  • Guests

Inviato 09 giugno 2007 - 13:30

Immagine inserita

183. Napoli Centrale
        NAPOLI CENTRALE ( 1975 )


I miei ricordi su di loro vanno veramente molto indietro con gli anni , solo sporadiche melodie mi erano rimaste in testa , così mi son deciso  definitivamente ad ampliarle . Cavolo questo è , o era , un gran gruppo , e questo disco è molto bello ... questo è l'album di debutto ( mi pare ) e c'è proprio di tutto , dal blues , al jazz al funky ed al rock ! Senese al sax è spettacolare così come alla voce . Credo che la forza di questo disco sia anche nel cantato ... il napoletano sembra fatto apposta per queste sonorità . C'è da aggiungere , per doveri di cronaca , che la band era formata da Del Prete che curò i testi , ed in questo disco suona batterie e percussioni ... mentre le musiche sono di Senese che come già detto è al Sax , pianista Mark Harris ed al basso l'inglese Tony Walmsley .

Forse esagero ma secondo me il miglior gruppo rhythm & blues italiano della storia !

Voto : 8/9

PS : non riesco a credere che Mr. NWW ascoltasse anche questo ...

  • 0

#89 Flight

    cosa rimane dentro noi

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1039 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 14 giugno 2007 - 18:27

Immagine inserita

178.  Fritz Muller
Kommt (Roth-Händle 6.23159) +


Ora sappiamo che Stapleton è stregato da oddities ultranascoste almeno quanto Tarantino dai B-Z Movies ??di genere?. Preventivabile dunque la menzione di un ??Fritz Muller Rock?, moniker di Eberhard Kranemann poliedrico artista, già al basso nei concerti di Kraftwerk e Neu!

Kranemann e seguito (due chitarre, basso batteria, tastiere) realizza nel ??77 un album puntualmente improbabile, arduo da schierare, che parte in una maniera e finisce quasi nel proprio opposto.
In sostanza ??Kommt? racchiude ruvidissimi pezzi rock??n??blues interpretate alla ??garage?? durante l??esplosione del punk.

Kommt inizia alla grande con la trascinante ??Ich kauf mir ne gitarre?, che sembra la ??Peter Gunn Theme? con anziché i Blues Brothers un Sid Vicious crucco alla voce. ??Bratkartoffel r??n??r? manda indietro la lancette in un frenetico rockabilly arricchito di versi (satanici) alla Alvaro (altro squilibrato ovviamente presente nella lista).
??Schulwand? è una mefistofelica orgia di chitarre, tastiere alla Utopia e grida da posseduto, ??Yes we can? è un altro ottimo pezzo hard con codazzo synt space in delirante assolo e batteria martellante.

??Ich Stehe..? è un recitato su asfalto di motorik 4/4 alla Neu, che prelude a ??Fritz Muller Traum?, inquietante, affilata suite ambient dove tra frammenti field rec., marcette di paese, sibili vortici e altri effetti, Kranemann ripercorre isolazionismi krautrock.

236. Seesselberg
Synthetik 1. (Seesselberg S1 1871-73, rist. 2001)

Immagine inserita

Ovvero un duo voluto dall??allora trentenne Während Wolf Seesselberg, pioniere del synt casalingo, coadiuvato dall'assistente Bruder Eckart (?).
Si producono in sferzanti bordate di tastiera per un disco di elettonica sperimentale pulsante, stranita e inquieta, da grido primordiale.

Piuttosto difformi si mostrano i brani di questa compila del '75, tra ostili astrazioni nichiliste, spirali invalicabili, assorte ed estese contemplazioni astrali; alcune somiglianze potrebbero trovarsi in Silver Apples, Cluster, C. Schnitzler ma nella propria ossatura ??Synthetik 1? rimane un Frankenstein siderale personalissimo e distante, satellite alla deriva nello spazio, che trae vita e mimesi da rovine, relitti e carogne e reca in sé nelle proprie striature segni inequivoci di forma aliena..

  • 0
fabio

#90 Guest_H.G.M._*

  • Guests

Inviato 16 giugno 2007 - 17:13

Immagine inserita

274.  Vertø
Krig/Volubilis


Mi sento un pochino scemo nel scriverci qualcosa su sto disco dato che in molti lo conoscono e lo apprezzano ma ho notato che non era ancora evidenziato in rosso e quindi ...
Vabbè anno 1976 , francesi , ho letto che se uno fa un " search related " trova come affiliazzione avant-prog ... ma che è mi chiedo io ? comunque , etichettatura a parte che poi a me importa poco , quest'album è fico al punto giusto a comiciare dalla traccia " TK240S52 " che è industriale eccome , sembra la registrazione di un motore di elicottero in volo misto a quelli di auto di formula uno e cose del genere ... gran bella traccia !
La canzone " Et terre " è psychedelica quanto basta , l'arpeggio iniziale di " Oka " è fenomenale ... ma la new-wave nel 1976 era già presente ? perchè i canoni li sento tutti ed è anche possibile che ci senta un trombone in sottofondo ? mah ...
" Locomo " poi ... se non è blues o jazz o qualcosa di simile ditemi voi che è ! Il tutto poi è contornato dalla sublimissima traccia " Strato " ... una apoteosi , 18,37 minuti di vero trip ... 18,37 minuti di sana dark-ambient coi controfiocchi .

Ma veramente è datato 1976 ?

Che dite ho sentito il disco giusto ?

  • 0

#91 Guest_Mattia_*

  • Guests

Inviato 17 giugno 2007 - 10:00

Ragazzi... Ideona: che ne dite, una volta "finito" il listone di Stapleton, di raccogliere tutti i commenti di questa discussione e farne un articolone per Onda Rock (sarebbe una disamina perecchio interessante e, credo, unica nel suo genere). Eh?
  • 0

#92 stalker

    93

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3426 Messaggi:

Inviato 18 giugno 2007 - 13:28

217.  Red Noise
Sarcelles-Locheres (Futura Red 01)


Immagine inserita

un tipo che piscia e lo scarico dello sciaquone introducono questo disco dei red noise gruppo del mitico maggio 68 parigino autore di spettacoli nelle università occupate e fondato tra l'altro da patrick vian, figlio dello scrittore boris. composizione in bilico tra rock psichedelico debitore dei primi pink floyd e un free jazz arricchito da fiati e rumori vari.
una traccia recitata:"la police c'est de la merde, l'armée c'est de la merde, la justice messieurs les juerés c'est de la merde, la religion c'est de la merde, la patrie c'est de la merde, le capital c'est de la merde...toujours de la merde!" antesignana di lassigue ci porta all'ultima e ottima traccia "sarcelles c'est l'avenir" 19 minuti di vorticosa improvvisazione


275.  Patrick Vian
Bruits Et Temps Analogues (Egg 900.541)


Immagine inserita

la rivoluzione studentesca è ormai lontana, i red noise si sono sciolti e patrick vian intraprende la carriera solista. è il 1975 quando fa uscire "bruits et temps analogues".
la musica è assai cambiata, si è fatta più oscura, sperimentale e minimale. qui sono i sinth a farla da padrone anche se resta qualcosa degli echi jazz-rock dei red noise come nellla traccia d'apertura mentre qua e la compaiono degli inserti etnici
  • 0

#93 Embryo

    Enciclopedista

  • Moderators
  • 8474 Messaggi:

Inviato 18 giugno 2007 - 14:46

Ragazzi... Ideona: che ne dite, una volta "finito" il listone di Stapleton, di raccogliere tutti i commenti di questa discussione e farne un articolone per Onda Rock (sarebbe una disamina perecchio interessante e, credo, unica nel suo genere). Eh?

Così scopriamo anche qual è il disco inventato...

p.s.: intanto la monografia su Steven nostro va avanti...
  • 0
nobody knows if it really happened

At this range, I'm a real Frederick Zoller.

La birra è un perfetto scenario da sovrappopolazione: metti una manciata di organismi in uno spazio chiuso con più carboidrati di quanti ne abbiano mai visti e guardali sterminarsi con gli scarti che producono - nel caso specifico, anidride carbonica e alcol. E poi, alla salute!

#94 Guest_lassigue:bendthaus_*

  • Guests

Inviato 18 giugno 2007 - 16:27


Così scopriamo anche qual è il disco inventato...



me ne mancano una decina e nessuno è inventato, c'era un fake che gli stessi NWW spiegano così:


"we included one "bogus" entry, to see if anyone would notice. Steve didn't, and it seems neither did anyone else, that is not not until over 10 years later. So, well-done to Simon Pound for noting the bogus entry of Heldon. I'd even forgotten about it myself!"


altre info su questo gruppo francese:
http://www.gepr.net/he.html#HELDON

Però questa comparsata è stata rimossa dalla lista così come appare su internet.


peccato, si poteva fare una pietra miliare su quello inventato
  • 0

#95 Lord Corkscrew

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 279 Messaggi:

Inviato 18 giugno 2007 - 16:49

non sarebbe male pietrificare un disco inventato però  asd
  • 0

#96 Guest_carmelo bene_*

  • Guests

Inviato 21 giugno 2007 - 21:01

Immagine inserita

112.   Gong
Camembert Electrique (Byg 529.353)


Primo disco dei Gong dopo gli album di Allen (ma almeno Banana Moon è già riconducibile all'ensemble freakkettone), troppo spesso oscurato dal pur magnifico - e ad ogni modo musicalmente superiore - Flying Teapot (Radio Gnome Invisible Pt. 1), Camembert Electrique è un crogiolo di weirdismi jazzy, urla scriteriate, finte suite space-rock raccappezzate,  ritornelli a mo' di filastrocca che fanno intendere fin troppo bene l'aria intrisa di droghe assortite e libertà sessuale che si respirava al tempo nella comune Gong.
I membri del gruppo appaiono nella copertina interna dell'album (magnifico anche il complicato fumetto d'apertura!) vestiti come moderni folletti freak che più freak non si può.
Perfetto per un risveglio diverso dal solito, o per concludere una serata etilica, ricordo ancora lo shock di quando l'ascoltai la prima volta, atteso con trepidazione in mailorder dopo essermi invaghito del progetto Gong via teiera volante.

SINCERAMENTE:ti ringrazio per questa tua recensione su questo disco.ero indeciso se metterlo nella lista dei miei prossimi ascolti.YES!!!grazie.
  • 0

#97 InTheBasement

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1102 Messaggi:

Inviato 21 giugno 2007 - 21:09

SINCERAMENTE:ti ringrazio per questa tua recensione su questo disco.ero indeciso se metterlo nella lista dei miei prossimi ascolti.YES!!!grazie.


Grazie a te per avere elevato le mie righe al rango di recensione!
Enjoy!
  • 0

#98 Plozzer

    Haddaway

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5394 Messaggi:

Inviato 22 giugno 2007 - 09:34

[b][i]183. Napoli Centrale
        NAPOLI CENTRALE ( 1975 )


questo è l'album di debutto ( mi pare ) e c'è proprio di tutto , dal blues , al jazz al funky ed al rock ! Senese al sax è spettacolare così come alla voce .


Niente male anche "Mattanza". Come il Primo Omonimo si trova nuovo a ?5,90 in quasi tutte le grandi distribuzioni.
  • 0

Whatever you do, don't


#99 Guest_H.G.M._*

  • Guests

Inviato 22 giugno 2007 - 22:06


183. Napoli Centrale
        NAPOLI CENTRALE ( 1975 )


questo è l'album di debutto ( mi pare ) e c'è proprio di tutto , dal blues , al jazz al funky ed al rock ! Senese al sax è spettacolare così come alla voce .


Niente male anche "Mattanza". Come il Primo Omonimo si trova nuovo a ?5,90 in quasi tutte le grandi distribuzioni.


[b][i]Nel Mattanza mi pare ci sia anche Pino Daniele giusto ? Cmq a Torino costano 4.90 euri ... e mi sa che compro anche questo !

  • 0

#100 Guest_carmelo bene_*

  • Guests

Inviato 23 giugno 2007 - 14:47

in questa lista mi piace molto "aus den sieben tagen" di stockhause.e'davvero spettacolare il box di sette vinili.secondo il mio parere questa musica che il maestro chiama intuitiva e'davvero free music.ci suonano dentro oltre il suo "gruppo" i NEW PHONIC ART!!!
  • 0




0 utente(i) stanno leggendo questa discussione

0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi